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Lombardi, cuore di papà: “Tanti sacrifici, ho sempre creduto in lui!”

Cristiano Lombardi è l’orgoglio di papà Ezio, un uomo che ha compiuto sempre grandi sacrifici affinchè suo figlio potesse fare della sua passione il proprio lavoro.

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Sacrifici ripagati, con un pensiero fisso al fratello più grande scomparso a cui il giovane Cristiano ha dedicato con tutto il cuore il suo gol all’esordio in Serie A. Non sta nella pelle per la gioia papà Ezio, contattato dai microfoni di gianlucadimarzio.it: “Ho rischiato di morire! Non ce l’aspettavamo. Sensazioni indescrivibili, bisogna provarle. Tanti sacrifici, l’ho conclusa così. Come il coronamento di 14 anni di sacrificio. Mio, suo, di sua madre. Di tutta la famiglia“. Ezio Lombardi ha sempre creduto nelle qualità del figlio, anche nei momenti più difficili: “Ho sempre visto in lui le qualità per fare il calciatore. Più il tempo passava, più gli dicevo di crederci. A Trapani non si è capito cos’è successo, lo volevano a tutti i cosi. Esordì con gol anche lì, ma non gliel’hanno riconosciuto. Ha fatto panchina, è stato un po’ sfortunato. In alcuni situazioni era titolare, ma la squadra perdeva con 5 gol di scarto e sembrava che fosse colpa sua“. Poi la buona stagione ad Ancona lo scorso anno: “Sì, decisamente. Certo, cambiavano modulo spesso. Cristiano non è un giocatore da 3-5-2. Ma è andata bene. Ad inizio estate Cristiano era con le valigie in mano: “Non c’erano offerte, poi…Inzaghi gli ha mandato un sms, diceva che l’avrebbe chiamato in ritiro. Ha avuto fortuna, ha sfruttato la sua chance. Il calcio è così, da una possibile Lega Pro ti ritrovi all’esordio in Serie A”. Un sogno per un tifoso laziale doc come lui: “Laziale da sempre, ha quei colori sulla pelle, lo dimostra l’esultanza“. I ringraziamenti sono proprio per mister Inzaghi: “Lo ringrazio con tutto il cuore, sia lui che Tare. Ha sempre creduto nel suo talento, gli ha fatto firmare un lungo contratto fino al 2019”. Futuro? “Non lo so, non è il mio lavoro. Spero rimanga alla Lazio, può dare una mano”. Infine, l’aneddoto : “Giovedì mi chiama, Keita si era fatto male e Inzaghi gli aveva dato il fratino. E’ partita da lì…”


di Giulio Piras

Articolo offerto da Lazio Fan Shop Scipioni

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