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Le disposizioni della Questura per Lazio-Roma

Messe a punto questa mattina nel corso di un tavolo tecnico in Questura le misure di sicurezza previste per Lazio-Roma, derby in cartello domenica prossima all’Olimpico. Tra le disposizioni  comprese anche quelle anti terrorismo decise dopo gli ultimi attentati a Bruxelles. Per l’occasione nelle prossimità dell’impianto sportivo verrà utilizzato anche un reparto a cavallo di polizia e carabinieri addestrato per l’ordine pubblico. A quanto appreso si tratta di un nuovo modello organizzativo che viene attuato per la prima volta a Roma.

Paglia, Mazza, Governi e Maestrelli spiegano Emozione Lazio e lanciano un appello ai laziali

Emozione Lazio – Consulta dei 100 è un’idea nata da pochi giorni con l’intento di affrontare diverse problematiche che stanno allontanando i tifosi dalla squadra. Emozione Lazio nasce sicuramente con nobili intenti, ma la scelta di dar voce soltanto a una parte di laziali ha già sollevato veleni e polemiche tra chi pensa che sia solo un’operazione simpatia coordinata da Lotito e chi invece pensa che sia inutile in quanto la società non ha mai ascoltato le richieste dei tifosi. Per cercare di fare chiarezza, il quotidiano Il Tempo ha posto tre domande a quattro personaggi noti del mondo Lazio facenti parte della consulta, ovvero Guido Paglia, Mauro Mazza, Giancarlo Governi e Massimo Maestrelli. Queste le 3 domande con altrettante risposte:
1)Con quali finalità nasce Emozione Lazio?

Guido Paglia: “Sono uno di quelli che ha promosso fortemente questa iniziativa. Vogliamo coinvolgere il maggior numero di tifosi e, dai primi riscontri dopo il lancio dell’iniziativa, da parte dei ragazzi della Curva Nord c’è interesse e attenzione alla nostra idea”.

Mauro Mazza:Ci siamo ritrovati uniti dalla passione per la Lazio, ma soprattutto dalla paura per il momento che sta vivendo il club biancoceleste. Serve ricompattare l’ambiente biancoceleste, altrimenti sarà una continua agonia”.

Giancarlo Governi:L’idea è stata dello storico dirigente Angelo Tonello, che ha deciso di radunare gli amici di sempre: Ci siamo chiesti: ma perché dobbiamo abbandonare la nostra passione biancoceleste nonostante il momento difficile”.

Massimo Maestrelli: “I motivi sono tanti, nasce da un malessere generale dei tifosi laziali: dallo stadio vuoto, alla contestazione alla società alle delusioni sportive. Si vuole far tornare passione ed entusiasmo”.

2)Che cosa risponde alle polemiche nate intorno all’iniziativa?

Guido Paglia: “Chi ha letto bene il comunicato dell’iniziativa, sa che per noi viene prima di tutto il bene della Lazio. Gli altri invece vogliono solo alimentare il loro ego ipertrofico”.

Mauro Mazza: “Chi ha a cuore la Lazio ci dia una mano, nessuno si deve sentire escluso. Serve l’aiuto disinteressato di tutti i laziali per riuscire a fare qualcosa”.

Giancarlo Governi:Qualcuno ha visto «Emozione Lazio» come un’iniziativa a favore del presidente Lotito. È una polemica nata da chi si è fermato a leggere soltanto il titolo”.

Massimo Maestrelli:In questi anni ho vissuto lontano dalla Lazio, non sono iscritto ai social network e non sapevo nulla delle polemiche per Emozione Lazio. In questa iniziativa non c’è alcun secondo fine o strumentalizzazione. Ma soltanto il bene essenziale, la passione laziale”.

3)Quale appello intende rivolgere a tutto il mondo biancoceleste?

Guido Paglia: “Riunifichiamo il mondo Lazio intorno alla nostra lazialità, un sentimento unico di chi ha sofferto per la passione biancoceleste in tutta la sua storia e che deve diventare la molla per riuscire in questo. In poco tempo siamo stati sommersi dalle adesioni al nostro progetto”.

Mauro Mazza: “Noi non siamo contro nessuno, ma siamo per il bene della Lazio. Vogliamo fare qualcosa di concreto per ricompattare l’ambiente e rilanciare la lazialità. Per questo il nostro intento è mettere insieme tutti quelli che hanno a cuore il club biancoceleste e la sua storia. Mi auguro che tutti riescano a cogliere il messaggio”.

