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LAZIO GENOA ACERBI: “Pensiamo a giovedì. Non siamo né fenomeni né pippe”

Lazio Genoa Acerbi commenta la partita vinta per 4-0 dai biancocelesti anche se durante la partita ci sono stati alcuni pericoli che Strakosha ha evitato. Il “leone” è maturo e capisce il momento della stagione

Lazio Genoa Acerbi ai microfoni di Lazio Style Radio:

“Oggi siamo stati belli, tosti e forti, abbiamo subito di più rispetto alla gara contro l’Inter. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto bene con tutta la squadra ma bisogna sempre pensare alla prossima ed essere equilibrati, la vittoria non ti deve mandare alle stelle. Con questa piazza bisogna esserci equilibrio, perché se vinciamo siamo dei fenomeni, se perdiamo delle pippe. Dobbiamo dare sempre il massimo, come nelle altre partite che abbiamo sbagliato e creato, come contro l’Inter che avremmo meritato di più. Sono contento per Radu, perché quest’anno lo vedo diverso, si è messo lì, serio e ama la Lazio, ama l’aquila e quindi sono contento. E’ entrato con lo spirito giusto”.

“Luiz è un ragazzo che ha qualità, deve stare un attimo più tranquillo, ha fatto quell’assist lì che ha fatto segnare Ciro. Ognuno oggi ha dato il suo contributo, anche Strakosha che oggi ci ha salvati ben due volte. Viene sempre pizzicato dal pubblico, ma è un ragazzo che sente la responsabilità e oggi ha dimostrato che c’è, anche contro l’Inter, c’è sempre. Sono tutti grandi giocatori perché sono qui alla Lazio, bisogna trovare una misura anche tra di noi perché questo ambiente cambia spesso. Se perderemo giovedì sarà tosta, abbiamo vinto contro il Parma contro il Genoa ma bisogna andarci piano perché la partita di giovedì è importante”.

Marusic è un giocatore forte, ha un fisico e una corsa che pochi hanno, non è facile, visto che è stato beccato l’anno scorso. Lui però è sempre rimasto concentrato, quest’anno è arrivato anche Lazzari e gli ha reso sana competizione. Lui è migliorato, ha cercato di trovare spazio e quando l’ha trovato ha sempre fatto ottime gare, sono contento per lui e per tutti, anche per Caicedo, ma ripeto abbiamo vinto una partita e non siamo diventati fenomeni, c’è ancora la partita di giovedì”.

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LAZIO GENOA STRAKOSHA: “Devo sempre migliorare, sono sereno”

LAZIO GENOA STRAKOSHA dopo le critiche per il gol subito contro l’Inter e quello contro il Cluj, si riscatta parando delle ottime opportunità per il Genoa

LAZIO GENOA STRAKOSHA le sue parole a Lazio Style Radio:

“Sono soddisfatto della squadra, abbiamo dominato tutta la partita, rischiando solo qualche volta rimanendo concentrati. Non abbiamo lasciato campo al Genoa e si è visto da subito. Faceva troppo caldo ma abbiamo chiuso subito la partita. Io posso migliorare sempre su tutto, fino allultimo della carriera, fino alla fine. Lo dice anche Buffon che ha 42 anni. Sono calmo e sereno, ho i preparatori che mi allenano al miglio e sono concentrato. Eravamo molto concentrati, questo serve molto nel calcio, sappiamo giocare ma se pecchi di concentrazioni ti fai del male, oggi non è successo e abbiamo vinto”.

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LA CONFERENZA DI INZAGHI

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi: “Oggi bravo Strakosha. Questa è la risposta che volevo”

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi dallo stadio Olimpico di Roma dopo il successo sui rossoblu per 4-0

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi che a differenza delle altre partite, riesce a caricare i suoi anche nel secondo tempo, tenendoli concentrati e arrivano altri 2 gol, compreso quello di Immobile. Tra i due è tornata la pace dopo l’abbraccio del numero 17 al mister

Abbiamo analizzato la partita, ottime gare disputate, a Ferrara avremmo dovuto ammazzare la partita. A Milano siamo stati poco cinici, però è anche vero che abbiamo trovato un portiere che ha fatto almeno due parete determinanti. Come noi oggi nel momento di difficoltà abbiamo avuto Strakosha che ha fatto delle ottime parate. Oggi abbiamo vinto anche grazie al trascinamento dei nostri tifosi, ci hanno trasmesso molta carica e i ragazzi lo sentono“.

