E’ stato uno dei giocatori che i tifosi biancocelesti ricordano con maggior affetto, un uomo spogliatoio ed un professionista esemplare, stiamo parlando di Lionel Scaloni. L’ex terzino del Deportivo La Coruna, Lazio e Atalanta, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per parlare del momento della sua ex squadra e non solo. Queste le sue parole: “Adesso la Lazio sta attraversando un momento non brillante, però c’è questa possibilità importante di andare avanti in europa e la Lazio la deve sfruttare al massimo perché credo che può arrivare fino alla fine“.
LA FASCIA DI CAPITANO A BIGLIA: “In Spagna e in Argentina la portava sempre il giocatore più anziano ma questo non vuol dire che fosse quello più rappresentativo. Biglia è un giocatore di livello altissimo ed un giocatore serio. Secondo me il capitano deve essere un giocatore che quando parla tutti lo ascoltano e in più un giocatore che gioca ogni domenica, non può essere capitano uno che sta in panchina o che non gioca mai. Secondo me è importantissimo che stia dentro il campo e che sia un giocatore professionista perché altrimenti ti entra per un orecchio ed esce dall’altro quello che lui ti dice”.

CONVINCERE I BIG A RIMANERE: “Uno pensa che magari altrove troverà qualcosa di meglio ma, io ho avuto la possibilità di giocare in diversi paesi ed è vero che ci sono squadre molto più grandi della Lazio che ti fanno giocare magari la Champions, però è vero anche che se tu cambi squadra è per andare a giocare. Loro alla Lazio hanno la possibilità di giocare sempre titolari e altrove questa garanzia non c’è l’hanno, per questo dico che non la farei questa scelta. Biglia è in un età dove magari privilegia meglio giocare ogni domenica piuttosto che cambiare per una squadra più alta e fare 20 partite l’anno, poi stiamo parlando della Lazio non stiamo parlando di una squadra piccola. Io che sono stato li ti posso dire che si sta benissimo, è una squadra grande che purtroppo per una cosa o un altra non riesce a lottare per i primi 3 posti e arrivare a giocare la Champions. Secondo me lo merita ma fino a quel momento si può rimanere tranquillamente alla Lazio.“
OLIMPICO VUOTO: “Questo è uno svantaggio grandissimo. Vedere l’Olimpico con 40.000 persone è un conto, vederlo con 5.000/10.000 persone è uno svantaggio per la squadra. Purtroppo anche quando giocavo io c’erano questi problemi con la società, ma nei momenti più difficili stavano sempre accanto alla squadra, la maglia conta di più. Io chiederò sempre di stare vicino alla squadra sopratutto in questo momento che la Lazio può andare in Europa e arrivare fino alla fine. Poi a fine campionato si vedrà, ma adesso è nu momento importante perché si può arrivare più avanti e lottare per l’Europa League fino alla fine”.
FELIPE ANDERSON: “Felipe Anderson è un giocatore che deve fare quello che ha faTto l’anno scorso. E’ un giocatore che secondo me
se da il 100% in ogni partita è un giocatore di livello altissimo. Il suo problema è che ha alti e bassi, il grande giocatore riesce a giocare ogni domenica da 7, lui invece fa una partita da 5, una da 8 e una da 10 forse. Deve sempre fare una partita da 7/8, se ci riesce diventerà uno dei migliori nel ruolo. Può dare di più e far fare il salto di qualità alla Lazio.
KONKO: “Sorpreso del suo rendimento? No al contrario. Chi conosce Abdulay (Konko, ndr), sa le qualità fisiche e tecniche che ha. Non riusciva a fare il salto, giocava sempre al 80-90%, e quanto accusava dolori non era capace di superarli. Quest’anno ha pensato che essendo in scadenza doveva stringere i denti, dare il massimo. A dare quel 10% in più che lo fa diventare un giocatore importantissimo. Ha tutto per essere un gran terzino. E’ veloce e forte, un bel giocatore. Quando c’ero io non riusciva, infatti avevo giocato 20 partite perché era sempre infortunato. Sono contento per lui.

