Martedì 5 aprile e mercoledì 6 si alza di nuovo il sipario sulla Champions League. Sono rimaste in otto a contendersi il più prestigioso trofeo continentale, ecco quale programma aspetta gli appassionati.
Martedì 5 aprile, ore 20.45: BARCELLONA – ATLETICO MADRID
Scottati dalla sconfitta nel ‘clasico’, i blaugrana affrontano l’Atletico di Simeone capace sempre di fare grandi cose in Europa. Nel 2014 proprio eliminando il Barca nei quarti i ‘colchoneros’ si spinsero fino alla finalissima. Difficile pensare che Luis Enrique ne perda due di fila in casa, con Neymar, Suarez e Messi che hanno già steccato la sfida contro il Real Madrid.
Probabili formazioni:
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Jordi Alba, Piquè, Mascherano, Dani Alves; Iniesta, Rakitic, Busquets; Neymar, Messi, Suarez. All. Luis Enrique.
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Filipe Luis, Hernandez, Godin, Juanfran; Niguez, Fernandez, Gabi, Koke; Griezmann, Torres. All. Simeone.
Arbitro: Felix Brych (GER).
Martedì 5 aprile, ore 20.45: BAYERN MONACO – BENFICA
Sulla carta la sfida più squilibrata del programma dei quarti. Il Bayern però dopo aver sofferto le pene dell’inferno contro la Juventus negli ottavi va avanti a colpi di vittorie di misura anche in Bundesliga. L’annuncio della fine del ciclo-Guardiola sembra aver turbato i giocatori, pur favoritissimi contro i portoghesi che tra campionato nazionale (dove hanno riconquistato la vetta) e Champions sono reduci però da otto vittorie consecutive.
Probabili formazioni:
Bayern Monaco (4-1-4-1): Neuer; Lahm, Kimmich, Alaba, Bernat; Alonso; Douglas Costa, Muller, Vidal, Ribery; Lewandowski. All. Guardiola.
Benfica (4-4-2): Ederson Moraes; André Almeida, Jardel, Nilsson Lindelöf, Eliseu; Gaitán, Samaris, Renato Sanches, Pizzi; Jonas, Mitroglou. All. Rui Vitoria.
Arbitro: Szymon Marciniak (POL).
Mercoledì 6 aprile, ore 20.45: PARIS SAINT GERMAIN – MANCHESTER CITY
Sarà la grande occasione per i due club emergenti europei di spingersi tra le prime quattro d’Europa, per la prima volta dall’avvento delle rispettive proprietà arabe. Il PSG ha conquistato la Ligue 1 lo scorso 13 marzo e contro il Chelsea negli ottavi si è visto un Ibrahimovic mai così brillante in Champions. Il City, in attesa di aprire con Guardiola un nuovo ciclo l’anno prossimo, in Premier League lotta punto a punto con il Manchester United per ripresentarsi anche l’anno prossimo tra le regine di Champions League.
Probabili formazioni:
Paris Saint Germain (4-3-3): Trapp; Marquinhos, Thiago Silva, David Luiz, Maxwell; Rabiot, Thiago Motta, Matuidi; Di Maria, Ibrahimovic, Cavani. All. Blanc.
Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Mangala, Demichelis, Clichy; Yaya Touré, Fernandinho; Sterling, Jesus Navas, David Silva; Aguero. All. Pellegrini.
Arbitro: Milorad Mažić (SRB).
Mercoledì 6 aprile, ore 20.45: WOLFSBURG – REAL MADRID
L’ottavo posto in classifica in Bundesliga non fa ben sperare i biancoverdi, che per la prima volta si ritrovano negli ottavi di Champions League. Squadra solida e ricca di giovani individualità del calcio tedesco come Draxler e Arnold, il Wolfsburg aprirà le sue porte ad un Real rivitalizzato dalla cura Zidane, con Cristiano Ronaldo che ha superato i malumori della gestione-Benitez. E il blitz al Camp Nou di sabato scorso dimostra come i ‘blancos’ vogliano ricavare il massimo da questa campagna europea.
