Strakosha titolare per continuare a volare
Genova. La Lazio sta conducendo per due reti a zero alla fine del primo tempo. Inizia la ripresa e la squadra di casa cerca di alzare i ritmi di gioco per trovare una rete che possa riaprire un match, che fino a quel momento non è mai stato in discussione. Al 72′ arriva il momento chiave dell’incontro. Wallace (anche ieri un po’ troppo sicuro di sé) commette un fallo al limite dell’area. Una punizione pericolosa che Quagliarella si appresta a battere. Momenti di suspense per tutti i tifosi della Lazio e non solo. Un gol della Samp a metà ripresa, potrebbe complicare non poco i piani di vittoria di mister Inzaghi. In porta non c’è più Marchetti – uscito per delle noie muscolari durante l’intervallo – e al suo posto c’è Thomas Strakosha. L’arbitro fischia, l’attaccante dei blucerchiati prende la rincorsa calciando un rasoterra maligno. La barriera della formazione ospite (composta da dieci uomini – sette laziali e tre sampdoriani) si alza perché crede in una punizione a giro, ma invece no. La traiettoria bassa e potente sorprende tutti. La palla oltrepassa il muro umano per andare dritta dritta in porta. Il portiere sembra sorpreso, la velocità della sfera è elevata. I tifosi della Lazio vengono accarezzati da un brivido. Il gol del pareggio è alle porte. Sembra goal. Quasi goal e invece no! Grazie a un portentoso stacco di reni e un riflesso fantastico, Thomas Strakosha riesce a bloccare in due tempi la palla più pericolosa dell’incontro. La Sampdoria riuscirà lo stesso ad accorciare le distanze grazie a un bel sinistro di Schick a due minuti dal novantesimo, ma il tempo non è più sufficiente per agguantare il risultato di parità.
Il rendimento di Strakosha
Quindi anche ieri il giovane portiere albanese, classe ’95 è stato fondamentale per la vittoria finale. La crescita di questo ragazzo è sotto gli occhi di tutti e forse è il caso che diventi anche il portiere titolare della formazione romana. Coordinato nelle uscite e sicuro fra i pali, in sedici gare di campionato, il portiere ha collezionato 5 presenze da novanta minuti, più i quarantacinque disputati ieri. Il bilancio con lui fra i pali è il seguente: 5 vittorie e una sola sconfitta. Nell’ottica di una sana competizione fra giocatori e di valorizzazione della Lazio, forse è il caso che questo giovane atleta prenda il posto di Federico Marchetti, apparso troppo spesso insicuro e non perfetto in diverse occasioni (vedi ad esempio il secondo gol subito nel derby). Non c’è fretta per mettere in mostra le proprie capacità, ma per il bene della Lazio è forse è il caso di non guardare in faccia a nessuno. Dare fiducia a Strakosha per continuare a volare e perché no, ottenere quei due-tre punti in più, che a fine stagione possono valere tantissimo.

eita (4), Felipe Anderson (2), Lulic (2) Milinkovic-Savic (2); un centro a testa, Radu, de Vrij, Lombardi, Hoedt, Cataldi, Murgia, Wallace e Biglia. Fino a ieri sera a questa lista mancava ancora il nome di Marco Parolo. Dopo ieri sera sembra essere proprio il caso di dirlo: bentornata cooperativa. Il centrocampista di Gallarate nel match contro la Sampdoria si è finalmente sbloccato, trovando la prima rete stagionale. Ora sono ufficialmente 14 i giocatori che mister Inzaghi è riuscito a mandare in gol, record in Serie A. Ciò testimonia quanto il gol ormai non sia più un’esclusiva degli attaccanti biancocelesti (anche se non guasterebbe qualche golletto in più del nostro capocannoniere Ciro Immobile). In ogni caso questa Lazio sembra essere guarita dalla delusione del derby. Ora non deve assolutamente fermarsi, e continuare a segnare tanti gol e qualcosa ci dice che la vena realizzata della cooperativa non è finita qui. Se qualcun altro vuole aggiungersi alla festa del gol ben venga…
