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La moviola di Inter-Lazio: Mazzoleni troppo fuori fase…

Se i biancocelesti sono da criticare per l’insufficiente prestazione di Milano che ha portato un sonoro 3-0 decisamente non è da meno la direzione del direttore di gara Mazzoleni. Se infatti l’arbitraggio all’inglese fischietto bergamasco è stato complessivamente positivo, nella ripresa invece si dimostra molto fuori fase. Mancano infatti due rigori, uno per parte: il contrasto di Biglia su Icardi e quello insensato di D’Ambrosio su Parolo meritavano il penalty. Entrambi gli episodi sono stati ignorati dal direttore di gara. La sconfitta dei biancocelesti non è sicuramente causa dell’arbitraggio, ma nel secondo tempo di Mazzoleni regna soprattutto la confusione. In ogni caso nessuna scusa, la Lazio ha perso la partita da sola, ancora per colpa di un calo di concentrazione nel secondo tempo. Su questo Inzaghi dovrà lavorare molto. Resta comunque positivo il campionato fatto fino ad ora dei ragazzi di Inzaghi. Andiamo però ad analizzare gli episodi chiave del match:

Primo tempo, poco e nulla da segnalare nella prima frazione di gara, il fischietto di Bergamo concede un paio di punizioni di troppo all’Inter sulla trequarti:

  •  26′ – non fede il fallo di mano di D’Ambrosio nel tentativo di stoppare il pallone e da quello stop si svilupperà l’azione che al 27′ porterà l’assegnazione di un inesistente calcio di punizione all’ex Candreva: sanzionato un fallo inesistente di Patric su Candreva, che si lascia cadere nel più plateale dei tuffi.
  • 30’ – Ancora Patric e Candreva protagonisti. Stavolta è l’italiano a commettere fallo. In un contrasto aereo l’ex esterno biancoceleste alza il ginocchio colpendo lo spagnolo sul fondo schiena. Intervento duro che Mazzoleni sanziona giustamente con il calcio di punizione:ma non si vede nessun cartellino giallo
  • 42‘ – D’Ambrosio colpisce Lulic in faccia con una manata durante un contrasto di gioco: l’intervento era da sanzionare, l’arbitro lascia correre.

Secondo tempo:

  • 49’ – Felipe Anderson va via bene sulla destra e viene fermato in area da Miranda. Il difensore interista alza leggermente le braccia, toccando il petto dell’esterno laziale. Non sembrano esserci gli estremi per il calcio di rigore.
  • 57’ – Arriva il primo ammonito del match. Si tratta di Ansaldi per un intervento in ritardo su Felipe Anderson che si avviava verso la trequarti nerazzurra.
  • 58’ – Giallo anche per la Lazio. È proprio Anderson ha finire sul taccuino di Mazzoleni, per un intervento scomposto su Perisic. Il brasiliano era diffidato, salterà il match casalingo contro il Crotone.
  • 61’ – Contatto de Vrij-Icardi nell’area di rigore della Lazio. Il difensore olandese sbilancia il centravanti nerazzurro che tiene il pallone in gioco e poi cade a fondo campo. Episodio dubbio che Mazzoleni non sanziona con la massima punizione.
  • 69′, stavolta il rigore mancato è per la Lazio: D’Ambrosio frana su Parolo con eccesso di foga, colpendo sì la sfera ma travolgendo il centrocampista biancoceleste. Mazzoleni lascia ancora correre, provocando il disappunto di mister Inzaghi.

Ribadiamo: tutti episodi, che non condizionano la gara. La Lazio ha perso per colpa sua la gara. Per onestà intellettuale però è giusto evidenziare gli errori.

 

 

 

 

Capodanno a Roma: ecco l’ordinanza del sindaco contro i fuochi d’artificio

Il tema dei botti e dei fuochi d’artificio la notte di capodanno ha sempre diviso i cittadini. C’è da un lato il fronte di coloro che lo ritengono il giusto mezzo per festeggiare l’arrivo del nuovo anno dall’altro lato c’è il fronte di chi lo ritiene ormai un metodo di festeggiamento superato, buono solo per provocare feriti – vedi gli incoscienti che puntualmente la notte del veglione si ritrovano al pronto soccorso con mani, o dita mozzate o con un occhio lesionato – o per spaventare inutilmente persone e/o animali. Beh, per quest’ultimi, grazie ad un’ordinanza firmata dalla Sindaca Virginia Raggi, c’è una piacevole novità. Il provvedimento amministrativo recita infatti che: “Dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del 1° gennaio nel territorio di Roma capitale è disposto il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti“.

