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A tutto Ciro – Scoprendo Immobile. La carriera, gli aneddoti, la vita privata

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Ciro Immobile è ufficialmente un calciatore della Lazio. I biancocelesti lo hanno acquistato a titolo definitivo per una cifra intorno ai 9 milioni di Euro, prelevandolo dal Siviglia. Secondo acquisto dei biancocelesti dopo quello di Jordan Lukaku, ma primo per importanza. Sarà lui a guidare l’attacco dopo l’addio di Miroslav Klose, il tedesco che ha deliziato una tifoseria intera. Sostituirlo non sarà facile, ma Ciro Immobile ha le carte giuste per non farlo rimpiangere.

Ma chi è Ciro Immobile? La redazione di Laziochannel.it ha voluto scavare a fondo nella vita del bomber, raccogliendo informazioni, anedotti e curiosità su colui che avrà il compito di far esultare un’intera tifoseria.

GLI INIZI – Nato a Torre Annunziata il 20 febbraio 1990, lo scugnizzo ha sempre avuto il calcio nel cuore. Il papà, Roberto, ha avuto un passato da calciatore nelle serie inferiori, per poi dedicarsi ai treni come meccanico. Giocando spesso a pallone con gli amici, viene scoperto a 10 anni dagli osservatori del Sorrento, i quali, pur di allenarlo, gli pagarono l’abbonamento della Circumvesuviana.

LA JUVENTUS E I PRIMI PRESTITI– Ma il primo passo verso i professionisti avviene all’età di 17 anni. La chiamata da parte della Juventus, il trasferimento a Torino, lasciando la casa natia e la famiglia. Da qui inizia un percorso lungo e tortuoso, ma ricco di soddisfazioni. Arrivano i primi prestiti, Siena e Grosseto, per poi passare alla Corte del Pescara in Serie B.

GRAZIE ZEMAN, GRAZIE PESCARA – E’ l’anno 2012 quando il Pescara di Zeman fa divertire l’Italia intera della Serie B. Immobile – Insigne – Verratti trascinano gli abruzzesi ad una storica promozione in Serie A. Immobile è il vero trascinatore grazie ai 28 gol siglati che gli valgono il titolo di capocannoniere. Ma nonostante tutti questi gol Zeman era solito riprenderlo per alcuno errori. Come raccontò scherzosamente Verratti: “Zeman gli diceva sempre che, nonostante i gol, era la rovina della squadra”.

TORINO – Dopo una stagione al Genoa, una nuova consacrazione, questa volta con la maglia del Torino. Una stagione stratosferica condita da 22 reti che permettono ai granata di centrare l’Europa League. Grazie alla stagione mostruosa raggiunge anche la Nazionale.

DORTMUND E SIVIGLIA – I 22 gol con il Torino gli valgono la chiamata del Borussia Dortmund . ma l’amore con i tedeschi non sboccia. Un bottino misero con 34 presenze e soli 3 reti. Problemi di ambientamento, problemi con la lingua e incomprensioni con i compagni che lo portano a dire la seguente frase: “I tedeschi sono freddi, nessun compagno di squadra mi ha mai invitato ad una cena”. La stagione seguente è Spagna, sponda Siviglia, ma anche qui la sfortuna si accanisce sul bomber campano. Solo 8 presenze e 2 gol, chiuso da Bacca e Gameiro, trona in prestito al Torino dove, dopo un buon inizio si infortuna.

VITA PRIVATA – Ciro Immobile è felicemente sposato con Jessica Melena. Un amore forte, intenso che ha dato alla luce due figlie. Condividono insieme anche il profilo Instagram (@ciroejessicaimmobile). Insieme hanno visitato Roma e il Colosseo qualche giorno fa, subito dopo l’incontro con la dirigenza della Lazio. Se ne sono subito innamorati tanto da immortalarlo con una foto che ha fatto il giro del web.

WELCOME TO LAZIO – Ed ora inizierà questa nuova avventura a tinte biancocelesti. Noi ti accogliamo a braccia aperte, ti daremo tutto il sostegno necessario affinchè tu possa gonfiare la rete innumerevoli volte.  Ora conquistaci a suon di gol e di magliette sudate, perché, ricorda Ciro, solo chi dà tutto in campo esce con la maglia bagnata di sudore. Benvenuto bomber!

Marco Corsini

ESCLUSIVA – Domani atteso Wallace in Paideia

AGGIORNAMENTO ORE 18:22 – Oramai è quasi ufficiale, la Lazio ha praticamente messo a segno il suo terzo colpo di mercato. Come vi avevamo anticipato stamattina, l’ex difensore centrale dello Sporting Braga, Wallace, è atteso domani mattina presso la clinica Paideia per sottoporsi alle rituali visite mediche. Finalmente ci siamo, l’acquisto di quel difensore centrale che tanto mancava alla squadra di Inzaghi sembra ormai davvero a un passo e si attende solo l’ufficialità per la conclusione dell’affare.

