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Lazio, arriva il Saint Etienne: i pericoli dell’ASSE

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E’ la squadra più titolata di Francia, ancora oggi dopo anni in cui i cicli vincenti di Lione e Paris Saint Germain ne avrebbero potuto mettere a repentaglio il primato. Ma il Saint Etienne che giovedì sera scenderà in campo all’ è ancora lontano, per forza e rendimento, da quello che negli anni settanta dominava la scena del calcio transalpino. E anche quella internazionale, considerando che il club del capoluogo della Loira ha disputato anche una finale della vecchia Coppa dei Campioni in quel periodo.

Già, quella che ora è la Champions League e rappresenta il grande cruccio del Saint Etienne, che da diverse stagioni sogna di ripresentarsi sul palcoscenico continentale più prestigioso. Il declino del club è iniziato dopo l’ultimo titolo di Francia, il decimo, conquistato nel 1981. L’ASSE, come viene abbreviato in patria dall’acronimo di Association Sportive de Saint-Étienne Loire, viene coinvolto in uno scandalo finanziario che ne minerà la stabilità per quasi vent’anni, tra discese in seconda serie e risalite non durature. Negli anni duemila il Saint Etienne torna stabilmente nell’elite calcistica transalpina, e nel 2013, a trentadue anni di distanza dall’ultima volta, torna ad alzare un trofeo: la Coppa di Francia. Ma gli assalti ai primi tre posti che valgono la Champions sono sempre vani.

Si arriva ai giorni nostri con una vera e propria partenza sprint per la formazione allenata da Christophe Galtier, con cinque vittorie consecutive nella Ligue 1 che l’hanno portata al secondo posto alle spalle del PSG. Seconda piazza mantenuta anche dopo il clamoroso crollo in casa contro il Nizza, un 1-4 nell’ultima giornata che ha sorpreso visto lo stato di forma dei biancoverdi nelle ultime uscite. Il Saint Etienne è una formazione che fa del gioco d’attacco il suo punto di forza ma anche la sua debolezza, col 4-3-3 di Galtier spesso dipendente dalla vena degli attaccanti. Come Romain Hamouma, protagonista delle prime partite della stagione e ora in fase calante, o il rapidissimo Jean Bahebeck, ventidue anni e anche lui preda di diversi alti e bassi, con un rigore fallito nella sfida contro il Nizza.

Il gioco di Galtier costringe il Saint Etienne a concedere più di qualcosa anche in fase difensiva. Oltre al contro il Rosenborg, lo si è visto anche nell’esordio in Europa League, con i norvegesi del Rosenborg capaci di segnare due reti ed imporre il pareggio nel catino dello stadio “Geoffroy-Guichard”, uno dei più caldi di Francia. La coppia centrale composta da Loic Perrin e il guineano Florentin non è propriamente a prova di bomba, anche se Perrin è molto abile negli inserimenti in zona sui calci piazzati. Punti deboli che la Lazio dovrà provare a sfruttare per trovare la prima stagionale in Europa, e dimenticare la beffa contro il Dnipro all’esordio.

Fabio Belli

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