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Fermi tutti parla il Re Miro Klose: “Ecco perché ho deciso di lasciare il calcio”

Da circa dei mesi ha appeso gli scarpini al chiodo ma è innegabile che al calcio manca un campione a 360° come Miro Klose. La nuova avventura nello staff tecnico della nazionale tedesca ormai è la sua nuova vita ed ha intenzione di imparare tanto per poi un giorno togliersi tante soddisfazioni come allenatore. È tornato a parlare, Miro Klose. Lo ha fatto dopo un lungo silenzio in un’intervista rilasciata al settimanale Welt Am Sonntag. L’ex bomber della Lazio e l’uomo che ha fatto la storia della Nazionale tedesca ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto ad attaccare gli scarpini al chiodo:

L’ho fatto per la mia famiglia, che voleva sentirsi finalmente a casa. Ho rispettato il loro desiderio“. Arrivederci Roma, si torna in Germania. Anche se le offerte non mancavano: “Avrei potuto giocare altre due stagioni ad alto livello. Mi sarei potuto trasferire da qualche parte anche da solo, ma so come sono fatto. Ho bisogno della mia famiglia accanto“. Nessun rimpianto però. Di battaglie ne ha combattute tante nella sua carriera (quasi 700), la maggior parte vinte. E in molte occasioni c’è stata la sua firma. Adesso è arrivato il tempo del meritato riposo: “Ero talmente saturo di calcio che fino a ottobre non ho più guardato partite, spesso guardavo i risultati solo il lunedì. Adesso voglio guardare il calcio da un’altra ottica, per questo ho iniziato il praticantato alla DFB“. Un nuovo Klose, la stessa umiltà e semplicità di sempre.

Paloschi, Simeone jr. o Mariano? La Lazio cerca il suo attaccante per gennaio

Due cuori e una caparra. Così potrebbe essere riassunta la ricerca di un nuovo attaccante per la Lazio. Il mercato di gennaio negli ultimi anni non è mai stato prodigo di grandi sorprese per i tifosi biancocelesti, ed anche questa annata non sembra voler fare eccezione. Qualcosa si muoverà in attacco, con un’incognita rappresentata da Filip Djordjevic.

Se i cuori saranno quelli della Lazio e del nuovo attaccante destinati ad unirsi, la caparra è rappresentata proprio dall’attaccante serbo, che ormai sembra essersi definitivamente distaccato dai destini del club capitolino. Potrebbe essere una pedina di scambio? Sicuramente non per l’Atalanta nel caso in cui la punta dovesse essere Paloschi: spesso accostato alla Lazio, da attaccante di sicura affidabilità ai tempi del Chievo a oggetto misterioso in Premier League con lo Swansea, il buon Alberto non è mai riuscito a mettersi in luce con Gasperini all’Atalanta.

Usato (abbastanza) sicuro, mentre altrettanto sicuro sarebbe il passaggio al Genoa di Djordjevic nel caso la Lazio dovesse chiudere un clamoroso assalto a Simeone jr. Molto difficile, perché dopo aver ceduto Pavoletti al Napoli difficilmente i rossoblu faranno partire anche il Cholito, ormai entrato nei cuori dei tifosi rossoblu. Ma l’impressione è che se queste poche probabilità si dovessero concretizzare, allora Djordjevic farebbe comodo a un Grifone improvvisamente spuntato.

Infine Mariano Diaz: attaccante Dominicano che al Real Madrid viaggia a una media di un gol a partita, pur giocando pochissimo. Una seconda linea di lusso che potrebbe rappresentare il classico coniglio dal cilindro estratto dal DS Igli Tare. Anche in questo caso, solo la partenza di Djordjevic libererebbe la casella giusta (e sbloccherebbe magari qualche milioncino di euro da investire). Altrimenti, avanti così con Alessandro Rossi in rampa di lancio: con i numeri che ha sfoggiato in Primavera, il suo momento con la banda-Inzaghi prima o poi arriverà.

