Serata da cardiopalma ieri sera all’Atleti Azzurri d’Italia, ma l’importante è che siano arrivati i primi 3 punti stagionali. Nel primo tempo la Lazio sfrutta in modo sublime i contropiedi concessi dai Gasperini’s boys permettendo di vivere emozioni importanti con i primi gol in Serie A con la maglia della Lazio di Immobile, Hoedt e Lombardi. D’all’altro lato però (e su questo dovrà lavorare per Inzaghi) c’è una ripresa da incubo: giusto il risultato impedisce ai polemizzato seriali di dare libero sfogo ai loro pensieri. Danilo Cataldi ha provato a far tirare un sospiro di sollievo a tutto il popolo biancoceleste ma…si sa, alla Lazio vincere senza soffrire non piace e Petagna al 91’ fa rimanere tutti con il fiato sospeso. Insomma forti emozioni e tante soddisfazioni, questa è stata Atalanta-Lazio. Vediamola nel dettaglio:
TABU’ SFATATI:
- Primo su tutti un record storico: la Lazio non aveva mai segnato quattro gol a Bergamo. Mettere a segno un poker non è roba da tutti i giorni, specie se si è in trasferta. E infatti quella di ieri sera per i biancocelesti è stata la seconda volta in cui, alla prima di campionato, la squadra è riuscita a collezionare un simile bottino fuori casa. L’unica altra occasione in cui era successo risale a Cagliari-Lazio del 2008 (l’incontro finì 1-4).
- Infine altro importante tabù sfatato. Gli uomini di Inzaghi hanno posto fine all’imbattibilità dell’Atalanta in casa: era da 5 partite di campionato che i bergamaschi non incassavano una sconfitta tra le proprie mura domestiche.
DATI E STATISTICHE DEL MATCH:
- Possesso palla: 70,7% Atalanta – 29,3% Lazio
- Tiri Totali: 19 Atalanta – 11 Lazio
- Tiri nello specchio: 6 Atalanta – 6 Lazio
- Precisione Tiri: 50% Atalanta – 66% Lazio
- Duelli vinti: 60% Atalanta – 40% Lazio
- Totale passaggi: 605 Atalanta- 256 Lazio
- Passaggi riusciti: 86,8% Atalanta – 68,8% Lazio
- Contrasti: 13 Atalanta – 16 Lazio
- Contrasti vinti: 92,3% Atalanta – 62,5% Lazio
- Falli fatti: 5 Atalanta – 16 Lazio
- Contrasti aerei vinti: 50% Atalanta – 50% Lazio
- Intercettazioni: 16 Atalanta – 11 Lazio
- Totale cross: 43 Atalanta – 10 Lazio
- Cross riusciti: 18,6 % Atalanta – 30% Lazio
- Fuorigioco: 1 Atalanta – 2 Lazio
- Calci d’angolo: 7 Atalanta – 2 Lazio
LE BELLE NOVITA’:
- Numeri importanti anche per Cristiano Lombardi. Oltre al gol, i 50 palloni giocati, 18 passaggi riusciti, 3 cross e altrettanti tackles fanno del suo esordio in Serie A un capolavoro. Finalmente un ragazzo nato e cresciuto nella Lazio segna in Serie A e al debutto. Gli ultimi furono realizzati: il 5 ottobre 1975 con Bruno Giordano a Marassi sul campo della Sampdoria di Bersellini e (per rimanere nel passato più recente) Marco Di Vaio il 20 novembre 1994 firmando il quarto dei cinque gol finali (5-1 in pieno stile zemaniano) nella sfida interna contro il Padova.
- Primo gol in Serie A per Wesley Hoedt;
- Primo (di tanti altri si spera…) gol di Ciro Immobile con la maglia della Lazio;
- Nonostante si sia molto discusso in questi giorni sul fatto che la Lazio c’è penuria di italiani in rosa ieri 3 dei 4 gol realizzati dai biancocelesti sono fatti da italiani (di cui 2 realizzati da 2 giocatori del vivaio): Immobile, Lombardi e Cataldi.

E’ stata uno dei volti più belli del cinema e della televisione italiana. Nel 1955 recita una piccola parte accanto a Totò in “Siamo uomini o caporali?” e ciò le basta perché Pietro Germi le offra una parte importante ne “II ferroviere”. Nel 1957 recita in “Guendalina”. La sua maschera di donna elegante e snob le permette di interpretare i ruoli di vamp e di giovane ingenua. Lavora in “Ladro lui, ladra lei” di Luigi Zampa, “I giovani mariti” di Mauro Bolognini e “Mogli pericolose” di Luigi Comencini. Negli anni sessanta Federico Fellini le affida una parte in “Giulietta degli spiriti”.
Nella vita privata sposa nello stesso periodo il produttore Raimondo Castelli. Nella seconda metà del decennio appare a seno nudo sulla versione italiana di Playboy dando scandalo. Era chic e anche molto disinvolta per l’epoca, tanto da finire spesso sulle copertine dei giornali scandalistici. La sua carriera attraversò una parentesi di showgirl accanto a Mike Bongiorno e Paolo Villaggio per la conduzione del Festival di Sanremo del 1972. Divenuta un simbolo femminile italiano si spalancarono davanti a lei le porte del grande cinema. Recita con Paul Newman, Kirk Douglas, Stewart Granger, Juan Paul Belmondo e Lino Ventura. Gli ultimi anni della sua vita sono molto più tranquilli, caratterizzati soprattutto da apparizioni televisive come ospite di programmi di intrattenimento. Ancora bellissima, Sylva Koscina morì il 26 dicembre del 1994 a 61 anni a causa di un tumore al seno. Riposa nella tomba di famiglia al cimitero di Prima Porta a Roma.
