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Lazio, è finalmente l’ora degli emarginati?

Il campionato ormai è andato e qualsiasi ambizione europea per la Lazio, dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo (ma molto probabilmente il verdetto si è avuto già a Frosinone), è ormai definitivamente tramontata. Anche se la matematica ancora non condanna i biancocelesti, la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League è ormai un miraggio. Servirebbe una crisi totale di tutte le squadre che precedono la Lazio per poter tornare a “sperarenella qualificazione, ma la banda di Pioli ha ormai dimostrato in modo inequivocabile che non ci crede più e lo stesso allenatore non se la sente di fare promesse che ad oggi sono utopia. Proprio lui, che per mesi ha dichiarato di credere nella rimonta, ha deciso di alzare bandiera bianca dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo: «La classifica? E’ inutile farsi illusioni. Adesso non possiamo pensare al quinto posto». Un segnale grave per chi era partito da terzo della classe, con l’ambizione di disputare almeno la fase a gironi della Champions League. Per salvare la stagione ora resta a disposizione solo la vittoria dell’Europa League: l’ultima volta che un’italiana è riuscita nell’impresa era il 12 maggio 1999, quando il Parma vinse l’allora Coppa Uefa. Non proprio una passeggiata, insomma. La Lazio ha il dovere di provarci, ma parallelamente dovranno essere fatte riflessioni e bilanci, per cercare di salvare il salvabile e gettare adesso le basi per il futuro. Una cosa è certa, così non si può andare avanti e come ha ribadito ancora il mister biancoceleste in conferenza stampa è il momento “di salvare la faccia” il più possibile in campioanto, e visto che chi scende in campo proprio non riesce a farlo (o meglio preferisce farlo esclusivamente in Europa League) non è meglio usare questa situazione per cominciare a ricostruire iniziando da chi il campo lo ha visto poco o niente? Vedi i vari Morrison, Patric, Braafheid e Guerrieri:

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L’OLANDESE – Per quanto riguarda la situazione del 32enne terzino olandese c’è ben poco da dire: a fine stagione gli scadrà il contratto ed è praticamente impossibile che gli venga rinnovato, sebbene gli fosse stato proposto solo un mese fa a patto che avesse accettato di andare in prestito alla Salernitana.

PUÒ ESSERE IL MOMENTO DI MORRISON? – Il centrocampista inglese ha vissuto una stagione assai difficile in cui la nostalgia di casa si è fatta sentire in modo considerevole, impedendogli così di ambientarsi in Italia. Il ds Igli MorrisonTare ha sempre creduto in lui a differenza di Pioli: il mister ha provato a dargli più di un’occasione, ma la scarsa propensione alla professionalità e all’impegno del giovane inglese lo ha fatto sempre di più allontanare dai suoi schemi tattici. La società non demorde ed è sicura che il ragazzo metterà la testa a posto e si rivelerà una scommessa vinta nonostante i problemi caratteriali confermati anche nel corso degli ultimi mesi. Sperano che presto possa dimostrare al mondo di essere un giocatore VERO, quello stesso giocatore che anni fa fu capace di far impazzire Sir Alex Ferguson quando era ancora allenatore del Manchester United e che regalava goal pazzeschi in grado di far sognare chiunque. La speranza è che il 23enne ex West Ham si sblocchi e che, soprattutto, Pioli gli dia ancora la possibilità facendogli giocare gran parte di queste 11 partite che restano alla fine.

PATRIC E GUERRIERI – Patric (23 anni ad Aprile) al contrario del centrocampista inglese non ha mai creato problemi e si è sempre comportato in modo esemplare seguendo come modello colui che della professionalità è simbolo indiscusso, Miro Klose. Pur restando sempre fuori per scelta tecnica, lui non ha mai creato alcun problema e anzi, come testimonia la sua presenza costante sui social network, non ha mai perso il sorriso. Solo contro il Genoa è riuscito a mettersi in mostra in modo positivo: Pioli però vuole ancora farlo crescere e con davanti a un Konko così (pronto a regalare la 18esima prestazine di assoluto livello) è veramente dura emergere. Per quanto riguarda il giovane portiere biancoceleste Guido Guerrieri (talento puro promosso la scorsa estate dalla Primavera di Simone Inzaghi) il discorso è completamente diverso: pur essendo riconosciuto da tutti il suo immenso talento, il giovane aquilotto non è riuscito ancora a togliersi la soddisfazione di esordire in prima squadra. Ha trascorso tutta la stagione da terzo portiere cercando, durante gli allenamenti, di rubare con gli occhi i segreti del mestiere. I tifosi credono molto in lui, in cuor loro sanno che diventerà il futuro portiere della Lazio e non vedono l’ora guerrieri-01di poterlo ammirare. Qualcuno (viste le prove altalenanti di Marchetti prima e Berisha poi) avrebbe voluto vederlo subito titolare, un po’ come  la favola che sta vivendo “Gigio” Donarumma del Milan. Probabile invece che il ragazzo la prossima stagione andrà a farsi le ossa in prestito da qualche parte (stesso procedimento utilizzato per Strakosha, girato provvisoriamente a Salerno), ma visto che è quasi certa la partenza di Berisha (sarà sostituito da Vargic a partire da giugno) e con Marchetti che non ha ancora recuperato dall’influenza che gli ha fatto saltare la partita con il Sassuolo, allora la sfida di domenica prossima a Torino potrebbe essere una bella occasione per testarlo in palcoscenici diversi dal campionato Primavera.

Questo anonimo finale di campionato può rappresentare l’occasione di conquistare finalmente la fiducia di Pioli. Sta a lui ora scegliere cosa fare…

Fonte: repubblica.it

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