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L’agente FIFA Savini su Keita, la Lazio e il mercato biancoceleste

E’ iniziato il calciomercato di riparazione e con questo il balletto di notizie, fondate o meno, che vogliono il biancoceleste Balde Diao Keita sempre più lontano dalla Lazio a causa della questione rinnovo che non fa presagire niente di buono per il futuro. Per commentare tale voce è intervenuto ai microfoni di Radiosei Ulisse Savini, ex procuratore dell’attaccante senegalese.

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L’agente Fifa nella lunga intervista rilasciata ha iniziato facendo un bilancio generale sulla squadra biancoceleste: ”La Lazio è una squadra quadrata, è una delle protagoniste del campionato e non dovrebbe incontrare molti problemi per arrivare in Europa. E’ molto forte in difesa e a centrocampo mentre per l’attacco si affida troppo alle individualità. Alla rosa biancoceleste manca un’alternativa a Immobile. La società può scegliere se puntare su Paloschi, giocatore con caratteristiche simili al napoletano, o su un giocatore diverso. Ma credo che opterà per la prima opzione. Muriel sarebbe il massimo ma non si muove da Genova se non a determinate condizioni. Alla Sampdoria va riconosciuta la clausola rescissoria, è lo stesso discorso di Higuain per il Napoli”.

Si parla molto di Zaza: “Sarebbe una grande scelta. Le squadre di prima fascia nel suo ruolo sono tutte ben coperte, avrà difficoltà a trovare una compagine di livello e la Lazio forse potrebbe rilevarsi la piazza giusta”.

Sul caso Keita: “E’ palese che il giocatore non ha nessuna voglia di rinnovare. Già tempo addietro aveva dimostrato di essere di questa idea. Secondo me andrà via a giugno, nessuno spende 30 milioni per un giocatore che fa la Coppa d’Africa e quando torna non si sa neanche in quali condizioni. A meno che non venga acquistato in prospettiva futura e non per l’immediato. Nonostante il contratto in scadenza la richiesta di Lotito non diminuirà e cercherà di ottenere il massimo fino ad agosto. Mi è capitata la stessa cosa con Diakite e Cavanda. La partita è uno sfogo che ti aiuta a superare le difficoltà mentali. Quando però questo non succede più bisogna vedere se si può andare avanti così per un anno e mezzo. Sinceramente una situazione simile credevo potesse verificarsi prima. L’atteggiamento della società però è cambiato, ha voluto dargli fiducia e gli ha attribuito un ruolo importante. Ha anche avuto la fortuna di trovare un tecnico come Inzaghi che lo ha sempre stimato, sin dalla Primavera. Fosse rimasto Pioli forse non avrebbe giocato. Non andrà all’Inter, il tecnico nerazzurro non stravede per lui. Con Montella si troverebbe bene e Mirabelli è un suo estimatore, forse quella rossonera è l’unica squadra in Italia a poterlo prendere. Anche in Inghilterra sono interessati, soprattutto i club medi. Bisogna trovare chi sia disposto a pagare quella cifra”.

Infine su Tounkara: “L’ho seguito fino a poco tempo fa. Non abbiamo rapporti contrattuali, ci lega solo un rapporto di grande affetto da quando l’ho portato alla Lazio. Il suo desiderio è giocare, sta cercando una sistemazione”.

 

 

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