Mancano poco più di 4 giorni al derby di Roma. Lazio e Roma arrivano a questa partita del 3 aprile con stati d’animo completamente diversi: i biancocelesti sono da inizio stagione alla ricerca di se stessi, mentre i ragazzi di Spalletti volano sulle onde dell’entusiasmo dopo un inizio assai difficile. I ragazzi di Pioli evono fare un grande prova di carattere se vogliono avere qualche chance di vincere, quel carattere e quella grinta che giocatori come Paolo di Canio e Fabio Firmani sapevano tirare in un modo a dir poco straordinario. Proprio per parlare della stracittadina è interventuo ai microfoni di Radiosei il grande ex Fabio Firmani. Quella di domenica è una delle partite clou di questo finale di stagione, è giusto il momento di fare una prova di importante: qualche Lazio fa la differenza tra Lazio e Roma c’era perché la Roma viaggiava nelle parti alte della classifica e la Lazio invece stava cercando di affermarsi ma in campo quando c’era dil derby veniva colmato, oggi non si ha questa sensazione e ci si chiede se la Lazio sia inferiore caratterialmente: “La Lazio è un gruppo di qualità che sa giocare a calcio, come abbiamo visto l’anno scorso. Magari lottare non è la sua capacità migliore e sul piano tecnico è stata costruita per realizzare piani diversi, ma dal preliminare ha perso sicuramente entusiasmo e non stando nelle prime posizioni è uscita questa stagione senza obiettivi, un annata al di sotto delle potenzialità della squadra“. A Firmani viene chiesto come si può motivare una squadra così? “Non è facile. Il mister ci sta privando in tutti i modi, sicuramente nessuno si aspettava l’eliminazione dall’Europa League, un’eliminazione dettata dal fatto che, non so perché, le italiane continuano a snobbare l’Europa League. Non credo sia il problema della Lazio ma sicuramente con lo Sparta non c’era l’atmosfera della grande partita e la squadra, per perdere 3 a 0 in casa, non l’ha sicuramente affrontata come se fosse una finale“.
Un rammarico di questa stagione è il venir meno degli acquisti. I giovani non hanno dato la risposta che il Ds Tare si aspettava, serviva cose più pronto per confermarsi in campionato: “Sì, sicuramente è un’annata al di sotto delle proprie possibilità per tutti, compresi gli acquisti, i giovani… e dopo un annata così rischi di bocciare giocatori che in un altro contesto potevano fare meglio. Sicuramente analizzando il lavoro di tutti sarà analizzato sia il lavoro dei veterani che dei giovani, e chi prende le decisioni vedrà quali sono le scelte giuste per le prossime stagioni“. A proposito di giovani un pensiero su Cataldi e Milinkovic-Savic: “Cataldi è un ottimo giocatore però è l’esempio che, quando una squadra gira è più facile per un giovane esprimersi. Quest’anno sta facendo più fatica ma sta crescendo bene, non lo conosco personalmente ma mi piace il suo equilibrio e il suo essere posato. E’ un ragazzo che si è costruito stradafacendo e non ha finito di migliorarsi, quando sarà migliorato in fase difensiva e offensiva diventerà di grande livello. Milinkovic? E’ un giocatore che può fare una bella carriera è molto dotato sia fisicamente che a livello tecnico. E’ un giocatore importante, per fare il salto di qualità deve riuscire a giocare di più in mezzo al campo e meno a ridosso dell’attaccante, deve imparare da Biglia, può diventare di grande livello ma deve avere più continuità ed intensità in zona centrale. Una volta acquisiti questi elementi diventerà importante“.