Fabio Belli

Bundesliga: Lispia Bayern duello scontato. Ma c’è altro

Forse la Bundesliga è, tra i grandi campionati europei, quello che fino ad oggi ha dato più filo da torcere alle “favorite”. Infatti il Bayern Monaco si è qualificato “Campione d’Inverno” solo durante l’ultima giornata del 2016, proprio contro la contendente neopromossa Lipsia. Le due squadre si sono affrontate a pari punti ed i campioni in carica hanno avuto la meglio vincendo 3 a 0. “La chiesa è di nuovo al centro del villaggio” come direbbe lo sfortunato Rudi Garcia e difficilmente si prevedono grandi sconvolgimenti in ottica titolo nella seconda metà di campionato con un Bayern corazzato:  Neuer  è stato battuto solo 9 volte fin ora. Anche davanti non scherza la squadra bavarese con 38 gol fatti, sopra ai 35 dei rivali del Borussia Dortumund che non riescono però ad esprimersi al massimo e si ritrovano soltanto in settima posizione a 12 punti dalla vetta. I secondi classificati del Lispia proveranno ad inseguire la vetta al loro primo anno nella serie maggiore. Infatti la squadra è stata fondata solo nel 2009, con la società produttrice dell’energy drink RedBull che ha rilevato la licenza sportiva di una squadra di quinta categoria e iniziato la scalata che ancora oggi va avanti. Per questo motivo la squadra dell’est tedesco ha attirato molte critiche legate alla multinazionale proprietaria anche della squadra di Strasburgo, molti tifosi vedono l’ascesa del Lipsia come l’affermazione del calcio delle grandi società su quello più vicino alla tradizione. La manovra di marketing è stata rallentata dalla federazione tedesca modificando il nome RB Lispia da RedBull a RasenBallsport (“sport della palla che rotola su prato”) poiché le franchige sono vietate in Germania (tranne per Leverkusen che gode di una eccezione per motivi storici legati alla società). I tifosi della neopromossa non omprendono questo accanimento così acceso (alcuni tifosi della Dynamo Dresden in una partita di coppa lanciarono in campo un testa di toro mozzata, un riferimento chiaro quanto macabro) quando  la loro squadra nonostante sia rappresentata da un marchio internazionale non ha investito in maniera esagerata come è successo in altre occasioni, basti pensare che la rosa del Lipsia è la più giovane in Germania e  vale più di 500 Milioni di euro in meno rispetto a quella del Bayern Monaco(582 per i bavaresi, tra 80 e 82 per il Lispia). Sarà fondamentale la voglia di rivalsa del Lipsia per giocarsi la seconda metà di campionato. In negativo invece spiccano Wolfsburg di Draxler e Werder Brema vicinissimi alla zona retrocessione, rispettivamente in tredicesima e quindicesima posizione. Un’ultima menzione va all’Hoffenheim ed in particolare al suo allenatore Julian Nagelsmann: a 28 anni il più giovane allenatore della Bundesliga (curiosità: il più giovane di sempre è il basco Lippo Hertzka a 20 anni al Real Sociedad e a 28 conquista la Liga con il Real Madrid nel 1924, mentre il più giovane a vincere è Bob Houghton ha vincere il campionato svedese con il Malmoe a 26 anni, 1974). Ma non sono tanto, o non solo, la sua giovane età e il grande coraggio della società ha destare grande scalpore quanto i risultati tanto concreti quanto inaspettati: l’Hoffenheim è quinto in classifica con zero sconfitte, in Europa primato con il Real. Forse è proprio questa la vera storia da seguire quest anno in una Bundesliga difficlmente recuperabile anche per il gioiello Lipsia.

Liga: numeri da record per il Real ma il Barça non molla

La Liga spagnola chiude l’anno con il successo dei Real Madrid nel Mondiale per Club e per Cristiano Ronaldo con il quarto Pallone d’Oro, che per l’ottavo anno consecutivo il premio rimane in Spagna. In decennio d’oro del calcio spagnolo non sembra finire mai e Real Madrid e Barcellona trainano la Liga quasi da sole. Quasi, perché negli ultimi anni sia l’Atletico Madrid (un campionato e due finali di Champions) e il Siviglia (3 Europa League consecutive) hanno portato in Spagna altro lustro e premi. Quest anno il campionato appare ancora aperto e pieno di dubbi con il Real Madrid a soli 3 punti dal Barcellona e 4 dal Siviglia di Sampaoli, ma con una partita in meno e 11 vittorie 4 pareggi e 0 sconfitte (unica imbattuta in Europa insieme all’Hoffenheim). Proprio la solidità insieme alla potenza di fuoco della squadra di Zidane hanno fatto si che perdesse per strada il minor numero di punti, quelli necessari per il primo posto. I Blancos chiudono la prima metà di campionato con numeri impressionanti: solo 30 parate per Keylor Navas e 14 gol subiti, 40 gol, 220 tiri di cui 109 in porta e 269 cross. Numeri da far girare la testa anche per il Barcellona che, però, non è riuscito sempre a dare il massimo senza commettere errori come invece rivali del Real, ad esempio proprio il Clasico è terminato in parità per uno stacco in solitaria di Sergio Ramos al minuto 89. Alle due big segue il Siviglia che, con una concretezza invidiabile, vuole affermarsi sia in campionato che in Champions. Quarto e quinto posto a pari merito per Villareal di Sansone e Pato in grande crescita e per i baschi del sorprendente Real Societad a 29 punti, segue l’Atletico di Madrid che sembra stia per concludere il rapporto con Simeone, il Cholo però anche se nelle ultime interviste ha fatto sapere di voler approdare all’Inter non ha escluso un rinnovo. Un’ultima menzione va a Cesare Prendelli che con il suo Valencia non sta avendo molta fortuna trovandosi a due passi dalla zona retrocessione a soli 12 punti, per l’ex ct della nazionale italiana si va verso delle probabili dimissioni. Per quanto sia difficile immaginarsi un titolo lontano da Barcellona o Madrid, anche la Liga quest anno non sembra così scontata con 5 delle prime 6 classificate ancora dentro competizioni europee che potrebbero fare passi falsi in campionato.