Classifica anno solare 2016 – Lazio ai piedi dal podio

Anche il 2016 si avvia alla conclusione. Un anno non certo ricco di soddisfazioni per i colori biancocelesti. Iniziato tra mille problemi culminati ad aprile con l’esonero di Pioli pian piano è andato a migliorare grazie ai risultati conseguiti dalla Lazio con il nuovo tecnico Simone Inzaghi. Durante l’anno solare i punti raccolti dalla squadra biancoceleste sono stati 65 e tale punteggio l’ha porata a piazzarsi in quarta posizione nella classifica generale. Prima assoluta la Juventus che ha raggiunto la cifra tonda di 100 punti. In seconda posizione la Roma a quota 86 e al terzo posto il Napoli con 81. Di seguito la classifica parziale (mancano le gare di questa sera) dell’anno 2016:

Juventus 100
Roma 86
Napoli 81
Lazio 65
Milan 62
Inter 61
Fiorentina 55
Genoa 53
Atalanta 53
Chievo 53
Sassuolo 50
Torino 47
Bologna 43
Sampdoria 42
Udinese 42
Empoli 33
Palermo 30.

Gli aneddoti di Diego Simeone sulla Lazio di Eriksson

L’ex centrocampista biancoceleste, ed attuale tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Simeone ha rilasciato un’intervista ai microfoni di BeIn Sport dove ha parlato dell’inizio della sua carriera, dei tecnici che ha avuto da calciatore e dei suoi anni trascorsi in maglia biancoceleste: “Fin da bambino ho sempre sognato di diventare calciatore, sono stato fortunato, ho avuto tanti bravi allenatori. Durante la mia esperienza italiana ho imparato molto, facendomi anche influenzare. Ricordo bene la Lazio con Eriksson: il tecnico svedese giocava in base alle caratteristiche dei calciatori che aveva in rosa, a quei tempi i giocatori biancocelesti erano molto forti. A centrocampo nonostante ci fosse gente del calibro di Mihajlovic e Veron lo svedese pretendeva che come recuperavamo palla facessimo dei lanci in profondità per sfruttare la velocità di Salas, Boksic o Nedved. Non dovevano pensare a impostare un gioco ragionato perché altrimenti avremmo rischiato di perdere la velocità di esecuzione. Giocando in questo modo abbiamo vinto molto. In seguito ho avuto anche Bielsa come tecnico. Quando nasciamo abbiamo un papà e una mamma. Probabilmente se avessi avuto un altra figura maschile avrei ragionato in altri modi. Lo stesso succede nel calcio: nel corso della crescita personale tendiamo ad avvicinarci a quegli allenatori che sono stati per noi dei padri”.

Simeone
ha ammesso di aver sempre rubato con gli occhi dai compagni più esperti cercando però sempre soluzioni innovative: “Ho giocato sempre da centrocampista, è un ruolo importante, partecipa a ogni fase di gioco. A 29/30 anni ho iniziato a fare esercizi individuali, quando ero alla Lazio mi inventai addirittura un allenamento specifico. Ma ho sempre rubarto i segreti degli altri, solo in questo modo si migliora. Tutti rubano qualcosa dagli altri. Ho fatto il corso da allenatore in Spagna poi sono tornato in Argentina. Ho sempre desiderato avere un squadra che possa interpretare sul campo le emozioni che mi trasmette questo gioco. Quando si assiste a una partita si vede subito se un giocatore è attivo o passivo in campo”.

Sul suo futuro: “La vita è fatta di momenti e questo per me è il momento dell’Atletico Madrid, da quando sono qui non ho mai pensato ad altro. Devo migliorare molto, quando penso a un commissario tecnico mi vengono in mente allenatori come Del Bosque o Luis Aragones. Le voci sull’Inter non sono vere, sono i giornalisti che tendono a creare polemiche, ma si sa che è così. La verità è che in Italia è stato chiesto a mia sorella e a mio figlio se io un giorno potrei allenare i nerazzurri e loro hanno detto di sì, che potrebbe succedere. Ora ho scelto di non parlare più di questi argomenti, le parole vanno e vengono, ciò che conta è il campo. Quando andrò via dall’Atletico sarà perché avrò la certezza che è la soluzione migliore per il club. Adesso dicono che potrei andare via fra un anno e mezzo e molta gente ci crede, ma non è detto che non possa rinnovare, oppure da qualche parte sta scritto che non posso farlo?”.

