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Serie A celebra Sarri con un post speciale: un traguardo incredibile per Mau

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La Lazio di mister Sarri ha pareggiato la sfida dello Stadio Olimpico per 3 a 3 contro il Torino dell’ex biancoceleste Marco Baroni. Il match, valido per la sesta giornata di Serie A 2025-2026, ha regalato moltissime emozioni ai tifosi appassionati: sono state ben due le reti segnate durante i minuti di recupero finali.

Una di queste, cioè quella realizzata da parte di Danilo Cataldi su calcio di rigore, ha regalato un finale al cardiopalma a tutti i fan biancocelesti presenti allo Stadio e non. Infatti, lo stesso Sarri ha avuto un lieve malore al seguito del penalty segnato.

Mau, inoltre, ha appena toccato la quota delle 300 partite guidate in Serie A. La Lega italiana ha voluto celebrarlo in questo modo tramite un post sui propri canali social ufficiali:

 

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Malore per Sarri dopo Lazio Torino: come sta adesso Mau?

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Finale al cardiopalmo in quel dello Stadio Olimpico di Roma con Lazio e Torino che hanno trovato ben due reti nei minuti di recupero finali della sfida terminata 3-3 tra i biancocelesti e gli uomini guidati in panchina da Marco Baroni.

Emozioni che hanno avuto delle conseguenze anche sulla salute di Maurizio Sarri, non presentatosi ai microfoni di DAZN per la consueta intervista post-gara. Partita, inoltre, speciale per Mau: raggiunta quota 300 partite in Serie A.

Lazio Torino, è successo per la prima volta in stagione: nuova arma sbloccata?

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Si è conclusa una partita incredibile: la doppietta di Cancellieri annulla il vantaggio dei granata, capaci, nella ripresa, di ribaltare con Coco e Adams. Nei minuti di recupero succede di tutto: rissa, Var, calcio di rigore e gol del pareggio finale da parte di Cataldi.

Un punto a testa per entrambe le compagini allo Stadio Olimpico. Il risultato sembra essere giusto per quanto le squadre hanno proposto durante i 90 minuti di gioco; poteva succedere realmente di tutto.

La Lazio di positivo può portarsi a casa la prima rete realizzata da fuori area in questo inizio di stagione, oltre che ad un’altra grandissima prova da parte di Matteo Cancellieri, a segno per la seconda gara consecutiva.

Maurizio Sarri continua a prendere in giro la Lazio: tifosi spazientiti

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Ciò che sta accadendo al margine della partite della Lazio, nei vari post-partita, sta sfiorando il “ridicolo”. Maurizio Sarri – ancora una volta – non si è presentato ai microfoni DAZN per la consueta intervista post-gara.

L’episodio è stato prontamente giustificato da Fabrizio Del Rosso, vice-allenatore del tecnico toscano, intervenuto ai microfoni al suo posto, con la seguente frase:

il mister si scusa per non essere qui, ma sta male

I tifosi si sono scordati la voce di Sarri: ed ora come si fa?

Ora basta, è da Sassuolo-Lazio che i tifosi biancocelesti non hanno la possibilità di sentire ai microfoni le parole del proprio mister nei post-partita. Ogni volta la scusa cambia, ma la sostanza rimane la stessa: i tifosi sono spazientiti.

Lazio Torino, Cataldi entra nella storia: il motivo è clamoroso

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Si è appena conclusa una sfida al cardiopalmo, in quel dello Stadio Olimpico di Roma, tra la Lazio di Maurizio Sarri e il Torino di Marco Baroni. Il match ha regalato a tutti i tifosi appassionati momenti da immortalare: sono state ben due le reti segnate nei minuti di recupero, che hanno sancito il risultato di 3 a 3 finale.

Secondo tempo pazzo col pareggio di Che Adams per il momentaneo 2 a 2, prima del ribaltone di Coco al 92′ e il contro-pareggio di Cataldi su calcio di rigore al minuto 103. Un’ingenuità dello stesso Coco, autore del 3 a 2 temporaneo per i granata, autore di un goffo intervento in aerea di rigore su Noslin, regala un punto alla squadra biancoceleste.

