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Sergio Pirozzi, il grido del sindaco-allenatore di Amatrice

In un mondo in cui Twitter va ormai più veloce della luce e sicuramente più dei normali organi di informazione, la prima voce a spiegare il dramma del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia è stata la sua.

Alle 3.36 arrivavano notizie frammentarie: Roma trema, chi non ha il sonno particolarmente pesante si sveglia e già sa. Perché è lo stesso copione di quella maledetta notte a L’Aquila e perché quando Roma trema, qualche altra parte d’Italia crolla. Il crudele campanello d’allarme di una città non sismica: se si è sentito forte qui, dev’essere successo qualcosa di grave. Ma è difficile capire. Si parla di Perugia, circa venti anni fa l’Umbria fu sconvolta da un sisma di brutale violenza. Si pensa ancora all’Abruzzo, poi sembra la provincia di Ascoli Piceno, poi Rieti.

Quando gli istituti di sismologia iniziano a far comparire i primi dati (che rimbalzano sempre sui social, per il resto buio pesto) ecco che un nome compare chiaramente: Accumoli, Rieti. Scossa da magnitudo 6.0, si comincia a chiedere qualche testimonianza che dall’ombelico d’Italia non arriva, per quanto giungano segnalazioni che vanno da Rimini a Lanciano. Poi la frase, il lancio, la testimonianza che scuote le coscienze e fa capire chi ha pagato il tributo più grave, più insostenibile.

Sindaco di Amatrice: la città non esiste più“.

Parole che fanno male se si pensa a uno dei borghi più incantevoli d’Italia, ma che diventano ancor più impressionanti perché si conosce di chiara fama la persona che le ha pronunciate. Sergio Pirozzi è il sindaco di Amatrice, ma prima ancora è l’allenatore del Trastevere, in Serie D. Figura notissima del calcio laziale, Pirozzi ha partecipato a una final eight Primavera alla guida dell’Ascoli ed è un allenatore abituato a vincere tutte le sue battaglie, seppur nelle serie inferiori.

Rieti, Sorianese, OstiaMare, per Pirozzi vincere campionati è sempre stata la prassi e ci era riuscito anche col Trastevere, portato alla salvezza l’anno scorso nel suo primo, storico campionato di Serie D. Nativo di San Benedetto del Tronto, è nel Lazio che ha sempre trovato la sua casa e in Amatrice la sua gente, in un borgo da amare e valorizzare con mille iniziative. Il calcio come passione e speranza, proprio quest’anno si era tolto lo sfizio di battere in amichevole l’Ascoli col suo Trastevere, un club di Serie B caduto di fronte al solito, organizzatissimo calcio di Pirozzi.

Una persona di grande serietà, così è stato sempre conosciuto nell’ambiente del “nostro” calcio. Quello che lo aspetta ancora ai nastri di partenza della nuova stagione. Ma per Amatrice e la sua gente ferita a morte, Pirozzi sembra pronto anche ad accantonare la sua passione più grande: impossibile allenare quando bisogna aiutare un pezzo enorme del proprio cuore a rigenerarsi e una città ad affrontare la sfida più dura degli ultimi 350 anni.

Sergio Pirozzi è stato il primo a lanciare il grido di dolore dell’ombelico d’Italia crollato, ripiegato su se stesso. “Amatrice non esiste più“: per farla risorgere, il calcio può sicuramente attendere.

Fabio Belli

MUSICA – Elvis Costello, anticonformista e ribelle da sempre

Il 25 agosto 1954 nasce a Londra Declan Patrick MacManus, in arte Elvis Costello, cantautore, chitarrista e compositore britannico.

Prima che il suo nome venisse associato ai movimenti punk e new wave della seconda metà degli anni ’70, inizia la carriera nei primi anni del decennio come esponente della scena pub rock londinese. Anticonformista e ribelle da sempre, raffinato nei testi, ma troppo poco attento ai calcoli e alle regole dell’industria discografica per cavalcare le mode del momento.

Il suo album d’esordio “My Aim Is True” è stato registrato nel 1976. Poco tempo dopo ha formato il gruppo The Attractions. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi tra cui un Grammy Award e, inoltre, ha ricevuto due nomination ai BRIT Award nella categoria “Best British Male”. Costello e The Attractions sono inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2004 è stato inserito nella lista dei 100 artisti più grandi di tutti i tempi. Tra le sue canzoni più celebri “Alison”, “Everyday I Write the Book”, “I Wanna Be Loved”, “God’s Comic”, “Shipbuilding”, “I Almost Had a Weakness”, “The Man Out of Time”, “She” e “Almost Blue”. Costello ha avuto una vita sentimentale alquanto travagliata. Oltre a diversi flirt veri o presunti, ha alle spalle quattro matrimoni. Ora vive a Vancouver, in Canada, con la stupenda cantante jazz Diana Krall, sposata nel 2003 e dalla quale ha avuto due figli gemelli.

