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LIVE AURONZO LAZIO – Standing ovation per Strakosha, Alia torna a Roma

Live Auronzo Lazio: la squadra biancoceleste è tornata ad allenarsi sotto le Tre cime di Lavaredo con un uomo in più. In ritiro infatti è arrivato Strakosha.

Live Auronzo Lazio: ecco tutte le news dal ritiro biancoceleste.

Ore 17 – Entrano in campo centrocampisti e attaccanti. Rimangono in palestra i difensori che si sono già esercitati in campo nella seduta mattutina. Assente l’infortunato Leiva che svolge lavoro a parte. Oltre a lui out anche Patric, Marusic e Durmisi.

I giocatori si esercitano su un percorso tattico preparato dallo staff tecnico. Dopo 15 minuti la squadra divisa in gruppi svolge un esercizio con l’obiettivo di mantenere il possesso palla e di finalizzare poi in gol le occasioni create.

Ore 17.30 – La squadra viene divisa in due formazioni. Svolge una mini partitella 6 vs 6 dove possono servirsi per andare in gol anche di due giocatori, utilizzati come sponde, che si trovano accanto le due porte. Assente anche Wallace per problemi fisici post amichevole con la formazione TOP 11 del Cadore.

Ore 18.00 – La squadra si sposta nel campetto adiacente a quello principale per svolgere esercizi di scarico. Strakosha fa capolino sul campo e c’è la standing ovation per lui da parte dei tifosi presenti. Con l’arrivo del portiere albanese, è tornato a Roma il giovane estremo difensore della Primavera Alia.

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LOTITO NON VUOLE VENDERE LA LAZIO

ULTIM’ORA LAZIO LOTITO: “Non vendo! La società la lascio a mio figlio”

Ultim’ora Lazio Lotito non ha dubbi: ribadisce la volontà di non cedere la società e ripercorre i suoi 15 anni alla guida della Prima squadra della Capitale.

Ultim’ora Lazio Lotito ha parlato ai microfoni di Lazio Style Channel: “Domani sarò ad Auronzo di Cadore e stavo vedendo dai monitor di Lazio Style Channel i tifosi presenti in ritiro. La Società ha compiuto uno sforzo importante per allestire una squadra più competitiva rispetto a quella dello scorso anno. La prossima stagione sarà importante e mi auguro che il gruppo abbia la consapevolezza dei propri mezzi e mi auguro che possa esprimere al massimo il proprio potenziale per dare la soddisfazione ai tifosi ed alla Lazio di ricoprire un ruolo sportivo che ci compete nel calcio nazionale ed internazionale”.

IL CENTRO SPORTIVO

“Al termine di alcuni lavori, la Lazio avrà uno dei centri sportivi più belli a livello internazionale: vogliamo far riscoprire l’appartenenza, sono padre di tutti ma ognuno deve svolgere un ruolo in questa grande famiglia. Si deve vincere tutti insieme e solo grazie all’apporto di tutti si raggiungono obiettivi.
Anche ad Auronzo sono cambiate le strutture, così come a Formello, vogliamo fare in modo che i tifosi laziali riscoprano i colori biancocelesti entrando in una famiglia forte economicamente e tradizionalmente”.

LE VITTORIE

“Siamo la Prima Squadra della Capitale ed aver conseguito il maggior numero di trofei dopo la Juventus è per noi motivo d’orgoglio: la differenza tra la Lazio di Ieri e quella di oggi è che oggi i tifosi hanno la certezza del futuro, cosa che in passato non c’era. Oggi abbiamo la certezza di permanere e crescere esponenzialmente per raggiungere un livello internazionale e per entrare tra le squadre che combattono per grandi obiettivi”.

LA LAZIO DI LOTITO

“Oggi sono quindici anni dal mio arrivo alla Lazio, ricordo quel giorno come un fatto di cronaca: la Società era in procinto di fallire, 84 milioni di ricavi a fronte di 86 di perdite. Ho preso il Club durante il suo funerale e l’ho portato prima in coma irreversibile e poi in coma reversibile, è accaduto tutto nel rispetto dei tempi che avevo dato. I primi tre anni furono durissimi perché pagavamo due squadre e quella rosa venne allestita comprando 9 giocatori in un giorno. Abbiamo dato un segnale forte nonostante ci fosse un atteggiamento pessimistico. Ho cercato di far capire alla gente che dovevamo avere una casa fondata sul cemento armato, doveva essere dura. Lanciai idee che sono state prese come modello, oggi non siamo più un vagone rimorchio ma una locomotiva, un punto di riferimento di politica sportiva. La Lazio è divenuta forte economicamente ed è proiettata necessariamente ad una crescita: questo perché sono presidente della mia squadra del cuore e questo è il massimo delle mie aspettative, sono il proprietario del Club e coltivo i sentimenti di tutti, di tutti i laziali ed ho l’obbligo di preservare e tramandare i valori e la storia della Lazio. Per preservare la storia biancoceleste, mi sono fatto carico di centinaia di milioni di debiti ed abbiamo il numero di matricola storico nato nel 1900 ed è per questo che ho messo in campo iniziative per valorizzare la nostra storia, come ad esempio l’aquila. Siamo una società libera. Non dipendiamo da nessuno. Oggi tutti devono bussare alla porta del padrone, ricevere il permesso, e poi sedersi al tavolo nella speranza di portare un vantaggio per la Lazio. Senza di questo non si entra. Prima eravamo una società satellite, oggi rappresentiamo con il nostro operato il passato ed il futuro del nostro club. Non vogliamo rivendicare autorità, ma siamo un punto di riferimento con l’autorevolezza di ciò che abbiamo svolto. Siamo passati da una situazione fallimentare ad una posizione forte tramite investimenti patrimoniali dentro e fuori dal centro”.

