Champions League di nuovo ai nastri di partenza: domani la giostra della più importante competizione europea ripartirà con le prime gare degli ottavi di finale, che come di consueto tra andata e ritorno saranno spalmate su quattro settimane.
Si comincerà martedì 16 febbraio alle ore 20.45 con Benfica-Zenit San Pietroburgo e Paris Saint Germain-Chelsea. Match aperto ad ogni possibile sviluppo il primo, con i portoghesi che dopo l’addio di Jorge Jesus, passato agli odiati rivali dello Sporting, stanno provando ad aprire un nuovo ciclo, ed i russi che sono a caccia di una legittimazione internazionale che finora non è mai arrivata in Champions, anche se in bacheca c’è già un’Europa League. Lo Zenit ha chiuso a punteggio pieno la fase a gironi, unica formazione fra le trentadue partecipanti ad essere riuscita nell’impresa. Il Benfica arriva inoltre dal ko difficile da digerire contro il Porto in campionato, che ha dato via libera proprio allo Sporting in testa alla classifica. PSG-Chelsea sarà invece una delle sfide più affascinanti degli ottavi. I francesi hanno già messo in cassaforte il titolo in patria ma vogliono essere protagonisti in una Champions che non li ha mai visti finora superare i quarti di finale dall’avvento della proprietà araba. Quella col Chelsea è una sfida che si ripete per la terza volta consecutiva nella fase ad eliminazione diretta: due anni fa la spuntarono gli inglesi, l’anno scorso i transalpini. Il Chelsea, come ha dimostrato anche l’ultima goleada contro il Newcastle, con l’arrivo di Hiddink in panchina ha scacciato gli incubi di bassa classifica che si erano fatti clamorosi visto il valore complessivo della rosa dei londinesi. Nonostante questo la Champions rimane la porta principale per ottenere grandi risultati in una stagione che, nonostante gli investimenti, resta al momento clamorosamente deludente per i campioni d’Inghilterra in carica, che rischiano di non essere ai nastri di partenza delle prossime coppe europee.
PROBABILI FORMAZIONI:
Mercoledì 17 febbraio, sempre alle ore 20.45, toccherà a Roma-Real Madrid e a Gent-Wolfsburg. I giallorossi con l’arrivo di Spalletti in panchina in sostituzione di Rudi Garcia sembrano aver ritrovato la quadratura del cerchio. Quattro vittorie consecutive, anche con un pizzico di buona sorte, che hanno riportato la squadra in piena lotta per il terzo posto. In casa del Carpi è tornato anche al gol Edin Dzeko e soprattutto si è rivisto un Salah ai livelli di inizio stagione. Segnali importanti visto che all’Olimpico arriverà CR7 e tutta la corte dei miracoli di Zinedine Zidane. Destino comune, anche il Real ha vissuto un avvicendamento in panchina, con l’avventura di Rafa Benitez durata solo metà stagione nella capitale spagnola. L’arrivo di Zidane ha riportato il buonumore per il tre volte Pallone d’Oro, come si è visto con la doppietta realizzata contro l’Athletic Bilbao nell’ultimo impegno della Liga. Il Barcellona però sembra ancora irraggiungibile, e per non vivere un flop anche in Champions il Real dovrà fronteggiare alcune importanti assenze. Per la trasferta a Roma dovrebbe recuperare Marcelo, non ce la farà invece Gareth Bale, che si preparerà per la partita di ritorno dopo aver iniziato a sua volta benissimo, prima dell’infortunio, l’era Zidane con una tripletta. Lo scontro fra belgi e tedeschi sarà invece tutt’altro che scontato. Il Gent è diventato una realtà e dopo aver superato a sorpresa un girone che ha visto eliminate formazioni più esperte in campo internazionale come Valencia e Lione, sta primeggiando anche in campionato, dove l’anno scorso ha ottenuto il primo titolo della sua storia. Il Wolfsburg, pur avendo vinto l’ultima sfida di campionato contro l’Ingolstadt, sta soffrendo anche a causa dello scandalo-Volkswagen che ha indebolito l’assetto societario. L’ispirazione di Draxler è sempre fondamentale per una squadra che in Bundesliga sta soffrendo per rincorrere l’Europa nella prossima stagione, ma che si trova comunque per la prima volta impegnata nella fase ad eliminazione diretta di Champions League.
PROBABILI FORMAZIONI:
Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha, Dante, Naldo, Rodriguez; Guilavogui, Arnold; Schurrle, Kruse, Caligiuri; Dost.