Tuttavia, quest’oggi la squadra – o per meglio dire Cataldi – ha scritto una pagina che resterà impressa nei libri di storia della società biancoceleste. Infatti, quello di Danilo Cataldi al minuto 102:36 è il gol più tardivo della storia della Lazio in Serie A.

Lazio Torino, Simeone incubo della Capitale: il dato è incredibile

La Lazio è in svantaggio allo Stadio Olimpico contro il Torino. Al minuto 23, la formazione di Maurizio Sarri sta perdendo al seguito della rete siglata da parte di Giovanni Simeone, valida per l’attuale 1 a 0 in favore dei granada.

Giovanni Simeone si conferma una vera e propria “bestia nera” per i biancocelesti e per la Capitale in generale. Infatti, oltre ad aver messo a referto ben 10 gol contro i biancocelesti, l’argentino ha segnato le sue ultime tre reti proprio contro squadre della Capitale: due volte la Lazio e una la Roma.

Lazio Torino, le formazioni ufficiali: la scelta su Dia

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Con la sfida Lazio-Torino prende il via un sabato di Serie A ricco di emozioni, con la bellezza di quattro partite in programma. Alle 18:00 Inter-Cremonese, alle 20:45 Atalanta-Como, ma prima, alle ore 15:00, scenderanno in campo Lazio e Torino allo Stadio Olimpico di Roma, Parma Lecce al Tardini.

Lazio Torino: le formazioni ufficiali

TORINO (4-3-3): Israel; Pedersen, Coco, Maripan, Lazaro; Casadei, Asllani, Tameze; Ngonge, Simeone, Vlasic.

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Tavares; Basic, Cataldi; Cancellieri, Dia, Pedro; Castellanos.

Il 4-2-3-1 risulta essere un 4-4-2 mascherato. Infatti, con molta probabilità, le punte centrali saranno Dia e Castellanos, con a supporto Pedro e Cancellieri sugli esterni e la coppia Basic-Cataldi al centro del campo.

Deciso il sostituto di Zaccagni in Nazionale: la scelta di Gattuso sorprende i tifosi

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Il CT della Nazionale italiana Gennaro Gattuso ha scelto il sostituto di Mattia Zaccagni, infortunatosi nelle ultime ore. Il calciatore della Lazio ha riportato un risentimento muscolare a carico dell’adduttore: oltre a saltare Lazio-Torino, il capitano biancoceleste non raggiungerà i compagni di Nazionale per gli impegni con Estonia e Israele.

Al posto di Mattia, Gattuso ha deciso di chiamare Roberto Piccoli, attaccante della Fiorentina. Dunque il tecnico calabrese – a sorpresa – ha scelto di convocare una punta centrale al posto di un’ala sinistra, suscitando curiosità tra i tifosi riguardo l’assetto tattico sul quale vorrà puntare in vista delle qualificazioni al Mondiale 2026.

Zaccagni grande assente contro il Torino: Sarri ha già in mente un piano clamoroso

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Tra poco meno di un giro di lancette sull’orologio la Lazio di Maurizio Sarri scenderà in campo contro il Torino dell’ex allenatore biancoceleste Marco Baroni. La sfida dello Stadio Olimpico di Roma, valida per la sesta giornata di Serie A Enilive 2025-2026, sarà fondamentale per Ivan Provedel e compagni per dare continuità all’ottima vittoria ottenuta tra le mura del Marassi di Genova contro gli uomini di Patrick Vieira.

Il grande assente per il match delle ore 15 sarà Mattia Zaccagni, il capitano. L’ala sinistra italiana ha riportato, come comunicato dalla Lazio tramite il proprio sito ufficiale, un risentimento muscolare a carico dell’adduttore. Nella giornata di lunedì sono attesi gli esami strumentali.

Mister Sarri ha già trovato il suo sostituto adatto per la partita di oggi: sarà Pedro ad operare nelle zone di competenza del numero 10. Con molta probabilità, vista l’età avanzata dello spagnolo, nel secondo tempo vedremo lo spostamento a sinistra di Cancellieri con l’ingresso in campo sulla destra di Isaksen, all’esordio stagionale.