Giancarlo Governi: “Il nostro scopo è soltanto quello di essere difensori della lazialità contro tutto e tutti. Per questo, se necessario, la difenderemo anche da Lotito. Tra i nostri obiettivi c’è quello di promuovere il confronto con la società, ma sarà un passo successivo. E lo incontreremo soltanto in tv, in modo che tutti possano ascoltare”.

Massimo Maestrelli: “Sbaglia chi non fa niente, siamo propositivi perché questo è il momento di ricompattarsi a prescindere dalla contestazione a Lotito e dalle delusioni sportive. Restiamo uniti e combattiamo tutti quelli che non amano la Lazio”.

Rambaudi: “Derby? Motivazioni ed attenzione faranno la differenza”

Domenica alle ore 15 allo Stadio Olimpico di Roma andrà in scena il derby della capitale, le due sfidanti arrivano alla stracittadina con stati d’animo completamente opposti. Da una parte una Lazio fiaccata dagli infortuni che dovrà fare di necessità virtù con il tecnico Pioli che dovrà rashiare il barile per mettere su un valido undici da contrapporre ai rivali, dall’altra parte i giallorossi galvanizzati dalla striscia di risultati utili conseguiti dopo l’avvicendamento del tecnico. Per presentare la sfida ai microfoni di Radio Sei è intervenuto l’ex biancoceleste Romberto Rambaudi: Purtroppo la Lazio arriva al derby con grandi problemi di formazione, in questa situazione credo sia preferibile schierare un giocatore come Mauricio su El Sharaawy, piuttosto che Patric. Il brasiliano è un marcatore puro, potrebbe fargli sentire maggiormente la pressione; dall’altra parte ammetto che sono preoccupato dallo scontro tra Braafheid e Salah. Infortuni a parte e premesso che la Roma ora ha più qualità, sono convinto che a fare la differenza in questo derby saranno le motivazioni e l’attenzione. La Lazio rispetto alla Roma non ha nulla da perdere, deve giocare in modo intelligente. Il messaggio che deve passare è che la pressione devono essere loro a gestirla, mentre la squadra di Pioli deve impostare la gara in modo che loro non prendano eccessiva consapevolezza di essere in uno stato migliore. Non devono fomentarsi”.

Sergio: “Partita aperta a qualsiasi risultato, niente è precluso”

Per parlare del derby di domenica prossima ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex biancoceleste Raffaele Sergio: “Il derby è una gara molto importante. La Lazio dovrà saper attendere il momento giusto senza buttarsi scriteriatamente all’attacco. In genere questo tipo di incontri non generano belle partite, sono sfide molto sentite. Se i biancocelesti sapranno pazientare hanno le qualità per poter avere la meglio sui rivali. Ricordo bene le emozioni che si provano anche nei giorni che precedono la gara. Già dal ritiro precampionato si sente parlare della stracittadina, ho avuto la possibilità di giocarla anche a Torino ma quello di Roma è tutta un’altra cosa. In queste gare non ci sono favoriti, i punti in classifica e tutto ciò che si è fatto prima non contano. Chi scende in campo le motivazioni le trova da solo. Qualsiasi calciatore vorrebbe giocarlo. Biglia avrà già smaltito il viaggio intercontinentale. In queste gare le energie le trovi, sono partite che ti lasciano sempre dei ricordi meravigliosi. Braafheid è un buon giocatore, spesso sottovalutato ma è molto bravo. Patric è giovane, deve ancora crescere ma in prospettiva ha notevoli margini di miglioramento. Non credo che Mauricio abbia le qualità adatte per fare il terzino, probabilmente se Pioli sta pensando a questa eventualità è perché non vuole che superi la metà campo. Non credo sia la partita adatta per fare esperimenti. A centrocampo metterei in campo uomini di quantità più che di qualità. Guardando gli elementi che si ritroveranno davanti serve forza. E’ proprio a centrocampo che sono nate le maggiori difficoltà della Lazio, quando è mancato Biglia nessuno è riuscito a sostituirlo degnamente dando equilibrio alla squadra. Davanti punterei su Keita come prima punta, è l’attaccante più in forma. I giallorossi nel reparto arretrato hanno giocatori alti ma piuttosto lenti e il senegalese potrebbe essere l’uomo giusto per impegnargli a fondo e avere la meglio. In questo momento si deve puntare sui giocatori che stanno meglio fisicamente e che hanno più motivazioni. Spalletti puntando su Perotti come falso nove è riuscito a dare equilibrio alla sua squadra. Quella giallorossa non è una squadra velocissima e se vengono attaccati senza dargli punti di riferimento possono andare in difficoltà”.

