Felice Pulici è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“. Ma prima di fare il punto sulla Lazio, un primo commento non può non riguardare la tragica situazione che si sta vivendo in Belgio.
“E’ chiaro che stamattina la testa di tutti è a Bruxelles. Si tratta di eventi difficilissimi da prevedere e da arginare, viene coinvolto il cuore dell’Europa e la paura circonda tutti gli abitanti del Continente. La paura degli attentati ha fermato anche pochi giorni fa in Turchia la grande sfida di campionato tra Galatasaray e Fenerbahce.“
Come si può spiegare alle persone che bisogna continuare a vivere senza farsi sopraffare dal terrore? “Non è semplice spiegarlo, ogni Stato dovrebbe mettersi nelle condizioni di controllare i propri confini. Un’idea di intelligence comunitaria in questo momento è utopistica, anche se Schengen è stata la più grande conquista dell’Unione Europea.“
L’11 settembre del 2001 la Lazio giocò in Turchia, sul campo del Galatasaray. “Ricordo la drammaticità di quel giorno, immediatamente la mia mente è volata a quel luogo e a quella situazione. Oggi siamo di fronte ad una scelta ben precisa: siamo sotto attacco ma non sappiamo di preciso chi ci sta attaccando: la risposta degli Stati deve essere di compattezza, di rivendicazione dei propri confini e della propria sovranità.“
Il discorso passa alla Lazio: “Nessuno si aspettava un epilogo del genere, l’Europa League rappresentava un’ancora di salvezza per la stagione che rappresentava perlomeno l’illusione di arrivare ad un traguardo importante già in questa annata. Ora siamo piombati invece nell’incertezza verso il futuro: una realtà non prevedibile, visto che l’andata faceva pensare che la Lazio ce la potesse fare contro lo Sparta Praga. Questo fa capire come la società non ha tenuto conto della necessità di coltivare una base, rappresentata dalla presenza dei propri tifosi.“
Ma la proprietà della Lazio è arrivata ad un punto di non ritorno? “Io ricordo che quando iniziai la mia esperienza alla Lazio perdemmo molte partite in Coppa Italia. In quel momento la società e i tifosi mi consegnarono una medaglia d’oro, a me che in quel momento ero il giocatore più in difficoltà della Lazio. Questo dovrebbe essere il sostegno e il supporto, la presenza della società che in concertazione contro i tifosi permette alla squadra di sentirsi stimolata e sostenuta al tempo spesso. Sembra un sistema complesso, ma agendo con amore ed entusiasmo si possono fare grandi cose partendo da un punto comune: il senso d’appartenenza.“
Fabio Belli

Ore 10:08 – Prima delle due esplosioni avvenute questa mattina a Zaventan nello scalo sono stati sentiti urla in arabo e spari. Lo afferma la stampa belga. Intanto Hollande Premier francese convoca riunione di crisi all’Eliseo.
Le esplosioni avrebbero colpito l’aeroporto internazionale Zaventen e da quanto apprendono i media ci sarebbero circa 11 morti e 25 feriti. Le forze dell’ordine, intervenute tempestivamente sul posto, appurando la gravità della faccenda hanno evacuato lo scalo ed interrotto tutti i collegamenti con l’aeroporto. Attualmente si stanno accertando le cause della deflagrazione, si sa che sono avvenute entrambe presso la Hall delle partenze, vicino il banco dell’American Airlines. Numerosi agenti di polizia e ambulanze si sono recati sul posto. Un testimone riferisce alla stessa emittente di avere visto diversi feriti e persone svenute sul marciapiede dell’ingresso della hall delle partenze, davanti all’hotel Sheraton.
Sono molti i volti selezionati per l’edizione di quest’anno della campagna “Salva la goccia”, che testimoniano l’importanza di tutelare le risorse idriche e limitare gli sprechi nella vita di tutti i giorni. Sono molti i volti noti che hanno aderito all’iniziativa: si va dalla conduttrice televisiva Caterina Balivo che sui social rivolgendosi ai suoi fan ha scritto: “Ragazzi, la vita non sempre è semplice come bere un bicchier d’acqua. Ma noi, con il nostro contributo consapevole, possiamo aiutare il pianeta e chi è meno fortunato di noi, che non ha accesso all’acqua potabile”, ai campioni
Daniele Molmenti e Daniele Scarpa che testimoniano l’amore per l’acqua con una foto in canoa e l’emozione delle vittorie conquistate con la maglia azzurra schierandosi in prima linea per difendere la salubrità dei fiumi insieme alla Fick, Federazione italiana canoa kayak. E ancora, la poetessa brasiliana Marcia Theophilo, che canta l’Amazzonia in tutte le sue forme, le grandi visioni d’acqua e la polifonia dei suoni delle foreste, di cui interpreta il grido di dolore in difesa della biodiversità e contro la deforestazione e l’inquinamento.