LAZIO STORY – 24 dicembre 1960 Lazio – Catania 2-2

Nella stagione 1960/1961, la Serie A giocò anche il 24 dicembre. Esattamente alle ore 14.30 scesero in campo, allo Stadio Olimpico, Lazio e Catania, gara valevole per la dodicesima giornata di campionato. I biancocelesti, guidati da mister Flamini, impattarono per 2-2 contro i siciliani, grazie al gol di Rozzoni al 66esimo che riacciuffò gli etnei. Fu una gara strana condizionata dall’autogoal iniziale di Janich. La Lazio, nonostante un dominio assoluto riuscì a pareggiare i conti allo scadere del primo tempo con Fumagalli. Nella ripresa fioccano altre occasioni ma vengono tutte sprecate malamente. Gol sbagliato gol subito: la regola non fece eccezioni e il Catania si portò sull’1-2. Poi fu Rozzoni, come anticipato precedentemente, a riportare la gara in parità. Un punto che lasciò l’amaro in bocca ai laziali. In quella stagione i biancocelesti retrocedettero anche a causa discelte dirigenziali sbagliate e crisi finanziaria. Totalizzarono in tutto solamente 18 punti. Di seguito il tabellino del match:

24 dicembre 1960 – Campionato di Serie A 1960/61 – XII giornata – inizio ore 14:30

LAZIO: Pezzullo, Molino, Eufemi, Carradori, Janich, Carosi, Mariani, Franzini, Rozzoni, Fumagalli, Bizzarri. All. Flamini.

CATANIA: Gaspari, Michelotti, Giavarra, Ferretti, Grani, Corti, Castellazzi, Biagini, Calvanese, Prenna, Morelli. All. Di Bella.

Arbitro: sig. Jonni di Macerata.

Marcatori: 28′ Janich (aut), 45′ Fumagalli, 65′ Morelli, 66′ Rozzoni.

Note: tempo bello, terreno in buone condizioni.

Spettatori: 40.000 circa.

Il 24, 25, 26 e 27 dicembre limitazioni della circolazione ai veicoli inquinanti

Saranno in vigore nei prossimi giorni alcune misure che stabiliscono il divieto di circolazione privata all’interno della Fascia Verde. Gli interventi sono stati adottati sulla base dei criteri indicati nel Piano di intervento operativo, come stabilito dalla delibera n.76 del 28 ottobre 2016. I rilevamenti hanno, infatti, evidenziato livelli di inquinamento elevati e una situazione prevista di forte e persistente criticità nei prossimi giorni.

Il provvedimento si applicherà – il 24, il 25 e il 26 dicembre –  alle seguenti tipologie veicolari nella fascia oraria 7,30-20,30:

-ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’, a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi.

-autoveicoli alimentati a benzina ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO1, ed ‘EURO 2’.

-autoveicoli alimentati a gasolio ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO1’ ed ‘EURO2’.

Nella giornata del 27 dicembre il provvedimento si applicherà dalle ore 7,30 alle 20,30 alle seguenti tipologie veicolari:

-ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi.

-autoveicoli alimentati a benzina ‘EURO 2’

Dalle ore 7,30 alle 10,30 e dalle 16,30 alle 20,30 a:

-autoveicoli diesel ‘EURO 3’

Resta confermato, per la giornata del 27 dicembre, che i veicoli ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO 1’ ed ‘EURO 2’ diesel, nonché i veicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ benzina saranno interessati dal blocco h ‘0-24’, sempre nella fascia verde, come stabilito da apposita ordinanza

Si ricorda  che – il 24, 25, 26 e 27 dicembre – gli impianti termici dovranno garantire una riduzione della temperatura, non oltrepassando i 18°. Le specifiche deroghe saranno riportate nell’atto che sarà pubblicato sul sito istituzionale di Roma Capitale.

Tutti i cittadini di Roma Capitale sono caldamente invitati ad attuare una serie di azioni volontarie volte alla riduzione delle emissioni con l’obiettivo di contribuire a prevenire l’aumento delle concentrazioni inquinanti in atmosfera. In particolare:

-optare, il più possibile, per l’uso dei trasporti pubblici;

-utilizzare in modo condiviso l’automobile per contribuire alla riduzione dei veicoli circolanti (car pooling o car sharing);

-preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto (es. metano);

-adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti (es. moderare la velocità, mantenere spento il motore se non necessario, curare la manutenzione periodica del veicolo in modo da garantire un corretto funzionamento del motore e del veicolo nel suo complesso);

-limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici.

-limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici.

Milinkovic-Savic: il gigante biancoceleste in continua ascesa

Arrivato due estati fa a Roma sponda biancoceleste il serbo Sergej MilinkovicSavic sta dando dimostrazione di essere in un fase di crescita esponenziale che gli sta pian piano permettendo di diventare uno dei pilastri del centrocampo di Simone Inzaghi. Il presidente, Claudio Lotito, lo ha prelevato dal Genk sborsando la cifra di 9 milioni di euro, oltre al 10 % di un’eventuale vendita futura. A onor del vero sul centrocampista serbo c’era anche un’altra squadra italiana, la Fiorentina, che aveva addirittura fatto un’offerta migliore alla società belga ma al termine del mercato la volontà del calciatore è stata quella di arrivare alla Lazio. Nato in Serbia a Lleida ventuno anni fa, è cresciuto nel vivaio del Vojvodina, dove ha esordito nella stagione 2013/14 tra i professionisti, collezionando 13 presenze e realizzando 3 reti. Al termine della stagione il passaggio al Genk, dove conquista subito la maglia da titolare e in 26 partite segna 5 gol. Nel 2013 ha vinto gli Europei Under 19 in Lituania. Inoltre, con la maglia della Nazionale serba ha vinto il Mondiale Under 20 in Nuova Zelanda, dove è stato anche premiato come terzo miglior giocatore del torneo. Il centrocampista serbo, dopo un periodo di ambientamento, si sta rilevando un grande acquisto per la società biancoceleste. Arrivato a Formello sta dimostrando di poter essere uno dei titolari del reparto centrale di Inzaghi, giocando sia come centrocampista centrale che come trequartista, e le sue ottime prestazioni potrebbero presto interessare club più importanti. Per ora però la Lazio se lo tiene stretto forte anche delle parole dell’agente del calciatore che pochi giorni fa ha dichiarato: La sua grande è la Lazio. Deve ancora lavorare e migliorare molto, ha solo 21 anni. A Roma è felice.

