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Bilancio 2016, Lenzi: “Lazio in perdita doppia rispetto al 2014. Se non si fosse ceduto Candreva…”

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Questa mattina il presidente della Lazio Scacchi ed editore di Lazio Family Paolo Lenzi, ai microfoni di Radiosei, ha parlato del bilancio annuale al 30 giugno 2016, diffuso dalla società tramite un comunicato stampa e che viene predisposto dal Consiglio di Gestione – composto dal presidente Lotito e dal dottor Moschini – dopo essere stato approvato dal consiglio di sorveglianza. Di esso al momento si conoscono soltanto i dati numerici, mentre non c’è (perlomeno non ancora) traccia né della relazione sulla gestione né della nota integrativa che illustra nel dettaglio l’operato del club. Detto materiale dovrà anch’esso essere approvato formalmente dal consiglio di sorveglianza e verrà notificato e diffuso tra il 6 e il 10 di ottobre.

Dobbiamo ricordare – spiega Lenzi – che il bilancio include il cosiddetto consolidato e il separato, che è relativo alla Lazio Calcio quotata in borsa; poi c’è Lazio Marketing and Communication di cui fanno parte le attività commerciali; il consolidato è la somma dei due bilanci meno le partite incrociate, ovvero le fatture che Lazio Calcio emette al Marketing e viceversa. In chiusura, è stimata una perdita di 12,6 milioni di euro mentre il consolidato è in attivo grazie alla presenza di plusvalenze, pari a 1,8 mln per le cessioni di Cavanda e la risoluzione con Cana, oppure dei proventi dalle Coppe europee, che in questo bilancio mancano. Questo perché nel bilancio 2015 la Lazio anticipò i ricavi dalle competizioni europee, circa 20 milioni, con l’avvallo della società di revisione”. Lazio in considerevole perdita, quindi, rispetto agli anni precedenti: “Nell’era Lotito, nel 2014, quando cedemmo Kozak, il segno rosso era di 6 milioni, quindi la metà della perdita al 30 giugno di quest’anno”. Passando poi ai ricavi: “Dal botteghino abbiamo guadagnato 7 milioni su 93, circa l’8%, mentre i diritti tv ammontano a 68 su 93, oltre il 70%. Il dato del merchandising si aggira appena sugli 841.000 euro, meno dell’1%, le squadre migliori in Italia arrivano al 20%, il 35% in Inghilterra. In sostanza, se non avesse ceduto Candreva la Lazio non non avrebbe potuto fare la stessa campagna acquisti. Va poi precisato anche l’aspetto finanziario, quando cioè un club effettua mercato differendo nel tempo il pagamento e variando di conseguenza i relativi flussi di cassa”. Due parole inoltre sugli investimenti effettuati a Formello: “Questa voce non è mai stata esplicitata con precisione. Nel bilancio al 30 giugno 2015, per esempio, veniva evidenziata nella materia costi operativi che include le spese per i servizi esterni. I costi per tesserati sono pari a 393 mila euro, somma divisa principalmente tra oneri sanitari e quelli per il ritiro precampionato”. Trattandosi di servizi esterni, si deduce che i membri dello staff medico sono principalmente collaboratori e non dipendenti del club.

Orsi: “Sono preoccupato. La Lazio ormai è diventata una provinciale…”

Archiviata la sofferta vittoria contro l’Empoli, si comincia a pensare all’Udinese. Inzaghi sembra non aver intenzione di abbandonare il dogma del 3-5-2 nonostante i tanti infortuni che hanno colpito la Lazio in questi ultimi 7 giorni. Di questo e di altri temi di attualità ha parlato Fernando Orsi in esclusiva sulle frequenze di Radiosei. Ecco le sue parole:

IL CAMMINO DELLA LAZIO – “I dieci punti in classifica sono un buon bottino. Ma sono preoccupato e lo ero già quando ho visto gli acquisti. Inzaghi era una scelta quasi obbligata, ma mi intrigava come soluzione. L’ho visto lavorare in Primavera, era una scommessa rispetto a Bielsa. I nuovi arrivi invece continuano a non entusiasmarmi. Il tecnico ha cambiato il suo modo di pensare e si è indirizzato verso un nuovo modulo tattico che a mio parere non rispecchia le caratteristiche della squadra. Inzaghi deve avere più coraggio, se la sarebbe potuta giocare con il Milan e fare qualcosa di più anche a Verona”.

