«Dobbiamo giocare da squadra, servirà ritmo, intensità e lucidità». Pioli ci crede. Alla vigilia della sfida contro lo Sparta Praga, ritorno degli ottavi di Europa League, il tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa:
Infermeria. «Gli infortuni ci sono, ma non ci piangiamo addosso. Ho una rosa importante e metterò in campo una formazione competitiva. Stiamo bene, sopratutto a livello mentale».
Mauri e Klose «Sono giocatori importanti per come vivono le partite, domani mattina deciderò la formazione. Danno tanto in campo e fuori, possono esser adatti per giocare domani. Klose ha grande esperienza internazionale e sa determinare alcune situazioni».
Djordjevic. «Ha avuto un problema alla schiena, si è bloccato la settimana scorsa, domani non credo che sarà disponibile, spero possa recuperare per domenica».
Sparta Praga e Galatasaray. «Difficile dire chi sia più forte. I turchi attaccano in un certo modo, ma in difesa concedono qualcosa in più. I cechi sono più difficili da affrontare, perché hanno qualcosa in più in entrambe le fasi, ma hanno punti deboli».
Konko. «Io sono sempre ottimista, ma devo aspettare l’allenamento di oggi. Mi auguro possa farcela in modo da avere più scelta domani».
Europa League. «Provare a vincere l’Europa League cambierebbe la stagione. Passare il turno ci darebbe fiducia e voglia per finire bene la stagione».
Lazio favorita. «L’1-1 dell’andata non deve farci cambiare atteggiamento. Entreremo in campo per essere propositivi, affronteremo gara con attenzione. Abbiamo convinzione nei nostri mezzi. Serviranno rimo intensità e lucidità Evitare errori. Dobbiamo giocare una partita precisa, facendo un calcio semplice e lineare. Dal punto di vista tattico dovremo essere molto compatti».
Cambio modulo. «Molto dipenderà dalla condizione di Konko e da chi giocherà terzino destro. Penso si possa mantenere un certo tipo di assetto. Il calcio è un gioco di movimento e noi dobbiamo muoverci bene».
Atteggiamento. «E’ una partita da giocare da squadra con molta attenzione, leggendo bene i momenti con lucidità, restando pronti a colpire».
Appello ai tifosi e giocatori. «Più siamo allo stadio e meglio è. Contiamo di essere in tanti per superare il turno, i tifosi sono un’arma in più. Vorrei assistere ad uno spettacolo di sport, lasciamo stare le altre situazioni. Ai giocatori dirò di pensare a giocare, hanno qualità per fare buona partita».
Fonte : Il Messaggero

to il momento di farlo anche domani, se nella partita di andata abbiamo richiesto la presenza di 11 “Mr Hyde“, perché volevamo una squadra brutta, sporca e sopratutto cattiva….adesso se i ragazzi di Pioli vogliono continuare a sognare dovranno trasformarsi in 11 HULK. Non si sa se i ragazzi di Pioli arriveranno in fondo oppure no, ma una cosa è certa…non può e NON DEVE finire domani. Loro ora conoscono le caratteristiche dei biancocelesti, hanno capito che hanno fato un grave errore a sminuirli e a sottovalutarli e hanno capito che quella del campionato NON E’ la vera Lazio ma è quella che stiamo ammirando in europa. Occhio però a non fare noi ora il loro stesso errore anche se stanno dichiarando più e più volte che la loro priorità è il campionato e sopratutto il derby di domenica contro lo Slavia Praga. Non ci resta che aspettare domani e vedere cosa succederà, nel frattempo analizziamo nuovamente nel dettaglio gli avversari di domani alla luce di quanto visto dalla partita di andata:
Resterà in proiezione fino a oggi, 16 marzo, in 280 cinema d’Italia l’anteprima del nuovo film concerto di Vasco Rossi “Tutto in una notte/Live Kom 015”. Il cantante, presente alla sala 2 dell’Odeon di Milano, ha salutato il suo pubblico mandando in visibilio un centinaio dei suoi fan presenti che lo hanno accolto tra cori e urla. Neanche a dirlo per lo show del Blasco è stato registrato il solito sold out. Il suo spettacolo include il concerto del 3 luglio scorso allo Stadio San Paolo di Napoli. “Il concerto è rimasto intatto, la musica è potentissima, è esattamente quello che è stato suonato quella sera, non abbiamo aggiustato nulla”, ha dichiarato il Kom presentando il lavoro.
Il rock del cantante emiliano domina in tutto il film concerto. La musica, interpretata dalla ballerina Valentina Moer con sullo sfondo scorci di una Napoli poco conosciuta ma senza dubbio affascinante, poco hanno aggiunto alla spettacolarità del concerto: “Ha dato corpo alla musica”, ha spiegato Vasco, ma la performance della pur brava artista è sembrata aver poco a che fare con il resto. Il rock suonato dal Kom e dalla sua fantastica band – presenti il chitarrista Stef Burns accompagnato dalla moglie Maddalena Corvaglia e la corista Clara Moroni – si è dimostrato troppo forte e ha dimostrato ancora una volta di non aver bisogno di nessun aiuto esterno. L’ennesima prova si è avuta nella sala dove è stato proiettato il filmato, una platea trasformata in un’arena, in cui cori e canzoni urlate dal pubblico presente si confondono con quelli del concerto riuscendo a tratti anche a sovrastarli.
L’amore dei fan che seguono il Vasco, pronto a tornare sul palco a giugno con quattro date allo Stadio Olimpico di Roma, fa si che anche questo film concerto sarà un sicuro successo. Regista del filmato Peppe Romano: “Gli ho dato carta bianca perché avevamo già lavorato insieme e ho sentito che in lui c’era del genio” ha dichiarato Vasco, visibilmente emozionato, ringraziando l’autore. Dopo “Fronte del palco” del 1990 e il record di incassi “LiveKom 011” con “Tutto in una notte/Live Kom 015” per la terza volta Vasco Rossi è impegnato al cinema con un suo lavoro. Nonostante il grande riscontro di pubblico per la sua ennesima fatica, di fare cinema Vasco non ne ha la minima intenzione: “Non ho mai voluto, me l’hanno anche proposto ma meglio fare una cosa e farla bene: io ho avuto la fortuna di fare musica”.
Un capitano coraggioso, che alle critiche e alle malelingue rispose con quell’eurogol di rovesciata in quel Lazio-Napoli, Stefano ha sempre saputo di poter lasciare un segno indelebile e contro tutti c’è riuscito, lui è l’unico capitano nella storia calcistica romana ad aver alzato una coppa in una finale-derby. Stefano Mauri ne ha passate tante e ne ha visti tanti di calciatori andar via in questi 10 anni ma lui è rimasto, ha mostrato carattere in molte situazioni, i suoi compagni lo chiamano ancora capitano, nonostante per le varie vicissitudini non ha più la fascia sul braccio.
misti ad avversità, non crediamo sia una coppa al derby (anche se indelebile) a descrivere l’uomo Stefano Mauri, ma un’immagine ancor più emblematica è quella che vede Stefano uscire dall’ingiusto carcere preventivo, con la borsa in mano e il sorriso stampato bene in viso come a dire “Ho sempre riso in faccia a chi mi voleva finito…”.