Il confronto con il centrocampo

“Avevamo analizzato già a fine primo tempo quello fatto bene e cosa migliorare. Mi è stato comunicato il cambio di Pandev al posto di un centrocampista e sapevo che il Genoa si sarebbe messo 3412 e la fase del possesso non possesso nostro sarebbe cambiato. Così ho parlato con la squadra e gli ho detto alcune cose, sono molto esperti i nostri, però ho comunque voluto dirgli che le uscite con la palla sarebbero cambiate”.

Si parla poco di Luiz Felipe, uno dei migliori in difesa

“Luiz Felipe va molto molto bene, sia oggi che con il Parma, a San Siro potevano fare meglio tutti, come potevano fare meglio Acerbi e Bastos, anzi tutti, anche se abbiamo concesso poco allInter. Lui è un ragazzo su cui punto tantissimo, deve trovare continuità e ha margini di miglioramento ha un futuro roseo davanti a me, è un ragazzo molto fisico e potente, inoltre è intelligente e sa ascoltare le persone”.

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IMMOBILE: “INZAGHI COME UN FRATELLO, OGGI PAROLA FINE”

“L’abbraccio con Inzaghi dopo il gol? Ormai è passata, ma mi dispiace che sia successa quella cosa con il mister. Sono situazioni che succedono, come un litigio con un fratello maggiore: per me lui lo è e non è retorica. Mi ha sempre dato fiducia e io ho sempre cercato di dare il massimo”.

Così l’attaccante della Lazio Ciro Immobile ha chiuso il ‘caso’ dopo il litigio con il tecnico biancoceleste e l’esclusione dai titolari contro l’Inter. Oggi al Genoa il napoletano ha segnato il quarto gol, correndo ad abbracciare Inzaghi. “Non ci sono scusanti per quello che è successo la scorsa settimana, ma sono stato vero anche nei momenti successivi. Mi sono scusato subito: lo meritavano i compagni e il mister. Sono incomprensioni che possono succedere nell’arco di quattro anni – ha concluso sorridendo a Sky Sport – me la concedete una? Oggi è stata messa la parola fine, anche se non ce n’era bisogno, il mister lo aveva già detto.”

LAZIO GENOA PAGELLE Poker, Ciro che abbraccia Inzaghi e super Strakosha

Diamo i voti ai biancocelesti al termine del match disputato allo Stadio Olimpico. Lazio Genoa pagelle

Lazio Genoa pagelle

STRAKOSHA 7.5 – Due parate che mettono a tacere le critiche ricevute durante la trasferta di San Siro contro l’Inter. Al minuto 9 dice di no al colpo di testa ravvicinato di Romero. Si ripete con un miracolo al minuto 24 quando alza la saracinesca su Cassata e Lerager che a tu per tu con l’albanese non riescono a finalizzare

LUIZ FELIPE 7.5 – Oggi ha badato al solo, mettendo da parte l’estetica. Interventi decisi e puntuali. Poi al minuto 77 decide di partire dalla sua area di rigore, dribblare mezzo Genoa e mandare Immobile in gol con un assist da numero 10. BAMBINO PRODIGIO

ACERBI 6.5 – Ha sofferto un pochino gli inserimenti di Sanabria, ma con l’esperienza è riuscito poi a prenderne le misure. Ace c’è come sempre

RADU 7 – E’ un gol che ci voleva, lo voleva e lo ha fatto. Il difensore, dopo un’estate difficile, si è ripreso la maglia da titolare ed oggi ha scaricato tutta l’adrenalina con un bolide di sinistro dai 20 metri che si è andato ad infilare sotto il sette- MERITATO

MARUSIC 6 .5 – Meno brillante rispetto ad una settimana fa, complice anche il fatto che la squadra ha preferito giocare più sulla fascia sinistra. Ha comunque messo altra benzina nelle gambe ed è risultato essere preciso e affidabile

MILINKOVIC 7 – Il Sergente sigla il primo gol stagionale al minuto 6 quando con un piattone sinistro infila Radu. Il numero 21 ha offerto una prestazione di livello per tutto l’arco della partita , dominando sulle palle alte e sui contrasti a centrocampo. Ispirato ha verticalizzato spesso per i compagni. Ha comandato alla grande il centrocampo. Dal 73’ PAROLO s.v.

LEIVA 6.5 – Motorino di centrocampo, oggi ben coadiuvato dai compagni di reparto che gli hanno reso la giornata semplice- Si è fatto vedere anche in avanti nel primo tempo dove si è presentato anche al tiro. Oggi è tornato sui suoi livelli

LUIS ALBERTO 6.5 – Primo tempo nel vivo del gioco, propositivo, sempre a dare assistenza ai compagni. Sigla il gol del 2-0 ma gli viene annullato con il VAR. Nella ripresa, a risultato ormai acquisito si contiene e gioca con intelligenza senza sprecare troppe energie.