 

Roma – No al Concertone di Capodanno ma c’è la Festa sui ponti

Non solo l’ordinanza del Sindaco per la fine dell’anno che vieta botti, fuochi d’artificio e altre diavolerie simili (sanzioni da 25 a 500 euro per i trasgressori), ma a Roma quest’anno il 31 dicembre per la prima volta dopo venti anni salterà anche il tradizionale Concertone di Capodanno al Circo Massimo. L’azienda che si è aggiudicata il bando infatti, a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, avrebbe deciso di fare un passo indietro.

Il primo Capodanno romano della prima cittadina Virginia Raggi si limiterà quindi alle sole iniziative già in calendario per la mattina del 1 gennaio: Vi sfido a partecipare alla nostra festa del primo gennaio sui ponti di Roma. Sarà una cosa organizzata per la prima volta, durerà da 18 a 24 ore. Sarà molto bella, ha dichiarato la sindaca a chi le chedeva conto dell’annullamento dopo venti anni del Concertone di Capodanno. Non è un passo falso quello di non organizzare il Concertone secondo l’assessore alla cultura e vicesindaco di Roma Luca Bergamo: “La Festa per il primo dell’anno a Roma c’è e sarà una delle più belle che i romani potranno ricordare. Una volta saltata l’organizzazione abbiamo voluto evitare la strada degli affidamenti diretti convinti della necessità di un forte segno di discontinuità anche nella modalità d’uso del Circo Massimo per eventi”.

Sulfaro soddisfatto: “La Lazio è andata oltre le aspettative!”

Michelangelo Sulfaro, ex portiere biancoceleste, in occasione dalla messa in suffragio di Tommaso Maestrelli è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:

“Questa Lazio è andata oltre le aspettative. Inzaghi ha lavorato molto bene, soprattutto nello spogliatoio, la squadra ha reagito. Determinati elementi hanno dimostrato il loro valore come Wallace e Bastos. Anche Felipe Anderson ha fatto un buon inizio così come Immobile che ha segnato nove gol. Questa Lazio deve migliorare sono nei big match nei quali ci sono stati solo dei piccoli errori individuali. Mi auguro che nel 2017 la Lazio riesca ad ottenere ottimi risultati, è già sulla strada giusta”.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti: Difensori

Dopo aver trattato i portieri, avanziamo un pochino facendo qualche passo fuori dall’area di rigore, è infatti il turno dei Difensori. Altro ruolo molto delicato del fantacalcio che raramente porta dei  bonus, anzi, la maggior parte delle volte si perde proprio a causa loro, per un cartellino giallo (o rosso) di troppo. Ecco qualche consiglio per gli acquisti:

  1. Mattia Caldara, ATALANTA: sfido chiunque a puntare su questo giovane difensore già da Settembre scorso, complimenti vivissimi a chi ha avuto l’intuizione! Infatti il centrale classe 1994 è uno delle sorprese dell’Atalanta delle meraviglie. Non solo infatti fa buonissime prestazioni ma ha già segnato 3 gol in 11 presenze, niente male per un centrale difensivo. Ma quello che salta ancora di più all’occhio è che Caldara è stato ammonito solo UNA volta. Riassumendo, Caldara = Tanti bonus e pochi malus. Un affare! (mv 6.45 fm 7.23)
  2. Vlad Chiriches, NAPOLI: non un titolarissimo di Sarri, ma quando scende in campo lo fa sempre bene. Infatti, nelle 8 partite in cui è sceso in campo, il Napoli ha perso “solo” contro la Juventus. Il centrale romeno inoltre ha condito le sue prestazioni con nessun cartellino preso e 2 reti segnate (mv 6.36 fm 7.31)
  3. Daniele Rugani, JUVENTUS: essere la prima alternativa di uno tra Chiellini, Barzagli e Bonucci è una grandissima responsabilità, ma il giovane Rugani si è fatto valere e non ha di certo fatto rimpiangere Bonucci o Barzagli. Con lui in campo i bianconeri hanno perso solo contro il Genoa, quel giorno fu una disfatta generale, inoltre il giovane centrale si è tolto anche la soddisfazione di segnare due gol in campionato. Forse è un po’ troppo irruento, infatti ha già collezionato 3 ammonizioni in 7 partite (mv 6.57 fm 7.14)
  4. Stefan de Vrij, LAZIO: che fosse un campione si sapeva già, purtroppo è molto delicato e si infortuna facilmente. L’anno passato è stato fermo tutta la stagione, anche quest’anno è stato fermo per 6 partite ma quando ha giocato ha fatto sempre valere le sue doti. per lui un gol e un cartellino  giallo in 10 presenze, niente male, può essere uno dei pilastri delle vostre difese. (mv 6.4 fm 6.65)
  5. Andrea Masiello, ATALANTA: ancora Atalanta nei consigli per gli acquisti, a dimostrazione di quanto bene sta facendo la squadra di Gasperini, ecco che in difesa spunta l’esperto difensore ex Bari. Un difensore che porta parecchi bonus con già all’attivo tre reti e un assist, anche se ha preso 3 cartellini gialli. (mv 6.22 fm 6.69)

Garlini: “Contro l’Inter pagato il calo fisico ma mi sono meravigliato di…”

Ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM è intervenuto l’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini.

