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Veron, che ritorno: gol e vittoria contro il San Lorenzo

AGGIORNAMENTO ore 12.45 – Ritorno in campo in grande per Juan Sebastian Veron: la ‘Brujita’ si è presentata ai tifosi dell’Estrella de Berisso nella duplice veste di presidente-giocatore, segnando all’81’ il gol che è valso alla formazione argentina la vittoria nel match contro il San Lorenzo de Villa Castells. Una rete che gli è valsa la standing ovation del pubblico, che ha sfidato anche la pioggia per vederlo in azione.

Ennesimo ritorno in campo per Juan Sebastian Veron. La Brujita, indimenticato campione biancoceleste degli anni d’oro cragnottiani, a quarantuno anni suonati torna a indossare ancora una volta gli scarpini.

L’ex laziale scenderà in campo contro il San Lorenzo de Villa Castells. Gara prevista alle 15:30 (ora locale) ma, come riporta eldia.com, in realtà in programma sabato scorso e rinviata a causa delle cattive condizioni climatiche. Ottimo pretesto per rinviare la sfida di una settimana e favorire in questo modo la presenza di Veron, precedentemente impegnato con questioni dirigenziali relative all’Estudiantes di cui è presidente.

MotoGP – Vittoria a sorpresa nel Gp di Silverstone

Mondiale imprevedibile, almeno per i traguardi di tappa, ma monotono per la vittoria finale con Marquez che continua la marcia. In Gran Bretagna lo spagnolo lotta senza risparmiarsi regalando spettacolo e cedendo al termine della gara solo tre punti a Rossi. Prima vittoria in categoria per Maverick Vinales su Suzuki, secondo Crutchlow e terzo a completare il podio il già citato “dottore”.

Alle spalle della cavalcata solitaria di Vinales la gara per le restanti posizioni del podio è stata combattuta. Rossi non si risparmia e si rende protagonista di un duello mozzafiato con Marquez; in palio tra i due il podio. Dopo repliche e sorpassi, Valentino conquista il terzo posto finale mentre il rivale finisce quarto. Pedrosa termina quinto, Dovizioso sesto. Da evidenziare la gara di Crutchlow: secondo dopo appena due settimane dal trionfo di Brno.

FORMULA 1 – Gp di Monza: vince ancora Rosberg, Ferrari sul podio

Tra la tristezza generale dei tanti tifosi accorsi si è corso oggi il Gran Premio di Monza di Formula 1. Poco prima della partenza sull’autodromo è calato il silenzio per dedicare un minuto di raccoglimento alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Di fronte ai tifosi raccolti in silenzio, meccanici, manager, piloti, tutti allineati in pista alle spalle del patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, quello dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, e quello della Ferrari, Sergio Marchionne. Il minuto di silenzio si è concluso con il volo delle Frecce Tricolori, al termine del quale è scattato l’applauso del pubblico.

Al termine della gara a trionfare è stato Nico Rosberg, giunto al traguardo davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton. Podio per la Ferrari grazie al terzo posto di Sebastian Vettel. Quarto l’altro ferrarista Kimi Raikkonen.

Direttamente dal podio il ferrarista Sebastian Vettel ha ringraziato tutti i tifosi che lo acclamavano. Intervistato in inglese dallo speaker della corsa Vettel ha risposto in italiano: “Grazie, siete i migliori tifosi del mondo. Noi siamo la Ferrari“.

Ai microfoni di Sky è invece intervenuto il presidente della rossa Sergio Marchionne: “Se sono soddisfatto? Se la risposta è secca dico no, ma se penso da dove siamo partiti, dico sì. Il team era pronto a vincere qui, ma la Mercedes ha fatto una gara quasi impeccabile. Abbiamo dato il massimo. Il team c’è, abbiamo tutto, l’unico divario ora è aerodinamico. Ma se penso a come stavo a inizio stagione, ora mi sento meglio. Ora dobbiamo finire bene la stagione”.

