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Guardiola dice sì al Manchester City per una cifra astronomica

Maxi stipendio per Pep Guardiola al Manchester City. Il tecnico, che a fine stagione lascerà il Bayern Monaco, avrebbe detto sì ai ‘Citizens’ a fronte di un ingaggio da 25 milioni a stagione. L’indiscrezione sulla cifra è del quotidiano tedesco Bild, che come il magazine Kicker dà già per certo l’accordo fra Guardiola e il City per le prossime tre stagioni. Il tecnico catalano, che dal prossimo anno sarà sostituito da Carlo Ancelotti sulla panchina del Bayern, si appresta quindi a diventare il tecnico più pagato al mondo con un ingaggio praticamente raddoppiato rispetto a quello che attualmente percepisce nel club bavarese

Gli auguri di Marchetti ai laziali

Gli auguri di Federico Marchetti su twitter

Campidoglio, lotta dura contro i clandestini

In un periodo in cui la massima attenzione e tutela della sicurezza pubblica sono necessarie e doverose, l’Amministrazione di Roma Capitale si è attrezzata  per contrastare con efficacia e tempestività il fenomeno della cosiddetta “anagrafe illegale”. Su disposizione del Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, il Comune ha introdotto nel software di gestione dei cambi di residenza un “alert” che preavvisa l’Ufficiale di anagrafe quando sono presenti ripetute richieste di residenza nel medesimo immobile. Da accertamenti della Polizia Locale è emerso, infatti, che alcuni soggetti, dietro corrispettivo in denaro, concedono il proprio nulla osta alla residenza nella propria abitazione a stranieri che in realtà non vi abitano. Lo stesso illecito viene perpetrato anche a danno di ignari cittadini, ricorrendo alla falsificazione dei documenti. Da oggi in poi,  grazie all’introduzione presso gli Uffici anagrafici del nuovo sistema di “alert”, l’ufficiale incaricato potrà rilevare all’origine le richieste multiple di iscrizione nel medesimo indirizzo e segnalare il rischio di illecito alla Polizia Locale incaricata della verifica domiciliare. Si potrà, di conseguenza, procedere al rigetto dell’iscrizione anagrafica e segnalare all’autorità giudiziaria eventuali abusi.

Caro Stefan, ci manchi e non immagini quanto….

Può un solo giocatore fare il bello e cattivo tempo con la sua presenza o la sua assenza all’interno di una squadra? Sì, se si chiama Stefan de Vrij. Il gigante olandese doveva essere il muro portante della difesa biancoceleste dopo l’ottima annata dello scorso anno, i tifosi non vedevano l’ora dir ripartire da lui per iniziare a coltivare sogni di gloria. Certo si potrebbe dire “Non esageriamo, la Lazio nella sua storia ha avuto tantissimi difensori a dir poco formidabili, da Wilson ad Oddi, da Manfredonia a Piscedda, da Nesta a Couto, Stam e Mihailovic, è vero…ma per questa Lazio Stefan è qualcosa di unico, di sublime: difensore completo, bravo nell’uno contro uno e forte di testa. Non è velocissimo, vista la stazza, ma compensa con un’intelligenza calcistica che pochi possiedono (soprattutto alla sua età) e che gli permette di leggere molto bene l’azione senza farsi mai trovare fuori posto. Ha grande capacità nell’impostare il gioco, personalità e leadership in campo e fuori. E’ giovane… ma ha la freddezza di un veterano, possente ma ha comunque un’eleganza negli interventi fuori dal comune. Ama molto uscire dalla difesa palla al piede, essendo dotato infatti di una buona tecnica e di un’ottima precisione nei passaggi. Solo un grande campione come Alessandro Nesta riusciva ad avere una grazia simile…
Ovviamente, come tutti, anche lui ha i suoi difetti e i suoi limiti: deve migliorare in fase di concentrazione, cioè riuscire a essere concentrato al 100% per tutti i 90 minuti della partita e pecca di velocità nelle chiusure difensive, a causa del suo fisico che ne rallenta i movimenti, ma (come detto sopra) riesce a compensare con la sua abilità tattica nel saper leggere in anticipo le azioni. E comunque è ancora molto giovane, pertanto ha ancora tutto il tempo per crescere ed imparare per affermarsi a livello mondiale. E’ normale quindi che abbia qualche difetto di gioventù…altrimenti sarebbe un alieno…
Insomma grazie a lui, chiunque aveva la fortuna di stargli accanto, appariva come un ottimo difensore e rendeva al massimo: Gentiletti, Mauricio, Cana, Radu, chiunque! Per questo viene da chiedersi: quando sai che un tuo giocatore sa’ fare tutto questo…come puoi non stare male quando sai che a causa di un maledetto infortunio (che poteva tranquillamente essere evitato con normale diligenza di tutti gli addetti ai lavori) non potrai goderti tutto questo per l’intera stagione!? E così…puff…fine della serenità dell’intero reparto difensivo che tanto bene aveva fatto la scorsa stagione grazie proprio al suo decisivo contributo, portando la Lazio ad chiudere il campionato con la 3° migliore difesa della Serie A. E tutto questo nonostante non si riusciva a dare a Stefan (tra infortuni e  squalifiche) un compagno di reparto definitivo. Ma per lui era indifferente, chiunque mettevi al suo fianco andava bene lo stesso, i compagni erano sereni e tranquilli del fatto che, anche se si sbilanciavano troppo, alla fine c’era un muro arancione pronto a proteggere la porta dalle minacce avversarie e il compagno di reparto di turno aveva meno paura di sbagliare dando così il meglio di sé. Alla fine era facile…la prima maglia a Stefan poi gli altri seguivano a ruota, ma l’importante è che c’era lui. Guai se altava anche solo una partita, al massimo poteva saltare una partita per infortunio o squalifica ma doveva tornare assolutamente per quella immediatamente successiva altrimenti la squadra era pervasa da un sentimento di smarrimento e d’insicurezza surreale, un sentimento che, fortunatamente, l’anno scorso è stato provato poche volte.
Quest’anno invece la musica è completamente diversa: l’
nfortunio in Nazionale, l’operazione al ginocchio e…Boom! Stagione finita!!! Perdere un giocatore così forte e decisivo, all’improvviso e per tutta la stagione, non è preventivabile ne’ facilmente sopportabile è vero…ma l’olandese è mezza squadra e la mancanza di un valido alter ego sta portando le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: l’euforia della passata stagione si è dileguata immediatamente, i risultati hanno cominciato a scarseggiare, gli errori individuali si sono impennati in modo vertiginoso facendo perdere punti preziosi alla Lazio in chiave Europa. I vari Gentiletti e Mauricio non riescono a rendere come l’anno scorso e a sopportare il peso della responsabilità digestione di un reparto che il giovane olandese faceva con una naturalezza disarmante. Il suo erede Hoedt è ancora acerbo per poter essere un caposaldo della difesa con la stessa facilità con cui lo stava facendo lui fino a quella maledetta sosta delle nazionali. E’ un dato di fatto: Stefan trasmette sicurezza a tutta la squadra che con lui si sente più protetta e sicura e questo non faceva che giovare al bellissimo gioco espresso da Pioli. Un conto è fare le cose con la paura che se sbagli sei scoperto dietro…un altro conto è sapere che hai le spalle coperte…ovvio che poi l’estro in quel caso può essere sfogato come non mai.

