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CINEMA – Pietro Germi

Il 14 settembre 1914 nasceva a Genova il regista Pietro Germi. Comincia la sua carriera di attore a 25 anni con il film “Retroscena” del 1939. Due anni dopo recita nel film “Gli ultimi filibustieri”, poi in “Montecassino nel cerchio di fuoco” del 1946. Nel frattempo studia a Roma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove segue i corsi di regia di Alessandro Blasetti.

L’esordio alla regia avviene nel 1945 con “Il testimone”. Poi arriva “Gioventù perduta” nel 1947 e “In nome della legge” del 1949, uno dei primi film sulla mafia. Dopo il film “Il cammino della speranza” nel 1950 e “La città si difende” l’anno successivo. Nel 1952 gira “La presidentessa” e “Il brigante di Tacca del lupo”. Seguono “Gelosia”, “Il marchese di Roccaverdina”, e inoltre nel 1953 Germi lavora ad uno degli episodi del film “Amori di mezzo secolo”. Nel 1955 è la volta de “Il ferroviere”, film che verrà considerato uno dei suoi capolavori. Successivamente gira “L’uomo di paglia” nel 1958 e “Un maledetto imbroglio” l’anno dopo.

Nel 1961 la carriera di Germi prende una svolta imprevedibile quando comincia a girare commedie grottesche e satiriche. Il suo più importante lavoro è “Divorzio all’italiana” del 1961, grazie al quale riceve due nomination all’Oscar: una per la miglior regia, un’altra a Mastroianni come miglior attore, e riceve una statuetta per il miglior soggetto e sceneggiatura originale, oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti. Con “Sedotta e abbandonata” del 1964 torna per l’ultima volta a girare in Sicilia, regione a cui il regista ligure è legato in modo particolare. Nel 1965 cura la regia di “Signore e signori”, con cui  vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Nel 1967 dirige “L’immorale”. Nel 1968 ottiene uno strepitoso successo di pubblico con “Serafino”, interpretato da Adriano Celentano. Nel 1970 è la volta di “Le castagne sono buone”. Il suo ultimo film è “Alfredo Alfredo” del 1972, con Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli. Inizia a lavorare al progetto di “Amici miei” che deve però cedere, perché sofferente di cirrosi epatica, all’amico Mario Monicelli. Pietro Germi muore a Roma il 5 dicembre 1974. Il film “Amici miei” uscirà nelle sale l’anno seguente 1975 e verrà dedicato a lui.

FORMELLO – Tutti a disposizione di mister Inzaghi

E’ ripresa oggi pomeriggio la preparazione della Lazio in vista della sfida contro il Pescara di sabato. Alle ore 18.00 ci sarà la sfida all’Olimpico contro l’ex Oddo. Inzaghi, dopo il giorno di riposo concesso, ha radunato la squadra per il primo allenamento settimanale.

Buone notizie per il mister: tutti i calciatori sono a disposizione. Luis Alberto cercherà di convincere Inzaghi di portarlo almeno in panchina. Lo spagnolo ormai sembra aver trovato la giusta condizione per essere buttato subito nella mischia. Per oggi allenamento prettamente atletico.

Delio Rossi attacca la società: “Solo 4000 abbonati? Certo, non c’è un progetto…”

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Non c’è pace per la Lazio. Nonostante si siano disputate solamente tre giornate, l’aria che tira intorno a Formello non è delle più serene. Gli addetti ai lavori non sono soddisfatti del gioco della Lazio, così come molti tifosi. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Delio Rossi. Intervenuto a Radio Olympia ha spiegato, in primis, il triste dato dei 4000 abbonati:

Non mi meraviglio di questo dato abbonati. In fondo la Lazio non ha un progetto e i tifosi non vengono invogliati ad andare allo stadio. Mi dispoace perchè comunque stimo molto Inzaghi e Peruzzi. Ma la società Lazio ormai non riesce più a sanare il rapporto con i tifosi. Lotito fatica a far sognare i tifosi”. Poi sul campionato: “Il problema è che molti calciatori ancora si devono intgrare perchè arrivati a fine mercato. Dove potrà arrivare la Lazio? Non lo so forse in Europa League, ma è difficile“.

 

QUI PESCARA – Brugman: “Giochiamo bene, metteremo in difficoltà la Lazio”

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A margine delle foto di rito scattate dalla Panini per il nuovo album delle figurine, in casa Pescara ha èreso la parola il centrocampista Brugman: “Siamo una bella squadra. Ci fanno piacere i complimenti per il nostro modo di giocare. Peccato che contro l’Inter non abbiamo raccolto nessun punto“.

