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Scaloni: “Alla Lazio ho lasciato il mio cuore. Ledesma? Non è semplice restare se…”

Ha trascorso 5 anni alla Lazio (poi il passaggio all’Atalanta), e anche se quando arrivò non era più il giocatore che contribuì a rendere grande il Deportivo la Coruna, la grinta, il carattere messo in campo e il suo essere un uomo -spogliatoio gli hanno permesso di lasciare un bellissimo ricordo nel cuore di tutti i tifosi biancocelesti e non solo (indimenticabile la dedica di Alvaro Gonzalez quando ha segnato il gol dell’1 a 0 nella seminale di Coppa Italia contro la Juve di 2 anni fa). Stiamo parlando di Lionel Scaloni, che in quanto doppio ex, domani sarà all’Atleti Azzurri d’Italia per assistere alla sfida tra Lazio e Atalanta. Proprio di questa sfida l’ex terzino biancoceleste ha parlato ai microfoni di Radiosei 98.100. Ecco le sue parole:

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FUTURO  “No, ho avuto della offerte per continuare a giocare, ma non erano interessanti a livello sportivo. Ora diventerò papà un’altra volta e preferisco restare qui a casa. Non me la sentivo di andare all’estero. Continuo ad allenarmi e mi piace andare a vedere le partite e gli allenamenti dei miei amici. Poi voglio fare il secondo corso per il patentino d’allenatore. Il primo l’ho fatto con Bizzarri, Zauri e altri giocatori della Roma. Però in Italia per fare il secondo corso bisogna smettere di giocare”.

LA PROPOSTA DI VICE REJA – “Bisogna usare la testa, erano i miei compagni poco tempo prima e passare subito sulla panchina poteva non essere positivo. Non me la sentivo di fare un cambio così importante. Poi con mister Reja e l’Atalanta il rapporto continua, ci sentiamo. Però era meglio staccare un po’ per poi tornare con più grinta possibile. Quest’anno fuori è importante per iniziare il prossimo”

RICORDI DELLA LAZIO – “L’altra settimana mi hanno chiamato e mi hanno domandato dei calciatori della Lazio. Sono molto pochi quelli rimasti quando giocavo io. Credo Mauri, Onazi, Marchetti, Radu e Klose. Questo vuol dire che il tempo passa per tutti. La Lazio ha mantenuto la sua forza, ha dei giovani di prospettiva importantissima. Farà un campionato d’alta classifica. I biancocelesti per i prossimi 5-6 anni hanno dei giocatori che gli permetteranno di competere contro le grandi”

REJA E L’ATALANTA – “L’Atalanta aveva un allenatore come Colantuono che è rimasto 5 anni, non è facile fare un ciclo del genere. Lui arrivò a un punto in cui faticava a stare sulla panchina. Poi è arrivato Reja che è molto tranquillo, ragiona molto bene e ha permesso a tutti di migliorare. L’Atalanta è un’ottima squadra, secondo me è fra le prime 10 del campionato. Quest’anno sono salite in Serie A squadre meno forti dei nerazzurri, a livello psicologico conta”.

UNA SERIE A EQUILIBRATA – “Tutte le squadre di alta classifica devono approfittare di questo calo della Juventus, dire chi può vincere il campionato quest’anno è molto difficile. La Lazio è una di queste. Lazio, Roma, Inter, Fiorentina sono lì. In questa stagione si delineerà tutto nelle ultime giornate”

L’ATALANTA – “La forza dell’Atalanta è ovviamente l’attacco. Gomez è un elemento che può essere pericoloso ed è difficile marcare. Poi c’è Maxi Moralez che fa girare la squadra, è l’elemento più importante della rosa. Fa girare la palla, può inserirsi e serve bene i compagni. E’ uno dei giocatori più intelligenti del calcio italiano. Pinilla e Denis pure fanno delle cose importanti. Sarà una gare difficile, però la Lazio può vincere”

LEDESMA A BERGAMO? – “Abbiamo parlato con Cristian, è un giocatore di ottimo livello però l’Atalanta non può permettersi di non farlo giocare. E soprattutto non può sacrificare gli elementi presenti in rosa per schierare Ledesma in campo. L’Atalanta ha un  centrocampo pieno di giocatori, Cigarini non gioca, così come Carmona e Migliaccio. Sicuramente non poteva permettersi il lusso di non far giocare anche Ledesma”.

LEDESMA VICE-BIGLIA? – “E’ difficile parlare ora, visto che Biglia si è fatto male. Per una questione prettamente societaria, se Biglia sta bene deve giocare tutte le gare. Non era facile far rimanere Ledesma alla Lazio per fargli fare la panchina. E’ un elemento che non può giocare massimo 10 partite. Poi Biglia si è infortunato, questa è anche sfortuna. Restare solamente per sostituire un infortunato, non era cosa semplice da scegliere. Soprattutto quando sei abituato a giocare 30 partite l’anno per molti anni

RADU – “Radu è un giocatore che disputa le partite sempre al massimo della concentrazione. E’ uno dei giocatori più forti in Serie A fra i difensori. Ma se non sente la fiducia, non ragiona più. E’ capitato quando lo hanno spostato terzino, poi si è adattato ed è diventato un ottimo laterale. Lui da sempre si è sentito un centrale di difesa. E’ un giocatore che può anche attaccare, però preferisce essere centrale, soprattutto nella difesa a tre.  Poi per una questione di forza maggiore è stato impiegato come terzino. Come tecnica è uno dei migliori del campionato italiano”

QUESTIONE CAPITANO IN CASA LAZIO – “Questo è un discorso che non ho mai capito nel calcio europeo. Quando arrivai a La Coruna, la fascia di capitano andava al più anziano, poi magari non era un giocatore che incideva molto nello spogliatoio. Per me questo è un errore, la fascia va data a chi ha leadership in campo e nello spogliatoio. L’errore di tutte le squadre è dare la fascia di capitano al più anziano della squadra”.

IL DERBY – “E’ una della partite più belle al mondo, dopo River-Boca c’è Lazio-Roma. La Lazio può vincerla, così come la Roma. Sarà una gara bellissima. Manca ancora un po’ di tempo. Un giocatore che deve affrontare la gara la sente. Non può essere altrimenti. Un calciatore deve vivere il derby sul campo, non fuori. Non deve farsi condizionare da quello che succede nella settimana che precede la stracittadina”.

UN SALUTO AI TIFOSI DELLA LAZIO – “Mando un abbraccio a tutti i tifosi laziali, mio figlio è nato a Roma e il mio cuore è ancora lì, la Lazio è un grande club, ma nonostante sia seguita da molte persone resta una grande famiglia. Per me è stato il massimo poterci giocare”

 

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