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E’ morto George Michael: l’ex cantante degli Wham! aveva 53 anni

George Michael è morto. La popstar e cantante degli Wham! si è spento all’età di 53 anni, come riportato dalla BBC.

E’ stato annunciato che la star, che ha lanciato la sua carriera con il gruppo degli Wham! nel 1980 e poi ha continuato il suo successo come solista, è “morto serenamente a casa”.
La polizia della Thames Valley ha affermato che il cantante è stato trovato morto dall’Ambulance Service a Goring nell’Oxfordshire alle 13:42 del giorno di Natale, in circostanze definite non sospette.
George Michael, nato Georgios Kyriacos Panayiotou nel nord di Londra, ha venduto più di 100 milioni di album nel corso di una carriera durata quasi quarant’anni.
L’entourage della star ha confermato quanto accaduto con questa dichiarazione: “E ‘con grande tristezza che siamo in grado di confermare il nostro amato figlio, fratello e amico George è morto serenamente a casa nel giorno di Natale.
La famiglia ha chiesto che la loro privacy sia rispettata in questo momento difficile. Non ci saranno ulteriori commenti sull’accaduto in questa fase.”

Natale biancoceleste: a casa o in vacanza?

E’ Natale per tutti e anche i biancocelesti si godono un pò di meritato riposo in attesa del ritorno in campo contro il Crotone l’8 gennaio. Si torna a casa dalla famiglia tra regali e cenone o si approfitta del break per una fuga lontano dall’Italia, per scoprirlo basta farsi un giro tra le pagine ufficiali dei maggiori social ed ecco come e dove passano il Natale i giocatori laziali. Nonostante la lontananza Felipe Anderson fa le valigie e torna in Brasile dove ad attenderlo trova tutta la famiglia (o almeno la parte femminile di questa) ma non solo regali e cena per il 10 laziale: scorrendo le foto di oggi appaiono anche molte icone sacre a dimostrazione di uno spiccata spiritualità, lato nascosto del calciatore. Welsey Hodet posta una foto della figlia accanto al suo cane, tra le luci natalizie, sullo sfondo una finestra da cui si intravedono le caratteristiche case olandese: anche il giovane centrale sceglie la tradizione e torna a casa. Anche Keita, che non tornerà a Roma prima della Coppa d’Africa, è volato in Spagna e festeggia con il fratello blucerchiato Ibou e famiglia, nelle foto niente regali o alberi e gli unici auguri sono per l’ex compagno di squadra Eddy Onazy che proprio il 25 dicembre compie 24 anni. Fuga romantica per Ciro Immobile e la moglie Jessica che, dal loro profilo condiviso, postano una foto in spiaggia sotto il famoso Burj Al Arab Jumeirah (l’hotel “a vela” di Dubai). Dubai anche per Cataldi che si immortala in partenza 3 giorni fa senza però dare ai fan altre sue notizie. L’augurio migliore che si possa fare è di una pausa rilassante che faccia tornare i biancocelesti pronti per l’importantissima seconda metà di campionato.

La Premier si tinge di Blues

Mentre nel resto dei campionati europei si sono già dati appuntamento per il 2017, in Inghilterra sta per andare in scena forse una delle più particolari e uniche tradizioni del calcio british: il Boxing Day. Il giorno di S.Stefano, qualunque giorno della settimana capiti, si riempiono gli stadi inglesi per l’ultima partita dell’anno. Questo 26 di dicembre si svolgeranno i match validi per la diciottesima giornata di Premier League, che però non vede la possibilità di sconvolgere l’attuale classifica, almeno per quanto riguarda il primo posto. Già perché il titolo, che dai noi viene chiamato “Campione d’Inverno”, è già deciso e di proprietà del Chelsea di Antonio Conte. I Blues si trovano a +6 rispetto alla seconda, il Liverpool, e vengono da un’incredibile striscia di vittorie (11) che ha portato il morale dei londinesi alle stelle. Nessuno si aspettava un gruppo così grintoso e unito capace di raddrizzare partite storte vincendo di misura (Crystal Palace, Sunderland) ma anche di sorprendere e far divertire con prestazioni di primo ordine in grado di piegare le due squadra di Manchester con 7 gol fatti e uno subito. Il segreto  dell’ex ct della nazionale sta nell’essere riuscito a dare nuovo lustro alla stella Eden Hazard che sembra rinato insieme al suo compagno Diego Costa (insieme 21 gol). I due dominano il campo, il primo con un’immensa tecnica messa al servizio della squadra, il secondo con lo strapotere fisico ed il senso del gol che sembrava aver lasciato a Madrid. La diretta favorita per il titolo è la squadra di Guardiola, il Manchester City, che si trova a 7 sole lunghezze dalla vetta tra Liverpool e Arsenal (Liv  37 ManCit 36 Ars 34) ma nonostante una rosa ed un gioco di primo ordine fatica per ora ad assumersi il ruolo di Anti-Chelsea con Gunners e Reds che tengono duro. Il Tottenham segue a 33, 3 punti sopra il Manchester United che è la squadra che ha fatto vedere di meno in questa metà di campionato. La squadra di Mourinho deve ancora trovare armonia per mettere in gioco l’intero potenziale, altissimo, della rosa. Una menzione particolare va ai campioni uscenti del Leicester che dopo un anno da favola sono riusciti a conquistare la prima storica qualificazione alla fase finale della Champions League ma in campionato faticano non poco ad esprimere un buon calcio e ad oggi si trovano in quindicesima posizione a soli 17 punti. Finito l’anno delle Foxes di Claudio Ranieri questa stagione restituirà la supremazia della Premier ad una delle grandi squadre storiche inglesi, ma quale di queste sarà a spuntarla è difficile dirlo ora e si preannuncia uno dei campionati più combattuti di sempre.