LULIC 7 Quanto ha corso oggi il capitano! Un treno sulla sua fascia sinistra, agli avversari ha lasciato solo la polvere

CORREA 6.5 – El Tucu ha rialzato la china dopo la sfortunata Inter Lazio dove fallì alcune palle gol. Oggi ha giocato per la squadra, svariando moltissimo sul fronte offensivo, lasciando che gli spazi creati venissero sfruttati dai compagni. Sostituito ad inizio ripresa in vista del Rennes. Dal 52’ CAICEDO 7 – entra, dribbla e segna. L’ecuadoregno fa tutto in 5 minuti dal suo ingresso. Sfrutta una bella palla filtrante, punta il portiere Radu, lo salta con facilità e deposita in rete. Che impatto sulla partita! Al momento è l’attaccante più in forma

IMMOBILE 7.5 – Aveva una voglia di segnare e di spaccare il mondo dopo quella sostituzione di Milano. Non sono stati giorni semplici per Ciro, ma ha dimostrato grandissima professionalità, fuori e dentro al campo-. Oggi in versione assist man, per il gol di Milinkovic e per quello annullato a Luis Alberto. Poi il gol meritatissimo al minuto 77 dopo una serpentina fenomenale di Luiz Felipe. Dopo il gol abbraccio significativo con Simone Inzaghi. Dal minuto 80 ADEKANYE s.v.

ALL. INZAGHI 7.5 – Il Genoa non è gran cosa, ma il merito è anche per come il mister ha impostato la squadra. Aggressiva, tonica, concentrata (finalmente) e soprattutto cinica. E’ stato un tiro al bersaglio e a tratti è sembrato di rivivere la giostra del gol di due anni fa. 6 gol nelle ultime due partite, 0 subiti e un gioco finalmente ritrovato. Ora serve continuare così, senza stravolgimenti eccessivi di formazioni e prendersi subito i primi tre punti in Europa League. Se giocheremo sempre così, ci sarà da divertirsi.

LAZIO GENOA Formazioni ufficiali – C’è Immobile, in difesa…

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LAZIO GENOA Formazioni ufficiali – Ecco come si schiereranno dall’inizio le due squadre nella gara della 6a giornata di SerieA, in programma alle 15 allo Stadio Olimpico.

LAZIO GENOA Formazioni ufficiali

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. A disp.: Proto, Vavro, Patric, Bastos, Lazzari, Lukaku, Jony, Cataldi, Berisha, Parolo, Adekanye, Caicedo. All.: Simone Inzaghi. 

Indisponibili: nessuno
Diffidati: nessuno
Squalificati: nessuno

GENOA (3-5-2): Radu; El Yamiq, Romero, Criscito; Ghiglione, Lerager, Radovanovic, Cassata, Barreca; Kouamè, Sanabria. A disp.: Jandrei, Marchetti, Biraschi, Goldaniga, Zapata, Ankersen, Jagiello, Pajac, Schone, Favilli, Pinamonti, Pandev. All.: Aurelio Andreazzoli

Indisponibili: Sturaro
Diffidati: nessuno
Squalificati: nessuno

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LAZIO GENOA Strakosha: “Avversario tosto, ma dobbiamo vincere”

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A pochi minuti dall’inizio di Lazio Genoa Strakosha, portiere dei biancocelesti, è intervenuto ai microfoni di Lsc. Le parole dell’albanese, che festeggia oggi la presenza numero 100 in Serie A.

LAZIO GENOA Strakosha: “Dobbiamo vincere, ci siamo preparati bene. Il Genoa è un avversario tosto, lo conosciamo. Critiche? Noi ci vediamo tutti i giorni e parliamo di tutto, sappiamo di aver perso punti importanti. Vorremo vincerle tutte, fa parte del gioco perdere. Ci sono ancora tanti punti da prendere in campionato, siamo sereni“.

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Onazi non dimentica la Lazio: “Il 26 maggio partita perfetta”

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Onazi non dimentica la Lazio: le parole del mediano, protagonista di tutti gli eventi memorabili della recente storia biancoceleste.

Onazi non dimentica la Lazio. “Se chiudo gli occhi vedo Lazio, anche a distanza di anni e dopo tutto quello che ne è conseguito, non dimenticherò mai quei colori”, queste le prime parole in una lunga intervista a llsn. Che mostra un ex mediano ancora fortemente cuore biancoceleste, anche in quel del Trabzonspor (dove si trova ormai da tre anni).

