HomeLazio News“Gli altri parlano, io porto i fatti”, da LoTirchio a LoTitolo

“Gli altri parlano, io porto i fatti”, da LoTirchio a LoTitolo

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Da LoTirchio a LoTitolo. O come preferirebbe il buon e umile Claudio una sorta di Deus ex machina della Laziodell’era moderna.

L’ASSO DI COPPE

La SupercoppaItaliana appena conquistata è il quarto trofeo vinto sotto la sua gestione. Ciò fa della Lazio il quarto club più titolato negli ultimi quattordici anni dietro solo a Inter, 15 trofei, Juventus 12, e Milan 6. Un vero e proprio asso di Coppa, si direbbe, visto che nel suo palmares ci sono due CoppeItalia e due Supercoppe. E tutto ciò spendendo un decimo, se non ancora meno, delle tre società sopracitate. Ma anche di altre che di soldi ne hanno investiti diversi come la Fiorentina, il Napoli e soprattutto la Roma degli americani. Doppia soddisfazione per chi negli ultimi anni è stato spesso al centro delle polemiche per il suo modo di fare e di agire. Però, al di là delle controversie sul tema politico-federale e di altre questioni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E, come riporta IlMessaggero, per niente contestabili perché ottenuti con chiarezza e contro tutto e tutti.

GLI UOMINI GIUSTI

«Gli altri parlano, io porto i fatti», uno dei suoi principali leitmotiv. E come dargli torto visti i risultati in relazione agli investimenti fatti. È vero che la squadra è stata altalenante in campionato mancando spesso il sospirato salto di qualità ma lo è altrettanto che la sua squadra ha vinto quattro coppe su nove finali disputate. Più una partecipazione in Champions, una ai preliminari e ben sette partecipazioni all’Europa League, con un quarto di finale con il Fenerbahce nel 2013 che ancora grida vendetta per lo sciagurato arbitraggio dello scozzese Collum. Un cammino niente male per una società fin troppo criticata. Per non parlare poi della scelta degli uomini, come il ds IgliTare, anche lui spesso criticato ma autore di colpi del genere di Biglia, de Vrij, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic o Lukaku.

LA DIFFERENZA CON IL PASSATO

Il bello viene ora perché, nonostante casi scottanti come quello di Keita, manca davvero poco per lottare ad altissimi livelli. Qualcuno teme che venga replicato ciò che successe nel 2009 quando la Lazio vinse la Supercoppa ma rischiò in campionato. Ma quella con l’Inter fu una gara diversa rispetto a quella con la Juve. Con i nerazzurri Ballardini non meritò di vincere e fu molto fortunato. La Lazio di Inzaghi invece ha dominato e meritato di vincere con la Juve. La differenza non è poca.

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