Oliviero Garlini, attaccante della Lazio anni ottanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” per parlare del momento biancoceleste.
Prima domanda d’obbligo, per un ex bomber come Garlini, sugli attaccanti della Lazio che non stanno garantendo un rendimento adeguato: “E’ importante sfruttare gli uomini di fascia della Lazio, sfruttare le caratteristiche dei crossatori. Matri può essere il rapinatore d’area più efficace della squadra, ma deve cambiare l’impostazione generale, con la squadra che sta giocando troppo bassa. Questo si rispecchia anche nel rendimento dei centrocampisti, che hanno segnato molti meno gol rispetto alla passata stagione.“
Si parla anche di un Pioli in bilico: “Sicuramente il tecnico non può ritenersi esente da colpe, ma i meriti di un anno fa erano altrettanto sotto gli occhi di tutti. Non conosco la situazione tecnica nel dettaglio, ma sotto l’aspetto umano lo rincofermerei, perché mi sembra l’uomo giusto anche per riuscire a mettere un punto e ripartire nella prossima stagione. Poi tutto va valutato, anche sulla base di quello che la società riuscirà eventualmente a mettergli a disposizione. Questo potrà essere importante anche per quelle che saranno le valutazioni in merito dello stesso allenatore.“
In campionato la Lazio si trova di fronte ad una situazione potenzialmente senza stimoli. Come devono reagire i calciatori? “Sicuramente i discorsi tra Serie A ed Europa League sono diversi. La Lazio deve puntare tutto sull’Europa e sfruttare il campionato per tenere i ritmi alti in campo continentale. Purtroppo per la Lazio il campionato ormai è chiuso, può servire per mantenere la condizione fisica e tentare il grande exploit in Europa League.“
Potrebbe esserci spazio per i giovani come Cataldi, Kishna, Morrison e Keita già dalla sfida contro il Torino? “Queste sono decisioni che spettano all’allenatore: di sicuro le scelte devono essere finalizzate a fare il massimo possibile in Europa League e per fare questo non si deve spezzare la forma dei titolari.“
Un’ultima domanda su un’altra ex squadra di Garlini, l’Inter, che ha sfiorato una grande impresa in Coppa Italia contro la Juventus. Qual è il vero volto dell’Inter di quest’anno? “Nelle ultime partite i nerazzurri erano sembrati poco organizzati, in difficoltà in tutti i reparti. Ieri ho visto una squadra che voleva passare il turno a tutti i costi nonostante lo 0-3 dell’andata. Se l’Inter riuscisse a tenere questo ritmo anche in campionato potrebbe sicuramente rilanciarsi almeno in chiave terzo posto, anche se in questo senso Fiorentina, Milan e Roma stanno facendo cose importanti.“
Fabio Belli

Un hotel targato Lazio, con nome e colori legati al club biancoceleste. L’annuncio è stato dato dal direttore amministrativo, Cavaliere: “Attualmente è in progetto anche la realizzazione di un albergo in centro, attraverso l’acquisto di un immobile dal valore di 22 milioni (ma Lotito lo rilevò dalla fallita Cirio Immobiliare spendendone 7,5, ndr ). Un investimento a medio-lungo termine finanziato attraverso un mutuo della durata di 15 anni”.
Un volo speciale diretto a Londra per salvare una vita. Quella di una giovane donna palermitana, Rossella Madonia. Un volo atteso da tempo, che per settimane sembrava non si riuscisse a organizzare e che ora invece è decollato. Rossella è partita questa mattina ed è atterrata pochi minuti fa.
L’ex cittì della nazionale ceca Petr Rada, fa una disamina di quella che sarà la prossima partita di Europa League tra Lazio e Sparta Praga, facendo una considerazione che pende a favore dei cechi. Come riporta la redazione di “efotbal.cz”: “Lo Sparta si trova in un momento positivo, grazie anche al successo meritato nell’ultimo turno con il Krasnodar. Sono sicuro che se manterranno questa forma, supereranno la Lazio. I capitolini, infatti, non si trovano in un periodo ottimale a livello mentale. Inoltre, quando le squadre italiane giocano in Europa League non hanno la massima concentrazione. Sono sicuro che le probabilità dello Sparta Praga sono dell’80% di passare il turno, quelle della Lazio appena il 20%”.