AGGIORNAMENTO ORE 10:00 – Mentre tutti si aspettavano la chiusura per Rodrigo Caio, nella notte la Lazio ha chiuso per Wallace, difensore centrale dello Sporting Braga, che nelle ultime stagioni si è distinto con la maglia del Monaco. Al club portoghese andranno 10 mln mentre il difensore percepirà 1,1 mln a stagione più bonus per 5 anni. Domanì è atteso in clinica Paideia per le visite mediche di rito.

Come riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, il club biancoceleste ha quasi chiuso la trattativa per Wallace Fortuna Dos Santos, difensore centrale brasiliano classe ’94 del Braga. L’accordo con il club portoghese è stato trovato intorno ai 10 milioni di euro. 5 anni di contratto invece per il giocatore: mancano gli ultimi dettagli, ma domani si punterà a chudere con gli ultimi documenti. Jorge Mendes, suo procuratore, si è garantito una percentuale sulla futura rivendita. Il giocatore entro 48 ore dovrebbe essere già in Italia: rinforzo in arrivo per la difesa della Lazio, Simone Inzaghi pronto ad accogliere Wallace.

L’ERBA DEL VICINO – Totti attacca i suoi colleghi

Il capitano della squadra giallorossa Francesco Totti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gazzetta World.

Nel corso della lunga chiacchierata il giocatore giallorosso, anche se ha evitato di fare nomi – ma ovvio il riferimento a Pjanic e Higuain passati nei giorni scorsi alla Juventus -, ha attaccato duramente i suoi colleghi: “I calciatori oggi sono un po’ come i nomadi, seguono i soldi e non il cuore. Forse è questa la differenza tra me e tutti gli altri. Non sono in tanti gli atleti che seguono il loro cuore. Scelgono di andare altrove per vincere e guadagnare di più, sono un po’ come dei nomadi. Se avessi pensato solo ai soldi avrei lasciato la Roma 10 anni fa. Avrei guadagnato di più di quanto faccio ora. Per me si tratta di altro, di passione, non di soldi. Qualche volta ho pensato di andare in America. Ci ho riflettuto, ma è sempre stata una scelta di cuore rimanere con la Roma. In Cina invece non riuscirei ad immaginarmici. Sarebbe difficile per me, specialmente con la mia mentalità. E poi il mio rapporto con la Roma è come un matrimonio”.

Con il solito sogno nel cassetto: “So che non è facile, ma vorrei chiudere con un trofeo”.

Questa probabilmente l’ultima stagione: “Ora come ora sarà il mio ultimo anno. Ed è normale che io veda questa stagione in maniera differente. Spero davvero di lavorare fino alla fine, e desidero ottenere qualcosa di importante per il mio club. Ci sarà sempre una fine. Devo solo trovare il momento giusto. Quando non mi sentirò più bene con me stesso o vedrò che starò facendo fatica o non avrò più il desiderio di giocare, sarò il primo ad alzare la mano e farmi da parte”.

Nel futuro la carriera da allenatore? “Ora non ci sto pensando. Vedere i miei ex compagni che hanno smesso di giocare e hanno cominciato ad allenare è stato molto interessante. Forse qualcosa cambia mentalmente e improvvisamente diventa accattivante. Forse un giorno anche io sperimenterò questo cambiamento. Non è che non voglio fare l’allenatore, però non me lo immagino ancora. Poi nella vita ci sono tante sorprese e uno non può mai dire mai”.

Rammarico per l’addio alla Nazionale di 10 anni fa? “La Nazionale non mi è mai mancata. E’  stata una mia scelta quella di fermarmi. Quando scegli qualcosa significa che sei consapevole di quello che stai lasciando”.

Sul calcio italiano di oggi: “Spero torni ad alti livelli, la Nazionale ha fatto bene agli ultimi Europei. L’Italia ha buoni prospetti che la aiuteranno nel futuro. Però i problemi ci sono. Lo sport è cambiato molto, ora al centro ci sono i soldi. I giocatori cambiano squadra più spesso, forse per fare più soldi. E’ più un fatto di affari che di passione. La gente va allo stadio per divertirsi e vedere un giocatore che sta sempre nella stessa squadra. Si aspettano che non li tradisca. Guardate quello che è successo ora con Higuain dal Napoli alla Juve. E’ un disastro. Però è del tutto normale ora che quando uno straniero arriva in Italia abbia la possibilità di andare in un’altra squadra per fare più soldi. È un problema di mentalità, non è che tutti gli stranieri sono Maradona.

Come si possono migliorare le cose? “Se fosse per me tornerei indietro, quando c’era un massimo di due stranieri per ogni squadra. Il resto invece dovrebbero essere italiani, con in campo due o tre stranieri. Nella nostra squadra non parliamo italiano, ma inglese. Giocatori, allenatori, preparatori, massaggiatori, tutti parlano in inglese. Ora sono tutti stranieri”.

Peruzzi & Immobile: lezioni di greco in una giornata di Lazio

Ci avete fatto caso? Ogni estate, quando impazza l’esame di maturità, le sorti di tutta Italia sembrano stringersi attorno a quelle dei poveri studenti. Laziochannel ama andare controcorrente e vuole dare una mano a chi invece non è uscito dal tunnel della maturità, ma si trova invece a passare un’afosa estate riparando qualche materia.