MODULO E DIFESA – Orsi non è convinto dal nuovo modulo: “Inzaghi ha cercato di essere conservativo: vincere con le piccole e cercare di limitare i danni con le grandi. In un allenatore emergente voglio vedere qualcosa di diverso. Tra l’altro lo conosco benissimo e glielo dirà anche di persona. Se me lo permetterà, vorrei confrontarmi con lui proprio su quest’aspetto. I giocatori devono essere impiegati al loro posto, un tecnico deve fare le cose più semplici possibili. Questa squadra è costruita per il 4-3-3, la Lazio non sa giocare con il 3-5-2. Anche gli esterni così non sanno come muoversi. Felipe Anderson ha preso un tunnel ed è stato ammonito, un attaccante esterno non può fare tutta la fascia esterna. Se allenati bene, i tre lì davanti sono alla pari del Milan. Tra l’altro con l’Empoli non c’è stata neanche questa grande copertura”. In difesa ci sono tanti volti nuovi: “Mi sono dato un tempo ragionevole per giudicare i nuovi elementi. Gentiletti sembrava il nuovo Beckenbauer, Bastos si è subito perso nelle ultime partite. Voglio vederli tutti con grande tranquillità, al momento sembrano giocatori normali. Inzaghi probabilmente non li vede pronti e usa la difesa a tre proprio per avere maggior copertura. Ma l’angolano secondo me gioca meglio a due, in questo modo deve uscire in zone che non sono di sua competenza. Anche de Vrij così è limitato”.

SENATORI – Si è parlato spesso del peso di alcuni senatori: “Io credo e spero che Inzaghi faccia le sue scelte in autonomia. Non vince lo spogliatoio, i giocatori devono fare i giocatori e non gli allenatori”.

BIGLIA – “C’è stata una cattiva gestione da parte dell’allenatore, del giocatore e dello staff medico. È una grave perdita, si conoscevano i suoi problemi. Tecnico e medici invece hanno avallato la sua scelta. Rappresenta la più grande problematica in questo momento per la Lazio”Modus operandi che non convince neanche tra i pali: “Strakosha pensavo peggio, ha dimostrato personalità. Anche la gestione dei portieri non è stata oculata. A 29 anni non è possibile che Vargic non possa giocare in A”.

 L’UDINESE – “Sarà una partita molto difficile. L’Udinese si copre e riparte, è una squadra fastidiosa. La Lazio ormai è diventata una provinciale”.

Cena per Amatrice, Suor Paola: “Siamo pronti per questo evento. Vi svelo i presenti…”

Questa sera  al So.Spe. di Via de’ Iacovacci 21 (00164, Roma) si terrà la cena di beneficienza il cui ricavato (l’offerta è libera) andrà alle vittime del terremoto che un mese fa ha colpito Amatrice. A questo evento parteciperanno anche i giocatori della Lazio nei panni di camerieri. Dell’evento ha parlato Suor Paola, fondatrice dell’associazione “So.spe” (Solidarietà e speranza), sulle frequenze di Radiosei. Ecco le sue parole:

“Siamo in fermento, siamo tutti pronti per questo evento. Speriamo vada tutto bene. Come associazione andiamo sempre in questi posti colpiti dalle catastrofi. Mentre mi recavo ad Amatrice per portare diversi beni, ho visto che le persone cominciavano ad andar via da qui. Ho pensato allora di fare un progetto importante, parlando con il sindaco e il vescovo. L’obiettivo è raccogliere dei fondi per far tornare il paese com’era prima, acquistando ad esempio banchi per le scuole o ristrutturando la chiesa. Sarà la prima di tre o quattro manifestazioni e, a seconda del ricavato, vedremo come aderire ai vari progetti”.

IL PROGRAMMA DELLA SERATA – “I tifosi arriveranno con largo anticipo. Cominceremo a farli entrare ed accomodare alle 19. Intanto andranno in onda delle immagini della Lazio. Quando saranno tutti arrivati, ci sarà un momento solenne in cui i bambini della casa famiglia daranno a ogni giocatore una parannanza per cominciare a servire. Insieme a loro ci sarà anche Delio Rossi. Il menu prevede un piatto di antipasti calabresi, proprio come le miei origini. Ci saranno poi due primi: una lasagna e una pasta all’amatriciana. Infine avremo dolci e frutta”.

I GIOCATORI PRESENTI – Suor Paola ha svelato anche i giocatori presenti: “Ho chiesto di far venire quelli più legati alle tradizioni italiane. Ci saranno Parolo, Cataldi, Milinkovic-Savic – che ha vissuto la guerra in Bosnia – e Ciro Immobile. Se poi arriverà qualcun altro, meglio così. Lotito? Credo venga anche lui. Gli ho detto: ‘Meglio che non vieni altrimenti fai scappare tutti i tifosi (ride, ndr)’. E si è messo a ridere anche lui”.

GLI ANNI PASSATI – “Quando ho costruito la prima casa famiglia, feci il ‘derby del panino’ in un locale. Prendemmo tre giocatori della Lazio tra cui Nesta e tre della Roma. Ci fu tantissima gente, i calciatori al tempo sentivano molto queste vicende”.