LO STORE IN CENTRO

“Nelle prossime settimane apriremo lo store ufficiale a Piazza di Spagna: vogliamo crescere in rapporto alle nostre possibilità per dare ai nostri tifosi i migliori servizi, ma che possano perdurare nel tempo. Noi in quindici anni abbiamo fatto quattro cose: risanato la società, ridato l’orgoglio dell’appartenenza, creato una società forte e credibile a livello internazionale. Le squadre non ci davano ascolto quando sono arrivato, all’estero non ci ascoltavano perché credevano non pagassimo calciatori che selezionavamo. Oggi quando si parla di Lazio si parla di una società ben gestita che porta risultati sportivi ed economici. Devo fare un plauso alla tifoseria che ha compiuto un salto a livello comportamentale anche nei confronti delle istituzioni. Prima tutti si sentivano padroni della Lazio, oggi sono tutti padroni del patrimonio storico-sportivo di una Società gestita al meglio”.

LA GESTIONE LOTITO

“Quando sono diventato presidente ho appagato un sogno ed un desiderio che hanno tutti i tifosi nel cassetto. Abbiamo attraversato momenti duri, di scontri ambientali legati alla mancanza di credibilità che avevo nel mondo del calcio. Tutti pensavano che fossi una meteora. Le condizioni economiche erano altamente critiche. Nessuno pensava che la Lazio sarebbe arrivata ad oggi in questo modo, mi sono definito un artigiano dotato di uno scalpellino in un mondo di grandi industriali. Gli ultimi 15 anni hanno dimostrato che gli industriali non ci sono più, mentre la bottega c’è, esiste, e continua a modellare un processo di crescita funzionale a trasformare in industria mantenendo la mentalità dell’artigiano. Abbiamo organizzazione, potenza e forza economica industriale e mentalità imprenditoriale da artigiano per rimanere immuni da dissesto, preoccupazione centrando un ruolo importante nel calcio internazionale. La squadra oggi ha una potenzialità per ambire ad importanti risultati sportivi a livello internazionale. Dobbiamo far tesoro dell’esperienza e degli episodi negativi che ci hanno negato determinati traguardi per stabilizzarci nei risultati sportivi. Non possiamo mettere a rischio il club per il raggiungimento di un obiettivo sporadico, la crescita c’è stata e tanti campioni oggi ambiscono ad arrivare alla Lazio. Quindici anni fa tutti volevano andare via, oggi tutti vogliono la Lazio. Il merito di questo cambiamento è dettato da tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere quest’obiettivo”.

CAPITOLO RADU

“Radu? Quando una persona si rende conto che la sua casa è la Lazio e lo riconosce pubblicamente nello spogliatoio, mediaticamente e con la società è giusto che venga gli riconosciuta la militanza. Andai in Romania per acquistarlo insieme a Becali, il suo procuratore, ed il presidente della Dinamo Bucarest voleva sapere se avevamo i soldi per comprarlo”.

IL RUOLO DI TARE

“Il Direttore Igli Tare ha costituito un elemento importante al di là dell’aspetto tecnico svolgendo il suo lavoro con grande professionalità e capacità, è stato di stimolo per la mia persona per dare al club una mentalità internazionale. Tanti lavori li ho intrapresi su stimolo di Tare”.

I TROFEI

“I vari trofei vinti, al di là dell’importanza del trofeo, hanno un valore doppio. Aver battuto l’Inter del triplete aveva reso la Lazio l’unica squadra ad aver sconfitto i nerazzurri. Con il senso di appartenenza si possono sfruttare le proprie potenzialità per ottenere il risultato che si merita.

I tifosi questo dovrebbero ricordarlo come tutte le problematiche che aveva la squadra quando c’era il problema di trovare i soldi per pagare ad esempio i conti degli alberghi utilizzati nei ritiri. Quelle umiliazioni le abbiamo riscattate e vogliamo ricordarle per essere il punto di ripartenza. Grazie all’apporto dei tifosi ci troviamo in questa situazione. La Società oggi è forte e stabile e fa il suo mercato con dignità ed autorevolezza senza essere sotto scacco da nessuno. Oggi abbiamo acquistato senza vendere, ma non legheremo nessuno”.

SPOGLIATOIO UNITO

“C’è un bel clima nello spogliatoio, ma se qualcuno volesse coltivare delle ambizioni personali diverse, la società che lo scorso anno ha respinto attacchi, quest’anno avrebbe meno armi per difendersi. Ma questo non rientra nella volontà della società. La rosa al di là delle partenze, quest’anno sarà più forte rispetto alla passata stagione. Quando parlo della crescita organizzativa, parlo anche a livello mediatico. Siamo stati i primi ad avere una radio, abbiamo ancora il nostro magazine ed un canale televisivo. Siamo stati i precursori ed abbiamo lavorato soprattutto per i nostri tifosi. Le persone ambiscono sempre al massimo, così come noi. Dobbiamo avere i piedi piantati per terra per svolgere una crescita che sia di cemento. Arriveremo, impiegheremo più tempo, ma arriveremo con l’orgoglio di esserci arrivati con umiltà e sacrificio. Noi festeggeremo 120 anni di storia, altre squadre rivendicano un numero di anni che non hanno perché hanno avuto dei fallimenti. Conta il numero di matricola, ed il nostro è sempre lo stesso dal 1900. La squadra è come una grande famiglia dove tutti hanno aspirazioni: per avere armonia e rispetto reciproco, il calciatore deve rispettare gli interessi dei tifosi. Il nostro patrimonio è composto proprio dai sostenitori. Per salvaguardare questi interessi dobbiamo comportarci con buon senso e correttezza. Oggi non ci sono situazioni particolari, ma domani qualcuno per coltivare una crescita personale possa avere la possibilità di andare in un club più importante. Per questo dobbiamo entrare tra i 10 club migliori in Europa, per evitare che si creino queste dinamiche. Dobbiamo diventare un punto di arrivo e stiamo raggiungendo questo obiettivo. In passato ci venivano sottratti grandi campioni per pagare le iscrizioni al campionato. Tutti sono utili, nessuno è indispensabile: se esce una persona ne deve entrare un’altra di pari livello se non più forte. La squadra deve diventare più forte e siamo consapevoli che ciò accadrà. Oggi le persone non devono avere preoccupazioni, ma essere sicuri che se ci saranno uscite ci saranno entrate di livello più alto”.