MUSICA – I Red Hot Chili Peppers in concerto a Roma. Tutte le info

Dopo anni di digiuno, i Red Hot Chili Peppers nel 2017 torneranno a suonare a Roma. La notizia, che era nell’aria, è stata confermata giorni fa. La band californiana suonerà al PostePay Rock a Capannelle. L’appuntamento è per giovedì 20 luglio 2017.

Per i fans, buone notizie: i biglietti sono già in vendita sul sito della Listicket anche se i prezzi non sono proprio per tutti. Si va dai 70 euro per l’Inner Pit, ai 52 euro per il posto unico. La abnd capitanata da Antony Kiedis, eseguirà brani storici uniti ai nuovi dell’album Getaway, che ha debuttato in cima alle classifiche di tutto il mondo. Non ci sarà ovviamente Frusciante, ma si potranno ascoltare le vibrazioni del sound di Flea, il bassista del gruppo. Per finire i cancelli aprirano già alle ore 12.30, mentre il concerto prenderà il via alle ore 21.30.

 

Giordano molto critico con Milinkovic e Biglia

Intervenuto su Radiosei, l’ex bomber biancoceleste Bruno Giordano ha criticato l’atteggiamento della Lazio contro l’Inter.

Queste le parole di Giordano: “E’ stata una fotocopia delle altre partite contro le grandi. La Lazio ha aggredito l’avversario facendo la sua partita per i primi 20 minuti, poi non è riuscita a sbloccarla e si è sciolta piano piano. Minuto dopo minuto vedi che la squadra perde di fiducia, si allungano e si allargano i reparti ed emerge l’avversario. Non mi piace che si diano alibi: quando si dice che si è perso per un errore individuale, anche quando vinci è merito dell’errore individuale, c’è sempre. Poi c’è anche la bravura del giocatore avversario che ti induce all’errore. Se il gol di Banega l’avesse fatto Milinkovic avremmo parlato di un gran gol,invece oggi parliamo di  un errore individuale”.

L’ex bomber biancoceleste tira le orecchie al tecnico della Lazio: “Mi piace tutto di Simone, ma quando cerca scusanti non mi piace. Devi giudicare il risultato attraverso la prestazione. Le partite si giocano nei 90 minuti, non ha senso elogiare la prestazione soltanto nei 20 minuti. Dopo le gare contro le big, se risenti le interviste dei nostri  sono tutte uguali. Tutti parlano di grande prestazione nei 20 minuti ma in realtà io ho visto una grande prestazione di Felipe Anderson. Io spero che sia solo un problema fisico perché lo puoi recuperare in 10 giorni. se invece il problema è mentale – come sostiene Inzaghi – è più grave perché è più difficile da risolvere. Io lavorerei sull’equilibrio nell’arco dei 90 minuti e non darei alibi alla squadra”.

Su Marchetti: Ha voluto strafare, anche se il tiro di Banega era potente. Se noi facciamo un gol così parliamo di gol straordinario”. Sul secondo gol: “Icardi in area è letale però de Vrij si addormenta. Però ci può stare di prendere certi gol, Icardi ha fatto una grande rete. Tutta la squadra ha giocato male, soprattutto Milinkovic che giocava in punta di piedi mentre per vincere in quello stadio devi metterci gli attributi. Tranne Felipe Anderson hanno giocato tutti al di sotto delle loro qualità. 

Infine Giordano dà un consiglio tattico: “Se contro le grandi partiamo sempre a spron battuto e poi non reggiamo fino al 90′, perché non fare una partita più equilibrata?! Magari cercando di portare la partita sullo 0 a 0 fino alla fine e poi cercare di vincerla. Bisognerebbe cambiare strategia”. Su Lulic:A me non piace ma è indispensabile per questa Lazio perché è un giocatore che dà grinta e determinazione”. Su Biglia: “Finché la Lazio ha il possesso palla è un giocatore che vale, quando poi gli avversari alzano i ritmi sparisce, anche contro l’Inter è successo”.

Fabrizio Piepoli

Facco insoddisfatto di questa Lazio e di Inzaghi

L’ex difensore biancoceleste Mario Facco è intervenuto a Radiosei per affrontare il tema Marchetti sempre più oggetto di critiche dopo i gol parabili subiti nelle ultime gare: “Che non stia passando un buon periodo è chiaro però è sotto l’occhio del ciclone. Basta un piccolo errore che gli si attribuiscono tutti i problemi della squadra. Non gli si perdona nulla perché è chiaro che non è più di qualche anno fa. Se la società non lo reputa all’altezza lo deve sostituire”.