Che fine ha fatto Minala? Risponde il suo agente

Due anni fa Joseph Minala era considerato uno dei talenti in prospettiva della Primavera laziale. L’aria pugliese la scorsa stagione aveva fatto bene al camerunense che con la maglia del Bari aveva collezionato 18 presenze e 3 reti. Quest’anno ci si aspettava la conferma a Latina, ma il giocatore è finito ai margini del progetto tanto da decidere a gennaio di tornare al Bari. Tuttavia, il suo ritorno in Puglia non è stato positivo: soltanto 12 minuti giocati finora. Il suo agente Diego Tavano ha spiegato che Minala soffre di un problema al tendine d’Achille che ne ha minato la condizione fisica limitando il suo impiego. Siamo ad Aprile ed è tempo di pensare al futuro. Ecco cosa ha detto Tavano ai microfoni di lalaziosiamonoi.it: “Reputo Joseph un giocatore forte, secondo me ha caratteristiche per giocare in Serie A piuttosto che in B. Nell’eventualità che non ci fosse questa possibilità, cercheremo di rimanere nella massima serie, valutando anche opzioni all’estero. È stato un anno un po’ sfortunato, ma sono sicuro che si imporrà in Serie A, spero con la maglia della Lazio.

POLISPORTIVA – Pomposelli, Lazio Calcio a 5: “A Milano sarà difficile ma ormai bisogna tentare il tutto per tutto”

Colonna portante della formazione biancoceleste e della nazionale di Menichelli, Arianna Pomposelli, una delle giocatrici più forti del campionato italiano, domenica guiderà la sua Lazio contro una delle squadre più forti del Gold round, il Kick Off: “Metteremo in campo tutto”.

Domenica prossima il Kick Off poi l’Isolotto, due delle tre squadre più forti del campionato: “Come abbiamo sempre fatto prepareremo la partita nel miglior modo possibile. E’ chiaro che essendo le ultime giornate del Gold o la va o la spacca. In questo finale di stagione metteremo in campo tutto ciò che abbiamo”.

La compagine milanese nel Gold non ha mai perso, in che modo avere la meglio? “Sono una squadra forte, non hanno mai perso e inoltre giocano in casa. Sarà una gara difficile, sulla carta sono fortissime e lo hanno dimostrato. Cercheremo di trovare i loro punti deboli stando attenti a nostra volta a non commetterne. Come sempre cercheremo di difenderci nel modo migliore e fare goal”.

Quali sono i loro punti di forza? “Sono un grandissimo gruppo, la loro forza non dipende da un singolo elemento. Hanno molte giocatrici fortissime. Cercheremo di limitarle, soprattutto Belli e le straniere”.

Ti aspettavi un torneo così complicato? “Certo che si, ovvio che sia così se metti in un girone le otto squadre più forti del campionato. Ogni incontro è complicato e di livello. Peccato per la formula, un precampionato difficilissimo per rientrare nelle prime otto posizioni e poi si rischia di uscire dal torneo a discapito di squadre che potrebbero non essere all’altezza per sostenere scontri di questo livello”.

Passando alla nazionale italiana, quali sono i tuoi obiettivi? “Prima di tutto confermarmi ogni volta, per me riuscirci è come una vittoria. Mi piacerebbe togliermi soddisfazioni importanti, vere, prendere parte a tornei importanti, magari ad un mondiale. Ma credo sia un pensiero comune di ogni giocatrice dell’Italia e di qualsiasi altra nazionale”.

Ballotta: “Derby amaro. Pioli? Probabile che sia il suo ultimo derby”

Purtroppo allo stadio ci saranno pochi tifosi perché le due curve diserteranno la partita, quindi sarà un derby dal sapore particolare, amaro”. Definisce così il derby Marco Ballotta, ex portiere biancoceleste, al portale tuttomercatoweb. Ballotta ha poi continuato: “E’ sempre la partita dell’anno per la città di Roma ma quest’anno sarà un po’ diverso. In teoria non ci dovrebbe essere partita, perché nella Lazio c’è qualcosa che non quadra. I giocatori sono gli stessi dell’anno scorso ma non hanno rispettato le attese. Non sono più quelli di prima, forse ci vorrà qualche cambiamento, sia in panchina che nello spogliatoio. Ormai quest’anno è andato così, deve servire da lezione per ripartire più forti di prima. Ultimo derby per Pioli? Penso di sì. Purtroppo la vita degli allenatori è questa, se le cose non vanno è normale che un rapporto finisca e probabilmente il suo momento è arrivato“.