In particolare il greco, perché no? In finale a scuola, non ce ne voglia il presidente Lotito, per noi che abbiamo fatto il classico era più divertente del latino. Più ostico foneticamente, con un nuovo alfabeto da imparare, ma la cultura greca nasconde storie e leggende ancora attuali oggi ad oltre duemila anni di distanza.

Per cui, giovani amici laziali, listen & repeat: non è una lezione di magic english, ma nel raccontarvi il momento Lazio attraverso alcuni proverbi dell’antica Grecia, magari a settembre vi facciamo anche fare bella figura coi professori.

Cominciamo da:

  • Ἄλλα μὲν Λεύκων λέγει, ἄλλα δὲ Λεύκωνος ὄνος φέρει.
Una cosa è quel che dice Leucone, un’altra quel che porta l’asino di Leucone.

Leucone era Signore di Panticapeo nel Bosforo Cimmerio. Una sorta di Lotito dei tempi che furono: il detto in questione è un po’ un modo per avvertire di fare attenzione alle promesse. Una cosa sono le parole, un’altra i fatti. Bello pensare a un club manager come Peruzzi, quella figura di raccordo tra squadra e società che era mancata a Stefano Pioli un anno fa, per gestire la polveriera dello spogliatoio. Ma con i fatti il beneamato “cinghialone” riuscirà a tenere testa al vulcanico patron e all’irascibile Tare (che non per niente ha ripreso a fare mercato solo come piace a lui?). Bielsa è durato una settimana scarsa: Peruzzi non è loco, ma neanche fesso, per dire (chissà se c’è un proverbio greco anche per questo).

  • Ἀγναμπτότατος βάτος αὖος.
Un rovo secco non si può piegare.

L’arrivo di Ciro Immobile ha riportato un pizzico d’entusiasmo in un ambiente ultradepresso. Per quanto magari non si possa essere d’accordo, considerando Ciruzzo un buon attaccante, tutt’altra pasta rispetto agli Alfaro, Perea e Djordjevic di recente importazione, ma non un campione tale da far scaldare i cuori, questo è l’umore che va registrato ad oggi. Niente di nuovo sotto il sole: serve una catastrofe per convincere la società ad agire in un certo modo. Improvvisamente, passata la linea rossa con Bielsa, arrivano nuove figure dirigenziali e nuovi acquisti. Non si può far cambiare idea a chi è duro di carattere: è questo il senso del detto, di un film già visto in dodici anni: salti di qualità mancati, improvviso e perentorio decisionismo quando la situazione si fa bollente. Ai laziali che già sognano i gol di Ciruzzo non biasimiamo nulla, il perché lo spieghiamo nel prossimo proverbio.

  • Ἄκαιρος εὔνοι’ οὐδὲν ἔχθρας διαφέρει.
Un amore inopportuno non è diverso dall’odio.

I laziali non odiano: i laziali mutano il loro amore se vedono delle interferenze frapporsi tra di essi e l’oggetto del loro amore. Ovvero la Lazio: tra chi rifiuta sdegnoso di tornare allo stadio anche se arrivasse Cristiano Ronaldo e chi con Immobile e Peruzzi sente già battere di nuovo il cuore, non vi è differenza. Siamo tutti laziali, tu che insulti il filo-societario ad oltranza, così come tu che bolli come gufi quelli che non ne possono davvero più. Stiamo vivendo lo stesso amore, solo in maniera inopportuna. Perché manca chi dei laziali dovrebbe farsi vanto, e non schermirsi da essi.

  • Ἂν μὴ παρῇ κρέας, τάριχον στερκτέον.
Se non c’è carne, bisogna accontentarsi della sardina.

Sin troppo facile: bisogna accontentarsi di quel che passa il convento. Soprattutto i meno giovani, abituati negli anni ruggenti a pasteggiare a Nedved e Veron, ovvero a caviale e champagne, ora per un Peruzzi dietro la scrivania e un Immobile in campo si trovano a sdilinquirsi come neanche per Bobo Vieri preso su uno yacht. Giusto o sbagliato? Nello spirito dell’Antica Grecia noi pratichiamo l’ἐποχή, ovvero la sospensione del giudizio.

  • Ἀλλ’ οὐδὲν δεῖ παρὰ τὸν βωμόν βαστάζειν τὰς ἐπινοίας.
Ma non bisogna che tu decida sull’altare.

Ovvero, ogni decisione va presa al momento giusto, e non in corsa. La paura è quella: l’ostracismo totale del popolo laziale sta portando la società a prendere decisioni di “pancia” come mai era avvenuto. Bene o male, la presidenza aveva sempre tenuto il punto: il cambiamento sarebbe ben accetto se non apparisse improvvisato. Se lo sarà davvero, solo il campo potrà dirlo, ma l’impressione è che si stia seguendo un canovaccio più che un vero e proprio copione.

  • Ἅλας ἄγων καθεύδεις.
Porti sale, e dormi.