Facco non è soddisfatto della prestazione di Milano: “Io sono deluso da questa Lazio perché pensavo potesse vincere a Milano, la reputavo superiore all’Inter e che giocava meglio. Non buttiamo quanto fatto finora, la squadra ha fatto più del previsto, Inzaghi si è meritato i complimenti, i numeri parlano a suo favore. Ciononostante sono mesi che dico che l’obiettivo è l’Europa League, che comunque non sarà facile da raggiungere. Certo sognare la Champions League non costa nulla ma bisogna essere realisti. Io noto una confusione tattica: alle vigilie delle partite vedo che Inzaghi cambia sempre modulo. Considerando che la Lazio ha 13-14 giocatori buoni, bisognerebbe far giocare questi. Contro l’Inter con l’assenza di Radu, Inzaghi doveva far giocare Lulic terzino e Keita in avanti. Il tridente (Keita-Immobile-Anderson, ndr) ci ha fatto fare 34 punti, perché non metterlo a Milano?! Che senso ha farlo entrare sul 2 a 0 dell’Inter?! Non dovremmo avere paura di nessuno, non va modificato sempre l’assetto per l’avversario. Altresì Felipe Anderson giocava più dietro di Milinkovic e Parolo. Noi dovevamo giocarci la partita”.

 

Mino Caprio ci scherza su: “Come evitare di soffrire per la Lazio?! Facile, basta….”

L’attore e doppiatore romano Mino Caprio ha scherzato sulla sconfitta della Lazio a Milano: “Come faccio a evitare di soffrire per questa Lazio?! Guardo soltanto i primi tempi”. Poi sulla partita: “Nel primo tempo contro l’Inter mentre stavo guardando la partita dicevo ‘Che bella Lazio! Quanto mi piace quest’anno’, specie dopo quell’azione fantastica di Felipe Anderson. Poi mio figlio mi ha ricordato ‘ Sì, però anche contro la Roma stavamo giocando così…’. La cosa mi ha fatto riflettere. Ho visto una grande padronanza tecnico e tattica nei primi tempi del derby e contro l’Inter. Ma poi?! E’ un Natale amaro per noi laziali”. 

Lazio: la cooperativa cresciuta nel vivaio

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La Lazio vince, convince, gioca bene e ha un futuro che si annuncia prospero. Lo dice anche la carta d’identità della squadra. Quella di Simone Inzaghi, infatti, è la sesta Lazio più giovane della storia. Una squadra giovane in mano a un allenatore altrettanto giovane, connubio perfetto che non si scinde e porta fame, ambizione e voglia di mettersi in mostra. Quella biancoceleste è una vera e propria cooperativa di giovani cresciuti nel vivaio biancoceleste. Il fatto che il tecnico conosca i suoi ragazzi alla perfezione può aver sicuramente aiutato l’allenatore a scommettere su di loro. Le tante assenze che hanno caratterizzato l’inizio di stagione della Lazio hanno fatto si che Inzaghi ricorresse ai suoi giovani già guidati nella Primavera. Altri tecnici magari avrebbero messo in campo qualche straniero arrivato dal mercato estivo, altri avrebbero adattato qualche veterano pur di non “rischiare” il giovane di turno ma lui no, anche stavolta il tecnico piacentino ha scelto di affidarsi ai suoi ragazzi. In questa stagione ha iniziato con Cristiano Lombardi, e il tecnico biancoceleste è stato subito ripagato dal giovane esterno d’attacco con un gol a Bergamo. Si è ripetuto al momento in cui si è fermato Federico Marchetti, quando ha mandato in campo il 21enne albanese Thomas Strakosha anziché colui che era il secondo portiere designato, il 29enne croato Ivan Vargic. Poi è stata la volta di Alessandro Murgia. E’ una Lazio che punta sui giovani e Inzaghi non ha paura a mandarli in campo, basti pensare che dopo poche partite da allenatore biancoceleste è già diventato il terzo tecnico, degli ultimi 25 anni, ad aver fatto esordire più prodotti del vivaio, ben quattro con il debutto del 20enne croato Franjo Prce. Meglio di lui hanno fatto solo Edy Reja e Delio Rossi, entrambi a quota 6. Non è certo un caso, dunque, se i biancocelesti sono una delle squadre con le rose più giovani in Serie A, con una media di 25 anni e 356 giorni.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti : Attaccanti

Ed eccoci arrivati alla quarta e ultima parte dei nostri consigli per gli acquisti per l’asta di riparazione del fantacalcio. Oggi tratteremo forse il ruolo più importante della “fantarosa”, quello che può farti vincere le partite con un gol: l’Attacco. Saper scegliere l’attaccante giusto è difficile, evitando magari di spendere miliardi di crediti sul classico Icardi, Higuain, Dzeko ecc.. Ecco qui alcuni consigli di attaccanti che potrebbero essere molto buoni nella seconda parte del campionato.