RITORNO – Il leader difensivo biancoceleste tornerà probabilmente in estate. E’ un assenza che ha pesato molto (per usare un eufemismo) in questa prima parte di stagione e che peserà inevitabilmente per tutta la parte restante. Stefan è un ragazzo d’oro e un calciatore fantastico, inutile dire quanto tutto l’ambiente biancoceleste senta la sua mancanza ora più che mai. La Lazio ha il DOVERE di intervenire sul mercato per trovare una valida alternativa di livello e che al tempo stesso possa formare con l’olandese una coppia mondiale quando quest’ultimo tornerà dall’infortunio, perchè tornerà….Oh Sì che tornerà… Insomma…la nuova Lazio deve ripartire da de Vrij.

DOLCE SOCIAL NETWORK – Anche lui soffre tantissimo questa situazione e il fatto di non poter essere in campo per aiutare i suo compagni e il suo mister a superare la crisi di questo periodo e lo ha manifestato via Facebook e Instagram pochi minuti prima del match contro l’Inter…Sarà un caso che la Lazio poi quella sera stessa ha portato a casa 3 punti importantissimi e che entrambi i centrali difensivi (Hoedt e sopratutto…Mauricio…) sono riusciti a tenere botta contro il potente attacco interista senza ricevere nemmeno un cartellino giallo?
Se questo è il potere di un tweet figuriamoci che effetti benefici poteva avere la sua presenza in campo…

Così, insieme all’augurio di una veloce guarigione, voglio dare a Stefan un messaggio proveniente dal cuore:
Ti voglio bene Stefan, quanto ci manchi!

Marco Lanari

OLTRECONFINE – Bundesliga: Bayern in testa al giro di boa, aspettando Ancelotti

In Germania è arrivato il freddo vero e come da tradizione la Bundesliga andrà in vacanza in attesa di un clime più mite. Al giro di boa, ovvero alla 17esima giornata, i campioni in carica del Bayern Monaco si confermano in testa al campionato. La squadra guidata da Pep Guardiola ha un margine di 8 punti sui rivali del Borussia Dortmund. Nonostante il divario, il campionato sembra comunque poter riaprirsi da un momento all’altro. Infatti i bavaresi non sembrano lo schiacciasassi dello scorso anno, nonostante gli arrivi di Vidal, Coman e Costa. Dietro il Dortmund ha una gran voglia di riscatto e farà sicuramente di tutto per dar del filo da torcere agli eterni rivali. Ma la Bundesliga è salita agli onori della cronaca per l’avvicendamento sulla panchina del Bayern. Infatti il prosimo anno ci sarà Carlo Ancelotti, che prenderà il posto di Guardiola (destinazione City?).

LE SORPRESE: due belle realtà sono venute alla ribalta fino ad’ora. Stiamo parlando dell’Herta Berlino e del M’Gladbach. Le due compagini si trovano rispettivamente al terzo e quarto posto

TOP PLAYER:  sta spiccando la grande vena realizzativa di Hernandez. Il Chicarito del Leverkusen sta segnando come un ossesso, facendo aumentare il rimpianto ai tifosi laziali che in estate lo avrebbero voluto con la casacca biancoceleste.

LE DELUSIONI: male il Wolfsburg, che però sta ben figurando in Champions League e lo Schalke 04 che resta l’eterna incompiuta. Crisi nera per il Werder Brema terz’ultimo con 15 punti in 17 partite

Felipe dove sei?

La Lazio, con la vittoria di Milano contro l’Inter, è tornata a vedere sprazzi di luce in un periodo profondamente e tristemente buio. Ma c’è chi l’uscita dal tunnel continua a non vederla, come se fosse stato risucchiato da un qualcosa da cui è davvero difficile liberarsi. Stiamo parlando di Felipe Anderson. Il brasiliano sembra essere un lontano parente di quello ammirato nella passata stagione. Perché? Cerchiamo di capirlo.

25 ottobre, Lazio-Torino 3-0: l’ultimo giorno da Felipe, si potrebbe dire. In quella sfida, il numero 10 biancoceleste realizzò una doppietta che stese i granata. Poi, come per incanto, il fantasista verdeoro è sparito. Un po’ come tutta la Lazio, bisogna dirlo. Si può semplicemente dire che l’ex Santos ha subito l’involuzione di tutta la squadra. Sì, in parte è così. Ma è l’atteggiamento a non convincere. Felipe Anderson, a volte, appare come svogliato, timido e insicuro. È come se fosse crollato quel castello di sicurezze e di certezze che l’anno passato si era faticosamente costruito. A suon di prestazioni e di gol.