“Oltre ai risultati sono arrivate anche le prestazioni, con le grandi però si può fare fatica. Contro l’Inter abbiamo pagato caro un calo fisico dopo un discreto primo tempo. Mi sono meravigliato dell’esclusione di Keita. Può fare la differenza in ogni partita. Felipe Anderson mi è piaciuto molto. La squadra ha subito due gol nel momento migliore della Lazio.

I due gol subiti in pochi minuti hanno portato il gruppo di Inzaghi a collare mentalmente. L’Inter stava bene in campo ed era in salute fisicamente. Non sarebbe stato facile, comunque, recuperare due gol. Handanovic ha fatto delle parate importanti, è uno dei portieri migliori del campionato. La Lazio sarebbe potuta passare in vantaggio, ma l’estremo difensore nerazzurro è stato efficace. In certi momenti ci deve essere più cattiveria e più aggressività. Bisogna fare i complimenti ad Inzaghi e ai calciatori biancocelesti per la classifica.

Alla Lazio serve un’altra punta. Felipe Anderson ha messo in difficoltà la retroguardia interista come ha fatto Keita da quando è entrato; entrambi nell’uno contro uno hanno destato problemi alla squadra di Pioli. Ora bisogna rifiatare sia fisicamente che mentalmente. La sosta arriva al momento giusto, i biancocelesti dovranno tornare carichi perché hanno dei mezzi eccezionali.

La Lazio è ancora in zona Champions e Inzaghi dovrà fare un lavoro mentale sui i suoi uomini per dare continuità ai risultati. I biancocelesti possono centrare la qualificazione in Europa. Nel girone di ritorno il gruppo d’Inzaghi dovrà far meglio negli scontri diretti, anche se in pochi credevano che la Lazio potesse chiudere il girone di andata con questa buona classifica. Bisogna trovare la mentalità giusta per affrontare i club che hanno una classifica migliore della nostra, sfruttando al meglio i nostri punti di forza.

In questo 2016 i migliori sono stati Keita e Felipe Anderson, sono giocatori che hanno molta voglia di mettersi in mostra. De Vrij è un giocatore importantissimo per questa squadra, ma può sbagliare anche lui”.

Rocchi: “Lazio seria candidata per l’Europa”. Poi consiglia Immobile…

Ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM è intervenuto l’allenatore della Lazio categoria Giovanissimi Provinciali Fascia B classe 2004, ed ex attaccante biancoceleste, Tommaso Rocchi.

“Sto vivendo sensazioni positive. Alleno i Giovanissimi Provinciali Fascia B da quattro mesi e ho visto la crescita dei miei ragazzi, personalmente è una nuova avventura in un nuovo ruolo: mi sta piacendo molto e sono contento della scelta che ho fatto. Avendo giocato a certi livelli, attingo un po’ dalle varie lezioni degli allenatori che ho avuto per trasmettere il meglio ai miei ragazzi. Non mi ispiro ad un tecnico in particolare, ma la cosa più bella è fare risultato giocando a calcio.

Su Immobile: “Un attaccante vive per il gol. Se un centravanti non riesce ad andare in rete ci potrebbero essere tanti fattori ad aver scaturito quest’astinenza, l’importante è che Immobile si muova bene. Prima o poi ritroverà il gol, è fondamentale che abbia delle occasioni per segnare.

Sul problema secondo tempo: “La Lazio è una squadra forte che gioca bene cerca di mettere subito al sicuro il risultato. Ci può stare un calo nella gestione della sfida nei secondi tempi, è fisiologico. Spesso accade che ci sia anche la reazione della squadra avversaria. Bisogna essere bravi a gestire le partite per non farsi recuperare.

Sugli obiettivi stagionali: “La Lazio sta dimostrando di poter lottare per obiettivi importanti. Se dovesse chiudere il girone d’andata a 37 punti sarebbe un ottimo risultato. La squadra può giocarsela contro qualsiasi formazione, i biancocelesti hanno ottenuto risultati con continuità. La squadra di Inzaghi ha tutte le carte in regola per disputare il girone di ritorno come una forte candidata per la qualificazione in Europa. Mentalmente la Lazio deve avere la consapevolezza di poter centrare l’obiettivo.

Auguro un buon Natale e un buon anno ai tifosi biancocelesti. Spero che si possa vivere un periodo di serenità e gioia. Ho la tifoseria laziale sempre nel cuore”.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti: Portieri

Finite le spese di Natale per cenoni e regali ecco che incombe, l’asta di riparazione del Fantacalcio, punto che potrebbe segnare la svolta, oppure il declino di una stagione fantacalcistica. Ecco perciò alcuni consigli su come aggiustare la propria squadra, partendo dal più difficile dei ruoli: il Portiere. Da sempre vista come la figura dei malus, il portiere, deve essere sempre aiutato dai difensori quindi la prima regola è sempre scegliere un portiere con davanti una buona difesa. Ecco qui qualche consiglio per l’asta di riparazione, lasciando da parte i vari Buffon, Donnarumma, ecc :