CINEMA – Sean Connery, l’attore “affascinante” per antonomasia

Il 25 agosto 1930 nasce a Edimburgo, in Scozia, Thomas Sean Connery. Per molti è l’attore “affascinante” per antonomasia. La sua eleganza, la classe, lo charme che lo contraddistinguono sono dati identificativi del suo personaggio che, anche grazie alle sue interpretazioni di James Bond, è diventato leggenda.

Figlio di un camionista e di una cameriera, ad undici anni inizia a prendere lezioni di danza. Cinque anni dopo lascia la scuola e si arruola in marina. A diciannove anni posa nudo per l’Edimburgh Art College. Compie diversi lavori, anche molto umili: bagnino, guardia del corpo, lavapiatti, muratore, verniciatore di bare. Nel 1951 dopo diverse piccole parti in ambito teatrale partecipa al musical “South Pacific”, in scena a Londra. Nel 1953 si classifica terzo al concorso “Mister Universo”. Inizia a sostenere piccole parti in produzioni televisive e per il cinema, arrivando anche a ricoprire ruoli importanti. Successivamente prende parte e vince una selezione di un concorso indetto dal London Express che permetterà al trionfatore di interpretare un personaggio che è un vero e proprio mito: James Bond, il celeberrimo agente segreto “007”, protagonista dei romanzi di Ian Fleming; personaggio che dal 1962 Connery avrebbe interpretato per ben sei volte. L’attore diventa in breve uno dei più celebri sex-symbol a livello mondiale. L’audizione si svolge proprio davanti all’autore – che non ritenne adatto Connery per quella parte – ma è la moglie di Fleming, ammaliata come molte altre donne da Connery, a far cambiare idea allo scrittore. Nel 1971 cede la parte a Roger Moore ma, nel 1983, ci sarà un ritorno di fiamma in “Agente 007 – Mai dire mai”. Le opportunità e le esperienza successive dimostrano il talento e la versatilità dell’attore in ruoli differenti e con registi differenti. Attore duttile, interpreta ruoli caratterialmente diversi tra loro, come in “Marnie” nel 1964, “Robin e Marian” nel 1976, la saga di “Highlander” negli anni ’80, “In nome della rosa” nel 1986, “Gli Intoccabili” nel 1987, “Sono affari di famiglia” nel 1988, “Indiana Jones e l’ultima crociata” nel 1989, “Il primo cavaliere” nel 1994, “The Rock” nel 1996, “Entrapment” nel 1999. Nel 2001 produce e interpreta “Scoprendo Forrester” e nel 2003 “La leggenda degli uomini straordinari”.

La sua forza recitativa risiede nel carattere disincantato, spesso autoironico e talvolta dissacrante. Sottolineata spesso dal suo humour e da un lieve sorriso appena accennato. Fuori dal set non manca mai di esibire il suo celebre accento scozzese. Legato molto al suo paese natale, combatte per i valori della sua terra tra le fila dello Scottish Nationalist Party (SNP). E’ stato sposato due volte: dal 1962 al 1974 con l’attrice Diane Cilento, che gli ha dato il figlio Jason, anch’egli attore; dal 1975 ad oggi con Micheline Roquebrune. Nel 1989 il magazine “People” lo ha votato come “uomo più sexy del pianeta” e, dieci anni dopo, “uomo più sexy del secolo”. Sempre nel 1999 è stato nominato Cavaliere dalla Regina Elisabetta II. Dopo il flop del 2003 con “La leggenda degli uomini straordinari” si ritira dalle scene e si trasferisce alle Bahamas. Personaggio riservato e senza peli sulla lingua ha dichiarato di non voler più recitare per due validi motivi: perchè “la pensione è troppo bella” e perché “ci sono troppi idioti ora a Hollywood“. Inoltre ha dichiarato di non voler più tornare nella natia Scozia se non dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna, note le sue generose donazioni al partito indipendentista scozzese.

 

UFFICIALE – Bisevac è un nuovo giocatore del Metz

Ora è ufficiale Milan Bisevac torna in Francia. Il difensore ex Lazio è ufficialmente un giocatore del Metz per i prossimi due anni. Lascia i biancocelesti dopo appena 6 mesi.  Ad annunciarlo è il club francese sul suo profilo di Twitter. Nuova avventura in francia per il difensore serbo: addio Serie A.