Appare forse un po’ troppo riduttivo dire che un giocatore gira quando gira tutta la squadra. Da chi ha più talento e qualità ci si aspetta che prenda tutto in mano proprio nei momenti di grande difficoltà. Forse a Felipe Anderson manca ancora quella personalità, quella stoffa da leader che gli consenta di farlo. La speranza è che riesca a ritrovare sé stesso, perché le sue giocate, la sua imprevedibilità e la sua rapidità sono armi imprescindibili e fondamentali per la squadra di Stefano Pioli. La risalita passa anche dai suoi piedi. Insomma, per una Lazio più felice serve più…Felipe.

LAZIOSOCIAL – Gli auguri “fiabeschi” di Wesley Hoedt

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Wesley Hoedt ha voluto mandare i suoi auguri di buone feste a tutti i tifosi laziali tramite la sua pagina Twitter. Il difensore olandese ha pubblicato una foto che lo ritrae in compagnia della sua ragazza su una slitta trainata da renne, circondato da un paesaggio a dir poco fiabesco. Che sia alla ricerca di Babbo Natale?

 

De Martino: “Nonostante tutto Lazio in corsa su tre fronti… e i big non si cedono”

Per commentare l’incontro vinto dalla Lazio a Milano sui primi della classe e il momento dei biancocelesti ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto il direttore delle comunicazioni Stefano De Martino. Queste le sue parole sull’incontro con l’Inter: “Un successo importante conquistato contro la prima in classifica. La vittoria non ha cambia molto la classifica ma ha dimostrato ciò che la Lazio è in grado di fare. Finalmente si è vista la squadra che conoscevamo, ma non c’erano dubbi visto il valore degli uomini che il tecnico ha a disposizione. La squadra è scesa in campo con l’atteggiamento giusto, sono rimasti corta in campo lavorando molto bene sulle fasce. Abbiamo avuto dei problemi in campionato specialmente perchè al contrario in Europa la Lazio passa prima nel girone, per il club è un piccolo record. In Coppa Italia dovremo affrontare la Juve, ultimamente con loro siamo stati sfortunati, perdendo anche senza meritarlo, come nella finale di Coppa Italia. Per quanto riguarda il Campionato, questa è una stagione strana, è molto equilibrato, tutto può succedere. La classifica è corta, perdere o vincere qualche partita può cambiare tutto. Quest’anno è più difficile perchè abbiamo anche l’Europa, ma questo non può essere un alibi per chi indossa la maglia della Lazio”. Lazio in corsa per tutti gli obiettivi con la speranza che nel mercato invernale la società possa aiutare a risolvere qualche problema in difesa: “La Lazio è in corsa su tutti i fronti, bisognerà restare più concentrati, specialmente in campionato. La squadra e il mister lo sanno e hanno una gran voglia di far bene. Nonostante le polemiche, la stampa, il valzer degli allenatori… Anche sul mercato, si leggono grandi notizie sui giornali, ma niente di vero. La Lazio ha sempre dichiarato che avrebbe confermato i big talenti e che gli avrebbe affiancatone dei giovani. La società sa come deve muoversi e come far fronte all’assenza di de Vrij. Poi vedremo come altro agire nel bene della squadra. Non ci saranno sacrifici, vogliamo migliorare non indebolirci. Per il resto sono solo voci. Da quando sono alla Lazio la società non ha mai ceduto nessuno che non lo avesse richiesto. Se qualcuno vuole provare altre esperienze, la società può acconsentire e lasciarlo andare via. Ad  ogni modo, la dirigenza è stata chiara, rinforzerà la rosa. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale di Lulic non so nulla ma conoscendo Senad, so che vuole fare bene con la Lazio. Penso che tutto si risolverà positivamente”. Su De Vrij: “Non si può essere sicuri sui tempi di recupero ma tutto sta procedendo per il meglio”. Poi De Martino ha continuato: “La società ha un progetto, vuole migliorare ma sempre stando attenti al bilancio. La Lazio fattura un terzo della Juventus. I preliminari di Champions sicuramente hanno pesato su tutto l’ambiente ma oramai fanno parte del passato”. Sulle multiproprietà: “Quando si è parlato di multiproprietà, qualcuno si è messo di traverso. Invece, avere a disposizione un’altra squadra dove poter valorizzare i giovani senza mandarli altrove, sarebbe molto importante. Spero non si escluda questa possibilità in modo di dire no ai giochi di equilibrio politici”. Novità tecnologiche per il futuro: “Dopo il nuovo sito arriverà anche la web app. Da agosto la Lazio sta trasmettendo un magazine in lingua inglese di un’ora in tutto il mondo. Un modo per stare vicini ai tifosi biancocelesti all’estero ma anche per esportare i colori della Lazio. Un mio sogno è quello di avere un quotidiano, non so se riuscirò a realizzarlo, dopo la rivista, il canale tematico”. Gli auguri di Natale: “Un pensiero e tanti auguri a tutti, specialmente a chi ha perso qualche persona cara. Un pensiero particolare alla famiglia Paparelli e alla famiglia Sandri. Un sentito abbraccio al papà e ai suoi cari. Voglio ricordare anche Leonardo, un bambino venuto a mancare qualche tempo fa. Sono stato a trovarlo insieme a Klose, era il suo mito, il suo ultimo desiderio era quello di incontrarlo”.

LAZIALI FUORI PORTA – Filippini ancora titolare, 10 minuti per Crecco

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Appuntamento pre-natalizio con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito. Tra il 23 ed il 24 Dicembre si è giocato il 20esimo turno di Serie B. Vediamo nel dettaglio le prestazioni dei giocatori scesi in campo:

Filippini: stop casalingo per la Pro Vercelli che tra le mura amiche è battuta per 0-1 dal Perugia. Decisiva la rete di Zapata a metà primo tempo. Nel blocco titolare dei piemontesi, come consuetudine ormai, c’è Lorenzo Filippini. Per l’ex Bari una buona prova, basata maggiormente sulla fase difensiva; poche le folate offensive del terzino, più attento ad arginare le scorribande dell’ottimo Drole.

