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De Martino: “Questa squadra può fare davvero bene. I media? Intorno alla Lazio ruota un sistema discutibile”

E’ un campionato strano quello che che sta vivendo la Lazio fino ad oggi, dopo la “batosta” con il Napoli qualsiasi ambizione sembrava ormai compromessa, ora invece la vittoria contro l’Hellas Verona  ha proiettato i biancocelesti a 3 punti dalla vetta della classifica, dimostrando come niente (sopratutto al 28 di settembre) è compromesso. Questo e tanti altri temi sono stati affrontati dal responsabile della comunicazione biancocelesti Stefano De Martino ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3:

LA PARTITA – “Un successo importante per tanti motivi. La Lazio vince in rimonta anche se stava comandando il gioco per tutta la gara. I dati sono schiaccianti per possesso palla. Poi avremmo dovuto andare in vantaggio già dal primo tempo, perché Gentiletti subisce fallo piuttosto che commetterlo. Anche su Felipe Anderson poteva esserci un rigore che ho visto dare tante volte in altri campi. Il commento post gara di Mandorlini poi è sembrato molto simile a quello di Gasperini. Ha contestato il rigore che però era assolutamente solare. Non capisco davvero la lettura delle gare di alcuni allenatori. Abbiamo vinto in un campo ostico dove non portavamo a casa i tre punti da tanti anni. Al Verona mancavano giocatori importanti ma non c’è neanche il bisogno di sottolineare le assenze della Lazio“.

“È UN CAMPIONATO STRANO MA SIAMO LÌ…” – “Questa squadra è stata costruita in questa stagione con tanti giovani e giocatori esperti. Siamo a Roma e ovviamente come in tutte le grani piazze devi portare sempre i risultati. Ma siamo lì. È un campionato strano dove può succedere di tutto. Battute d’arresto però come quelle contro il Chievo e di Napoli non devono però assolutamente ripetersi per nessun motivo al mondo. Credo che questa squadra possa fare davvero bene. Eravamo tutti avvelenati dopo quelle clamorose debacle. A noi storicamente capitano questi crolli improvvisi. Ripenso a Siena ad esempio, dove per più di una volta sembrava di giocare al Camp Nou. Comprendo la rabbia della gente della scorsa settimana, sommata poi alla precedente sconfitta contro il Chievo. Ha ragione Keita nel dire che non siamo né dei fenomeni né dei brocchi. Dobbiamo continuare su questa strada”.

GLI ERRORI ARBITRALI – “Non sta a me contestare una direzione arbitrale. In passato è stato fatto ma resta comunque un terreno minato. A voi sembra più semplice ma non è così. Certe situazioni si possono affrontare fino ad un certo punto. Anche se le valutazioni di tutti i quotidiani sono state abbastanza nette sulla direzione di gara dell’arbitro”.

SPOGLIATOIO E PROBLEMATICHE AMBIENTALI – “Non ho mai visto un problema legato allo spogliatoio. Black-out di quel tipo però non dovevano succedere. Per questo motivo la scelta di chiudersi in ritiro, anche alla luce di un precampionato difficile in virtù degli impegni di Supercoppa e del preliminare. Contesto però un ambiente in generale che non aiuta a raggiungere i risultati. Con ‘ambiente’ intendo tutto, né esclusivamente la tifoseria né la parte mediatica. Intorno alla Lazio ha sempre un ruotato un sistema discutibile per problematiche che si sono sempre ripresentate in passato. Un clima positivo in questo senso non può che aiutare la squadra. Ovviamente al termine di una gara con esito negativo è giusto attendersi il disappunto della gente. Ma l’andamento sinusoidale nelle presenze allo stadio sicuramente non aiuta. Qualche punto in più ci verrà dato inevitabilmente dalla spinta della gente sugli spalti”.

I MEDIA – “Se un quotidiano fa certe scelte c’è sempre un motivo. Io ricordo due giorni dopo la vittoria dello scudetto della Lazio stellare del 2000 dove in prima pagina si parlava di Roma. Chi prende delle decisioni in questi casi è sempre una persona con le sue passioni, idee e simpatie che deve evidentemente tenere in considerazione opportunità commerciali e di vendita. Quando ti accorgi che combattere questioni di questo tipo non porta a risultati evidenti uno ne prende atto. Se si intrecciano gli interessi economici è logico che poi si tende a ‘drogare’ un sistema. Io non posso buttare giù le porte di una redazione perché parlano male o poco della Lazio. Bisogna sforzarsi di capire cosa c’è dietro. Noi dobbiamo rimanere all’interno di certe regole. Quando si osteggia una squadra e le sue componenti solo perché dietro c’è il presidente Lotito allora dobbiamo chiederci che tipo di informazione abbiamo sotto gli occhi”.

LE MONDE E LE LACERAZIONI INTERNE NEL MONDO LAZIO – “Non è che posso chiamare a andare in una trasmissione a dire che il livello di Le Monde è deprecabile di bassissima levatura, cosa che però abbiamo detto in quei giorni in radio e nei quotidiani. Sky ci dà il 20% di spazio perché non siamo secondo loro una squadra che merita la visibilità di Roma e Juventus che sono al 90%. Abbiamo una Tv e una Radio, oltre ad una struttura importante che si muove per i colori biancocelesti. Siamo presi a modello da tante realtà a livello di comunicazione, ma prima di stringere accordi importanti voglio accertarmi che chi mi dà la mano ‘non abbia nell’altra un coltello’. Parliamo di interessi totali che avvengono per determinanti motiviMa se non sistemiamo però ciò che c’è all’interno come possiamo pretendere di essere forti contro gli altri a livello nazionale? Siamo dilaniati all’interno. In certe realtà radiofoniche locali sento a volte ex giocatori del passato chiedere le dimissioni del Direttore Sportivo e che De Martino è stato preso per strada. Così non potremo mai essere forti a livello editoriale”.

SULLE CRITICHE ALLA SOCIETÀ -​ “Sento spesso dire che se le cose vanno bene è merito di Pioli, se le cose vanno male allora è colpa della società. Se siamo arrivati terzi è merito del mister, dei giocatori, della dirigenza e di tutte le componenti della società. Pioli non ha la bacchetta magica. È il gruppo e tutto ciò che ruota intorno a determinare la buona riuscita dei risultati. Se tolgo 5 o 6 giocatori determinanti a Inter, Juve e Roma che ne rappresentano l’ossatura, possono perdere anche contro una squadra di Lega Pro. Formello è un bunker? Mai come in questi anni abbiamo aperto le porte del centro sportivo per i tifosi e per iniziative commerciali.