Quello stesso inquinamento che combatte anche lo scienziato Andrea Zitolo con il centro di ricerca francese Soleil, lavorando allo sviluppo di pile a idrogeno che generano acqua come prodotto di scarto. Poi Tessa Gelisio e Franco Aliberti che calcolano il risparmio di acqua ottenuto da menù a basso impatto e dedicano due ricette speciali a “Salva la goccia”. Perché se è pur vero che 2 litri di acqua potabile al giorno sono sufficienti per dissetarsi, secondo la Fao ce ne vogliono circa 3mila per produrre le esigenze alimentari quotidiane di ognuno di noi. Ad esempio, per ottenere 100 grammi di formaggio occorrono 500 litri di acqua, per un hamburger ce ne vogliono 2.400.
Frutta e verdura invece hanno un impatto inferiore ma comunque rilevante. Basti pensare che per portare una mela a maturazione occorrono 125 litri di acqua. A complicare la situazione i cambiamenti climatici: lunghi periodi di siccità e violente inondazioni hanno impatti terribili sui sistemi di produzione alimentare e gestire le risorse idriche diventa quindi essenziale per la costruzione di una resilienza sociale. Adottare il risparmio idrico nei gesti quotidiani significa contribuire a prevenire il riscaldamento della Terra. Per questo motivo Green Cross chiede a tutti i cittadini di ridurre il consumo di acqua e denunciarne gli sprechi. In che modo? A tavola basta scegliere cibi a ridotta impronta idrica, frutta, legumi e verdura, e inventare ricette da condividere sul web.
Ognuno può diventate un “eroe dell’acqua e del clima” scattando una foto o realizzando un video che ne documenti il risultato, per poi postarlo sui social con l’hashtag 
Tra gli studenti che si trovavano a bordo del bus sono rimaste ferite anche tre giovani ragazze italiane. Le autorità spagnole sono in contatto con i consolati a Barcellona di Bulgaria, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Palestina, Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Svizzera, Ucraina e Ungheria per avvertire le famiglie e dare maggiori informazioni sull’incidente.
Sapete cosa sono fondamentali per soddisfare la richiesta d’acqua del nostro Pianeta? Le foreste. I bacini idrografici e le zone umide boscose nel mondo forniscono il 75% dell’acqua utilizzata per usi agricoli, domestici, ecologici e industriali. Oggi, 21 marzo, è la Giornata Internazionale delle Foreste indetta dalle Nazioni Unite. Quest’anno la giornata è dedicata al tema “Foreste e acqua“. Le Nazioni Unite hanno deciso di celebrare il 21 marzo le Foreste e il 22 la Giornata mondiale dell’acqua.
Come spiega la Fao avere acqua di buona qualità contribuisce “in modo significativo alla ricchezza e al benessere delle società umane”, dato che le foreste se vengono gestite in modo sostenibile, oltre a ridurre la minaccia del dissesto idrogeologico, “funzionano” anche come dei filtri naturali per l’acqua. Nonostante i servizi forniti dagli ecosistemi di tutto il mondo, in particolare dalle zone umide, sono in ribasso: una perdita stimata tra il 1997 e il 2011 tra i 4,3 mila e i 20,2 mila miliardi di dollari l’anno dei servizi eco-sistemici.
Senza tra l’altro tener conto che un terzo delle più grandi città della Terra ricavano una buona parte dell’acqua potabile direttamente dalle aree protette boschive. Metropoli come Bogotà, Mumbai, New York, contano sulle foreste per i loro rifornimenti idrici: fenomeno destinato ad aumentare con l’espansione dei centri urbani e l’aumento della popolazione. Secondo la Fao “quasi l’80% della popolazione mondiale è esposto ad un alto livello di rischio per la sicurezza dell’acqua. Entro il 2050 2,3 miliardi di persone vivranno in aree sottoposte a un grave stress idrico: soprattutto in nord e sud Africa, in Asia meridionale e centrale”.