Crecco e Rozzi: la Virtus Lanciano impatta per 1-1 sul campo della Ternana, un punto che serve poco agli abbruzzesi, ancora nei bassifondi della classifica. 10 minuti in campo per Luca Crecco, che rileva Mammarella al 36esimo del secondo tempo senza avere troppe possibilità di mettersi in mostra. Gara nervosa soprattutto negli ultimi minuti infatti, con ben 4 ammoniti. Non convocato Antonio Rozzi, sempre più ai margini del progetto tecnico di D’Aversa.

Strakosha e Pollace: nel posticipo di oggi, la Salernitana rimedia un secco 0-2 casalingo dalla capolista Cagliari. Una gara molto nervosa che vede ben 3 espulsi nelle fasi finali, Rossi e Sciaudone per i granata, Tello per i rossoblu. Osservano dalla panchina la sconfitta dei propri compagni sia Strakosha che Pollace.

Minala: nel pareggio esterno per 1-1 del Latina in casa del Vicenza, Joseph Minala non risulta tra i convocati. Ormai fuori dal progetto dei pontini, nella sessione di gennaio farà ritorno a Roma, come rivelato dal suo agente.

Tounkara: secondo pareggio consecutivo per il Crotone, che  viene scavalcato dal Cagliari in classifica. 0-0 il risultato finale della sfida contro il Trapani di Serse Cosmi. Ancora panchina per Mamadou Tounkar, che dopo un ottimo inizio di stagione sembra essere uscito dai radar di mister Juric.

 

Nella top 11 degli under 23 con Pogba e Dybala c’è un laziale

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C’è anche un laziale nella Top 11 del 2015 degli Under 23 stilata dal CIES Football Observatory. Accanto a nomi altisonanti, come quelli di Paul Pogba e Paulo Dybala infatti, compare anche quello di Felipe Anderson. Per il numero 10 biancoceleste il 2015 è stato l’anno della definitiva consacrazione a livello mondiale. Nei primi mesi di quest’anno solare infatti, il talento brasiliano ha guidato la strepitosa cavalcata della Lazio verso il preliminare di Champions League a suon di prestazioni maiuscole, gol e assist. Che sia di buon auspicio per un 2016 altrettanto magico, dimenticando questo inizio di stagione al di sotto delle aspettative.

Di seguito la lista completa della Top 11: Marius (Mainz 05), Bellerín (Arsenal), Umiti (Olympique Lione), Varane (Real Madrid), Wendell (BayerLerverkusen), Tolisso (Olympique Lione), Pogba (Juventus), Bernardo Silva (Monaco), Barkley (Everton), Felipe Anderson (Lazio) e Dybala (Juventus).

La Lazio pensa a Rolando. Ecco la risposta dell’agente

La sessione invernale di calciomercato è ormai alle porte, e la Lazio, è noto, è alla ricerca di rinforzi per quanto riguarda il pacchetto arretrato. Negli ultimi giorni è circolato il nome di Rolando, vecchio pallino del Ds Tare, ex di Porto, Napoli ed Inter, adesso all’Olympique Marsiglia, già accostato ai colori biancocelesti negli anni scorsi. Per fare chiarezza in merito, la redazione di Tuttomercatoweb ha contattato l’agente del difensore portoghese, Joao Josè Cardoso da Silva. Queste le sue parole: “Per il momento sono soltanto voci giornalistiche, il calciatore ha un contratto di tre anni col Marsiglia e quindi bisognerebbe parlare prima col club francese. Fa piacere che il ragazzo sia accostato a una società così importante come quella biancoceleste, ma al momento si trova bene in Francia. Sulle voci di contatti già avviati con la dirigenza biancoceleste: “Non ho sentito nessuno. Se il club italiano vuole il ragazzo, deve prima rivolgersi all’Olympique”.

Anderson: “Lazio, tornerò Felipe”

Come in ogni Natale che si rispetti ognuno prepara la letterina per Babbo Natale con le promesse di tanti buoni propositi e la speranza di vedere realizzati i propri desideri. Non sfugge a questa  consuetudine Felipe Anderson che raccontandosi a Globo Esporte ha fissato i propri obiettivi per il prossimo futuro: tornare a splendere e meravigliare con la casacca biancoceleste e quello di vestire la maglia della Nazionale maggiore Brasiliana. Ieri il centrocampista brasiliano ha registrato uno spot pubblicitario per articoli sportivi insieme a Rafael Alcantara del Barcellona. Queste le sue parole sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma dal 5 al 21 agosto 2016: “Partecipare alle Olimpiadi è un sogno, sono felicissimo di far parte del giro della Selezione Olimpica. Ci stiamo preparando molto bene, nulla ci è precluso”. Il sogno resta la Nazionale maggiore: “Certo che sarei felice di giocare nella Selecao, ma devo continuare a fare bene con la Selezione Olimpica per poter sperare di avere qualche possibilità. Entrare a far parte della nazionale maggiore è il sogno di chiunque e per riuscire ad ottenerla devo fare bene con la Lazio. Da quando gioco in biancoceleste sono cresciuto tantissimo, sia come persona che come giocatore. Sono sicuro di poter tornare il Felipe che ero“.

Candreva: “La vittoria contro l’Inter è valsa più dei 3 punti…”

Antonio Candreva questa mattina ha fatto visita ai ragazzi del reparto pediatria del Policlinico Umberto I: “È stata una mattinata bellissima ed indimenticabile”, così commenta il numero 87 biancoceleste ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. “Spero di aver regalato un sorriso a questi bambini meno fortunati. Abbiamo consegnato dei doni biancocelesti”- continua Candreva- “personalmente trascorrere del tempo con loro mi ha regalato una bellissima Vigilia di Natale”.

