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Lazio, ecco la lista dei 25: una sorpresa in difesa…

La Lazio ha depositato in Lega la lista definitiva dei 25 calciatori per il campionato (più gli U21 il cui numero però non è soggetto a limitazioni). La sorpresa è Vinicius: il terzino dovrà superare tanta concorrenza per farsi largo. C’è anche Morrison, che sperava nel trasferimento al QPR: Les Ferdinand ha lasciato aperto uno spiraglio solo per gennaio. ’unico escluso è Alvaro Gonzalez che tra l’altro ha anche un ingaggio pesante. Situazione particolare la sua: punto fermo della Nazionale uruguaiana (e anche della Lazio qualche anno fa) è destinato a restare in tribuna per qualche mese. In estate era vicino all’Atletico Paranaense, poi non se n’è fatto più nulla. Ecco la lista completa riportata dal sito della lega:

55 Ivan Vargic
2 Wesley Hoedt
3 Stefan de Vrij
6 Jorda Lukaku
8 Dusan Basta
13 Wallace
15 Bastos
26 Stefan Radu
28 Freitas Vinicius
4 Gil Patric
10 Felipe Anderson
11 Ravel Morrison
18 Luis Alberto
19 Senad Lulic
20 Lucas Biglia
9 Filip Djordjevic
23 Leitner

Lista Formati in Italia

22 Federico Marchetti
16 Marco Parolo
17 Ciro Immobile
97 Alessandro Rossi

Lista  Formati nel Club

5 Danilo Cataldi
96 Alessandro Murgia
14 Keita Baldè Diao
25 Cristiano Lombardi

U21 (numero illimitato da aggiungere ai 25)

1 Thomas Strakosha
44 Franjo Prce
21 Milinkovic-Savic
7 Kishna
21 Josep Minala
71 Mamadou Tounkara

UNDER 21 E ITALIANI – Sono sei i giocatori classe ’95 inseriti tra gli Under 21: si tratta Strakosha, Prce, Milinkovic, Kishna, Minala e Tounkara. Tra questi gli ultimi due sono fuori dal progetto laziale. Tutto come previsto per gli altri posti da occupare. Alessandro Rossi, attaccante e capitano della Primavera, è il quarto giocatore formato in Italia insieme a Marchetti, Parolo e Immobile. Keita, trascorsi più di tre anni nelle giovanili biancocelesti, fa compagnia a Cataldi, Murgia e Lombardi tra gli elementi formati nel club.

Filip, where are you?

“Quando è arrivato aveva mostrato potenzialità enormi. Poi si è infortunato in maniera seria e da li non è stato più lui: ha perso sicurezza e probabilmente anche l’ambiente non lo aiuta. So benissimo come funziona a Roma e quando hai la piazza contro non è facile riprendersi. Ma io sono sicuro che si tratta di un buon giocatore”: con queste parole l’ex capitano biancoceleste Cristian Ledesma analizzava ieri il momento vissuto dal suo ex compagno di squadra Filip Djordjevic.
E’ vero, da quando subì quel terribile infortunio 2 anni fa l’ex giocatore del Nantes non si è più ripreso, cadendo in un pozzo senza fondo di sfiducia ed incertezza. Sembrava ieri che dopo un breve periodo di ambientamento, il centravanti serbo realizzava una splendida tripletta contro il Palermo (a testimonianza di un tasso tecnico non indifferente) candidandosi seriamente come erede di Miro Klose (costretto addirittura alla panchina). Da quel momento seguiranno altri 6 gol in 11 partite che portarono il centravanti serbo ad essere apprezzato da tutto il popolo biancoceleste. Poi l’inizio della fine: l’ex Nantes subisce un bruttissimo infortunio nella gara all’Olimpico contro il Milan. Una frattura spiroide scomposta del malleolo peroneale destro lo costringe all’intervento chirurgico e ai box fino al 4 maggio. Il finale di stagione è il suo sliding doors: in pochi secondi ha acquisito e perduto il titolo di eroe dei tifosi biancocelesti. Il suo bolide nella finale di Coppa Italia si spegne sul doppio palo della porta di Storari e la Juventus, alla fine, fa suo il trofeo grazie alla zampata di Matri. Pazienza, nel calcio si vince e si perde, ma un pensiero fisso echeggiava nel popolo biancoceleste (euforico per la qualificazione ai preliminari di Champions League): Filip è tornato, la Lazio deve ripartire da lui.

IL DISASTRO  – Ma si sa, nel calcio si tende a dimenticare in fretta le cose: un giorno sei considerato un campione adorato mentre il giorno dopo sei considerato il più scarso del mondo. E’ quello che accade nella stagione 2015/2016 (una delle più deludenti degli ultimi anni). Gli infortuni tormentano Djordjevic e la necessità di essere efficace ed efficiente fin da subito creava uno stress non indifferente. Diciamo non era il clima ideale per cercare di rilanciarsi. Delusione e sfiducia la fanno da padrone. Il serbo chiuderà la stagione con 31 gettoni e appena sei gol tra campionato, Coppa Italia, Europa League e Supercoppa Italiana. I numeri in A sono più preoccupanti visto che ha realizzato appena tre centri in tutta la passata stagione. Oggi, il numero nove è la prima alternativa a Immobile come punta centrale, ma le prime due apparizioni da subentrato (42 minuti in tutto) sono state preoccupanti. In particolare contro la Juventus, Filip non è mai entrato in partita sbagliando anche le cose più semplici. La mancanza di sicurezza è terribile per un calciatore. L’attaccante sembra aver perso sicurezza nelle sue qualità e il suo sembra un blocco anche mentale. E’ proprio un altro calciatore rispetto a quello dei primi mesi dell’era Pioli.