 

Ag. Milinkovic-Savic rassicura: “Non parte. Bisevac? Ha l’accordo con la Lazio”

Buona la prima di Milinkovic-Savic che contro l’Atalanta ha raccolto una buona prestazione impreziosita da un assist per il primo gol di Immobile, con cui lo stesso numero 17 biancoceleste si è complimentato. La mezzala serba aveva fatto già vedere cose interessanti nella scorsa stagione, ma adesso tutti si aspettano la conferma in questa stagione in cui nelle gerarchie di mister Inzaghi parte titolare.

Ne è convinto il suo agente Mateja Kezman che ha dichiarato: “È molto soddisfatto di aver iniziato la stagione in maniera positiva, noi ci aspettiamo che possa letteralmente esplodere in questo campionato. Per quanto riguarda il mercato non ci sono discorsi in ballo, non è in vendita per quest’estate”

Infine su Bisevac, Kezman sempre su lalaziosiamonoi.it ha detto “Bisevac si è accordato con la Lazio per interrompere il suo contratto (in scadenza nel 2017, ndr). In questo momento è un giocatore libero ed è ad un passo dalla firma con il Metz”.

SISMA CENTRO ITALIA – Diaconale: “La Lazio farà tutto l’aiuto possibile, il presidente sta seguendo la vicenda da vicino…”

AGGIORNAMENTO ORE 20:14 –  Continua la manifestazione di solidarietà da parte della Lazio. Oltre alle dichiarazioni di solidarietà da parte di Parolo, il direttore della comunicazione Diaconale ha fatto sapere che la società Lazio farà il possibile per dare un aiuto sensibile a tutte le persone che hanno perso tutto nel terremoto della scorsa notte.  E ha poi aggiunto: “Il presidente Lotito è originario di Amatrice e si sta occupando da vicino della cosa“. Il presidente Lotito, infatti, è cresciuto ad Amatrice (la mamma era proprio originaria del posto) e nell’Amatrice Calcio, l’attuale presidente biancoceleste muoveva i suoi primi passi nel calcio come portiere. La società inoltre sempre tramite il suo account ufficiale Twitter ha dichiarato che: “Sabato, prima del fischio d’inizio, verrà osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto. #LazioJuventus”.

 

AGGIORNAMENTO ORE 10:14 – Anche la Lazio mostra la sua vicinanza alle popolazioni coinvolte dal sisma con questo tweet: “La S.S.Lazio prega per le vittime del terremoto nel Centro Italia ed esprime il proprio cordoglio a tutte le famiglie colpite. Siamo con voi”.

 

Il mondo del calcio si stringe attorno alle persone colpite dal terremoto che questa notte ha danneggiato alcuni paesi del centro Italia ed in particolare il paese di Amatrice (Prov. di Rieti). Il paese è letteralmente distrutto. Tra i primi messaggi di solidarietà spicca quello della Sampdoria che attraverso il proprio profilo ufficiale Twitter ha dedicato un pensiero a tutti i cittadini del paese laziale:

 

FORMELLO – Inzaghi prova la difesa a tre. Torna Radu ma…

Per vincere con la Juventus devi fare la partita perfetta: così Marco Parolo presentava in conferenza stampa la sfida di sabato contro contro i campioni d’Italia e da ieri Inzaghi sta lavorando proprio per questo. Sorprende tutti Stefan Radu: il rumeno è sceso regolamento in campo con i compagni nella seduta delle 18 per cercare di realizzare un recupero lampo per la sfida di sabato contro i bianconeri. Il difensore biancoceleste però, ha saltato la partitella finale (sostituito da Hoedt) per evitare contrasti. Il suo completo recupero verrà comunque valutato nel corso dei prossimi giorni. Difficilmente Inzaghi lo rischierà contro i bianconeri, sopratutto alla luce di una sosta che permetterebbe al rumeno di tornare di recuperare con calma in vista della ripresa del campionato.