Poi sulla Lazio e Aquilani: “Alberto è un grande centrocampista e ci darà sicuramente una mano. Per sabato siamo pronti. C’è molto ottimismo per il match contro la Lazio“.

Giordano velenoso: “Questa Lazio non mi piace”

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Due giorni dopo il pareggio contro il Chievo, la Lazio ha scoperto di non avere una trama di gioco adeguata per disputare un campionato da vertice. Contro il Chievo, pochissimi tiri in porta e tanta noia. Bruno Giordano ha detto la sua a radiosei, sulla Lazio e il suo gioco:

Per fare un gioco manovrato e fluido è importante avere giocatore con caratteristiche specifiche, ma nella Lazio ho visto anche poco movimento senza palla o iniziative degli esterni. La Lazio in questo momento gioca palla lunga, spizzate su Immobile o Milinkovic e giocate individuali. In questo senso sarebbe importante ritrovare Felipe Anderson. A me sembra un ragazzo sfiduciato e poco convinto in quello che fa. Quando punta l’uomo lo fa in modo meccanico. Forse nel suo inconscio sente che fa fatica a replicare quanto fatto in passato. Al contrario Keita è molto più sfacciato, ha forse anche troppa personalità. Ma sono tutti giocatori che vogliono la palla tra i piedi, a volte si deve andare anche senza palla per essere più imprevedibili. Ognuno ha la propria idea, ma a me questa Lazio non piace“.

Mancini (Fox Sports): “Candreva, intervista contraddittoria. Keita non sarà il salvatore della patria”

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Dopo tre giornate di campionato e a calciomercato chiuso, si iniziano a fare i primi piccoli bilanci per capire se le squadre sono competitive e con la rosa completa. Riccardo Mancini, giornalista di Fox Sports, ha esternato il suo pensiero sulla Lazio e Candreva, dalle frequenze di Radiosei:

“La Lazio non ha acquistato il giocatore che poteva fargli fare il salto di qualità, Candreva poteva esserlo e la sua cessione non è stata rimpiazzata con un giocatore dello stesso livello. Le sue parole di oggi sono sotto un certo punto di vista contraddittorie: nell’intervista c’è un momento in cui dice di voler essere un punto di riferimento per la Lazio e poi di essersi posto in maniera “moscia” dopo l’assegnazione della fascia. Questo è a mio avviso il punto di frattura in cui la Lazio e Candreva si incontrano per la cessione. Keita è una delle poche certe certezze della Lazio ma è impensabile credere che possa decidere lui, da solo, le partite. La Lazio ha dato tanto a Felipe, lo ha accontentato in tutto ma lui non riesce a dare quello che dovrebbe, è difficile capire cosa abbia. Quello che ci ha fatto vedere al momento rimane solo un lontano ricordo.

Risultati e tabellini di tutti i match del settore giovanile della Lazio

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Tante vittorie nel fine settimana nel settore giovanile della Lazio. Di seguito tabellini e risultati dei match:

Di seguito nel dettaglio tabellini, marcatori e classifiche:

 – PRIMAVERA, Girone A 1^ Giornata, All.: Andrea Bonatti

PERUGIA-LAZIO 4-5 (4 Rossi, Rezzi)

LAZIO (4-3-3): Borrelli; Spizzichino, Ceka, Dovidio, Petro; Bari, Bezziccher, Folorunsho; Rezzi (69′ Javorcic), Rossi (55′ Muzzi), Ennali (74′ Miceli). A disp.: Alia, SPiezio, Spurio, Beqiri, Djassi.

Sabato 10 Settembre ore 15, Antistadio Renato Curi – viale Pietro Conti (Perugia)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Latina, 3 Spal, 3 Lazio, 3 Hellas Verona, 3 Milan, 3 Napoli, 1 Sampdoria, 1 Vicenza, 0 Fiorentina, 0 Perugia, 0 Brescia, 0 Cesena, 0 Spezia, 0 Trapani

PROSSIMO TURNO: 17/09/2016 LAZIO-NAPOLI

– UNDER 17, Girone B 2^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini

SPAL-LAZIO 0-2 (Fontana, Paglia)

LAZIO (4-3-3): Alia; Piscitelli, Armini, Zitelli, Pellacani (40’st Abate); Portanova, Paglia, Guadagno; Fontana (40’st Pelliccioni), Butò (7’st Frattesi), Alessandroni (24’st Birzò). A disp.: Noto, Mengoni, Terenzi.

