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Spalletti e le continue provocazioni: “Lulic salta solo il Crotone? No anche…”

4 dicembre, dichiarazioni post gara di Lulic su Rudiger: dopo quasi 20 giorni dall’accaduto, ieri, è arrivata la sentenza della Figc che ha sanzionato il bosniaco con 20 giorni di squalifica. A livello calcistico significa che il bosniaco dovrà saltare solo la partita dell’8 Gennaio contro il Crotone all’Olimpico.

In merito alla squalifica ha parlato anche il tecnico giallorosso Luciano Spalletti che, attraverso i microfoni di Mediaset Premium, ha usato la solita “simpatia” per lanciare l’ennesima provocazione al mondo laziale: “Una sola giornata di squalifica per Lulic? Ma no, salta tre incontri: Santo Stefano, San Silvestro e il Crotone”.
Meno male per lui che il derby lo ha vinto altrimenti si sarebbe potuto pensare che stesse “rosicando“.

Cruciani a Lotito: “Compraci un portiere”. Poi ironizza sulla squalifica di Lulic

Senza peli sulla linga, come sempre, Cruciani ha commentato la partita della Lazio contro l’Inter e la squalifica inflitta a Lulic. Queste le sue parole a Radio Incontro Olympia:

Ieri sera ho detto a un mio collega che avremmo perso, e pure male. Così è stato. Purtroppo ci sta, anche la Juve perde le partite 3-0. La Lazio non esce ridimensionata, ma non arriverà tra le prime tre. Per l’Europa League può lottare tranquillamente. La squalifica a Lulic? E’ una grande buffonata. Secondo me dire str*** è un’offesa. La frase è offensiva solo per Lulic, ma non è una frase offensiva. Io non concordo con la decisione presa. Mi pare un compromesso che sicuramente è vantaggioso per la Lazio, ma che non ha senso. Dal mercato mi aspetto un portiere. Non ho niente contro Marchetti, ma vorrei un portiere più solido. La squadra comunque va bene così, mi sembra tra l’altro che il rapporto tra Lotito e la tifoseria sia migliorato. Gli chiedo soltanto di riallacciare completamente il rapporto con i tifosi“.

Ranking FIFA: l’Italia chiude il 2016 al sedicesimo posto, in testa l’Argentina

Nessuna novità nelle prime 20 posizioni del Ranking FIFA, con l’Italia che chiude i 2016 al 16° posto in una classifica guidata dall’Argentina davanti a Brasile e Germania. Il prossimo Ranking FIFA verrà pubblicato il 12 gennaio. Gli azzurri non riescono a risalire nonostante gli ultimi risultati relativi alla vittoria contro il Lichtenstein e il pareggio in amichevole contro la Germania.

Le prime 20 posizioni del Ranking FIFA

1)    Argentina 1634 punti (-)
2)    Brasile 1544 (-)
3)    Germania 1433 (-)
4)    Cile 1404 (-)
5)    Belgio 1368 (-)
6)    Colombia 1345 (-)
7)    Francia 1305 (-)
8)    Portogallo 1229 (-)
9)    Uruguay 1187 (-)
10)    Spagna 1166 (-)
11)    Svizzera 1129 (-)
12)    Galles 1121 (-)
13)    Inghilterra 114 (-)
14)    Croazia 1103 (-)
15)    Polonia 1087 (-)
16)    ITALIA 1083 (-)
17)    Costa Rica (1041 (-)
18)    Messico 1012 (-)
19)    Perù 965 (-)
20)    Ecuador 890 (-)

Caso Lulic, l’ avv. Gentile: “Esclusa la natura discriminatoria. In realtà voleva dire che…”

AGGIORNAMENTO DEL 23/12 ORE 9:00 – L’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile è intervenuto anche a Radio Incontro Olympia per ribadire alcuni concetti: “Abbiamo trovato un clima sereno, il ragazzo è stato disponibile a valutare le sue dichiarazioni. E’ stata esclusa la natura discriminatoria, abbiamo concordato con la procura una sanzione che andasse bene a tutte e due le parti. Un cattivo esempio? 20 giorni sono 20 giorni. Se ne sentono tante a livello politico, la sua è stata una reazione scomposta, ma non razzista. Le parole di Lulic sono state fraintese, intendeva solo dire che Rudiger non era nessuno, e adesso che è un calciatore si sente importante. L’amicizia tra Lotito e Pecoraro? Il patteggiamento è stato mandato al Coni, ed è stato accettato. non c’è nessun favoritismo”.