RIMBOCCARSI LE MANICHE – Lavorare circondato da sfiducia e delusione non è facile, per questo ci sentiamo di dire che forse era più opportuno per Filip cambiare aria, cercare una nuova sfida per sbloccarsi mentalmente una volta per tutte. Inzaghi e il mercato però hanno fatto sì che Djordjevic rimanesse ed ora (finché indosserà quella maglia) non possiamo fare altro che supportarlo e dargli tutto l’incoraggiamento di cui ha bisogno. Ovviamente lui deve metterci del suo. Il primo che può e deve cambiare il proprio destino è proprio lui, Filip. Se riuscirà a ritrovarsi può cambiare la sua vita e diventare un’arma nuova per Inzaghi. Il mister e la società credono ancora in lui e sperano che possa tornare ai suoi livelli. Tornare a brillare e a segnare con l’aquila sul petto potrebbero fargli riconquistare stime e considerazione. Filip deve tornare quello dei primi mesi, quando conquistò il popolo laziale a suon di gol.

Marco Lanari

Nei campionati primavera regna il “Made in Italy”. Traballano i calcoli di Cardelli…

Le rose della Serie A peccano di giocatori italiani e le difficoltà riscontrate nel preparare le liste da presentare alla FIGC lo confermano. Secondo un’analisi de Il Giornale, oltre il 56.6% dei calciatori presenti in Serie A non è nato nel Bel Paese. Tradotto: su 553 giocatori, ben 313 sono stranieri. Un dato preoccupante che richiede un’immediata inversione di tendenza se si vuol far tornare in alto la Nazionale Italiana. La stessa Lazio ad oggi ha nel blocco dei titolari solamente 3 italiani: Marchetti, Parolo ed Immobile. Fortunatamente il fenomeno è ristretto solo alla serie maggiore, visto che che il discorso si ribalta completamente nella serie cadetta e nei campionati primavera dove invece il “Made in Italy” regna indisturbato: in Serie B, infatti gli stranieri sono appena il 26.7%, e nel campionato Primavera la percentuale scende ancora: 17.3%. Eppure, le parole di Cardelli parlavano chiaro: “Ci sono troppi stranieri in primavera“. Sì la squadra di Bonatti conta 10 stranieri su 27 (nemmeno la metà della rosa). Solamente Juventus (10 su 27) ed Inter (10 su 23) si trovano nella stessa situazione.

Ma analizzando meglio la situazione…non sono numeri che permettono di gridare allo scandalo, visto che comunque ci sono tutte le altre squadre primavera pronti a soddisfare la richiesta del buon Cardelli. Mai come oggi, quindi, nella cantera biancoceleste ci sono così tanti baby Made in Italy. A partire da Cataldi e Lombardi, in gol nella sera del debutto a Bergamo della nuova era Inzaghi. C’è poi Alessandro Murgia (classe ’96) ormai fisso in prima squadra. Farà spola tra Primavera e prima squadra, invece, Alessandro Rossi: capitano fuoriquota della formazione di Bonatti ed esploso proprio sotto l’ala di Inzaghino. Occhio anche ai prestiti, perché Guido Guerrieri è un giovanissimo portiere considerato di alto livello dai più. Titolare in prestito al Trapani, l’ex Primavera ha avuto finalmente la sua chance per dimostrare il suo valore nei professionisti. Crecco, Germoni, Palombi, Filippini, sono tutti giovani di belle speranze che possono assicurare il futuro. Insomma a quanto pare Cardelli deve rifare meglio i conti.

Settore giovanile, poker di trasferte nel weekend per le formazioni biancocelesti

Nel weekend che si divide tra sabato 10 e domenica 11 Settembre prendono il via i campionati delle quattro categorie nazionali a partire dalla Primavera fino ad arrivare all’Under 15.

Prima di campionato per la Primavera di mister Bonatti impegnata a Perugia, mentre l’Under 16 del tecnico Alboni e l’Under 15 di Girini se la vedranno sul campo del Vicenza per il loro esordio stagionale. L’Under 17 di mister Fratini dopo la vittoria sul Cittadella, nella seconda giornata sarà ospite della Spal.

Le giovani aquile saranno tutte impegnate lontano dalle mura casalinghe della Capitale. Tutto è pronto per l’avvio di questa nuova stagione, di seguito il programma completo:

PRIMAVERA, Girone A 1^ Giornata, All.: Andrea Bonatti

PERUGIA-LAZIO

Sabato 10 Settembre ore 15, Antistadio Renato Curi – viale Pietro Conti (Perugia)

UNDER 17, Girone B 2^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini

SPAL-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 11, Stadio Comunale – Piazzale Primavera 1 (Masi Torello – FE)

UNDER 16, Girone B 1^ Giornata, All.: Marco Alboni

VICENZA-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 12:30, Stadio Comunale, via Calvi 43 (Vicenza)

UNDER 15, Girone B 1^ Giornata, All.: Mauro Girini

VICENZA-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 11, Impianto San Marco – via Val Solda (Montegalda- VI)

CINEMA – Hugh Grant, il fascino intellettuale

Il 9 settembre 1960 nasce a Londra Hugh Grant. Figlio di un tappezziere, timido e insicuro, studia nella prestigiosa università di Oxford per poi intraprendere la carriera di attore contro il parere dei suoi genitori. Ha sempre sognato di recitare e così prima si è dedicato al teatro e poi al grande schermo ottenendo tra l’altro un importante riconoscimento a Venezia con “Maurice”.

Il fascino irresistibile e quell’aria un po’ intellettualoide e così “British” che si porta addosso come un marchio sono il suo marchio di fabbrica. Tutto bene, se non che qualche anno fa, è stato protagonista di uno scivolone clamoroso che ha rischiato di compromettergli la carriera quando venne trovato dalla polizia in automobile con una prostituta di colore e finì dentro con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Difficile capire come avesse fatto a finire con una donna di strada quando era fidanzato con la splendida Elizabeth Hurley. Domanda che si sarà posta anche la bella Liz se è vero che pensò di lasciarlo. E dire che qualche mese prima i due parlavano di matrimonio. La coppietta non romperà mai del tutto anzi insieme danno vita alla “Simian Films”, società di produzione che ha prodotto pellicole come “Extreme Measures” e “Mickey Occhi Blu”.