Se siete arrivati fin qui, ve lo diciamo, a settembre sarete promossi, e anche a giugno prossimo. Avete pazienza e curiosità, che dell’antica Grecia erano pilastri. Chiudiamo comunque con un detto che significa, sostanzialmente: “fai il coglione in una situazione molto, molto critica”. Ecco, se Peruzzi sarà veramente una figura voluta e responsabilizzata, se Immobile sarà veramente il bomber giusto al momento giusto, se i difensori centrali brasiliani tanto inseguiti terranno fede alle loro promesse, non potremo che esserne felici. L’importante è che le cose non vengano fatte con leggerezza e improvvisazione. Più facile a dirsi che a farsi, al momento: e se c’è diffidenza verso le mosse societarie, non è solo mancanza di entusiasmo, ma solo insegnamento degli antichi. Nell’Eneide d’altronde si diceva:

Timeo Danaos et dona ferentis

Che infatti non è greco, ma latino. Temo i greci anche quando portano doni.

Nessuno come i laziali lo ha imparato, ultimamente.

Fabio Belli

Messaggi di affetto per Lukaku dai vecchi compagni di squadra

Anche se sono soli pochi giorni che Jordan Lukaku ha lasciato la sua vecchia squadra gli ex compagni non lo dimenticano. Sono tanti infatti su Twitter i messaggi d’affetto per il belga. Il giocatore biancoceleste ha poi  risposto tramite il proprio account.

“In bocca al lupo e congratulazioni per il tuo trasferimento alla Lazio“, twitta Laurent Ciman. “Grazie ragazzo mio”, la risposta di Jordan. Presente anche il brasiliano Fernando Canesin: “In bocca al lupo fratello, mi mancherai. Che Dio ti assista in questa nuova fase della tua vita”, e il ventiduenne difensore: “Grazie fratello, dopo sei anni ci separiamo. Se Dio lo vorrà, ci ritroveremo come Ibra e Maxwell. Mi mancherai”.

Mancini-Inter verso il clamoroso divorzio: stasera vertice decisivo

Un’estate caldissima per il calcio italiano. Non bastano i colpi di mercato della Juventus, il burrascoso addio di Higuain al Napoli, la riforma del campionato Primavera e la straordinaria vicenda dello scudetto 1915 che vede protagonista la Lazio.

L’ultimo colpo di scena sembra pronto a consumarsi in casa Inter: stasera andrà in scena un vertice negli Stati Uniti tra il tecnico Roberto Mancini. Come riporta Sport Mediaset: “Stasera alla cena di gala ci sarà l’atteso vertice che farà definitivamente chiarezza, in un senso o nell’altro. Difficile sbilanciarsi ora ma l’atmosfera è tesa.

Mancini, molto deluso dalla recente gestione del club, ha ancora un anno di contratto e ha più opzioni da valutare. Un’ipotesi riguarda le dimissioni, che lo porterebbero a rinunciare a 5 milioni di euro mentre un’alternativa sarebbe l’attesa, con possibile esonero da parte della nuova proprietà. In tal caso Suning dovrebbe addurre una giusta causa per evitare di portare la questione in tribunale. Una terza possibilità riguarda il possibile accordo tra le parti sulla base di 2,5 milioni di euro, ovvero la metà di quanto prenderebbe Mancini da qui a giugno 2017.

Ogni dubbio, con ogni probabilità, verrà sciolto questa sera a New York, durante la cena con i proprietari cinesi. Ed è bene precisare: stasera alle 21, ora di New York, il che significa le 3 del mattino qui in Italia. Dunque, per conoscere l’esito di questo summit bisognerà attendere domani, mercoledì, all’alba italiana.

Il nuovo dt Peruzzi arrivato a Formello: “Inizia una nuova avventura”

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AGGIORNAMENTO ORE 15:30Arrivato a Formello il nuovo direttore tecnico della Lazio, Angelo Peruzzi. Intercettato da alcuni cornisti ai cancelli del quartier generale biancazzurro, l’ex portiere biancoceleste ha rilasciato qualche dichiarazione: “Fiducioso? Inizia una nuova avventura, vedremo, speriamo di affrontarla al meglio“.

Sarà oggi il giorno di Angelo Peruzzi alla Lazio: nelle prossime ore, infatti, l’ex portiere biancoceleste apporrà la propria firma sul contratto che lo renderà a tutti gli effetti nuovo direttore tecnico del club capitolino. Intanto, sulle colonne del Messaggero l’ex numero uno del post scudetto ha voluto chiarire alcuni aspetti riguardanti il suo ruolo nella società: “Avrò totale autonomia e né Tare né alcun altro si intrometterà nelle mie scelte. Non sono tornato a Formello per ricoprire un ruolo di facciata“. Della serie, patti chiari amicizia lunga. Fin dall’inizio.

Lazio-Keita: la situazione

Keita-Lazio, situazione in bilico e quanto mai imprevedibile, un tormentone destinato a continuare almeno fino alla chiusura del mercato estivo.