DIFESA A TRE – Come già riportato questa mattina, Inzaghi ha un piano per battere la Juventus e ne testerà la fattibilità in questi giorni che precedono la gara: prove di difesa a tre. Un esperimento già messo in atto contro la Juventus in occasione della finale di Coppa Italia del 2015, quando i biancocelesti di Pioli ressero comunque l’urto del peso offensivo degli attaccanti e degli esterni bianconeri. Inzaghi valuta attentamente l’ipotesi e decide sin dall’inizio di provare i movimenti solo con i difensori, anticipando di fatto la seduta con il resto del gruppo. Il lavoro dei difensori inizia in anticipo rispetto a quello del resto del gruppo, ci sono da limare i movimenti in vista della sfida più difficile della stagione. Lo scacchiere provato prevedeva il seguente terzetto: Bastos, de Vrij e Radu. A centrocampo sugli esterni, confermati Basta e Lukaku, con Biglia e Parolo al centro. In avanti c’è Lulic sull’out di sinistra, a dar manforte eventualmente al terzino belga (se giocherà dovrà vedersela con le sortite offensive di Dani Alves), con Felipe Anderson a spaziare su tutto il fronte d’attacco. Immobile sarà il terminale offensivo, al di là di quello che sarà il modulo. Se le indicazioni di oggi dovessero essere confermate nei prossimi giorni, sabato ci sarebbero ben quattro novità rispetto all’esordio di Bergamo. Bastos verso la prima in biancoceleste, Radu e Lulic subito in campo al rientro dall’infortunio come Felipe Anderson,fresco di oro olimpico conquistato in patria. Tuttavia la seduta di domani potrebbe risultare decisiva, il tecnico piacentino dovrà decidere se avallare il cambio di modulo e se forzare il recupero di Radu.

KEITA E MORRISON ANCORA ASSENTI – E’ tornato a disposizione dello staff tecnico Djordjevic, il serbo si è regolarmente allenato in gruppo. Ancora assenti, invece, Keita e Morrison: l’attaccante del Senegal vive da separato in casa, si allena ancora a parte in attesa di sviluppi fronte mercato. L’ex United ha abbandonato la Capitale sabato pomeriggio, a poche ore dal match con l’Atalanta. E’ ancora in Inghilterra, dalla società fanno sapere che sta sfruttando un permesso societario. Ormai è diventata un’abitudine.

Al via la Serie B 2016-17: questo il programma della prima giornata

Il 26 agosto, venerdì prossimo, prenderà il via l’85ª edizione del Campionato italiano di Serie B. La gara di apertura si svolgerà allo stadio Picco di La Spezia, dove, dopo la cerimonia d’apertura, alle 20,30 si sfideranno Spezia e Salernitana.

Ventidue le squadre partecipanti al torneo, 42 le giornate (ultima il 19 maggio 2017), tre i posti disponibili per un sogno chiamato Serie A. Le prime due verranno promosse direttamente, la terza attraverso i play off che si disputeranno tra le squadre che saranno arrivate al termine del campionato tra il terzo all’ottavo posto; quattro le retrocessioni, dirette per le ultime tre classificate, mentre la quarta verrà stabilita dai play-out. Anche quest’anno previsti dei turni infrasettimanali: sei, di cui il primo il 20 settembre. Confermata la sosta invernale nella prima parte di gennaio.

Le regioni maggiormente rappresentate (tre squadre ciascuna) sono la Campania (Avellino, Benevento e Salernitana), l’Emilia Romagna (Carpi, Cesena e Spal) e il Veneto (Cittadella, Verona, Vicenza). Hellas Verona, Carpi e Frosinone sono le retrocesse dalla A, mentre le neopromosse sono Benevento (al debuto in B), Cittadella, Pisa e Spal. Tra le pretendenti alla promozione, protagonista annunciata alla vigilia il Verona, quindi le altre due che scendono dalla massima categoria, cioè Carpi e Frosinone e poi Cesena, Bari e Trapani ma sicuramente non mancheranno le sorprese, sia in senso positivo che negativo.

Tutti gli incontri saranno trasmessi da Sky, si inizia con la prima giornata spezzettata su quattro giorni. Questo il programma, gli orari e le date ufficialmente diramate dalla Lega per la prima giornata.

Venerdì 26 agosto: SpeziaSalernitana (ore 20:30)
Sabato 27 agosto: AvellinoBrescia, BariCittadella, BeneventoSpal, FrosinoneEntella, Pro VercelliAscoli, TernanaPisa, VeronaLatina, VicenzaCarpi (tutte alle ore 20:30)
Domenica 28 agosto: NovaraTrapani (ore 17:30)
Lunedì 29 agosto: CesenaPerugia (ore 20:30)

Rio 2016 – Paralimpiadi: l’ira della Russia dopo l’esclusione

Dura presa di posizione del primo ministro russo Dmitry Medvedev contro la decisione del Tas di confermare l’esclusione della Russia dalle Paralimpiadi 2016 a Rio.