Al termine del collegamento un pensiero anche al successo di San Siro, dobbiamo ripartire da quest’ultima bellissima impresa fatta a casa dell’Inter. Al di là dei 3 punti, è stato un risultato importante per riacquistare fiducia in noi stessi. Questo deve rappresentare un punto di partenza per un 2016 positivo. Ripartiamo da Milano con più fiducia e autostima in noi stessi. Buon Natale a tutti i tifosi, vi abbraccio forte”.

Calciomercato di gennaio: consigli per gli acquisti…

La regola principale nello stile giornalistico anglosassone è quella delle 5 W cioè, Who? What? When? Where? Why? Che tradotte in italiano corrispondo alle seguenti domande: Chi, che cosa, dove, quando e perché. Basterebbe rispondere a queste semplici domande, per capire in che modo la Lazio debba intervenire nel delicato mercato di gennaio. Osservando lo sviluppo del campionato in corso, diventa cruciale l’apertura del mercato di riparazione. Inciderà fortemente sull’andamento di questa stagione. La Lazio non potrà farsi trovare impreparata come già capitato in passato, rovinerebbe quello che si sta provando a ricostruire dopo mesi di anonimato in campo. Sarebbe ingiustificabile un altro passo falso della società, avendo già sulla coscienza il mancato salto di qualità richiesto dai tifosi, dopo il raggiungimento dei preliminari di Champions. Oltre alla tifoseria, lo richiede Pioli che dopo aver regalato alla Lazio il passaggio del turno in Europa, vuole ricevere in cambio l’arrivo di calciatori pronti per ripetere quanto di buono fatto nella sua prima stagione a Roma. Ma ora torniamo alla regola delle 5 W.

La prima domanda a cui rispondere è “Chi?”. Come appena detto, è la Società che deve impegnarsi a dare una mano a chi siede in panchina e chi va in campo. Dovrà attuare sul mercato scelte ponderate e risolutive, che possano in primis sostenere il tecnico verso il raggiungimento di una posizione in classifica migliore di quella attuale. Aiutare anche i calciatori che già fanno parte della rosa ad avere ricambi che permettano loro di riposare e non giocare, come spesso accaduto fino ad ora, con acciacchi di ogni genere. Si ha il bisogno quindi di giocatori esperti nei ruoli in cui si interviene, per rispondere al secondo interrogativo “Che cosa?”, ad esempio sarebbe giusto puntare su calciatori d’esperienza e dal carattere forte, visto che questa Lazio ha peccato troppe volte di poca personalità. Ora è il caso che al prossimo quesito la Società faccia particolarmente attenzione visto che quello che ci si dovrebbe domandare è “Dove?”. Sembra scontato, ma è sempre meglio ribadirlo, che la prima cosa da fare è intervenire pesantemente sulla difesa, con uno o ancor meglio due forti centrali. La Lazio è partita con l’Handicap, dato il forfait di De Vrij per l’intera stagione, uno dei difensori più forti nel panorama calcistico. Il giovane Olandese si è fermato e Pioli si è ritrovato con l’obbligo di schierare a giro: Mauricio, Gentiletti e Hoedt. Per usare un eufemismo, questi ultimi tre non sono assolutamente al livello dell’olandese. Chi più e chi meno hanno regalato svarioni incredibili, contribuendo ad essere ad oggi la quart’ultima difesa del campionato. In estate ci fu il primo errore, almeno numerico commesso dalla società, facendo partire 3 centrali (Ciani, Cana e Novaretti) ingaggiandone soltanto uno (Hoedt). Sfidare la sorte si sa, può essere nocivo, allora a mercato chiuso ecco lo stop con lunghi tempi di recupero del più forte difensore della rosa. Sarebbe cosa buona e giusta acquistare due centrali alla Hertaux tanto per dirne uno che sembra essere sul taccuino di Tare. Visto che l’appetito vien mangiando, si potrebbe chiedere un gennaio diverso dagli altri con un acquisto anche a centrocampo, dove il capitano Lucas Biglia non ha un sostituto che interpreti il suo stesso ruolo. L’argentino, rimanendo l’unico mediano con certe qualità, sarà costretto a saltare meno partite possibili da qui al termine della stagione nonostante i molti impegni e questo sembra al quanto proibitivo.

Chissà che reazione avrà la Società sulla domanda “Quando?”. Nella situazione in cui versa la Lazio, la tempestività diventa fondamentale. Mai come questa volta urge farsi trovar pronti già alla prima del 2016 in programma il 6 gennaio. Allo Stadio Olimpico arriverà il Carpi, per poi affrontare la dura trasferta di Firenze sino allo scontro in Europa contro i Turchi del Galatasaray, passando per il cruciale quarto di finale di coppa Italia, contro la Juventus, in programma il 20 di gennaio. Balza subito in mente la risposta all’ultimo quesito da porsi, “Perché?”. Semplice visto che prima di dare il via all’attuale stagione, il proprietario della S.S.Lazio diramò un comunicato in cui si parlava di “ambizioni” che possiede questa società. Allora sarebbe coerente dare seguito alle parole con i fatti intervenendo come meglio si può (e si deve) nel calciomercato. Riuscendo per una volta a far sognare la gente. Per rimanere in tema di domande a cui saper rispondere, Come disse un noto conduttore televisivo:I sogni aiutano a vivere o vivere aiuta a sognare?”. Adesso tocca alla società farsi una domanda e darsi una risposta.

Lazio, è Candreva il re del gol del 2015. Klose e Anderson sul podio

La doppietta di San Siro ha sancito il verdetto: è Antonio Candreva il re del gol del 2015 laziale. Considerando tutte le partite ufficiali, tra campionato e coppe nazionali e internazionali, “Sant’Antonio” si è superato andando a segno ben tredici volte. Restano sul podio altri due big laziali. Felipe Anderson, che pur non essendosi ripetuto ai livelli della passata stagione, ha comunque rimpinguato il suo bottino in questa nuova annata. E poi, quello che sembrava il vincitore annunciato di questa speciale classifica. Ovvero, Miroslav Klose, che ha visto la sua stagione interrompersi di fatto, dopo l’eccellente inizio di 2015, nel match contro il Bayer Leverkusen in Champions League. Infortunio e per il panzer tedesco le difficoltà sono aumentate esponenzialmente per ritrovare la forma migliore.

