E’ stato un week-end da incubo per la Lazio calcio. Non solo per i grandi che hanno subito un netto 3 a 0 a Milano contro l’Inter, ma anche i giovani aquilotti della primavera che hanno subito l’umiliazione di perdere 5-0 nel derby contro la Roma in Coppa Italia. Partita da dimenticare per i ragazzi di Bonatti. Non solo per il risultato ma anche per gli episodi spiacevoli che si sono manifestati in corso di gara e che hanno portato: alla squalifica di Rossi, l’infortunio di Rezzi e per finire, non per importanza ma solo in ordine di tempo, ai cori razzisti rivolti dalla tribuna giallorossa a Madiu Bari. Il quale reagendo si è beccato il rosso e pure quattro giornate di squalifica. Una stangata non indifferente, di cui ha parlato ai microfoni di ‘Mondo Primavera’, Gabriele La Manna agente del ragazzo. Ecco le sue parole:
“Madiu è davvero dispiaciuto per la sua reazione, porgiamo le nostre scuse nei confronti della società Lazio e nei confronti di quella parte dei tifosi della Roma che hanno semplicemente visto la partita senza partecipare ai messaggi razzisti di cui però nel referto, attraverso cui viene ufficializzata la squalifica del ragazzo che reputiamo inoltre sovrastimata, non viene fatto alcun riferimento. Ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte dell’arbitro che ha solo punito la reazione, ingiustificata ma motivata, del ragazzo. Ci aspettiamo anche un segnale dalla Roma in seguito alla presa di coscienza di quanto accaduto”.

Roma innalza il livello di allerta contro il terrorismo dopo la strage di Berlino e dopo l’uccisione a Milano di Anis Amri, l’attentatore che ha colpito in Germania. Doppiamente blindati i Fori Imperiali, militari con il mitra fissi davanti al Colosseo.
purtroppo però quando il Dio calcio decide di metterci lo zampino c’è poco da fare. Grazie alla prodezza del suo centrocampista i neroazzurri si sono ritrovati improvvisamente in vantaggio e si sono poi rivelati abili ad approfittare, con un rapido 1-2, del disorientamento in cui purtroppo si sono ritrovati i ragazzi di Inzaghi. Peccato, perché se fosse entrato il nostro eurogol (quello di Felipe Anderson) o almeno una delle azioni create nel corso della prima frazione di gara, adesso molto probabilmente staremo parlando di un’altra partita. Invece è arrivata la sconfitta e con essa i soliti disfattismi che d’incanto riemergono dal lungo letargo a cui Inzaghi li aveva indotti. E’ il bello del calcio dicono. È vero che questa città è da sempre umorale, in grado di creare e bruciare idoli con la stessa rapidità con cui si beve un caffè, ma c’è un limite a tutto e, soprattutto, non si può scaricare sempre rabbia e frustrazione su chi sta in panchina.
girone d’andata. Deve migliorare sicuramente, non è perfetta, anzi…Purtroppo il fatto di avere una delle squadre più giovani della serie A ha tanti pro ma anche tanti contro. Inzaghi ha fatto debuttare ragazzi come Murgia e Lombardi che lo hanno ripagato segnando all’esordio, ma non può fare miracoli e non può trasformare il piombo in oro. E’ facile riempirsi la bocca di frasi fatte come “dobbiamo puntare sui giovani” se poi non si la pazienza di saperli aspettare neanche dopo la consapevolezza che sono forti. Signori mettetevelo in testa, gli Ibrahimovic qui sono utopia quindi cerchiamo di apprezzare quel tesoro che la rosa della Lazio (nonostante strategie dirigenziali lascino speso e volentieri a desiderare). Bisogna lavorare e a questo non può che pensarci Inzaghi, se poi il presidente e il ds Tare (almeno questa volta) si decidessero a supportare il proprio mister come merita diciamo che la cosa non ci dispiacerebbe affatto. “Dobbiamo accompagnare l’entusiasmo del nostro tecnico“,
Secondo quanto appreso dall’Ansa da fonti dell’antiterrorismo milanese, all’intimazione dell’alt, l’attentatore di Berlino non ha esitato: ha estratto la pistola, una calibro 22, e ha iniziato a sparare contro gli agenti, ferendone uno alla spalla, ma è rimasto ucciso nel conflitto a fuoco. L’identificazione dell’uomo ucciso a Sesto San Giovanni come Amis Amri, il killer di Berlino, è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte. Prima di morire l’uomo avrebbe urlato Allah akbar.