SLIDING DOORS – Bastos era vicinissimo al Genk

In attesa di vedere all’opera i nuovi acquisti biancocelesti, finora i tifosi hanno potuto assistere alle prestazioni di Lukaku e Bastos. Soprattutto quest’ultimo contro la Juventus ha sciorinato un’ottima prestazione, facendo ricredere anche i più scettici. Certo, è presto per giudicare il giocatore, sia in senso positivo che negativo, però se il buongiorno si vede dal mattino… Intanto spuntano le dichiarazioni del ds del Genk Dimitri De Condé, riportate da voetbalnieuws.be, che rivela: Siamo stati molto vicini a Bastos, ma poi abbiamo saputo che era stato venduto alla Lazio per 6,5 milioni”.

Parolo si racconta: “Ho iniziato a giocare a 6 anni. Ricordo quando neanche in serie C mi volevano”

A Bari, circa 50 bambini delle scuole calcio locali hanno intervistato Parolo e Montolivo. Queste le parole del centrocampista laziale che ha raccontato i suoi primi calci al pallone: “Ho iniziato a giocare a 6 anni e mezzo con gli amici e non ho più smesso”. Poi sul suo rapporto col mister: “Quello che dice l’allenatore deve essere legge perché deve far andare d’accordo 22 teste, ci deve essere uno che sappia guidare, quindi il rapporto deve essere di massimo rispetto”. Parolo ricorda anche i momenti bui: “Il momento più difficile della mia carriera è stato quando a 22 anni in serie C  giocavo poco e faticavo a trovare una squadra. Le persone vicine mi hanno sempre incoraggiato a tirare fuori il carattere. Gioia del gol? Hai 30 secondi di estasi in cui non capisci nulla. Vedi i tuoi compagni che ti vengono incontro. A volte ti rivedi e dici che esultanza ho fatto? Sei in trance agonistica e se uno degli uomini più felici al mondo”.

Raiola: “Vi spiego perché Balotelli ha rifiutato l’Italia. Klopp? E’ un pezzo di m***”

Alla fine Mario Balotelli ha scelto il Nizza per rilanciare la sua carriera. Il giocatore aveva provato in tutti i modi a tornare in Italia trovando molte porte chiuse. Eppure il suo agente Mino Raiola alla Gazzetta dello Sport racconta un’altra versione in cui è stata una scelta ben ponderata sua e di super Mario quella di non tornare in Serie A: “In Francia c’è un campionato molto fisico, con stadi nuovi e il gioco è più aperto. In Italia invece le partite finiscono sempre 1-0 o 2-1. In Italia c’è sempre un’attenzione troppo marcata nei suoi confronti. Ho cercato di trovargli un posto dove possa essere giudicato sul calcio e non sulla vita privata. L’Italia quindi andava esclusa, anche se, negli ultimi due anni, la sua vita fuori dal campo è stata di una noia mortale. Mario se sta bene come ora, 20 gol li fa sicuro”.

Non manca la sparata a Klopp, tecnico del Liverpool che ha scaricato il ragazzo: “Alla fine la dirigenza del Liverpool ha ammesso che Klopp non è stato corretto. Non lo giudico come allenatore, anche se per me non è un grande tecnico, ma mi sembra non si sia reso conto che stavamo parlando di una persona. Che Klopp sia stato scorretto è dir poco: è stato un pezzo di m…”.

L’ex Lazio Crespo elogia Eriksson e Bielsa

L’ex centravanti di Lazio e Parma Hernan Crespo, ha parlato a La Nacion degli allenatori che ha avuto nel corso della sua carriera: “Di Marcelo Bielsa ammiro come riesce a migliorare individualmente ogni suo giocatore, è un perfezionista della posizione, cura ogni minimo dettaglio. Mi piace anche la condotta umana di Ancelotti e la metodologia di lavoro di Mourinho. Il portoghese, poi, ha la capacità di raggiungere l’empatia con ogni suo giocatore e con tutto l’ambiente dove lavora. Stimo molto anche Eriksson perché riesce sempre a trovare nel gruppo la soluzione di tutti i problemi, facendo capire alla squadra quando intervenire e come. Infine penso a Daniel Passarella, che mi ha fatto conoscere un sacco di cose utili per ottenere il successo che ho ottenuto”.