  1. Gianluca Lapadula, MILAN: Bacca sta tornando ma non è sicuro del posto, perché il giovane attaccante italiano sta convincendo, e non poco, Montella. Perfetto sarebbe se aveste già il colombiano nella vostra rosa, in caso contrario sarebbe un bel azzardo prendere l’ex Pescara, che comunque potrebbe entrare a partita in corso, dando un notevole contributo in zona gol, il suo bottino finora è di 4 gol e un assist in 11 partite, non male per una riserva. (mv 6.36 fm 7.93)
  2. Cyril Théréau, UDINESE: il francese è il classico titolare “low cost” che tutte le squadre dovrebbero avere, in quanto offre, oltre a prestazioni molto buone, anche una discreta familiarità con il gol, infatti l’attaccante transalpino, che con Delneri ha allargato il suo raggio d’azione allargandosi sulla fascia sinistra, ha totalizzato 8 reti in 14 partite, fornendo anche 2 assist per i compagni di squadra. (mv 6.18 fm 7.93)
  3. Luis Muriel, SAMPDORIA: con qualche chilo in meno, questo giocatore è devastante, velocità, tecnica, tiro forte e preciso, è un attaccante perfetto che può giocare su tutto il fronte, segna e fa segnare ( e sognare) non ha caso in 17 partite ha totalizzato 6 reti e ben 5 assist, per un totale di +23 al fantacalcio, non male per un giocatore che può rivelarsi un’ottima spalla per il vostro top player del ruolo. (mv 6.53 fm 7.59)
  4. Giovanni Simoene, GENOA: Restiamo a Genova, stavolta sponda rosso-blu. “El Cholito” (non ditegli che l’ho chiamato così) sta segnando con una continuità impressionante, ed ora che Pavoletti è a (più di) un passo dal Napoli, sarà lui a guidare l’attacco dei grifoni, come se non lo avesse fatto già abbastanza bene, infatti con i suoi 6 gol in 15 presenze è il top scored della squadra di Juric, che si coccola il suo gioiello  regalatogli da Preziosi (mv 6.2 fm 7.4)
  5. Levan Mchedlidze, EMPOLI: Eccola la vera sorpresa di queste due ultime giornate di campionato, il georgiano, non è sicuramente il più impiegato da Martusciello, ma da quando l’ha schierato nello “Starter 11”, Levan ha lasciato il segno, al momento il suo bottino è un po’ povero, solo 3 gol, come però lo è anche il suo minutaggio, infatti l’ariete ha giocato solo 382′ (in 7 partite) che dividendolo per 90 minuti abbiamo 4 partite complete da parte del numero 9. (mv 6.07 fm 7.28)

 

EXTRA: Cristiano Lombradi, LAZIO: posizione extra per il giovane esterno della Lazio, perché con Keita impegnato in coppa d’Africa, potrebbe trovare parecchio spazio, Inzaghi lo conosce bene, apprezza le doti del giovane, ma al momento in quel ruolo vede meglio Lulic. Perciò se in rosa avete già il bosniaco e il senegalese, vale la pena spendere un credito per Lombardi che comunque ha bagnato il suo esordio con il gol nella prima di campionato contro l’Atalanta (mv 6.25 fm 7.75)

CALCIOMERCATO – Presidente Atalanta conferma: “Sportiello andrà via”. Lazio in pole?

Il presidente dell’Atalanta Percassi all’Eco di Bergamo ha parlato della situazione Sportiello, sempre pià lontano dai nerazzurri: “Non dobbiamo tarpare le ali ai giovani, è giusto che seguano la loro strada. Piuttosto è decisivo sostituirli in modo adeguato“. Il giocatore piace tantissimo alla Lazio, come vi avevamo confermato qualche settimana fa (leggi qui), e dopo la chiusura dell’agente di Perin a trasferirsi a gennaio, salgono le quotazioni di Sportiello in biancoceleste. D’altronde la Lazio potrebbe giocarsi la carta Berisha per fa abbassare il cartellino del numero uno bergamasco.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti: Centrocampisti

Eccoci per la terza parte di consigli per gli acquisti del fantacalcio. Iniziamo ad entrare nella zona “bonus” e avanziamo verso il centro del gioco di ogni squadra, il Centrocampo. Molti di loro giocano in attacco ed è proprio questo il fatto che può cambiare la stagione. Ecco qualche consiglio:

  1. Simone Verdi, BOLOGNA: all’avvio della stagione Verdi era uno dei più promettenti giocatori disputando 11 partite, segnando 4 gol e un assist. Purtroppo il giocatore però si è rotto i legamenti della caviglia e non tornerà prima della fine di gennaio, siamo sicuri però che quando indosserà nuovamente la sua maglia numero 9 tornerà a fare bonus su bonus. (mv 6.55 fm 7.75)
  2. Alejandro Gomez, ATALANTA: Ancora Atalanta tra i consigli ed ecco che troviamo uno dei simboli della squadra bergamasca. “El Papu” infatti ha collezionato 17 presenze impreziosite da 3 gol e 5 assist, trascinando (da capitano qual’è) la sua squadra nella lotta per l’Europa (mv 6.5 fm 7.09)
  3. Felipe Anderson, LAZIO: dopo aver saltato quasi tutta la preparazione perché impegnato nelle Olimpiadi, è tornato a casa con una medaglia d’oro che sembra aver galvanizzato l’esterno verdeoro che, oltre a fare buone prestazioni, ha sfornato la bellezza di 8 assist (top in Serie A) e 2 gol in 16 presenze. Se ve lo siete fatti sfuggire a Settembre riprovateci a Gennaio (mv 6.5 fm 7.09)
  4. Suso, MILAN: eccolo il trascinatore del Milan di Montella, l’esterno spagnolo sta andando benissimo con l’allenatore napoletano, che sa di poter contare sempre sul numero 8 ex Liverpool e Genoa. Il calciatore iberico ora costerà un pochino di più rispetto a Settembre, ma se nessuno lo ha preso perché non provarci? Se non siete ancora convinti finora ha totalizzato 5 gol e 6 assist in 17 presenze…va meglio ora? (mv 6.47 fm 7.5)
  5. Franck Kessié, ATALANTA: Ebbene si, ancora Atalanta, questa volta col giovane ivoriano che tanto interessa alla Juventus. Il centrocampista ex Cesena ha finora totalizzato 5 reti e 2 assist in 15 presenze, inoltre è il rigorista designato da Gasperini. (mv 6.33 fm 7.13)

Dopo 54 anni torna Mary Poppins

Il vento dell’Est riprende a soffiare e Mary Poppins ritorna in casa Banks: un sequel ispirato alla serie di romanzi per ragazzi di Pamela L. Travers approderà nelle sale cinematografiche per Natale 2018 con Dick Van Dyke e Angela Lansbury in un cast “con steroidi” che includerà anche Emily Blunt, Colin Firth e il creatore di Hamilton Manuel Li-Miranda.
Come si evince sul sito dell’Ansa, “Mary Poppins Ritorna“, il nuovo musical diretto da Rob Marshall, vedrà la Blunt nella parte della bambinaia magica che nel primo film del 1964 fu interpretata da Julie Andrews. Ci saranno anche Meryl Streep, nella parte di una cugina di Mary Poppins, e la Lansbury (mezzo secolo fa Mamma Banks), ha detto all’Hollywood Reporter l’ex spazzacamino Bert dando ai cultori della serie un’altro pizzico di informazione che ha lasciato molti interdetti: il film sarà ambientato “quando i bambini Banks sono cresciuti”.

VIDEO – Gli auguri di Natale dei giocatori della Lazio. Murgia e Cataldi in versione Babbo Natale

Anche quest’anno non potevano mancare gli auguri di Natale dei giocatori di Natale. Simpatico il siparietto tra Biglia e Parolo, mentre de Vrij dispensa consigli.

A Christmas Ravel

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La campanella del pub a Londra sud suonata dall’uomo al bancone avvisa le persone presenti nel locale che quella sarà la loro ultima pinta, almeno per oggi.

Un’altra giornata anonima è finita, domani, mercoledì, si torna ai ritmi frenetici della City e c’è giusto il tempo di tracannare gli ultimi sorsi di Guinness, poi i baristi smantelleranno il locale, riordineranno tavoli e sedie, puliranno gli ultimi boccali e torneranno a casa.

Nell’ambiente fumoso del piccolo pub di periferia il vociare diminuisce, le luci si abbassano e i pensieri si affollano. In un tavolo all’angolo un ragazzo solitario osserva il suo bicchiere mezzo vuoto e non sembra intenzionato a seguire le direttive dei gestori del locale. Quella sera non deve terminare così, non per lui.

Due ragazzi sbronzi e pieni di soldi continuano a chiacchierare al bancone, implorando il barista di servirgli l’ultimo bicchiere di Balvenie, il whisky più caro d’Inghilterra: un bicchiere del pregiato distillato costa circa 1000 euro, una cifra folle, ma non per loro.

Ad un tratto il bicchiere di uno di loro cade dal bancone, sotto lo sguardo stizzito e ammonitore del barista. Il ragazzo si china velocemente a raccoglierlo, scusandosi con il proprietario. Nel raccogliere 1000 euro di whisky, il suo sguardo si posa su quel ragazzo pensieroso seduto al tavolo all’angolo, coperto da una felpa con cappuccio marca Reebok e intento a scorrere foto sui vari social network.

Un lampo balena nella mente del ragazzo al bancone. Lo guarda, lo riguarda, lo scruta. Poi si gira verso l’amico e con voce biascicante ed incerta  gli sussurra (lui pensava di sussurrare, in realtà stava gridando): “Hey, ma quello lì non è Ravel Morrison?“. Ma come, possibile che uno dei talenti più fulgidi del calcio inglese si trovasse proprio lì, in un martedì qualsiasi di dicembre, solo e pensieroso, in un anonimo pub del sud di Londra? “Impossibile – risponde l’altro – sono certo che stia giocando a Roma, nella Lazio, il club in cui giocò Paul Gascoigne“, e accenna un coro stonato condito da brindisi in onore di Gazza. “Ti dico che è lui, ho letto nel Daily Mail che a Roma non ha mai giocato, che è sparito dalla circolazione, e torna sovente a Londra per rivedere gli amici. La nostalgia è una brutta bestia…“. I due continuano a fissarlo, a fissarlo a tal punto che il misterioso uomo seduto all’angolo si accorge di essere osservato, allertato anche dal fatto di aver sentito ripetere più volte il suo nome.