 

Cuore Cataldi – Ieri visita a Chiara Insidioso. Il Papà Maurizio: “Il loro abbraccio è stato un’emozione unica…”

Piccoli gesti che sanno riempirti il cuore. E’ quello che ha fatto nella giornata di ieri Danilo Cataldi. Il giovane centrocampista biancoceleste ieri si è recato a Casa Iride, la clinica che ospita Chiara Insidioso Monda. Danilo ha deciso di fare visita proprio alla giovane tifosa della Lazio (ridotta in stato vegetativo dall’ex compagno nel febbraio del 2014). Il piacevole incontro è stato apprezzato da tutti, sopratutto dal papà di Chiara, Maurizio, che attraverso un post su Facebook ha voluto raccontare questo episodio di pure commozione. Vedere la figlia felice di incontrare il giocate della squadra che ama non può che illuminare d’immenso il cuore:

“Oggi pomeriggio è venuto a Casa Iride, a trovare Chiara, il giocatore della Lazio Danilo Cataldi. Per Chiara è stata una bellissima sorpresa. Vedere la felicità e il sorriso sul suo volto è stato bellissimo. L’abbraccio che Chiara si è scambiata con Danilo è stato un’emozione unica, al di sopra di ogni regalo! Danilo ha portato una maglia regalandola a Chiara e promettendo di dedicarle un gol nelle prossime partite. Noi come famiglia possiamo solo che ringraziare Danilo Cataldi per questa bella sorpresa e per la grande emozione che ha vissuto Chiara”.

Virginia Raggi, imparzialità… a squadre alterne

Come volevasi dimostrare. La scelta di Virginia Raggi di rifiutare una maglia donata dalla Lazio per il figlioletto, tifoso biancoceleste, aveva fatto discutere. Con questa lettera avevamo cercato di stimolare il dibattito: alcuni erano d’accordo col gesto troppo rigido e forse inopportuno della Sindaca, altri invece hanno preso le sue difese, lodandone l’imparzialità.

Il punto focale della questione però era: se la Sindaca non si è sentita di accettare in omaggio una maglia di una squadra della Capitale, cosa avrebbe fatto quando ci sarebbe stata occasione di mostrare vicinanza ad altri sodalizi della città? In primis avevamo fatto l’esempio dell’altro club calcistico cittadino, ma era un ragionamento valido anche per società di basket, volley, hockey su prato…

La risposta è arrivata ancor prima della consegna (che prima o poi avverrà come è accaduto per tutti i primi cittadini) di maglie, targhe o quant’altro. Un tweet in bella vista che reca gli auguri per il capitano dei rivali cittadini (anche tardivi, come evidenziato in maniera pungente da un utente). Secondo il criterio di imparzialità della Sindaca, ora ci aspettiamo auguri pubblici anche per giocatori della Lazio, soprattutto per quelli che rappresentano la città di Roma a partire da Danilo Cataldi, per esempio.

Il compleanno del capitano degli altri era forse un’occasione “speciale“? Oppure è stato salutato semplicemente come espressione di punta dello sport cittadino? In entrambi i casi viene meno quel principio di imparzialità a dir poco teutonico e, permetteteci, un po’ ridicolo che ha fatto rispedire al mittente la maglia del più antico club della Capitale.
I problemi della città in questo momento saranno pure altri, ma lasciateci dire: che gran cavolata rifiutare quella maglietta… ma la Lazio, per fini elettorali, è stata sempre bistrattata. Per la serie, niente di nuovo sotto il sole.

Fabio Belli

CINEMA – L’affascinante Marcello Mastroianni

Il 28 settebre 1924 nacque a Fontana Liri, in prov. di Frosinone, Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni. Fin da bambino ebbe la fortuna di fare comparsate addirittura in alcuni film del grande De Sica.

Successivamente dopo aver conseguito la maturità liceale si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio, senza però interrompere il rapporto con lo spettacolo e con il teatro. Entrato a far parte di gruppi del Centro Universitario Teatrale venne notato da Luchino Visconti, che lo chiamò per interpretare importanti ruoli in lavori teatrali come “Un tram chiamato desiderio“, “Morte di un commesso viaggiatore”, “La locandiera” e “Le tre sorelle”.

Allo stesso tempo lavora anche nel cinema, dove viene sempre chiamato per effettuare alcune comparsate. Il film che lo rivela è “Le ragazze di Piazza di Spagna”, girato da Luciano Emmer nel ’52, regista che lo aveva già diretto due anni prima in “Domenica d’agosto”. La sua predisposizione a interpretare ruoli tra il neorealismo e la commedia all’italiana venne confermata in “Giorni d’amore”, dove potè rivivere le sue origini ciociare in una chiave di lieve comicità. In seguito, la sua cifra stilistica si improntò quasi sempre a questo modello, anche quando, come nei film di Blasetti o Lizzani, gli venivano proposte parti drammatiche. Caratteristiche che vennero poi abbinate in alcuni film, a ‘mò di contrasto, alla malizia femminile della giovane Sophia Loren, da cui scaturirono nella metà degli anni cinquanta film come “Peccato che sia una canaglia”, e “La fortuna di essere donna”.