Questi dati spiegano almeno in parte le difficoltà della squadra di Pioli in questa stagione. Oltre ai gol di Klose sono mancati terribilmente quelli di Marco Parolo, che l’anno scorso era riuscito ad andare in doppia cifra. Non per niente, le prodezze del centrocampista e del tedesco avevano segnato l’impresa di Napoli, vero e proprio spartiacque tra la squadra del campionato 2014/15 e quella della stagione 2015/16. In un loro pronto ritorno in zona gol confida Stefano Pioli per tornare a coltivare ambizioni di vertice in classifica.

Infine, da segnalare i sette gol di Lucas Biglia, che da rigorista e buon cecchino dalla distanza, punizioni comprese, ha segnato forse più di quanto fosse lecito aspettarsi dalle sue caratteristiche tecniche. Sette reti anche per Filip Djordjevic in un 2015 comunque segnato da un grande infortunio, un gradino sotto Alessandro Matri che si è dimostrato in queste ultime settimane il più affidabile nel parco attaccanti biancoceleste. A seguire tutti gli altri, per un totale di diciotto giocatori andati a segno nella banda-Pioli. Una delle squadre capaci di mandare più giocatori in gol in Europa, nella speranza che questa alchimia possa ripetersi anche nel 2016.

Fabio Belli

La classifica completa dei marcatori 2015 della Lazio

Candreva 13 reti;

Felipe Anderson 12;

Klose 12;

Parolo 10;

Biglia 7;

Djordjevic 7;

Matri 6;

Keita 4;

Mauri 3;

Kishna 2;

Lulic 2;

Onazi 2;

Cataldi 1;

Gentiletti 1;

Hoedt 1;

Ledesma 1;

Milinkovic-Savic 1;

Radu 1.

Ag. Candreva: “Lui sente la maglia della Lazio cucita addosso ma…”

La doppietta contro l’Inter ha scacciato (almeno momentaneamente) la crisi in casa Lazio e in Candreva, che pareva un giocatore demotivato dopo la vicenda della fascia da capitano. I tifosi laziali hanno finalmente rivisto al Meazza brillare la loro stella più bella. Tuttavia, il suo agente Federico Pastorello alla trasmissione Tutti convocati su Radio 24 non ha escluso totalmente la possibilità che il giocatore possa lasciare la capitale: Antonio ha un contratto con la Lazio, direi una bugia se dicessi che non è felice di stare alla Lazio, voleva addirittura la fascia da capitano. Lui si sente la maglia della Lazio addosso. Però le logiche del mercato portano tante cose, io dico sempre mai dire mai. Si valuteranno le varie situazioni che verranno fuori, come ogni estate. Candreva ha sempre avuto tante offerte in ogni sessione di mercato però è sempre rimasto, vedremo se succederà pure quest’anno. Se dovesse succedere qualcosa comunque non credo che succederà prima di fine stagione”. 

Serie A: conferme, sorprese e delusioni 2015

Protagonista della Serie A rimane sempre la Juventus Campione d’Italia in carica, passano le stagioni ma la Signora del calcio italiano conserva ogni anno inalterato il suo fascino. I bianconeri infatti guidano la classifica dell’anno solare 2015, nonostante la falsa partenza del campionato in corso. La squadra di Allegri infatti chiude il suo anno, impreziosito dalla finale di Champions League disputata a giugno contro il Barcellona, a quota 81 punti con un vantaggio di sei punti sulla sorprendente Fiorentina di Paulo Sousa, ora al secondo posto di questa Serie A. L’attuale capolista Inter, sconfitta nell’ultimo turno a domicilio da una ritrovata Lazio, invece chiude l’anno solare al quarto posto a 10 punti dalla Juventus. Sul podio anche il Napoli, al terzo posto, balbettante con Benitez fino a giugno e straripante in questa stagione sotto la guida dell’umile Maurizio Sarri. Proprio il tecnico partenopeo è la lieta novità del campionato in corso: dalla provincia alla metropoli con successo.

LA PROVINCIA – E proprio le squadre protagoniste lontano dalle grandi città caratterizzano l’attuale Serie A. Frosinone e Carpi al debutto assoluto nel massimo campionato di calcio italiano. Tifosi ciociari e emiliani che per anni hanno visto le loro squadre cimentarsi in campionati minori e ritrovarsi, in un colpo solo, a confrontarsi con squadre altamente blasonate, calcando palcoscenici importanti come quello del Meazza di Milano, dello Juventus Stadium di Torino e dello Stadio Olimpico di Roma.

LA CAPITALE – Le due squadre di Roma sono fra le grandi deluse della stagione in corso, soprattutto dopo aver combattuto ad armi pari per il secondo posto fino a giugno della stagione 2014/15. Soprattutto i biancocelesti non sono stati in grado di ripetere il cammino di inizio 2015, che l’ha portati fino al terzo posto, con la possibilità di disputare il preliminare di Champions League. All’appuntamento con la storia contro il Bayer Leverkusen, in piena estate, tutto l’ambiente Lazio ha risposto presente meno che la Società che non ha provveduto a rinforzare adeguatamente la rosa per affrontare il prestigioso doppio impegno con i tedeschi. Per quanto riguarda la Roma vive l’ennesima stagione balbettante dopo i soliti clamori estivi. Un difetto storico che è proprio del DNA giallorosso. Ora il colpevole n.1 è Rudi Garcia destinato, in ogni caso, all’addio. Roma e Lazio dunque chiudono a braccetto l’anno solare, rispettivamente al quinto e sesto posto, distanziati di un solo punto (66 per i giallorossi e 65 per i biancocelesti).