La Lazio femminile affidata a Beppe Materazzi

La presidente della Lazio Calcio a 11 femminile, Elisabetta Cortani, ha ufficializzato per il prossimo campionato di Serie C l’arrivo alla guida delle ragazze biancocelesti di Giuseppe Materazzi, ex allenatore della Lazio dal 1988 al 1990.

Queste le prime parole rilasciate dal nuovo tecnico: “Quando mi hanno contattato ho preso tempo perché il calcio a 11 femminile non è il mio mondo e non lo conosco bene. Poi ho accettato perché è una nuova avventura e perchè molti dei miei colleghi che hanno allenato squadre femminili mi hanno detto che è un’esperienza stimolante lavorare con le donne, per tenacia, grinta e concentrazione. Quando Elisabetta Cortani mi ha mostrato la maglia della Lazio con il ‘mio’ numero 4, numero che ho sempre indossato da giocatore, ogni dubbio si è dissolto“.

Felice la presidente Elisabetta Cortani che ha dichiarato: “Il mister crede molto nel calcio femminile ed ha accettato di mettere la sua grande professionalità a disposizione del nostro progetto. Per noi è motivo di orgoglio essere la prima squadra in Italia ad aver ingaggiato un allenatore professionista con un curriculum alle spalle di tutto rispetto“.

Al via la terza edizione del Memorial dedicato a Gabriele Sandri

Il 17 settembre andrà in scena la terza edizione del Memorial di Calcio a 5 dedicato a Gabriele Sandri. Un quadrangolare organizzato dalla Fondazione Sandri tra Lazio, Cioli Cogianco, Latina e Real Rieti, tutte squadre di Serie A. Novità della manifestazione per questa edizione è che ci sarà anche un torneo femminile.

Queste le parole di Cristiano, fratello di Gabbo: “Ancora una volta il mondo del futsal ricorda Gabbo, questo è un fatto positivo e sintomo di continuità. Sarà l’ennesimo evento in onore di Gabriele, devo ringraziare tutti compresa la Lazio, che ha mostrato sempre grande sensibilità verso il tema. Sono ormai trascorsi 9 anni da quel brutto giorno ma in molti ci sono ancora vicini e questa è una cosa molto bella”.

Sicurezza, il Presidente dell’Osservatorio Stradiotto: “Bisogna trovare un punto d’incontro con gli ultras, per…”

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In un’intervista concessa al quotidiano ‘La Stampa’ ha parlato Daniela Stradiotto. Il nuovo Presidente dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive ha toccato il tema delicato della sicurezza allo stadio Olimpico: “Sono per il dialogo con gli ultras. Penso si possa trovare un punto di incontro, per far tornare ad essere il tifo l’uomo in più in campo e non l’occasione per episodi di violenza e droga“. Poi ha aggiunto: “Ben venga un provvedimento di bonifica. Sono andata a vedere Lazio-Juventus e c’era un bellissimo clima. Non importa se non entra il bandito? Non dico che tutti gli ultras siano banditi, per carità. Ma è normale andare un po’ giù quando si prende un antibiotico. La verità è che c’è disonestà intellettuale”.

Nessuno è schedato. – chiarisce inoltre il presidente dell’Osservatorio – Le cose cambiano solo in fase di avvio delle indagini, quando si guardano le immagini: invece di 8 ore ci vorranno 8 minuti. E invece sento qualche avvocato che dice ‘Quando entrate mettetevi occhiali e berretto calato sul naso’. Lo stadio silenzioso non mi emoziona, manca qualcosa allo spettacolo”.