La svolta della sua carriera arriva con “La dolce vita” del 1960, pellicola che segna anche l’inizio di un lungo e fortunato sodalizio artistico con Federico Fellini. Seguirono infatti “Otto e mezzo” nel 1963, “Divorzio all’italiana” e “I compagni” nei primi anni ’80. Fece coppia con la Loren in vari film di De Sica e in diversi film di Ferreri tra i quali “La grande abbuffata”, “Ciao maschio” e “Storia di Piera”. Ha lavorato con Petri in “L’assassino”, con Scola in “Dramma della gelosia”, “Splendor”, “Che ora è?”, “Una giornata particolare”. Il prosieguo della sua carriera è stato un susseguirsi di successi a fianco dei più grandi registi. Negli ultimi anni, si ricorda la sua interpretazione ad un film di impegno civile come “Sostiene Pereira” e il montaggio dei suoi ricordi personali, apparsi postumi, nel film-documento “Ricordo, sì io mi ricordo”. Mastroianni si è spento il 19 dicembre 1996 nella sua casa di Parigi.

CULTURA – Achille Campanile, il più grande umorista italiano del Novecento

Il 28 settembre 1899 (anche se alcune biografie riportano 1900) nasce a Roma Achille Campanile. Sin da giovanissimo inizia a scrivere. Prima giornalista alla Tribuna, all’Idea Nazionale e poi al Travaso, in pieno periodo fascista, e poi per il teatro con le prime Tragedie in due battute, in cui prevale il gusto per i giochi di parole e un clima surreale.

Nel 1930 critiche feroci e lodi fanno da sfondo alle prime rappresentazioni di “L’amore fa fare questo e altro”. Poi ancora, i romanzi: da “Ma che cosa è quest’amore” a “Chiarastella”, da “La moglie ingenua e il marito malato” a “L’eroe”, oltre a numerosi racconti. Molti di questi ultimi prima di essere pubblicati apparvero sulle colonne dei più importanti quotidiani come La Stampa, la Gazzetta del Popolo, Milano Sera.

Campanile vinse due volte il Premio Viareggio, nel 1933 con “Cantilena all’angolo della strada” e quaranta anni più tardi con “Manuale di conversazione”. Era un lavoratore instancabile, a volte lavorava fino a notte inoltrata. Visse tra Roma e Milano fino agli ultimi anni di vita quando, per accontentare la moglie Pinuccia e il figlio Gaetano, trasferisce la sua residenza a Lariano nei pressi di Velletri. Qui abbandona il monocolo e gli abiti eleganti, si fa crescere una barba lunga e fluente ed assume l’aspetto di un vecchio patriarca. Continua a scrivere racconti, romanzi ed opere inedite. Muore il 4 gennaio 1977 a Lariano, lasciandoci come testamento, oltre alle sue numerose opere, il segno dell’immortalità del riso.

Crespo: “Diamo tempo ad Inzaghi. Il mio addio alla Lazio? Che dolore…”

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L’ex attaccante della Lazio, Hernan Crespo, è intervenuto a Radio Olympia, dove ha parlato del nuovo modulo adottato da Inzaghi e del suo addio alla Lazio:

Il compito dell’allenatore è scegliere bene il sistema di gioco per risolvere i problemi dei suoi giocatori e metterli nelle condizioni migliori per esprimere tutto il loro potenziale. Inzaghi adesso ha battezzato questa idea del 3-5-2 però sono convinto che sta studiando anche lui l’evolvere della situazione. Poi la cosa più importante è sempre avere un’identità di squadra, per il momento nella Lazio ancora non l’ho vista, oggi non c’è. Però diamogli tempo, non è giusto giudicare così presto se sta facendo bene o male. Quando si cambia ci vuole del tempo, lo dimostrano anche altri allenatori che hanno cambiato sistema di gioco, oggi possiamo solo valutare la singola partita. Il compito dell’allenatore è quello di convincere i propri giocatori della propria idea di calcio. A me non piace snaturare le caratteristiche dei giocatori. Inzaghi ha accettato un compromesso, è arrivato dopo che la Lazio ha rincorso Bielsa e quindi il mercato non è stato totalmente deciso da lui, si è adeguato. Non è facile per Inzaghi lavorare in questo momento nella Lazio per tanti motivi, però ha una bellissima macchina da guidare. La Lazio è forte ha una rosa di grande qualità, tanti giocatori che hanno una marcia in più e si vede anche nelle giocate estemporanee dei singoli. Non dimenticherò mai il dolore di Nesta quando è andato via. L’addio è stato traumatico, ne abbiamo parlato spesso e lui ha sempre vissuto in maniera intensa l’amore per la Lazio. Purtroppo non ci fu scelta, lasciammo la Lazio insieme, la vita a volte ti porta anche a vivere questi momenti. Dispiace anche per i tifosi della Lazio, Sandro è una bandiera che ha dovuto lasciare la Lazio contro la sua volontà e hanno sofferto tutti“.