Il ragazzo si alza rapidamente, si dirige al bancone, lascia 100 sterline al cameriere: “Keep the change, Lotito’s gift“, “Tieni il resto, è un regalo di Lotito“. Sorride, si gira e si incammina verso la porta.

Proprio quando il ragazzo si trovava sull’uscio uno dei due giovani prende coraggio, il coraggio di chi ha il sangue pieno d’alcool, si schiarisce la voce e richiama la sua attenzione: “Hey tu, toglimi una curiosità, ma non sei Ravel Morrison?“.

Il ragazzo si ferma, il suo sguardo si indurisce in un silenzio di pochi attimi che sembrano un’eternità: “Un tempo, forse“.

Esce rapidamente dal locale e sparisce solitario nella notte rigida, nebbiosa e stranamente silenziosa di Londra.

Ad oggi, quella è stata l’ultima volta che qualcuno racconta di aver visto Ravel Morrison.

Giulio Piras

 

(Questa è un’opera di fantasia. La storia ed i fatti raccontati sono frutto dell’immaginazione dell’autore)

 

La Juve rischia di perdere un big contro la Lazio

Manca quasi un mese a Juventus Lazio, ma i bianconeri potrebbero dover fare a meno di un loro titolare e uno dei migliori in questa stagione: Alex Sandro. Il terzino è uscito anzitempo dal campo nella finale di Supercoppa contro il Milan e dopo gli accertamenti è stato confermato il trauma distrattivo ai flessori della coscia destra. Il brasiliano rischia dalle due settimane a un mese di stop. Nel peggiore dei casi salterebbe la sfida dello Juventus Stadium contro la Lazio, nel migliore dei casi comunque non sarebbe al top di condizione fisica.

ALEX SANDRO INSERITO NELLA TOP 100 DI SKY SPORT INSIEME A DUE LAZIALI>>>LEGGI QUI

Sky Sport UK stila la top 100 del 2016. In lista anche due laziali

Sky Sport Uk ha stilato la classifica dei migliori 100 giocatori dell’anno nei 5 campionati maggiori (serie A, Liga, Ligue 1, Bundesliga e Premier League) basandosi sulle medie voto del popolare sito whoscored.com. Il migliore in assoluto del 2016 è Messi che precede il neo pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Il portoghese deve accontentarsi del quarto posto dietro all’altro talento del Barcellona Neymar e al compagno Bale. Il primo “italiano” è Dybala al nono posto, mentre il primo vero italiano è il gallo Belotti al 39° posto. Presenti anche due laziali, ovvero Biglia e Felipe Anderson .