Lazio Torino, le probabili formazioni: Sarri in emergenza vera

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Tra pochissime ore andrà in scena allo Stadio Olimpico di Roma l’attesissima sfida, valida per la sesta giornata di Serie A 2025-2026, tra la Lazio di Maurizio Sarri e il Torino dell’ex allenatore biancoceleste Marco Baroni.

L’arena di gioco inizia già a riempirsi di migliaia di tifosi appassionati, volenterosi di assistere ad un match fondamentale per dar costanza alla bella vittoria di Genova ottenuta da Ivan Provedel e compagni.

Lazio Torino: le probabili formazioni

TORINO

(4-3-3): Israel; Pedersen, Coco, Maripan, Nkounkou; Casadei, Asllani, Tameze; Ngonge, Simeone, Adams. All.: Marco Baroni

LAZIO (4-4-2): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Tavares; Cancellieri, Cataldi, Basic, Pedro; Castellanos, Dia. All.: Maurizio Sarri

Lazio, Pedro sfida il record leggendario di Klose: quale primato è a rischio?

Pedro a un passo dal record storico di Klose con la Lazio! È una sfida tra leggende

Pedro Rodríguez, l’eterno talento spagnolo, è pronto a fare la storia con la maglia biancoceleste. A 38 anni, sta inseguendo un traguardo che accende l’immaginazione: diventare il marcatore più anziano nella storia del club, superando una leggenda come Miroslav Klose. Un’opportunità che potrebbe arrivare proprio oggi, nella partita contro il Torino – e i tifosi non vedono l’ora di vedere se riuscirà a conquistare questo primato tanto ambito.

Come il vino buono, più invecchia e più diventa prezioso. Pedro, con la sua esperienza e classe senza tempo, è a un passo da questo record prestigioso, come riportato dal Corriere della Sera. Immaginate: un gol e la sua carriera toccherebbe un nuovo apice, dimostrando come l’età non sia un limite per un giocatore del suo calibro.

In questa stagione piena di sfide per la Lazio, Pedro è stato un punto di riferimento insostituibile per i compagni più giovani. La sua longevità è impressionante – basti pensare che nella scorsa stagione, a 36 anni, è stato il capocannoniere della squadra con 14 reti, un’impresa che parla da sola e lascia i fan a chiedersi: cosa riuscirà a fare ancora?

Ora, contro il Torino, ogni suo movimento sarà sotto i riflettori. Il suo prossimo gol non sarebbe solo un traguardo personale, ma un momento iconico per il club, in grado di ispirare l’intera squadra e i supporter. L’Olimpico è pronto a spingere il suo campione senza età verso un nuovo, storico, traguardo, tenendo tutti con il fiato sospeso.

Baroni sorpassa Sarri: il sorprendente paradosso della media punti alla Lazio

#LazioTorino: Il sorprendente sorpasso di Baroni su un’icona del calcio – Statistiche che cambiano tutto! #SerieA #StatisticheInattese #Calcio

Immaginatevi uno scontro che non è solo sul campo, ma nei numeri: Marco Baroni, ex timoniere della Lazio, ha una media punti superiore al suo successore, rendendo questa partita all’Olimpico un vero enigma. È un paradosso che stuzzica la curiosità di ogni appassionato – come è possibile che un allenatore meno blasonato lasci un’eredità così imponente?

Le cifre, tratte da fonti autorevoli come Corriere dello Sport, raccontano una storia affascinante. Con 109 panchine, il tecnico in questione ha accumulato 184 punti, per una media di 1,68 a partita, che lo posiziona al sesto posto nella storia biancoceleste. Ma Baroni, nella sua unica stagione al comando (2024-25), in 38 gare di campionato ha raggiunto quota 65 punti, con una media di 1,71 – sufficiente per balzare al quarto posto assoluto, a un passo dal podio. Non è solo un dettaglio: è un colpo di scena che fa riflettere su chi davvero ha lasciato il segno.