GARCIA AL CORRIERE DELLO SPORT E PIOLI NO – “Quando me lo hanno chiesto venivamo dalla sconfitta contro il Chievo e non mi sembrava il caso di esporre il nostro tecnico in quel momento. Garcia invece veniva osannato dopo il trionfo contro la Juve, proclamando di vincere tutto e forse di “diventare Papa”. Ci sono momenti e condizioni. In ambito nazionale spesso ti dicono “o mi dai quello o niente, perché gli altri non mi interessano”. La Lazio non è un supermercato, siamo la società che dà più contenuti mediatici all’esterno. Non mi sta bene che passi questo tipo di messaggio”.

LE SCONFITTE DI AGOSTO E L’EUROPA LEAGUE – “Per me il momento difficile non è finito e giovedì sarà un banco di prova importante. Il Saint-Étienne verrà a Roma per giocarsela. Non abbassiamo la guardia, dobbiamo ancora aspettarci tanto. Abbiamo preso un buon punto in trasferta contro la squadra forse più pericolosa del girone”. Sono convinto però che questa sia una squadra che se resta unita può competere con chiunque. Abbiamo perso tanti punti per un clima negativo attorno alla squadra e alla società. L’anno scorso un solo punto ha fatto la differenza, figuriamoci cinque, che secondo me è il contributo che un ambiente sereno può dare alla squadra. Non do giudizi ora a fine settembre. Posso giudicare solo la finale di Supercoppa persa contro la Juve, dove siamo arrivati male, forse per condizione. Poi il preliminare di Champions, dove siamo crollati al ritorno perché ci mancava la spina dorsale della squadra”. 

COMUNICAZIONE E LE MANCATE PRESENTAZIONI DEI NUOVI ARRIVI – “La presentazione dei giocatori deve avvenire con la presenza della società e in quel momento non è stato possibile. Colpa mia, avrei dovuto inchiodare alla sedia qualcuno. L’arrivo di Matri? C’erano i colleghi della stampa e dieci persone. Ha salutato, rilasciato una dichiarazione e poi è andato a Formello e lavorare. Mi dicono che siamo una realtà inadeguata anche se dovessimo vincere lo scudetto. Alla gente dico di mandare un messaggio forte, creiamo compattezza! Chi ha dei problemi forti con questa società, mi riferisco alla comunicazione locale e non ai tifosi, deve cercare di assumere un comportamento sano e più equilibrato. A quando il canale tematico in HD? Spero di poter dare nelle prossime settimane un annuncio importante, con altre possibilità e opportunità a chi ci vuol vedere e seguire”.

 

LAZIALI FUORI PORTA – Weekend grigio, esulta solo Lombardi

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Quinto appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Alfaro (Burinam United), Lombardi (Ancona), Filippini (Pro Vercelli), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Elez (Aarhus), Tounkara (Crotone), Pollace e Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Latina).

SERIE B

Tounkara: non ha preso parte alla vittoriosa trasferta di Vercelli il giovane di origine senegalese a causa di un affaticamento muscolare. Protagonista comunque di un buon avvio di stagione, si spera in un suo recupero per sabato.

Strakosha e Pollace: la Salernitana riesce a vincere tra le mura amiche per 2-1 contro la Ternana nonostante l’inferiorità numerica dalla mezz’ora del primo tempo. Alla partita non prendono parte nè il portierino albanese, scalzato nelle gerarchie dal più esperto Terracciano, nè l’ex capitano Primavera, ancora in attesa dell’esordio.

Rozzi e Crecco: la Virtus Lanciano esce sconfitta per 1-0 dall’ostica trasferta a casa del Modena di Mister Hernan Crespo; Luca Crecco siede per tutti e 90 i minuti in panchina, dopo l’ultima gara da titolare, mentre non risulta nemmeno convocato Antonio Rozzi.

Filippini: dopo l’esordio nel turno infrasettimanale, l’esterno ex Bari non risulta nell’elenco dei convocati di Scazzola nella sconfitta interna rimediata dal Crotone.

Minala: un arrembante Latina mette a dura prova la resistenza del Cagliari stra favorito per la promozione in Serie A, uscendo sconfitto solamente per 3-2. Minala osserva l’ottima prova dei compagni dalla panchina per l’intero match, a causa delle ultime opache prestazioni.

LEGA PRO

Lombardi: finalmente Lombardi! L’attaccante risolve la delicata partita contro L’Aquila con un bellissimo gol di difficile esecuzione. Per il resto non si vede molto, deve crescere, ma il materiale su cui lavorare c’è: la dirigenza dell’Ancona punta molto su di lui.

LIGUE 1

Perea: dopo lo spezzone di partita nell’infrasettimanale contro il Saint Etienne, si rivede dal primo minuto El Coco, che parte titolare come unica punta nel 4-2-3-1 di Mister Furlan. Il Troyes esce da Rennes con un buon punto, frutto dell’1-1 del campo; per Perea una buona prestazione, un cartellino giallo, tanto movimento ma ancora molto poco carattere. Sostituito a 15 dalla fine.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzales: l’Atlas viene sconfitto in casa per 1-0 dal Veracruz e Alvaro Gonzales parte nuovamente da titolare nel centrocampo a 4 schierato dall’allenatore, il connazionale Matosas. La condizione sta crescendo, El Tata gioca per tutti e 90 i minuti non riuscendo però ad evitare la sconfitta dei suoi, già lontani ben 8 punti dalla vetta della classifica.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: brutto stop per l’Aarhus, sconfitto 2-0 sul campo del Nordsjelland. Elez come al solito viene schierato titolare come centrale difensivo; leggermente fuori posizione sul gol del vantaggio dei padroni di casa, che dopo soli 20 minuti avevano già chiuso la pratica. Buon salvataggio del possibile 3-0 nel finale. Giramondo Elez.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: lo Zurigo viene sconfitto per 1-0 sul campo del Lucerna, ma alla trasferta non prende parte l’esterno brasiliano, nemmeno convocato.