Hugh, complice l’episodio della prostituta, si scrolla di dosso quella patina da bravo ragazzo. Il risultato è che Roman Polansky lo chiama per il morboso “Luna di Fiele” mentre Hollywood lo chiama per la brillante commedia “Quattro matrimoni e un funerale”. Dopo un periodo di appannamento il suo rilancio arriva grazie all’ennesima commedia “Notting Hill” del 1999. Dopo “Il diario di Bridget Jones” del 2001, Hugh Grant è stato impegnato sui set di film come “About a Boy” e “Two weeks Notice – Due settimane per innamorarsi” nel 2002, “Love actually – L’amore davvero” del 2003, “Che pasticcio Bridget Jones” del 2004, “Scrivimi una canzone” del 2007, “Che fine hanno fatto i Morgan?” del 2009, “Professore… per forza” del 2014 e “Florence Forest Jenkins” del 2016.

Roma – Nuovi disagi sul fronte trasporti in arrivo

La chiamano “riprogrammazione” sul sito dell’Atac ma di fatto sarà una riduzione del servizio degli autobus per la sospensione di molte corse. Autobus, filobus e tram in circolazione saranno di meno del solito perché la società dei trasporti – da quanto si legge sul sito – ha deciso di riprogrammare il funzionamento “in base all’effettiva disponibilità di veicoli necessari per la gestione delle corse”.

Contemporaneamente è stato organizzato un piano “straordinario di manutenzione dei mezzi per incrementare gradualmente il numero” a disposizione. Non ci sono abbastanza unità e quelle disponibili hanno bisogno di manutenzione per non fermarsi per strada. Per sapere le corse cancellate, e quali resteranno attive, basta accedere al sito dell’Atac o all’app da qualsiasi smartphone. Resta da chiedersi perché tale programma non sia stato fatto durante le vacanze estive e debba coincidere proprio con l’inizio della scuola. E pensare che a Roma è ancora in corso l’anno del Giubileo della Misericordia.

Sorrentino sfida la Lazio: “Li metteremo in difficoltà. Marchetti è un gran portiere” E svela un retroscena

Dopo alcuni anni passati a Palermo, Sorrentino è tornato a difendere la porta del Chievo Verona. Sarà lui a difendere i gialloblu in questa stagione. Intervenuto a Radiosei, ha apralto dell’imminente sfida contro la Lazio: “Loro sono una grande squadra, ma il Chievo è un osso duro, le daremo filo da torcere. Queste sono partite dove il Chievo, per ottenere risultato, deve correre più del previsto. Ma siamo un grande gruppo e sono fiducioso“.

Poi su Marchetti: “Federico è un gran portiere. Posso capitare dei momenti no, ma la Lazio è in buone mani. Così come Immobile è un gran attaccante e sarà dura fermarlo“. Poi svela un retroscena di mercato: “Parlai con Lotito quando c’era il pericolo di una squalifica ai danni di Berisha. Mi voleva al suo posto, ma poi non se ne fece più nulla“.

 

ESTATE ROMANA – Il programma dal 9 al 15 settembre

Continua la ricca offerta di cinema, arte, musica, eventi multidisciplinari e teatro dell’Estate Romana 2016, in una settimana particolarmente interessante sul fronte della street art, della cultura urban e delle arti visive e digitali, grazie al ritorno di manifestazioni che guardano ed immaginano la città come un luogo creativo per l’espressione artistica contemporanea interessata a valorizzare il patrimonio culturale e architettonico.

E’ il caso dell’evento MUSE ON, che appunto immagina la città come un museo aperto e invita al confronto e alla progettazione, ideale ma anche concreta, docenti, studenti e artisti coinvolgendo la Sapienza Università di Roma insieme a importanti istituti internazionali, quali la Hongyu International School di Pechino, la Pearl Academy di Delhi e Mumbai in India. Manifestazione che poi proseguirà con eventi di video mapping su importanti monumenti della città.

E’ il caso di ROMAP, il primo Interactive Light Festival nel cuore della Capitale, che torna per trasformare il cuore di Roma, l’itinerario artistico scelto questa volta è tra Piazza Navona e Piazza Sant’Agostino, in un museo di arte contemporanea a cielo aperto con videomapping architettonici in stereoscopia e installazioni multisensoriali. Con l’obiettivo di regalare a turisti e cittadini una passeggiata surreale attraverso la Roma rinascimentale e barocca.

Ma anche di Outdoor Camp negli spazi dell’ex Caserma Guido Reni, che attraverso un fitto programma di attività laboratoriali d’approfondimento sulle nuove tendenze nell’ambito della musica, fotografia e street art e l’intervento di artisti italiani e internazionali, diventa l’occasione per avvicinare il pubblico ai processi di trasformazione della città.

Un appuntamento atteso e partecipato per la cittadinanza, un momento prezioso di incontro e scambio per artisti, operatori e critici è il festival multidisciplinare Short Theatre, che per la sua undicesima edizione sceglie il sottotitolo di Keep the village alive: teatro, danza, musica, ma anche arti visive, installazioni, video, performance e clubbing animeranno gli spazi de La Pelanda. Centro di produzione culturale al MACRO, a cui si aggiungeranno le collaborazioni con Palazzo Venezia, Teatro India, Villa Medici e Biblioteca Vallicelliana. L’edizione 2016 intensifica la presenza di artisti nazionali e internazionali, emergenti e affermati: un territorio di confronto e di sconfinamento tra le diverse discipline della scena, le nazionalità ma anche le generazioni, per un festival che conta 12 giorni di attività, 50 compagnie, di cui 16 straniere e 34 italiane, con 150 artisti presenti: numeri che disegnano un paesaggio la cui geografia è quotidianamente arricchita da incontri, workshop, installazioni, djset, concerti. E cresce la volontà di integrare sempre più il pubblico nel momento performativo, come vero motore di una ‘comunità’ unita nella vocazione alla ricerca e al confronto tra spettatori e artisti.