Il senegalese, dopo essere arrivato in ritardo in ritiro nel tentativo di forzare la mano con il club biancoceleste, continuerebbe a chiedere la cessione, cercando un top club che riesca a dargli visibilità a livello internazionale. La società dal canto suo, ha offerto al nativo di Arucies il rinnovo del contratto a cifre ben più consistenti dei 500mila euro che l’attuale accordo gli garantisce fino al 2018: l’offerta sarebbe di 1,2 milioni a stagione. Inzaghi spinge per una riconferma, così come la società, la quale comunque per cedere il giocatore, secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport, non sarebbe disposta a scendere sotto la richiesta di 30 milioni di Euro, ben lontana dalla proposta del Monaco di 16 milioni pervenuto qualche tempo fa all’ex procuratore Savini. Proprio i francesi sarebbero la squadra più interessata al giocatore, soluzione che Keita gradirebbe. Una firma sul nuovo contratto potrebbe mettere la parola fine a questa querèlle, un rifiuto di rinnovo allontanerebbe definitivamente il giocatore da Roma. Situazione in continua evoluzione.

Inter-Candreva: i nerazzurri alzano l’offerta

AGGIORNAMENTO ORE 14:20 – Dopo aver svolto le visite mediche, accompagnato da uno dei suoi procuratori, Andrea Moretti, Antonio Candreva ha raggiunto Formello, ufficialmente per proseguire il protocollo riabilitativo per l’infortunio subito nel corso di Euro 2016, ma non è escluso che possa esserci un primo faccia a faccia tra il giocatore ed il suo entourage e la società, data la presenza di Igli Tare, arrivato verso le ore 13. Intanto, secondo il Messaggero, l’Inter avrebbe alzato la propria offerta fino a quei fatidici 25 milioni richiesti da Lotito per lasciar partire l’esterno di Tor de Cenci, proponendo al giocatore un contratto da 2,7 milioni a stagione più bonus. Sono ore decisive e la fumata bianca stavolta sembra vicina…

AGGIORNAMENTO ORE 13:00 – Dopo aver lasciato la clinica Paideia tramite un’uscita secondaria, Antonio Candreva è atteso a breve a Formello, accompagnato dal suo agente, per incontrare i vertici societari e discutere del suo futuro. Candreva ribadirà la sua volontà di lasciare la Lazio per accasarsi all’Inter. A breve sono attese novità in merito.

Mentre tutti i giornalisti erano intenti a immortalare Ciro Immobile alla clinica Paideia, Antonio Candreva è entrato quatto quatto da un ingresso secondario, dribblando così tutti i giornalisti e conseguenti domande sul calciomercato. L’ala biancoceleste si è presentato in clinica per un controllo sulla lesione tra primo e secondo grado all’adduttore lungo rimediato durante gli Europei. 

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FORMELLO – Ripresa fissata per le 18:30

Riprenderà oggi pomeriggio alle ore 18:30 a Formello il ritiro della Lazio, dopo le due settimane trascorse sotto le Tre Cime di Lavaredo, ad Auronzo di Cadore e il giorno di riposo concesso da Inzaghi alla squadra,.

Il clima fresco delle Dolomiti lascerà spazio all’afa della zona nord di Roma. Il gruppo sarà lo stesso, con l’aggiunta di Lukaku che dopo la due giorni di sgambate ad Auronzo inizierà ad aumentare i carichi di lavoro. Non ci sarà il nuovo acquisto Ciro Immobile il quale, al pari degli altri nazionali, si aggregherà alla squadra sabato 30 Luglio, giorno in cui è fissata la partenza per Brighton, dove il giorno successivo è prevista un’amichevole contro la squadra locale. Quindi dal 5 al 13 Agosto terza parte del ritiro presso l’Hotel Klostempforte di Marienfeld, in Germania. Dopo l’annullamento della prima amichevole del 6 Agosto contro il Werder Brema, resta confermata quella del 13 contro il Borussia Moenchengladbach.

Non solo entrate. Se Biglia dovesse restare, in uscita Cataldi?

A centrocampo in casa Lazio sono davvero in troppi: al momento nella rosa biancoceleste figurano 7 centrocampisti per soli 3 posti.

Molto dipenderà dalla decisione di Lucas Biglia: se il capitano, che tornerà sabato a Formello dalle vacanze dopo la Copa America persa in finale contro il Cile, deciderà di apporre la firma sul nuovo contratto e legarsi praticamente a vita in biancoceleste, ecco che allora saranno necessari dei movimenti in uscita. Secondo quanto riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, l’interesse di club turchi e tedeschi per Onazi non si è trasformato in vere e proprie offerte. Ecco che quindi nell’elenco dei partenti potrebbe figurare a sorpresa il nome di Danilo Cataldi. L’Empoli ha più volte manifestato il proprio interesse per il centrocampista romano, che tuttavia gode della stime e della fiducia del tecnico Simone Inzaghi. Situazione in evoluzione, anche se molto dipenderà dalla decisione di Lucas Biglia.

VIDEO – Immobile: “Ora manca solo la firma. Ecco perché ho scelto la Lazio”

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Uscendo dalla Paideia dopo aver terminato le visite, Ciro Immobile ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “È andato tutto bene, ora manca solo la firma. Ho scelto la Lazio perché è una grande società con oltre cento anni di storia. Poi Roma è una bella città. Se la squadra è competitiva? Certo, è un gruppo molto forte“. Adesso, tra le prime ‘sfide’ che lo attendono, ci sarà quella di imparare il…romanesco: “Me lo faccio insegnare da Candreva o da qualche altro compagno (ride, ndr). Con Antonio comunque non ho ancora parlato”.