Contro lo Sparta Praha la Lazio dovrà sfornare una prestazione d’altri tempi, non soltanto per la partita difficile in sé, ma per l’atmosfera che i cechi stanno organizzando allo Stadio Letnà.
Dove si sono mai visti dei minatori entrare in miniera fischiettando e cantando allegramente? Ognuno di noi, ha visto almeno una volta, una scena del genere, più di una volta se abbiamo figli piccoli, guardando il cartone animato “Biancaneve e i sette nani”. Ma, “perfino Brontolo appare troppo felice di lavorare in miniera”, osserva la Duke University, come riporta il Daily Mail di Londra, tralasciando di notare che il film – uno dei più amati dai bambini – tratta con leggerezza anche la questione del lavoro minorile, mandando anche Cucciolo, il più giovane dei sette nani, a scavare sotto terra con il piccone.
L’università tramite la ricerca fatta denuncia come “non realistica” la rappresentazione della classe lavoratrice sia in questo che in altri film della Walt Disney. Lo studio della Duke University afferma che il cinema, perlomeno quello rivolto all’infanzia, fornisce una visione zuccherosa, artificiale e ipocrita dei mestieri più umili, e in generale rende un’immagine distorta della povertà e delle differenze di classe. Critiche del genere sono rivolte anche ad altre pellicole della Disney, in “Mary Poppins”, lo spazzacamino, interpretato dall’attore Dick Van Dyke, sembra “troppo spensierato rispetto alla durezza della vita della working class nella Londra dell’era edoardiana”; “Aladino” viene accusato per una scena in cui il protagonista e la principessa Jasmine paragonano i propri diversi vissuti sociali per poi concludere che entrambi hanno avuto un’esistenza non facile.
I ricercatori americani hanno analizzato trentadue film, di cui molti prodotti dalla Disney, che ai botteghini hanno incassato più di 100 milioni di dollari e che hanno avuto come principale pubblico l’infanzia. L’analisi che ne viene fuori dimostra che nella maggior parte dei casi gli eroi sono o finiscono per diventare ricchi, e che la maggioranza dei personaggi appartengono a classi privilegiate o medio-alte. Le trame danno a intendere che l’ineguaglianza sociale è un bene e che le classi meno abbienti non hanno nulla di cui lamentarsi. Anzi, molto spesso i poveri vengono descritti come più felici dei ricchi, con questi ultimi che farebbero volentieri cambio per vivere al posto dei primi.
Tare ha sempre creduto in lui a differenza di Pioli: il mister ha provato a dargli più di un’occasione, ma la scarsa propensione alla professionalità e all’impegno del giovane inglese lo ha fatto sempre di più allontanare dai suoi schemi tattici. La società non demorde ed è sicura che il ragazzo metterà la testa a posto e si rivelerà una scommessa vinta nonostante i problemi caratteriali confermati anche nel corso degli ultimi mesi. Sperano che presto possa dimostrare al mondo di essere un giocatore VERO, quello stesso giocatore che anni fa fu capace di far impazzire Sir Alex Ferguson quando era ancora allenatore del Manchester United e che regalava goal pazzeschi in grado di far sognare chiunque. La speranza è che il 23enne ex West Ham si sblocchi e che, soprattutto, Pioli gli dia ancora la possibilità facendogli giocare gran parte di queste 11 partite che restano alla fine.
sempre comportato in modo esemplare seguendo come
di poterlo ammirare. Qualcuno (viste le prove altalenanti di Marchetti prima e Berisha poi) avrebbe voluto vederlo subito titolare, un po’ come la favola che sta vivendo “Gigio” Donarumma del Milan. Probabile invece che il ragazzo la prossima stagione andrà a farsi le ossa in prestito da qualche parte (stesso procedimento utilizzato per Strakosha, girato provvisoriamente a Salerno), ma visto che è quasi certa la partenza di Berisha (sarà sostituito da Vargic a partire da giugno) e con Marchetti che non ha ancora recuperato dall’influenza che gli ha fatto saltare la partita con il Sassuolo, allora la sfida di domenica prossima a Torino potrebbe essere una bella occasione per testarlo in palcoscenici diversi dal campionato Primavera.
sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischiera’ da 8 a 12 anni di carcere. Sara’ invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosita’ (eccesso di velocita’, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena puo’ pero’ aumentare della meta’ se a morire e’ piu’ di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere . Ecco le altre novita’ del testo approvato.