  1. Etrit  Berisha, ATALANTA: tassello fondamentale nello scacchiere di Gasperini, Berisha è uno dei protagonisti della scalata europea dell’Atalanta, che ha fermato Roma e Napoli. Se avete puntato su Sportiello senza tutelarvi con l’albanese correte subito ai ripari a Gennaio perché, nonostante ora sia infortunato, il portierone rivorrà il suo posto tra i pali della Dea. (mv 6.45 fm 5.75)
  2. Thomas Strakosha, LAZIO: forse una delle più belle sorprese del campionato, il giovane portiere, cresciuto nelle giovanili biancocelesti, sta stupendo tutti, con le sue parate, ogni volta che è stato chiamato in causa. Se Marchetti è il vostro titolare non potete permettervi di farvi sfuggire anche il giovane albanese. (mv 6.33 fm 5.67)
  3. Antonio Mirante, BOLOGNA: il portiere italiano è tornato a difendere i pali della squadra rossoblù, dopo il lungo stop dovuto a problemi cardiaci, e da quando è risceso in campo il suo  contributo si è sentito, infatti ha mantenuto la rete inviolata in 2 partite su 4, e non ha subito più di 2 gol in una partita. Potrebbe essere una scommessa vincente! (mv 6.08 fm 5.25)
  4. Emiliano Viviano, SAMPDORIA: anche Viviano sta combattendo con un infortunio al polso (che per un portiere non può esserci di peggio), ma sicuramente è uno dei più talentuosi portieri del nostro pacchetto. Sicuramente, visto l’infortunio si potrebbe prendere a poco e tenerlo come terzo portiere, in attesa del suo rientro. (mv 6.38 fm 5.19)
  5. Lukasz Skorupski, EMPOLI: il portiere, in prestito dalla Roma, potrebbe essere un secondo di “lusso”, in quanto sta cercando di tenere a galla i suoi con le sue manone, anche se non sempre viene aiutato dalla sua difesa (mv 6.37 fm 5.13)

 

Il futuro sta arrivando: ecco l’auto che “si guida da sola”

La tecnologia delle Google Car potrebbe essere utilizzata dalla Honda per mettere in produzione la sua prima vettura a guida autonoma, attualmente in calendario entro il 2020. La stessa Casa giapponese in un comunicato ha dato notizia dell’esistenza di una discussione formale in proposito con la Waymo, società controllata da Alphabet. La stessa Honda dichiara che i contatti sono in una fase iniziale.

Se confermata da firma contrattuale, la collaborazione permetterebbe agli ingegneri della Honda che attualmente stanno portando avanti per il gruppo nipponico la sperimentazione nel campo della guida autonoma di integrare la propria tecnologia con quella avanzatissima sviluppata dalla Waymo. In particolare, l’accordo punta a integrare sulle Honda le soluzioni messe a punto in anni di test con le Google Car relative ai sensori, al software di gestione e alla piattaforma di calcolo.

Nella discussione sulla collaborazione tecnica rientra anche una fornitura a Waymo di veicoli Honda da utilizzare per i propri test su strada. Le vetture andrebbero ad aggiungersi all’attuale flotta di Waymo in circolazione in quattro aree metropolitane degli Stati Uniti che comprende i celebri ”Ovetti”, delle Lexus RX 450h e, da pochi giorni, delle Chrysler Pacifica Hybrid.

Se perfezionato, l’accordo permetterebbe a Honda di fare un passo importante per rispettare il proprio calendario relativo alla guida autonoma che al momento prevede la commercializzazione di una prima applicazione per utilizzo esclusivamente autostradale già a partire dal 2020.

Fonte: ANSA

CALCIOMERCATO – Mariano alla Lazio? Parla l’agente

Oltre alla notizia dell’interesse della Lazio per il Cholito Simeone, oggi è uscita la notizia anche dell’interesse per l’attaccante del Real Madrid Mariano Diaz Mejia. Tuttavia, l’agente del giocatore a lalaziosiamonoi.it ha promesso che l’attaccante rimarrà a Madrid a gennaio.

Un uomo, un perché: Luis Alberto

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Alcuni o molti dei nostri lettori si ricorderanno l’esilarante rubrica del programma cult della Gialappa’s Band, Mai Dire Gol, in cui il trio comico milanese prendeva in giro personaggi più o meno opinabili che nel corso delle settimane si erano resi protagonisti di fatti insoliti. La rubrica si chiamava “Un uomo, un perché“.

Il nostro uomo oggi è Luis Alberto Romero Alconchel, classe ’92, nativo di San Josè del Valle, paesino di 5mila abitanti dell’Andalusia, estremo sud della Spagna.
Il mancino andaluso, dopo i primi calci al pallone nelle piazze suo paese, approda allo Jerez, comune famoso per l’omonimo circuito di Formula 1 e Moto Gp, dove trascorre i primi anni del suo settore giovanile, mettendosi in mostra come talento prodigio dai 6 ai 12 anni. Un talento che non passa inosservato ai maggiori club di Spagna, tanto che su di lui si posano gli occhi del Siviglia, che lo strappa alla terra natìa parcheggiandolo nella sua squadra B, dove il giovane Luis colleziona 74 presenze condite da 24 gol, innumerevoli assist, e giocate da stropicciarsi gli occhi. Un predestinato. Tanto predestinato che il salto in prima squadra non tarda ad arrivare: il 10 novembre 2010 disputa la sua prima partita con la maglia della squadra maggiore in occasione dei sedicesimi di finale contro il Real Unión, partita che verrà vinta 6-1. Mentre il 16 aprile 2011 gioca il suo primo match in Primera División in occasione della trasferta persa, per 1-0, contro il Getafe. “Che sinistro quel Luis!” “Che dribbling, che agilità!“. Gli opinionisti e i media locali cominciano a pregustare quello che, secondo loro, sarebbe diventato il nuovo asso del calcio spagnolo.