AGGIORNAMENTO ORE 18:35 – Per far luce sulla vicenda, la redazione de lalaziosiamonoi ha contattato l’Avv. Gentile. Ecco le sue parole: “È stato fatto un patteggiamento, quindi l’abbiamo concordato con la procura. È una sanzione concordata tra le parti, per cui piuttosto che andare al deferimento e fare il processo abbiamo preferito chiuderla in questo modo. La sanzione è di 20 giorni a partire da oggi, per cui (in chiave campionato, ndr) salterà soltanto la gara contro il Crotone. Per la Lazio invece c’è stata un’archiviazione, perché la società ha immediatamente preso le distanze da queste dichiarazioni, chiedendo scusa e quindi ha ottenuto l’esimente dell’intervento immediato”.

AGGIORNAMENTO ORE 18:20 – Alla fine la squalifica è arrivata ma almeno il danno sarà minimo. Infatti lo stop di 20 giorni (e anche un’ammenda da 10 mila euro) per le dichiarazioni offensive nei confronti di Rudiger nel post derby, impediranno l’utilizzo di Lulic solamente per la la sfida con il Crotone. Ecco il comunicato: “Rilevata l’istanza di patteggiamento concordata tra le parti, il calciatore della Lazio Senad Lulic è stato sanzionato con una squalifica di 20 giorni e con un’ammenda di 10mila euro per le dichiarazioni lesive ed offensive nei confronti del giocatore della Roma Antonio Rudiger rilasciate al termine della gara Lazio-Roma dello scorso 4 dicembre“. Secondo quanto riportato pochi secondi fa da Sky sport, la Figc ha preso una decisione in merito alle dichiarazioni di Senad Lulic contro Rudiger. Il giocatore biancoceleste è stato sanzionato con 20 giorni di squalifica. Seguiranno eventuali aggiornamenti…

FOTO – Il Torino ricorda la Chapecoense

In occasione del match di Serie A tra Torino e Genoa, la curva granata si è resa protagonista di un bellissimo gesto. E’ stata ricordata la Chapecoense, squadra brasiliana vittima del disastro aereo. Di seguito le foto apparse ieri sera allo stadio:

PRIMAVERA – Squalifiche pesanti dopo il derby

La debacle nel derby, è costata molto cara alla Lazio Primavera. Infatti è arrivato il temutissimo verdetto da parte del giudice sportivo. Queste le decisioni:

Madiu Bari, è stato squalificato per quattro turni “per avere, al termine della gara, rivolto nei confronti del Direttore di gara espressioni ingiuriose e per avere inoltre, dopo essersi recato verso il settore dei sostenitori della squadra avversaria, rivolto gesti provocatori verso tali sostenitori e lanciato una borraccia piena d’acqua”.

Una giornata per Alessandro Rossi, espulso per fallo grave di giuoco”

Agostinelli cinico: “Lazio da Europa League. Inutile pensare alla Champions”

Andrea Agostinelli a Radiosei ha commentato la sconfitta della Lazio a San Siro contro l’Inter: “C’è stata una Lazio diversa tra primo e secondo tempo. Non so cosa succede nell’intervallo, forse inconsciamente i biancocelesti si sentono appagati del buon primo tempo e mollano la presa. La Lazio è stata brava nel primo tempo con un grande Felipe Anderson. Però poi dopo il gol di Banega serviva subito una reazione. La squadra non riesce a trovare la forza contro le grandi per vincere, per fortuna sta facendo punti con le medio-piccole ma non è detto che vincerai sempre. L’Inter è un’avversaria per l’Europa, ha giovato del cambio d’allenatore anche perché Pioli conosce molto bene il campionato italiano”.

Agostinelli  difende la squadra di Inzaghi: “Ci può stare di non vincere contro una big, però la Lazio ha fatto un gran primo tempo, forse il più bello in questa stagione, ha sbagliato il secondo tempo ed è stata castigata eccessivamente. E’ presto per mollare la presa, il campionato è ancora lungo. Giusto criticare la squadra dopo un 3 a 0 ma cerchiamo di vedere anche il bicchiere mezzo pieno. Il salto di qualità non è arrivato ieri ma arriverà. La Lazio deve lottare per l’Europa League e basta, ma non sarà facile perché la concorrenza è tanta. Inutile illuderci della Champions League. Juve e Napoli sono superiori a tutte, la Roma può arrivare terza ma se dovesse perdere stasera si complicherebbe tutto. Ci metto anche le milanesi per la corsa al terzo posto. Non ho mai creduto alla Lazio terza, la rosa è inferiore alle altre”.