 

Giulio Piras

Stadio Flaminio, la vera casa dei tifosi biancocelesti

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A Roma, lungo Viale Tiziano, nell’area tra via delle Belle Arti e Ponte Milvio, si erge quello che i tifosi laziali ritengono il loro vero impianto sportivo, lo Stadio Flaminio. Costruito dall’architetto Pier Luigi Nervi, tra il 1957 e il 1958, vide la sua inaugurazione il 19 marzo del 1959 in occasione delle Olimpiadi del 1960. Lo stadio venne ubicato sull’area del preesistente Stadio Nazionale che venne demolito nel 1957. L’impianto ha tutta una storia da raccontare alle spalle. Prima di prendere il nome Flaminio si chiamò Stadio della Rondinella, poi per volere di Mussolini prese il nome di Stadio del Partito Nazionale Fascista per poi diventare, dopo la tragedia di Superga in onore del grande Torino, per l’appunto Stadio Torino. Ora l’impianto, ormai abbandonato da almeno due anni, si trova in uno stato fatiscente. In un silenzio d’oltretomba, a parte il rumore caotico del traffico cittadino, tutto giace in uno stato di degrado incredibile. Erbacce ovunque, cancelli arruginiti e spazzatura avvolgono quello che rimane di ciò che per anni ha ospitato i sostenitori biancocelesti nelle domeniche di campionato. Nessuno sembra più interessato al mantenimento di quello che viene ormai considerato un “monumento”. Una delle poche persone che si ergono ancora a difesa dello storico impianto è Alessandro Cochi, consigliere di opposizione dell’assemblea capitolina, che tramite un comunicato stampa ha dichiarato:

“Finalmente dopo tanto tempo, si parla anche a carattere nazionale, salvo poche eccezioni nel recente passato, delle condizioni di completo deseterioramento dello Stadio Flaminio. Da tempo ormai si susseguono le grida d’allarme riguardanti le condizioni del glorioso stadio realizzato dall’ingegner Nervi accompagnate in alcuni casi da eloquenti testimonianze fotografiche, nonchè spesso anche da creative e fantasiose proposte di futuro utilizzo. In qualità di delegato allo sport nella passata consiliatura ho avuto modo di seguire i tentativi della Federugby di portare avanti un progetto di ristrutturazione dello stadio finalizzato ad adeguarlo a capienza e standard adeguati per ospitare degnamente il Sei Nazioni di rugby. Purtroppo dopo anni di tentativi di condividere il progetto con diversi soggetti competenti, si preferì optare per un trasferimento allo stadio Olimpico, che da sede temporanea si è ormai trasformata negli ultimi anni in sede definitiva con la condivisione del Coni. Seguì poi la proposta alla Lazio Calcio, quella del presidente Lotito e alla Polisportiva del presidente Antonio Buccioni. Ma al primo non interessava, e per la Polisportiva, l’importante investimento necessario (da 6 a 15 milioni di euro circa) con una manutenzione di oltre 700 mila euro l’anno costituiscono un impegno difficilmente sostenibile. A cavallo della fine del 2012 ci interrogammo quindi su quale soluzione fosse la più idonea e al tempo stesso potesse trovare una sua realizzabilità. Ricordo che venne incaricata la società , “Risorse per Roma” di effettuare uno studio di fattibilità con tre ipotesi, in linea con gli standard urbanistici di utilizzo . Tale studio venne fatto ma la fine della consiliatura non ci consentì di completare il percorso a suo tempo ideato con l’emanazione conseguente di un bando pubblico. Poi l’idea dell’ ex assessore Pancalli di affidarlo alla Figc di Giancarlo Abete per una “Coverciano tutta romana come casa della nazionale”. Un breve affidamento provvisorio di un anno, e con l’ avvento di Tavecchio alla Federcalcio, più nulla. Nel frattempo sono passati oltre due anni e l’immobilismo dell’attuale amministrazione su questo tema ha fatto anche la sua parte. Purtroppo il cambio di tre assessori con altrettanti direttori, paralizza un settore e un dipartimento, anzi ora una piu’ piccola direzione sport . Di fronte allo scempio ampiamente documentato dalle inchieste giornalistiche perché non ripescare quello studio di Risorse per Roma e presentarlo pubblicamente ? Sono consapevole che sono necessari importanti investimenti e per questo potranno essere interessati solo grandi imprenditori. Ma è necessario avviare rapidamente un percorso di recupero e troppo tempo si è perso dietro scelte utopistiche. Il mio vuole essere un contributo propositivo e non una lamentela fine a se stessa. Nella speranza che non sia solo un ultimo disperato appello. La storia del Flaminio, campione del mondo nel 1934 e la candidatura olimpica e paralimpica del 2024, sono altri due fattori che non ci permettono di vedere nella rovina più completa un bene comune, parola cara di chi sembra essersene oggi dimenticato abbastanza in fretta”.

Ora ci si augura che le autorità competenti affrontino seriamente la nodosa questione, cioè quella di riportare agli antichi bagliori quello che per i tifosi biancocelesti è parte della loro storia, con la speranza di potersi ritrovare un giorno in quell’impianto nel quale ancora oggi echeggiano le voci del passato di un tifo che accompagna i propri eroi da più di un secolo nella Capitale.

Il turco Halis Özkahya sarà l’arbitro di Europa League

Alle 19,00 di giovedì 1 ottobre la squadra biancoceleste scenderà in campo allo Stadio Olimpico per affrontare il Saint Etienne nella seconda giornata della fase a gruppi di Europa League. Arbitro dell’incontro è stato designato Halis Özkahya. Il direttore di gara turco sarà coadiuvato dagli assistenti Kemal Yilmaz e Ekrem Kan, il quarto uomo Çem Satman e gli addizionali Tolga Özkalfa e Ali Palabıyık.

Come ritirare subito la Fidelity Card 1900 presso i punti vendita

Come comunicato dalla S.S. Lazio, da martedì 29 settembre, sarà possibile ritirare presso i Lazio Style 1900 la nuova Fidelity Card 1900, l’ex tessera del tifoso. I punti vendita abilitati per il ritiro sono:

il Lazio Style 1900 di Via Calderini 66/C – da martedì 29/9 alle ore 10:00 (nei giorni delle gare il servizio sarà sospeso);

il Lazio Style 1900 di Via Prenestina 200 – da martedì 29/9 alle ore 16:30;

il Lazio Style 1900 di Parco Leonardo – da mercoledì 30/09 alle ore 10:30.

Il costo della Fidelity Card 1900 è di 15 euro.

Tutti i tifosi che dovranno ritirare le tessere dovranno presentarsi personalmente presso i punti vendita in modo da poter caricare la foto sulla Fidelity presentando anche un documento di riconoscimento e il codice fiscale o il tesserino sanitario.

Non saranno considerati documenti idonei tutte le patenti di guida di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Per quanto riguarda i minorenni sarà necessario esibire in alternativa alla carta d’identità o passaporto, in originale:

– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
– lo stato di famiglia con foto;
– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).

Tutti coloro che hanno la Fidelity Card 1900 di Poste Italiana non scaduta non potranno richiedere la nuova Fidelity di Ticketone.