 

Candreva vs Felipe Anderson la storia continua

Molti dei videogiochi picchiaduro di qualsiasi console iniziavano gli scontri con la dicitura “Ready…Fight!”. Forse è la stessa frase che ieri sera doveva risuonare allo stadio Meazza al momento dell’ingresso in campo dei giocatori, soprattutto verso Candreva e Felipe Anderson, che, nonostante non siano più compagni di squadra, mantengono ancora dei vecchi attriti della loro esperienza da compagni di squadra. Infatti ieri, secondo “Il Messaggero“, la prestazione del brasiliano è stata a tratti ottima, ma evidentemente aveva anche qualche buon motivo per mettersi in mostra: “Forse contro l’Inter ha anche un motivo in più: dimostrare a Candreva chi è il più forte, fargli vedere come gioca senza di lui su quella fascia destra. Poi Felipe si sposta pure a sinistra per togliere il fiato al bell’Antonio. Se c’era ancora qualche dubbio sull’antipatia reciproca, ieri lo hanno dissipato. La ruggine ha fatto scintille”.

Scudetto 1915 – Mignogna. “Un estratto de “Lo Scudetto Spezzato” verrà depositato in FIGC

Gian Luca Mignogna, coautore del libro “Lo Scudetto Spezzato“, che parla dello scudetto del 1915 ha rilasciato delle dichiarazioni a Radio Incontro Olympia, prima sui contenuti del libro: “Alcune cose erano già uscite sui media ma le abbiamo inserite per la prima volta in un libro, che costituisce un vero e proprio unicum su ciò che accadde veramente nel Campionato 1914/15 e rappresenta una fonte viva dalla quale poter attingere per capire qual’è stata la storia della Lazio in quella stagione di oltre cento anni fa. In questo volume c’è indirettamente il contributo di tanti, come Luigi Salomone che ha caldeggiato il lancio della petizione sulla prima del Tempo, come Pasquale Trane ed il Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento che hanno predisposto un ottimo elaborato storiografico, Laziowiki che ha ricostruito con certosina precisione l’elenco dei caduti laziali ed un altro appassionato storico della Lazio come Federico Felci che mi ha aiutato a realizzare il dossier emerotecario poi finito sul tavolo della FIGC. Lo Scudetto Spezzato può esser senz’altro un eccellente regalo di Natale, considerando che tutti i diritti d’autore saranno riversati al Comune di Amatrice, dove vorremmo riuscire a realizzare un vero e proprio museo del football, ricreare interesse turistico ed un nuovo indotto economico sul territorio e dare una mano tangibile alla popolazione colpita dal sisma.

Sull’intervento del Genoa, per la bagarre scudetto: “Subito dopo il lancio della petizione su Change.org, che invito tutti a firmare, a mezzo PEC richiesi personalmente alla FIGC se agli atti federali vi fosse una richiesta di assegnazione del Genoa di quel titolo o un documento formale che ne attestasse il riconoscimento da parte della Federazione. La risposta fu che negli archivi di Via Allegri non vi era alcunché. Sulla base di questo la Commissione ha poi chiesto al Genoa se quei documenti fossero almeno nei loro archivi, ma anche la risposta della società rossoblu è stata negativa. Questo perché, semplicemente, quei documenti non esistono e non sono mai esistiti.