Domenica 11 Settembre ore 11, Stadio Comunale – Piazzale Primavera 1 (Masi Torello – FE)

CLASSIFICA (2^ Giornata): 6 Lazio, 6 Atalanta, 6 Bologna, 6 Brescia, 3* Milan, 3 Cesena, 3 Hellas Verona, 3 Chievo Verona, 0* Vicenza, 0* Cittadella, 0 Cagliari, 0* Inter, 0 Spal, 0 Udinese

*una partita in meno

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CESENA

– UNDER 16, Girone B 1^ Giornata, All.: Marco Alboni

VICENZA-LAZIO 2-4 (Cerbara, Petricca, Nicodemo, Chilà)

LAZIO (4-3-3): Cirillo; Siclari, Chilà (32’st Attia), Petricca, Ciotti; Putti (1’st Francucci), De Angelis, Spoletini; Cerbara, Napolitano (25’st Scaffidi), Nicodemo. A disp.: Conforti, Marini, Picchi, Celentano, Bonanno.

Domenica 11 Settembre ore 12:30, Stadio Comunale, via Calvi 43 (Vicenza)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Lazio, 3 Milan, 3 Cesena, 3 Inter, 3 Chievo Verona, 1 Udinese, 1 Brescia, 0 Spal, 0 Hellas Verona, 0 Vicenza, 0 Cagliari, 0 Bologna, 0* Cittadella, 0* Atalanta.

*una partita in meno

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CAGLIARI

– UNDER 15, Girone B 1^ Giornata, All.: Mauro Girini

VICENZA-LAZIO 0-4 (2 Di Chio, Kammou, Orlandi)

LAZIO (4-3-3): Scardetta; Vecchi, Franco, Pica (25’st Ronci), Cornacchia (32’st Paoloni); Tempestelli, Kammou, Francia (32’st Zoppellari); Di Chio (25’st Broso), Cesaroni (10’st Marras), Orlandi (10’st Bertini). A disp.: Caruso, Gioia.

Domenica 11 Settembre ore 11, Impianto San Marco – via Val Solda (Montegalda- VI)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Lazio, 3 Atalanta, 3 Milan, 3 Inter, 3 Udinese, 1 Cagliari, 1 Cesena, 1 Spal, 1 Chievo Verona, 0 Brescia, 0 Hellas Verona, 0 Bologna, 0 Vicenza, 0 Cittadella.

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CAGLIARI

Giudice Sportivo – L’allenatore del Chievo Maran squalificato per colpa di de Vrij

Indigesto più del dovuto il pareggio di domenica scorsa della Lazio per il tecnico del Chievo Rolando Maran. L’allenatore clivense è stato squalificato per un turno dal Giudice Sportivo a causa di un’imprecazione blasfema che Maran si sarebbe fatto scappare al momento del gol di Stefan de Vrij. Questo il comunicato della Lega relativo al caso:

“Considerato che il Sig. Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, dopo la segnatura di un gol da parte della squadra avversaria, imprecando senza rivolgersi ad alcuno dei presenti, veniva, tuttavia, chiaramente inquadrato dalle riprese televisive mentre proferiva espressione blasfema, articolata in due locuzioni, individuabili dal labiale senza margini di ragionevole dubbio, e che, pertanto, tale comportamento deve essere comunque sanzionato ai sensi dell’art. 19, comma 3bis, lett. a), e della richiamata normativa sulla prova televisiva”.

Presello, Sky Sport: “Ho visto un Inzaghi caricato al massimo”. E su Keita…

La giornalista di Sky Marina Presello, presente a bordocampo al Bentegodi di Verona domenica scorsa durante l’incontro tra Chievo e Lazio, è intervenuta ai microfoni di Radiosei, dove ha raccontato le proprie impressioni riguardo il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi:

“L’ho visto veramente concentrato, attento a tutto e con una grinta incredibile. Era molto preciso nelle indicazioni. Il suo atteggiamento mi è piaciuto molto, il fratello Pippo lo ritiene un grande allenatore. Per quanto riguarda Keita credo che le cose si siano sistemate. In quell’abbraccio dopo la rete di de Vrij ho visto la fiducia e l’affiatamento tra compagni. Inoltre è entrato e ha fatto bene, questo è un buon segnale. Invece ho visto un Felipe Anderson un po’ appannato, ha bisogno di una scossa, sono sicura che sia ancora in grado di mostrare tutte quelle qualità che lo  avevano portato alla ribalta in passato”. 