Probabili formazioni:
Wolfsburg (4-2-3-1): Casteels; Trasch, Knoche, Dante, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Arnold, Draxler, Schurrle; Kruse. All. Hecking.
Real Madrid (4-3-3): Navas; Danilo, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema, Cristiano Ronaldo. All. Zidane.
Arbitro: Gianluca Rocchi (ITA).

Sono già trascorsi ventidue anni da quando ci ha lasciato Kurt Cobain, cantante, chitarrista e leader dei Nirvana, il più popolare gruppo grunge fine anni ottanta-inizi anni novanta. Il corpo dell’artista fu ritrovato l’8 aprile 1994 nella sua casa vicino al lago Washington, nei pressi di Seattle, ma la polizia stabilì che si era suicidato con un colpo di fucile tre giorni prima. Aveva appena 27 anni. Nei suoi ultimi mesi di vita Cobain venne spesso in Italia.
A fine febbraio 1994 i Nirvana si esibirono nel programma televisivo Tunnel, per quella che fu una delle loro ultime performance dal vivo. Il gruppo veniva da un tour promozionale che aveva già subito degli stop imprevisti per via dei frequenti problemi di Cobain con le droghe. Dopo essere stato in Germania, a Monaco, gli furono diagnosticate una laringite e una bronchite. Per curarsi venne a Roma, dove fu raggiunto dalla moglie Courtney Love. Nella capitale, dopo un’overdose da eroina, fu ricoverato al Policlinico Umberto I e una volta ristabilitosi tornò negli Stati Uniti.
Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l’apprezzo, Dio mi sia testimone che l’apprezzo, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri siamo riusciti a colpire e intrattenere tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile.
Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e l’appoggio che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Dopo aver conquistato il mercato in Germania, Spagna e Stati Uniti ora il brand Zte punta al mercato italiano. L’azienda cinese non si sbilancia sulla cifra degli investimenti che il gruppo vorrà fare nel nostro paese ma l’obiettivo è chiaro.
Come spiegato da Gianluca Cotroneo, account manager di Zte Italy, in viaggio per l’Italia con il pullman promozionale: “Vogliamo copiare il modello tedesco e quello spagnolo anche in Italia, un mercato vivo su cui puntare. Zte, da circa un anno, ha deciso di investire sul marketing in maniera più forte. In Spagna e Germania siamo presenti con la grande distribuzione e il brand è conosciuto. Ma lì le attività sono iniziate un po’ prima. Anche in Italia vogliamo entrare nella grande distribuzione e tra quale mese annunceremo grandi novità”.
Fino a un anno fa, Zte basava il suo business sugli smartphone marchiati dagli operatori: “Adesso invece siamo presenti con il nostro brand. Puntiamo a presentare dispositivi con molta tecnologia all’interno, ma soprattutto che abbiano qualcosa in più rispetto alla concorrenza. E questo a un prezzo competitivo. Abbiamo intenzione di entrare nel mercato senza investire nella televisione, ma arrivando ad accordi con una grande squadra di calcio di Serie A.
Oggi abbiamo una partnership con il Torino e facciamo sponsorizzazione a bordo campo. In Spagna siamo main sponsor del Siviglia. Vogliamo arrivare a questo anche in Italia. Puntiamo al calcio perché è lo sport principale”. 150 filiali nel mondo Zte in Europa è già presente in Turchia e sta crescendo in Germania, dove ha raggiunto una quota di mercato del 5% nei dispositivi non brandizzati dagli operatori: “Ma se prendiamo i device di fascia medio bassa, allora arriviamo al 7%”. Anche in Spagna la fetta di mercato conquistata varia tra il 3% e il 4%: “C’è anche un’idea di espanderci in Francia, ma là il mercato è particolare e hanno un loro produttore locale che piace”. E’ oltreoceano che l’azienda si sta affermando: “Siamo in Messico e in Venezuela. Ma è dagli Stati Uniti che arrivano i risultati migliori: là siamo il quarto brand dopo Samsung, Apple, Lg. Sfruttiamo partnership con gli operatori e sponsorizziamo cinque squadre di Nba”.