Secondo il premier russo è una decisione “cinica” e un duro colpo per tutti i disabili. “La storia sul doping in Russia è cocktail disgustoso con l’80% di politica e il 20% di lotta al doping”, ha scritto sulla sua pagina Facebook“in alcuni paesi il doping viene trovato molto rapidamente, in altri mai”. Una scelta ritenuta “illegale e con dei connotati politici”, secondo il ministro dello Sport Vitaly Mutko. Secondo il Tribunale di Losanna, che ha respinto il ricorso del Comitato paralimpico russo, il Comitato paralimpico internazionale non ha violato alcuna regola nell’escludere la squadra russa dai Giochi. Per il presidente del Comitato internazionale paralimpico Philp Craven “il sistema antidoping in Russia è corrotto e completamente compromesso”.

NEWS – Terremoto: la tragica coincidenza della data

Accumuli conta 667 abitanti e, come dichiarato dal sindaco Stefano Petrucci, almeno 2.500 sfollati. Amatrice 2.650 residenti ma in questo periodo di vacanze, sono quasi 15.000, oltre 20.000 nel fine settimana.

Nell’albergo-ristorante “Roma” – tutto esaurito – crollato durante la notte scorsa si trovavano almeno cento persone in attesa della 50esima edizione della Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana in programma l’ultimo fine settimana di agosto. E’ proprio in questo locale che la tradizione vuole sia stata codificata (non inventata) la ricetta dell’amatriciana. E’ proprio la differenza fra residenti e turisti a colpire: in realtà i turisti in gran parte sono persone legate al territorio. Da tutta Italia e da tantissimi paesi stranieri migliaia di persone ogni estate tornano alle loro origini, in paesi e frazioni sparse su montagne maestose come la catena della Laga. Accumoli ha 19 frazioni, Amatrice 62, in località spesso non facilmente raggiungibili. Questo spiega la grande difficoltà di fare bilanci. Oggi questo attaccamento alle origini è la disperazione di tutti fra queste macerie. Sarebbe bastata ancora un’altra settimana e quella scossa di magnitudo 6 avrebbe mietuto almeno un decimo delle vittime, forse ancora di meno, anche perché le seconde case, abitate poche settimane l’anno, sono quelle che presentano condizioni più critiche.

Lemina: “A Roma partita difficile, dovremo scendere in campo con la stessa mentalità mostrata con i viola”

Per presentare l’incontro di sabato prossimo alle 18,00 tra Lazio e Juventus, ai microfoni di Sky Sport è intervenuto il bianconero Mario Lemina. Queste le sue parole sulla gara: “Quelle con i biancocelesti sono sempre partite difficili e anche questa volta non saranno da meno. Dovremo ripetere quanto di bene fatto contro la Fiorentina, scendendo sul terreno di gioco con la giusta mentalità”.

CONFERENZA – Parolo: “Contro la Juve dovremo mettere la loro stessa grinta. Amatrice? Un pensiero alle vittime”

Il centrocampista biancoceleste Marco Parolo ha parlato in conferenza stampa della gara contro l’Atalanta, ma soprattutto della sfida di sabato contro la Juventus. Queste le sue parole:

Un pensiero su quanto accaduto ad Amatrice…

“Dispiace, è un tragedia per chi la vive e per ha la famiglia lì. Mi è capitato a Foligno di vivere il terremoto ed è molto brutto perché ti senti impotente. Sono molto vicino alle persone che hanno vissuto questo dramma”.

La prima in casa contro la Juve dopo una bella partita contro l’Atalanta….

“Sarà una bella partita contro la prima della classe. Misureremo tante cose, dapprima il nostro lavoro. E’ una gara che ti dà tanti stimoli e non vediamo l’ora di giocarla”.

Qual è il clima nello spogliatoio? La vicenda Keita?

“Abbiamo tirato una riga sugli errori dell’anno scorso e siamo ripartiti con un altro spirito. Quando sono rientrato dalla Nazionale ho trovato tanti giovani che pedalavano e avevano voglia di ascoltare e imparare. Noi anziani stiamo portano la nostra esperienza nel gruppo, mentre il mister ci dà grande carica. Per quanto riguarda Keita se la deve vedere la società. A Bergamo ho visto buone basi, tutti correvano e aiutavano il compagno. Queste sono ottime indicazioni che vedevo anche in Nazionale all’Europeo”.

Cos’è cambiato rispetto alla scorsa stagione?

“Abbiamo preso Immobile che è un attaccante molto forte e poi il rientro di Stefan è molto importante. Avevamo conferme già dall’amichevole contro il Borussia Monchengladbach in cui avevo visto la squadra vogliosa di lottare su tutti i palloni e di non prendere gol. Se ricordate le amichevoli dell’anno scorso non c’era questa voglia. A Bergamo si è visto proprio questo. Abbiamo sofferto un po’ nel finale, ma l’importante sono i 3 punti. Dobbiamo migliorare, ma siamo all’inizio di un bel percorso che speriamo ci faccia divertire e faccia divertire i tifosi”.