LO SCUDETTO SOTTRATTO

“Uno scudetto ci è stato tolto in maniera indebita e dovremo riconquistarlo, speriamo che chi vagli i documenti riconosca la legittimità di questo titolo essendo risalente ad un periodo molto delicato. Questo avrebbe una doppia valenza. Siamo un Ente morale e deponiamo al corona d’alloro all’Altare della Patria e questo devono ricordarlo tutti: siamo una famiglia blasonata riconosciuta dal mondo intero. Stiamo lavorando per tornare a vincere trofei importanti a livello internazionale: ci stiamo lavorando, siamo arrivati ai quarti di Europa League piano piano ci stiamo avvicinando ai risultati che meritiamo. Roma è Caput Mundi e la Lazio è la Prima Squadra della Capitale e la società più antica della capitale italiana. Attraverso nuove figure in organico a settembre riorganizzeremo i Lazio Club, centri di aggregazione dei tifosi laziale. La soluzione del magazine, della radio e del canale televisivo servono a mettere il tifoso in contatto con la realtà della squadra. Se non vogliono andare fuori, siamo disposti a giocare a Roma purché ci venga riconosciuto lo stesso importo: non possono più essere calpestati i nostri diritti.

LO STADIO

“La coerenza non mi si può contestare, la mia posizione non è mai cambiata sia nei momenti felici, sia in quelli più difficili. Questo deve far riflettere: la stabilità testimonia la nostra costanza.
Dobbiamo continuare ad avere una prospettiva futura. A livello organizzativo l’obiettivo più grande è la realizzazione dello stadio. Siamo partiti per primi nel panorama italiano ma l’istituzione capitolina dell’epoca ci fermò creando un grande danno ai tifosi della Lazio dimostrando di esser stata miope. I riflessi economici dell’opera sarebbe stata importante con stazione ferroviaria interna, approdo con battello ed uscita autostradale. Speriamo sia stato legato solo ad una spetto temporale e che si possa riscoprire la possibilità di cerare stadio con requisiti patrimoniali necessari per fare un grande salto al Club ed ai tifosi laziali. Avere un punto di riferimento aperto 365 giorni all’anno vuol dire educare i tifosi nel rispetto delle regole e far crescere i giovani con i valori promossi dalla Lazio. La nostra squadra è presente nei centri di riposo e negli ospedali affinché il potere mediatico del calcio possa essere utilizzato costruttivamente e per far sì che noi possiamo rappresentare i valori olimpici.
Da diversi anni abbiamo la radio e questo per me è solo il terzo intervento. Non devo reclamizzare quanto svolto, è importante che parlino i fatti. Voglio trasmettere tranquillità e allacciare rapporto empatico con i tifosi biancocelesti”.

NUOVI INVESTITORI

“Nuovi investitori? Oltre alla capacità finanziaria, serve grande passione per i colori biancocelesti, non c’è solo l’aspetto economico. Si vince anche con l’amore e con tante componenti umane. Oggi siamo qui per dimostrare che un piccolo artigiano come il sottoscritto è presidente da 15 anni mentre grandi industriali non ci sono più. Se la Lazio fosse considerata da me come un elemento economico, mi farei dare più soldi possibile e basta. Io ho in testa un ragionamento diverso: voglio lasciare il Club a mio figlio perché rappresenta la storia e la continuità. Questo non penalizza la Lazio, non è stata statica in termini di posizione, ma dinamica facendo tante cose. Ci sono tante squadre in Italia che sono gestite da gruppi economici stranieri. Tare se fosse andato al Milan avrebbe avuto una remunerazione più importante ma meno soddisfazioni. Se un ragazzo cresce in una famiglia agiata ed un altro in una non agiata, entrambi hanno voglia di studiare, quello con disponibilità economiche ha meno difficoltà, mentre l’altro ha difficoltà perché non ha i mezzi. Alla fine del percorso formativo, chi parte svantaggiato è più contento rispetto all’altro. Bisogna però raggiungere l’obiettivo, non basta la disponibilità economica per centrare dei traguardi. Amatrice rappresenta un punto di riferimento nella mia vita. Mio nonno materno era di questo paese e la Lazio è stata la prima squadra a visitarla dopo il sisma costatando con mano quanto avvenuto. In questo modo abbiamo attenzionato tutti a questa tragedia che ha colpito Amatrice. Il calcio dev’essere un elemento di rilevanza sociale che dev’essere impiegato per il bene delle persone e per portare a termine miglioramenti a livello sociale. Le critiche sono uno sport praticato, ma bisogna capire da chi provengono. Se arrivano da persone autorevoli devono essere motivo d’attenzione particolare, ma se arrivano da persone che tendono a criticare, i giudizi restano dei ragli d’asino che non arrivano al cielo. Accettiamo il giudizio delle persone perché ci serve per migliorarci e per evitare di commettere gli errori del passato. Stiamo lavorando per migliorarci, soprattutto come persone. Noi sogniamo sempre il meglio ma dobbiamo tradurre le ambizioni in realtà. I desideri non devono mancare, soprattutto per i giovani. Noi prendiamo i calciatori che servono sulla base delle scelte del Direttore Sportivo e sulla base delle necessità manifestate dall’allenatore. Non ci siamo mai sottratti dagli investimenti: noi dobbiamo fare le cose oculatamente nel rispetto delle esigenze tecniche e sui parametri che abbiamo sempre tenuto in considerazione. Non trapela l’amore degli addetti ai lavori per questa squadra, noi metabolizziamo le sensibilità e come padre di una grande famiglia abbiamo un portamento rappresentativo nei confronti di tutti per preservare una postura che non scada in situazioni malinconiche. Dobbiamo dare il senso della fierezza, del senso d’appartenenza e dell’empatia. Con il Settore Giovanile stiamo creando punti di riferimento anche al di fuori del contesto romano. I risultati si raggiungono e non si proclamano, noi dobbiamo lavorare per far sì che ciò accada. Crediamo nella possibilità di ottenere risultati migliori rispetto a quelli dello scorso anno ed, infatti, abbiamo inserito dei premi per la squadra”.

IL RICORDO DI MIRKO FERSINI

“La commozione per Mirko Fersini? Fa parte della mia educazione e spero faccia parte del patrimonio dei tifosi laziali”.