SERIE A – Gara rocambolesca tra Fiorentina e Napoli. Bene il Toro, altro rigore per la Roma

Breve cronaca e risultati di tutte le gare della 18^ giornata di serie A Tim. All’appello mancano Crotone Juventus e Bologna Milan che sono state posticipate in virtù della finale di Supercoppa tra Juventus e Milan che si giocherà domani sera.

SAMPDORIA UDINESE 0-0

Finisce senza reti la gara della 18ª giornata di Serie A tra Sampdoria e Udinese. Al “Ferraris”, le squadre di Giampaolo e Delneri mettono in campo grande agonismo, ma faticano a rendersi pericolose. Ad entrambe, comunque, va bene così: i blucerchiati interrompono la serie di due k.o. consecutivi, mentre i friulani portano a quattro il numero di partite senza sconfitte di fila.

TORINO GENOA 1-0

Vittoria sofferta e preziosa per il Torino, che nella 18ª giornata di Serie A batte 1-0 il Genoa e consolida il 9° posto in classifica a quota 28 punti. I rossoblù, invece, restano a 23. Il match-winner, ancora una volta, è Andrea Belotti: dopo un primo tempo non brillante dei granata, l’azzurro corregge in rete una punizione in avvio di ripresa. Nel finale di gara, Juric inserisce Pellegri: il ragazzo debutta in A a 15 anni e 281 giorni, battendo il record di precocità di Amadei.

ROMA CHIEVO 3-1

La Roma riparte dopo il k.o. contro la Juve. Ma il Chievo, all’Olimpico, si dimostra tutto tranne che arrendevole. La notizia è il ritorno del Faraone. El Shaarawy si sblocca dopo 6 partite: suo il gol nel primo tempo che riporta la Roma in parità dopo la rete di De Guzman. Suoi gli spunti più spettacolari ed efficaci dei giallorossi. I 3 punti arrivano nel secondo tempo grazie a una zampata in area di Dzeko (il bosniaco era a secco da tre partite). E a un gol su rigore di Perotti al 91′. Roma rimane salda al secondo posto.

FIORENTINA NAPOLI 3-3

Grande partita al Franchi, dove la Fiorentina pareggia col Napoli 3-3. Uomo partita Federico Bernardeschi, autore di una doppietta e dell’assist a Mauro Zarate, entrato da poco. Per il Napoli gol di Insigne (un capolavoro) e Mertens, con cui Sarri si era portato in vantaggio per due volte. Al 94′ l’episodio chiave, col rigore segnato dal neo-entrato Gabbiadini per fallo di Salcedo su Mertens.

CAGLIARI SASSUOLO 4-3

Dopo essersi illusi con il gol iniziale di Sau, i sardi si sono fatti infilare tre volte dagli emiliani a cavallo dell’intervallo. Dopo le reti di Adjapong e Pellegrini (espulso pochi secondi dopo il gol), il rigore di Acerbi al 58′ sembrava ufficializzare la crisi del Cagliari che però ha reagito subito con la rete di Borriello e poi ha completato l’impresa grazie alla doppietta di Farias. Per il Sassuolo si tratta della terza sconfitta consecutiva, la settimana nelle ultime 9 giornate. Il Cagliari invece blinda la panchina di Rastelli e sale a quota 23 punti in classifica.

PALERMO PESCARA 1-1

Potevano essere cinque giorni da ricordare. Il Palermo dopo la pazza rimonta di Marassi contro il Genoa si fa riprendere proprio sul più bello contro il Pescara e butta al vento l’occasione di vincere in casa lo scontro salvezza. Al destro all’incrocio di Quaison nel primo tempo risponde il rigore di Biraghi nel recupero della ripresa. Poco prima anche un gol regolare annullato agli abruzzesi, che porpriio a un passo dalla fine hanno rischiato il colpaccio con un miracolo di Posavec che ha negato la gioia a Memushaj

Almeyda tira le orecchie alla Lazio: “I derby si giocano in un altro modo”. Poi su Bielsa e Inzaghi…

Matias Almeyda è tornato a parlare del caso Bielsa che ha monopolizzato l’attenzione mediatica questa estate: “Nutro grande affetto per Marcelo Bielsa. Non sono stato io a convincerlo a non andare alla Lazio. Mi dispiace non sia arrivato, e non è vero neanche che gli abbia suggerito di andare ad allenare la nazionale messicana. Mi ispiro a lui nel modo di fare allenamenti, ma cerco di perfezionare il mio stile di calcio. Nessuno è uguale ad un altro”.