100. Armando Izzo – Genoa – 7.26

99. Dele Alli – Tottenham – 7.2606

98. Jonathan Viera – Las Palmas – 7.2609

97. Pierre-Emerick Aubameyang – Borussia Dortmund – 7.2625

96. Gerard Pique – Barcelona – 7.2632

95. Frederik Sorensen – Cologne – 7.2635

94. Daley Blind – Manchester United – 7.2710

93. Alejandro Gomez – Atalanta – 7.2721

92. Thomas Lemar – Monaco – 7.2743

91. Asier Illarramendi – Real Sociedad – 7.275

90. Antonio Valencia – Manchester United – 7.2818

89. Hakan Calhanoglu – Bayer Leverkusen – 7.2823

88. Bruno – Villarreal – 7.2824

87. Domenico Berardi – Sassuolo – 7.2824

86. Danny Drinkwater – Leicester – 7.2827

85. Corentin Tolisso – Lyon – 7.2845

84. Benjamin Hubner – Ingolstadt and Hoffenheim – 7.2892

83. Xabi Alonso – Bayern Munich – 7.2908

82. Wilfried Zaha – Crystal Palace – 7.2931

81. Nicolas de Preville – Lille – 7.2962

80. James Milner – Liverpool – 7.3007 WhoScored.com rating

79. Adam Lallana – Liverpool – 7.3027

78. Lucas Biglia – Lazio – 7.3073

77. Mesut Ozil – Arsenal – 7.3169

76. Emre Can – Liverpool – 7.3195

75. Idrissa Gueye – Everton – 7.3197

74. Paul Baysse – Nice – 7.3230

73. Karim Benzema – Real Madrid – 7.3269

72. Koke – Atletico Madrid – 7.3280

71. Marcel Risse – Cologne – 7.3317

70. Jordan Henderson – Liverpool – 7.3319

69. Ignacio Camacho – Malaga – 7.3347

68. Marek Hamsik – Napoli – 7.3405

67. Franco Vazquez – Sevilla – 7.3420

66. Diego Godin – Atletico Madrid – 7.3462

65. Claudio Pizarro – Werder Bremen – 7.3505

64. Giacomo Bonaventura – AC Milan – 7.355

63. Kyle Walker – Tottenham – 7.3562

62. Yuri – Real Sociedad – 7.3566

61. Felipe Anderson – Lazio – 7.3594

60. Jose Callejon – Napoli – 7.3636 WhoScored.com rating

59. Lucas Moura – PSG – 7.3651

58. Antoine Griezmann – Atletico Madrid – 7.3694

57. Adrien Rabiot – PSG – 7.3736

56. Edin Dzeko – Roma – 7.3766

55. Mohamed Salah – Roma – 7.3786

54. Sandro Wagner – Darmstadt and Hoffenheim – 7.382

53. Saul Niguez – Atletico Madrid – 7.3866

52. Christian Fuchs – Leicester – 7.4066

51. Benjamin Andre – Rennes – 7.4114

50. Luka Modric – Real Madrid – 7.4183

49. Rachid Ghezzal – Lyon – 7.4328

48. Djibril Sidibe – Monaco – 7.4348

47. Mats Hummels – Bayern Munich – 7.4374

46. Michail Antonio- West Ham – 7.4511

45. Loic Perrin – Saint-Etienne – 7.4513

44. Danny Rose – Tottenham – 7.4538

43. Robert Lewandowski – Bayern Munich – 7.4567

42. Laurent Koscielny – Arsenal – 7.4621

41. Harry Kane – Tottenham – 7.4651

40. Sofiane Boufal – Southampton – 7.4659 WhoScored.com rating

39. Andrea Belotti – Torino – 7.4672

38. Henrikh Mkhitaryan – Manchester United – 7.4727

37. Fabinho – Monaco – 7.48

36. Christian Eriksen – Tottenham – 7.48

35. Ryad Boudebouz – Montpellier – 7.4874

34. Kevin De Bruyne – Manchester City – 7.4957

33. Gonzalo Higuain – Juventus – 7.5017

32. Angel di Maria – PSG – 7.506

31. Maxime Gonalons – Lyon – 7.5066

30. Ricardo Pereira – Nice – 7.5233

29. Miralem Pjanic – Juventus – 7.5303

28. Alexandre Lacazette – Lyon – 7.5357

27. Mousa Dembele – Tottenham – 7.5362

26. Thiago Silva – PSG – 7.5508

25. Raffael – Borussia Monchengladbach – 7.5508

24. Roberto Firmino – Liverpool – 7.5766

23. Ousmane Dembele – Borussia Dortmund – 7.5803

22. Alex Sandro – Juventus – 7.5903

21. Sergio Aguero – Manchester City – 7.59

19. Diego Costa – Chelsea – 7.6076

18. N’Golo Kante – Chelsea – 7.6257

17. Virgil van Djik – Southampton – 7.6330

16. Filipe Luiz – Atletico Madrid – 7.6519

15. Toni Kroos – Real Madrid – 7.6589

14. Eden Hazard – Chelsea – 7.6620

13. Philippe Coutinho – Liverpool – 7.6647

12. Diego Perotti – Roma – 7.6812

11. Dimitri Payet – West Ham – 7.6890

10. Thiago Alcantara – Bayern Munich – 7.715

9. Paulo Dybala – Juventus – 7.7764

8. Alexis Sanchez – Arsenal – 7.8196

7. Luis Suarez – Barcelona- 7.8785

6. Zlatan Ibrahimovic – Manchester United – 7.9336

5. Paul Pogba – Manchester United – 7.9994

4. Cristiano Ronaldo – Real Madrid – 8.0523

3. Gareth Bale – Real Madrid – 8.0922

2. Neymar – Barcelona – 8.19

1. Lionel Messi – Barcelona – 8.3205

Moggi sicuro: “La Juve vince il campionato mentre Lazio, Roma e Napoli…”

Su ItaliaCalcio24.it, Luciano Moggi ha analizzato questi primi mesi di campionato: Prime tre? Difficile da dire. La Juventus vola e vince, ma le altre si fermano spesso. La Lazio, per esempio, batte alla grande la Fiorentina e poi va a Milano a prenderne tre dall’Inter. La Roma ha vinto contro il Chievo, ma ha perso proprio contro la Juventus. Il Napoli ne fa cinque al Torino, si parla di anti-Juve, poi va a Firenze e pareggia, anche in modo stentato, perdendo punti. Questa situazione, ovviamente, è un vantaggio per la Juventus, che recuperando il match con il Crotone allungherà ancora di più. In pratica, la Juve vince il campionato, mentre le altre si contendono gli altri posti”.

EXTRA LAZIO – Scompare uno storico club del calcio europeo

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Finisce un’epoca per il calcio romeno ed europeo in generale. Si è infatti concluso in questi giorni il tanto atteso processo in tribunale che vedeva contrapposti, da un lato, il Ministero della Difesa romeno e, dall’altro, lo Steaua Bucarest. Il giudice chiamato a pronunciarsi sulla controversia ha sostanzialmente dato ragione al Dicastero, stabilendo che il patron Becali non possa più utilizzare il nome dello storico club. Che probabilmente verrà mutato in ‘FCSB’ e, nella prossima stagione, parteciperà al campionato di quarta serie, come annunciato dallo stesso Ministero della Difesa. Un nuovo corso, che sarà guidato in panchina dall’ex Fiorentina Lacatus, sostenuto tuttavia da poco meno della metà dei tifosi (circa il 45%). Per Becali, inoltre, al danno si aggiunge la beffa, visto che, con tutta probabilità dovrà risarcire il Ministero con 37 milioni di euro, per aver usufruito del nome dello Steaua per 13 anni, senza averne il diritto di farlo.