Pinelli: “Keita ancora sotto esame, Inzaghi è in una fase di studio”

Il giornalista di Mediaset Premium Pietro Pinelli ha parlato di Lazio ai microfoni di Radiosei. Queste le sue parole:

“Domenica scorsa con il Chievo la scelta di far partire dalla panchina Keita era nell’ordine delle cose, anche perchè il suo reintegro non è ancora completo. A causa della sua situazione contrattuale il giocatore sarà chiamato a dare risposte concrete e positive alle continue verifiche a cui verrà sottoposto, anche nel corso degli allenamenti settimanali. Inzaghi sta lavorando al meglio con il parco giocatori che ha a disposizione cercando di dare una nuova identità alla squadra, ma in campo scendono i calciatori e spetta a loro interpretare al meglio il suo lavoro. Sono sicuro che se non ci fossero state queste priorità contro il Chievo ad esempio sarebbe subentrato Lombardi. Adesso Inzaghi sta ancora studiando la rosa e le sue dinamiche, poi farà delle scelte puntando sugli undici che gli daranno maggiori garanzie. Secondo me non è detto che il tridente titolare sarà quello composto da AndersonImmobileKeita“.

Il figliol prodigo Keita corre verso il Pescara

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Keita Balde Diao, un giocatore di cui la Lazio, almeno per il momento, non può proprio fare a meno. Il talento senegalese è entrato nel secondo tempo della sfida di Verona contro il Chievo dando brio ad una manovra spesso scontata ed inefficace, fornendo l’assist per il pareggio di De Vrij e costruendo altre due nitide palle gol.

Il classe ’95 rimasto ai margini dopo tutte le vicissitudini estive, sembra essere rientrato nei ranghi, sotto la pressione di un Simone Inzaghi che lo vede titolare inamovibile e grazie alla mediazione di Peruzzi, preziosissimo uomo squadra. Adesso Keita corre dritto verso una maglia da titolare contro il Pescara. Nessun ballottaggio con Kishna, nessun dubbio, la fascia sinistra nell’anticipo di sabato sarà di competenza dell’ec canterano del Barcellona. In casa Lazio, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, adesso si parla di rinnovo: la Lazio sarebbe pronta a raddoppiare l’ingaggio dell’esterno d’attacco, inserendo magari nel contratto una clausola di rescissione non inferiore ai 30 milioni di Euro. Keita e la Lazio, da separati in casa di nuovo sposi felici, chissà ancora per quanto…

Sforzini: “Immobile animale d’area di rigore. Pescara insidioso, ma vince la Lazio”

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Ferdinando Sforzini, attaccante della Viterbese, tifoso biancoceleste ed ex calciatore del Pescara, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per presentare la sfida di sabato dello Stadio Olimpico tra gli abbruzzesi e la Lazio e per parlare del momento della squadra di Inzaghi.

Sforzini ha parlato dapprima di Ciro Immobile, nuovo “puntero” biancoceleste: “Conosco Immobile alla perfezione, ho giocato in coppia con lui in serie B al Grosseto, Ciro è “un animale” d’area di rigore che preferisce giocare li’ davanti da solo, soffrendo addirittura la presenza di un terminale offensivo al suo fianco come accadde con il sottoscritto in Toscana. Con il Pescara ed il Torino, successivamente, segnando una valanga di gol, ha confermato questo target, che con la Lazio può riuscire a raggiungere, ovvero quota 20 reti“. Sabato sfida difficile contro il Pescara di Oddo: “Credo e spero che vincano i romani, ma occhio a Massimo Oddo, un grande tecnico, giovane ma già in rampa di lancio, che riesce a farsi seguire dai suoi ragazzi, come già dimostrato anche in serie A in queste prime giornate di campionato. Conosco la piazza abruzzese avendoci giocato proprio nella massima serie, c’è molta voglia di calcio, tuttavia, sabato nell’anticipo a Roma, vince la Lazio“.

Ennesima disavventura per l’ex laziale Onazi

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Ennesima, grave disavventura per l’ex centrocampista biancoceleste Eddy Onazi. Tempo fa vi avevamo raccontato della clonazione della sua carta di credito, ma stavolta ciò che è capitato al nigeriano è molto più pesante.

Nella giornata di lunedì infatti, quattro uomini armati hanno fatto irruzione nella sua casa di Jos, in Nigeria, rubando vari oggetti di valore e ferendo, fortunatamente in maniera non troppo grave, il padre del calciatore. Riferisce un portavoce della Federcalcio nigeriana: “Hanno preso qualsiasi oggetto di valore, inclusa una Toyota Highlander bianca e una somma indecifrata di denaro in contanti. I malviventi si sono finti corrieri e hanno aggredito il padre“. Ma non è tutto. Dalla Turchia infatti, parlando a Supersport, Onazi ha aggiunto: “Hanno detto che questo sarà solo il primo di una serie di attacchi e che io sarò il prossimo obiettivo. È accaduto lunedì intorno alle 13 e 40. A mio padre è stata consegnata una lettera falsa. Lui ha chiesto agli uomini da dove provenissero, ma è stato legato e picchiato. Lo hanno anche ferito con un machete. Hanno rubato una macchina e dei soldi, fortunatamente non sono andati oltre“.