PRIMAVERA – Altri due addii in difesa per i Bonatti boys

La Lazio Primavera dice addio a Francesco Quaglia e Federico Cinti. I due difensori hanno infatti chiuso la propria avventura in biancoceleste per accasarsi alla Flaminia Castellana, formazione che milita nel campionato di Serie D. Un doppio colpo commentato con soddisfazione dal ds dei castellani Stefano Mattiuzzo: “Adesso siamo quasi al completo per quello che riguarda i giovani. – ha detto ai microfoni de ‘ilmessaggero.it’ – A questo punto mancano due pedine su cui stiamo lavorando”. La Lazio lascia dunque andare i due giovani talenti, nonostante sia stata tentata di trattenere almeno il difensore centrale come fuoriquota. Una tentazione caduta nel vuoto, perché alla fine si è optato per privarsi di entrambi.

Muzzi: “Ho spinto mio figlio Ramon alla Lazio. Immobile? Grande attaccante”

Oggi la notizia dell’arrivo nella Lazio Primavera di Ramon Muzzi, figlio dell’ex Roberto. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, Muzzi senior ha così commentato l’approdo del figlio nella prima squadra della Capitale C’erano parecchie squadre che lo volevano e io l’ho spinto verso la Lazio. Lui è contentissimo, non sta nella pelle. Stamattina mi ha chiamato quattro volte per dirmi che era veramente felice. Ha firmato un contratto di tre anni, che poi gli verrà rinnovato se farà bene e convincerà la società”.

Poi su Immobile: “È un grandissimo giocatore. Quest’anno ha avuto un po’ di sfortuna perché non è riuscito a trovare la sua dimensione, ma è un grandissimo attaccante che può fare molto bene alla Lazio”. Infine su Inzaghi e Peruzzi: “Simone è molto preparato, giovane e molto bravo. Io lo stimo tantissimo sia come allenatore che come persona. Credo sia un tecnico validissimo e sono convinto che potrà fare molto bene davvero. Voglio molto bene ad Angelo. Sono sempre contento quando ex giocatori tornano alla Lazio perché sono convinto che gente come lui possano fare solo che bene alla squadra. È una persona squisita che si intende di calcio, sono veramente felice del suo ritorno perché sono convinto che farà bene”.

 

L’arrivo in Paideia di Ciro Immobile (VIDEO)

Il nuovo acquisto della Lazio Ciro Immobile è arrivato poco fa in clinica Paideia per sottoporsi alle visite mediche di rito.

L’attaccante della Nazionale, ex Siviglia, inizia così la sua nuova avventura. Dopo le visite il giocatore si unirà al tecnico Simone Inzaghi ed ai nuovi compagni di squadra.

Dichiarata fallita la storica azienda Benelli

Il 19 luglio a causa di una richiesta presentata dalla Wp Suspension Bv, fornitore delle sospensioni della storica azienda motociclistica Benelli QJ, il tribunale di Pesaro per un debito non saldato di 100mila euro ha dichiarato fallita l’azienda pesarese.

Il commercialista Vincenzo Galassoscorso è stato nominato curatore del fallimento. Nella fabbrica della Benelli di Pesaro lavorano 70 operai. Secondo la multinazionale cinese Qianjiang Group, proprietaria della Benelli dal 2015, il credito della Wp Suspension Bv era stato contestato, anche se, per risolvere nel più breve tempo possibile la questione, la Benelli aveva fatto sapere di voler effettuare comunque il pagamento. Inoltre l’azienda motociclistica pesarese ha fatto sapere che presenterà un reclamo alla Corte D’Appello di Ancona, perché secondo loro il proprio bilancio “è solido e dispone di liquidità sufficiente per l’adempimento delle obbligazioni assunte”.

CULTURA – Il Premio Nobel George Bernard Shaw

Il 26 luglio 1856 a Dublino, in Irlanda, nasce lo scrittore e drammaturgo George Bernard Shaw. Venuto alla luce in una famiglia di origine inglese, si ritrova un padre alcoolizzato, che perde il lavoro e costringe la famiglia a vivere in povertà.

Riesce comunque a frequentare, anche se saltuariamente, varie scuole. La sua istruzione crescerà attraverso la lettura di William Shakespeare e della Bibbia. A venti anni, nel 1876, si trasferisce a Londra dove la mamma insegna canto. La lettura del “Capitale” di Karl Marx lo fa aderire al socialismo; entra a far parte della “Fabian Society”, gruppo intellettuale di socialisti attenti più ai problemi dell’uguaglianza sociale che non a quelli della lotta di classe.

Nel 1885 diviene critico letterario per la “Pall Mall Gazette”, poi critico d’arte per “The World”, e tra il 1888 e il 1890 è anche critico musicale per “The Star”. Solo dopo anni inizia a dedicarsi al teatro, prima come critico per il “Saturday Review”, poi nel 1928 come saggista con “The quintessence of Ibsenism”. Shaw diventa un convinto ammiratore di Richard Wagner e si avvicina alle teorie di Henrik Ibsen. In questi anni elabora la riflessione che il teatro deve essere una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commentario della condotta sociale, una corazza contro la disperazione e la stupidità, e un tempio per l’elevazione dell’uomo.