Il divario diventa ancora più intrigante se si allargano i calcoli alle competizioni europee. Il percorso di Baroni nell’Europa League dell’anno scorso – primo nel girone e eliminato ai rigori nei quarti – eleva la sua media complessiva a 1,80, piazzandolo al terzo posto di sempre. Al contrario, la media scivola al 12° posto con 1,62 nelle statistiche totali. Questi numeri non sono solo freddi dati: “Sembra incredibile”, eppure è proprio questo il fascino che rende ogni sfida unica.

Oggi, con i due tecnici di nuovo uno contro l’altro per la prima volta da vent’anni – un ricordo che risale alla Serie C2 – l’aria è elettrica. C’è un piccolo tabù da sfatare: finora, non c’è mai stata una vittoria contro una squadra guidata da Baroni. Questa partita non è solo cruciale per la classifica, ma potrebbe riscrivere le storie personali, trasformando statistiche in emozioni pure e lasciando i tifosi con il fiato sospeso su chi uscirà vincitore da questo duello.

Infortunio Rovella: decisione oggi verso l’operazione, ecco i tempi di recupero che cambiano tutto

Infortunio Rovella: la decisione è imminente, con l’operazione che si profila all’orizzonte. Quali saranno i tempi di recupero per il centrocampista? #Lazio #Calcio #SerieA

Il momento della verità è arrivato per Nicolò Rovella, il centrocampista della Lazio alle prese con una pubalgia che non gli dà tregua. Dopo settimane di tentativi con terapie conservative, sembra che non ci sia più spazio per le speranze: l’operazione appare l’unica via per risolvere definitivamente il problema. Ieri, un nuovo consulto medico ha confermato l’inefficacia di questo approccio, lasciando tutti in attesa di una scelta che potrebbe cambiare il corso della sua stagione.

Come riportato da fonti attendibili, il dolore persiste nonostante gli sforzi, e continuare con le terapie significherebbe solo prolungare una situazione insostenibile. Questo metterebbe fuori gioco Rovella per un periodo critico, privando la squadra del suo elemento chiave in mezzo al campo. Per questo, tutto ora conduce verso l’intervento chirurgico, proprio come successo con successo a Mattia Zaccagni per un infortunio simile – un parallelo che fa riflettere su cosa attende il giocatore biancoceleste.

Se l’operazione venisse confermata nei prossimi giorni, i tempi di recupero sarebbero ben definiti: almeno un mese di stop, seguito da un percorso graduale di riatletizzazione. Un’assenza lunga, che potrebbe escludere Rovella da partite decisive, proprio quando la stagione entra nel vivo e ogni match conta per il destino della squadra.

La notizia rappresenta un duro colpo per la Lazio, che deve fare i conti con un’emergenza in centrocampo. Con altri giocatori come Dele-Bashiru e Vecino ancora indisponibili, il tecnico si ritrova senza il suo costruttore di gioco, l’uomo che aveva le chiavi della squadra. Ora, la formazione biancoceleste incrocia le dita in vista della decisione finale, preparandosi a navigare questi mesi delicati senza il suo faro in mezzo al campo.

Lazio sfida Torino: Sarri a un passo dalla storia, proprio contro Baroni!

Lazio vs Torino: Un intreccio di destini che potrebbe cambiare tutto per l’allenatore biancoceleste! #Lazio #Torino #SerieA #Calcio

Immaginate una storia di coincidenze e colpi di scena, dove le carriere di due allenatori si incrociano in una partita che potrebbe segnare il futuro. La sfida tra Lazio e Torino non è solo un match di Serie A, ma un capitolo affascinante che lega il destino dell’allenatore biancoceleste a quello del suo avversario. Se non ci fosse stato un addio inaspettato a marzo 2024, nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Oggi, i ruoli sono capovolti: uno lotta per la sua panchina, l’altro cerca disperatamente una vittoria per dare un senso al suo ritorno.

Per l’allenatore in questione, questa partita rappresenta un traguardo storico: la sua 300ª panchina in Serie A. È un percorso impressionante, con statistiche che parlano da sole, come quelle riportate dal Corriere dello Sport, che evidenziano 167 vittorie e una media punti vicina al 2. Eppure, questo milestone arriva in un momento di silenzio, senza la solita conferenza stampa, mentre l’attenzione è tutta su una situazione di emergenza che non dà tregua.

