Belgio a un passo dagli ottavi. La squadra di Wilmots si impone per 3-0 sull’Irlanda del Nord e regala agli azzurri di Conte il primo posto aritmetico nel girone. Ora ai diavoli rossi basterà non perdere contro la Svezia per chiudere al secondo posto alle spalle dell’Italia.
Nel Belgio fuori Fellaini, Nainggolan e Mertens, in campo De Bruyne dietro Lukaku, con ai lati Hazard e Ferreira Carrasco. A centrocampo Witsel e Dembelé. O’Neill è più sulla difensiva e presenta la sua squadra con Hoolahan dietro l’unica punta Long.
Dopo un primo tempo dominato dal Belgio ma conclusosi sullo 0-0, nel secondo l’Irlanda non è riuscita a mantenere il ritmo e la pressione dei belgi e la porta rimasta sino ad allora inviolata è stata costretta a capitolare per tre volte a causa della doppietta di Lukaku e alla rete di Witsel.
IL TABELLINO
BELGIO-IRLANDA 3-0
BELGIO (4-2-3-1): Courtois, Meunier, Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen, Witsel, Dembelé (dal 12′ s.t. Nainggolan), Carrasco (dal 19′ s.t. Mertens), De Bruyne, Hazard, R.Lukaku (dal 37′ s.t. Benteke)
A Disp.: Mignolet, Gillet, Denayer, Kabasele, J.Lukaku, Ciman, Fellaini, Origi, Batshuayi
All.: Wilmots
IRLANDA (4-4-1-1): Randolph, Coleman, O’Shea, Clark, Ward, Hendrick, Whelan, McCarthy (dal 17′ s.t. McClean), Brady, Hoolahan (dal 26′ s.t. McGeady), Long (dal 33′ s.t. Keane)
A Disp.: Westwood, Given, Keogh, Duffy, Christie, Meyler, Murphy, Walters, Quinn
All.: O’Neill
Arbitro: Çakir (Tur)
Marcatori: R.Lukaku al 3′ e al 25′, Witsel al 16′ s.t.
Note: ammoniti Hendrick (I), Vermaelen (B)


rova, all’improvviso, di fronte ad un “bivio, postole davanti dalla vita. Complici le “porte scorrevoli” di un metrò, da ciò il nome del film, il regista ci pone di fronte a due fatti totalmente diversi, ovvero, le due “possibilità” cui la protagonista sarebbe potuta venirsi a trovare prendendo o non prendendo quella metro. Ieri la “porta scorrevole” del giocatore della nazionale, Eder, è stato quel tiro al 88′ a termine di un azione personale bellissima. L’italo-brasiliano con quel tiro ha cambiato il peso specifico della situazione. E’ ironico come fino al momento del gol molti continuavano a ripetersi: “Ma perché Conte si ostina a tenere in campo Eder che sono 2 partite che sta facendo ridere? C’è Insigne ed El Shaarawy in panchina, facesse entrare loro…“. E invece…”proprio lui” (per dirla alla Piccinini) risolve la partita e regala gli ottavi di finale all’Italia, sfatando anche un fastidioso tabù: l’Italia non r
iusciva più a vincere la seconda partita degli europei. E ora? Puff. Le critiche? Accantonate. E’ il bello del calcio. Lui, con una maturità invidiabile che colleghi di di quasi 40 anni ancora non hanno, non da peso a queste critiche perché sa che oggi sei un fenomeno, domani sei scarso e viceversa…è il calcio.