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LEIVA PARLA DEL SUO INFORTUNIO

LAZIO AURONZO Lucas Leiva: “Squadra più forte ma dobbiamo crescere”

Lazio Auronzo – Dopo l’infortunio subito il centrocampista brasiliano Lucas Leiva si presenta in conferenza stampa per far luce sulle proprie condizioni. Leiva, questa è una Lazio più forte e da Champions? “Speriamo di sì. Siamo nella prima settimana di lavoro, bisogna restare tranquilli. Ad Auronzo possiamo lavorare bene, con i nuovi arrivi la squadra è già più forte. Ma non voliamo troppo, prepariamoci bene per l’inizio della stagione”. Su Milinkovic: “È importante per noi. Sappiamo che ha fatto la differenza in tante partite. Dobbiamo restare concentrati. Fa parte del gruppo, finché resterà alla Lazio sarà importante per noi. Dobbiamo aspettare. Tante squadre lo vogliono, siamo felice che sia con noi”. Dopo un ottavo posto come si riparte? “L’ho detto alla fine della stagione. L’ottavo posto non era giusto per il valore della squadra. Abbiamo disputato una bella Coppa Italia. Ora dobbiamo crescere in campionato”.  Sulle sue condizioni: “Ho avuto un problema alla coscia destra. Devo aspettare una valutazione dell’infortunio più approfondita ma non credo sia niente di grave. Solo un po’ di fastidio. Speriamo di avere una notizia positiva nei prossimi giorni”. Manca un po’ di esperienza alla Lazio? “No, quello che è mancato sono stati i punti. L’ho detto l’anno scorso. Avevamo la chance di stare tra le prime quattro, due anni fa sappiamo come è andata nell’ultima partita. Non dobbiamo guardare troppo avanti, ciò toglie tante energie. Ora dobbiamo solo lavorare bene fisicamente e mentalmente in un ambiente positivo. Così possiamo iniziare bene il campionato e poi pensare alla Champions. Parlare troppo presto non ha senso”. Contento di essere alla Lazio? “Sì. Dopo 10 anni in un club grandissimo come il Liverpool la Lazio è stata una delle scelte più importanti della mia vita. Mi sono trovato benissimo, e così anche la mia famiglia. È stata una scelta funzionale. Spero lo sia stata anche per la Lazio”. A volte si è detto che alla Lazio sia mancato il carattere. Ti aspetti acquisti alla Leiva? “Stiamo lavorando da 5-6 giorni con i nuovi. È troppo presto per fare un’analisi. L’importante è che si trovino bene, che capiscano il modo di giocare. Se sono qui significa che sono forti. L’anno scorso dopo l’Inter avevamo una grande chance, poi abbiamo sbagliato qualche partita. Il prossimo anno tenteremo di non sbagliare”. Il rapporto tra Leiva e Inzaghi: “Il mister è il simbolo della Lazio. È qui da tanti anni come giocatore e allenatore. Ha creduto in me, mi ha dato la possibilità di giocare. È stato importante. Avere lui anche il prossimo anno significa che possiamo proseguire questo percorso”. Dove può arrivare la Lazio in Europa League? “Ogni anno partiamo per vincere, altrimenti non ha senso cominciare il campionato, la Coppa Italia e l’Europa League. A maggio tireremo le somme. Due anni fa abbiamo fatto un grande percorso. Speriamo di andare il più avanti possibile”. Dove collochi la Lazio? “Dobbiamo aspettare, è troppo presto. Ora pensiamo solo a prepararci. Vedremo quando inizieranno le partite vere. Abbiamo la squadra per arrivare tra le prime quattro o cinque. L’anno scorso non è stato un bel campionato il nostro”.  Quanta rabbia l’Atalanta in Champions? “Rabbia no. L’Atalanta ha meritato, ha fatto meglio di noi. Dobbiamo analizzare, tutti cominciano da zero. Speriamo di fare meglio e fare risultati migliori”. Sei stato premiato per due anni come giocatore dei tifosi: ora i tuoi obiettivi personali? Quali qualità stai scoprendo? “Spero di vincere anche il terzo anno (ride, ndr). Il mio è un ruolo importante. Mi sono trovato bene, l’allenatore mi ha dato fiducia. Anche prima le mie qualità le avevano intraviste altri tecnici”. È una Lazio più spensierata rispetto all’anno scorso? “È importante imparare dagli errori, speriamo di non rifarli. Ogni anno la squadra lavora insieme, quindi migliora costantemente L’anno scorso abbiamo fatto una bellissima Coppa Itali ma in campionato volevamo fare meglio. Cercheremo di iniziare bene e di finire in una posizione più alta in classifica”.

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LAZIO Lotito fa luce sulla situazione relativa a Milinkovic

LAZIO Lotito, nella giornata del 15esimo anniversario di presidenza biancoceleste, ha detto la sua in vista della prossima stagione

LAZIO Lotito ai microfoni di Sportmediaset: “Mi auguro che la società sia altamente strutturata e organizzata dal punto di vista economico patrimoniale, e che combatta per le prime posizioni nel calcio internazionale. L’auspicio è che questo sia l’anno in cui si rafforza la consapevolezza delle nostre potenzialità. Milinkovic? Non è un problema economico, sarebbe riduttivo. Vorrebbe dire sminuire il rapporto che abbiamo io e la società con il giocatore, e lui nei conforti della società. Lo scorso anno ho respinto alcune offerte importanti, mentre in questa stagione, in virtù degli impegni assunti con il giocatore e con il suo staff e per quello che ha dimostrato, avrei meno armi per trattenerlo”

MIHAJLOVIC Striscione a Roma contro Ivan Zazzaroni

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MIHAJLOVIC Striscione a Roma contro Ivan Zazzaroni.

MIHAJLOVIC Striscione a Roma contro Ivan Zazzaroni.Zazzaroni sciacallo e uomo di m…“, questo il contenuto della scritta, nera su sfondo bianco. Al direttore del ‘Corriere dello Sport’ non è stato perdonato lo spiacevole episodio avvenuto la settimana scorsa nei confronti del tecnico del Bologna. Proprio il giornalista, sul quotidiano da lui diretto, ha infatti rivelato in anteprima la leucemia che ha colpito l’allenatore serbo. Così facendo, ha contravvenuto alle indicazioni di quest’ultimo, che avrebbe preferito dare lui stesso la notizia. Un aspetto che l’ex difensore biancoceleste ha poi rimarcato in conferenza stampa, non risparmiando un rimprovero per Zazzaroni: “Per vendere qualche copia in più, ha rovinato un’amicizia di 20 anni”. Sinisa non perdona dunque, e non è certo il solo.