FOTO – La FIFA fa gli auguri a… FERNANDO Totti

Nel giorno del quarantesimo compleanno di Francesco Totti, la FIFA, nell’augurargli buon compleanno, è caduta in un simpatico errore. Dal profilo Twitter ufficiale del massimo organo calcistico, sono apparsi gli auguri ad un certo FERNANDO TOTTI. Prontamente rimosso il post, e sostituito da un nuovo pieno di scuse, che vi proponiamo di seguito. E comunque tanti auguri FERNANDO!

 

CHAMPIONS LEAGUE – Il programma di martedì 27 settembre

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Questa sera partirà la seconda giornata di Champions Legaue. Tanti i match interessanti, tra cui Borussia Dortmund – Real Madrid. In campo anche la Juventus, ospite della Dinamo Zagabria. Di seguito il dettaglio degli incontri odierni:

GRUPPO E: AS Monaco – Leverkusen; Cska Mosca – Tottenham

GRUPPO F: Dortmund – Real Madrid; Sporting Lisbona – Legia Varsavia

GRUPPO G: Copenaghen – Brugge; Leicester – Porto

GRUPPO H: Dinamo Zagabria – Juventus; Siviglia – Lione

FOCUS – Analisi del 3-5-2 inzaghiano. Pro e contro di un modulo che ha diviso i laziali

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In casa Lazio nelle ultime partite si è assistito ad una rivoluzione tattica targata Simone Inzaghi. L’ex tecnico della Primavera, che durante l’estate aveva puntato sul 4-3-3, costruendo, soprattutto, la rosa con questo modulo, ha deciso di stravolgere la Lazio tatticamente. Infatti si è passati ad un sorprendente 3-5-2. Eppure i biancocelesti, nelle due stagioni targate Stefano Pioli, avevano trovato nel 4-3-3, la loro quadratura anche, nel primo anno, con un gioco spettacolare.

LA NASCITA DEL 3-5-2  – Ma come è nata l’idea di questo modulo? Inzaghi e tare hanno spiegato che la nuova formazione tattica era stata provata anche durante il ritiro estivo. Dopo il pirotecnico successo alla prima giornata contro l’Atalanta (2-3) e l’avvento della sfida alla Juventus, hanno portato Inzaghi ad optare per la difesa a 3. Un modulo che ha permesso ai biancocelesti di limitare i campioni d’Italia, nonostante la sconfitta per un errore singolo. Ma è davvero il modulo giusto per questa Lazio? Proviamo ad analizzare i PRO e i CONTRO:

I PRO DEL 3-5-2 – La nuova impostazione tattica ha dato sicuramente solidità e compattezza alla squadra. Una difesa spesso tosta, ben organizzata e guidata da un De Vrij in grande spolvero. Bastos o Wallace e Radu si sposano alla perfezione con il modulo a 3 dietro e con la guida dell’olandese. Non a caso la società ha rinforzato il reparto arretrato dopo le numerosi debacle dello scorso anno. Un altro punto a favore è Milinkovic Savic. La posizione del serbo nel centrocampo a 5 è determinante e con il suo fisico è utile sia in fase offensiva, con i numerosi inserimenti, che in quella difensiva, dando peso al centrocampo.  La squadra, infine, ha dimostrato grande sacrificio e adattabilità al nuovo schema. I vari Lulic, Basta, Lukaku sono esterni che possono ricoprire perfettamente il ruolo di ala nel centrocampo a 5, trasformandosi in terzini all’occorrenza.

I CONTRO DEL 3-5-2 – Ma non sono tutte rose e fiori. Infatti, ciò che ha fatto storcere in anso agli addetti ai lavori, è il sacrificio che comporta questo modulo: ovvero la rinuncia a Felipe Anderson e Keita come ali offensive dove poter sfoderare tutta la loro capacità nell’uno contro uno e. In pratica il nuovo modulo tarpa le ali alla Lazio. Di conseguenza, lo spostamento di Felipe sulla linea dei centrocampisti, e dei terzini in fase di non possesso, e l’avanzamento di Keita a seconda punta, non permettono ai biancocelesti di sfruttare le caratteristiche dei due gioielli della rosa. La manovra offensiva, di conseguenza, ne risente, come accaduto contro l’Empoli, Juventus e in parte contro il Milan.

ROSA NON ADATTA AL 3-5-2 – Dulcis in fundo la rosa a disposizione di mister Inzaghi non è stata costruita secondo il 3-5-2, ma per il 4-3-3. Ovvero: la mancanza di attaccanti in rosa è palese. Il solo Immobile non basta, Djordjevic è un corpo estraneo e Keita non è una punta. LuiS Alberto è più un trequartista che si può adattare ad ala e fu presentato come “erede” di Candreva. Inoltre Basta non troverebbe spazio se non al posto di Felipe. Lo stesso brasiliano e Keita ne risentono di questo modulo perché non utilizzati nelle loro posizioni a cui sono abituati. Se si tolgono i vantaggi che tale modulo ha portato alla difesa  (compattezza ed equilibrio), sul resto si possono avere ancora dei dubbi. Di certo, se si vorrà proseguire con il 3-5-2, Inzaghi dovrà far lavorare moltissimo i suoi calciatori.