MIRO KLOSE: “Sono contento perché lui, è un giocatore che magari chi è giovane, vede come si allena le cose che fa. Un giocatore totale. Tanti hanno imparato da lui, l’umiltà, è arrivato a questo punto per come si allena e si cura”.
LEDESMA: “Lo conosco, capisco la scelta di Cristian. Rimanere lì a queste condizioni, per un giocatore che faceva 30 partite l’anno era dura. Ha accettato la decisione di far venire Biglia, era difficile continuare. Poi con l’infortunio di Lucas, la squadra aveva bisogno di una buona alternativa, ma Ledesma non c’era. Era talmente forte che farlo rimanere tanto tempo in panchina non era buono. Capisco sia Ledesma che la Lazio”.
MAURI: “Secondo me stiamo parlando uno dei più intelligenti giocatori della Serie A, per i movimenti e i ruoli. Con Klose fa una bella coppia, si capiscono e occupano gli spazi. Può giocare tranquillamente in questa Lazio, anche se per come gioca la squadra è difficile trovare la posizione idonea per lui. Secondo me il suo posto naturale è dietro la punta, perché può all’occorrenza fare sia la punta che il centrocampista”.

PIOLI: “Anche se non lo conosco mi piace il suo atteggiamento, alza la voce pochissimo”.
DELIO ROSSI – REJA – BALLARDINI: “Con Delio Rossi ho lavorato che era da poco in Italia, venivo dalla Spagna, un campionato diverso. Faceva un gran lavoro tattico di almeno 40 minuti che io non ero abituato a farlo. Ho imparato con lui i movimenti. Con Ballardini, a me la tranquillità che aveva, quando noi andavamo male, al quartultimo posto, lui diceva che le cose andavano bene. la sua serenità. Reja è un po’ un mix, tanti anni di esperienza in panchina, sa come gestire i momenti difficili”.
ZARATE: “Non solo da parte mia, ma anche di tutti i miei compagni, abbiamo fatto il massimo per cercare di far tornare Zarate al livello che conoscevamo tutti. Lui non ci è riuscito per una questione tecnica e fisica. Questo non voglio che succeda con Felipe (Anderson ndr)”.

Prima domanda diretta, il Manchester United e il suo interessamento: “Non c’è niente di concreto. Sono voci che mettono in giro i giornali. Scrivono spesso di una mia possibile partenza ma io resto qui. Il mio obiettivo è semplicemente quello di fare bene con questa maglia per raggiungere la Seleçao. Questo modo di allenarmi mi ha già portato alla Selezione Olimpica ma devo pensare a migliorare sempre di più”. Poi appunto, la nazionale brasiliana, meta per tutti i giocatori sudamericani: “C’è grande concorrenza per un posto alle Olimpiadi, figuriamoci per la Nazionale maggiore. Siamo un paese competitivo, abbiamo due gruppi formidabili. Sono sicuro che il periodo difficile che abbiamo affrontato è da ricondurre a una fase di transizione. A nostra disposizione ci sono calciatori fortissimi”. Un’ultima domanda riguardo la sua concentrazione e i suoi obiettivi. Europa League o la Selecao: “Io penso solo a giocare bene. La concorrenza lì davanti è incredibile, a partire da Neymar per finire a Douglas Costa. Devo lavorare tanto. L’Europa League è importantissima, alla Lazio vogliamo continuare a sognare. Abbiamo un piccolo vantaggio calcolando che con lo 0-0 passeremmo il turno. Dobbiamo giocare con intelligenza, affrontando la gara come abbiamo fatto col Galatasaray. L’1-1 è un vantaggio, nel turno precedente lo abbiamo dimostrato”.