Conclude poi con una cronaca dei fatti: “Basta cercare su altri testi, come ad esempio “La Storia del Calcio” di Vittorio Pozzo, e già lì si intuisce chiaramente cosa accadde nell’estate del 1921. La prima richiesta di assegnazione genoana dovrebbe essere stata avanzata nel 1915, subito dopo la sospensione bellica del campionato, mentre un primo riconoscimento parrebbe esser stato concesso dalla FIGC nel 1919. Uso il condizionale perché di tutto questo c’è traccia solamente su alcuni trafiletti di giornale d’epoca. Poi nel 1921 ci fu la nota scissione federale, che portò i club a dividersi tra FIGC e CCI. Gli scissionisti erano capeggiati dal Vice Presidente della Federcalcio che si chiamava Pasteur, era ex atleta, tecnico e dirigente del Genoa e divenne il Presidente della CCI. A fine anno la scissione federale si ricompose, contestualmente alla consegna di alcune medaglie ai giocatori genoani durante un festeggiamento privato per l’acquisizione dello Scudetto 1915, che in base a fonti liguri sembrerebbe essere stato attribuito nel dicembre 1921. Probabilmente fu un gioco di potere a condurre lo Scudetto 1915 sulle maglie rossoblu. Noi ci possiamo stare perché il Genoa è il club che ha portato il calcio in Italia ed era in testa (ma non ancora vincitore) al girone del Nord, ma il vulnus si creò perché non furono considerati i diritti della Lazio, unica squadra giá Campione a tutti gli effetti sia dell’Italia Centrale, che centro-meridionale poiché la prefinale Sud tra le due squadre di Napoli fu annullata per irregolarità di tesseramento. Questo a dispetto di un minuto trafiletto della “Gazzetta dello Sport” dell’epoca che narra di una partita tra due club partenopei, ma specificando come si trattasse di una gara relativa ad una nuova edizione del campionato e non ad un match relativo all’edizione 1914/15. Nei prossimi giorni,prosegue Mignogna, “chiederò comunque chiarimenti alla FIGC e procederò al deposito in Federazione di uno stralcio de “Lo Scudetto Spezzato”, proprio per portare in un corpo unico l’evidenza delle prove emerse, già contenute nei precedenti dossier in atti, riguardo al fatto che la Lazio fosse l’unica squadra ad aver maturato un titolo certo e fondato onde ottenere l’assegnazione dello Scudetto 1915.

Magnocavallo: “La Lazio è giovane, crescerà!”

L’ex difensore della Lazio, Giorgio Magnocavallo, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, parlando della partita di ieri: “In occasione del primo gol dell’Inter, forse c’è stato un pizzico di egoismo da parte di Milinkovic, che avrebbe dovuto scaricare il pallone. Banega ha fatto un bel tiro da fuori ma forse Marchetti è partito con un pizzico di ritardo. Il risultato di ieri è condizionato dagli episodi. Handanovic nel primo tempo ha salvato tre gol, tanto di cappello allo sloveno. I sostenitori nerazzurri non avrebbero detto nulla perché i biancocelesti hanno avuto occasioni chiare e limpide. La sfida è stata decisa dai due portieri. Purtroppo il calcio è questo: gol mancato, gol subito. Inzaghi se lo sentiva, si vedeva il suo scoramento. Il calcio è spietato, non ti regala nulla. Se in due minuti prendi due gol, moralmente la sfida si complica e hai un inevitabile crollo fisico. Non ho visto una brutta Lazio, con l’inserimento Keita c’è stata una reazione. Il risultato di 3-0 è troppo largo.

Parla poi di Pioli e del suo apporto dato all’Inter: “Dal suo arrivo, Pioli ha sistemato qualcosa a livello difensivo. A prescindere dal risultato, ho visto più squadra la Lazio che l’Inter. Per i nerazzurri, dopo il vantaggio, è stato più facile giocare. I biancocelesti meritano la classifica che hanno

Magnocavallo conclude poi sugli obiettivi della Lazio: “Per il terzo posto te la giochi con Roma e Napoli; la Juventus ha una marcia in più. Giallorossi e azzurri però sono più attrezzati. I biancocelesti hanno una squadra giovane, ancora in crescita, ma che comunque esprime un buon calcio. Con un pizzico di fortuna in più, la Lazio potrebbe dire certamente la sua. In Serie A ogni errore viene punito, ci sono giocatori che ti fanno male”.

UFFICIALE: nuova avventura per Serpieri!

Continua la costruzione del nuovo Grosseto Calcio, che, da l’8 Gennaio, inizierà un nuovo anno calcistico. La rifondazione parte dai calciatori, infatti, dopo l’acquisti di Federico Novara e Davide Di Pasquale, ecco che la società toscana ufficializza anche l’acquisto di altri giocatori, tra questi anche l’ex capitano della Lazio primavera, Riccardo Serpieri, con la quale ha vinto uno scudetto primavera.

Oltre all’ex difensore laziale, ecco gli altri giocatori ufficializzati:

-Daniele BIONDO anno 1991, centrocampista proveniente dal Messina;
– Ivan D’ADAMO anno 1992, difensore centrale/centrocampista proveniente dal Pescara;
– Davide BERARDI anno 1995, interno dal Palestrina;
– Andrea ASCIONE anno 1997, punta esterna proveniente dal Lanciano;
– Davide BARTOLINI, punta proveniente dalla Maceratese

Colonnese all’Inter: “Prendi Biglia!”