Candreva: “Alla Lazio 5 stagioni bellissime. Vi dico la verità sul perché sono andato via”

Antonio Candreva torna sul suo trascorso alla Lazio, dal suo arrivo al suo addio: “Ricordo il viaggio in treno e poi quello in macchina dalla stazione a Formello. Ero in macchina con Manzini che mi ha fatto ascoltare tutti gli insulti di tutti i tifosi e delle radio. I primi giorni ho avuto un po’ di difficoltà, alcuni compagni mi hanno dato molti consigli, mi dicevano di far parlare il campo, di stare tranquillo e di dimostrare quello che era il mio valore. Reja è stato determinante, mi ha fatto sentire importante e non potevo deluderlo“. Poi la svolta:Dopo il gol contro il Napoli andai sotto la curva, non fu una cosa preparata, fu una cosa istintiva, li cambiò qualcosa nel rapporto con i tifosi. Non ho pensato ad una pace tra me e la gente ma mi sentivo più tranquillo e che potevo solo migliorare da quel momento in poi. Sono cambiate tante cose, ho sentito la fiducia della gente che si legava a me e giorno dopo giorno capivo cosa voleva dire indossare la maglia della Lazio. Poi il riscatto del 50% mi ha fatto capire che anche la società credeva in me”.

Queste le parole dell’ex ala biancoceleste a Radiosei, che poi parla dell’emozione del derby: “Era un casino perché il giorno prima c’era tensione nell’ambiente. Quelle tensioni belle non me le darà più nessuno, erano belle per i tifosi ma anche per noi giocatori”. Candreva che è esploso sotto la gestione Petkovic: “Il primo anno è stato eccezionale, abbiamo fatto 7 mesi alla grande, poi siamo calati nel finale di stagione ma rimane il ricordo del 26 maggio che rimarrà la partita più importante della storia della Lazio. Prima di quella gara l’aria era tesa, eravamo in ritiro a Norcia e io ero in camera con Marchetti e non riuscivamo a dormire. Ricordo che Federico alle 6 del mattino si andò a fare un giro. Eravamo tesi ma poi quando scendemmo in campo passò tutta la tensione. Fu una partita brutta, poche occasioni, ma noi l’abbiamo buttata dentro e 3 minuti dopo loro presero la traversa su punizione. Io ho il ritratto di quel gol e la rivedevo sempre ogni qualvolta entravo in casa”. 

Candreva svela il motivo per cui ha lasciato la Lazio dopo 5 stagioni: “Sono una persona umile e leale quindi dico le cose senza peli sulla lingua: fino all’anno scorso ero incedibile per la società, quest’anno invece ero cedibile. La Lazio ha avuto delle proposte e mi ha ceduto, forse aveva bisogno di fare cassa. Anche gli altri anni erano arrivate le offerte ma la Lazio le ha sempre rifiutate, negli ultimi mesi invece mi avevano detto che mi avrebbero ceduto e avevo capito che qualcosa era cambiato. Io volevo diventare una bandiera, ma ci sono delle cose che non mi sono scese giù e quindi ho deciso di cambiare aria. Io alla fascia di capitano ci tenevo, pensavo di meritarmela dopo 5 stagioni. Prima di me c’erano altre persone che la meritavano per anzianità e quindi quando il mister mi ha proposto la fascia da vice gli ho risposto che c’erano altri compagni che la meritavano più di me. Non voglio fare polemiche, perché nello spogliatoio non ci sono più. Il mister ha deciso di dare la fascia a Biglia e lo spogliatoio l’ha presa bene. Quando il mister mi diede questa comunicazione gli risposi che se non mi reputava pronto per fare il capitano, non lo ero manco per fare il vice. Ci sono rimasto male lì per lì, ma forse non era una scelta del mister ma di qualcun altro… Comunque sono grato alla Lazio per quello che mi ha fatto diventare. Nell’ultimo periodo in biancoceleste ero un po’ moscio, avevo perso la magia, inconsciamente era finito qualcosa”. 