Marco Corsini

Felipe Anderson nella top five dei migliori assistman

E’ Francesco Totti il miglior assist men del mese di settembre. Nella speciale top five, il numero 10 della Roma ha collezionato una percentuale di assist vincenti pari al 40% rispetto al totale realizzati (2 su 5). Il capitano giallorosso risulta essere anche il giocatore con la migliore media assist rispetto ai minuti disputati (1 assist ogni 42 minuti in campo) nonché ai chilometri percorsi (1 assist ogni 1,393 chilometri). Inoltre il 16,2% degli assist totali della squadra allenata da Luciano Spalletti (31) passa dai piedi di Francesco Totti. Con una percentuale di assist vincenti pari al 33,3% (2 su un totale di 6) la seconda posizione spetta ad Antonio Candreva. L’esterno colleziona un assist ogni 69 minuti disputati nonché un assist ogni 1,514 chilometri percorsi. Il numero 87 nerazzurro risulta essere fondamentale nella fase finale della manovra interista: infatti il 42,8% degli assist realizzati dall’Inter partono da giocate individuali dell’ex Lazio. Il terzo gradino del podio viene occupato da un altro romanista. Si tratta di Mohamed Salah che finora ha totalizzato una percentuale di assist vincenti pari al 20% (1 su 5 realizzati). L’esterno egiziano, in coppia con Francesco Totti, colleziona il 32,2% di tutti gli assist confezionati dalla compagine giallorossa. Lo rileva il Report n. 15/2016 elaborato da Osservatorio Calcio Italiano (www.osservatoriocalcioitaliano.it).

Nella top five dei miglior assist men dell’ultimo mese trovano spazio anche Felipe Anderson (4° posto) e Marek Hamsik (5° posizione). Il capitano del Napoli risulta essere il giocatore della massima serie ad aver confezionato finora il maggior numero di assist (7) dei quali, però, soltanto uno si è rivelato vincente (14,3%). Lo slovacco, comunque, risulta essere determinante nella manovra dei partenopei (il 36,9% sul totale degli assist del Napoli porta la sua firma, inoltre è il giocatore ad aver totalizzato il maggior numero di chilometri percorsi 11,389). Felipe Anderson ha collezionato una percentuale di assist vincenti pari a 16,7% (1 su 6) fornendo un ottimo contributo rispetto al totale dell’intera compagine biancazzurra (il 35,3% degli assist dell’undici allenato da Simone Inzaghi passa dai piedi del brasiliano).

BIGLIA – Lesione di secondo grado confermata. Ma Biglia assicura: “Torno tra…”

AGGIORNAMENTO ORE 18:44 – Sembra meno grave del previsto l’infortunio al polpaccio sinistro (il solito) di Biglia. È una lesione solamente di secondo grado al polpaccio, starà fermo massimo 2 mesi. Nella più rosea delle aspettative tornerà in campo a metà novembre. Lasciata la Paideia il capitano si è recato immediatamente a Formello e ad un tifoso laziale preoccupato per le sue condizioni ha confermato la durata massima della sua assenza: “Torno tra 45 giorni”.  Intanto, nei prossimi giorni, dovrebbe andare in scena un nuovo incontro tra Montepaone, agente del calciatore, e la dirigenza capitolina per il rinnovo di contatto. Il manager, infatti, ha deciso di prolungare il proprio soggiorno a Roma fino a giovedì. Forza Lucas.

L’infortunio di Lucas Biglia domenica contro l’Empoli ha fatto infuriare un po’ tutti su come sia stata mal gestito il recupero del giocatore. Se in un primo momento si pensava a uno stop di un mese, adesso le paure si stanno trasformando in realtà e quasi certamente Inzaghi rivedrà il suo capitano nel girone di ritorno. I controlli strumentali effettuati in Paideia hanno evidenziato una probabile lesione di secondo grado al polpaccio per l’argentino. Niente di grave invece per Radu che ha un problema al collo che non gli impedirà di scendere in campo a Udine.