Cosa ti porti dietro dall’esperienza in Nazionale?

“Convinzioni che avevo già prima ma che si sono rinforzate ossia del dare tutto in campo per giocarsi il posto. Ci deve sempre essere sana concorrenza tra i giocatori. Penso che se riusciamo a trasmettere questo ai giovani, allora noi vecchietti faremo meno fatica perché ci porteranno avanti loro”.

Conte ti voleva al Chelsea?

“Sono cose di voi giornalisti, il mio cellulare non ha mai squillato”.

Inzaghi?

“E’ stato bravo. L’anno scorso si è catapultato con la mentalità giusta capendo cosa serviva per ripartire e su chi puntare. Quest’anno si è riproposto con la stessa carica e ancora più cattiveria che ci sta trasmettendo. Sono contento di come vanno le cose e del suo modo di lavorare in quanto cerca molto il dialogo e ascolta quello che li diciamo. Questo è il modo giusto per crescere tutti insieme”.

La squadra è più forte o più debole rispetto a un anno fa?

“Abbiamo perso giocatori importanti e di esperienza come Klose, Candreva, Mauri e Konko ma abbiamo dei giovani che possono raggiungere quei livelli. E’ tornato Stefan e poi sono cresciuti giovani con qualità importanti come Hoedt e Milinkovic-Savic”.

Cataldi?

“Sono contento per lui perché non è mai facile partire dalla panchina. Lui è entrato con la cattiveria giusta. Se continuerà ad avere questi atteggiamenti ci sarà utile. Il suo futuro è roseo, ha grandi qualità, deve essere convinto dei suoi mezzi. Fa parte del percorso di crescita avere degli alti e dei bassi, anch’io li avevo”.

La Juventus?

“E’ una squadra forte, parlano i numeri degli anni scorsi e si sono anche rinforzati. Per vincere con loro devi fare la partita perfetta. La cosa che ho imparato da loro è che non mollano mai nulla neanche in allenamento. Dal punto di vista della cattiveria dobbiamo cercare di partire alla pari, poi ovvio che loro hanno giocatori molto forti come Pjanic e Higuain. Noi daremo tutto e poi magari la fortuna ci può aiutare”.

Si può battere la Juve?

“Sì, è il bello del calcio. Noi all’Europeo dovevamo uscire al primo turno mentre siamo arrivati in semifinale contro la Germania. Non puoi partire battuto”.

Qual è il vostro obiettivo e dove può arrivare la Lazio?

“Dove può arrivare la Lazio è presto per dirlo, ogni due mesi dobbiamo mettere degli step. Sono solo 3 settimane che stiamo lavorando tutti insieme. La Lazio si deve scoprire pian piano e deve stimolare i tifosi a venire allo stadio. Tra 3-4 mesi ti saprò essere più preciso”.

Come avete accolto Felipe Anderson? Può esplodere?

“Lo ringrazio perché mi ha fatto toccare la sua medaglia olimpica. Per noi è un giocatore eccezionale, ha dimostrato di avere i colpi e il talento, tocca a noi metterci a disposizione per farlo sbocciare e viceversa. Può essere la sua stagione e mi auguro la sia perché è un giocatore che può rompere gli equilibri. Due anni fa in quei mesi era uno spettacolo da vedere”.

Fabrizio Piepoli

 

Anche l’amico Keita al pranzo di compleanno di Minala

Candeline in casa biancoceleste. Joseph Minala, ancora in attesa di una nuova sistemazione, oggi compie 20 anni ed al pranzo organizzato per i festeggiamenti era presente anche Balde Diao Keita.

Per i due questi potrebbero essere gli ultimi giorni a Formello: per Minala forse solo un arrivederci dato che il suo contratto scade nel 2019, ma per quanto riguarda Keita, il club vorrebbe inserirlo nella trattativa per Nabil Dirar del Monaco, ottenendo anche un conguaglio economico a proprio favore. A svelare la presenza dell’attaccante biancoceleste, in rotta con società ed ambiente, è stato l’agente del camurense Diego Tavano, che ha pubblicato una foto con i due sul proprio profilo Instagram.

Crecco, già finita l’avventura al Trapani?

Insieme a Guido Guerrieri si era trasferito in prestito in estate in Sicilia, in quel Trapani che la scorsa stagione è andato ad un passo dalla promozione in Serie A.