Ed infine del Live Cinema Festival, manifestazione che mira ad offrire al pubblico una panoramica delle diverse modalità di interpretare il Live Cinema, dall’analogico dei proiettori 16mm alle ultime sperimentazioni digitali, attraverso le performance di 8 gruppi artistici internazionali. La location pensata per Live Cinema Festival è il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, un interessante esempio di dialogo tra il patrimonio storico e architettura contemporanea che, con la sua vocazione fortemente legata al mondo dell’innovazione e della sperimentazione artistica, è certamente la cornice idonea ad ospitare una rassegna artistico-culturale dal carattere giovane e innovativo, tesa ad offrire una proposta culturale gratuita e di qualità al quartiere di Via Nizza e alla città di Roma.

L’Estate Romana  2016 presenta in cartellone le manifestazioni selezionate con Avvisi Pubblici curati dall’Amministrazione Capitolina. In corso, tra le altre, le manifestazioni E Lucevan le stelle in varie location della città (questa settimana appuntamenti a Villa Torlonia e Villa Carpegna), Aperti per Ferie al Ponte della Musica, Notti Romane al Teatro di Marcello, l’Arena del Trasporto e Gasometro 2016 in zona Ostiense, la manifestazione Anomalie a Pietralata, l’edizione italiana del Battle of the Year, la più prestigiosa competizione di breakdance al mondo, in programma in varie sedi e i film sotto le stelle programmati nelle varie Arene, da Garbatella a Villa Lazzaroni. Il Festival multidisciplinare Short Theatre anima invece gli spazi de La Pelanda. Centro di produzione culturale al MACRO, a cui si aggiungono le collaborazioni con Palazzo Venezia, Teatro India, Villa Medici e Biblioteca Vallicelliana.

Si segnala inoltre la ricchissima offerta del weekend dedicata ai più piccoli, con gli spettacoli e i laboratori in programma a Centrale Preneste Teatro nell’ambito del Festival nazionale del Circo Sociale, al Parco degli Scipioni, dove è in corso la storica manifestazione La città in tasca e al Teatro Villa Phamphilj, che ospita il Festival Lucciole e Lanterne. Attività per i più giovani sono in  programma inoltre a Villa Torlonia, sede delle manifestazioni TechnoEstate e Astrosummer, nel cuore di Villa Borghese grazie alla programmazione della Casina di Raffaello e al Museo Civico di Zoologia.

Manfredini ottimista: “Con Inzaghi si può aprire un ciclo vincente”

Christian Manfredini, ex calciatore della Lazzio si è mostrato molto ottimista a Radio Olympia, per quanto riguarda il campionato ed il futuro della Lazio. Di seguito le sue affermazioni:

E’ stata un’estate turbolenta e molto particolare, non ricordo che fosse mai successa una cosa del genere. Parto da Peruzzi, che bello! Una persona così diretta, lo considero una delle persone nel mondo del calcio più vere. E’ stato un grande giocatore ma non si è mai montato la testa mantenendo sempre i piedi per terra. Angelo è di uno spessore superiore, leale, carismatico, sincero, aggiunge sempre un peso specifico è un valore aggiunto. Sono queste le persone che servono nel calcio, ben vengano. Sono sicuro che farà benissimo, alla Lazio e al calcio italiano. E’ un ruolo molto affascinante, quando durante la presentazione dice che avrebbe voluto un contratto di tre mesi per capire se sarà adeguato c’è tutto Angelo Peruzzi. Può avere anche un contratto di dieci anni, ma se vede che le cose non vanno come vuole lui va via. Ha subito dovuto gestire il caso Keita. Una soluzione va trovata, è un patrimonio per la società. C’è sempre una soluzione, meglio trovarla piuttosto che andare avanti con le linee dure che non servono a nessuno. Così non vince nessuno. A me è successo, Lotito voleva mandarmi via per non pagarmi. Io sono rimasto ho fatto causa e ho vinto. Ma alla fine chi è che ha vinto? Nessuno. Io non ho giocato, la Lazio ha pagato un giocatore che non aveva a disposizione. Se avessimo trovato una soluzione sarebbe stato meglio per tutti. Passando al campo io non ero convinto di Bielsa, non perché metto in discussione il suo valore. Però avrebbe dovuto conoscere il nostro calcio, non conosce l’ambiente”.

“Ero molto più propenso sin dall’inizio per una conferma di Inzaghi. E’ bravo e lo ha dimostrato, conosce benissimo l’ambiente, giusto e scelta intelligente ripartire da lui. Poi bisogna sempre mettersi d’accordo prima su quale sia l’obbiettivo. La Lazio ha vinto la prima, ha giocato bene contro la Juventus pur perdendo. Ma ci sta se si è consapevoli dell’obbiettivo. Avanti con Inzaghi. La scelta di Bielsa era per scaldare la piazza con un nome ad effetto, ma Inzaghi è la soluzione migliore. La Lazio sta lavorando bene, potrebbe essere un ciclo nuovo che inizia. Prendere Peruzzi e Inzaghi significa voler ripartire nella strada giusta. Due persone di calcio preparate e che conoscono molto bene la piazza. Sempre considerando i soldi a disposizione. Immobile è un ottimo acquisto. Candreva voleva andar via e ha fatto bene la Lazio a cederlo ma la Lazio si è rinforzata, perché con una cessione si è rinforzata in più ruoli con acquisti funzionali. La Lazio ha fatto bene a non vendere insieme Biglia e Candreva perché così avrebbe stravolto la squadra“.

