A pochi minuti dall’inizio di Genoa-Lazio ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto Igli Tare. Il dirigente biancoceleste ha parlato dell’incontro di questa sera a Genova e, inoltre, è tornato sui buu dell’Olimpico nella gara con il Napoli.
Punti importanti sia per rialzare la testa che per la corsa all’Europa: “E’ un po’ che siamo entrati nell’ordine d’idee che possiamo ancora raggiungerla ma il tempo passa e abbiamo davanti squadre di rango. Siamo consapevoli che sarà difficile, ma finché la matematica non ci condanna abbiamo il dovere di esserci”.
Gli ululati razzisti sono un atto contro la società? “Non credo che i “buu” siano stati rivolti contro la società, noi siamo abituati a ben altri cori. Scherzi a parte, situazioni come quella di mercoledì scorso non devono succedere. Prendiamo le distanze, la tifoseria laziale non è così come viene descritta. I “buu” sono rivolti contro un giocatore forte, anche noi in squadra abbiamo giocatori di colore e tutti hanno un bel rapporto con i tifosi. Ma quello tenuto è stato un atteggiamento sbagliato e che va evitato, non abbiamo nulla da dire, la squalifica è giusta”.
Cosa è cambiato dalla scorsa stagione? “Mercoledì il Napoli mi è sembrata la Lazio dell’anno scorso. Noi abbiamo perso continuità e certezze. Ogni settimana dobbiamo crederci e giocare ogni incontro come fosse una finale. Inoltre abbiamo avuto assenze importanti, mercoledì mancavano sei titolari. Abbiamo perso la consapevolezza di essere una grande squadra in grado di lottare per gli obiettivi fino al termine”.

primo si sta rivelando un grandissimo bomber (con i suoi 10 gol stagionali) e il fatto che sia da 3 gare a secco lo rende ancora più affamato di gol, sopratutto contro una difesa fragile come è in questo momento quella della Lazio. Si, perchè Leonardo Pavoletti cose straordinarie le sta facendo davvero e tradotto nella lingua degli attaccanti, queste cose straordinarie si chiamano gol. Già 11 le reti segnate in stagione in 16 presenze, anzi in 1.239 minuti, una rete ogni 112 minuti. Il numero 19 rossoblù è il calciatore italiano che ha segnato di più senza ricorrere a tiri dagli undici metri. La stagione in corso è quella della consacrazione ed è quella che potrebbe portarlo a coronare un sogno: la Nazionale. Antonio Conte ha dimostrato una certa coerenza nell’applicazione della regola meritocratica in ottica convocazioni, e se
l’attaccante livornese continuerà a segnare con questa frequenza, l’ex allenatore della Juventus non potrà che tenerlo in considerazione. Il portiere invece è da anni ormai uno dei migliori in Serie A, Perin quando vede la Lazio in particolare si esalta molto e diventa un vero e proprio muro in grado di parare l’impossibile. E’ stato uno dei principali ostacoli che hanno impedito la vittoria dei biancocelesti contro in Grifoni negli ultimi tempi. All’andata non c’era (fu sostituito da Lamanna), e infatti la Lazio ha vinto. Solo un caso?