LE ALTRE – Dietro alle due romane, più staccate, Torino, Sassuolo e Milan. I rossoneri vivono un periodo ancora di ricostruzione: la prima parte del 2015 con la guida di Filippo Inzaghi e la seconda sotto quella dell’ex laziale Sinisa Mihajlovic. Il cammino del serbo è leggermente migliore rispetto a quello dell’ex attaccante rossonero, anche grazie alla rivoluzione estiva che ha portato a  Milano gente come Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci, Romagnoli ed il redivivo Mario Balotelli. Dopo i rossoneri, per rendimento 2015, troviamo in sequenza  Empoli, Genoa, Chievo Verona,  Sampdoria, Atalanta, Palermo, Udinese, Hellas Verona, Cagliari (retrocesso in Serie B), Bologna, Cesena (retrocesso in Serie B), Frosinone, Parma (purtroppo fallito e in questa stagione costretto a ripartire fra i dilettanti) e Carpi.

SERIE A 2016 – La Serie A tra conferme e rimpianti riparte il 6 gennaio 2016, con la 18^ giornata del girone d’andata. Le aspettative dei tifosi sono tante, ad iniziare dalla fiera dell’illusione rappresentata dal calciomercato. Girandola di nomi che ruotano intorno ad ogni squadra. In casa Lazio, ad esempio, per il ruolo di vice de Vrij sono emersi profili di giocatori da tutta Europa e non solo. Una giostra che si alimenta in anno in anno. La speranza, soprattutto laziale, che gennaio porti in dono quei giocatori funzionali a Pioli e non le solite delusioni spesso legate all’ultimo giorno di calciomercato, fra fax inceppati o trattative condotte negli ultimi istanti utili all’Ata Hotel di Milano.

Marco Savo

RASSEGNA STAMPA – Roma 2024: finale calcio a Roma, semifinali Milano e Napoli

Palermo, Firenze, Verona, Udine, Bologna, Genova, Bari, Torino, Napoli, Milano e Roma. Sono queste le città scelte dal comitato promotore come eventuali sedi del torneo olimpico di calcio, inserite nel dossier di candidatura di Roma 2024.

GLI STADI – Di seguito, gli stadi prescelti per ospitare il torneo olimpico di calcio secondo il dossier di Roma 2024: Palermo (Renzo Barbera); Firenze (Artemio Franchi); Verona (Marcantonio Bentegodi); Udine (Friuli); Bologna (Renato Dall’Ara); Genova (Luigi Ferraris); Bari (San Nicola); Torino (Juventus Stadium); Napoli (San Paolo); Milano (Giuseppe Meazza); Roma (Olimpico).

MALAGÒ: FINALE A ROMA “Le città prescelte si possono anche accoppiare: Torino con Genova, Udine con Verona, Bologna con Firenze, Bari con Palermo. Non a caso ho lasciato fuori (oltre Roma, che ospiterà la finale, ndr) le città di Milano e Napoli, perché avranno garantita almeno una partita dei quarti di finale e altrettanto la semifinale del torneo olimpico di calcio”. Giovanni Malagò spiega così come viene distribuito il torneo di calcio olimpico nel dossier di Roma 2024. Dieci città più la Capitale, un numero consistente che rappresenta “una novità – aggiunge il presidente del Coni -, per dimostrare che la candidatura è di tutto il paese. Il 17 febbraio presenteremo il dossier definitivo al Cio. Ma abbiamo un altro anno di tempo per le variabili”.

FINALE? ASPETTIAMO LO STADIO DELLA ROMA – Per la sede della finale di calcio da inserire nel dossier di candidatura olimpica di Roma 2024 “tra i punti interrogativi c’è lo Stadio della Roma”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la presentazione delle città designate come sedi del torneo di calcio olimpico all’interno del dossier di Roma 2024. Sull’impianto che dovrebbe ospitare la finale, l’incognita è tra lo stadio Olimpico e il futuro Stadio della Roma, il cui iter di approvazione è fermo alla Regione Lazio. L’auspicio di Malagò è che il progetto sia definitivamente approvato “prima del febbraio 2017”, deadline della presentazione del dossier al Cio. “Sullo stadio della Roma – prosegue Malagò – siamo spettatori interessati. Vediamo nei prossimi mesi l’andamento del progetto, perché il nuovo stadio della Roma potrebbe essere usato non solo per il calcio ma anche come stadio per gli sport di squadra, per il baseball o altre competizioni come hockey prato, ora previsto al Tre Fontane, o il rugby a 7 al Flaminio”. “Da uomo di sport – aggiunge il numero uno del Coni – faccio il tifo che la Roma abbia il suo stadio, così come mi auguro che un giorno lo abbia la Lazio e lo dico contro gli stessi interessi del Coni, che è proprietario dell’Olimpico. Tutto il resto, gli aspetti urbanistici, residenziali, delle autorizzazioni, non mi riguarda. Io parlo solo dell’aspetto sportivo”.

MONTEZEMOLO: SEDI RAPPRESENTANO TRADIZIONE – “Da Torino a Udine, Verona, Milano, da Bologna a Firenze, da Bari a Napoli, a Palermo e a Roma stessa. Sono tutti stadi che rappresentano la tradizione calcistica italiana”. Così il presidente del Comitato promotore di Roma 2024, Luca Cordero di Montezemolo, alla presentazione delle città scelte come sedi del torneo di calcio nel dossier di candidatura olimpica: “Dieci stadi più Roma – ha aggiunto Montezemolo – copriamo l’intero territorio nazionale. Molti di questi stadi sono stati già all’altezza delle olimpiadi, altri si adegueranno anche per l’evoluzione che sta avvenendo e che va alla velocità della luce. Se pensiamo che nel 2020 avremo macchine senza guidatore, nel 2024 la tecnologia avrà un ruolo fondamentale, a 360 gradi”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli può pensare al Galatasaray. Matri: “Bisogna affrontarle tutte”

Per Pioli non era semplice, fino alle due vittorie consecutive con Udinese e Inter, riuscire a guardare oltre la sosta natalizia. Lo sguardo del tecnico doveva per forza di cose essere rivolto al breve periodo, in modo da convincere la società a puntare ancora su di lui.

