Felice Pulici, ex portiere, leggenda della Lazio anni 70 e voce autorevole in tutto l’ambiente ha parlato ai microfoni di Radiosei della figura dello Slo (Supporters Liaison Officer), cioè colui che si occupa di mediare tra la società e la tifoseria. Queste le parole riportate sul portale lalaziosiamonoi: “Come stabilito dalle organizzazioni internazionali, dovrebbe essere un soggetto individuale (nominato di comune accordo tra tifoseria e società) per rappresentare il trait d’union tra i bisogni della Curva e le condizioni imposte dalla società. Il tifoso in questo modo è rappresentato e, tramite un continuo contatto, si può trovare il percorso più adatto nello svolgimento delle manifestazioni. Non è soltanto il riempire la casella con un certo nome. D’altra parte non è esclusivamente la Federsupporter che, come struttura esterna, deve curare gli interessi del tifoso. La Roma ha trovato questa figura in Nela, nella Lazio invece non c’è volontà di parlare con i propri sostenitori. Manca una figura di dialogo condivisa perché la società non ha mai cercato un accordo e un contatto. Dovrebbe invece esserci un rapporto normale, fondamentale per avere un’immagine esemplare a livello europeo. Un nome? Potrebbe essere quello di Luigi Martini. Calveri ha esperienza e grandi competenze in ambito amministrativo, tuttavia questo ruolo potrebbe impegnarlo oltremisura e, pur conoscendo benissimo i regolamenti, potrebbe non riuscire ad arrivare un indirizzo convergente”
Poi si è soffermato sullo spinoso argomento delle barriere: “Il Prefetto Gabrielli doveva coinvolgere ancor di più i club e capire se c’erano le basi per intervenire. Chi gestisce l’ordine pubblico, al di là delle direttive, deve infatti conoscere le esigenze della società e della tifoseria. Rimuovere le barriere rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico, bisognava interpellare prima chi di interesse. La settorizzazione delle curve inoltre è un provvedimento del Ministero degli Interni che avrebbe dovuto individuare i responsabili più facilmente, chiudere un intero settore adesso è un controsenso”. Infine sugli stewards: “Aumentarli comporta certamente un esborso maggiore. Potrebbe essere utile, ma è necessario rivedere le loro funzioni. Devono avere un minimo di potere per evitare che non ci sia la polizia, altrimenti non avrebbero considerazione”.

La prossima estate a Rio de Janeiro si terranno i Giochi della XXXI Olimpiade. La manifestazione internazionale prenderà il via il 5 agosto per concludersi il 21. La città brasiliana si è aggiudicata la competizione battendo Madrid, Tokyo e Chicago. Inoltre è la prima città sudamericana a ospitare un’edizione dei Giochi olimpici estivi.
L’Italia non sembra preoccuparsi più di tanto, il Coni più di una volta ha assicurato che non c’è motivo di aver paura. Il presidente Giovanni Malagò ha dichiarato: «L’Istituto di Medicina per lo Sport ha fatto un buon lavoro, sono in contatto con dei luminari della materia di infettivologia, ci sarà anche un’attività di prevenzione». Il direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport Antonio Spataro ha parlato di «notizie allarmistiche. Credo non sia il caso di esagerare», e inoltre ha aggiunto «tenere le finestre chiuse, usare l’aria condizionata ed evitare le uscite di sera dopo le gare». Anche in Gran Bretagna, il presidente del Comitato britannico, Sebastian Coe, ha assicurato che «tutti gli atleti britannici sono orgogliosi e non vedono l’ora di andare» a Rio 2016.