Biglia, il tanguero biancoceleste

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Il centrocampista argentino Lucas Biglia, ieri a Verona, è tornato a disposizione di mister Pioli dopo l’infortunio riportato nella prima giornata contro il Bologna, dimostrando ancora una volta, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di essere l’uomo che nella compagine biancoceleste fa la differenza. La sua assenza è stata pesante e la squadra ne ha risentito perdendo per strada punti e sicurezza in se stessa. Ieri, contro la squadra di Mandorlini, nonostante i pochi giorni di allenamento sostenuti, ha ripreso per mano i compagni conducendoli al successo sulla formazione scaligera. Successo che in trasferta mancava da maggio della scorsa stagione, precisamente dalla ormai lontana trasferta vittoriosa del San Paolo, quando i biancocelesti si imposero per 4-2 nello scontro diretto con il Napoli che consentì alla squadra di Pioli di assicurarsi il preliminare di Champions. Ora l’uomo di Mercedes, cittadina dove ha avuto i natali il 30 gennaio del 1986, è tornato, e la Lazio, anche se ci sarà ancora molto da lavorare, ha dimostrato di poter tornare ad essere quella del campionato precedente che fece sognare i tifosi biancocelesti. Sul campo Lucas illumina e affascina con la sua classe, la sua forza di volontà ed il modo con il quale dirige i compagni. Quelle stesse caratteristiche che lo hanno portato a diventare un punto fermo della nazionale albiceleste di Gerardo Martino e che potranno portare la squadra romana a compiere quel salto di qualità che mancava per raggiungere grandi traguardi. Con lui in campo ad orchestrare lo spartito del tecnico emiliano nulla è precluso ed i sostenitori biancocelesti possono tornare a volare stringendosi attorno alla squadra in un caldo abbraccio appassionato, lasciandosi trasportare come sulle note di una dolce melodia di un tango argentino abilmente condotto dal tanghero sudamericano.

 

Portanova a “I Laziali Sono Qua”: “A Verona ritrovata la mentalità. Cataldi? E’ il mio capitano”

Al momento, è impegnato in Lega Pro nella sua nuova casa, quel Siena che ha abbracciato per la prima volta in Serie A e che sta riaccompagnando passo dopo passo nella scalata nel calcio che conta ripartendo dalla Serie D. Ma Daniele Portanova non ha mai nascosto la sua fede biancoceleste nel corso di tutta la sua carriera: il difensore centrale non è mai riuscito a coronare il suo sogno di vestire la maglia della Lazio nel corso della sua carriera, ma è sempre rimasto vicino alle vicende dell’aquila. Ed è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi laziali sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua”, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per commentare le ultime due vittorie della squadra di Stefano Pioli contro Genoa e Hellas Verona, che hanno permesso di mettere alle spalle il momento nero.

A Verona si è vista la Lazio dell’anno scorso,” spiega Portanova, “Pioli doveva solo ritrovare il bandolo della matassa, perché quello che la Lazio aveva dimostrato lo scorso anno, non poteva essersi perso nel nulla. Decisivo poi a mio avviso è stato il rientro di Lucas Biglia, un giocatore che può essere considerato una colonna della Lazio. Anche il rientro di Marchetti è stato fondamentale, anche se Berisha, a dire la verità, non mi dispiace. Ma la cosa più importante da ritrovare era la mentalità.

Da difensore, Portanova passa in rassegna la retroguardia laziale. A partire da Stefan Radu, spesso messo in discussione a causa delle ultime prestazioni non all’altezza. “Radu è un veterano è sente anche la responsabilità di tenere unito il gruppo. Le sue prestazioni sono equivalenti a quelle degli altri, non ha avuto secondo me alti e bassi superiori a quelli dei compagni di reparto, ho fiducia in lui. Mauricio e Gentiletti hanno caratteristiche che servono a un reparto difensivo. Mauricio incarna la forza e la grinta, che spesso chi vogliono: chi viene marcato da Mauricio pensa bene a quello che fa… Gentiletti e De Vrij sono forse più puliti negli interventi, ma tutti insieme rappresentano un reparto ben assortito.

Dalla parte opposta del campo, la Lazio può contare su tre centravanti. “Fondamentalmente Djordjevic, Klose e Matri possono avere caratteristiche simili. Ma la qualità dell’attacco si vede quando c’è una squadra che gioca per gli attaccanti. E’ necessario esprimersi al cento per cento per supportare l’azione offensiva delle punte e il sistema di gioco di Pioli è ideale per venire incontro a questa necessità.

Portanova ha anche parole al miele per i giovani biancocelesti. “Danilo Cataldi è il mio capitano,” spiega, “perché incarna la lazialità. Io sottolineo l’importanza di Pioli, con il quale ho avuto la fortuna di lavorare, nel processo di crescita che questo straordinario giocatore potrà avere di fronte a sé. Felipe Anderson ora è conosciuto, ma il suo talento resta: sarà più complicato dell’anno scorso emergere, ma anche a Verona ha dimostrato di avere sempre i numeri per trovare la soluzione giusta. Su Milinkovic-Savic mi aspettavo certe qualità, visto anche l’investimento economico compiuto per portare a Roma il giocatore.

Sui valori del campionato, Portanova sottolinea: “La Lazio può ambire a tutti i traguardi alla luce del grande equilibrio che il torneo sta esprimendo. Non c’è più la Juventus schiacciasassi dell’anno scorso, la Lazio deve puntare in altro attraverso la forza del gruppo e della mentalità. Anche in Europa i biancocelesti devono credere nelle loro potenzialità, che sono quelle giuste per essere protagoniste in Europa League, anche se non è di certo un torneo facile. Ma l’organico è quello giusto per provare ad arrivare fino alla fine.

 

ASSE, Galtier si lecca le ferite: “Clement e Pogba out con la Lazio”

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Il pesante 1-4 rimediato ieri sera in casa con il Nizza è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, ma non ha scalfito le certezze del Saint Etienne, rimasto comunque in seconda piazza dietro il Psg. Al termine della gara, il tecnico dei ‘Verdi’ Christophe Galtier ha analizzato i motivi della sconfitta: “È stata inaspettata ma assolutamente logica. – ha detto – Complimenti al Nizza per il gioco che ha espresso, ma ora c’è da voltare pagina e pensare all’importante partita di giovedì in Europa League contro la Lazio“. Partita in cui l’ASSE dovrà fare a meno di due pedine fondamentali: “È stato un weekend di campionato con tanti scontri di gioco e infortuni muscolari. Clément e Pogba non ci saranno a Roma e probabilmente non giocheranno nemmeno domenica con il Caen“. 