Almeyda a Radio Incontro Olympia ha parlato del suo ex compagno di squadra, oggi allenatore biancoceleste:Ora alla Lazio c’è Simone. Mi fa molto piacere che stia facendo bene. È un bravissimo ragazzo e si sta dimostrando all’altezza. Se rosico per lui? No dai, non so come lavora. Ora è un’altra Lazio e al di là della sconfitta di ieri sta ottenendo buoni risultati. Nessuno pensava che io potessi diventare allenatore, così come nessuno lo pensava su Inzaghi. Lui è rimasto tranquillo in panchina così com’era da giocatore. Di questa Lazio mi piace il fatto che non aspetta molto l’avversario. Cerca subito di essere protagonista, di fare gol e ha molta grinta. I biancocelesti devono però tornare ai livelli di quando giocavo io e dominare in qualsiasi campo. Imprenditori messicani? La Lazio costa tanto! Lotito? Non lo conosco”.

Su Biglia, Anderson e Keita: Lucas è un centrocampista più difensivo che offensivo. Sta facendo bene, mi sembra un giocatore intelligente e per quello che ha fatto in carriera deve essere il leader di questa squadra. Il carattere? Ognuno è diverso, i paragoni con noi argentini dello scudetto non aiutano. Il nostro era un livello molto alto per cui era più facile esprimersi. Felipe Anderson? Potrebbe essere un crack ma deve crescere ancora. Keita anche, ma è difficile parlare dal di fuori, devi allenarli per conoscerli. Io non sono un commentatore radiofonico”.

Sul derby: Per noi quella maglia era una seconda pelle, la Lazio era la nostra casa, un sentimento forte. I derby si giocano in un’altra maniera. È la festa del calcio, devi lasciare tutto in campo, devi dare l’anima e i tifosi vogliono identificarsi con i calciatori che giocano. È una gara che c’è solo due volte l’anno, devi dare tutto. Vorrei tornare un giorno, mi piacerebbe molto. Mia figlia Sofia è nata in Italia per cui ho un sentimento enorme per questo paese. Mi sono allontanato negli anni, ma il cuore è lì. Dove può arrivare la Lazio? Il posto che occupa è giusto. E se continua a mantenere questo livello calcistico può ottenere anche qualcosina in più. Scudetto? La Juve è più forte. Inter e Milan non sono più quelle di qualche anno fa. La Roma è forte ma vincerà la Juventus. Auguro alla Lazio di vincere ancora e arrivare in alto… e magari che qualcuno che mi chiami così vengo ad allenarla io”.

Altro che Dzeko! Di Livio consiglia Immobile: “Farebbe comodo alla Roma”

Intervenuto su Tele Radio Stereo, l’ex ala di Fiorentina e Juventus, Angelo Di Livio ha consigliato alla Roma un giocatore biancoceleste: Della Lazio porterei alla Roma un giocatore su tutti: Ciro Immobile. Lo ritengo un grande attaccante, farebbe molto comodo ai giallorossi in certi momenti”. 

VIDEO – Gabigol, la sua rabona in Inter Lazio scatena l’ironia del web

Nella serata di ieri c’è stata gloria proprio per tutti al Meazza nella roboante vittoria dell’Inter contro la Lazio per 3 a 0. Anche per Gabigol che ha sfruttato i 10 minuti concessogli da Pioli per mettere in mostra le sue qualità. Sul finale di partita il brasiliano si è anche concesso il lusso di una rabona che ha scatenato l’ironia del web, ma anche qualcuno che ha apprezzato la personalità dell’attaccante. Ecco i tweet più simpatici.

Milinkovic-Savic, questa volta i complimenti arrivano da un ex campione laziale

Milinkovic-Savic non è più una sorpresa. Il giocatore serbo è cresciuto tantissimo all’ombra di Inzaghi raccogliendo consensi da tutte le parti. Questa volta, però, i complimenti sono speciali perché arrivano da un campione. Il grande ex Dejan Stankovic ha così parlato del giovane centrocampista laziale a Inter Channel: “Milinkovic-Savic è arrivato l’anno corso, è in gamba e intelligente, ha sfruttato lo scorso anno per imparare come si sta in serie A ed in Italia e si vede quest’anno la differenza, è sempre titolare, Inzaghi lo fa giocare sempre, fa inserimenti, è pericoloso, fa gol di testa, di piede, sarà molto importante per la Lazio  per la nazionale serba”.