PRIMAVERA – Ecco l’arbitro di Perugia – Lazio

Ai nastri di partenza il campionato Primavera. Una Lazio rivoluzionata che vuole aprire un nuovo ciclo. Il primo match si disputerà sabato 10 settembre alle ore 15. Trasferta a Perugia contro i Grifoni. Presso l’Antistadio Renato Curi, la Lazio cercherà i primi tre punti. A dirigere il match sarà Cudini della sezione di Fermo.

FORMELLO – Inzaghi mischia le carte. Domani le prove generali

Altro pomeriggio di allenamento per la Lazio. Quasi due ore di lavoro atletico per i calciatori, sotto gli occhi di Simone Inzaghi. L’allenatore dei biancocelesti ancora non ha sciolto i suoi dubbi di formazione e ha continuato a mischiare le carte.

Dopo aver separato la squadra  per reparti, al termine c’è stata la consueta partitella in famiglia. Sono rientrati tutti i Nazionali che verranno monitorati domani e sabato per capire se potranno partire titolari nel match contro il Chievo.

De Vrij: “Obiettivo tornare in Europa, ho tanta fiducia in questa squadra”. Poi elogia i nuovi acquisti

Il forte difensore centrale olandese Stefan de Vrij è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. Ecco le sue parole:

Come è andato l’allenamento?
Abbiamo lavorato tanto. E’ stato un allenamento duro per circa due ore. Stiamo crescendo molto a livello difensivo perché lavoriamo anche insieme ai centrocampisti“.

I nuovi acquisti come stanno andando?
Si stanno inserendo molto bene e vedo che sono molto forti“.

Ti manca la Nazionale?
Sì mi manca ma la priorità in questo momento è la Lazio. Magari la prossima  volta risponderò alla chiamata“.

Contro l’Atalanta hai esordito in coppia con Hoedt
Ci conosciamo e sappiamo come difendere. E’ andata molto bene con lui, e parlare la stessa lingua ci aiuta molto, ma possiamo comunicare anche in italiano“.

Ad Auronzo la prima parte è stata per recuperare dall’infortunio. Ti mancava stare con i tuoi compagni?
Sì, mi sono mancati anche perchè volevo lavorare sul campo. Ma era giusto così per recuperare al meglio“.

Cosa hai pensato quando sei sceso in campo contro l’Atalanta?
E’ stato un nuovo ritorno per me. Ma ho pensato solo a fare bene ed aiutare la squadra“.

Ti trovi meglio con la difesa a 3, 4 o 5?
E’ uguale, poi dipende dagli avversari. Con la Juventus siamo stati sfortunati, peccato“.

Hai un rimpianto contro la Juventus?
Forse dovevamo osare di più ed è stato bello giocare all’Olimpico di nuovo. Volevo vincere quella partita, ma non ci siamo riusciti“.

Ti trovi meglio con Hoedt o Bastos?
Domanda difficile, non si può scegliere tra i compagni. Sono entrambi molto forti. L’importante è la squadra e giocare bene. Ho molta fiducia in questa stagione“.

Hai voglia di segnare o preferisci evitare di far fare gol agli avversari?
Sono un difensore, meglio difendere, poi se c’è la possibilità di segnare ben venga“.

Che gare ti aspetti contro il Chievo?
Ci stiamo preparando bene, sappiamo come giocano e sarà una partita tosta perché in casa fanno quasi sempre risultato, ma siamo fiduciosi“.

La squadra quale obiettivo si è data?
Sicuramente vogliamo tornare a giocare in Europa“.

Che sensazioni hai provato all’esordio contro il Basssano?
Bellissime emozioni, anche perché ho segnato un gol“.

Contro l’Atalanta cosa è successo per subire 3 gol?
Meno male che abbiamo vinto. Purtroppo siamo entrati sotto pressione dopo l’intervallo“.

E’ vero che nessuno vuole perdere le partite in allenamento?
Sì, tutti vogliamo vincere anche in allenamento. Questa è una bella cosa perché significa che siamo un bel gruppo“.

Sai che molti vogliono parlare l’olandese grazie a te?
Lasciate stare, perché l’olandese è difficilissimo (ride)“.

Ti senti al 100%?
Quasi, sto migliorando anche il ginocchio, anche se ogni tanto sento qualche piccolo dolorino, ma è normale“.

Bonatti: “Io non faccio distinzioni, con me gioca chi merita”

Le parole di Filippo Cardelli hanno procurato un vespaio nel mondo del calcio attirando sull’argomento denunciato dal giovane calciatore le attenzioni e i commenti di diversi addetti ai lavori. Tra i tanti non poteva mancare il commento di Andrea Bonatti, il nuovo tecnico della Primavera biancoceleste, che intervendo ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 ha spiegato il suo pensiero:

“Sono contento per questo inizio, i ragazzi stanno dimostrando di voler seguire i miei dettami, il mio modo di concepire l’agonismo in maniera attiva. Dobbiamo proseguire su questa strada, sappiamo di avere dei limiti ma dobbiamo essere desiderosi di migliorare. Io parlo sempre in faccia, posso sbagliare ma sono sempre diretto. Non posso esprimere un giudizio su episodi e situazioni che non ho vissuto in prima persona ma che riguardano gestioni precedenti. Io sono responsabile di ciò che succede durante la mia gestione. Questo l’ho detto anche ai ragazzi. Nella scelta dei giocatori da mandare in campo io non faccio distinzione di età, nazionalità o precedenti calcistici, per me quello che conta è la meritocrazia in campo. Le parole di Filippo mi hanno amareggiato. Sono convinto che potrà prendersi delle soddisfazioni ma mi ha deluso, anche per le tempistiche di mercato, perché lo ha comunicato dopo, tardi sia per noi che per i compagni che hanno fatto tanti sacrifici. Lui era l’unico difensore centrale di ruolo in organico. Io credo in tutti, nessuno escluso, quindi per tempistica e comportamento ha sbagliato, mi dispiace che non abbia capito le condizioni dei ragazzi. Io sono dell’idea che gli alibi sono per i deboli, bisogna essere consapevoli delle difficoltà che si incontrano ma devono trasformarsi in uno sprono per migliorarsi. Del resto ci sono tante strade per arrivare a un risultato positivo, se in squadra c’è una mancanza in organico, ci devono essere maggior impegno e sacrificio da parte di tutti. In organico avevamo due difensori centrali di ruolo, se uno di questi manca andiamo in difficoltà. Ma va anche detto che abbiamo provato a guardarci intorno ma non mi interessa integrare l’organico per essere numericamente a posto, voglio solo ragazzi pronti a impegnarsi. Penso che una squadra debba rispecchiare le caratteristiche di chi la guida. Non si può pensare di essere più forti dell’avversario per tutto l’incontro, ma bisogna saper soffrire ed essere bravi nell’approfittare dei punti deboli dell’avversario. La mia squadra deve essere propositiva e saper mantenere un giusto equilibrio sul terreno di gioco. Il compito di chi guida una squadra Primavera è quello di creare giocatori pronti per la squadra maggiore, il sistema di gioco è in funzione di quello della prima squadra. Se i grandi giocano con il 4-3-3 dovremo adattarci a quel tipo di gioco. I ragazzi devono essere sempre preparati nel caso dovesse giungere una chiamata, come già successo, in prima squadra. Con Inzaghi si può parlare di calcio. E’ ancora molto vicino ai ragazzi, c’è un certo legame tra loro e mi ha dato delle indicazioni. Il mio ruolo è quello di essere a disposizione del tecnico della prima squadra. Questo credo sia il modo giusto per allenare in un’azienda dove i ruoli sono ben definiti. Sono anche io che pretendo molto da me stesso, le pressioni me le creo da solo perchè so dove voglio arrivare. Non ho bisogno che siano gli altri a fissarmi un obiettivo perché me lo creo da solo. Ho molta esperienza, la pressione in Primavera è relativa. Mi sento pronto e affronto questa nuova avventura con tanto entusiasmo.  Non bisogna crearsi false aspettative ma essere oggettivi quando si parla di anno del riscatto. Nell’organico che mi è stato messo a disposizione ci sono molti giocatori che arrivano dagli Allievi Nazionali, che l’anno scorso sono arrivati noni. I ’98, a parte Folorunsho, hanno giocato poco. Ovvio che si parte da un’asticella alta ma arrivare a dire che questo è l’anno del riscatto, per di più con un girone modificato e con difficoltà oggettive, mi sembra eccessivo e crea eccessive pressioni ai ragazzi. Contro il Perugia voglio vedere una squadra che giochi in modo intelligente, i ragazzi devono essere propositivi e pronti a sacrificarsi. Fattori campo, prima giornata… sono tutti alibi inutili”. 

 

De Vrij: ” La Lazio è una famiglia. Peccato per l’infortunio…”

Per raccontare le sensazioni avute per il suo ritorno in campo dopo il terribile infortunio che lo ha costretto a una lunga sosta il centrale biancoceleste Stefan De Vrij ha rilasciato un’intervista a Helden Online.

Queste le parole dell’olandese: “Ho tentato sin da subito di prendere consapevolezza dell’infortunio che ho subito e, altrettanto velocemente, ho cercato di pensare al futuro. L’infortunio è stato un passo indietro, per superarlo e gettarmelo alle spalle ne ho dovuti fare due o tre in avanti. Ho lavorato molto per recuperare al meglio sperando anche di rientrare presto in Nazionale. Mi manca molto, ma per fortuna ci sono anche altre occasioni per restare in contatto. E’ stato un peccato non aver centrato la qualificazione agli Europei. Ma ormai è acqua passata, inutile tornarci sopra, adesso è il momento di guardare avanti. Ora ci sono le qualificazioni per i mondiali in Russia, non possiamo sbagliare, tra due anni dobbiamo esserci anche noi”. Infine una battuta sui giovani connazionali suoi compagni di squadra in biancoceleste: Nella Lazio siamo una grande famiglia.

Ledesma: “Su Cataldi hanno sbagliato società e allenatore. Inoltre gioca fuori ruolo”. Poi su Keita e Djordjevic

Sono passati due anni da quando Cristian Ledesma ha lasciato la Capitale, ma il legame tra la Lazio e l’argentino è ormai indissolubile. Come confermano le sue parole: Continuo a seguire la Lazio con affetto. Ero a Roma il week end in cui si giocava Lazio-Juventus e ad un certo punto ho chiesto a mia figlia se le andava di andare allo stadio. Lei non ci ha pensato un attimo. Mi sono emozionato. Era la prima volta che tornavo all’Olimpico. Ho visto la gara contro la Juventus. Mi ha fatto una buona impressione, soprattutto pensando che si giocava contro una squadra quasi imbattibile”.

ESULTANZA DELL’AQUILA E CATALDI

Con il Panathinaikos ha subito lasciato il segno. In Europa League ha segnato un goal importante e poi ha festeggiando mimando il volo dell’aquila. A Radio Incontro Olympia, Ledesma spiega il motivo di quell’esultanza: “Era una promessa fatta a Sandro, un ragazzo della curva nord e ai miei figli. La continuazione di un sentimento che sentiamo nostro”. Su Cataldi e la sua mancata esplosione. “Su Danilo hanno sbagliato lo scorso anno società e allenatore. Doveva essere un loro interesse quello di dargli spazio e farlo consacrare, ma si è fatto tutto il contrario. Io società, se voglio puntare su un mio prodotto del vivaio, dopo che l’ho mandato un anno in prestito e l’ho riportato a Roma, gli concedo sempre più spazio. Non vado a comprare un altro giovane, spendendo 10 milioni, che gioca in quel ruolo. E lo stesso allenatore non lo ha fatto sentire parte del progetto. Regista? Per me non ha le caratteristiche per farlo per 30 partite. In caso di emergenza, in caso di assenza del titolare sì, ma non per un intero campionato. Non è il suo ruolo naturale”.

