Le prime due partite disputate dall’Italia, hanno messo in evidenza la brillante condizione atletica della Nazionale. Gli uomini di Antonio Conte corrono tantissimo per tutti i 90 minuti della gara, con tanto pressing e, soprattutto, ripartenze e sfuriate sulle fasce. Secondo le statistiche della UEFA, dopi i match contro Belgio e Svezia, due sono i calciatori “maratoneti” degli Azzurri.
Stiamo parlando di Emanuele Giaccherini e Marco Parolo. I due centrocampisti, che si collocano ai fianchi di De Rossi che ha il compito di supportare la difesa, sono preziosi per la squadra in quanto partecipano sia alla fase difensiva che a quella offensiva. E proprio i due maratoneti hanno sfiorato il gol del vantaggio contro la Svezia: cross di Giaccherini, colpo di testa di Parolo e palla sulla traversa. Le statistiche parlano chiaro: Parolo nei due match ha percorso 24447 metri e Giaccherini 24331 metri. Motore e polmoni al servizo della squadra!


rova, all’improvviso, di fronte ad un “bivio, postole davanti dalla vita. Complici le “porte scorrevoli” di un metrò, da ciò il nome del film, il regista ci pone di fronte a due fatti totalmente diversi, ovvero, le due “possibilità” cui la protagonista sarebbe potuta venirsi a trovare prendendo o non prendendo quella metro. Ieri la “porta scorrevole” del giocatore della nazionale, Eder, è stato quel tiro al 88′ a termine di un azione personale bellissima. L’italo-brasiliano con quel tiro ha cambiato il peso specifico della situazione. E’ ironico come fino al momento del gol molti continuavano a ripetersi: “Ma perché Conte si ostina a tenere in campo Eder che sono 2 partite che sta facendo ridere? C’è Insigne ed El Shaarawy in panchina, facesse entrare loro…“. E invece…”proprio lui” (per dirla alla Piccinini) risolve la partita e regala gli ottavi di finale all’Italia, sfatando anche un fastidioso tabù: l’Italia non r
iusciva più a vincere la seconda partita degli europei. E ora? Puff. Le critiche? Accantonate. E’ il bello del calcio. Lui, con una maturità invidiabile che colleghi di di quasi 40 anni ancora non hanno, non da peso a queste critiche perché sa che oggi sei un fenomeno, domani sei scarso e viceversa…è il calcio.