Candreva ha acquistato una pagina del Corriere dello Sport per ringraziare i tifosi e la Lazio per le 5 stagioni insieme, anche se alcuni tifosi l’hanno presa male:Quelle parole erano dettate dal cuore, perché per me sono stati 5 stagioni bellissime alla Lazio. Ora si è aperto un nuovo percorso con l’Inter. Cosa mi manca? Andare al campo prima, scherzare con gli amici magazzinieri. A Formello c’era un ambiente positivo in cui si cazzeggiava e si scherzava in continuazione perché dopo tanti anni si era creato un rapporto di confidenza. In 4 anni e mezzi abbiamo vissuto più cose belle che brutte, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Ci sono tante notti indimenticabili, ricordo la notte dopo la gara col Napoli che tornammo a Roma e trovammo tutta la gente che ci aspettava. Il compagno di squadra a cui sei rimasto legato? Marchetti e Radu, ma anche Biava e Zauri sono state persone importanti nel mio percorso alla Lazio. Pioli? Diciamo che ho avuto un rapporto meno bello rispetto agli altri allenatore. Non posso non menzionare il mitico Giocondo (il cuoco, ndr) che dopo le vittorie ci faceva la cacio e pepe”.

 

Fascetti: “Bastos una bestia, Immobile troppo solo. E sabato occhio al Pescara…”

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Ai microfoni di Laziali On Air, sulle frequenze di ElleRadio, è intervenuto il grande mister della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, il quale ha analizzato il momento dei biancocelesti dopo le prime 3 giornate di campionato e lo scialbo pareggio ottenuto dai ragazzi di Inzaghi a Verona sul campo del Chievo.

Fascetti è partito proprio dalla partita di domenica: “A volte manca quella lucidità per chiudere le partite così come è accaduto a Verona. Il rientro di Keita è stato importante, ma anche il senegalese deve migliorare, come si è visto quando non ha passato ad Immobile il pallone che poteva permettere alla Lazio di vincere la partita. Bisogna migliorare sul piano dell’esperienza e della freddezza, che permette a volte alle grandi squadre di fare bottino pieno anche quando non si è al massimo“. La Lazio sembra avere poche idee offensive: “Sì, vedere partite così non mi piace tanto, questo è un calcio che viene utilizzato solo per distruggere. Sicuramente l’intensità agonistica è alta, ma manca qualche idea e a Verona si è visto“. Su Felipe Anderson e Keita: “A me piacciono i giocatori che hanno talento, non quelli che pensano solo a distruggere. Oggi come oggi se non hai fama di guerriero non giochi. Anche il discorso caratteriale lascia il tempo che trova, ai giovani va data fiducia. Lo stesso vale per Cataldi e Milinkovic-Savic, ma non credo che l’allenatore sia autolesionista. Lui li ha sotto gli occhi tutta la settimana e sa chi deve far giocare“. Poi su mister Inzaghi: “Vedo una squadra con carattere, è messa bene in campo, ma finora novità da parte sua non ne ho viste. Roma è una piazza difficile, va fatto lavorare in pace, ma non è neanche un anno che allena in Serie A, bisogna attendere per dare un giudizio“. Un pensiero sulla vicenda Bielsa: “Secondo me è stato folklore puro. Lotito voleva confermare Inzaghi dall’inizio, poi probabilmente ha cercato un nome per la piazza, considerando quanto accaduto con Prandelli, ma a mio avviso non c’è stata mai la voglia di puntare davvero al cento per cento sul tecnico argentino“. La Lazio sembra a posto in difesa grazie alla coppia De Vrij-Bastos: “Bastos è una bella bestia, come si dice in gergo, fortissimo fisicamente. Il recupero di De Vrij è fondamentale, si attendevano garanzie dal punto di vista fisico e per ora sono arrivate. Si tratta di una delle coppie difensive a mio avviso meglio assortite del campionato di Serie A“. Immobile potrebbe essere l’uomo giusto per il dopo Klose: “Immobile deve raccogliere l’eredità di Miro Klose: “Si tratta di due giocatori profondamente diversi, Immobile compie un lavoro spaventoso, rincorre tutti, si sacrifica tantissimo per la squadra, ma secondo me avrebbe bisogno di un partner in attacco. Non ha mai un compagno di squadra per il fraseggio in area di rigore. Può essere anche un centrocampista come Parolo bravo negli inserimenti offensivi, l’importante è che ci sia qualcuno al suo fianco“. Sabato arriva il Pescara di Oddo: “E’ una partita difficile, il Pescara avrebbe meritato di più sia contro il Napoli sia contro l’Inter. Ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato. La squadra di Oddo gioca a tratti ad un ritmo impressionante, ma la Lazio ha giocatori per far male al Pescara se gli abruzzesi dovessero scoprirsi“. Stasera riparte la Champions League: “La Juventus da due anni è protagonista, anche l’anno scorso pur uscendo agli ottavi ha subito un mezzo furto contro uno squadrone contro il Bayern. Vedo anche il Napoli potenzialmente in grado di passare il turno. Non credo che le fatiche in Europa penalizzino queste due squadre in campionato. Dietro Juventus e Napoli c’è un abisso, vedo anche la Roma indietro. Per il terzo posto la lotta sarà aperta, anche se mi sembra che le milanesi soffrano una grande confusione interna“. Il Sassuolo si sta confermando: “Gli emiliani hanno subito un’ingiustizia, assurdo perdere tre punti per la burocrazia. Sono una squadra eccellente, certo a Torino sono rimasi storditi dall’uno-due di Higuain. Di Francesco è allievo di Zeman, ma ha un atteggiamento molto più prudente“. La sua opinione su due grandi “vecchi” come Buffon e Totti: “Gente come Buffon o Totti nasce una volta ogni cinquant’anni, si tratta di fenomeni che sanno gestire il loro immenso talento anche in età avanzata, ma sono eccezioni, unici nel loro genere. Secondo me però non mancano i giovani di talento. Berardi, Federico Ricci, Politano… L’importante è la fiducia, permettergli anche di sbagliare, ma credere nelle loro potenzialità“. Infine la situazione stadio-tifosi: “Non so come si potrà riportare la gente allo stadio. Non è civile vedere l’Olimpico in quella maniera lì, tra tifosi e istituzioni va compiuto un riavvicinamento perché va garantito il diritto alla tranquillità e alla comodità del tifoso di utilizzare l’impianto. Il modello tedesco è quello da seguire, loro sono ripartiti da zero, con stadi nuovi di zecca che hanno anche gli asili nido, qui ci sono tremila vincoli per costruire e non si capisce perché. L’anno scorso a Varese ho avuto problemi anche a entrare con mio nipote di cinque anni”.