La lista degli assenti è impressionante, come un vero bollettino di guerra: all’ultimo minuto si unisce il capitano, bloccato da un problema muscolare, insieme a nomi pesanti come Guendouzi (squalificato), Rovella, Vecino, Dele-Bashiru, Marušić e Pellegrini. Questo costringe a mosse obbligate, come il ritorno dal primo minuto di Nuno Tavares, che deve dimostrare di poter ribaltare le critiche.

Ma l’allenatore non si arrende e insiste su un concetto chiave: più del modulo conta lo spirito. È un segnale di resilienza, supportato da un dato incoraggiante: la sua squadra è al secondo posto in campionato per duelli vinti. Contro il Torino, l’obiettivo non è solo spezzare una striscia negativa – senza due vittorie consecutive da febbraio – ma trasformare questa crisi in una forza nuova e aggressiva, rendendo la partita un vero test di carattere.

Zaccagni out per Lazio-Torino: in arrivo sostituto a sorpresa e possibile rivoluzione tattica

Lazio nel caos: Zaccagni out contro il Torino, e se ci fosse una sorpresa in formazione? #LazioTorino #SerieA #Calcio

La notizia dell’infortunio di Mattia Zaccagni sta scuotendo i tifosi della Lazio, creando un senso di incertezza proprio alla vigilia della partita contro il Torino. Altra tegola, l’ennesima, la più pesante. L’attaccante e capitano, che era stato incluso nella lista dei convocati, ha accusato un problema muscolare durante l’ultimo allenamento, rendendo il suo forfait quasi certo e complicando ulteriormente i piani della squadra.

Questo imprevisto non è solo una semplice assenza, ma un vero rompicapo per l’allenatore, che ora deve gestire una profonda emergenza tattica. Senza Zaccagni, numero 10 della formazione, la squadra rischia di perdere equilibrio e copertura in campo, con il pericolo di apparire troppo esposta durante il match.

Le alternative non mancano, dai giocatori come Pedro e Noslin, fino alla possibile sorpresa di Isaksen che non è ancora al massimo della forma, ma la vera sfida è mantenere l’assetto della squadra. Senza il lavoro di sacrificio e la copertura garantiti da Zaccagni, il rischio di presentare una Lazio troppo sbilanciata è altissimo. Questo potrebbe spingere verso un cambio di modulo, con l’ipotesi di un ritorno al 4-3-3 per garantire più solidità in mediana.

In tal caso, si parlerebbe di un inserimento di un centrocampista extra, come Mohamed Belahyane al fianco di Cataldi e Bašić, a discapito dell’attacco. Una mossa che garantirebbe maggiore densità in mediana, ma che comporterebbe un sacrificio pesante in attacco: a farne le spese sarebbe la seconda punta, con Dia destinato alla panchina. Con poche ore a disposizione, questa stagione già complicata per la Lazio potrebbe riservare un’altra svolta imprevedibile.

Mancini avverte la Lazio: “Quel giocatore è insostituibile, può fare 20 gol e 10 assist”

Mancini elogia il nuovo protagonista della Lazio: un giocatore irrinunciabile!

Scopri come una serata magica a Marassi ha trasformato un talento in un’arma letale per la Lazio, con parole che accendono il dibattito sul futuro della squadra. Cosa rende questo attaccante così speciale? Le dichiarazioni di Riccardo Mancini svelano un potenziale da capogiro. #Lazio #Calcio #Castellanos

In una notte da ricordare, Valentín “Taty” Castellanos ha brillato con un gol, un assist e una leadership che ha guidato la Lazio verso una vittoria cruciale contro il Genoa. Questa prestazione eccezionale non è sfuggita al telecronista di DAZN, Riccardo Mancini, che ha espresso il suo entusiasmo ai microfoni di Radio Serie A. Le sue osservazioni sottolineano quanto Castellanos sia diventato un elemento chiave per la squadra, attirando attenzione e conferme dal mondo del calcio.

