A poche ore da Udinese Lazio Felipe Anderson, vero uomo in più dei biancocelesti in questa fase della stagione, pare essere in vantaggio per una maglia da titolare a scapito di Luis Alberto. Per il brasiliano ancora nessuna rete lontano dall’Olimpico
A poche ore da Udinese Lazio Felipe Anderson, vero uomo in più dei biancocelesti in questa fase della stagione, pare essere in vantaggio per una maglia da titolare a scapito di Luis Alberto. Per il brasiliano ancora nessuna rete lontano dall’Olimpico. Momento decisamente positivo quello che sta vivendo il numero 10 biancoceleste. Una stagione, la sua, cominciata in infermeria e lontano dai migliori auspici, complice l’esplosione di Luis Alberto e l’arrivo a Formello di Nani dal Valencia.
Poi il rientro in campo, i primi gol e i primi sprazzi di bel gioco. A un certo punto però, qualcosa si rompe. Tra Milan, Genoa, Steaua Bucarest e Napoli la Lazio inanella quattro k.o. consecutivi, dando avvio una mini crisi, di cui Anderson diventa uno dei responsabili. I tanti errori e la svogliatezza in campo non sono ben accetti dall’ambiente laziale. Felipe diventa così bersaglio mediatico, oltre a essere escluso da Simone Inzaghi a causa di diverbi che sfociano in una pseudo-lite proprio con il tecnico piacentino.
La situazione però si ristabilisce presto. La Lazio torna a vincere e Felipe Anderson a brillare, a incantare e assere decisivo per la maglia biancoceleste. Tre gol e sette assist il bilancio del fantasista carioca, che cerca ancora la prima gioia personale lontano dalle mura amiche. Questo pomeriggio nella sfida contro l’Udinese, in programma alle 18.00 alla Dacia Arena, il brasiliano dovrebbe con molta probabilità scendere in campo dall’inizio alle spalle di Immobile. Una grande occasione dunque, nell’auspicio di aiutare la squadra a ottenere una vittoria fondamentale e di trovare il primo gol stagionale in trasferta.

L’8 aprile del 2005, sei giorni dopo la sua morte, si svolsero a
I funerali vennero svolti in piazza San Pietro dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. Presenti alle esequie più di 200 delegazioni ufficiali, oltre ai rappresentanti di tutte le religioni. Giovanni Paolo II venne sepolto sotto la basilica di San Pietro, nelle Grotte Vaticane. Almeno 250mila persone presenziarono alla cerimonia stipate tra la piazza e via della Conciliazione. Diversi maxischermi furono posizionati nelle principali piazze della capitale. Il rito venne inoltre trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate. In Italia furono quasi 14 milioni gli spettatori e lo share raggiunse il 90%. Record assoluto per la tv italiana. Si stima che tra piazza San Pietro e i vari maxischermi le persone che seguirono il funerale furono quasi tre milioni.