Belgio, il ct Martinez difende Lukaku: “Non bisogna valutarlo per un singolo errore, ma…”

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È al centro delle polemiche in Belgio, Jordan Lukaku. Dopo il rigore causato contro la Spagna, il terzino laziale ha letteralmente diviso in due l’opinione pubblica del paese. Da una parte chi lo critica per una prestazione giudicata insufficiente e dall’altra chi, invece, lo difende. È il caso quest’ultimo del ct dei Diavoli Rossi, Roberto Martinez:

Negli ultimi anni in quella posizione ha giocato uno come Vertonghen, – riporta Voetbal24.be – per cui è normale che un giocatore molto interessante come Lukaku porti qualcosa di diverso. Dobbiamo avere pazienza, però. In fondo, ha giocato contro la Spagna, non contro un unico giocatore. Sarebbe quindi stupido e sbagliato far diventare il ragazzo la pecora nera della situazione. Bisogna valutare la prestazione nel complesso e non basarsi esclusivamente su ciò che ha sbagliato. E’ assurdo puntare il dito contro un singolo giocatore, è troppo facile e io non lo faccio”.

VIDEO – Madre Teresa di Calcutta è Santa. Papa Francesco ha pronunciato la formula di canonizzazione

AGGIORNAMENTO ORE 12:00 – Ci siamo Madre Teresa di Calcutta è  SANTA. Il Papa pronuncia in latino la formula di canonizzazione e iscrive nell’albo dei santi madre Teresa di Calcutta, al secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu (1910-1997). Papa Bergoglio ha letto la formula in latino e subito dopo c’è stato un applauso da parte dei fedeli. Ecco l’emozionante momento nel Video di Repubblica.it

Madre Teresa di Calcutta diventa santa. Oggi Papa Francesco canonizza in Piazza San Pietro la religiosa albanese. Madre Teresa viene proclamata santa a 19 anni dalla morte e 17 dall’inizio della causa di canonizzazione. Il Papa esorta a imitare la santa albanese per attuare “quella Rivoluzione della Tenerezza iniziata da Gesù Cristo con il suo amore di predilezione ai piccoli”. Tutto è pronto, sarà una Roma blindata. La zona di San Pietro è stata suddivisa in tre aree, Sant’Uffizio, Traspontina e Porta Angelica, con controlli su persone e bagagli. Tremila gli agenti impiegati. Dalle 8 è scattato l’articolato piano di sicurezza, con servizi straordinari, predisposto dalla Questura per l’evento a cui sono attesi oltre 100 mila partecipanti nonché 13 capi di Stato e di governo, tra cui il primo ministro indiano. Super presidiata l’area attorno a San Pietro e al Vaticano, come sempre considerata un obiettivo sensibile. Imposto il divieto di sorvolo su San Pietro.

Dopo la canonizzazione, 1500 poveri e bisognosi, provenienti in gran parte soprattutto dai dormitori delle case delle suore di madre Teresa in Italia, pranzeranno nell’atrio dell’aula Paolo VI. Il menù sarà a base di pizza napoletana e l’invito è stato loro rivolto dal Papa. Lo spiega un comunicato dell’elemosiniere di papa Bergoglio, mons. Konrad Krajewski.
Gli invitati sono poveri e bisognosi, soprattutto delle case (dormitori) delle Suore di Madre Teresa e provengono da tutta Italia: da Milano, Bologna, Firenze, Napoli e da tutte le case di Roma. Hanno viaggiato durante la notte con diversi pullman per partecipare prima alla Canonizzazione e poi al pranzo. Il pranzo sarà servito da circa 250 suore di Madre Teresa, 50 fratelli della Congregazione maschile e da altri volontari. La pizza viene preparata da una pizzeria napoletana con il proprio staff di quasi 20 persone e con la propria attrezzatura mobile (3 forni). Questi 1500 poveri partecipano alla messa di canonizzazione occupando i posti nel Reparto San Pietro.