Un giocatore che ha costituito sempre una garanzia per gli allenatori passati da Formello: “Ma non chiedetemi chi preferisco, mi dispiace non aver potuto apprendere qualcosa da Inzaghi. Tra i più importanti per la mia crescita c’è sicuramente Petkovic, un guru del calcio moderno. Mister Inzaghi sarebbe stato perfetto per me, dispiace che avevo già deciso di andarmene”. E sull’ultimo periodo travagliato, con la vertenza Fifa per il pagamento di parte dello stipendio: “Dispiace per come è finita e soprattutto per quello che ne è conseguito. Per la mia carriera e la mia crescita avrei preferito restare alla Lazio. Anche da fuori ho capito come sia un club molto rispettato in Europa e ha dei tifosi straordinari. La Lazio è il club in cui è iniziata la mia carriera, l’amore e la passione per questo club me la porto dentro”.

Eddy ripercorre poi i momenti più belli vissuti nella Capitale. A partire dal 26 maggio 2013“La partita perfetta. Quella gara sarebbe dovuta durare per sempre per come l’abbiamo vissuta, per come l’abbiamo vinta e per quanto abbiamo festeggiato…”. Passando per il 31 maggio 2015, lo spareggio Champions al San Paolo contro il Napoli, chiuso grazie a un suo gol: “Ho ancora i brividi se penso a quella serata, la sensazione di ascoltare la musichetta della Champions è un attimo che nessuno deve sottovalutare. Uno step obbligatorio per poter dire di aver giocato a grandi livelli”. 

Momenti belli in carriera, ma anche brutti. Come la rottura del tendine d’Achille, che ne ha compromesso il percorso al Trabzonspor. Interrottosi lo scorso dicembre, quasi un anno fa: “Ma ora sto bene, ho rimesso gli scarpini e riassaggiato il campo. Un sospiro di sollievo per quello che ho passato. Ora sto cercando la forma migliore, è dura dopo otto mesi di infortunio. Ma devo ringraziare il club per ciò che mi ha dato. Fin da subito ho ripagato la loro fiducia, ora voglio tornare al massimo”. Infine sul futuro: “Un mio ritorno? Assolutamente sì. Intanto mi auguro possa tornare in Champions e migliorare la stagione dello scorso anno. In futuro mi piacerebbe tornare, più maturo e forte tatticamente”.

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LAZIO Lotito torna sul caso Immobile: “Prima della partita ci avevo parlato e…”

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LAZIO Lotito torna sul caso Immobile: le parole del patron biancoceleste sulla reazione del bomber alla sostituzione durante Lazio-Parma.

LAZIO Lotito torna sul caso Immobile. Lo fa a margine dell’evento Itaca20.19 su bullismo e sport per combattere i disagi sociali nei giovani. Queste le sue parole: “L’uomo deve avere razionalità. Che deve essere strutturata dai principi morali, è un processo di formazione che parte da quando nasci e che si protrae nel percorso di studi. L’ambiente condiziona la formazione dell’uomo. Noi dobbiamo fare in modo che le persone superino l’aspetto istintivo. A Immobile sono successe due cose. Aveva l’ansia di voler dare un forte contributo, forse perché prima della partita ci avevo parlato io, responsabilizzandolo molto. Poi mi è stato riferito che nell’intervallo aveva accusato un problema fisico e dunque l’allenatore, pensando alla partita di mercoledì contro l’Inter, ha preferito preservarlo. Allora lui ha avuto questa reazione. Il suo comportamento è stato percepito come un elemento di ribellione, di mancato rispetto delle regole, ma è un’interpretazione sbagliata. Non tutti possiedono autocontrollo, in determinate condizioni. Va considerato anche lo stato psicologico, l’adrenalina che uno ha nel corpo, non sempre si riesce a frenare l’aspetto istintivo. Lui poi ha chiesto scusa in maniera autonoma. E’ stato percepito così perché l’atteggiamento di chi è preposto alla comunicazione nel mondo dello sport è quello di cercare di trovare sempre qualcosa che non va. Se sei ingombrante e dai fastidio, allora va trovato qualcosa che non funziona. Ecco perché è stato veicolato questo messaggio sbagliato. Secondo voi è edificante mandare in onda degli striscioni che inneggiano alla violenza o al malcostume? Eppure le televisioni lo fanno per avere audience. Non si tratta di fare censura, è un modo di fare comunicazione sbagliato”. 

Il patron chiosa poi in linea con il tema dell’evento: “Etichettare il caso Immobile come bullismo è fuori da qualsiasi logica, una stupidaggine. Sicuramente poteva essere evitato. Qualcuno l’ha fatto passare come un elemento di mancato asservimento alle regole, e il calcio prevede delle regole. Ma le persone vanno valutate per quello che sono, lo sport in generale deve attuare la logica di mens sana in corpore sano”.