Partita non “eccellente” dal punto di vista del gioco, come sottolineato dal tecnico romano, il quale ha riconosciuto l’appannamento dei suoi, ma anche il carattere risoluto che alla fine ha portato ai tre punti: “Non è stata una delle migliori partite , ma ho visto lo spirito giusto”.
e che sta, punto dopo punto, fregiandosi della possibilità ormai concreta di realizzare un sogno. Inizialmente sembrava fosse un “privilegio” non alla portata della piccola realtà inglese, ma che adesso vede oltre le crepe dello scetticismo la luce della ribalta e della consacrazione. E Ranieri vede e legge benissimo le fitte trame della “nuova” compagine esaltandola da “gladiatore” all’occorrenza (in un momento di difficoltà nel quale si era spento anche il tifo il tecnico rivoltosi con veemenza sportiva nei confronti dello stadio li ha incitati a ricominciare a caricare la squadra).
No, Lui non riesce a vedere una partita come un allenamento, per quanto priva di stimoli questa possa essere. L’assenza del gol stava diventando un silenzio assordante che lui non meritava, non può un campione come lui chiudere la stagione con neanche un gol fatto in campionato (e uno solo in Europa League). Ma lui non ha mollato ed ecco che 287 giorni dopo l’ultima rete fatta (31 maggio 2015 Stadio San Paolo di Napoli), può finalmente tornare a sorridere. Miro se li meritava tutti questi due gol, perché dal fischio d’inizio ha rincorso avversari come un 18enne che aveva voglia di mangiarsi il campo. E invece di anni ne ha 37, nessuna sorpresa lui è fatto così, per questo i tifosi lo hanno sempre amato fin dal suo arrivo a Formello: dedizione, sacrificio, umiltà e fair play, non avrebbe ottenuto il
biancocelesti in campionato. Il prossimo obiettivo è il grande Renzo Garlaschelli (51 gol). Nella classifica generale dei bomber, invece, il panzer ha staccato Casiraghi ed è nono a -6 dal duo Garlaschelli-Pandev. Avrà tempo fino al termine della stagione per migliorarsi e confermare il trend degli ultimi anni, che lo hanno visto accelerare sempre al fotofinish. Klose proverà ad avvicinarli e fino all’ultimo giorno che indosserà questa gloriosa maglia metterà la stessa immensa e sublime voglia e determinazione di sempre, come lui stesso ha dichiarato ieri sera nel post partita: Mi mancava questo gol per me e per la squadra, io penso che ogni squadra deve avere un bomber da 15 gol, ma se la squadra riesce ad aiutare noi 3 attaccanti per noi è più facile. Il mio impegno che metto è perché ho sempre appreso da qualche grande giocatore che avevo accanto. Per me i miei compagni sono fondamentali, la mia seconda famiglia è lo spogliatoio, sono molto contento di questo gruppo“.
Scoperta sensazionale degli scienziati dell’università di Stanford. I ricercatori dell’università privata Americana, situata in California, hanno individuato un nuovo metodo per fare la plastica senza l’uso del petrolio ma, utilizzando al posto di quest’ultimo, anidride carbonica (CO2) e vegetali non commestibili come rifiuti agricoli. Con questa nuova eco-plastica si potrebbero produrre bottiglie e altri oggetti, in modo da ridurre notevolmente l’impronta di carbonio dell’industria delle materie plastiche.
Ma nonostante le molte caratteristiche positive del PEF l’industria delle materie plastiche non ha ancora trovato un modo per la produzione su larga scala e a basso costo
Ora nella nuova tecnologia per fare il Fdca, i ricercatori, al posto dello zucchero di mais hanno trovato il modo di sfruttare un composto proveniente dagli scarti agricoli, il furfurolo –
Si comincerà a votare domani e il via libera dell’aula è previsto per la settimana prossima. Si è stabilita inoltre la proroga al 31 dicembre 2017 del divieto di acquisizione di altre autovetture e di comminare sanzioni amministrative fino a 10mila euro per chi non rispetta i limiti d’acquisto e non fornisce i dati che vengono richiesti dal ministero della Pubblica amministrazione. Il M5s chiede di fare di più: “Occorre eliminare l’anacronistico e dispendioso status symbol, è inaccettabile che lo Stato sperperi 400 milioni di euro”.