Ecco infatti spuntare il Barcellona, club in cui Luis Alberto approda nel 2012, (in prestito) appena ventenne. Nella squadra B dei blaugrana il fantasista gioca 38 partite, segna 11 gol. Ma questo non basta a convincere il club a confermarlo, e il buon Luis torna mestamente a Siviglia, ma solo per poco. Su di lui infatti piomba nientepopodimenoche sua maestà il Liverpool che lo strappa agli andalusi per la cifra monstre di 8 milioni di euro. Il talento di San Josè è pronto a consacrarsi proprio lì dove il calcio venne inventato. Pronti per l’esplosione? No, affatto. La stagione inglese si rivela un fallimento, Luis non si adatta al calcio inglese e colleziona appena 12 presenze, 0 gol. “Forse è meglio rimandarlo a giocare in Spagna“.

Detto, fatto. Prestito secco al Malaga e strepitoso esordio contro l’Athletic Bilbao: è suo infatti il gol partita che consente al club andaluso di sconfiggere i baschi. Luis ha trovato la sua dimensione, finalmente! O forse no, decisamente no. A fine stagione i gol infatti saranno appena 2, troppo poco per i dirigenti del Malaga, che rispediscono il mancino ai Reds, con tanti ringraziamenti e la promessa di non rivedersi mai più. Ma il Liverpool non ha alcuna intenzione di tenerlo in rosa, e lo spedisce nuovamente in Spagna, stavolta al Deportivo La Coruna: è la miglior stagione di Luis Alberto, 31 presenze e ben 6 gol, oltre a numerosi assist e mirabili giocate.

Se pensate che questo basti per una conferma state sbagliando. Il Depor infatti non esercita il diritto di riscatto e Luis torna mestamente nella città dei Beatles, in attesa di collocazione. Ed ecco spuntare la Lazio ed Igli Tare: un ammicamento, un breve corteggiamento ed il Ds biancoceleste piazza il colpo dell’ultim’ora strappandolo agli inglesi per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. “Abbiamo scelto lui perché dà la possibilità di giocare anche dietro le punte oltre che da esterno (…) è un giocatore di ottime qualità, che ha nel suo bagaglio anche l’ultimo passaggio…“. Il post Candreva è qui, e viene dall’Andalusia.
In ritardo di condizione, si dice di lui, tanto che l’esordio tarda ad arrivare ed avviene solo nella trasferta (persa) di San Siro contro il Milan: pochi minuti con il risultato già compromesso. Poi una serie di noie muscolari e le difficoltà di adattamento ne rallentano l’inserimento in squadra, tanto che ad oggi il mancino classe ’92 ha collezionato appena 2 presenze. Ma (forse) sta per arrivare il suo momento: Keita Balde Diao partirà a breve per disputare la Coppa d’Africa con il Senegal, competizione che terrà il talento di Arbuciès lontano da Roma per almeno un mese. “Keita in Coppa d’Africa? Non dimentichiamoci che abbiamo ancora un Luis Alberto da scoprire“, ha dichiarato sornione Tare non meno di un mese fa. Il Ds ci crede, i tifosi un po’ meno, memori di tutte le meteore che negli anni di gestione Lotito hanno indossato la gloriosa casacca biancoceleste.

Non ci resta che aspettare, sperando che l’attesa non sia interminabile e soprattutto vana.

Luis Alberto Romero Alconchel, un uomo, un perché.

Giulio Piras

 

 

La Lazio poteva avere il giocatore più forte del mondo. L’incredibile rivelazione di Di Marzio

Quante volte nella Lazio ideale di tutti i tempi abbiamo inserito Diego Armando Maradona? Il campione argentino che negli anni ’80 portò l’Argentina a vincere la sua seconda coppa del Mondo e il Napoli a diventare una delle squadre più forti d’Italia e d’Europa poteva vestire la maglia della Lazio. A rivelarlo è l’ex tecnico campano Gianni Di Marzio a Sky Sport: “Ero in Argentina nel 1978, andammo a casa di Maradona a Villa Fiorito per convincerlo a fare un provino, dopo dieci minuti capimmo già tutto, fece tre gol fantastici. Era presente anche un osservatore della Lazio e per paura che loro ci anticipassero con una scusa andai in bagno e chiamai subito Ferlaino dicendogli che se fosse stato d’accordo gli avrei subito fatto firmare un pre-contratto. Con Diego poi passai due settimane, eravamo nello stesso albergo e andavamo a spasso per la città”. Davvero un peccato, anche la Lazio sarebbe potuta diventare grande con El pibe de oro.