La moviola di Inter-Lazio: Mazzoleni troppo fuori fase…

Se i biancocelesti sono da criticare per l’insufficiente prestazione di Milano che ha portato un sonoro 3-0 decisamente non è da meno la direzione del direttore di gara Mazzoleni. Se infatti l’arbitraggio all’inglese fischietto bergamasco è stato complessivamente positivo, nella ripresa invece si dimostra molto fuori fase. Mancano infatti due rigori, uno per parte: il contrasto di Biglia su Icardi e quello insensato di D’Ambrosio su Parolo meritavano il penalty. Entrambi gli episodi sono stati ignorati dal direttore di gara. La sconfitta dei biancocelesti non è sicuramente causa dell’arbitraggio, ma nel secondo tempo di Mazzoleni regna soprattutto la confusione. In ogni caso nessuna scusa, la Lazio ha perso la partita da sola, ancora per colpa di un calo di concentrazione nel secondo tempo. Su questo Inzaghi dovrà lavorare molto. Resta comunque positivo il campionato fatto fino ad ora dei ragazzi di Inzaghi. Andiamo però ad analizzare gli episodi chiave del match:

Primo tempo, poco e nulla da segnalare nella prima frazione di gara, il fischietto di Bergamo concede un paio di punizioni di troppo all’Inter sulla trequarti:

  •  26′ – non fede il fallo di mano di D’Ambrosio nel tentativo di stoppare il pallone e da quello stop si svilupperà l’azione che al 27′ porterà l’assegnazione di un inesistente calcio di punizione all’ex Candreva: sanzionato un fallo inesistente di Patric su Candreva, che si lascia cadere nel più plateale dei tuffi.
  • 30’ – Ancora Patric e Candreva protagonisti. Stavolta è l’italiano a commettere fallo. In un contrasto aereo l’ex esterno biancoceleste alza il ginocchio colpendo lo spagnolo sul fondo schiena. Intervento duro che Mazzoleni sanziona giustamente con il calcio di punizione:ma non si vede nessun cartellino giallo
  • 42‘ – D’Ambrosio colpisce Lulic in faccia con una manata durante un contrasto di gioco: l’intervento era da sanzionare, l’arbitro lascia correre.

Secondo tempo:

  • 49’ – Felipe Anderson va via bene sulla destra e viene fermato in area da Miranda. Il difensore interista alza leggermente le braccia, toccando il petto dell’esterno laziale. Non sembrano esserci gli estremi per il calcio di rigore.
  • 57’ – Arriva il primo ammonito del match. Si tratta di Ansaldi per un intervento in ritardo su Felipe Anderson che si avviava verso la trequarti nerazzurra.
  • 58’ – Giallo anche per la Lazio. È proprio Anderson ha finire sul taccuino di Mazzoleni, per un intervento scomposto su Perisic. Il brasiliano era diffidato, salterà il match casalingo contro il Crotone.
  • 61’ – Contatto de Vrij-Icardi nell’area di rigore della Lazio. Il difensore olandese sbilancia il centravanti nerazzurro che tiene il pallone in gioco e poi cade a fondo campo. Episodio dubbio che Mazzoleni non sanziona con la massima punizione.
  • 69′, stavolta il rigore mancato è per la Lazio: D’Ambrosio frana su Parolo con eccesso di foga, colpendo sì la sfera ma travolgendo il centrocampista biancoceleste. Mazzoleni lascia ancora correre, provocando il disappunto di mister Inzaghi.

Ribadiamo: tutti episodi, che non condizionano la gara. La Lazio ha perso per colpa sua la gara. Per onestà intellettuale però è giusto evidenziare gli errori.

 

 

 

 

Capodanno a Roma: ecco l’ordinanza del sindaco contro i fuochi d’artificio

Il tema dei botti e dei fuochi d’artificio la notte di capodanno ha sempre diviso i cittadini. C’è da un lato il fronte di coloro che lo ritengono il giusto mezzo per festeggiare l’arrivo del nuovo anno dall’altro lato c’è il fronte di chi lo ritiene ormai un metodo di festeggiamento superato, buono solo per provocare feriti – vedi gli incoscienti che puntualmente la notte del veglione si ritrovano al pronto soccorso con mani, o dita mozzate o con un occhio lesionato – o per spaventare inutilmente persone e/o animali. Beh, per quest’ultimi, grazie ad un’ordinanza firmata dalla Sindaca Virginia Raggi, c’è una piacevole novità. Il provvedimento amministrativo recita infatti che: “Dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del 1° gennaio nel territorio di Roma capitale è disposto il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti“.