Lazio, ecco cosa ti serve per diventare (finalmente) grande

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Sconfitta nella ‘Scala del calcio’: di certo la Lazio non avrebbe potuto auspicare una chiusura peggiore per questo 2016. Una débâcle che fa veramente male e che inasprisce la delusione di un popolo che vede la propria squadra (ancora una volta) fermarsi sul più bello, quando l’asticella degli obiettivi puntava dritta verso le vette più alte. “Champions“: è bastato pronunciare questa parolina magica per far sciogliere i biancocelesti come neve al sole. Certo, i 34 punti raccolti sin qui rappresentano un’impresa, impronosticabile anche per i più ottimisti ad inizio stagione. Ma una squadra che punta davvero in alto non può ogni volta andare in barca con le ‘grandi’. A meno che gli obiettivi di stagione siano tutt’altri rispetto a quelli che vengono sbandierati di fronte a telecamere e taccuini. Sì perché, se va bene la zona Europa League, quei 34 punti sono oro e se sei costretto a prendere tutti (o quasi) i palloni delle ‘big’ dal fondo del sacco non ne fai un ‘problema’. Se invece vuoi crescere, non puoi permetterti di accontentarti. Se vuoi per forza cambiare in corsa il tuo progetto, devi quantomeno provare prima o poi a battere una ‘grande’. Anche soffrendo fino all’ultimo e contro ogni pronostico della vigilia, non importa, quello che è conta è spuntarla al termine dei 90′ e mettere in cascina punti importanti per veleggiare a pieno ritmo nelle zone altissime della classifica.

Insomma, serve tutt’altra musica rispetto a quella sentita contro l’Inter, una squadra forte che ha battuto sonoramente una Lazio piccola piccola. E, per vedere lo spartito cambiare, non c’è che una cosa in cui bisogna sperare: un intervento della società. Inutile auspicare che Inzaghi tiri fuori la bacchetta magica e, unicamente con il suo lavoro, risolva dei problemi che sono evidenti. Ci vogliono anche rinforzi, alternative, giocatori forti in ogni parte del campo. Gente non tanto giovane e spregiudicata o matura e di esperienza in campo nazionale e internazionale, quanto soprattutto di carattere. Perché è questo che fondamentalmente manca a questa squadra, capace tanto di esaltarsi quando le cose vanno bene quanto di deprimersi alle prime difficoltà: un leader, carismatico e con gli ‘attributi’, che proprio nei momenti più duri delle gare sappia prenderla per mano e tirarla d’impaccio, conducendola verso una situazione, dal punto di vista della prestazione e (possibilmente) del risultato, più tranquillamente I complimenti sono stati fatti ed è stato giusto farli, considerando l’impresa compiuta in classifica. Però ora, cara società, basta illudere i tifosi: ditelo chiaramente che questa Lazio, così come è strutturata in questo momento, non è da Champions e poi rimboccatevi le maniche e datevi da fare per regalarci un sogno. Questa gente, la vostra gente, se lo merita.

C’ERA UNA VOLTA – 25 dicembre 1927, Padova-Lazio 2-0: Natale alla morfina, lo sposo non c’è

Altro che boxing day, una volta in Italia si giocava anche a Natale. Nel torneo 1927/28 non c’è ancora il girone unico, c’è per la prima volta la Roma (ma non il derby vista la divisione tra le squadre capitoline in due raggruppamenti diversi), la Lazio invece c’è sempre stata, ma vive un campionato sofferto.

Il giorno di Natale la Divisione Nazionale, girone A, scende in campo, o meglio lo fa chi può. Nella trasferta di Padova la Lazio ad esempio trova gli avversari privi di un titolare, Fayenz, chiamato a sposarsi il giorno successivo. I veneti nel match d’andata a Roma sono passati con un rotondo tre a zero, meglio figura la Lazio al ritorno ma nel secondo tempo il match diventa un assedio patavino, che si risolve con i gol di Sendoz e Vecchina che chiudono il conto.

Nella Lazio, Dante Filippi stringe i denti nonostante condizioni fisiche precarie: per placare i dolori alla gamba infortunata, i sanitari a fine partite non lesineranno le iniezioni di morfina. E buon Natale a tutti.

Fabio Belli

IL TABELLINO

25 dicembre 1927, PADOVA-LAZIO 2-0

Marcatori: 66’ Serdoz, 70’ Vecchina

PADOVA: Latella, Danieli, Piasentin, Zanninovich, Wifling, Favaron, Geremia, Serdoz, Vecchina, Monti, Veronese

LAZIO: Sclavi, Bottacini, Zannelli, Berti, Pardini, Cappa, Fenili, Bodrato, Sanero, Filippi, Ottier All. Sedlaceck

Arbitro: Serra di Bologna