Nel 1892 scrive le sue prime commedie: “Le case del vedovo” e nel 1894 “La professione della signora Warren” dove tocca il tema della prostituzione femminile. Nel 1898 si sposa con Charlotte Payne-Townshend, un’ereditiera irlandese che gli permette di dedicarsi a tempo pieno al teatro. Scrive i drammi “Cesare e Cleopatra”, “Uomo e superuomo” e “Il maggiore Barbara”, anche se la sua opera più famosa sarà “Pigmalione”, scritto nel 1914 e dove affronta alcuni dei suoi temi principali, dall’emancipazione femminile al discorso sul linguaggio. Nel 1923 scrive quello che è considerato il suo capolavoro: “Santa Giovanna” (Saint Joan). Nel 1925 gli viene conferito il premio Nobel per la Letteratura. Rifiuta di ritirare il premio in denaro dichiarando: “Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel“.

Muore il 2 novembre 1950 in seguito ad una caduta, mentre inseguiva una farfalla, nella sua residenza di Ayot St Lawrence.

FOTO – Raffaele’s Fireworks vince il Trofeo di Roma “Caput Lucis”

Raffaele’s Fireworks con lo spettacolo “Feel the beat” è il vincitore assoluto della XII edizione di “Roma Caput Lucis”. Festival di Arte Piromusicale, che si è svolta dal 21 al 23 luglio all’Ippodromo delle Capannelle di Roma. L’evento è stato presentato dall’istrionico Paolo Ruffini, affiancato dal noto giornalista Rai Marco Mazzocchi, che ha premiato la ditta Raffaele’s Fireworks, che si è aggiudicato anche “Premio Sensazioni” per il maggior coinvolgimento emotivo del spettacolo da parte del pubblico.

La Pirotecnica San Pio ha vinto il Premio delle Associazioni di categoria Asspi e Anisp.

Il Premio Miglior colonna sonora è andato alla ditta Mega Angelo.

Il Premio Pyro Designer alla Pirotecnica Santa Chiara.

E’ una emozione grandissima essere qui stasera e vincere questo ambito trofeo – ci ha dichiarato a caldo visibilmente emozionato Luciano Raffaelle della Raffaele’s Fireworks – . Ho sperato tanto di portare a casa questa vittoria, è un titolo che avevo già vinto 2 anni fa, e bissarlo è una forte emozione, anche perché quest’anno il livello dei pirotecnici in gara era molto alto. Le aziende in gara sono tutte ad ottimi livelli, ed averle superate conquistando questa vittoria è una grande soddisfazione. Ringrazio tutti, da Nadia Padalino a tutto lo staff”.

In un format vincente, il grande spettacolo dei fuochi d’artificio di Roma Caput Lucis, ospitato all’Ippodromo delle Capannelle di Roma, ha inserito i concerti di Dolcenera, Patty Pravo, Zero Assoluto, nel Firevillage, prima del Festival piromusicale. Nelle tre serate dell’evento sei, tra le migliori aziende pirotecniche italiane, con due straordinari spettacoli ogni sera, sono scese in gara per proporre la loro arte al pubblico, in una location che ha permesso la visione totale dello spettacolo dalle partenze da terra alle magiche aperture nel cielo, in una sfida mai vista prima di Fuoco, colore e musica che ha sbalordito il pubblico. La prima serata ha visto la competizione tra la Pirotecnica San Pio (Puglia) con “Emozioni dentro un Film” e Fireworks Lieto (Campania) con “L’eterna giovinezza”; la seconda serata Alessi Events (Marche) con “Party Rock” e Pirotecnica Mega Angelo (Puglia) con “Sipari di luce, stelle di fuoco”; l’ultima serata la Pirotecnica Santa Chiara (Marche) con “In viaggio con la musica” e Raffalele’s Fireworks (Lazio) con “Feel the beat”.

Ricordiamo che a Caput Lucis i protagonisti del Festival sono i grandi Maestri pirotecnici italiani, di fama internazionale, impegnati a realizzare straordinari spettacoli di fuochi d’artificio in perfetta sincronia con la musica, con multi postazioni di lancio, partenze simultanee radiocomandate, grandi batterie di fuochi e fantastiche coreografie di luci e colori dalle partenze fino al cielo. Irripetibili opere che regalano al pubblico divertimento e meraviglia nell’emozione unica di ammirare, a distanza ravvicinata ma in tutta sicurezza, l’esplosione di tonnellate di fuochi d’artificio che raggiungono ampiezze di oltre 150 mt.