KEITA E DJORDJEVIC

Da Cataldi a Keita. “Non me la sento di dare un consiglio a Keita perchè non so bene cosa sia successo: se ci sono stati comportamenti sbagliati, promesse non mantenute. L’unica cosa che so per certo è che aveva un contratto, doveva presentarsi e non lo ha fatto. Quindi ha la percentuale più grande di responsabilità. Come si risolve la questione? Parlando chiaro, mettendosi faccia a faccia e dicendosi tutto: tra calciatori, dirigenti e allenatore”. Su Djordjevic. “Quando è arrivato aveva mostrato potenzialità enormi. Poi si è infortunato in maniera seria e da li non è stato più lui: ha perso sicurezza e probabilmente anche l’ambiente non lo aiuta. So benissimo come funziona a Roma e quando hai la piazza contro non è facile riprendersi. Ma io sono sicuro che si tratta di un buon giocatore”. Chiusura dedicata alla Lazio di oggi. “Fa parte del gruppone che si gioca l’Europa. Immobile è un ottimo acquisto. L’ho visto con la Juventus muoversi tanto e aiutare la squadra. Lui come Rocchi? Tommaso come movimenti era ineguagliabile, ma anche Immobile attacca lo spazio e vede benissimo la porta. Come mi sarei trovato con lui? Credo bene. Mi sarebbe piaciuto molto, soprattutto perché voleva dire giocare ancora con la nostra Lazio”.

De Silvestri: “Coppa Italia al Torino? L’ho già vinta con la Lazio e vi dico che…”

Fino a qualche anno fa Lorenzo De Silvestri era considerato l’enfant prodige di casa Lazio. Poi diverbi con la società l’hanno allontanato da Roma e il terzino romano ha costruito la sua carriera lontano dalla Capitale. Quest’anno ha iniziato una nuova avventura al Torino, allenato da un  altro laziale come Mihajlovic. A specifica domanda, De Silvestri in conferenza stampa ha ricordato la Coppa Italia vinta con la maglia della Lazio nella stagione 2008-2009: “La Coppa Italia? L’ho vinta con la Lazio, so che è dura ma possibile. La Nazionale è un obiettivo. Sono orgoglioso dei sacrifici fatti anche per tornare a vestire la maglia azzurra”. Infine, su Mihajlovic, suo allenatore anche ai tempi a Genova: “Ci sono stati anche momenti poco positivi tra noi, ma l’importante è trarne degli insegnamenti. Ora abbiamo un rapporto schietto, ci troviamo in molte cose”. 

Il papà di Chiara Insidioso: “Perché pubblicare solo ora le lettere?”

Maurizio Insidioso è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” per tenere viva l’attenzione sulla tragica vicenda che ha colpito la figlia Chiara, ridotta in fin di vita dall’aggressione di quello che all’epoca era il suo compagno.

Soprattutto alla luce di nuovi eventi messi in luce dagli organi di stampa, che hanno pubblicato le lettere di Chiara a Falcioni: “Negli ultimi giorni è successo di tutto. C’è gente che si alza la mattina e lancia appelli per mia figlia, non so neanche autorizzato da chi, per ottenere una casa che io non sto neanche richiedendo. Nell’ultimo periodo avevo trovato una dimensione di pace e di tranquillità con Chiara che ora è stata di nuovo rotta. Queste lettere uscite sul giornale (le lettere in cui Chiara cercava di placare le violente crisi di gelosia del fidanzato, ndr) mi hanno tolto la forza di camminare: fossero uscite prima probabilmente non ci sarebbe neanche stato lo sconto di pena. Potevano essere rese note prima, visto che il genitore che ha fatto uscire queste lettere è lo stesso che mi ha minacciato di morte quando cercavo di interrompere la relazione del figlio con Chiara”.

Queste lettere erano in casa dell’aggressore di Chiara: “Hanno detto di averle trovate poco tempo dopo l’accaduto, ma le hanno fatte uscire solo ora. Perché? Stanno cercando di riabilitarsi tardivamente? In questo modo hanno continuato solamente a farmi del male, sto cercando di stare accanto a mia figlia e invece mi vedo di nuovo disturbato e destabilizzato dai media e da chi li sobilla. Questa cosa non finirà qui”, spiega Maurizio Insidioso, “e la giustizia farà pagare chi ha sbagliato. Al momento mi sento un po’ a terra, svuotato, ma reagirò come ho sempre fatto, perché non permetterò che venga fatto ancora del male o che qualcuno manchi di rispetto a Chiara o alla mia famiglia”.

Fabrizio Piepoli

Designato l’arbitro di Chievo-Lazio

Sono state rese note le designazioni arbitrali per le gare della terza giornata di Serie A Tim, e ad arbitrare la sfida tra Chievo e Lazio in programma domenica alle ore 15 allo Stadio Bentegodi sarà il fischietto campano Daniele Orsato (sez. di Schio), coadiuvato dagli assistenti Tasso e Tolfo, il IV uomo Meli e gli Addizionali Maresca e Ros.

Il bilancio complessivo dei biancocelesti con il fischietto veneto parla di 12 pareggi, 7 vittorie e 6 sconfitte. L’ultimo incrocio risale allo scorso 6 febbraio, quando l’allora Lazio di Pioli non andò oltre lo 0-0 col Genoa a Marassi.