Premio Nobel per la pace nel 1979, ricevette funerali di Stato alla sua morte. Adesso la beatificazione è il culmine, post mortem, di una vita eccezionale.

È sempre più una Lazio-nale: record di giocatori convocati durante l’era Lotito

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La gestione Lotito, tra tanti aspetti negativi, ha portato anche qualche fattore di positività: è il caso, ad esempio, della presenza di diversi giocatori che fanno parte, come titolari o come riserve, dello scacchiere delle proprie Nazionali. Ben 14 (incluso il fuorirosa Gonzalez con l’Uruguay), che potrebbero arrivare almeno a 17 durante l’anno (o a 18 in caso di convocazione di Djordjevic), quando anche Basta, de Vrij e Bastos, al momento fuori dal giro, rientreranno con Serbia, Olanda e Angola. Un numero altissimo, mai raggiunto durante questi 12 anni di era Lotito. E che addirittura, fino al gong del mercato, ovvero fino a prima Berisha (Albania) e Oikonomidis (Australia) fossero ceduti rispettivamente ad Atalanta e Aahrus, arrivava a toccare quota 16, con i vari Marchetti, Vargic, Strakosha, Hoedt, Lukaku, Biglia, Parolo, Cataldi, Milinkovic, Lulic, Immobile, Kishna e Keita. Tanti, forse troppi per Simone Inzaghi, che in questi giorni si trova ad allenare più una squadra di futsal che una di calcio.

Il tecnico avrebbe forse preferito perdere ‘solo’ 12 giocatori, numero massimo di convocazioni raggiunto finora dalla Lazio. Ma, se da una parte al piacentino non potrà certo piacere lavorare a singhiozzo, dall’altra Lotito e Tare gongolano. Perché, ironia del destino, le quotazioni della rosa biancoceleste – che si è arricchita di 7 nuovi nazionali – sono cresciute a livelli esponenziali negli ultimi due mercati, ovvero proprio bocciati quasi in toto dai tifosi.

ANGOLO TATTICO – Inzaghi prepara una Lazio camaleontica

Inzaghi è pronto a cambiare. Pur mantenendo il dogmatico 4-3-3 il tecnico biancoceleste non vuole dare punti di riferimento ai suoi avversari e la duttilità tattica di molti giocatori in rosa (da Radu a Lulic, da Milinkovic–Savica a Luis Alberto) permetterà alla Lazio di variare modulo tattico in corso di gara a seconda delle situazioni.  Viste le caratteristiche dei giocatori in rosa, il 4-3-3 potrebbe trasformarsi nel 4-2-3-1 o nel 4-3-2-1, senza dimenticare il 3-4-3.

IL MURO – Tale libertà di variare a livello tattico è figlia anche di una sicurezza in fase difensiva che la Lazio ha scoperto in questa prima fase di stagione (salvo i 2 “svarioni” di Marchetti). In particolare, ciò che “illumina d’immenso” è la serenità difensiva che “ad oggi” trasmette la coppia Bastos-de Vrij. Sarà questo il muro difensivo a cui il tecnico biancoceleste  si affiderà per blindare la porta. Secondo il Corriere dello Sport, i due sono la coppia difensiva più forte e completa dell’era Lotito. Condizione fisica permettendo, Inzaghi a Verona punterà su di loro.

