Ospite della trasmissione 1900Tv il doppio ex Fabio Liverani ha parlato della gara tra le sue due vecchie squadre e di molto altro.
La Lazio può aspirare alla Champions? “Secondo me più forti dei biancocelesti ci sono solo tre squadre: Juventus, Napoli e Roma, che però hanno le coppe. Inoltre il Napoli dopo l’infortunio di Milik ha i suoi problemi. La Lazio ha il vantaggio di giocare una volta a settimana e con un pizzico di fortuna potrebbe mettersi nella scia delle altre tre”.
A gennaio però Keita partirà per la Coppa D’Africa: “L’assenza di Keita resta un punto interrogativo per i biancocelesti. Lui rende la squadra di Inzaghi imprevedibile, salta l’uomo e crea pericoli costanti. Con Immobile è il più pericoloso. Comunque Inzaghi ha reintegrato alla grande i giocatori che l’anno scorso facevano fatica”.
Nel nostro calcio non ci sono più i mediani puri: “La Juventus ha fatto una scelta differente impiegando Marchisio al posto di Pirlo, ma lui è più quantitativo che qualitativo. L’Inter non credo volesse un regista, i nerazzurri hanno sempre puntato a un centrocampo muscolare. Credo che alcuni mediani puri ancora esistano, penso a Verratti. Biglia lo fa e bene nella Lazio. In Italia si fatica a praticare quel tipo di calcio. Anche Strootman potrebbe ricoprire quel ruolo, nelle altre non vedo un calciatore con queste caratteristiche”.
Un giudizio su Inzaghi? “Inzaghi ha fatto una buona gavetta con il settore giovanile, sviluppando idee e pensieri di gioco. Sta facendo un ottimo lavoro, ha riportato entusiasmo in una piazza scossa dopo il caso Bielsa e inoltre ha lanciato giovani che conosce bene per averli già allenati. In più ha recuperato l’oggetto misterioso Keita. E’ alla guida di una Lazio concreta ed attenta che sta stupendo. Farà sicuramente parte del novero di squadre che possono arrivare in Europa League“.
La Lazio ha bisogno di giocatori come un capitano che abbia senso di appartenenza? “L’appartenenza di certi giocatori nel gruppo è fondamentale. Angelo Peruzzi, anche se non gioca più, ha dato un grande aiuto alla società in questo. E’ una persona eccezionale apprezzata da tutti. Il suo è un grande esempio di attaccamento alla società. Biglia è un altro giocatore sul quale si poggiano in tanti. Anche Radu che è da tanto tempo nell’ambiente. Anche de Vrij è un uomo carismatico. Bisogna augurarsi che non si stemperi l’entusiasmo”.
Ti aspettavi un Ciro Immobile così? “Sì. Corre per la squadra e aiuta tantissimo. Le esperienze in Germania e Spagna gli sono servite a crescere. Ha raggiunto una maturità importante, sono in pochi in Italia i giocatori che attaccano la profondità e la porta come lui”.
Nella Lazio è lui l’insostituibile? “Sì, ora nessuno è come lui nella rosa. Speriamo possa continuare a fare bene per tutto il campionato. Giocare una volta a settimana lo aiuta, è giovane ed è nel pieno della maturità”.
All’Olimpico torna Pandev. Un giudizio sulla gara? “Una partita complicata sotto il profilo fisico: ci saranno molti uno contro uno. Il Genoa è una squadra difficile da affrontare, ha diversi calciatori di qualità. Pandev arrivò da noi giovanissimo e doveva acquisire esperienza. All’Inter si è consacrato. Un calciatore di talento mentre avanza negli anni fa fatica a ripetersi, ma ha dei colpi importanti e può rendersi sempre pericoloso”.
La “tua” Tor Tre Teste: “Sto per diventarne il tecnico, intanto ho rilevato il 50% della Tor Tre Teste. Abbiamo più di mille ragazzi e due centri sportivi. Il settore giovanile se fatto bene rende”.
Un giudizio sul settore giovanile biancoceleste: “Per qualche anno la Lazio ha lavorato male e ha fatto pochi investimenti ma negli ultimi tempi la musica è cambiata, ora vogliono crescere. Tutto è partito l’anno scorso ma gli eventuali effetti positivi si vedranno fra cinque anni. La Lazio può far crescere tanti giovani, come già ha fatto con tanti talenti portandoli dagli Allievi Nazionali alla Primavera. Nelle fasce più basse bisognava migliorare e stanno lavorando per farlo. Ma per arrivare al livello dei dirimpettai giallorossi ci vorrà ancora del tempo”.

di Bassano del Grappa (
con Belotti è lui. Con la Lazio di Inzaghi è letteralmente esploso e ha già realizzato nove reti in dodici presenze. Meglio di lui solo Dzeko e Icardi che ne hanno segnati dieci. Immobile in più è un ex col dente avvelenato per quella stagione di tre anni fa in cui girò tutto storto fino al polemico gol con l’Inter dopo il quale mandò a quel paese i tifosi del Grifone. Dall’altro lato ci sarà lui, Leonardo Cavoletti oggetto del desiderio biancoceleste prima di tuffarsi (fortunatamente) su Ciro Immobile. “Pavoloso“ può far male alla Lazio. Intanto ora sta meglio e vuole migliorare lo score fermo a tre reti in otto partite e lanciare un messaggio chiaro al ct della nazionale Ventura che per ora lo ha inserito nella lista ma come terza scelta dopo Belotti e Zaza, malgrado quest’ultimo in Inghilterra faccia molta fatica a emergere.
biancoceleste Diego Pablo Simeone. Il giovane argentino che sta tecno bene in questa sua prima avventura italiana potrebbe regalare delle emozioni agrodolci per papà Diego domani all’Olimpico. Un suo gol infatti darebbe al tempo stesso gioia ma anche un po’ di dispiacere perché fatto contro la Lazio, la squadra anche rimarrà per
