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Lazio, via Biglia si riapre il tormentone della fascia

Alla Lazio un capitano va e uno arriva. Ideale passaggio di consegne ad Auronzo di Cadore. Andiamo con ordine. Nella mattinata di ieri Biglia ha lasciato il ritiro dei biancocelesti per unirsi al Milan. Alla Lazio 17 milioni più 3 di bonus. «Una scelta sportiva, ho deciso io. Ringrazio la Lazio e i suoi tifosi», le parole dell’ex capitano. Partito l’argentino è di nuovo partito il tormentone della fascia.

IL CANDIDATO PRINCIPALE

L’indiziato numero uno a indossarla è Marco Parolo, unitosi ai compagni nel tardo pomeriggio. Il centrocampista azzurro arrivava dal Lago di Garda dove si trovava negli ultimi giorni. Si è curato a Brescia. E’ stato trattato da Gasparini, il mago dei muscoli. Parolo si era procurato un brutto stiramento nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Si era fatto male a Firenze ma la voglia di esserci a tutti i costi lo portò a scendere in campo grazie a una infiltrazione. Ha resistito appena venti minuti ma poi si è dovuto arrendere. Ieri ha svolto piccoli esercizi, senza forzare. Inzaghi spera di averlo per la Supercoppa, sempre contro i bianconeri, del 13 agosto. Stavolta però non rischierà, si prenderà tutto il tempo necessario per recuperare.

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PRESTO LA DECISIONE

In questi primi giorni Inzaghi non ha voluto parlare della fascia. In realtà, come riporta Il Messaggero, lui sperava che Biglia restasse ma niente da fare. Ecco allora che nelle ultime ore qualche piccolo sondaggio è stato fatto. Soprattutto con i senatori. Radu ha rifiutato da tempo. Non per non avere responsabilità ma perché preferisce restare dietro le quinte. Ha fatto il vice e se gli verrà chiesto continuerà a farlo. Parolo è a Roma da tre anni, ha accumulato la giusta esperienza. Ha il volto pulito e il giusto aplomb. Mai una frase fuori posto. Sa dosare le parole anche quando le situazioni sono complicate e poi è uno dei titolari della Nazionale. Ha un buon rapporto con tutti, società compresa. Cosa che qualche maligno ha interpretato in modo negativo. Invece è una figura di raccordo importante. Nulla di ufficiale, spifferi del momento. Ci sarà a breve un riunione nello spogliatoio in cui verrà presa una decisione.

L’ALTRO CANDIDATO

Oltre a Parolo c’è anche Lulic in lizza. In questi primi giorni Senad, come già nel ritiro della scorsa stagione, ha seguito i più giovani, parlato con gli scontenti e cercato di riportare il sorriso. Si è improvvisato cameraman mentre il suo fraterno amico Radu teneva una conferenza stampa. Il bosniaco è apprezzato da tempo dai suoi compagni. Anche Inzaghi si è reso conto della sua importanza. Non è un caso che sia stato tra i primi a parlare con Biglia appena tornato in ritiro. Nessuno ha mai avuto da ridire con Senad, arrivato in punta di piedi e diventato un simbolo. Merito di quel gol alla Roma nel derby di Coppa Italia. Un sondaggio è stato fatto anche tra i tifosi, che senza dubbi hanno votato proprio per lui. Un Lulic è per sempre, in barba alla maledizione che vede partire chi indossa la fascia.

La decisione verrà comunicata a breve ma sui nomi non ci sono dubbi: Lulic o Parolo. Comunque vada uno sarà capitano e l’altro il vice. Ieri la Lazio si è concessa mezza giornata di riposo. Mattinata di corse nei boschi per dare solidità al lavoro aerobico. Prima della seduta Inzaghi ha catechizzato tutti sulla rissa tra Hoedt e Felipe Anderson. Bene avere la giusta carica ma senza andare oltre. I giocatori hanno anche posato per una foto con una maglia di Nouri, il giocatore dell’Ajax a cui è stato diagnosticato un danno cerebrale grave e permanente: «Siamo con te, non mollare».

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