Però l’avventura di Luca Crecco nella squadra allenata da Serse Cosmi sembra già arrivata al capolinea: il mancino classe ’95 è infatti in procinto di passare, sempre con la formula del prestito, all’Avellino, in uno scambio che porterà invece in Sicilia a titolo definitivo Pietro Visconti.

PAIDEIA – Radu pessimista in vista della Juventus

E’ uno Stefan Radu pessimista quello che si è presentato presso la clinica Paideia per accertamenti strumentali solo pochi minuti fa.

Il romeno si è lasciato sfuggire un: “Non penso di farcela“, rivolto ai cronisti che gli chiedevano lumi sulla sua presenza in campo sabato pomeriggio contro la Juventus. Il dolore per lo stiramento subito verso la fine del ritiro non è ancora scomparso e anche ieri Radu ha svolto allenamento differenziato. Per sabato quasi scontata la conferma del belga Lukaku sull’out di sinistra.

Fascetti: “Keita? Non si deve permettere certi atteggiamenti. Poi su Balotelli…

L’ex tecnico biancoceleste Eugenio Fascetti, allenatore della mitica Lazio dei -9, è intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb Radio, per una lunga intervista in cui ha dato la sua approfondita opinione sulle vicende di casa Lazio.

Fascetti è partito da un giudizio su Ciro Immobile, nuovo centravanti biancocelste fresco di gol all’esordio: “A me piace Immobile: gioca per la squadra, rientra e riparte. Non è facile neanche da marcare. Si tratta di un ottimo giocatore, non è un campione ma un ottimo giocatore“. Inevitabile un’opinione sul caso-Keita: “Vorrei sapere la verità da entrambe le parti: così si capisce poco. Ognuno dica la sua verità e si vada avanti, non si può fare come i ragazzini. Non mi piace l’atteggiamento di Keita, così come quello della società. La dirigenza dovrebbe mandare il calciatore a casa per un po’ di tempo, così le bizze le fa a casa sua. Un giocatore non si deve permettere certi atteggiamenti. L’educazione prima di tutto: sei un giocatore della Lazio e devi rispettare il contratto. Altrimenti se qualcosa non ti sta bene lo dici apertamente. A me i pinocchi piacciono poco. Comunque, pur non sapendo chi ha ragione, a naso, direi che il calciatore sta facendo le bizze. La Lazio non è mai stata chiara negli ultimi tempi, come ad esempio nella scelta dell’allenatore. Prima puntano Prandelli e poi lo lasciano in sospeso senza un perché. Poi anche con Bielsa bisogna capire cosa è accaduto“. Per il senegalese si parla di uno scambio con Dirar: “Sarei d’accordo, se si prende Cerci e rientra Felipe Anderson, in quel ruolo lì la Lazio sarebbe coperta“. Cerci potrebbe essere l’uomo giusto per sostituire Candreva: “Io venderei bene Keita e prenderei Cerci. Al Torino con Immobile avevano fatto un bella coppia e poi lui è bravo come giocatore“. Sabato subito super sfida contro l’invincibile Juventus di Allegri, la Lazio può provarci: “Visto il Napoli domenica che è stato messo in difficoltà dal Pescara, perché no? Gli abruzzesi non hanno lo stesso organico della Lazio. Poi si gioca contro una corazzata, una sconfitta potrebbe essere nell’aria. La Lazio gioca a cuor leggero e a mente tranquilla e, per me, farà una grande partita. La sfida sarà impegnativa principalmente per la Juventus”. Su Lombardi, gol all’esordio in Serie A per lui: “Per ora ne ho un giudizio positivo, però aspettiamo prima di esaltare i giovani. Se merita una possibilità lo deciderà Inzaghi“. Poi su Felipe Anderson, fresco di medaglia d’oro alle Olimpiadi con il Brasile: “Anderson due anni fa sembrava un fenomeno, probabilmente ha dei problemi caratteriali che non conosco. Spetta alla società e all’allenatore farlo riprendere: fa delle cose pazzesche. Ora lo dico scherzando, il brasiliano ha dei grossi problemi, perché un calciatore così non può non fare la differenza. La vittoria delle Olimpiadi potrebbe dargli bene. Se sabato dovesse entrare a partita in corso potrebbe far male alla Juve. Inoltre ci sarà da vedere la cornice di pubblico: potrebbero esserci più juventini che laziali sugli spalti. Di abbonamenti ce sono pochi e non c’è un bel clima. E ora che tutti si mettano d’accordo perché così non si può andare avanti“. Infine sulla suggestione Balotelli: “Roma non è la città ideale per rilanciare Balotelli. Mi dispiace ma non sono d’accordo: non è campione. Cosa ha fatto vedere fin’ora? Ha giocato qualche buona partita, potenzialmente è un colosso, ma per giocare a pallone serve altro. Magari qualcuno lo può recuperare, però devo riuscire ad aprirgli il cervello (ride, ndr)“.