Mancini ha messo in evidenza la versatilità del giocatore, indicando al tempo stesso una strada per il suo miglioramento. «La Lazio non può rinunciare al Taty, è un attaccante che fa tutto e deve dimostrare di poter fare quello step in più a livello realizzativo. È un giocatore da 15/20 gol a stagione, anche con 10 assist. Sono cifre perfette per uno come lui e sarebbe un centravanti da squadra che può lottare per un posto in Europa». Queste parole catturano l’essenza di un calciatore che va oltre il semplice ruolo di bomber.

L’analisi di Mancini ritrae Castellanos come un attaccante moderno, capace di pressare, legare il gioco e supportare i compagni, oltre a essere decisivo in fase offensiva. La sua partita contro il Genoa è stata l’esempio ideale di queste qualità, mostrando un mix di abilità che lo rende indispensabile per la Lazio.

Ora, la vera sfida per Castellanos è quella di elevarsi a livello dei grandi. Come sottolinea Mancini, trasformare il suo impatto sul campo in numeri costanti – come 15-20 gol e una decina di assist a stagione – potrebbe portarlo nell’élite europea. La Lazio ha trovato in lui un trascinatore, e il mondo del calcio attende di vedere se queste potenzialità si tradurranno in successi da fuoriclasse.

Pancaro a Sarri: “Usa Tavares in un ruolo inaspettato per il trionfo”

I consigli tattici di Pancaro che potrebbero cambiare le sorti della Lazio

Cosa succederebbe se un ex campione svelasse il segreto per una Lazio più forte e imprevedibile? Scopri come l’ex difensore Giuseppe Pancaro vede un futuro radioso per la squadra, con un occhio su moduli e giocatori chiave. #Lazio #Calcio #Tattica

Una vittoria che non è solo una boccata d’ossigeno, ma l’inizio di una possibile rivoluzione tattica. L’ex difensore biancoceleste Giuseppe Pancaro, intervenuto a Radiosei, ha promosso a pieni voti la Lazio vista a Genova, elogiando la svolta pragmatica di Maurizio Sarri e indicando il 4-4-2 come la strada maestra da seguire.

Per Pancaro, la prestazione di Marassi è stata impeccabile e deve rappresentare il nuovo punto di partenza. «A Genova c’è stata una risposta forte da parte della Lazio. Ha vinto e convinto, ha giocato bene, la gara non è mai stata in discussione. Solo spunti positivi, adesso bisogna continuare su quella strada lì. E intendo anche dal punto di vista tattico».

L’ex terzino ha poi argomentato la sua tesi, spiegando perché il nuovo modulo sia l’“abito giusto” per questa squadra, valorizzando al meglio le caratteristiche dei singoli. «Secondo me per caratteristiche deve giocare con due centrocampisti e due attaccanti. Sarri è troppo navigato ed esperto per sbagliare valutazioni. Al di là dei nomi dei giocatori, penso che questa squadra sembra sia a più agio nel giocare in quel modo. Ha nelle corde il fatto di dover giocare con il 4-4-2. Guendouzi e Rovella sono due interni, non due mezzali. Lo fanno, ma non si esprimono al meglio. La bravura di un tecnico è proprio quello di mettere i giocatori nelle condizioni di dare il meglio. Penso che continuerà su questa squadra qui. Questo è l’abito giusto per questa squadra».

Infine, Pancaro ha analizzato come il nuovo sistema possa risolvere anche il rebus Tavares e come si adatti meglio a una squadra che, a suo dire, è più verticale che di palleggio. «Tavares? Io non vedo in lui le caratteristiche di quel giocatore che può eseguire i dettami tattici in fase difensiva che vuole Sarri. Va sfruttato per quello che è, cercando di cambiarlo non ci sono stati riscontri positivi. Sfrutterei quelle che sono le sue caratteristiche. Nel 4-4-2 potrebbe tranquillamente fare l’esterno del centrocampo a quattro. È utile per un allenatore non essere molto leggibili. E’ fondamentale saper cambiare, rapportarsi alle caratteristiche dei giocatori. Quelli che sono in rosa oggi non sono da 4-3-3. Non ci sono palleggiatori, è una squadra più verticale. Il Torino verrà all’Olimpico per vendere cara la pelle. Non bisogna fare affidamento sulla possibilità di una squadra scarica. La Lazio dovrà sudarsi ogni gara in questa stagione».