Belotti incensa Immobile: “Ritrovarmi al suo fianco in Nazionale sarebbe una gioia indescrivibile”

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Andrea Belotti non ha certo dimenticato le bellissime pagine di storia scritte insieme al compagno di reparto Ciro Immobile con la maglia del Torino. Attualmente i due attaccanti percorrono strade diverse (il bergamasco è infatti ancora in forza ai Granata, mentre il campano cha iniziato una nuova avventura con la Lazio), ma potrebbero ritrovarsi in Nazionale, di cui potrebbero condividere il reparto offensivo. Un sogno per Belotti, che non lo nasconde ai microfoni di ‘Sky Sport’: “Sarebbe bellissimo giocare in azzurro con Ciro. Siamo cresciuti insieme, siamo grandi amici e ritrovarmi al suo fianco anche con la maglia della Nazionale sarebbe una gioia indescrivibile”.

Opinione condivisa, sempre ai microfoni di ‘Sky’, anche da un altro ex compagno di Immobile in Piemonte, il difensore Cesare Bovo: “Andrea e Ciro si completano molto bene. Insieme hanno fatto ottime cose e sicuramente torneranno a farle, anche in Nazionale”.

Galtier (ASSE): “Sì, quest’estate c’è stato un approccio con la Lazio”

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Prandelli, Ventura, Gasperini, Sampaoli, Bielsa, ma non solo. Tra i nomi che la Lazio avrebbe sondato quest’estate per la propria panchina, alla fine affidata nuovamente a Simone Inzaghi, ci sarebbe stato anche quello di Christophe Galtier, attuale tecnico del Saint-Étienne. La notizia era stata rivelata nei giorni scorsi dal portale transalpino ‘le10sport.com’, secondo cui, probabilmente prima del viraggio (poi non andato a buon fine) con Marcelo Bielsa, la Lazio avrebbe incontrato in gran segreto il mister dell’ASSE. Che oggi conferma il tutto ai microfoni di RMC: “Sì, è vero, quest’estate la Lazio ha avuto un approccio con me, ma il discorso è terminato lì. Si è trattato solamente di uno scambio di informazioni”.

Pescara, l’ex giallorosso Crescenzi: “Contro la Lazio per me sarà come un derby”

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Sabato prossimo la Lazio affronterà, nell’anticipo delle 18, il Pescara. In cui milita l’allenatore, grande ex dei biancocelesti, Massimo Oddo, ma anche un ex romanista, ovvero Luca Crescenzi. Proprio quest’ultimo ha parlato della sfida ai microfoni di ‘tuttopescaracalcio.com’: “Per me sarà una gara sentitissima, una sorta di derby e so che anche i nostri tifosi ci tengono molto per via della ruggine che c’è con quelli laziali. Sarà una partita dura contro una buona squadra, ma faremo di tutto per portare a casa punti. Immobile (altro ex di turno ndr) il pericolo numero uno? Non c’è solo lui, ma anche Felipe Anderson ed altri“.

