Si corre domani l’ottava prova (delle ventuno previste) del Mondiale di Formula 1. Sarà Nico Rosberg su Mercedes a partire davanti a tutti nel Gran Premio d’Europa, in programma sul circuito cittadino di Baku.
Il leader del mondiale è stato il più veloce nelle qualifiche girando in 1’42″758 e precedendo la Force India di Sergio Perez (1’43″515). Il messicano però perderà cinque posizioni in griglia per la sostituzione del cambio dopo la FP3. Sale in prima fila, quindi, Daniel Ricciardo (Red Bull) che con 1’43″966 anticipa Sebastian Vettel che ha ottenuto lo stesso tempo solo dopo l’australiano e partirà in seconda fila con al fianco il compagno di squadra Kimi Raikkonen (+1″511). In terza fila Felipe Massa con la Williams (1’44″483) e Daniil Kvyat (Toro Rosso). In quarta il penalizzato Perez e Valtteri Bottas (Williams). In quinta Max Verstappen con la seconda Red Bull (+2″812) e a sorpresa Lewis Hamilton, che dopo aver rischiato di uscire ha terminato la sessione di qualifiche contro il muretto dopo la curva 10.
LA GRIGLIA DI PARTENZA
Prima fila: Nico Rosberg (Mercedes) in 1’42.758; Daniel Ricciardo (Red Bull) 1’43.966
Seconda fila: Sebastian Vettel (Ferrari)1’43.966; Kimi Raikkonen (Ferrari) 1’44.269
Terza fila: Felipe Massa (Williams) 1’44.483; *Sergio Perez (Force India) 1’43.515
Quarta fila: Daniil Kvyat (Toro Rosso) 1’44.717; Valtteri Bottas (Williams) 1’45.246
Quinta fila: Max Verstappen (Red Bull) 1’45.570; Lewis Hamilton (Mercedes) 2’01.954
* Penalizzato di cinque posizioni per la sostituzione del cambio


rova, all’improvviso, di fronte ad un “bivio, postole davanti dalla vita. Complici le “porte scorrevoli” di un metrò, da ciò il nome del film, il regista ci pone di fronte a due fatti totalmente diversi, ovvero, le due “possibilità” cui la protagonista sarebbe potuta venirsi a trovare prendendo o non prendendo quella metro. Ieri la “porta scorrevole” del giocatore della nazionale, Eder, è stato quel tiro al 88′ a termine di un azione personale bellissima. L’italo-brasiliano con quel tiro ha cambiato il peso specifico della situazione. E’ ironico come fino al momento del gol molti continuavano a ripetersi: “Ma perché Conte si ostina a tenere in campo Eder che sono 2 partite che sta facendo ridere? C’è Insigne ed El Shaarawy in panchina, facesse entrare loro…“. E invece…”proprio lui” (per dirla alla Piccinini) risolve la partita e regala gli ottavi di finale all’Italia, sfatando anche un fastidioso tabù: l’Italia non r
iusciva più a vincere la seconda partita degli europei. E ora? Puff. Le critiche? Accantonate. E’ il bello del calcio. Lui, con una maturità invidiabile che colleghi di di quasi 40 anni ancora non hanno, non da peso a queste critiche perché sa che oggi sei un fenomeno, domani sei scarso e viceversa…è il calcio.