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LIVE AURONZO – Prosegue il lavoro sulla difesa. Un centrocampista ko?

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LIVE AURONZO – Il report della seduta mattutina del settimo giorno di ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo.

LIVE AURONZO – L’allenamento inizia, come di consueto in palestra. Mezz’ora di lavoro, poi tocca ai difensori scendere in campo. Presenti i vari Acerbi, Radu, Luiz Felipe, Vavro, Silva e Wallace. Quest’ultimo sembra dunque aver recuperato dall’infortunio accusato nel test di mercoledì e che ieri lo aveva costretto a restare in palestra. Al sestetto arretrato viene sottoposto un apposito percorso atletico, che li tiene impegnati per mezz’ora. Dopodichè, il gruppetto viene diviso in due terzetti: da una parte, Luiz felipe, Acerbi, Radu; dall’altra, Vavro, Wallace, Silva. Per tutti un esercizio consistente nel difendere sui lanci lunghi mantenendo compatta la linea difensiva. La chiusura dell’allenamento è testimoniata da Inzaghi e Farris che intrattengono il pubblico con una partitella di calciotennis.

Da segnalare infine due cose. La prima riguarda Leiva, rimasto in palestra. Il brasiliano ha svolto dei lavori personalizzati e al termine ha lasciato il centro sportivo confidando di dover verificare l’entità dell’infortunio. Durante la seduta però è apparso tranquillo e sorridente, il che non dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) far presagire nulla di grave.

La seconda riguarda invece Strakosha, che, dopo il problema al tendine d’Achille, questa mattina si è sottoposto alle visite mediche in Paideia. Per la serata di oggi è previsto il suo arrivo ad Auronzo, pronto per tornare al lavoro. L’albanese, arrivato con le scarpe da ginnastica in mano, è apparso sereno, tanto che, prima di entrare in clinica, ha riservato autografi e selfie con i tifosi presenti. Insieme a lui, sono entrati in clinica anche Di Gennaro e Tounkara. Entrambi però resteranno a Formello ad allenarsi con gli altri esuberi. Fuori dal progetto tecnico, la società sta cercando loro una sistemazione. 

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CALCIOMERCATO LAZIO Badelj ai saluti, l’addio è vicino

CALCIOMERCATO LAZIO Badelj ai saluti dopo una sola stagione con la maglia biacoceleste

CALCIOMERCATO LAZIO Badelj ai saluti – L’avventura con il croato è durata una sola stagione. L’acquisto a parametro 0 effettuato un anno fa, non ha dato i frutti sperati perciò la Lazio e il calciatore, hanno deciso di terminare qui l’avventura a Roma. Secondo La Gazzetta dello Sport, Il Bordeaux sarebbe a un passo dal prendere Milan Badelj, dove ritroverebbe anche il suo ex allenatore Paulo Sousa. L’affare dovrebbe concludersi a breve per una cifra di 5 milioni. Rimarrebbero poi altri giocatori da cedere: Wallace e Durmisi.

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STADIO LAZIO A SETTEMBRE L’INCONTRO

STADIO LAZIO, a settembre un nuovo incontro con la Raggi

STADIO LAZIO Lotito vuole costruire l’impianto per la Lazio

A settembre andrà in scena un incontro al Campidoglio tra il presidente Lotito e la sindaca Raggi per parlare dello stadio della Lazio. I due hanno avuto un piccolo colloquio durante la premiazione della squadra per la Coppa Italia. Lotito, è deciso a presentare il nuovo progetto e ad avere le stesse chance che ha avuto la Roma per provare ad avere il nuovo impianto. Proverà a riproporre nuovamente i campi sulla Tiberina sperando che qualcosa sia cambiato, se così non dovesse essere è pronto a studiare un pianto con la sindaca e la giunta. Però non vorrebbe aspettare più di tanto, spera che la questione si potrà risolvere in tempi brevi in modo tale da far avere alla Lazio il suo stadio personale.

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LESIONE PER LEIVA

LAZIO AURONZO Lesione per Leiva: Inzaghi in ansia

LAZIO AURONZO Lucas Leiva si è infortunato e rischia di tornare subito nella Capitale. Lesione è da valutare fra il primo e il secondo grado al quadricipite femorale della coscia sinistra.

Dopo Durmisi, Patric e Marusic (forte distorsione al ginocchio con interessamento del legamento) si ferma anche Leiva. Il brasiliano oggi dovrebbe tenere una conferenza stampa per chiarire la sua condizione fisica. E per fortuna che ieri era un pomeriggio di riposo. Radu ha organizzato un pranzo per stare insieme a tutta la rosa. Volti sorridenti quelli di Adekanye, Jony, Lazzari, Vavro e André Anderson.

Però Inzaghi è in ansia: il suo miglior centrocampista ora è a rischio lungo stop. Chissà che questo non possa far accelerare il mercato in entrata dei biancocelesti e regalare al mister un altro centrocampista. Staremo a vedere: aspettando le parole di Leiva la Lazio si guarda attorno.