FORMELLO – I biancocelesti tornano al lavoro ma tante le assenze

Riprendono gli allenamenti dei reduci biancocelesti di Simone Inzaghi. Tanti i giocatori assenti alla seduta: Marchetti, Basta, Bastos e Biglia, tutti e quattro probabilmente salteranno la partita di Udine. L’unico che ha qualche minima possibilità di rientrare, come dichiarato dal tecnico biancoceleste, è Marchetti, fermo a causa di uno stiramento al polpaccio. Ma anche le probabilità di vedere in campo il portiere titolare sono veramente poche. Dopo la gara in terra friulana ci sarà la sosta per le nazionali e quindi il giocatore resterà a riposo anche per evitare di rischiare una ricaduta. Brutte notizie sono arrivate circa le condizioni di Biglia: gli accertamenti ai quali si è sottoposto presso la clinica Paideia hanno evidenziato una lesione di secondo grado al polpaccio, rimarrà fermo circa due mesi. Anche Djordjevic, già affaticato prima della gara con l’Empoli, è rimasto a riposo. Dopo gli accertamenti strumentali che hanno evidenziato una semplice contrattura alla spalla è rientrato invece in gruppo Radu.

POLISPORTIVA – Calcio Femminile: amichevole per la Lazio Women

La Lazio Women sta preparando il suo debutto nel campionato di Serie B 2016-2017 previsto il prossimo 2 ottobre sul campo della Domina Neapolis. La squadra di De Cosmi ha disputato una partita amichevole al “Fausto Cecconi” di Monterotondo, sul campo dell’Eretum, squadra che prende parte al campionato femminile di Serie C.

Le biancocelesti si sono imposte per 5-0 mostrando grandi progressi rispetto alle gare disputate nel primo turno di Coppa Italia con la Res Roma. Importante il contributo delle ultime giocatrici acquistate dalla Lazio: in maniera particolare dall’attaccante Veronica Sciarretti, 15 reti la scorsa stagione in Serie B nella Roma XIV ed ex Lazio, autrice delle prime due marcature. La terza segnatura è arrivata con un tiro da fuori del vice-capitano Lombardozzi. Nella ripresa gran gol su punizione da oltre 35 metri di Giulia De Luca, arrivata questa estate dalla Roma XIV, e ancora un bel gol da fuori area della Pezzotti. Gli altri volti nuovi sono quelli di Nicoletta Vittori, centrocampista ex Roma XIV, e di Federica Tosti, arrivata dal Real Monterotondo Scalo. Diverse ragazze ancora non sono al meglio della condizione e altre sono ancora indisponibili ma è stato importante il ritorno in campo del difensore centrale Lommi, a quattro mesi dal suo infortunio e dall’operazione al ginocchio. A bordo campo in attesa di rientrare anche il capitano storico Berarducci, anche lei operata a un ginocchio, così come stanno cercando di arrivare alla giusta forma Celli, Cianci, Coletta, Corradino, Foschi, Lattanzi, Santoro e Sette.

IL TABELLINO

LAZIO WOMEN (4-2-3-1): Sarnataro (10’ st Palmerini); Tosti (20’ st Lommi), Vaccari, Angelini, Autili; Casali (K), Vittori; Pezzotti, Lombardozzi (VK), De Luca; Sciarretti. All.: Roberto De Cosmi.

Marcatrici: 9’ e 14’ Sciarretti, 29’ Lombardozzi, 14’st De Luca, 16’st Pezzotti.

 

Roma 2024 – Raggi: “Il problema sono i costi non la corruzione”

In questi ultimi giorni si è sentito spesso dire che la motivazione del NO alle Olimpiadi da parte del Comune di Roma sarebbe da ricondurre alla corruzione, vera piaga cittadina visti i risultati di Mafia Capitale.

Oggi però la Sindaca Virginia Raggi intervenendo in Senato per l’audizione riguardante oltre la salute dello Sport la candidatura alle Olimpiadi del 2024 ha precisato e ribadito con forza quali siano le vere ragioni del diniego: Dicono che la nostra scusa è la corruzione. Ma questa cosa non l’abbiamo detta noi, a Roma questo stato di cose è stato certificato con le indagini di Mafia Capitale ed ha visto coinvolte diverse parti dell’amministrazione capitolina. Quello della corruzione non è minimamente un tema preso da noi in considerazione sennò dovremmo chiudere Roma. Qui il punto principale è se a livello economico, a prescindere dalla corruzione che dovremo ovviamente estirpare, la Capitale possa permettersi questo evento ma, alla luce dei costi da sostenere, oggi non se le può permettere. Una volta resici conto della reale situazione, ormai compromessa, non ce la siamo sentita di gravare la nostra città e l’Italia di questi costi. Sarebbe stato da irresponsabili, avremmo continuato a togliere soldi a servizi essenziali che lo Stato e gli enti locali devono erogare e per questo non ce la siamo sentita.

 

POLISPORTIVA – Amichevole per le ragazze di Giuseppe Materazzi

Si è disputato a Roma il test amichevole tra la S.S. Lazio Calcio Femminile di Giuseppe Materazzi e la C.F. Florenzia di Nicoli. Per la società toscana nata appena nel 2015, la Serie D, al suo primo campionato, è stata una passeggiata verso la promozione: 24 vittorie su 24 partite. Inoltre le toscane si sono aggiudicate anche la Coppa Toscana. Le ragazze di Nicoli si sono imposte per 8-1 grazie alla tripletta di Del Prete e un goal a testa per Gnisci, Lotti, Naldoni, Pompignoli e Pecchia. Per la Lazio la rete della bandiera porta la firma di Grassi.