FORMELLO – Da domani le prove anti Saint Etienne. Candreva vede il rientro

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Lunedì di riposo e fine del ritiro: queste le buone notizie per la Lazio all’indomani della vittoria del Bentegodi. Buone notizie decisamente meritate per il modo in cui è arrivato il successo, in inferiorità numerica ma sopratutto con quel carattere e quella voglia mancate nelle due precedenti apparizioni esterne. Oggi sul campo di Formello si alleneranno solo i giocatori convalescenti, mentre da domani ci sarà spazio per tutti gli altri, chiamati a prepararsi al match di Europa League di giovedì sera all’Olimpico contro il Saint Etienne.

Match che non vedrà la presenza di Biglia, che, dopo la presenza e il gol di ieri, usufruirà di un turno di riposo in attesa di riprendersi le chiavi della regia domenica con il Frosinone. Potrebbe esserci invece Mauricio, che contro i ciociari non giocherà causa squalifica per l’espulsione rimediata con l’Hellas, mentre De Vrij e Klose rimarranno ai box (si rivedranno il 18 ottobre al Mapei Stadium con il Sassuolo, dopo la sosta per le Nazionali). In dubbio Konko, Matri Candreva: quest’ultimo ha quasi del tutto recuperato dal problema al polpaccio e potrebbe strappare una convocazione, anche se al momento è più probabile che rientri contro il team Stellone. D’altronde, si tratta di una pedina fondamentale nello scacchiere di Pioli, il quale non vuole rischiarlo per nessuna ragione al mondo.

Sono Mr. Parolo, risolvo problemi

Quando Mr. Wolf bussa alla porta di Jules e Vincent (anzi, in verità a quella del povero e incazzato Jimmy) in Pulp Fiction, si fa precedere da un’affermazione ne anticipa il modo spicciolo di agire: “Per arrivare ci vogliono 30 minuti: ce ne metterò 10.” Un tempismo che Marco Parolo forse non ha avuto né in questa né nella passata stagione, in cui sono servite un po’ di partite per vederlo “carburare”. Le differenze con il personaggio interpretato da Harvey Keitel però terminano qua: per il resto c’è un mare di analogie per l’uomo che, se chiamato in causa al momento giusto, ha il potere di risolvere i problemi della Lazio.

E’ successo domenica al Bentegodi, sponda Hellas, un campo che la Lazio non espugnava da ventiquattro lunghi anni. Ma il ritorno di Parolo da qualche partita è evidente, nel fisico come nella mente. A Leverkusen lo si era visto ciondolare in campo, un po’ come tutta la squadra, ma anche nel match d’andata, mediamente sopra la media per grinta messa in campo dagli undici biancocelesti, la prova dell’ex Parma si era risolta in un gigantesco “vorrei ma non posso”. Per l’uomo in più del centrocampo laziale della scorsa annata, quasi una bestemmia. Ma era accaduto anche un anno fa, quando gol dell’ex al Cesena a parte, era stato necessario attendere la quinta giornata e Palermo-Lazio per rivedere un Parolo all’altezza delle aspettative.

Parolo risolve problemi, e non solo metaforicamente parlando. Un suo siluro su punizione era stato importantissimo anche a Cagliari, nel bel mezzo della serie delle otto vittorie consecutive della passata stagione. Una partita dominata dalla banda Pioli, ma messa a rischio dalla scarsa concretezza in attacco. Corsi e ricorsi storici: anche in quella trasferta, un rigore trasformato da Lucas Biglia. E anche uno sbagliato, a dire il vero. Poco male: quella punizione ha rappresentato un picco in una parte di stagione esplosiva per Parolo, culminata nell’eurogol al Parma (ah, il gusto per il gol dell’ex!).

Non è uno dei calciatori più vistosi, o più loquaci: a vederlo da lontano, come mr. Wolf, non penseresti alla sua forza dirompente a centrocampo, alla sua attitudine al “pensa veloce – agisci veloce” fondamentale nel calcio di oggi. “Penso velocemente, per cui parlo velocemente”, spiega Wolf ai due gangster, con Vincent Vega che vorrebbe più formalità nel modo di rivolgersi a lui. Un po’ come Rafael, che avrebbe voluto una barriera raccolta e compatta di fronte a sé, e invece si è ritrovato la sassata del numero sedici laziale là, nell’angolino dove era impossibile arrivare. Problema risolto anche questa volta, mr. Parolo. E in un campionato senza padroni, uno così farebbe comodo a chiunque… ma ce l’ha la Lazio.

E ora andiamo a fare colazione da Mostro Joe (cit.)

Fabio Belli

MOVIOLA – Verona-Lazio arbitraggio discutibile

La Lazio a Verona ha vinto meritatamente contro tutto e tutti: in dieci contro undici e  soprattutto contro un arbitraggio, quello del Sig. Giacomelli di Trieste, da censura. La moviola di Verona-Lazio infatti è piena di episodi controversi che hanno danneggiato parecchio la squadra di Pioli. Tantissimi gli episodi analizzati dalla Gazzetta dello Sport: in avvio di gara annullato un gol a Gentiletti. Il motivo? Mistero, perché l’unico fallo evidente è di Souprayen proprio sul laziale. Passano pochi minuti e Helander strattona in area Anderson: non è una spinta clamorosa, ma basta per un rigore. Specie in Europa il metro è molto più severo (ne sanno qualcosa Juve, Napoli e Milan). Da annullare il gol del Verona: Helander segna a porta vuota perché Jankovic fa blocco su Marchetti, impedendogli di muoversi. Come mimino fuorigioco attivo se non ostruzione. Nella ripresa le cose migliorano: ok il rigore concesso alla Lazio (Sala abbatte Keita) e l’espulsione di Mauricio (secondo giallo per fallo su Wszolek).

EUROPA LEAGUE – Fra le rivali perde solo il St.Etienne

Dopo la vittoria di Verona il prossimo impegno della Lazio sarà giovedì 1 ottobre alle 19:00 all’Olimpico in Europa League contro il St.Etienne. Fra le avversarie europee della Lazio solo il St.Etienne è uscito sconfitto dal proprio impegno di campionato.  I francesi infatti, avversari giovedì della Lazio, dopo 5 vittorie consecutive addirittura sono stati sconfitti in casa sonoramente per 1-4 dal Nizza. Il St.Etinne comunque, nonostante il passo falso, è ancora saldamente al secondo posto in classifica a 4 punti dal PSG capolista. Per quanto riguarda le altre due formazioni del Girone G il Rosenborg ha vinto per 2-0 contro il Viking, con le reti di de Lanlay e Soederlund, il Dnipro invece ha battuto il Metalist Kharkiv, dopo essere passata in svantaggio con i goal di Priyomov e Metheus.