Milinkovic-Savic: “Ho voluto fortemente la Lazio e ora so di aver fatto bene. Inzaghi? Tutto ok”. Mentre su Keita…

Dopo un anno in serie A Sergej Milinkovic-Savic è diventato una stella nascente della Lazio e punto fisso della nazionale serba Under 21. La sua prima stagione italiana non è andata proprio come si aspettava ma anche nelle difficoltà si cresce e può venire comunque qualcosa di buono. Ora con forza, grinta e determinazione è pronto a diventare (definitiviamente) il perno del centrocampo biancoceleste: “Da quando sono arrivato ho imparato tanto, soprattutto dal punto di vista tattico: cose che non avevo mai fatto prima. E per questo adesso mi sento molto più sicuro dei miei mezzi, racconta il serbo ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Fu ad un passo dalla Fiorentina, con tanto di visita a città e stadio, ma proprio quando il suo destino sembrava doversi tingere di viola, la Lazio con un colpo di coda è riuscita a strappare il talento serbo dalla corte dei Della Valle. Certo la stagione dei biancocelesti non si è rivelata poi entusiasmante anzi…però nonostante ciò Sergej è convinto che venire alla Lazio in quell’estate del 2015 è stata una scelta vincente: “E’ vero, tutti mi volevano, ma alla fine la scelta spettava a me. Ho voluto fortemente la Lazio ed oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta. Alla Lazio sto bene e mi diverto. Roma è bellissima e si mangia anche molto bene. Ho scelto di vivere con la mia ragazza all’Olgiata così sono anche più vicino al campo di allenamento ma spesso vado a fare un giro in città con amici”. 

IL RAPPORTO CON INZAGHI – I polemizzatori seriali hanno spesso puntato il dito contro mister Inzaghi sostenendo che il tecnico piacentino non vedeva molto Sergej nei suoi schemi tattici. E’ lo stesso serbo a fugare ogni dubbio: “è tutto apposto”.

QUESTIONE KEITA – Sulla questione del ribelle senegalese Sergej non si è voluto sbilanciare: “Non ho parlato con lui e non sono nella sua testa. Posso dire che per noi è importante allenarci e mantenere un’atmosfera tranquilla nello spogliatoio. Le sue decisioni non devono influire sul nostro rendimento in campo”.

RUOLO – Tra i vari temi di discussione dell’ambiente biancoceleste c’è anche un grande dilemma: qual è il ruolo ideale di Sergej Milinkovic-Savic? In chiusura di intervista il talento serbo spiega: “Posso giocare alle spalle dell’attaccante ma anche come intermedio nel 4.3-3. Il mister decide dove gioco e a me va bene”.

 

 

Keita: basta un gol per tornare a sorridere

Dopo un’estate difficile trascorsa tra dolori al ginocchio, mercato e rinnovo del contratto Balde Diao Keita torna finalmente a sorridere.

Il rapporto con l’ambiente biancoceleste si è guastato e il giocatore sta lentamente tentando di recuperare il tempo perduto ma intanto, convocato dal Senegal per l’incontro valido per le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2017 contro il Namibia, ha dimostrato di essere in forma e di aver superato ogni problema. Nella gara vinta per 2-0 l’attaccante biancoceleste ha realizzato il gol del vantaggio dando così il via al successo della sua squadra. Nei minuti di recupero Diouf ha chiuso il match su calcio di rigore. Il  Senegal nel girone K è primo con 18 punti a ben 12 lunghezze proprio dal Namibia, secondo a quota 6. L’attaccante biancoceleste ha espresso sui social tutta la sua felicità: “Grande vittoria. Sono molto conteto per il mio primo gol con la Nazionale. Questa rete è per tutti i tifosi, che ringrazio per il sostegno”.

«Cinema2Day»: oltre tremila i cinema che hanno aderito all’iniziativa

Grazie al piano varato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibact) si potrà andare al Cinema con soli 2 euro. «Lo abbiamo fatto per rilanciare la cultura cinematografica, soprattutto tra i giovani», ha dichiarato il titolare del dicastero Dario Franceschini partecipando alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, prima di presentare l’iniziativa «Cinema2Day».

In pratica, ogni secondo mercoledì del mese, a partire dal 14 settembre, si potrà entrare con un biglietto che costerà due euro e assistere alla proiezione anche dell’ultimo film arrivato nelle sale. L’unica differenza riguarderà le pellicole 3D, che nelle date indicate dal ministero – 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017 – saranno comunque visibili a una tariffa agevolata.