Classifica anno solare 2016 – Lazio ai piedi dal podio

Anche il 2016 si avvia alla conclusione. Un anno non certo ricco di soddisfazioni per i colori biancocelesti. Iniziato tra mille problemi culminati ad aprile con l’esonero di Pioli pian piano è andato a migliorare grazie ai risultati conseguiti dalla Lazio con il nuovo tecnico Simone Inzaghi. Durante l’anno solare i punti raccolti dalla squadra biancoceleste sono stati 65 e tale punteggio l’ha porata a piazzarsi in quarta posizione nella classifica generale. Prima assoluta la Juventus che ha raggiunto la cifra tonda di 100 punti. In seconda posizione la Roma a quota 86 e al terzo posto il Napoli con 81. Di seguito la classifica parziale (mancano le gare di questa sera) dell’anno 2016:

Juventus 100
Roma 86
Napoli 81
Lazio 65
Milan 62
Inter 61
Fiorentina 55
Genoa 53
Atalanta 53
Chievo 53
Sassuolo 50
Torino 47
Bologna 43
Sampdoria 42
Udinese 42
Empoli 33
Palermo 30.

Gli aneddoti di Diego Simeone sulla Lazio di Eriksson

L’ex centrocampista biancoceleste, ed attuale tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Simeone ha rilasciato un’intervista ai microfoni di BeIn Sport dove ha parlato dell’inizio della sua carriera, dei tecnici che ha avuto da calciatore e dei suoi anni trascorsi in maglia biancoceleste: “Fin da bambino ho sempre sognato di diventare calciatore, sono stato fortunato, ho avuto tanti bravi allenatori. Durante la mia esperienza italiana ho imparato molto, facendomi anche influenzare. Ricordo bene la Lazio con Eriksson: il tecnico svedese giocava in base alle caratteristiche dei calciatori che aveva in rosa, a quei tempi i giocatori biancocelesti erano molto forti. A centrocampo nonostante ci fosse gente del calibro di Mihajlovic e Veron lo svedese pretendeva che come recuperavamo palla facessimo dei lanci in profondità per sfruttare la velocità di Salas, Boksic o Nedved. Non dovevano pensare a impostare un gioco ragionato perché altrimenti avremmo rischiato di perdere la velocità di esecuzione. Giocando in questo modo abbiamo vinto molto. In seguito ho avuto anche Bielsa come tecnico. Quando nasciamo abbiamo un papà e una mamma. Probabilmente se avessi avuto un altra figura maschile avrei ragionato in altri modi. Lo stesso succede nel calcio: nel corso della crescita personale tendiamo ad avvicinarci a quegli allenatori che sono stati per noi dei padri”.

Simeone
ha ammesso di aver sempre rubato con gli occhi dai compagni più esperti cercando però sempre soluzioni innovative: “Ho giocato sempre da centrocampista, è un ruolo importante, partecipa a ogni fase di gioco. A 29/30 anni ho iniziato a fare esercizi individuali, quando ero alla Lazio mi inventai addirittura un allenamento specifico. Ma ho sempre rubarto i segreti degli altri, solo in questo modo si migliora. Tutti rubano qualcosa dagli altri. Ho fatto il corso da allenatore in Spagna poi sono tornato in Argentina. Ho sempre desiderato avere un squadra che possa interpretare sul campo le emozioni che mi trasmette questo gioco. Quando si assiste a una partita si vede subito se un giocatore è attivo o passivo in campo”.

Sul suo futuro: “La vita è fatta di momenti e questo per me è il momento dell’Atletico Madrid, da quando sono qui non ho mai pensato ad altro. Devo migliorare molto, quando penso a un commissario tecnico mi vengono in mente allenatori come Del Bosque o Luis Aragones. Le voci sull’Inter non sono vere, sono i giornalisti che tendono a creare polemiche, ma si sa che è così. La verità è che in Italia è stato chiesto a mia sorella e a mio figlio se io un giorno potrei allenare i nerazzurri e loro hanno detto di sì, che potrebbe succedere. Ora ho scelto di non parlare più di questi argomenti, le parole vanno e vengono, ciò che conta è il campo. Quando andrò via dall’Atletico sarà perché avrò la certezza che è la soluzione migliore per il club. Adesso dicono che potrei andare via fra un anno e mezzo e molta gente ci crede, ma non è detto che non possa rinnovare, oppure da qualche parte sta scritto che non posso farlo?”.