Al compagno di squadra si è unito anche il difensore Francesco Zampano, che ha caricato i suoi in un post pubblicato sul suo profilo Facebook:” Contro l’Inter abbiamo perso immeritatamente, vista la bella prestazione offerta da tutta la squadra. Ora dobbiamo rialzarsi e pensare alla Lazio. Perché il lavoro dà sempre i suoi frutti… Forza Pescara!“.

Casiraghi: “La Lazio mi è rimasta nel cuore, allenare i biancocelesti sarebbe stato un sogno”

Per parlare di Lazio e non solo è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia l’ex biancoceleste Pierluigi Casiraghi. Queste le sue parole.

Sulla Juventus: “L’unica cosa che potrebbe creare problemi ai bianconeri è la troppa sicurezza. Se perdi la concentrazione puoi incorrere in imprevisti inaspettati. Inoltre le assenze di Marchisio e Pogba a centrocampo pesano sull’economia del gioco, c’è meno qualità”.

Sul Milan: “Le difficoltà societarie hanno influito e ora si sta raccogliendo quello che è stato seminato in questi ultimi anni. In Italia come all’estero, sono le squadre che hanno progettato meglio il futuro che ora stanno ottenendo buoni risultati”.

Sulla Lazio: “I colori biancocelesti mi sono rimasti nel cuore. Con Zola sono stato molto vicino al ritorno a Roma ma poi la società non diede seguito a quell’idea e ci ripensò. Per me allenare la Lazio sarebbe stato un sogno“.

Sul caso Bielsa: “Meglio che non sia arrivato, è un cafone: ci ho giocato contro, vinsi e lui non si dimostrò molto sportivo”.

Su Gascoigne: “Vederlo ridotto in quelle condizioni è veramente brutto, bisognerebbe aiutarlo ma soprattutto deve riuscire a farcela da solo”.

Su Immobile: “Nel modulo usato da Inzaghi, il 4-3-3, l’attaccante oltre a segnare deve anche saper allungare la squadra per creare spazio per gli inserimenti dei compagni tra le linee e lui in questo è veramente bravo”.

Stadio Olimpico e As Roma addio? Ipotesi Flaminio. Le parole dell’ad Baldissoni

L’ad della Roma, Mauro Baldissoni, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club per fare il punto sulle ultime novità in casa giallorossa. Baldissoni ha parlato anche dello Stadio Olimpico e dei problemi che i sostenitori giallorossi incontrano per entrare nell’impianto a causa delle disposizioni di sicurezza:

“Se le difficoltà di fruibilità dello stadio Olimpico continuano e si riducono gli spettatori forse è il caso di iniziare a pensare a stadi diversi e più piccoli. Anche quando si hanno 40-45mila persone, che non sono poche, l’effetto è comunque penalizzante. A Roma stiamo portando avanti rapporti con chi di dovere da più di un anno. Lo facciamo per cercare di risolvere i problemi di sicurezza e abbiamo dato il via a un percorso per tornare a quella che noi chiamiamo normalità: la gioia di andare allo stadio, attirando sia le famiglie che chi vuole seguire da solo la passione per la squadra. Sperando che questo cammino comune porti anche all’eliminazione delle barriere, che infatti nel nuovo stadio non saranno presenti. Nel nostro impianto metteremo ancora più gente della società all’interno della curva per essere certi che non ci sia alcun problema, in modo da capire se veramente qualcuno ha messo in pericolo l’incolumità pubblica. In attesa di costruire il nuovo stadio della Roma per il momento potremmo anche trasferirci in uno stadio più accessibile, ma ci auguriamo che tutto questo non si renda necessario”.

Secondo La Repubblica l’unica alternativa possibile prima della costruzione della nuova struttura sarebbe lo stadio Flaminio, che potrebbe essere rilanciato in grande stile. Anche perché l’articolo 19 delle Norme Organizzative Interne della FIGC impone alle società di giocare in uno stadio ubicato nel Comune in cui hanno sede.

Il comitato per le Olimpiadi romane, presieduto da Malagò e Montezemolo, oggi sarà al Flaminio, simbolo delle Olimpiadi del 1960 ma da anni in stato di abbandono. La provocazione rivolta al primo cittadino della capitale è questa: se Roma non avrà i Giochi, tutto resterà così perché nessuno ci metterà un euro; se invece dovessero arrivare le Olimpiadi a Roma nel 2024 l’impianto verrebbe rimesso a nuovo e restituito alla cittadinanza. Inoltre verrà presentato anche il primo censimento degli impianti sportivi della capitale in prospettiva candidatura olimpica. Alla presentazione oltre al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del comitato promotore, Luca di Montezemolo, sarà presente anche la coordinatrice del comitato Roma 2024, Diana Bianchedi.