Il doppio ex di Inter e Lazio parla ai microfoni di Tmw Radio all’indomani del match che ha visto uscire vittoriosa la squadra di Milano.Parla del mercato dei neroazzuri e consiglia:Se i nerazzurri non riescono a trovare un calciatore più giovane, mi sembra giusto puntare su Biglia. L’Inter non può più perdere tempo e deve acquistare giocatori pronti subito. Dipende però anche dalla valutazione che la Lazio fa del suo capitano, visto che i più costosi acquisti estivi dell’Inter non hanno ancora reso al livello delle aspettative”. Poi sul match della Lazio: “La Lazio ha avuto un rendimento costante, seppur perdendo con quattro dirette concorrenti a un piazzamento europeo. Con le squadre del suo livello, la compagine di Inzaghi ha ancora qualche difficoltà. E’ proprio su questo che deve migliorare”.

INTER LAZIO – I numeri della sfida

Secondo Inzaghi, i biancocelesti nell’ultima sfida nel 2016 hanno evidentemente perso il controllo del match senza riuscire a reagire ai gol subito nel secondo tempo. Il calo di concentrazione e la mancata voglia di riprendersi la partita sono stati evidenti anche a chi non “mastica calcio”. Le motivazioni sono molteplici, una su tutte la giovate età dei calciatori laziali, 23.6 anni di media, comporta una mancanza di esperienza che non sempre si riesce a colmare con l’esplosività dei ragazzi. Ma vediamo nel dettaglio della pratica in cosa si è concretizzata questa mancanza. Innanzitutto si deve dividere il primo tempo dal secondo, dove per i biancocelesti sembra che abbiano giocato due squadre diverse, inoltre la partita si è giocata nel centrocampo, ed è lì che l’Inter ha vinto. Il baricentro laziale, visibilmente arretrato, era a 44,59 metri dalla porta di Marchetti mentre quello interista a 58,92: 15 metri guadagnati dai neroazzurri che hanno avuto modo di imporre il loro gioco negandolo alla Lazio. Il centrocampo biancoceleste non è riuscito a segnare il match ed insieme al trio offensivo , dopo il primo gol, non hanno superato il 25% di possesso palla nella metà di campo avversaria. Anche le palle recuperate sono scese vertiginosamente dalla rete di Banega: 46 prima e solo 19 dopo. In particolare è mancato il Milinkovic della sfida contro i viola, suoi e di Parolo i recuperi, ma il serbo perde 9 dei 32 palloni regalati all’Inter, di cui uno in particolare ha comportato l’uno a zero. Nè Parolo annullato da Kongdobia, nè Biglia sono riusciti a creare molto, anche se l’argentino ha totalizzato 43/46 passaggi riusciti (90% di precisione anche per Patric) ma senza riuscire ha essere decisivo. Un dato simile per il capitano laziale era stato ottenuto nel derby.  Anche Anderson in caduta libera dopo l’intervallo con 6 dribling su 6 riusciti nel primo tempo e 1 su 4 nel secondo. L’ultimo dato degno di nota è la doppietta di Icardi che gli permette di arrivare a 14 gol in cima alla classifica cannonieri.

CALCIOMERCATO – Il Pescara annuncia il divorzio con Aquilani. C’è la Lazio dietro?

E’ ufficiale la rottura del club abruzzese con Alberto Aquilani. La mancata convocazione per la sfida di giovedì contro il Palermo è spiegata in una nota del Pescara:“Il ragazzo che pur si è allenato regolarmente e senza alcun problema con il resto del gruppo durante questi giorni, nella mattinata è stato a colloquio con il presidente Daniele Sebastiani e il ds Luca Leone. I dirigenti biancazzurri, dopo aver ascoltato la volontà del ragazzo, del suo procuratore e avallati dalla guida tecnica biancazzurra, sono giunti di comune accordo alla conclusione per la non partenza verso Palermo e con la conseguente valutazione di una eventuale separazione nella prossima sessione di mercato”.  