ACCADDE OGGI – Un volto, cento voci: Gigi Sabani

Il 5 ottobre 1952 nasce a Roma Luigi Sabani. Inizia facendosi conoscere come imitatore all’età di cinque anni per la sua abilità nel riprodurre il caratteristico rumore della Prenestina, il tram che faceva il giro della capitale. Divenuto adulto coltiva questo suo talento e dopo essersi esibito alla radio a “La corrida” (popolare programma presentato da Corrado Mantoni) dove imita con successo Gianni Morandi, Mino Reitano, Claudio Baglioni, viene notato da Gianni Ravera che lo porta al Festival di Castrocaro.

Debutta in televisione a Venezia nel 1979 in occasione de “La Gondola d’oro”. Poi è a “Domenica in” con Pippo Baudo. Negli anni 1981 e 1982 conduce “Fantastico”; nel 1983 è la volta di “Premiatissima”, dove Sabani si fa notare anche per le doti di cantante grazie al brano “A me mi torna in mente una canzone”. Da dicembre del 1983 conduce il nuovo gioco a premi di Italia 1 “OK, il prezzo e’ giusto!”, alla cui conduzione vincerà due Telegatti. Nel 1987 Sabani decide di ritornare in Rai e per due anni in coppia con Ramona Dell’Abate conduce “Chi tiriamo in ballo?”. Nel 1989 partecipa senza successo al Festival di Sanremo con il brano “La fine del mondo”, poi torna in tv per condurre “Stasera mi butto”. L’inverno successivo passa alla guida di “Domenica in”. Dopo vari programmi come “Ci siamo!?”, “Il grande gioco dell’oca”, “Re per una notte”, “Ballo, amore e… fantasia”, nel 1997 recita nel film “Gli inaffidabili”. La carriera si interrompe bruscamente perchè coinvolto nella vicenda giudiziaria legata alla corruzione nel mondo dello spettacolo, nata dalle esternazioni di Raffaella Zardo. Sabani viene scagionato e anche risarcito per i 13 giorni di detenzione trascorsi agli arresti domiciliari. Torna in tv nel 1999 su Rete 4. Poi dal 2000 è su Canale 5 con “La sai l’ultima”. Nel 2002-2003 torna alla Rai per condurre “I fatti vostri”. Gigi Sabani si spegne improvvisamente a Roma il 4 settembre 2007 a causa di un infarto.

CINEMA – Lina Volonghi, una delle attrici più versatili dello spettacolo italiano

Il 4 settembre del 1916 nasceva a Quarto, in prov. di Genova, Lina Volonghi. Promettente campionessa di nuoto si innamorò ben presto del teatro e, tra le perplessità dei genitori e dei sei fratelli, si presentò dal grande comico genovese Gilberto Govi, che nel 1933 la scritturò per un piccolo ruolo ne “I manezzi pe’ majâ na figgia”.

Dopo sei anni lascia la compagnia di Govi per sottrarsi al condizionamento del dialetto e si trasferisce a Roma, riuscendo a farsi scritturare da Anton Giulio Bragaglia e dal suo mitico Teatro delle Arti, per poi recitare accanto a grandi artisti come Laura Adani, Luigi Cimara, Salvo Randone, Renzo Ricci, Ruggero Ruggeri. In questi anni da’ prova di grande versatilità interpretando svariati ruoli del repertorio classico, moderno e contemporaneo e dimostrando una naturale inclinazione verso il genere comico anche se negli anni seguenti si affermò anche in ruoli drammatici. Nel dopoguerra si era imposta sul versante della commedia brillante a fianco di Ernesto Calindri, Franco Volpi e Lia Zoppelli. Successivamente si prefisse traguardi più impegnativi non disdegnando però la commedia brillante. Passò al Teatro Stabile di Genova. In seguito lavorò al fianco di grandi registi, come Ivo Chiesa, Giorgio Strehler e Luchino Visconti. Raggiunse l’apice della sua interpretazione drammatica con “Madre Coraggio” di Brecht nel 1970. Intanto si era affermata anche in tv come interprete di sceneggiati di grande successo. Gli ultimi anni li dedicò completamente al teatro. Dell’ultimo periodo sono da ricordare: “La brocca rotta” (1983), “Buonanotte mamma” (1984) e “Bussando alla porta accanto” (1986), spettacolo con il quale l’attrice diede l’addio alle scene perché colta da un improvviso attacco cardiaco che le impedì di riprendere a lavorare. Si spense il 24 febbraio del 1991.