Caso Cardelli, le parole dell’avv Gentile. Poi su Bielsa…

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Sta suscitando molto clamore in queste ore in casa Lazio il ‘caso’ di Filippo Cardelli, giovane difensore centrale in forza alla Primavera biancoceleste, il quale ha deciso di dire addio a quest’ultima in aperto contrasto con il sistema calcio italiano e lo stesso club capitolino, da lui accusato di non averlo tutelato sufficientemente dopo l’infortunio e, in generale, di dare troppo spazio nei settori giovanili a calciatori stranieri a svantaggio di quelli italiani.

Dalla società al momento non è ancora arrivata nessuna risposta alle accuse del ragazzo, alle quali non si esclude che si replichi in occasione della conferenza stampa indetta per domani a Formello. Intanto però, alcune parole ufficiali sulla questione sono giunte, attraverso i microfoni di Radio Incontro Olympia, dal legale dei biancocelesti, avvocato Gentile: “La Lazio presto deciderà se e come muoversi. Bielsa? Siamo pronti per la data dell’udienza”.

Patarca si schiera con Cardelli: “Il settore giovanile della Lazio è una vergogna. Anche il responsabile è straniero”

Per anni è stato il guru del settore giovanile biancoceleste. Volfango Patarca è sempre attento alle vicende dei giovani talenti italiani ed è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione Laziali on Air per parlare di Lazio e non solo.

La partenza è relativa allo sfogo di Filippo Cardelli, che ha annunciato nei giorni scorsi su Facebook il suo addio alla Lazio tra le polemiche, a causa dell’eccessiva presenza di stranieri nei settori giovanili: “Per me è diventata una mezza vergogna che una città come Roma che ha sempre prodotto grandissimi campioni, debba avere il pallino di far giocare lo straniero a tutti i costi. Non c’è più posto per i giocatori nostrani. La Lazio si è sempre distinta nel far crescere i suoi giovani campioni all’interno del club, anche grazie a una scuola calcio da 800 iscritti. Se crescendo i giovani trovano i tasselli che gli spettano già occupati dai calciatori stranieri, si crea un corto circuito. Alla Lazio lo stesso responsabile del settore giovanile è uno straniero, un olandese. Possibile che a Roma non ci fosse un solo responsabile in grado di mandare avanti la situazione?”.

La Lazio, come sottolineato nella giornata odierna dal Corriere dello Sport, ha lanciato però nelle ultime stagioni molti talenti italiani: “Si dovrebbe però parlare anche di quelli persi… D’Alessandro dell’Atalanta viene sempre citato come talento della Roma, ma è cresciuto nella Lazio. So che il club ha fatto un provino a Gianmarco Nesta, nipote di Alessandro, lasciato libero dalla Roma a fine stagione. Se non lo prendessero per me sarebbe scandaloso, perché a mio avviso è fortissimo. L’importante è giocare. Ai ragazzi si deve dare fiducia, poi spetta al ragazzo guadagnarsela. Ma senza fiducia il ragazzo si perde, inevitabilmente. Un conto è giocare, un conto è guardare”.

Sulla vicenda Keita: Io conosco bene queste situazioni, ho avuto Di Canio che mi ha fatto ammattire. Non l’ho mai abbandonato, altrimenti probabilmente si sarebbe perso. Di Canio è maturato un attimo dopo, anche Keita è bizzoso. Si tratta di un giocatore straniero che fa bene al calcio italiano. Se si prende un giocatore del genere io alzo le mani. Un ragazzo così va seguito in tutto per permettergli di esplodere. Ci sono però altri calciatori venuti da fuori, non di altrettanto valore, che rallentano la crescita dei ragazzi italiani”.

Parlando della prima squadra, si aspettava un avvio di stagione del genere della Lazio di Inzaghi? Conosco bene Simone e posso dire che sa di calcio come pochi. E’ bravissimo e va lasciato lavorare. Ha perso con la Juventus, ma i bianconeri a questo punto se lanciano le magliette in aria nello spogliatoio, chi le prende le prende vincono la partita. Sono di un’altra categoria e bisogna prenderne atto, ma la Lazio ha comunque disputato un’ottima partita contro di loro”. Bastos ha fatto una grande impressione: “Sicuramente il primo impatto è stato stupendo. Si è presentato alla grande, speriamo possa continuare e confermarsi ai livelli visti contro la Juventus. Quando un ragazzo è bravo, merita di giocare”.

Su Cataldi: Bisogna sottolineare che se è titolare nell’Under 21, Danilo è per forza un ragazzo di valore. Di Biagio sa quello che fa e se gli ha affidato le chiavi del centrocampo della sua Nazionale è indicativo. Ha bisogno di giocare anche nella Lazio. Vale anche per Milinkovic-Savic, spetterà ad Inzaghi valorizzarli. E’ fondamentale. Io ricordo calciatori come Di Cesare, come Pinzi che secondo me meritava la Nazionale. Ragazzi cresciuti con me, che avevano potenzialità straordinarie”.

Un commento sul dato degli abbonamenti staccati in questa stagione alla Lazio: “Ai miei tempi andare allo stadio era un piacere enorme, ora qualcuno ce l’ha fatto passare. Bisogna riflettere come alla Lazio sia passata la voglia di andare. Di chi è la colpa? La moneta resta sempre sospesa per aria, come si dice, ma un giorno questa colpa qualcuno se la dovrà prendere. Spero in Angelo Peruzzi, sinceramente. Personalmente mi chiedo come proprio io abbia potuto pagare a suo tempo con l’allontanamento dalla società. Avevo scelto grandi giocatori e mai firmato una nota spese. A distanza di tanti anni, ancora non concepisco come ho potuto ritrovarmi fuori dalla Lazio”.