 

Candreva vs Felipe Anderson la storia continua

Molti dei videogiochi picchiaduro di qualsiasi console iniziavano gli scontri con la dicitura “Ready…Fight!”. Forse è la stessa frase che ieri sera doveva risuonare allo stadio Meazza al momento dell’ingresso in campo dei giocatori, soprattutto verso Candreva e Felipe Anderson, che, nonostante non siano più compagni di squadra, mantengono ancora dei vecchi attriti della loro esperienza da compagni di squadra. Infatti ieri, secondo “Il Messaggero“, la prestazione del brasiliano è stata a tratti ottima, ma evidentemente aveva anche qualche buon motivo per mettersi in mostra: “Forse contro l’Inter ha anche un motivo in più: dimostrare a Candreva chi è il più forte, fargli vedere come gioca senza di lui su quella fascia destra. Poi Felipe si sposta pure a sinistra per togliere il fiato al bell’Antonio. Se c’era ancora qualche dubbio sull’antipatia reciproca, ieri lo hanno dissipato. La ruggine ha fatto scintille”.

Scudetto 1915 – Mignogna. “Un estratto de “Lo Scudetto Spezzato” verrà depositato in FIGC

Gian Luca Mignogna, coautore del libro “Lo Scudetto Spezzato“, che parla dello scudetto del 1915 ha rilasciato delle dichiarazioni a Radio Incontro Olympia, prima sui contenuti del libro: “Alcune cose erano già uscite sui media ma le abbiamo inserite per la prima volta in un libro, che costituisce un vero e proprio unicum su ciò che accadde veramente nel Campionato 1914/15 e rappresenta una fonte viva dalla quale poter attingere per capire qual’è stata la storia della Lazio in quella stagione di oltre cento anni fa. In questo volume c’è indirettamente il contributo di tanti, come Luigi Salomone che ha caldeggiato il lancio della petizione sulla prima del Tempo, come Pasquale Trane ed il Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento che hanno predisposto un ottimo elaborato storiografico, Laziowiki che ha ricostruito con certosina precisione l’elenco dei caduti laziali ed un altro appassionato storico della Lazio come Federico Felci che mi ha aiutato a realizzare il dossier emerotecario poi finito sul tavolo della FIGC. Lo Scudetto Spezzato può esser senz’altro un eccellente regalo di Natale, considerando che tutti i diritti d’autore saranno riversati al Comune di Amatrice, dove vorremmo riuscire a realizzare un vero e proprio museo del football, ricreare interesse turistico ed un nuovo indotto economico sul territorio e dare una mano tangibile alla popolazione colpita dal sisma.

Sull’intervento del Genoa, per la bagarre scudetto: “Subito dopo il lancio della petizione su Change.org, che invito tutti a firmare, a mezzo PEC richiesi personalmente alla FIGC se agli atti federali vi fosse una richiesta di assegnazione del Genoa di quel titolo o un documento formale che ne attestasse il riconoscimento da parte della Federazione. La risposta fu che negli archivi di Via Allegri non vi era alcunché. Sulla base di questo la Commissione ha poi chiesto al Genoa se quei documenti fossero almeno nei loro archivi, ma anche la risposta della società rossoblu è stata negativa. Questo perché, semplicemente, quei documenti non esistono e non sono mai esistiti.