Torino-Palermo 3-1 – Il Torino di mister Ventura espugna il Renzo Barbera grazie alla doppietta di Ciro Immobile e all’autorete di Gonzales, che ribaltano il momentaneo 1-0 per i rosanero firmato da Gilardino in apertura di partita. I granata si portano così a 31 punti, lontani dalla zona critica. Il Palermo, all’ennesimo cambio di panchina, rimane fermo a 26 punti, pericolosamente vicino al terzultimo posto. Ulteriore tegola per i rosanero la prematura uscita dal campo del portiere e capitano Sorrentino, infortunatosi nel corso del primo tempo.
Udinese-Bologna 0-1 – Sesta vittoria esterna per i rossoblu (la quinta con Donadoni in panchina), che battono a domicilio l’Udinese per 0-1. Decisiva la rete di Destro, all’ottavo centro in campionato. Bologna che viaggia tranquillo a 33 punti, Udinese, senza vittorie ormai da ben 6 partite, che rimane ferma a quota 27 punti e con più di un piede nel marasma della lotta retrocessione.








La casa del Gala – Le mura amiche del club turco sono racchiuse nello stadio chiamato Turk Telekom Arena. Inaugurato nel 2011, ha una capienza di ben 52000 posti. In stile inglese, niente pista, e pubblico vicino al rettangolo verde, per incitare meglio i loro beniamini.
el brianzolo all’attivo sono esigue, tanta panchina e una ventina di minuti contro il Napoli a distanza di ben quattro mesi dal campo. In totale ha collezionato solo 12 presenze (sei da titolare), per un totale di 490′. Poco per chi, fino allo scorso anno, era abituato a essere insostituibile fonte d’ispirazione per il gioco della Lazio. Purtroppo ha saltato completamente la preparazione estiva, complice il termine del rapporto con la Lazio (coincidente con gli ultimi vani sviluppi del calcio scommesse) salvo poi fare un inaspettato rinnovo annuale (una volta archiviato definitivamente il processo sportivo di Cremona), e un’operazione a metà novembre (per risolvere una fastidiosa discopatia) che gli ha impedito di tornare a pieno regime tenendolo così a lungo lontano dai campi di gioco. Ma prima o poi, Stefano Mauri il campo lo ritrova sempre…soprattutto ora che l’attacco della Lazio stenta clamorosamente a rendersi pericoloso. Le sue ultime prestazioni (Genoa e la partita dell’Olimpico contro l’Hellas Verona) hanno certificato il fatto che la Lazio, senza Mauri, non avrebbe potuto ritrovare il gioco, i movimenti e gli spazi che tanto entusiasmavano l’anno scorso.
E’ riuscito finalmente anche a trovare una buona condizione fisica, e questo fa pensare che se la Lazio ha voglia di tenere in vita i sogni europei deve aggrapparsi ancora una volta al suo condottiero. La scorsa annata, la migliore calcisticamente in serie A, nella quale ha siglato ben 9 gol in 29 presenze, aggiungendo inoltre due assist, sembrava davvero solo un dolce ricordo. E invece oggi si è ripreso quello che gli spetta, gettando nel dimenticatoio avversità e cattiva sorte. E con le difficoltà che sta attraversando la squadra in questo periodo, forse la sua esperienza in campo potrebbe dare una scossa e riportare serenità tra gli uomini di Stefano Pioli, che ultimamente hanno palesato un po’ di fragilità caratteriale.
Ora si passa anche per vie centrali: non a caso Pioli ha schierato titolare Mauri, lasciando in panchina sia Candreva che Keita. E così delle 40 azioni d’attacco della Lazio, 26 sono arrivate per vie centrali. Stesso discorso per i tiri: ben il 78% dei 18 totali (di cui 7 nello specchio) sono giunti dal centro. Quando c’è lui, insomma, la Lazio diventa più pericolosa, tanto che in campionato, dove la Lazio ha una media tiri in porta di 3,5 tiri a partita, la squadra arriva a concludere 5,25 volte a incontro. Più pericolosa, più prolifica e quindi più vincente. La Lazio non può fare a meno di Mauri, i numeri dicono questo e il campo sembra andare nella stessa direzione. Contro il Genoa era stato uno dei più positivi, convincendo anche Pioli che nella sfida all’Hellas lo ha riproposto dall’inizio.