Dietro le quinte di questo annunciato divorzio potrebbe non esserci solo la volontà del giocatore di lasciare il capoluogo abruzzese ma anche le avances di qualche club. Infatti, da tempo c’è l’interesse del Sassuolo, ma dietro ci potrebbe anche essere la Lazio. Non è un mistero infatti che il giocatore piace al ds Tare. Aquilani era già stato cercato dai capitolini in passato, anche l’estate scorsa, senza che si arrivasse mai ad un accordo con giocatore e società. A Gennaio la Lazio potrebbe rifarsi sotto per consegnare a Inzaghi un vice Biglia.

Liverani: “La Lazio ieri ha perso in mezzo al campo”

Parla Fabio Liverani parla ai microfoni di Radio Incontro Olympia della sfida contro l’Inter di Pioli. Su possibili ripercussioni della sconfitta:”Non penso a strascichi, vista la vacanza e la reazione avuta durante il derby la squadra ha dimostrato di poter avere la mentalità giusta. Fermo restando che ci sono dei dati da prendere in considerazione a fine anno, la Lazio è in un’ottima posizione però è vero che negli scontri diretti con le ipotetiche “grandi squadre” ci sono state tante sconfitte. Anche le 18 reti su 21 prese solo nei secondi tempi, l’ha detto anche Inzaghi e penso ci si potrà lavorare durante la sosta”. Su INzaghi che in conferenza ha ridimensionato gli obiettivi della Lazio:“Io preferisco arrivarci agli obiettivi che parlarne. L’allenatore ha voluto alzare l asticella anche per vedere come i giocatori reagivano. E’ normale che la stagione va analizzata, comunque bisogna essere contenti ricordandosi da dove si è partiti. Fermo restando che le sconfitte degli scontri diretti tutte nei secondi tempi evidenziano difetti su cui lavorare.” La squadra di Inazghi ha avuto degli evidenti cali di concentrazione, da ex centrocampista per Liverani questo si deve principalmente imputare ad un reparto in particolare:”Io credo che si debba essere oggettivi, a prescindere degli errori dei singoli, la Lazio l’ha persa in mezzo al campo, bisogna essere realisti anche se lì ci sono giocatori importanti. L’ha persa di incisività e grinta ma in mezzo al campo”. Sull’Inter:   “La loro vittoria è fatta di personalità forza e cattiveria ed è riuscita a vincere anche senza i titolarissimi con Banega e Kongdobia che hanno risposto alla grande – e ancora sui biancocelesti – La Lazio non ha avuto possibilità di fare il suo calcio”. Andando nel dettaglio oltre il centrocampo, su Marchetti:”Ha preso 3 gol ma sui primi due non si può dire nulla, forse sul terzo si poteva fare di più – il resto della difesa invece – La coppia centrale ha lasciato troppo libero Icardi– de Vrij in particolare – è un giocatore forte ma è un pò lontano dai veri campioni. E’ giovane sta crescendo e può diventare un top player”. Rimane l’attacco:Immobile per me è entrato bene ma non ha fatto più di Lombardi, dovrà dare di più“. Sulle future possibilità della Lazio vuole essere realista:“Vedo 3 squadre minimo superiori come rosa.”

CALCIOMERCATO – Possibile scambio sull’asse Manchester-Roma

Emergono nuovi dettagli sull’operazione, rimbalzata nei giorni scorsi dalle colonne del Daily Star, che potrebbe portare alla Lazio Memphis Depay. Il talento olandese classe 94’, ormai fuori dal progetto di Mourinho e già nel mirino della Roma, sarebbe il sostituto ideale di Keita, in partenza per la Coppa D’Africa (ma forse non solo…). E che Jorge Mendes, agente dello Special One, potrebbe proporre al suo assistito, in accordo con Lotito Tare, per uno scambio. Manchester è infatti tra le destinazioni ambite dal Balde giovane – scrive Il Messaggero – ma in realtà l’obiettivo dello United è de Vrij, per il quale potrebbe essere tentato un assalto a giugno per una cifra intorno ai 35 milioni. Inserendo, come parziale contropartita, il cartellino proprio di Depay, valutato 15. Il problema è che sull’esterno olandese c’è già mezza Europa, dalla già citata Roma al Southampton, al Siviglia e all’Everton. Proprio quest’ultima è inoltre la squadra che vuole togliere alla Lazio la speranza d’inserire Keita in un “baratto” con Gabbiadini. Se i biancocelesti riuscissero a fare un gruzzoletto con il senegalese, potrebbero tornare in pista anche per Cafù del Ludogorets. Insomma, gennaio è vicino, ma il mercato si sta già infiammando.