Rossi: “Peruzzi non basta a ricucire lo strappo con i tifosi. Immobile? mi ricorda…”

Dopo tanti (troppi) giorni di calma piatta, finalmente nel calciomercato biancoceleste si muove qualcosa, non solo a livello di parco giocatori – con gli acquisti di Lukaku ed Immobile – ma anche  livello dirigenziale: cioè il ritorno di Peruzzi alla Lazio come dirigente. Di queste e di altre tematiche ha parlato l’amato ex mister biancoceleste, Delio Rossi, ai microfoni di Radiosei:

PERUZZI – “Angelo è una figura di spicco, fa parte della storia della Lazio. Sarebbe una pedina importante, con il giusto ruolo. E sarebbe di supporto anche a Simone, con la sua esperienza e carisma. Non penso che potrebbe diventare un tutor. Non penso che Peruzzi voglia essere un allenatore, ma ha questa capacità di farsi seguire dai compagni e dallo spogliatoio. Non credo ci sia sovrapposizione di ruoli, sarebbe buono anche per Simone. E’ uno che parla poco”. Già in passato si parlo di un ritorno di Peruzzi come dirigente: “Era programmato un incontro, quando Angelo lasciò il calcio giocato. Un incontro che non ci fu, né venne richiamato: non è uno che mendica, Peruzzi, per cui si fece da parte. Sono stato sorpreso di questo riavvicinamento, sarebbe buono. Angelo non lo tieni lì per fare l’uomo immagine. Vuole le sue mansioni. Non cerca la ribalta, ma gli farebbe piacere rimanere nel mondo Lazio, conosce il territorio, il calcio fa parte della sua vita. E poi, non è solo un patrimonio della Lazio, ma è un patrimonio mondiale: è conosciuto in tutto il mondo. Se trovasse il ruolo giusto e accettasse, su questo punto di vista è spendibile. La società però non è molto chiara su cosa vuole fare e dove vuole andare. Non mi sembra di vedere un minimo di programmazione: la gente apprezza se qualcuno ammette di poter competere fino a un certo punto, non piace invece di vedere disattese sempre le promesse. La frattura è molto ampia, non basterà Peruzzi a rimaginare, i tifosi dovranno vedere una squadra nella quale riconoscersi e ci vorrà tempo. E’ qualcosa che prescinde dai risultati, per cui questo strappo sarà difficile da ricucire”

INZAGHI ED IL DOGMA DEL 4-3-3 –  “Prima di testare le varianti, devi avere un modulo conclamato. Se Simone si accorge di avere dell’eccellenze, per esempio una seconda punta, può applicare varianti. Io diffido di chi cambia troppo spesso modulo: i giocatori devono sapere precisamente come giocare”.

IMMOBILE – “A me piace molto, è un profilo giusto per la Lazio. Assomiglia un po’ a Rocchi, secondo me è un giocatore che può ancora dare tanto, forse il meglio lo deve ancora dare. E’ un giocatore idoneo per il 4-3-3, ma può giocare bene anche con un altro attaccante vicino. E’ una prima punta che può fare anche la seconda. Le parole di Zeman? Non sono d’accordo, un giocatore allenato bene può fare entrambe le cose. Forse voleva dire che adesso magari è più preso ad aiutare la squadra che a finalizzare”.

IL FUTURO DI DELIO – “Per il momento sto aspettando. C’era qualcosa all’estero, ma poi non se n’è fatto più niente. Era la Nazionale romena, ce n’è stata anche una africana. Radu? Convocato da me sarebbe venuto in Nazionale!

CALCIOMERCATO LAZIO – Il punto di Gianluca Di Marzio

Meglio tardi che mai” si dice di solito. Finalmente il mercato della Lazio si muove, non è più un’impressione. Gli acquisti di Lukaku e di Ciro Immobile hanno sicuramente dato una piccola ventata di positività ma c’è ancora tanto da fare, tante situazioni difficili da risolvere e falle da colmare. Il noto giornalista sportivo, Gianluca Di Marzio, sul suo sito ufficiale fa una breve panoramica dei movimenti di mercato dei biancocelesti:

CANDREVA/THAUVIN – L’esterno romano classe ’87 attende di conoscere presto novità sul suo futuro. Qualora dovesse finalmente concretizzarsi il matrimonio con l’Inter i biancocelesti hanno da tempo bloccato il suo sostituto: si tratta di Florian Thauvin, francese classe ’93 reduce da sei mesi con la maglia dell’Olympique Marsiglia, in prestito dal Newcastle. Finché Candreva non lascerà la Lazio, il francese non potrà approdare alla corte di Inzaghi.

RODRIGO CAIO – E’ il difensore 22enne brasiliano l’uomo scelto per aiutare de Vrij. Nei prossimi giorni un emissario della Lazio partirà per il Brasile, con l’obiettivo di chiudere la trattativa. Su questo fronte il club biancoceleste è fiducioso, ma il giocatore che raggiungerebbe l’Italia solo dopo le Olimpiadi.

KEITA – Tra arrivi e possibili partenze, la società biancoceleste lavora anche per trattenere i suoi giocatori; uno su tutti, Keita Balde.  I biancocelesti lavorano per trattenere il giocatore: è stato infatti proposto al giocatore un rinnovo di contratto a 1,2 milioni di euro l’anno. L’attaccante classe 1995 però, nonostante gode della fiducia totale di Inzaghi, non ha ancora del tutto superato il suo “mal di pancia” e potrebbe essere tentato dall’interesse del Monaco, che gli offrirebbe un ingaggio più alto (si parla di circa 1,6 milioni a stagione) e che sta anche cercando di convincere la Lazio a cedergli l’ex Barca, ma la loro offerta ancora non soddisfa le richieste della Lazio (25 milioni di euro). Il futuro di Keita resta un rebus da risolvere al più presto.