Lazio, Scudetto 1915: grande successo per la parata di auto d’epoca ai Castelli

Sabato scorso a Castel Gandolfo un grande raduno di automobili d’epoca per un sogno comune, lo scudetto del 1915 per la Lazio: “Auto storiche, per uno scudetto storico”. Ai Castelli hanno dominato i motori accessi e una grande passione intramontabile per la squadra biancoceleste. Tutte insieme per la rivendicazione dello scudetto della Lazio del 1914/1915. Hanno sfilato le Alfa Romeo Giulia, l’Austin Healey 3000, non poteva mancare la storica FIAT 500 e i vari modelli di Porsche Carrera.

La tradizione automobilistica si è data appuntamento sabato pomeriggio sul Lungolago di Castel Gandolfo unita dal grande amore e passione per la Lazio e per uno scudetto reclamato a gran voce. La carovana si è messa in marcia fino a Frascati, dove sono state adibite delle postazioni per sottoscrivere la petizione che su Change.org si avvia a grandi falcate verso le 30.000 firme.

L’avvocato Gianluca Mignogna, promotore dell’evento e della petizione, è entusiasta del risultato ottenuto: “Oggi é stata una giornata di grande lazialitá, sono molto soddisfatto. Sin dal raduno a Castel Gandolfo c’è stata una partecipazione eccezionale, tant’è  che seduta stante con l’Automoto Club Storiche Castelli Romani e l’Auto Club Tusculum abbiamo dovuto aggiornare le liste delle auto autorizzate perché in tanti si sono presentati con ulteriori mezzi propri. É stato emozionante vedere tante auto così antiche e così belle tutte insieme. Si sono presentati in tantissimi per sottoscrivere la petizione. Lo stand biancazzurro e gli inni laziali che risuonavano per la piazza della Cattedrale hanno fatto da splendida cornice. Ora speriamo di raggiungere presto quota 30000 per poter avviare i contatti con la società e dar seguito giuridicamente alla rivendicazione. Lo scudetto 1914/15 ci spetta per una questione di merito, di equità e di giustizia”.

Carica in campo all’intervallo come nel ’74

Il primo tempo del Bentegodi si è chiuso con la Lazio immeritatamente sotto. Pioli durante l’intervallo ha caricato i suoi giocatori e loro hanno risposto presente nel secondo tempo rimontando e sorpassando il Verona. Abbondantemente prima del fischio d’inizio della ripresa i giocatori della Lazio, sotto ordine di Pioli, erano già tutti schierati e carichi centrocampo, in attesa di iniziare a menare le danze. Una scena già vista nelle mente dei tifosi laziali – come scrive il Corriere dello Sport – la scena vista al Bentegodi ha ricordato quella vista nel ’74 all’Olimpico, sempre contro l’Hellas Verona, che ha visto per protagonisti la banda Maestrelli. In quella occasione la Lazio era in svantaggio per 1-2 e nel secondo tempo riuscì dapprima a rimontare e poi a sferrare i colpi del ko terminando l’incontro sul 4-2.

Keita “Posso essere decisivo anche dalla panchina! Voglio solo aiutare la squadra a vincere”

Era dalla doppietta di Karl Heinze Riedle, ben 24 anni fa, che i biancocelesti non riuscivano ad espugnare il Bentegodi di Verona ma oggi finalmente la squadra di Pioli è riuscita nell’intento, tornando a casa con tre punti in più che sono un buonissimo viatico sia per il morale che per la classifica. Il giocatore che ha cambiato l’incontro dando un grande contributo alla causa è stato senza dubbio Balde Diao Keita. Al termine della partita il calciatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3. Questo il suo commento sull’incontro: “Il mister mi ha fatto entrare per dare una scossa alla partita. Eravamo sotto di una rete, l’allenatore mi ha detto di spingere puntando gli avversari con l’intenzione di creare loro problemi. Ci sono riuscito e sono molto soddisfatto. Lavoro sodo ogni giorno, voglio essere protagonista ed aiutare la squadra, sia partendo dal primo minuto che subentrando dalla panchina. Stiamo dimostrando di essere un grande gruppo. In questo periodo abbiamo subito molte critiche, in poco tempo eravamo passati da fenomeni ad essere un gruppo non all’altezza. Niente di tutto questo è vero, la verità è che siamo sempre stati una grande squadra. Questi tre punti conquistati in trasferta sono un passo importante per noi ma ora dobbiamo guardare avanti. Giovedì abbiamo l’Europa League, dobbiamo solo pensare a concentrarci sul prossimo incontro per raggiungere il successo”.

LAZIO SOCIAL – La vittoria di Verona attraverso i tweet dei calciatori

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24 anni dopo la Lazio torna ad espugnare il Bentegodi, sponda Hellas Verona. Una vittoria in rimonta tutto cuore e sacrificio che ha legittimato il dominio durante i 90 minuti. Di seguito la gioia dei biancocelesti tramite i loro messaggi su Twitter e Instagram:

Prima non eravamo scarsi,e adesso non siamo fenomeni! #ssht #😉🙉 #forzalazio #1-2 #🔵⚪️

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

Grandissima vittoria !!grandi 👍💪💪💪 AVANTI COSÌ !!!⚪️🔵

Una foto pubblicata da Alessandro Matri (@alessandro_matri_32) in data:

Pioli su Sky: “Vittoria meritata ed importante, siamo tornati ad essere squadra”

Dopo il successo al Bentegodi Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Sky:

“Una vittoria importante che ci da molta fiducia per il futuro. Nel primo tempo ci siamo ritrovati sotto di un gol ma il risultato era bugiardo. Abbiamo avuto tante occasioni, un gol valido annullato, un rigore a nostro favore non assegnato. L’unico nostro errore è stato subire il gol su calcio da fermo, dovevamo essere più attenti in quella circostanza. Comunque la squadra ha saputo reagire, è riuscita a ribaltare il risultato. Questo è un successo importantissimo che ci fa ben sperare per il nostro futuro”.

Cosa significa questa vittoria:

“Abbiamo dimostrato di essere in crescita, soltanto un mese fa sullo stesso campo abbiamo perduto in malo modo ma da allora, con il lavoro svolto, abbiamo dimostrato la nostra crescita e di essere una squadra diversa da allora. Nella partita di oggi potevamo segnare in qualsiasi momento, siamo stati bravi a crederci fino alla fine. Abbiamo tenuto bene il campo, a differenza delle altre partite siamo rimasti uniti senza disunirci, mostrando di aver ritrovato quella compattezza di squadra che ci era mancata nei precedenti incontri”.