Orsi: “Con l’Inter la Lazio ha fatto un passo indietro”. Poi attacca Inzaghi…

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Non avrebbe potuto essere peggiore la chiusura del 2016 per la Lazio, affondata a ‘San Siro’ da un’Inter straripante nella ripresa. A farsi portavoce della delusione del mondo biancoceleste l’ex portiere delle ‘aquile’ Fernando Orsi, che, ai microfoni di ‘Radio Radio’, ha così commentato la sconfitta di ieri sera:

È stata una partita a due facce, nella seconda delle quali l’Inter ha schiantato la Lazio. I biancocelesti devono farsi qualche domanda, soprattutto Inzaghi, che insiste su alcune scelte, tipo quella di lasciare fuori Keita. La Lazio ha disputato un ottimo primo tempo grazie a Felipe Anderson, mentre l’Inter, dal canto suo, è venuta fuori nella ripresa con i suoi giocatori più importanti e ha meritato la vittoria. La Lazio ha compiuto un passo indietro, mostrandosi un po’ acerba quando si tratta di affrontare le grandi partite“.

Biglia tra Lazio e Inter (con Montepaone): ecco la situazione

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Il mercato di gennaio si avvicina, ma tra l’Inter Lucas Biglia non dovrebbe essere celebrato nessun matrimonio. A confermarlo erano state, già qualche giorno fa, le parole di Stefano Pioli (“A gennaio sarà un mercato di transizione per tutti, certi valori non devono essere cambiati più di tanto. A giugno invece, prepariamoci a cose importanti“). Parole vere solo in parte quelle del tecnico parmense, tra i primi estimatori del regista biancoceleste. I nerazzurri infatti una trentina di milioni per un colpo nel mercato invernale in mano ce li avrebbero pure, ma – rivela Cittaceleste.it – preferirebbero investirli non per un centrocampista, quanto piuttosto per un attaccante. L’obiettivo Biglia non verrebbe comunque accantonato dal club meneghino, il quale spera che l’argentino non rinnovi per poter sferrare l’assalto a giugno ad una cifra più abbordabile.

A tal proposito, nei giorni scorsi avrebbe avuto luogo in gran segreto un incontro con l’agente Montepaone, che, guarda caso, sta spingendo fortemente affinché il suo assistito arrivi alla rottura con la Lazio. Fortunatamente, però, Biglia non è Keita: il principio “vá dove ti porta il cuore (e la testa)” è sempre al primo posto nella sua mente. Certo, il fastidio per i bonus legati alle presenze e la delusione per come era stato trattato il suo infortunio ci sono stati, ma, a quanto pare, ora Lucas  li ha ha superati ritrovando la serenità. A testimoniarlo non solo i baci e gli abbracci con Lotito, Tare e Inzaghi nell’ultima cena, segno che, dopo il gelo degli ultimi mesi, gli animi finalmente si sono distesi, ma anche le prestazioni in campo, tornate ai suoi livelli (vedi primo tempo con la Fiorentina). E così si sono riaccesi i colloqui, rigorosamente lontano da occhi indiscreti, sia con il diesse che con l’allenatore, nei quali sarebbe emersa una nuova apertura alla permanenza col rinnovo. Per la firma però si potrebbe dover attendere il 2017. Montepaone permettendo…

TEMPI BELLI – Mica è sempre Natale

Mica è sempre Natale, si diceva una volta, come a voler indicare che non può essere sempre festa. Meno male, viene da pensare stavolta, considerando che il doppio impegno ha ammazzato una Lazio che, se avesse chiuso il 2016 contro la Fiorentina, non avrebbe fatto un soldo di danno, sempre per usare un’espressione di uso corrente.

Il calendario, particolarmente duro in questa fase stagionale, ha messo in luce vizi e virtù della squadra di Inzaghi. Il problema dei secondi tempi ad esempio è che non sono come le festività: si presentano puntuali ad ogni partita, non una volta l’anno, e i Babbi Natale laziali che regalano palloni (Biglia contro la Juventus, Parolo contro il Milan, Wallace contro la Roma, Milinkovic-Savic contro l’Inter) ci ricascano sistematicamente.