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LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli: “Voglio una squadra oltre i limiti”

LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli — Nella giornata odierna il tecnico rossoblu è intervenuto in sala stampa e ha presentato la sfida contro i biancocelesti, in programma domani alle 15.00 all’Olimpico

LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli: “Domani affronteremo una squadra forte ma noi dobbiamo continuare a crescere. Voglio un Genoa aggressivo che dia sempre il massimo sfruttando le occasioni che verranno concesse. Quando mercoledì ho parlato di Radovanovic era per fare l’esempio di un giocatore che va sempre oltre i suoi limiti: tutti, me compreso, dovremmo cercare di superarli continuamente. Dobbiamo tutti dare il massimo e se è possibile anche un po’ di più. Il presidente ieri è venuto a far visita alla squadra: ha parlato ai giocatori tenendo un discorso bello, realistico, stimolante. Mi auguro che in futuro abbia la possibilità di venire più spesso a trovarci. Sarebbe positivo per tutto l’ambiente e non solo per la squadra. Si tratta di una cosa positiva perché riesce a trasmettere energia a tutti. Contro la Lazio sarà un Genoa con facce nuove. Cambierò qualcosa per far tirare il fiato a chi ha giocato tanto. Zapata, Schone e Criscito hanno fatto gli straordinari. Per fortuna ho ben più di 10 titolari, e adesso servono forze fresche”.

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi: “Bisogna muovere la classifica”

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi — Nel pomeriggio odierno il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato il match contro gli uomini di Andreazzoli, in programma domani alle 15.00 all’Olimpico

Secondo lei la squadra ha acquisito la giusta mentalità? 

Dobbiamo ripartire dalla vittoria col Genoa, senza se e senza ma. Affrontiamo una squadra insidiosa, va benissimo il bel gioco e le idee, ma contano i punti e la classifica”. 

Lazio troppo leziosa davanti al portiere. Si insegna la cattiveria sotto porta?

La cattiveria bisogna acquisirla negli allenamenti, bisogna avere più cattiveria e voglia di fare gol, anche in allenamento deve essere sfruttata ogni occasione. Sarei molto più preoccupato se la squadra non creasse, ai miei attaccanti dico che da calciatore mi preoccupavo quando non avevo chance. Abbiamo analizzato tutto, serve voglia di fare gol, abbiamo creato tanto però poi magari ci saranno partite dove non si potranno creare tutte queste occasioni e dovremo fare gol nell’unica occasione che ci verrà concessa”.

Dobbiamo abituarci a questo turnover continuo per tutta la stagione?

Non lo so, io valuto in base a ciò che vedo in allenamento. Le sedute non sono aperte, altrimenti vedreste anche voi. Veniamo giudicati in base al risultato, ma tutte le scelte sono state per il bene della mia squadra”.

La Lazio ha sempre vinto con i quattro big contemporaneamente dall’inizio. Solo una coincidenza?

Le statistiche a volte sono importanti, a volte meno. Io guardo gli allenamenti più che altro, il lavoro quotidiano, e i progressi dei calciatori”. 

Vavro a che punto è?

Si tratta di un grande professionista, sta lavorando bene, deve avere tempo per ambientarsi meglio e imparare lingua. Sono contento di Jony, Vavro e Adekanye, vengono da altri campionati. Lazzari era abituato già alla Serie A”.

Come sceglie i difensori di partita in partita?

“Un difensore completo deve sapere prima di tutto difendere ene anche costruire. L’abbinamento perfetto per il reparto. Il difensore moderno deve sapere difendere e saper sviluppare l’azione. La cosa più importante è marcare, poi scelgo in base agli avversari e alla disponibilità. Le squadre per costuire devono costruire bene dal portiere e dai difensori”.

Cosa la preoccupa?

Mi spiace, dovremmo avere qualche punto in più. Vedere così la squadra in campo sono contento, abbiamo personalità e idee, i calciatori mettono in campo quello che chiediamo io e i miei collaboratori. Ora servono i punti, il campionato è iniziato da poco. Non mi bastano più le idee e i complimenti. Posso essere contento, ma deve essere anche razionale e cinico. Dobbiamo muovere la classifica”.

Cosa le dà fastidio?

“Le critiche fanno parte del mestiere di tutti quanti noi. Cerco di rimanere lucido, l’ho chiesto anche alla squadra. Speriamo di fare punti, siamo tutti lì, meriteremmo un’altra classifica per quanto espresso. Evidentemente non basta, dobbiamo migliorarci”. 

Tornerà la Lazio che ha vinto?

Non so ancora chi possa giocare, chi recupererà e meriterà di giocare. Probabilmente dopo l’allenamento potrei essere più esaustivo, ora non so chi comincerà la gara”.

Strakosha esce poco dalla porta. Come mai?