Con questi insight, Pancaro non solo celebra una vittoria, ma apre la porta a possibili evoluzioni che potrebbero rendere la Lazio una vera sorpresa nel campionato. Quale sarà il prossimo passo? Il campo darà le risposte.

Zazzaroni critica la Roma: “Sconfitta col Lille è una barzelletta senza ironia”

Zazzaroni non risparmia la Roma: una sconfitta che sembra una barzelletta, ma non fa ridere affatto! #RomaLilla #EuropaLeague #CalcioDrammatico

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, non usa mezzi termini nel commentare la recente debacle della Roma in Europa League contro il Lille. La squadra giallorossa ha vissuto una serata da incubo, fallendo per tre volte consecutive un calcio di rigore, un episodio che ha trasformato una partita in qualcosa di grottescamente ironico.

«Ci sono un ucraino e un argentino che nel giro di pochi minuti si fanno parare tre volte lo stesso calcio di rigore da un turco. Potrebbe essere l’inizio di una barzelletta mai sentita in precedenza, ma che tuttavia non fa ridere.» Questa frase cattura perfettamente l’assurdità dell’evento, lasciando i tifosi a chiedersi come una serata del genere possa essere accaduta sul palcoscenico europeo. Zazzaroni usa questo aneddoto per evidenziare non solo l’errore tattico, ma anche la frustrazione che avvolge la prestazione complessiva.

La delusione non si ferma ai rigori. «Non fa ridere la barzelletta finita dentro Roma-Lilla e preoccupa la prestazione della squadra di Gasperini che stavolta non ne ha infilata una: male nel primo tempo e male nel secondo, un filo meglio – ma niente di rilevante – quando sono entrati Mancini e Koné, mentre El Shaarawy ha fatto lo stesso poco di Pellegrini.» Il direttore sottolinea come la Roma abbia lottato in ogni fase del match, con pochi lampi di speranza che non hanno cambiato il quadro generale, invitando i lettori a riflettere su quanto questa sconfitta possa rivelare problemi più profondi.

Non tutto è da buttare, secondo Zazzaroni, che salva alcuni elementi della squadra. Svilar continua a dimostrarsi affidabile, non è una sorpresa, e Soulé ha offerto qualche sprazzo interessante. Tuttavia, il resto della formazione ha deluso, con errori banali nei passaggi che hanno permesso al Lille di guadagnare fiducia e creare diverse occasioni.

Il vero allarme, però, è l’attacco, descritto come un problema enorme. I centravanti non hanno inciso, con prestazioni che hanno accentuato le preoccupazioni. Zazzaroni nota involuzioni in diversi giocatori, come N’Dicka non a suo agio nel ruolo e Hermoso in difficoltà difensive, senza dimenticare le lacune di Tsimikas.

Per voltare pagina, la squadra deve lavorare sodo per stabilizzarsi, contando sul ritorno di Dybala e l’integrazione di Bailey. Zazzaroni conclude con un monito: «Della barzelletta che non fa ridere qualcuno conserverà la memoria. La speranza è che la squadra la dimentichi in fretta.» Una chiusura che lascia il lettore con un senso di urgenza, sperando in una rapida rinascita per la Roma in questa stagione europea.

Tavares tornerà alla Lazio? L’ex biancoceleste svela i dettagli inaspettati

Rambaudi avverte: la Lazio è sulla buona strada, ma contro il Torino serve continuità e non solo belle parole #Lazio #Torino #SerieA #CalcioItalia

Roberto Rambaudi, ex calciatore e attuale opinionista, ha condiviso le sue riflessioni sul momento della squadra biancoceleste, reduce da una vittoria incoraggiante contro il Genoa e con un’altra sfida cruciale all’orizzonte. Con un tono che mescola ottimismo e cautela, Rambaudi invita a non sottovalutare i prossimi passi, suscitando domande su quanto la squadra possa davvero scalare posizioni in classifica.