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Papà Inzaghi: “Vi racconto tutto su Simone”

Tra i tanti tifosi presenti sugli spalti del centro sportivo Zandegiacomo anche uno spettatore d’eccezione: Giancarlo Inzaghi. Il papà di mister Inzaghi sta trascorrendo qualche giorno ad Auronzo per far visita al figlio e alla Lazio prima di ripartire e raggiungere l’altro figlio. Pippo è intanto al lavoro con il Benevento. Il papà di Inzaghi è intervenuto a Radiosei: “Sto guardando la seduta per portare delle varianti da suggerire al mister (ride, ndr)! In questi quattro giorni ciò che mi ha colpito è questa sensazione di compattezza della squadra. Il buonumore, c’è una grande unità d’intenti. Mi stanno piacendo molto. Guardandola da fuori viene spontaneo dire che è una squadra in grado di far tribolare chiunque. Poi ci sono tante cose, gli episodi… Il gruppo però è davvero unito. Mi sono divertito a vederli. È stata una bella vacanza. Ho assistito agli allenamenti, abbiamo fatto passeggiate in questo posto bellissimo. Abbiamo trovato dei bei giorni”. Dopo la vittoria in Coppa Italia Simone Inzaghi si prese del tempo per pensare: “Non è venuto a Piacenza ma ci siamo sempre sentiti. Poi siamo stati noi a venire a Roma. C’erano tante voci. Va via, resta. Poi Filippo è venuto e mi ha detto: “Papà, non se ne andrà mai da Roma. Mai. È troppo legato alla Lazio.  Sono 21 anni che parcheggia fuori quel campo per cui è difficile. Si sente a casa. Filippo ci ha parlato due giorni e ha capito tutto. Se gli parlavi di andare via gli venivano le lacrime agli occhi. ‘Adesso vediamo, valutiamo’, rispondeva. Ma lui in cuor suo già sapeva. Anche se interessamenti ce ne sono stati e questo non può che fare piacere”. Il 26 dicembre a Bologna è andato in scena il derby tra i fratelli Inzaghi: “Un po’ di emozione c’era ma sono abituato. L’emozione c’era ma mi diceva anche che la Lazio era una spanna sopra, che si poteva immaginare il risultato”.  Come allenatore cosa ha Simone più di Filippo e viceversa? “Non voglio rispondere perché con loro ho un rapporto pazzesco. Ci sentiamo due volte al giorno. Da allenatori sono bravi e con le palle. Poi, certo, per vincere ci vogliono squadre e fortuna. Sono lavoratori seri. La serietà la sto vedendo anche nelle testimonianze dei tifosi. Dicono cose che mi hanno commosso. Sono sempre disponibili con loro, con i bambini. Se mi ascoltano? Eh, insomma, ogni tanto mi prendono in giro. Dicono: ‘Chiedi la formazione a papà, così perdiamo sicuro!’ (ride, ndr). Sono orgoglioso di avere due figli così”. La delusione per la Champions League sfumata due anni fa e la gioia dopo la vittoria della Supercoppa e della Coppa Italia: “Professionalmente si cresce sempre. A me sembra sia bravo. Nei rapporti anche. Non dovrei dirlo come padre. Il modo di fare. Non sempre è un bravo ragazzo ma quando ci vuole ci vuole. Sa usare bastone e carota. Negli spogliatoi sa come farsi sentire. Se mi aspettavo diventasse allenatore? No. Me l’aspettavo da Filippo per come è fatto, per il modo maniacale che ha di non staccare mai. Non credevo di Simone. Invece mi accorgo vedendolo lavorare che lo fa intensamente. Poi l’abbiamo visto: se vinci con il Milan, con l’Inter, un motivo ci sarà. Certo, abbiamo perso anche con il Chievo. In genere mi chiama un minuto dopo la partita. Con il Chievo mi ha chiamato due ore dopo (ride, ndr). In quell’occasione sono stato pesantino: ‘Cavolo, non si può, come si fa?’. Lui era calmo, sereno. Giocava a pallone in salone con il figlio. La moglie mi ha detto: ‘Sì tu lo vedi tranquillo ma poi me lo devo sorbire io quando tra due giorni sarà inc***ato!’. Degli arbitri ha deciso di non parlarne più. Non gliel’ho consigliato io. Però anche il loro è un ruolo complicato. Deve averlo capito. Ma a volte succede che vedi qualcosa che non va e ti viene da dirlo”.

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LAZIO AURONZO Radu porta a pranzo la squadra

LAZIO AURONZO Radu — Nella giornata odierna il romeno ha portato a pranzo tutta la squadra, staff tecnico compreso

LAZIO AURONZO Radu, nella giornata di oggi, ha portato a pranzo squadra e staff tecnico per sugellare il risanamento di un rapporto lungo 12 anni. Rapporto, quello tra il romeno e il club biancoceleste, che sembrava destinato a finire e che adesso sembra aver stabilito un legame più forte che mai. Radu è un leader, e l’ovazione con cui è stato accolto da compagni e tifosi al suo arrivo in ritiro ne è la chiara testimonianza. Al pranzo odierno, in un ristorante a circa mezz’ora da Auronzo, hanno presenziato anche i membri dello staff tecnico, Inzaghi, Farris e Peruzzi compresi. Un lungo tragitto tra i boschi delle Dolomiti ha portato i biancocelesti a scalare le montagne per poter arrivare a destinazione e sancire la definitiva intenzione di ricominciare, insieme, a fianco del senatore romeno.

Bellissimo striscione dei laziali sotto casa di Mihajlovic

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Bellissimo striscione dei laziali sotto casa di Mihajlovic.

Bellissimo striscione dei laziali sotto casa di Mihajlovic.Sinisa vinci la tua battaglia più importante“, questo il contenuto della scritta, nera su fondo bianco. Autori alcuni tifosi della Lazio, che hanno posizionato il drappo sotto l’abitazione romana del tecnico del Bologna, a due passi dallo stadio Olimpico. Nella casa vivono ancora la moglie e le figlie dell’ex difensore.

Una testimonianza d’affetto e di vicinanza dei sostenitori biancocelesti, da sempre legatissimi all’allenatore serbo. Al quale sono stati tributati striscioni di sostegno anche in altre parti d’Italia: l’ultimo davanti allo stadio Partenio, ad Avellino. L’allenatore del Bologna, lo scorso sabato, ha rivelato di essere affetto da leucemia.

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LIVE AURONZO – Guai per un difensore nella seduta mattutina

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LIVE AURONZO – Il report della seduta mattutina del sesto giorno di ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo.