Un grande aiuto è arrivato dal rientro di Biglia:

“E’ un grande calciatore, ha personalità e detta i tempi alla squadra, per noi è un giocatore molto importante. Ci sono mancati troppi giocatori importanti, non è facile fare a meno di giocatori come Klose, Marchetti, Biglia, De Vrij e Djordjevic. La loro esperienza serve da esempio e da aiuto per tutti i giovani che abbiamo, con loro in campo è più facile anche il loro inserimento in squadra”.

Il cammino complicato avuto fino a questo momento è dovuto solo alle loro assenze o anche al paragone continuo con la stagione scorsa?

“E’ stato un inizio difficoltoso, abbiamo perso tutte le amichevoli giocate nel precampionato, avremmo dovuto lavorare meglio. I motivi sono tanti, i giocatori che hanno partecipato alla Coppa America sono arrivati in ritardo, poi ci sono stati gli infortuni che hanno complicato il nostro cammino. Nel preliminare di Champions eravamo riusciti a tenere testa al Leverkusen riuscendo anche a batterli nella partita di andata, invece nel ritorno, anche a causa delle tante assenze, abbiamo ceduto il passo. E’ stato un peccato, ci sarebbe piaciuto prendere parte alla Champions. L’essere usciti dalla competizione è stato un colpo troppo grosso da superare a livello psicologico. Ma ormai fa parte del passato, dobbiamo pensare al futuro. Adesso siamo tornati ad essere una squadra, nei prossimi incontri possiamo perdere o vincerle tutte ma siamo tornati ad essere noi.

CONFERENZA- Pioli: “Abbiamo meritato la vittoria! Biglia? Per noi è fondamentale”

Non può che essere un Pioli soddisfatto quello che entra in conferenza stampa per commentare il match della sua Lazio contro l’Hellas Verona. Tre punti che valgono oro per il morale e per la classifica (la Lazio ora è seconda, ndr). Queste le parole nel mister durante la conferenza:

Oggi abbiamo finalmente rivisto la vera Lazio?

Oggi mi prendo tutto perché la Lazio ha lottato su ogni pallone, abbiamo controllato la gara per 90′ e subito gol solo su palla inattiva. Sono molto contento dello spirito e della prestazione dei miei ragazzi oggi.

Cosa ha detto prima della partita nello spogliatoio?

Ho detto di fare ciò su cui avevamo duramente lavorato. Anche a fine primo tempo ho detto di crederci perchè meritavamo sicuramente di più e potevamo rimontare, per fortuna è stato così. Gli ho detto di lottare fino alla fine.

Da Verona a Verona, cosa è cambiato?

Contro il Chievo venivamo da una partita di coppa e ci siamo disuniti dopo aver preso il gol, oggi invece abbiamo fatto un ottimo lavoro! Abbiamo messo in campo quello che sappiamo fare e non sempre ci eravamo riusciti.

Un commento su Lucas Biglia?

Sono molto soddisfatto. Sia per la tenuta fisica perché ha giocato 90′ dimostrando di essere in forma discreta, poi l’importanza che ha nel nostro impianto tattico è enorme. Il suo spessore per noi è fondamentale. Ci mancano ancora dei giocatori importanti che secondo me avrebbero garantito un inserimento dei nuovi e dei giovani più veloce. Certi giocatori non sono solo fondamentali in campo, ma anche nello spogliatoio!

In questi giorni di ritiro cosa vi siete detti?

Abbiamo lavorato ogni giorno con intensità, ci siamo confrontati, ed evidentemente è  servito. Quando le cose vanno male noi soffriamo come i nostri tifosi, ci teniamo alla maglia. Ho festeggiato con loro perchè era giusto farlo. Adesso però testa al St.Etienne e poi al Frosinone. Da domenica sera potremo rifiatare un po’.

 

Djordjevic: “Finalmente una vittoria esterna! Il ritiro? E’ servito”

Non ha segnato oggi, ma come sempre ha lottato per la squadra facendo a sportellate con Moras e compagni. Il recupero di Djordjevic è sicuramente un recupero importante per Pioli. Intervenuto al termine della gara ai microfoni di Mediaset Premium ha rilasciato queste dichiarazioni. “Cercavamo la prima vittoria in tresferta, fortunatamente oggi è arrivata. Mi è mancato il gol, ma l’importante è trovare la vittoria. Il ritiro? Ci è servito. La concorrenza è uno stimolo ulteriore per fare meglio”

ECCO LE PAGELLE DI VERONA-LAZIO

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ECCO LE PAGELLE DI VERONA-LAZIO

LAZIO

Marchetti 6 – Sul gol subito poteva forse provare l’uscita, ma tutto sommato, anche oggi, la prestazione del numero uno biancoceleste è stata al’altezza della situazione.
Basta 6,5 – Al 40′ sciupa una buonissima per pareggiare il conto delle reti. Ma ciò detto, come spesso accade, anche oggi Basta è stato autore di una prova impeccabile.
Mauricio 5,5 – Ammonito al minuto ventitré per un fallo su Gomez viene espulso a dieci minuti dal termine. E’ così. Prendere o lasciare. Giocatore che dà sempre il fritto ma che spesso finisce sul taccuino del direttore di gara.
Gentiletti 6 – Di nuovo confermato titolare al posto di Hoedt, gioca spesso d’anticipo. Sul gol dei padroni di casa, appare troppo remissivo. Si riscatta sul finale di tempo sulla conclusione a botta sicura di Sala.
Lulic 6 – Dopo la buona prova – con assist – contro il Genoa, l’uomo del 26 maggio agisce ancora una volta come terzino sinistro. Sulla rete del Verona viene sovrastato da Helander. Cresce nella ripresa lottando su ogni pallone.
Biglia 7,5 Il Migliore. Eccolo Lucas Biglia, il genio del centrocampo biancoceleste. La classe non è acqua e nonostante sia la prima gara ufficiale dopo diverso tempo, dai suoi piedi nascono solo giocate interessanti. E’ suo il rigore di potenza che porta in parità la Lazio. Lotta fino alla fine come un leone.
Parolo 6,5 – Già dai primi minuti di gioco si vede che non è nel suo momento di forma migliore. Per sua fortuna il ragazzo ha un grande cervello e anche quando non è al top riesce comunque a gestire al meglio le situazioni. Il gol su punizione è il giusto premio ad una prestazione comunque oltremodo generosa.
Felipe Anderson 6,5 – Dopo l’eurogol contro il Genoa, anche oggi il talento brasiliano dà del filo da torcere a tutti gli effettivi gialloblu. Viene sostituito nel finale, per far fronte all’espulsione di Mauricio. Dal 81′ Hoedt s.v.
Milinkovic-Savic 7 – Dopo le ottime prestazioni fornite, l’ultimo arrivato in casa Lazio gioca di nuovo una gara fantastica. Oltre al solito lavoro di raccordo, è utilissimo anche sulle palle alte, sbriglia due palloni veramente pericolossisimi salvando la porta di Marchetti.
Kishna 5 – Il peggiore. Ben marcato da Pisano sull’out di destra, non riesce mai a dare quella spinta necessaria per diversificare il canovaccio tattico di mister Pioli. Spreca anche qualche palla di troppo e allora viene sostituito. Dal 60′ Mauri 5,5 – Giochicchia fra i due reparti ma ancora non è il Mauri che tutti conoscono. Da menzionare soltanto una conclusione al 75′ che però finisce sopra la traversa
Djordjevic 6,5 – Grande lavoro senza palla, combatte e lotta su ogni pallone. Non riesce mai ad andare al tiro ma comunuqe disputa una prestazione di tutto rispetto. Dal 60′ Keita 7 – Il suo ingresso spezza il match. Dà velocità e profondità alla manovra laziale, poi si conquista il rigore che Biglia realizza con freddezza e, mette costantemente in difficoltà tutti i difensori avversari. Ottimo così.