CALCIOMERCATO – Ag. Cafù: “La Lazio tra i migliori club al mondo. Speriamo sia ancora interessata”

Nell’ultima settimana è uscita l’intervista dell’agente di Jonathan Cafù, ala brasiliana del Ludogorets, in cui rivelava di un interesse estivo della Lazio. Lo stesso agente, su lalaziosiamonoi.it, ha rilasciato altre dichiarazioni: La Lazio ha fatto un’offerta nell’ultima finestra di mercato, ma il Ludogorets non ha accettato. Parlai anche con il ds Igli Tare, ma poi non ci sono stati più contatti dopo la chiusura del calciomercato. Vediamo se la Lazio avrà ancora lo stesso interesse in futuro. Stiamo parlando di uno dei migliori club del calcio mondiale e in quel caso sarà certamente un’ottima destinazione per il giocatore”.

L’ex Udinese Locatelli: “La Lazio ha un futuro roseo. Manca il gioco? Ora conta vincere”

E’ stato forse uno dei talenti incompresi della sua generazione. Con le maglie di Bologna e Udinese Tomas Locatelli ha regalato magie a cavallo del nuovo millennio e l’ex trequartista è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali on Air”, per parlare della prossima sfida che vedrà impegnata la Lazio proprio sul campo dell’Udinese. Un primo pensiero sul reparto offensivo biancoceleste: “A me i giocatori di classe piacciono un bel po’ e Keita, Felipe Anderson e Immobile sono nomi importantissimi per la Serie A. Soprattutto, necessitano di opportunità di crescita che la squadra può fornire in maniera ideale. Vedo un futuro molto roseo per la Lazio con questi giocatori”.

L’infortunio di Lucas Biglia è stata una tegola molto pesante: “E’ difficile capire quali siano le responsabilità dello staff medico. Io sono dell’opinione che bisogna essere il medico di se stessi. E’ fondamentale che nella testa di un giocatore ci sia la consapevolezza di essere a posto fisicamente o meno, a prescindere dal parere dei medici, anche perché solo essendo convinti delle proprie condizioni si può dare il cento per cento in campo. Tra calciatore e staff medico ci deve essere dialogo franco e diretto, l’allenatore non può decidere se un giocatore è pronto”.

La Lazio di Simone Inzaghi non convince sul piano del gioco, ma i risultati sono stati incoraggianti: “Bisogna partire dal presupposto che un giocatore che diventa allenatore vuole dare subito serenità alla squadra e la serenità si ottiene solo attraverso le vittorie. I tifosi possono notare le lacune nel gioco, ma se nelle prossime partite dovessero continuare ad arrivare i punti, anche la percezione della squadra dall’esterno migliorerà di conseguenza”.

Sabato c’è la trasferta di Udine, squadra imprevedibile, capace di vincere a Milano, ma anche di cadere: “L’Udinese ha un modo di lavorare chiaro da anni, punta a costruirsi un futuro sereno tramite le plusvalenze sul mercato. Puntando costantemente sui giovani ci saranno sempre alti e bassi, è uno scotto che la società sa di dover pagare. Riesce però sempre ad ottenere un risultato sportivo e soprattutto economico positivo a fine stagione”.

Quali sono i punti di forza e i punti deboli dei friulani? “Sicuramente una squadra ricca di giovani ha i suoi pro e i suoi contro. E’ una squadra che dal punto di vista atletico può essere particolarmente reattiva, ma può imbroccare la giornata giusta così come quella storta. In situazioni di difficoltà i giovani non sempre trovano la via d’uscita, al contrario di chi può vantare maggiore esperienza sul campo”.

Anche alla Lazio gli Under 23 di talento non mancano, come Milinkovic-Savic, De Vrij e Cataldi. Quali accorgimenti vanno presi con giocatori di questo tipo? “Sicuramente con i ragazzi di talento è importante lavorare sulla testa e sulla mentalità. E’ importante trovare un ruolo certo, che gli permetta di sviluppare al meglio le loro doti, indubbie se sono arrivati a questo livello. Inzaghi deve infondere serenità ai giocatori, soprattutto ai più giovani”. 

Il team manager Manzini lascia la Lazio dopo 45 anni? Diaconale smentisce

Stamattina era girata voce di un imminente addio di Maurizio Manzini dalla Lazio. Lo storico team manager biancoceleste lavora alla Lazio in veste ufficiale dal 1988, ma in realtà aveva iniziato già nel 1971 come collaboratore delle trasferte della squadra. Dopo 45 anni di fedeltà, l’ipotesi di non vederlo più a Formello aveva fatto storcere il naso a molti. Tuttavia, il responsabile della comunicazione Arturo Diaconale ha smentito questa ipotesi. La storia d’amore tra Manzini e la Lazio continua.

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