LIVE AURONZO – L’allenamento mattutino, previsto per le 10, ha inizio in ritardo a causa della presenza dei ragazzi del Lazio Summer Camp, che ne approfittano per scattare foto e fare autografi con i giocatori. Consueto lavoro in campo per i portieri, mentre il resto della squadra si dirige in palestra. Alle 10.30 gran parte della squadra entra in campo e viene impegnata in esercizi riguardanti lo stop e il passaggio di palla. Non ci sono Badelj, Radu e Jony, che si dirigono invece verso il Lago Santa Caterina per svolgere una corsa lungo le rive. Alle 10.45 la squadra cambia allenamento e si dedica a esercitazioni sui lanci lunghi, il dribbling, e la precisione Infine, alle 11.00 la squadra, divisa in due formazioni, si esercita sul possesso palla e il pressing. Assenti questa mattina gli infortunati Marusic e Durmisi. Wallace, invece, uscito dolorante dall’amichevole di ieri, è rimasto in palestra.

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CALCIOMERCATO Lazio Rossi è fatta con la Juve Stabia

CALCIOMERCATO Lazio Rossi tornerà in Serie B

CALCIOMERCATO Lazio Rossi – Secondo Di Marzio, Alessandro Rossi tornerà a giocare in Serie B. L’accordo tra la Lazio e la Juve Stabia è fatto, manca solo la firma dell’attaccante che arriverà nelle prossime ore per dar via alla nuova avventura. Il classe 97′, si trasferirà in prestito per cercare continuità dopo l’infortunio che non gli ha permesso di completare al meglio l’avventura con il Venezia. Tra poche ore arriverà l’ufficialità. La rosa biancoceleste, inizia a sfoltirsi dopo gli addii di Lombardi e il neo acquisto Kinyie

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DUE LAZIALI ALLA SALERNITANA

UFFICIALE Due laziali in prestito alla Salernitana

UFFICIALE Due laziali in prestito alla squadra della Salernitana

UFFICIALE Due laziali in prestito – Ormai mancava solo l’ufficialità ma era questione di tempo perché i due calciatori Lombardi e Kiyine erano destinati ad andare a Salerno per vestire la maglia della Salernitana. Entrambi del reparto offensivo, il primo tornerà in Serie B, mentre Kiyine è stato appena comprato dai biancocelesti per girarlo poi e farlo crescere nella Salerninata, ecco il comunicato del club granata:

“L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver raggiunto l’accordo con il Cagliari Calcio per il trasferimento a titolo definitivo dell’attaccante classe ’91 Niccolò Giannetti. Il calciatore ha firmato con il club granata un contratto triennale. La Società comunica altresì di aver raggiunto l’accordo con la S.S. Lazio per il trasferimento a titolo temporaneo dell’attaccante classe ’95 Cristiano Lombardi e del centrocampista classe ’97 Sofian Kiyine”.

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LE PAROLE DI LOTITO

LAZIO LOTITO Tra Milinkovic, Champions e passato

LAZIO LOTITO Tra Milinkovic, Champions e il suo passato alla Lazio

LAZIO LOTITO Tra Milinkovic e Champions. Era ormai il lontano 19 luglio 2004 quando Claudio Lotito, decise di acquistare la Lazio piena di debiti. Oggi festeggerà i 15 anni da presidente biancoceleste, arrivando a essere il più longevo della storia laziale. Ecco le sue parole tra gli inizi, Milinkovic e il futuro al Corriere dello Sport

L’acquisizione della Lazio nel 2004: “Quelle furono giornate impegnative e veloci, ormai avevo preso l’impegno di salvare la società, a parte l’interesse di diventare il presidente della squadra del cuore. Volevo e sentivo il bisogno oltre alla responsabilità, di dover salvare il patrimonio di un club con oltre cento anni di storia, il primo nato a Roma. Ricordo le tensioni per l’acquisizione, non era semplice. Tutti lo ricordano. La Lazio era in una situazione prevista dall’articolo 2247 del codice civile, si rischiava di portare i libri contabili in tribunale: 84 milioni di ricavi, 86 di perdite, 550 milioni di debiti. Da tutti era ritenuta una sfida scriteriata, impossibile da portare a termine. Questo è un pazzo, mi dicevano, ma vedevo l’entusiasmo della gente”.

Lavoro senza sosta per la società: “Non c’erano altre soluzioni. Arrivai a lavorare 23 ore al giorno, addirittura terminavo alle 6 di mattina dall’ufficio, davo appuntamenti alle 2 di notte. Ricordate il mercato? Presi 9 giocatori l’ultimo giorno. Non avendo grandi risorse, non capivo perché i giocatori non dovessero essere testati. Prendemmo quasi tutti in prestito con diritto di riscatto, fui attaccato ma quel giorno comprai Siviglia e Rocchi, che ha fatto la storia della Lazio con i suoi gol. Pensavo che il club dovesse diventare una grande famiglia in cui ognuno ha il proprio ruolo. Oggi Rocchi allena nel settore giovanile e ha fatto un altro salto in avanti, come è accaduto per Inzaghi. Tommaso è un riferimento per i giovani, ha fatto la storia, ci sono dei valori da cui non prescindere”.

“Dissi che dopo aver trovato la Lazio al funerale, l’avevo portata in coma irreversibile e avrei dovuto renderlo reversibile. Pagavo due squadre. Quella allestita da me e costava un terzo rispetto a quella del piano Baraldi a cui non erano stati pagati gli stipendi. Con le norme attuali la Lazio non si sarebbe iscritta al campionato. La salvezza vera si realizzò attraverso l’accordo con l’Agenzia delle Entrate, avevamo 140 milioni di debiti con il Fisco. Fui il primo a ottenere la transazione. Ci tengo a dirlo: non era una legge fatta ad hoc per Lotito, ma esisteva dal 2002. Restavano altri 450 milioni di debiti, avevo la fila dei creditori nel mio ufficio a chiedere il conto”.

Capitolo Milinkovic – Secondo il presidente, ora dipenderà semplicemente dal giocatore decidere se rimanere o meno alla Lazio. Lui la scorsa estate ha rifiutato più volte grandissime offerte per trattenerlo nonostante cifre da capogiro che avrebbero aiutato la società. Molto spesso si è raggiunto 200 milioni di euro di patrimonio e 600 per valore dei calciatori: “Intorno a noi e grazie a noi, ci siamo creati una casa di vetro e ormai abbiamo capito che non si possono obbligare le persone a svolgere il proprio mestiere in un ambiente in cui si sentono bene. Non è il caso di Sergej. Lui ha dimostrato grande affetto, responsabilità, serietà. Dipenderà dagli eventi e non dalla società. Lo scorso anno son riuscito a respingere gli assalti, quest’anno si potrebbe proporre un problema di rispetto se il giocatore dovesse prospettare una soluzione diversa. La Lazio non sarà mai indebolita, ma sempre rafforzata, su questo non ci sono dubbi: è il nostro intendimento“.