Immaginate una squadra che inizia a mostrare i primi segni di rinascita: è proprio questo il quadro che Rambaudi dipinge per la Lazio. “La Lazio ha imboccato una strada che può portare lontano” – ha detto Rambaudi – “ma è fondamentale restare coerenti e non abbandonare il sistema di gioco che sta cominciando a dare risultati. La partita di lunedì scorso, pur non risolvendo ogni problema, ha mostrado segnali incoraggianti. Se la squadra recupera tutti gli effettivi e mantiene alta la fiducia nel lavoro del tecnico, potrà essere davvero competitiva”. Queste parole fanno riflettere: e se questa continuità fosse la chiave per un finale di stagione sorprendente?

Tuttavia, Rambaudi non nasconde le incertezze. “È chiaro che ci sono ancora molti ‘se’, ma la Lazio ha dimostrato di avere qualità. L’importante è non cedere alla tentazione di cambiare modulo o uomini troppo in fretta. A parte Inter, Milan, Napoli e forse la Juve, non vedo squadre molto più attrezzate”. Questo commento solleva la curiosità: in un campionato così equilibrato, la Lazio potrebbe davvero sorprendere tutti, ma solo se evita errori affrettati?

Guardando avanti, la partita contro il Torino assume un ruolo decisivo. Rambaudi la definisce un vero “crocevia” per il percorso della squadra: “Domani sarà un test indicativo. Serve una prova seria, convinta, come quella vista a Genova. È una gara che può dire molto sulla direzione da prendere. L’entusiasmo ritrovato deve essere la base su cui costruire”. Chissà se questa sfida saprà rivelare la vera forza della Lazio o se confermerà le fragilità attuali.

Un occhio di riguardo va anche a Nuno Tavares, uno dei nuovi arrivati più discussi. “A Marassi ho visto una Lazio che si muoveva bene anche in fase difensiva. È importante che tutti siano coinvolti nel sistema, compresi elementi come Tavares. Se trova continuità e si integra nei meccanismi, potrà essere utile”. Questo focus porta a chiedersi: Tavares diventerà il tassello mancante o rimarrà un’incognita?

In sintesi, la Lazio è a un punto di svolta, con segnali di crescita che meritano attenzione. Le parole di Rambaudi ricordano che, in un mondo di alti e bassi come il calcio, la vera sfida è mantenere il passo verso obiettivi ambiziosi.

Lazio, Sarri esclude sei giocatori per il Torino: scopri i convocati ufficiali

La Lazio rivela i convocati per la sfida contro il Torino: ritorni chiave e sei assenti! #Lazio #Torino #SerieA

Mentre la tensione cresce per la trasferta contro il Torino, un match cruciale per mantenere il ritmo in campionato, la Lazio ha annunciato la lista dei convocati. Con sei giocatori out, gli occhi sono puntati sui possibili cambiamenti in formazione che potrebbero influenzare l’esito della gara.

Tra le note positive, spicca il ritorno di Mehdi Belahyane, il giovane centrocampista che ha scontato la squalifica. La sua freschezza e la capacità di inserirsi tra le linee potrebbero rivelarsi utili in una gara che si preannuncia intensa sul piano fisico, offrendo alla squadra una dinamiche nuove per superare le difese avversarie.

Un altro recupero importante è quello di Manuel Lazzari, l’esterno destro reduce dall’infortunio al polpaccio. La sua velocità e la spinta sulla fascia rappresentano un’arma preziosa nello scacchiere tattico, specialmente contro una difesa compatta come quella del Torino, potenzialmente ribaltando le sorti di un incontro equilibrato.

CONVOCATI

Portieri: Furlanetto, Mandas, Provedel;

Difensori: Gila, Hysaj, Lazzari, Nuno Tavares, Patric, Provstgaard, Romagnoli;

Centrocampisti: Basic, Belahyane, Cataldi, Farcomeni, Pinelli;

Attaccanti: Cancellieri, Castellanos, Dia, Isaksen, Noslin, Pedro, Zaccagni.

Con questi convocati, la Lazio si prepara a una sfida che potrebbe segnare il prosieguo della stagione, dove i ritorni attesi potrebbero fare la differenza in campo.