A proposito di Biglia, secondo Paolo Di Canio è l’unico sopra la media, Firmani è d’accordo nel riconoscere le grandi qualità del capitano biancoceleste: “Biglia, è un nazionale argentino titolare, è importante, sono d’accordo con Paolo perché l’ho visto dal vivo e ha una rapidità di pensiero rispetto agli altri, intuisce il tempo dell’azione, quindi sono d’accordo perché mi ha impressionato molto dal vivo“. Di Canio e Firmani erano giocatori di grande carattere che sentivano molto il derby e trasmettevano questa grinta anche ai Filippini e Giannichedda, forse quando non hai le qualità serve il carattere è fondamentale per vincere il derby. Alla Lazio sembra mancare questo carattere, ma Firmani non è d’accordo: “Paolo ha grande personalità ma anche a livello tecnico era fenomenale, però si è normale che devi buttarla molto sull’agonismo, serve sempre, ma anche la Lazio stessa, lo stesso Biglia, anche si nota di meno, ma la cattiveria ce l’hanno, gente di carattere, come anche Parolo, ci sono nella Lazio. Purtroppo la Lazio si è persa un po’ strada facendo, ma credo che se l’anno prossimo inizia con un piglio diverso e un pò di fortuna in più…può dire la sua il prossimo anno. Sicuramente la cattiveria aiuta però io mi sento positivo e credo ci sarà spirito battagliero nella prossima partita. Con al Roma in forma: o metti dentro qualcosa di extra oppure non è semplice vincere la partita“. Infine a Firmani viene chiesto chi secondo lui sarà l’uomo derby e chi lo preoccupa della Roma. Ecco al sua risposta: “Candreva potrà essere risolutivo per le sue qualità caratteriali che tecniche. Della Roma sono tanti pericolosi, non è facile affrontarla perché ha giocatori rapidi e tecnici, ma sinceramente di loro non mi importa molto, punto tutto su Candreva perchè può cambiare la gara“. Prossimo appuntamento? L’evento “Di padre in figlio”: “Ovviamente ci sarò. Sto già controllando i biglietti dell’aereo. Prima dovrò allenarmi un po’, il ginocchio non è al meglio, ma per il 23 maggio sarò al top”.
Marco Lanari


Paolo Di Canio non ha perso l’abitudine di fare gol. Nonostante l’età il talento è sempre lo stesso. La voglia e il fisico magari qualche volta vengono meno ma il talento no, quello non si discute. L’ex giocatore biancoceleste si è imbarcato sulla “macchina del tempo” ed è tornato indietro di qualche anno per fare urlare di gioia, ancora una volta, tutto il popolo del West Ham come faceva ai tempi belli.
Convocato da Mark Noble, capitano degli Hammers, per il suo match celebrativo, Paoletto assieme a dei “vecchi compagni” ha dato spettacolo incrociando i tacchetti con i ragazzi eredi oggi della grandissima storia pallonara dei Cockneys. Protagonista assoluto è stato Dean Ashton che, grazie a una rovesciata impeccabile, ha messo a segno una rete spettacolare nella porta degli avversari. Avversari per modo di dire dal momento che si sfidavano il West Ham di oggi e quello di ieri e che, durante l’incontro, le squadre si sono mischiate.
Paoletto nostro ha messo in mostra la proverbiale grinta che lo ha sempre contraddistinto e un’invidiabile condizione atletica. All’84’ ha preso palla sulla sinistra dell’area di rigore e, grazie a una finta e un’accelerazione, se l’è portata fino al vertice destro alto dell’area piccola, dopodichè l’ha depositata alle spalle del portiere. Gol e maglia strappata di dosso, per la gioia dei sostenitori degli Hammers. Comunque a prescindere dal risultato finale, che poco conta, è stata una grande festa. In campo tante vecchie glorie che hanno reso il West Ham, una delle squadre più amate e seguite dell’intero paese. Sul terreno di gioco si sono rivisti personaggi che hanno scritto la storia del club come Rio Ferdinand, Dean Ashton, Teddy Sheringham e Paolo Di Canio e tutti sono stati ancora una volta grandi protagonisti. Sicuramente il modo migliore per ringraziare Mark Noble, nato e cresciuto a pochi chilometri dallo stadio e da sempre fedele agli Hammers.