Rudiger carica la Roma: “De Rossi mi ha spiegato l’importanza del derby”

Il derby si avvicina e su Sky Sport il difensore giallorosso Antonio Rudiger ha parlato della sfida di domenica: “De Rossi mi ha parlato molto del derby facendomi capire l’importanza”. Sfida nella sfida contro il suo connazionale Miroslav Klose, che in passato ha già segnato alla Roma: E’ un giocatore che ha segnato tantissimo ma dovremo stare attenti anche a Felipe Anderson e Candreva”.

Berlusconi si schiera con i laziali contro Lotito: “Oggi la mentalità è cambiata…”

“Il presidente non è il padrone della squadra. La squadra è di tutti i tifosi”. Parola di Silvio Berlusconi ai microfoni di Teleradiopiù. Il proprietario del Milan ha così commentato quanto sta accadendo tra i tifosi laziali e il presidente Lotito, un rapporto che in questi ultimi mesi è giunto ai minimi storici. Berlusconi ha poi proseguito: “Penso sia doveroso e naturale che ci sia un dialogo, il calcio non è uno sport qualsiasi, è la metafora della vita. Auguro a Lotito e ai tifosi della Lazio di superare questo momento di distanza per costruire una squadra degna della città e della Regione”.

FORMELLO – Un sospiro di sollievo per Pioli. Importante candidatura a centrocampo…

Seduta mattutina per i biancocelesti a poco più di 48 ore dal derby. Pioli non abbandona le speranze e cercherà fino all’ultimo di recuperare  Basta e Milinkovic-Savic per la delicata sfida con la Roma, ma il pessimismo continua a dilagare. Infatti, i due serbi nemmeno questa mattina si vedono in gruppo e la loro assenza per domenica sta diventando sempre più una certezza, salvo miracoli inaspettati. L’unica buona notizia della giornata è il recupero di Patric per il ruolo di terzino destro (fermo ieri pomeriggio) è tornano ad allenarsi dopo due giorni di assenza. Lo spagnolo e Braafheid saranno i titolari della sfida di domenica, come successo contro Atalanta e Milan.

Pioli punterà ancora sul solito 4-3-3: le indicazioni di questa mattina (complice anche la situazione infortunati) sono abbastanza chiare. A centrocampo, insieme a Biglia e Parolo, dovrebbe toccare a Cataldi. Per lui sarebbe il primo derby giocato da titolare (l’anno scorso, nel derby di ritorno, entrò a 12′ dalla fine al posto di Biglia). Possibile forfait anche di Onazi: il nigeriano, rientrato dal ritiro con la sua nazionale senza aver giocato neanche un minuto,  figura nella lista degli assenti per il secondo giorno consecutivo (mancano anche Konko, Radu e Kishna). Difficilmente il nigeriano, con la sola rifinitura a disposizione, riuscirà a sfilare la maglia al giovane centrocampista romano. In attacco: sulle corsie laterali ci saranno Candreva e Felipe Anderson: il brasiliano è apparso molto carico in questi giorni e dovrà aiutare il compagno di reparto a mettere in difficoltà la Roma e, al tempo stesso, aiutare Patric e Braafheid nel contenere Salah ed El Shaarawy. Per il ruolo di centravanti si registra l’ennesimo ballottaggio stagionale: le indicazioni della mattinata, però,  riportano Klose in vantaggio su Matri nella corsa alla maglia da titolare. Il tedesco vuole lasciare il segno in quello che molto probabilmente sarà il suo ultimo derby, ma l’ex Milan si giocherà le sue chance fino all’ultimo minuto.

 

 