Sullo stadio: “Dobbiamo fare una proposta, confrontarci con l’amministrazione con la giusta sensibilità e compatibilmente con le norme. La Lazio rappresenta s stessa e i suoi tifosi. Deve premere a tutti avere una propria casa e dare alla società la possibilità di accrescere i ricavi.”

Sulla Champions e il futuro, Lotito ha precisato che la squadra a fine mercato non sarà indebolita ma anzi, verrà rinforzata perché l’obbiettivo è quello di migliorare e crescere anche se poi esistono fattori imponderabili. La Champions a esempio, è sfumata ma l’avrebbero potuta conquistare già nelle ultime due stagioni. Il premio a Inzaghi per lo scudetto ne è l’esempio, infatti anche squadre come la Lazio possono diventare sorprese e vincere, come hanno fatto per la Coppa Italia battendo una corazzata come la Juventus e come accaduto al Leicester in Premier. Torna proprio sul premio a Inzaghi: “Se abbiamo messo un premio… Ma i traguardi si raggiungono non si evocano“. L’obbiettivo inoltre è quello di lasciare in un futuro, la società a suo figlio Enrico che segue sempre da vicino la società.

Su Radu invece parla della parabola del figliol prodigo

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LA LAZIO ACQUISTA ALTRE DUE PROMESSE

La S.S. Lazio comunica di aver acquisito a titolo definitivo dall’A.C. Chievo Verona le prestazioni sportive del calciatore Sofian Kiyine.

La S.S. Lazio comunica di aver acquisito a titolo definitivo dall’A.C. Chievo Verona le prestazioni sportive del calciatore Angelo Ndrecka.

Con questo messaggio apparso pochi minuti fa sul sito ufficiale, la Lazio annuncia gli acquisti di questi due baby calciatori.

Acerbi: “Vavro ottimo acquisto. Vogliamo lottare per i posti che ci competono”

Al termine dell’amichevole contro la Top 11 del Cadore, è intervenuto in conferenza stampa il leader della difesa. Un Francesco Acerbi come sempre sereno e consapevole delle potenzialità di questa squadra. Ecco le sue parole.
“Quest’anno vedo molta intesa fra di noi. Ci si conosce meglio. C’è più entusiasmo per affrontare la nuova stagione. Sarà difficile, ma stiamo lavorando qualitativamente con intensità.”

Alla domanda su questo benedetto quarto posto, il centrale difensivo risponde così: “L’anno scorso siamo arrivati ottavi, ma per fortuna abbiamo vinto la Coppa Italia. Dipende da noi, la voglia che vogliamo riversare dentro al campo. Le qualità ci sono per fare un grandissimo campionato. Per adesso stiamo lavorando con molta serenità. Il gruppo è fantastico e per come abbiamo iniziato spero che sia un’annata di grandi soddisfazioni”.

Perchè i compagni ti chiamano Leone?

“Da una vita mi chiamano leone e mi fa piacere essere leader. Io cerco, come ho sempre detto, di dare il massimo fuori e dentro al campo. Cerco di migliorarmi sempre e di dimostrare di voler giocare. Non bisogna mai sedersi e bisogna sempre avere degli obiettivi. Ovvio, giocare la Champions e partite così belle e importanti deve essere uno stimolo”.

Un giudizio su Vavro?
Vavro è un ottimo acquisto. Deve migliorare come tutti, è sveglio e cerchiamo di dargli una mano. Lui, come Jony, come Bobby (Adekanye ndr.) che sono giovanissimi hanno tutto il tempo dalla loro parte”.

Bisogna curare la testa per evitare altre battute d’arresto in campionato?

Il gruppo è di livello, con giocatori di livello. L’anno scorso dopo la vittoria contro l’Inter ci siamo bloccati. Qualcosa non ha funzionato, ma bisogna capirlo e trovare il motivo dentro di noi. Ogni stagione però è diversa, sicuramente la Lazio non può arrivare all’ottavo posto. Vogliamo lottare per i posti che ci competono”.

LAZIO – TOP 11 del CADORE 12-0 Correa in grande spolvero

Si è appena conclusa la seconda amichevole estiva della Lazio, con il risultato finale di 12-0. Gara molto semplice che ha visto andare a segno al 16′ Cataldi (L), 24′, 37′ Immobile (L), 28′ Caicedo (L), 43′ Adekanye (L), 49′, 51′, 63′ rig., 65′ Correa (L), 56′ rig. Jony (L), 75′, 80′ André Anderson (L). Il modulo è sempre quello con nessun elemento di novità rilevante. Positiva la prova dei nuovi durante le due frazioni. Nel primo tempo, subito a destra Lazzari che si è mosso molto bene, mentre Vavro, Jony e Adekanye sono stati utilizzati nella ripresa. Lo spagnolo ha anche realizzato col sinistro un gol direttamente da calcio di rigore al 56′. Mattatore del match è stato uno dei protagonisti dell’ultima Coppa Italia. Correa è andato a segno in ben quattro circostanze., dimostrando di star bene e di toccare la palla con una qualità rara.

Il prossimo test sarà contro la Triestina e di sicuro il livello sarà di bene altro spessore. Avanti Lazio

CALCIOMERCATO Pres. Santos annuncia: “Cipriano alla Lazio”

CALCIOMERCATO La Lazio guarda al futuro. Il club biancoceleste ha raggiunto l’accordo con il Santos per Gustavo Cipriano.

Gustavo Cipriano, difensore classe 2001, arriva a Formello con la formula del prestito con diritto di riscatto + 20% su una successiva rivendita. Tare punto molto sul giovane brasiliano. Conferme sulla riuscita dell’operazione sono state rilasciate dal presidente del Santos ai media brasiliani.

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