Hai VHS Disney? Potresti diventare ricco

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Mancano poche ore al Natale e, tra alberi, regali e presepi che adornano le nostre case, potrebbero spuntare delle gradite sorprese. Sì perché in molti potrebbero essere sorpresi nello scoprire di possedere un vero e proprio tesoretto, di cui avevano sempre ignorato l’esistenza e che potrebbe servire per realizzare i propri sogni delle feste. Un modo per essere “Babbo Natale di sé stessi”. Stiamo parlando dei vecchi film Disney, che giacciono in qualche angolo in soffitta, in garage o in cantina, ma anche sotto il letto. Ebbene, se ricordate di possederne almeno una copia, iniziate a rovistare e a recuperarla perché il suo valore, dal punto di vista economico, potrebbe essere non di poco conto. A confermarlo il portale Pretty52.com, che, spulciando su Ebay, ha scoperto un piccolo gruppo di VHS Disney venduto a prezzi, per così dire, ‘importanti”. Ecco qualche esempio.

Da una copia di La Bella e la Bestia si possono ricavare fino a 4800 euro circa, a patto però che la confezione sia ancora integra e mai stata aperta. Una di Cenerentola, inoltre, può essere valutata intorno ai 4300 euro. Meno ‘remunerativi’ (si fa per dire) sono invece Red e Toby nemici-amici La Sirenetta, dai quali si può sperare di incassare rispettivamente 430 e 480 euro. Insomma, se questo articolo fosse uno spot pubblicitario, probabilmente reciterebbe “Se milionario vuoi diventare, un film della Disney una mano ti può dare“.

E se la Nord creasse una squadra? Gli ultrà del Porto lo hanno fatto…

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Una squadra “da paura”, e non per modo di dire. Si tratta del “Canelas 2010“, formazione che milita nella quarta categoria portoghese, tutta composta da ultras del Porto e che sta dominando il proprio campionato grazie alle ultime 12 partite, vinte tutte per 3-0 a tavolino. Il motivo? L’estrema aggressività dei suoi calciatori, che ha spinto le squadre avversarie a non presentarsi, perdendo dunque senza scendere in campo e pagando oltretutto una multa di 750 euro.

Vincono grazie alle minacce rivolte a ragazzi di 20 anni e gli arbitri e le forze dell’ordine non fanno nulla per evitarlo“, il racconto di una fonte anonima ai microfoni del quotidiano spagnolo “El País”. “I direttori di gara sono intimiditi e non hanno il coraggio di mettere a referto quello che succede, quindi nessuno fa niente“, il commento sconsolato di Manuel Gomes, presidente del Grijó (una delle 12 squadre che hanno rinunciato a giocare), al termine di una riunione segreta, che ha avuto luogo alla fine di ottobre e in cui si discuteva di una possibile radiazione del Canelas.

Che, via social, si difende così dalle accuse: “Chi ha paura si compri un cane“. “Tutto questo è un’esagerazione e ci intristisce, ma noi pensiamo solo ad allenarci bene e a ottenere la promozione“, la replica di Fernando Madureira, capitano della squadra e leader del gruppo ultrà dei “Super Dragões”, sostenuto da circa 5mila tifosi e grande amico di Jorge Nuno Pinto da Costa, presidente del Porto sin dal 1982. “Noi giochiamo con il cuore e il calcio in queste categorie è stato sempre duro e caratterizzato dall’aspetto fisico e dai contrasti, non stiamo parliamo della danza o del nuoto“.

MERCATO – Attenta Lazio, hai altri 60 milioni di motivi per temere Conte

Una cessione (con tutto il rispetto) esagerata ma comunque importante, purtroppo o per fortuna il mercato cinese è anche questo. Il Chelsea ha chiuso la cessione del trequartista brasiliano Oscar allo Shanghai SIPG per la cifra a dir poco importante: 60 milioni di euro. Introiti fondamentali per la squadra allenata da Antonio Conte e che si vanno ad aggiungere al già ricco budget a disposizione sul mercato.

Soldi che il club di Abramovich non vede l’ora di spendere sul mercato per rendere il suo Chelsea “trita tutti” ancor più forte. Innanzitutto Conte vuole un difensore centrale di assoluto livello. Il sogno è sempre stato Leonardo Bonucci, ma il muro eretto dalla Juventus, arrivato fino al rinnovo da poco sottoscritto fino al 2021, ha frenato il sogno di mercato del grande ex. Conte negli ultimi giorni di mercato estivo è stato costretto a virare sul brasiliano David Luiz, ma ora, anche grazie ad una ritrovata potenza economica, investirà pesantemente per portare a Londra un rinforzo che cementi la corsa del Chelsea al titolo di Premier League. Il nome più caldo secondo quanto riportato da calciomercato.com è sicuramente quello di Kostas Manolas, centrale greco della Roma. Il club giallorosso ha bisogno di fondi per fare mercato e per coprire parte die debiti che ancora detiene. Reallizzare una plusvalenza importante con la cessione di Manolas aiuterebbe anche in ottica Fair Play Finanziario. L’alternativa maggiormente gradita da Conte resta quell’Alessio Romagnoli già corteggiato in estate e che sta crescendo nel Milan di Montella fresco vincitore della Supercoppa Italiana. Il mancato closing con Sino Europe Sport agevolerebbe la trattativa di fronte ad un’offerta monstre. Fantino di coda restano i profili di Kalidou Koulibaly e Stefan de Vrij: per il primo però c’è il problema Coppa D’Africa, per quanto riguarda l’olandese, invece, non convince appieno il rientro da un lungo infortunio. Insomma se i tifosi biancocelesti si erano tranquillizzati con il fatto che lo United sta prendendo Lindelof del Benfica, ora hanno 60 milioni di motivi in più per temere i Blues.