“Stiamo lavorando con Thomas, ha ancora margini di miglioramento, sono soddisfatto di lui come del resto della squadra. Sul gol potevamo fare meglio tutti, a partire da Lazzari, poteva essere più aggressivo su Biraghi anche se era sul destro. Strakosha poteva prendere campo, Jony doveva fare una copertura da quinto esperto, non lo è ancora ma sto lavorando bene. Non me la sento di colpevolizzare Strakosha. Ho citato questi tre ma potrei andare più a fondo. Sicuramente l’avrete analizzato, non si può attribuire a una singola persona ma a più calciatori che sono stati coinvolti”.

Come ha visto Immobile?

L’avevo visto bene sin da subito. Se n’è parlato tanto prima dell’Inter, ho visto molto bene Caicedo, quindi ho optato per quella scelta. Il cambio criticato da voi per Caicedo è stato fatto perché aveva chiesto il cambio, altrimenti avrebbe continuato. A fine gara devo analizzare altro, non i cambi richiesti. Se Immobile mi dimostrerà che sta bene, sicuramente giocherà”.

Perché la Lazio segna poco nel secondo tempo?

Un’analisi che abbiamo fatto: dobbiamo migliorare, serve più personalità nella gestione della palla, se l’abbiamo noi non ce l’hanno gli avversari e non ci sono ripartenze”.

Perché c’è stata una Lazio fino al 31 agosto, poi un’altra fino al 15 settembre?

Giusta analisi, non abbiamo sbagliato una gara fino adesso, per questo la classifica non può andare bene, dobbiamo fare di più. Serve più cattiveria e determinazione. Con il Parma probabilmente non è stata la più convincente ma sul pezzo per 95 minuti. Quello che chiedo alla squadra. Siamo sempre stati nella partita. A livello di gioco abbiamo fatto meglio a Ferrara e a Cluj nel primo tempo, o a Marassi per l’intera partita. Vorrei che le cose andassero di pari passo”. 

Pardo snobba la Lazio: “Non è la sorpresa del campionato. La Roma invece…”

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Pardo snobba la Lazio e incensa invece la Roma: l’opinione del giornalista sportivo e telecronista.

Pardo snobba la Lazio. Il giornalista sportivo e telecronista Dazn, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha svelato le sue impressioni su questo inizio di Serie A. Incalzato su quale potrebbe essere la sorpresa del campionato, ha risposto senza alcun dubbio: “Credo possa esserlo la Roma. Ha margini di crescita e grandi qualità davanti. Dietro invece ha problemi strutturali e qualche problema. La Lazio invece non è una sorpresa, oscilla sempre tra qualche alto e basso ma secondo me ha una struttura molto forte. Per il quarto posto ci sarà un campionato a parte, in cui il Milan è un po’ attardato”.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore Luigi Saraceni

LA NOSTRA STORIA Luigi Saraceni nasce a Roma il 28 settembre 1903. Fratello minore di Fernando. Arrivò alla Lazio nel 1921.

Per tre stagioni i due fratelli Saraceni giocarono insieme. Luigi brillò per attaccamento ai colori sociali e passione. Terminata la carriera di calciatore militò fino a tarda età in ruoli dirigenziali societari con diversi incarichi. Per il suo carisma fu sempre ascoltato dai presidenti come voce autorevole e disinteressata. È deceduto a Roma il 20 aprile 1972.

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LA NOSTRA STORIA L’ex allenatore Giulio Corsini

LA NOSTRA STORIA Giulio Corsini nasce a Bergamo il 28 settembre 1933. Cresce nelle giovanili dell’Atalanta giocando difensore. A 20 anni fa il suo esordio in Serie A. Gioca titolare per altre quattro stagioni nel massimo campionato. Nella stagione 1957/58 si trasferisce alla Roma, dove resta per sette stagioni vincendo una Coppa delle Fiere. Termina la carriera nel Mantova, dopo altre quattro stagioni, di cui tre in Serie A.

Nel 1968 Giulio Corsini inizia ad allenare come vice a Mantova. Dal 1970 al 1973 guida l’Atalanta per quattro stagioni vincendo il premio ‘Il Seminatore d’Oro’ nel 1970/71). Quindi un anno alla Sampdoria. Nel 1975 arriva alla Lazio al posto di Tommaso Maestrelli ammalato. Era soprannominato ‘Sergente di ferro’ per il suo carattere fermo e deciso. Decide di rivoluzionare la squadra che aveva vinto lo scudetto due anni prima. Giancarlo Oddi e Mario Frustalupi passano al Cesena, Franco Nanni al Bologna. Fa acquistare giocatori Francesco Brignani, Paolo Ammoniaci, Giovanni Carlo Ferrari e Antonio Lopez che non si riveleranno all’altezza.

Assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, con Giorgio Chinaglia impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente Umberto Lenzini. Lancia Bruno Giordano che, all’esordio, realizza la rete vincente contro la Sampdoria. I rapporti con squadra e pubblico sono sempre più difficili. Nell’intervallo del derby di andata del 16 novembre 1975 aggredisce verbalmente Chinaglia dicendogli: “Finché sono io l’allenatore tu non andrai mai negli Usa”. Scoppia una rissa furibonda con l’allenatore aggredito da tutta la ‘vecchia guardia’ dello scudetto. Al ritorno in campo Chinaglia segna il goal del pareggio e la sera stessa vola a New York.

La situazione è insanabile, la Lazio annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il 30 novembre Corsini viene esonerato e accusa Chinaglia, altri giocatori e società. Al suo posto torna Tommaso Maestrelli convalescente. Nella stagione 1976/77 guida il Cesena, ma anche qui arriva l’esonero. Torna all’Atalanta a guidare le squadre giovanili. Nel 1979 passa al Bari a stagione in corso ma è esonerato prima della fine del campionato. Nel 1981 torna all’Atalanta ma la squadra retrocede in Serie C1. Quindi conclude la carriera di allenatore. È deceduto a Bergamo il 31 dicembre 2009 dopo lunga malattia.

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LAZIO GENOA Le probabili formazioni. Marusic si, Patric forse

Archiviata la sconfitta contro l’Inter, i biancocelesti vogliono riprendere il cammino con una vittoria. Lazio Genoa le probabili formazioni. Novità in arrivo

Ripartire con una vittoria, questo è l’ordine di mister Inaghi dato alla squadra. Il rammarico della serata di San Siro ancora non è passato e per questo serve una sterzata domenica. All’Olimpico arriverà Andreazzoli con il suo Grifone, che viene dal pari casalingo contro il Bologna. Marusic dovrebbe prendere il posto di Lazzari. Immobile tornerà titolare e in difesa potrebbe sperare anche Patric, in ballottaggio con Luiz Felipe. Per Vavro probabile maglia da titolare in Europa League. Lazio Genoa le probabili formazioni

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Luis Alberto, Lucas Leiva, Milinkovic Savic, lulic; Correa, Immobile

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Schone, Radovanovic, Lerager, Barreca; Pinamonti, Kouame

LEGGI LE ULTIME DA FORMELLO, TANTI I BALLOTTAGGI IN CORSO

LAZIO FORMELLO — Ancora turnover in vista del Genoa

LAZIO FORMELLO — Questa mattina la squadra si è ritrovata agli ordini di Inzaghi per proseguire la preparazione del match contro il Genoa, in programma domenica alle 15.00 all’Olimpico

LAZIO FORMELLO — Le buona notizie, nella giornata odierna, arrivano dall’infermeria: Radu ha smaltito l’attacco influenzale e con tutta probabilità dovrebbe riprendere il proprio posto nel terzetto difensivo. Ballottaggio aperto, invece, tra Luiz Felipe, Bastos, Vavro e Patric: in 4 per 2 posti, alla luce della quasi certa titolarità del difensore romeno. Decisiva, in questo senso, la seduta di rifinitura in programma nella giornata di domani. In corsia, probabile chance per Marusic sulla destra. Il montenegrino, squalificato per altri due turni in Europa League, potrebbe infatti far rifiatare Lazzari, apparso poco incisivo nella sfida di San Siro contro l’Inter. Certo, invece, l’impiego di Senad Lulic a sinistra. A centrocampo Simone Inzaghi dovrebbe tornare a schierare i 3 titolari, con Parolo inizialmente in panchina. In avanti tornerà certamente Ciro Immobile supportato da uno tra Caicedo e Correa, utilizzato per 90 minuti nelle ultime tre uscite e di conseguenza a rischio turnover.

SCUDETTO 1915 Lazio-Genoa, l’hashtag tricolore diventa uno striscione

SCUDETTO 1915 Lazio-Genoa, l’hashtag tricolore diventa uno striscione.

SCUDETTO 1915 A partire dal match di Serie A Lazio-Genoa, in programma domenica 29 settembre 2019 allo Stadio Olimpico di Roma, in Tribuna Tevere sarà esposto lo striscione “#SCUDETTO 1915LAZIOTRICOLORE”. Il famoso hashtag che fu trending topic sui social italiani per una intera settimana, pertanto, prenderà corpo sugli spalti della tifoseria laziale che oramai vanta da oltre un secolo un palese credito di giustizia sportiva, storica e morale. L’iniziativa è nata grazie alla sinergia tra il Comitato Consumatori Lazio e l’Associazione Sodalizio Lazio, con lo specifico fine di sensibilizzare le istituzioni, la politica e i media sul tema e in attesa che la Commissione Storica nominata dalla Figc completi l’esame della corposa documentazione trasmessa agli atti federali onde supportare e legittimare la richiesta di assegnazione ex aequo del titolo di “Campione d’Italia 1914/15” a Lazio e Genoa. Chi può porti con sé una bandiera tricolore allo stadio, sarà una bella cornice per lo striscione e per lo Scudetto 1915.