MERCATO – Tutte le ultime novità, reparto per reparto

Novità importanti di mercato in casa Lazio a poche ore dal derby.
Partiamo dall’attacco, dove il sogno è Huntelaar: l’olandese dello Schalke è infatti in rotta con il tecnico Breitenreiter e vuole lasciare il club. La Lazio sta dunque provando a portarlo a Roma, in un’operazione stile Miro Klose e per questo ha già avviato i contatti con il suo entourage. Nel suo contratto, infatti, è presente una clausola, che gli permetterebbe di liberarsi a parametro zero al termine di questa stagione, in anticipo sulla naturale scadenza di giugno 2017. Tale clausola però è valida solo per un ritorno all’Ajax, il club che ha lanciato nel calcio che conta il giocatore, il quale però, grazie a una ‘minaccia escamotage’, potrebbe farsi cedere comunque ad un altro club per pochi milioni. La Lazio coltiva dunque il sogno, anche se gli ostacoli non mancano: in primis l’ingaggio, che attualmente si aggira sui 3,5 milioni e che il giocatore difficilmente accetterebbe di ridursi al limite massimo fissato da Lotito di 2,5. Inoltre Huntelaar vorrebbe giocare ancora le coppe il prossimo anno e la Lazio al massimo potrebbe garantirgli il campionato. Ecco dunque che, se il 32enne optasse alla fine per un ritorno all’Ajax, libererebbe uno dei pupilli di Tare, ovvero Milik. Insomma, nell’attacco della Lazio 2016-2017 ci sarà spazio per una nuova punta. Anzi, per due: la seconda sarà infatti scelta tra Immobile (che il Torino non riscatterà a 11 milioni) e Gabbiadini (che potrebbe essere coinvolto in uno scambio con Candreva). A giugno il reparto avanzato biancoceleste avrà dunque una faccia completamente rinnovata: con Klose via, Matri che torna al Milan e Keita ancora in bilico tra permanenza e addio, a lasciare potrebbe essere anche Djordjevic, che ha offerte dalla Germania e che potrebbe essere liberato per una cifra non monstre (e in quel caso Tare farebbe un tentativo per l’altro suo pupillo Ibisevic).

A centrocampo, invece, secondo quanto rivela ‘Tuttosport’, in caso di cessione di Biglia, la Lazio si tufferebbe su Baselli, 24enne regista del Torino. Protagonista di un gran inizio di stagione, salvo poi perdersi nel calo generale della squadra, l’ex Cittadella è legato ai granata fino al 2019: per la Lazio non sarebbe dunque semplicissimo assicurarselo, ma un tesoretto ricavato dalla cessione di un big quale appunto il Principito potrebbe fare la differenza.

Infine, capitolo difesa: nelle ultime ore è circolato il nome di Jorge Merè, 19enne talentuoso stopper dello Sporting Gijon (cui è legato da un contratto fino al 2019). Può essere acquistato per una cifra intorno ai 7 milioni (nonostante una clausola rescissoria di 25, che però gli asturiani sono disposti a trattare). A quanto pare, però, la Lazio non ha ancora mosso passi ufficiali per lui, almeno a sentire le parole dell’agente ai media locali: “A quanto ne so, non c’è stata ancora nessuna offerta da parte della Lazio“. Intanto, si lavora anche per la fascia destra: il rinnovo di Konko è infatti ancora in bilico e, in caso di addio, la Lazio starebbe pensando a Zappacosta, 23enne in forza al Torino. Legato ai granata fino al 2019, non si è inserito pienamente nello scacchiere di Ventura, dove rimane spesso fuori a vantaggio di Bruno Peres. Su di lui si sono mosse le big di serie A, allettate dalla valutazione non altissima (Cairo l’ha prelevato lo scorso anno dall’Atalanta per 5 milioni): tra esse, appunto, la Lazio, che però anche in questo caso non ha ancora avuto contatti con l’entourage.

Siviglia: “Assenze un problema, ma il Derby lo vince il gruppo”

E’ stato una delle colonne difensive della Lazio di Delio Rossi, da due mesi è Direttore sportivo della Ternana, a soli due giorni dal Derby della capitale Lazio-Roma, sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento per tutti i laziali, “I Laziali Sono Qua“, è intervenuto Sebastiano Siviglia, per parlare della delicata sfida che attende i biancocelesti.

Questo è un periodo delicato per la Lazio e per la città di Roma, sarà una partita anomala, con pochissimi tifosi: “Il Derby si merita sicuramente di meglio, è una partita che coinvolge i sentimenti di una città intera. E’ un dispiacere, sarà un Derby giocato, ma non vissuto come in passato. La stracittadina è una gara speciale, particolare, ma purtroppo questa situazione porterà ad una partita triste. Mi auguro comunque che i giocatori biancocelesti non risentano di questa situazione e diano il massimo per portare a casa una vittoria importantissima“.