Conclude poi con una cronaca dei fatti: “Basta cercare su altri testi, come ad esempio “La Storia del Calcio” di Vittorio Pozzo, e già lì si intuisce chiaramente cosa accadde nell’estate del 1921. La prima richiesta di assegnazione genoana dovrebbe essere stata avanzata nel 1915, subito dopo la sospensione bellica del campionato, mentre un primo riconoscimento parrebbe esser stato concesso dalla FIGC nel 1919. Uso il condizionale perché di tutto questo c’è traccia solamente su alcuni trafiletti di giornale d’epoca. Poi nel 1921 ci fu la nota scissione federale, che portò i club a dividersi tra FIGC e CCI. Gli scissionisti erano capeggiati dal Vice Presidente della Federcalcio che si chiamava Pasteur, era ex atleta, tecnico e dirigente del Genoa e divenne il Presidente della CCI. A fine anno la scissione federale si ricompose, contestualmente alla consegna di alcune medaglie ai giocatori genoani durante un festeggiamento privato per l’acquisizione dello Scudetto 1915, che in base a fonti liguri sembrerebbe essere stato attribuito nel dicembre 1921. Probabilmente fu un gioco di potere a condurre lo Scudetto 1915 sulle maglie rossoblu. Noi ci possiamo stare perché il Genoa è il club che ha portato il calcio in Italia ed era in testa (ma non ancora vincitore) al girone del Nord, ma il vulnus si creò perché non furono considerati i diritti della Lazio, unica squadra giá Campione a tutti gli effetti sia dell’Italia Centrale, che centro-meridionale poiché la prefinale Sud tra le due squadre di Napoli fu annullata per irregolarità di tesseramento. Questo a dispetto di un minuto trafiletto della “Gazzetta dello Sport” dell’epoca che narra di una partita tra due club partenopei, ma specificando come si trattasse di una gara relativa ad una nuova edizione del campionato e non ad un match relativo all’edizione 1914/15. Nei prossimi giorni,prosegue Mignogna, “chiederò comunque chiarimenti alla FIGC e procederò al deposito in Federazione di uno stralcio de “Lo Scudetto Spezzato”, proprio per portare in un corpo unico l’evidenza delle prove emerse, già contenute nei precedenti dossier in atti, riguardo al fatto che la Lazio fosse l’unica squadra ad aver maturato un titolo certo e fondato onde ottenere l’assegnazione dello Scudetto 1915.

Magnocavallo: “La Lazio è giovane, crescerà!”

L’ex difensore della Lazio, Giorgio Magnocavallo, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, parlando della partita di ieri: “In occasione del primo gol dell’Inter, forse c’è stato un pizzico di egoismo da parte di Milinkovic, che avrebbe dovuto scaricare il pallone. Banega ha fatto un bel tiro da fuori ma forse Marchetti è partito con un pizzico di ritardo. Il risultato di ieri è condizionato dagli episodi. Handanovic nel primo tempo ha salvato tre gol, tanto di cappello allo sloveno. I sostenitori nerazzurri non avrebbero detto nulla perché i biancocelesti hanno avuto occasioni chiare e limpide. La sfida è stata decisa dai due portieri. Purtroppo il calcio è questo: gol mancato, gol subito. Inzaghi se lo sentiva, si vedeva il suo scoramento. Il calcio è spietato, non ti regala nulla. Se in due minuti prendi due gol, moralmente la sfida si complica e hai un inevitabile crollo fisico. Non ho visto una brutta Lazio, con l’inserimento Keita c’è stata una reazione. Il risultato di 3-0 è troppo largo.

Parla poi di Pioli e del suo apporto dato all’Inter: “Dal suo arrivo, Pioli ha sistemato qualcosa a livello difensivo. A prescindere dal risultato, ho visto più squadra la Lazio che l’Inter. Per i nerazzurri, dopo il vantaggio, è stato più facile giocare. I biancocelesti meritano la classifica che hanno

Magnocavallo conclude poi sugli obiettivi della Lazio: “Per il terzo posto te la giochi con Roma e Napoli; la Juventus ha una marcia in più. Giallorossi e azzurri però sono più attrezzati. I biancocelesti hanno una squadra giovane, ancora in crescita, ma che comunque esprime un buon calcio. Con un pizzico di fortuna in più, la Lazio potrebbe dire certamente la sua. In Serie A ogni errore viene punito, ci sono giocatori che ti fanno male”.

UFFICIALE: nuova avventura per Serpieri!

Continua la costruzione del nuovo Grosseto Calcio, che, da l’8 Gennaio, inizierà un nuovo anno calcistico. La rifondazione parte dai calciatori, infatti, dopo l’acquisti di Federico Novara e Davide Di Pasquale, ecco che la società toscana ufficializza anche l’acquisto di altri giocatori, tra questi anche l’ex capitano della Lazio primavera, Riccardo Serpieri, con la quale ha vinto uno scudetto primavera.

Oltre all’ex difensore laziale, ecco gli altri giocatori ufficializzati:

-Daniele BIONDO anno 1991, centrocampista proveniente dal Messina;
– Ivan D’ADAMO anno 1992, difensore centrale/centrocampista proveniente dal Pescara;
– Davide BERARDI anno 1995, interno dal Palestrina;
– Andrea ASCIONE anno 1997, punta esterna proveniente dal Lanciano;
– Davide BARTOLINI, punta proveniente dalla Maceratese