SERIE A – Spesi più di 700 milioni, solo la Premier ha speso di più. La Lazio…

Purtroppo o per fortuna il mercato è finito. E, in attesa del riscontro sul campo, è il momento di fare i primi bilanci su quanto speso. Rispetto agli altri anni c’è stata un’insolita voglia di spendere da parte dei club della nostra serie A, tant’è che quest’ultima sessione di mercato è stata una delle più intense degli ultimi anni: secondo quanto riportato da Gazzetta.it in Serie A sono stati investiti 706,5 milioni di euro per l’acquisto di nuovi calciatori, quasi il doppio rispetto ai 382 milioni di cinque anni fa e addirittura cento milioni in più di quanto speso nell’estate 2015 che pure si era segnalata come la finestra di mercato con la voce degli investimenti più ricca del recente quinquennio. Insomma il nostro campionato si conferma seconda forza alle spalle della Premier e dando continuità al trend in crescita già intravisto nel 2015. Siamo tornati belli e ricchi. Anche competitivi? Si vedrà. Postilla necessaria: molta della capacità di spesa viene dalla cessione record di Pogba dalla Juventus al Manchester United. Soldi che Marotta ha rigettato sul mercato interno prendendo Pjanic e Higuain e che hanno finanziato i movimenti di Roma e Napoli. Solo il Milan non ha partecipato alla festa. Potrebbe trattarsi solo di un arrivederci, se tutto andrà come previsto in inverno così da consegnare un club nuovo di zecca pronto ad aggredire il mercato già da gennaio.

Anche la Lazio ha partecipato attivamente a questo mercato acquistando ben 7 giocatori: il colpo più costoso è stato Ciro Immobile (8,5 milioni). Poi il club laziale ha speso (a scalare) 6 milioni per Wallace, 6 per Bastos, 5 per Lukaku, 5 per Luis Alberto, 2 per Leitner e ha speso (a Gennaio) un milione per Vargic per un totale di 33,5 milioni. In uscita invece i biancocelesti sono rientrati di 22 milioni più 3 di bonus per la cessione di Candreva all’Inter, 5 per la cessione di Onazi al Trabzonspor, mezzo milione per Gentiletti al Genoa, mezzo milione per il prestito di Mauricio allo Spartak Mosca. Le altre uscite sono svincoli a 0.

Spese: 33,5 milioni. Entrate: 28 milioni. Saldo: -5,5 milioni.

Ecco, comunque, la classifica completa dei primi dieci campionati per spesa fatta con il saldo complessivo:

  • PREMIER LEAGUE     1,41 miliardi di euro
  • SERIE A     700,6 milioni di euro
  • BUNDESLIGA     548,0 milioni di euro
  • LIGA     470,4 milioni di euro
  • CHAMPIONSHIP INGLESE     243,5 milioni di euro
  • LIGUE 1     192,2 milioni di euro
  • PREMIER LIGA RUSSA     94,7 milioni di euro
  • LIGA PORTOGHESE     75,6 milioni di euro
  • LIGA MESSICANA     53,5 milioni di euro
  • PRIMERA DIVISION SPAGNA    49,5 milioni di euro