Saprà lavorarci Simoncino, tra un panettone e l’altro? Nel dopogara sono stati sbandierati i grafici di Ripert, i numeri sulla condizione atletica della squadra sono eccellenti. La Lazio però non lo sa e crolla lo stesso, soprattutto dopo aver presto gol, anche se col Torino ad esempio c’era stata una piacevole eccezione.

Ora è il momento di fermarsi: 34 punti che a fine girone d’andata potrebbero diventare 37 non sono pochi, ma contro il Crotone ci sarà da inventarsi un tridente che potrebbe ridiventare magicamente quello di Bergamo, Kishna, Lombardi (lui sì che ci piace), Immobile. Tutto ripartirà da dove si è iniziato, una sorta di magia che non sarà più natalizia. Quello mica arriva sempre: godiamocelo con un po’ di riposo, che la Lazio invece dura tutto l’anno.

Corradi preoccupato per la Lazio

L’ex centravanti biancoceleste ed oggi opinionista Mediaset, Bernardo Corradi negli studi di premium Sport ha così commentato la sconfitta della Lazio a San Siro contro l’Inter: “Gli episodi hanno fatto la differenza, nel primo tempo la Lazio ha pagato caro la leggerezza di Milinkovic in occasione del primo gol di Banega, poi è arrivata subito la seconda rete nerazzurra che ha spezzato le gambe ai biancocelesti. La cosa grave è che la squadra non riesce a reagire, oltretutto prende troppi gol nei secondi tempi. E’ una questione di mentalità che Inzaghi ancora non riesce a inculcare nei giocatori”.

IL RETROSCENA – Candreva, ancora problemi con Pioli?

Le telecamere di Premium Sport hanno beccato un Candreva stizzito dopo il cambio di Pioli a 4 minuti dal fischio finale. Nelle immagini si vede l’ex biancoceleste che si sfoga in panchina con il compagno di squadra Eder. Il giornalista Mediaset spiega come l’ala non abbia apprezzato il cambio e che sentiva in particolar modo questo match.

 

FORMELLO – Si torna a sudare il 29 dicembre. “Nuovo” tridente con il Crotone…

L’ultimo sforzo dell’anno è stato pagato a caro prezzo dai ragazzi di Inzaghi che escono dal Meazza feriti ma per nulla ridimensionati. Con l’Inter è stato fatto un passo in dietro ma Inzaghi è tranquillo dei passi avanti che presto la truppa farà. Adesso si stacca la spina per qualche giorno, è tempo di godersi l’aria natalizia (il che è provvidenziale sopratutto per alcuni giocatori a corto di energie come Immobile). Gli allenamenti al Fersini riprenderanno il 29 dicembre, dopo una settimana intera di riposo. Il prossimo impegno ufficiale è in programma domenica 8 gennaio, per l’ultima del girone d’andata con il Crotone.

L’anno inizierà in salita per Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino contro i calabresi, infatti, non potrà contare su 2/3 della KIA: mancheranno sia Felipe Anderson che Keita. Il brasiliano salterà la prima del 2017 per squalifica: era diffidato, è stato ammonito nel secondo tempo con l’Inter. Il senegalese, invece, non sarà a disposizione per tutto il mese di gennaio: nei prossimi giorni partirà per il Gabon per partecipare alla coppa d’Africa insieme alla sua nazionale. Contro il Crotone quindi “nuovo” tridente: con Lombardi, Immobile e Kishna (stesso tridente utilizzato nella prima di campionato con l’Atalanta) salvo la sorpresa Luis Alberto. Fronte infermeria: sono da monitorare le condizioni di Radu (in panchina per un affaticamento muscolare) e Lukaku (non convocato per la trasferta di Milano).

INTER LAZIO – Kondogbia: “I tre gol dimostrano il nostro lavoro”

Geoffrey Kondogbia a Inter Channel ha commentato il 3-0 dell’Inter alla Lazio: Siamo tutti felici per questa vittoria. Abbiamo fatto tre gol, quindi significa che abbiamo lavorato bene: ora bisogna continuare così anche dopo le feste. A livello personale? Certo, sono contento, ma soprattutto per la squadra. La differenza la fa proprio il giocare tutti insieme. Siamo tutti bravi giocatori, ma se non si gioca da squadra non si vince nulla: il calcio di oggi è così e noi l’abbiamo capito. A livello fisico sto bene, anche perché non avendo giocato le ultime partite ero fresco. Ho faticato un po’ all’inizio, ma poi piano piano è andata meglio”