Dopo gli attentati in Francia l’attenzione dell’Europa è rivolta verso Stati Uniti e Russia. Il Premier Russo Vladimir Putin, da sempre favorevole alla lotta al terrorismo islamico, è forse l’unico che fin dal primo momento ha preso una posizione netta e irrevocabile sulla questione. Qualche tempo fa in un suo discorso dichiarò la precisa volontà di voler reprimere senza nessuna pietà l’ISIS e qualsiasi organizzazione ad essa affiliata, come ampiamente dimostrato dai raid aerei e le operazioni militari dell’esercito russo senza aspettare l’autorizzazione delle Nazioni Unite.
Nel corso di un’intervista il Premier Russo, interpellato a proposito della politica europea, ha fatto capire che l’Europa è tutt’altro che unita e che al suo interno troppi paesi non valgono nulla. A qualcuno saranno certamente fischiate le orecchie. E all’ulteriore richiesta di spiegazioni da parte del giornalista per sapere a quali paesi si riferisca Putin ha rivolto un’accusa diretta proprio all’Italia e ai suoi governanti: “Vede ad esempio l’Italia, è un grande Paese con un grande popolo e con una storia molto importante alle spalle, ma oggi non vale nulla. Vale meno di 2 metri quadrati di deserto, è un paese governato da incapaci per altro non eletti da nessuno, capaci solo a farsi calpestare dai vertici Europei. L’Italia è diventata un rifugio di clandestini e terroristi, dove è facile entrare e restarci ancora di più. Ci sono paesi che pur di schiacciare l’Italia stanno portando avanti una politica distruttiva pur di portare il popolo alla disperazione. Non posso escludere che sia una tecnica studiata a tavolino per rendere inerme uno dei paesi più belli del mondo“.


Un calciomercato faraonico, ma privo di senso logico – Eppure in estate lo United è stata tra le regine d’Inghilterra. Ben 139 milioni di euro spesi per acquistare giovani di talento come Martial, Deapay, Schneiderlin, Darmian, ma anche il veterano Schweinsteiger. Nuove leve unite all’esperienza del tedesco e dei veterani Rooney, Carrick e Mata. Ma come spesso accade troppe prime donne non fanno bene al club. L’unione di squadra non è mai stata palpabile in casa Red Devils, con i nuovi che spesso hanno giocato per se stessi con l’obiettivo di mettersi in mostra. Se a ciò si unisce una difesa alquanto fragile e schemi di Van Gaal troppo articolati e mai recepiti dai calciatori, l’attuale risultato potrebbe non apparire così sorprendente.
Dimenticare il passato e pensare al futuro – Vedere lo United in queste condizioni fa veramente male a chi ama il calcio. La nostalgia dell’era Ferguson è sempre viva in tutti noi appassionati di Premier League, ma è pur vero che bisogna guardare avanti. I trionfi ci sono stati ma non torneranno se non si progetta un futuro vero, sensato, fatto di programmazione e di duro lavoro. Mourinho dovrebbe essere il prossimo allenatore a sedersi sulla calda panchina dell’Old Trafford. Lui, lo Special One, potrebbe essere l’uomo giusto al posto nel momento giusto. Anche il portoghese, come il Manchester United, è voglioso di rivincita, di far vedere a tutti che il migliore allenatore è ancora lui. Lo stesso deve fare lo United e tornare a competere per i vertici in Inghilterra e in Europa.