Così, quando dall’urna di Nyon è stato sorteggiato il Galatasaray come avversario per i sedicesimi di Europa League, da parte dell’allenatore (e di tutta la Lazio in generale) non sono arrivati commenti a caldo. Il primo, quasi liberatorio, è arrivato subito dopo l’impresa contro l’Inter e solo a seguito della domanda di un giornalista turco. Pioli ci ha scherzato su: “Mi fa piacere che mi venga posta questa domanda. A Roma non me lo aveva chiesto nessuno cosa ne pensassi del sorteggio, le partite con il Galatasaray (18 e 25 febbraio) erano in date troppo lontane…”. Come dire: nessuno pensava ci potessi arrivare. La vittoria a San Siro ha garantito a Pioli altre partite a disposizione: tutta la stagione, probabilmente, salvo nuovi crolli.

A distanza di giorni, anche Alessandro Matri, ai microfoni di Sky, ha parlato dei prossimi avversari di Europa League: “Non so se sia un sorteggio difficile. Alla fine per andare avanti nella competizione bisogna affrontarle tutte. Poteva andare meglio, ma anche peggio. Dobbiamo sfruttare queste gare per migliorarci”. Queste le parole del capocannoniere stagionale della Lazio con 6 gol, nonché l’attaccante utilizzato per più minuti (856). Il dato curioso, però, è che se si considera solo il campionato Matri è invece il centravanti meno utilizzato con 415 minuti, dietro Djordjevic (550) e Klose (460). Con l’anno nuovo la punta in prestito dal Milan vuole modificare le gerarchie e prendersi più spazio anche in serie A. Se poi continuerà a questo ritmo, non è detto che a fine stagione Lotito e Galliani non trovino un modo per prolungare la sua esperienza a Roma.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – De Vrij, si allunga lo stop

Non v’aspettate sorprese, non ce ne saranno. La stagione di Stefan De Vrij è terminata, compromessa ormai definitivamente. Non c’è nessuna speranza di rivederlo prima del termine del campionato, l’appuntamento è rimandato al prossimo anno, il calvario non è ancora finito e il recupero totale sarà tutt’altro che semplice. L’olandese s’è fermato a settembre, ha alzato bandiera bianca dopo Olanda-Turchia, ha deciso di operarsi soltanto a novembre: intervento perfettamente riuscito presso la clinica AZ Monica di Anversa, abbandonata completamente la terapia conservativa, pulizia interna del ginocchio sinistro e stop di almeno 8 mesi. Una tegola tremenda per la Lazio di Stefano Pioli, in netta difficoltà soprattutto nel reparto arretrato: De Vrij ha giocato soltanto 5 partite, è riuscito a partecipare alla finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus e al doppio confronto con il Bayer Leverkusen nei preliminari di Champions League. È sceso in campo anche con Bologna e Chievo Verona. Per l’allenatore ha sempre rappresentato un vero punto di riferimento, l’uomo più importante della difesa, uno dei protagonisti assoluti del terzo posto conquistato lo scorso anno.

Pioli spera di riabbracciarlo per il ritiro estivo, ma l’allarme è già scattato: bisognerà capire come De Vrij riuscirà a rientrare, di quanto tempo avrà bisogno per ritrovare la forma migliore, al momento è vietato escludere qualsiasi ipotesi. Anche quella di rivederlo magari a mezzo servizio, la Lazio incrocia le dita e resta al fianco del giocatore. In estate il presidente Lotito ha rifiutato 36 milioni di euro dal Valencia: Stefan De Vrij è una garanzia assoluta, è tra i migliori centrali d’Europa, ha 23 anni e tanta voglia tornare in campo: «Mi manca tutto – ha twittato poco prima di Inter-Lazio – non vedo l’ora di rientrare». Servirà tempo e pazienza, attualmente si trova in Olanda, ha intrapreso il classico percorso riabilitativo, l’obiettivo principale è quello di partire in ritiro con la squadra. Ma la società dovrà comunque intervenire sul mercato, per questa stagione Hoedt e Mauricio non bastano.

Verranno presi due giocatori: Gentiletti ha chiesto la cessione in prestito per sei mesi, verrà accontentato, Empoli, Frosinone e Chievo Verona sono alla finestra. Il primo rinforzo sbarcherà dalla Francia, le indicazioni sono precise: N’Koulou del Marsiglia è in pole, manca l’accordo economico tra i due club, ma i contatti sono frequenti e le sensazioni positive. È seguito da Perrin, Pogba, Raggi e Rolando (sempre del Marsiglia). Nelle ultime ore è spuntato il nome di Aissa Mandi del Reims, 24 anni, può giocare anche come terzino. Proposto Zouma del Chelsea, ma guadagna troppo e difficilmente arriverà. In Italia occhio a Heurtaux, De Maio e Zapata. Cessioni: Onazi è in partenza, ha richieste da Turchia e Premier League, è valutato 7 milioni di euro: se il nigeriano dovesse andar via, la dirigenza biancoceleste si tufferebbe sul croato Mocinic (classe 1993 di proprietà del Rijeka), operazione da 3 milioni di euro.

Non lasceranno la Capitale i big: Candreva, Felipe Anderson e Biglia resteranno almeno fino a giugno, le grandi squadre sono avvisate. L’unico che rischia è Keita: c’è una trattativa aperta tra il Monaco e il giocatore spagnolo, pronti 15 milioni di euro, la Lazio continua a rifiutare. Vicino al rientro dal prestito – ma solo di passaggio – Minala dal Latina.

Fonte : Il Tempo