All. Pioli 7 – Con Biglia di nuovo in campo, il gioco della sua squadra cresce in intensità e precisione nei passaggi. Durante la prima frazione il mister punta soprattutto sulla corsia di destra per impensierire la compagine allenata dal collega Mandorlini. Sull’unico tiro dei gialloblu subisce un gol immeritato. Nella ripresa con gli innesti di Mauri e soprattutto Keita, la sua squadra trova un meritato pareggio e poi nel finale, il colpo di grazia con il suo pupillo Parolo. Prima vittoria in trasferta per la sua formazione che vola a 12 punti.

VERONA
Rafael 6 – Nel primo tempo nessuna parata degna di annotazione. Nella ripresa il primo tiro subito è il rigore di Biglia su cui può ben poco.
Pisano 6 – Molto abile a coprire il versante destro durante la prima parte del match, soffre l’ingresso di Keita.
Moras 6,5 – Lavoro di coppia in marcatura sull’unica punta avversaria. Puntuale negli interventi aerei. Nella ripresa, con il corpo, salva un gol fatto.
Helander 7 – Preferito a Bianchetti per colmare l’assenza di Marquez, lo svedese è un osso duro. Realizza di forza il gol del vantaggio Hellas.
Souprayen 6 – In difficoltà quando lo puntano Milinkovic e Anderson, il francese dimostra però di avere sicurezza e buone capacità tecniche. Più propenso ad offendere, con il suo sinistro fa ciò che vuole. Cala leggermente nella ripresa.
Greco 5,5 – Giocatore certamente generoso, ma poco cercato dai compagni, fa il suo senza però dare abbastanza garanzie. Dal 60′ Bianchetti 5 – La scelta d’inserire il difensore per proteggere il vantaggio scaligero non si è rivelata azzeccata. Prestazione opaca nella difesa a cinque schierata dal mister Mandorlini.
Viviani 6 – Acquistato per 4 milioni di euro, il centrale ex Roma riesce a dare sostanza e supporto sulla linea mediana. Col passare dei minuti perde troppi palloni importanti.
Hallfredsson 6,5 – Un recupero importante per il centrocampo di Mandorlini. In fase di non possesso si occupa di Biglia, mentre quando c’è da metter ordine in mezzo al campo lui è il giocatore più indicato. Dal 76′ Matuzalem s.v.
Sala 5,5 – Uno dei punti di forza della compagine scaligera, oggi gioca più alto per ottemperare alle diverse assenze del reparto avanzato. Peccato per il fallo da rigore ai danni di Keita perchè il talento del Verona ha giocato una buona gara.
J. Gomez 6 – Schierato al centro del tridente offensivo propizia la rete di Helander. Suo infatti il colpo di testa che si stampa sulla traversa. Nella ripresa pur dandosi molto da fare, non riesce ad essere incisivo. Dal 55′ Wzsolek 5,5 – Qualche sgroppata lungo l’out di sinistra ma niente di veramente interessante.
Jankovic 6 – Spesso a supporto del centrocampo, lotta fino alla fine ma non è quello il suo ruolo.

All. Mandorlini 5,5 – Alle prese con gli infortuni di Marquez, Toni e Pazzini, il mister è ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato. Recupera Hallfredsson a centrocampo spostando Sala in avanti per completare il tridente d’attacco completato da Gomez e Jankovic. Durante il primo tempo pur soffrendo la Lazio si ritrova in vantaggio sfruttando al meglio l’unica vera occasione avuta. Nel secondo tempo un atteggiamento troppo difensivo e aver optato per una difesa a cinque si è rivelato un errore.

 

Arbitro: Giacomelli 6 – Dopo otto minuti poteva concedere il fallo di rigore a Felipe Anderson trattenuto visibilmente da Helander. Nella seconda frazione forse giusto non concedere il rigore alla Lazio per il tocco di mano di Souprayen che aveva il braccio attaccato al corpo. Nulla da dire sul rigore concesso a Keita.

TABELLINO
VERONA-LAZIO 1-2

Verona (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Helander, Souprayen; Greco (dal 60′ Bianchetti), Viviani, Hallfredsson (76′ Matuzalem); Sala, J. Gomez (dal 55′ Wszolek), Jankovic. A disp. Coppola, Gollini, Albertazzi, Winck, Zaccagni. All. Andrea Mandorlini

Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Biglia, Parolo; Felipe Anderson (dal 81′ Hoedt), Milinkovic-Savic, Kishna (dal 60′ Mauri); Djordjevic (dal 60′ Keita). A disp. Berisha, Guerrieri, Radu, Patric, Braafheid, Seck, Cataldi, Onazi, Morrison. All. Stefano Pioli

Arbitro: Piero Giacomelli della sezione di Trieste

Marcatori: 32′ Helander (V), 62′ Biglia (L), 85′ Parolo (L)

Ammoniti: 13′ Hallfredsson (V), 23′ Mauricio (L), 66′ Lulic (L), 91′ Parolo (L)

Espulsi: 80′ Mauricio (L)