Avv. Gian Luca Mignogna

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LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate…

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LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate…

LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate. Dovute forse al dolore per la morte della nonna (alla quale ieri pomeriggio ha dedicato un messaggio su Instagram). Ma fatto sta che al Tucu non è bastato essere tra i più impiegati negli ultimi turni. In particolare, contro Cluj e Parma è stato irriconoscibile, il ‘fratello stupido’ del talento che in estate aveva stregato tutti ad Auronzo. Segnali di ripresa si sono visti solo contro l’Inter, stoppati purtroppo dalla serata di grazia di Handanovic. I numeri mai come quest’anno piangono: un solo gol segnato in 472 minuti di gioco (382′ in campionato, 90′ in Europa).

Niente a che vedere con quanto mostrato l’anno scorso, la vena realizzativa sbloccata nel finale di stagione e poi coronata in estate, con il titolo di capocannoniere biancoceleste (davanti anche a Immobile). Quest’anno invece l’argentino è tornato sui suoi livelli, non proprio quelli di un bomber: dal suo arrivo a Roma, infatti, ha collezionato 10 gol in 50 presenze. Un bottino magrissimo, che però non impedisce alla Lazio di credere tantissimo in lui. Tanto da offrirgli il rinnovo contrattuale con stipendio adeguato (2 milioni a stagione) e clausola rescissoria di 70 milioni. La società lo considera un big della rosa e aspetta solo che con la mira esploda finalmente tutto il suo valore.

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LAZIO GENOA L’arbitro del match: ecco i precedenti

LAZIO GENOA L’arbitro della partita di domenica delle ore 15.00 sarà diretta da Pairetto

LAZIO GENOA L’arbitro sarà Luca Pairetto della sezione di Torino, insieme a lui gli assistenti saranno: Ranghetti-Bottegoni, IV: Illuzzi, al Var: Mazzoleni e l’Avar: Paganessi. Questa la composizione arbitrale che vedremo domenica.

Pairetto ha arbitrato la Lazio 4 volte in carriera, l’ultimo precedente risale alla stagione 18/19 dove arbitrò Bologna-Lazio terminata 0-2 in favore dei biancocelesti. Gli altri 3 precedenti sono ancora più lontani, parliamo della stagione 17/18 un Lazio-Cagliari 3-0 e nella stagione 16/17 dove la Lazio vinse entrambe le partite: Lazio-Udinese 1-0 e Lazio-Atalanta 2-1. Bilancio positivo nei confronti dei biancocelesti: 4 partite arbitrate, 3 in casa e una fuori, 4 vittorie su 4

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Lazio l’ex Hoedt: “Lasciare la Lazio è stato un errore”

Lazio l’ex Hoedt parla del suo trasferimento in Premier e dell’errore fatto nel lasciare la società biancoceleste

Lazio l’ex Hoedt – Il difensore olandese Wesley Hoedt ha vestito la maglia biancoceleste per diverse stagioni senza mai entrare nel cuore dei tifosi e della società. Durante un calciomercato estivo, decise di lasciare la Lazio per approdare in Premier con il Southampton ma lì le cose non sono andate decisamente meglio. Oggi gioca in Belgio con l’Antwerp. Accettò la Premier sotto suggerimento dell’allora mister Hasenhuttl che lo volle a tutti i costi e gli promise una seconda chance. Ecco le sue parole di rimpianto nei confronti della Lazio

Hasenhuttl mi ha promesso che mi avrebbe dato una seconda chance, ma non ne ho mai avuta una, tanto per cominciare. Nel corso delle sei settimane ho aumentato l’intensità degli allenamenti, ma niente. Dopo un discorso fatto tra noi, ho deciso di dimostrare il mio valore altrove. L’errore che ho fatto è lasciare la Lazio, rimpiango questa scelta. Avevo un contratto quinquennale lì. Dopo due anni, mi hanno proposto di estenderlo per altri cinque, con condizioni migliori. La cultura calcistica italiana è molto professionale, ma tutti vogliono giocare nella migliore lega del mondo, la Premier, e il Southampton mi offriva un contratto che non potevo rifiutare. Sfortunatamente, il club ha avuto due cattive stagioni e le cose non sono andate come pensavo”.

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