SISMA CENTRO ITALIA – Si mobilita anche la Curva Nord

Anche la Curva Nord si unisce alla mobilitazione per aiutare tutte le persone colpite dal sisma di questa notte che ha interessato zone del Reatino, Marche ed Umbria.

Tramite un comunicato, la Curva biancoceleste ha annunciato che in serata verrà aperto un punto di raccolta di beni di prima necessità in zona San Giovanni. Ecco il testo completo:

“Questa sera (ore 21 in piazza Epiro, S. Giovanni) avverrà la raccolta di beni di prima necessità per gli abitanti di Amatrice e degli altri paesi colpiti dal sisma. I beni verranno consegnati personalmente, quindi con la certezza di un contributo concreto. Chiunque voglia contribuire ci troverà li”.

Rodrigo Caio presto a Roma. Ecco perchè…

Niente convocazione per Rodrigo Caio per la partita del suo San Paolo contro la Juventude. Scenari di mercato? Non direttamente…

Il brasiliano infatti è in procinto di sbarcare a Roma nei prossimi giorni, ma non per trattare con la Lazio, bensì per completare la documentazione necessaria per ottenere la cittadinanza italiana, tassello fondamentale per approdare nel Vecchio Continente, adesso o a Gennaio.
Il Siviglia rimane la squadra favorita per ottenere le prestazioni del difensore del Brasile campione olimpico agli ultimi giochi di Rio de Janeiro, con il Milan alla finestra in ottica Gennaio, quando arriveranno soldi freschi dalla nuova proprietà cinese. La Lazio sembra defilata: gli acquisti di Wallace e Bastos hanno per adesso completato il reparto arretrato biancoceleste. Ma nel mercato, mai dire mai…

Lazio, aumenta la concorrenza per Balotelli: ipotesi francesi, inglesi e…italiane

Dopo essere stato ‘scaricato’ dal Liverpool, Mario Balotelli è ancora in cerca di una nuova sistemazione. In queste ore il suo agente Mino Raiola sta bussando praticamente alle porte di mezza Europa nel tentativo di piazzarlo. Nei giorni scorsi era stata avanzata un’ipotesi Lazio, ma i biancocelesti, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero aspettare gli ultimi giorni di mercato per piazzare il colpo. A meno che quest’ultimo non si indirizzi prima altrove: ad esempio in Francia, al Nantes, altro club cui, stando a quanto rivela L’Equipe, il buon Mino avrebbe offerto il suo assistito, non ricevendo tuttavia (almeno per il momento) alcuna risposta. Ma c’è di più: sembra infatti che il procuratore campano abbia fatto un tentativo anche con il Manchester United, dove Balotelli ritroverebbe due sue vecchie conoscenze, José Mourinho e Zlatan Ibrahimovic. E in tutto questo non si esclude nemmeno un’ipotesi (che è più un sogno in realtà) legata al Palermo: ieri infatti, fuori dallo stadio Barbera, alcuni tifosi hanno esposto uno striscione “Balotelli in rosa”. Tante possibilità insomma, la Lazio monitora e aspetta il momento giusto per piazzare il colpo.

Matri: “La Lazio? Le ho segnato il mio gol più importante…”

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Alessandro Matri è intervenuto in un’intervista ai taccuini de ‘La Gazzetta dello Sport’. L’ex centravanti biancoceleste, da poco approdato al Sassuolo, ha parlato delle sue avventure in carriera, a partire da quella con la maglia della Juventus:

Credo che sarò ricordato come attaccante dei bianconeri e sono contento perché la Juve per me è stata una famiglia. Al Milan invece purtroppo non ho lasciato un bel ricordo, perché non sono riuscito a fare quello che volevo. Ero stato messo in discussione perché ero stato pagato 12 milioni, ma non era certo colpa mia. Allegri? Con lui ho un ottimo rapporto da sempre. E’ bravo tatticamente e sa trasmettere serenità nei momenti difficili come ha dimostrato anche l’anno scorso nella Juve. Conte? Ha fatto cose uniche, impensabili. È riuscito ad ottenere risultati eccezionali con il lavoro e la cattiveria agonistica. Tatticamente è preparatissimo ed è sempre concentratissimo, a differenza di Allegri che magari stempera di più. Un gol da mettere in cornice nel salone di casa? Quello che ho segnato nel 2015 alla Lazio, nella finale di Coppa Italia vinta con la Juve per 2-1“.