La Lazio in questa stagione ha avuto grandi problemi di infortuni e assenze, soprattutto in difesa, ma forse in queste partite la tecnica lascia spazio alle motivazioni: “Ho vissuto Derby in cui eravamo in grande emergenza, ricordo un 3-1 con Talamonti-Giannichedda come coppia difensiva e i fratelli Filippini come terzini…Questo ci fa capire che è una partita particolare e nelle difficoltà si alza il livello di attenzione da parte di tutti. Si tira fuori qualcosa in più che magari può compensare le lacune. Se la squadra macina può mettere una pezza alle tante assenze. La Lazio ha dovuto ovviare alla mancanza di De Vrij, difensore di spessore; lo stesso Gentiletti dopo l’infortunio al ginocchio non ha confermato quanto fatto vedere lo scorso anno; Hoedt mi pare un buon difensore, ma ancora giovane; Bisevac è un uomo di esperienza e qualità e anche Mauricio nonostante tutto non è un pessimo difensore“.

Queste partite si vincono anche con il carattere e la personalità, alcuni giocatori dovrebbero trainare la squadra: “Credo Klose sia uno di quei giocatori che ha dalla sua una storia e una qualità importante, dipende da come arriverà al match. Il tedesco è uno di quegli attaccanti che in queste partite timbra sempre presente. Lo stesso Parolo è un giocatore di grande personalità. Ma in definitiva credo che serve una comunità d’intenti, è il gruppo che vince partite di questo tipo“.

E’ difficile spiegare la differenza di rendimento di alcuni giocatori tra squadra di club e Nazionale: “La condizione fisica e psicologica dell’atleta dovrebbe essere la stessa in tutte le occasioni. Sicuramente sono due contesti diversi, in Nazionale si respira aria nuova che potrebbe essere stimolante. Non saprei spiegare comunque questa differenza di prestazioni, forse è una questione di stimoli. Chi mi ha deluso quest’anno? Mi viene da pensare a Keita e Felipe Anderson, da loro mi sarei aspettato delle conferme dopo la stagione precedente, ma così non è stato. Non mi spiego questa situazione, ma spero possano fare un buon finale di stagione“.

Sui punti deboli della Roma: “Potrebbe essere indicativa la loro partita contro l’Inter. I nerazzurri sono stati bravi ad attaccare sugli esterni. Nella squadra di Spalletti gli esterni bassi tendono ad alzarsi molto ed è in quel punto che bisogna attaccarli nelle ripartenze. I giallorossi sono ua squadra offensiva, bisognerà lavorare molto bene nelle ripartenze, attaccandoli nella zona tra il terzino ed il centrale difensivo“.

L’attuale gestione della Lazio non sembra voler costruire un futuro importante: “Facendo un’analisi ad ampio raggio, sotto l’aspetto dei risultati in quest’ultimo periodo c’è stata una flessione. Sotto l’aspetto gestionale direi che rispetto a 12 anni fa c’è stato un salto in avanti, la società è molto più solida. E’ normale che pensando al 2000 è tutta un’altra storia…Bisogna riconoscere una crescita, soprattutto nello spessore della squadra, ma allo stesso tempo è comprensibile che ci si aspetti un salto di qualità, che però non può essere immediato. La crescita non è stata continua, ci sono state delle flessioni, ma credo siano fisiologiche“.

Sul campionato: “Dire che mi ha impressionato Sarri penso sia quasi banale, Ha cambiato il volto di alcuni giocatori, come Higuain, quest’anno straordinario; lo stesso Koulibaly è passato da buon difensore a vera e propria colonna. La Fiorentina mi ha colpito molto, con Paulo Sousa e il suo 4-2-3-1 innovativo. Una buona squadra in cui Kalinic si è dimostrato un ottimo calciatore. Infine il Sassuolo, che con Di Francesco continua a fare un grande lavoro. Una squadra formata non da campioni, ma che riesce sempre ad esprimere un ottimo calcio. Credo Di Francesco meriti palcoscenici importanti“.

Giulio Piras

Cardinale Bertone: “30 cardinali hanno case più belle”. Suo l’attico da 300 metri quadri

Il Cardinale Tarcisio Bertone risponde picche a chi lo accusa circa il suo attico e in un’intervista al Corriere della Sera si difende dalle accuse dopo la decisione del Vaticano di aprire un’indagine a carico di due ex manager dell’Ospedale Bambino Gesù: “Guardi, fosse per me potevo pure tornarmene al mio paese, però qui ho ancora del lavoro, del resto sono quarant’anni che presto servizio in Vaticano, e poi sarebbe come dargliela vinta a tutti quelli che mi attaccano, agli avversari che vogliono solo quello”.

La ‘casa’, se così si può chiamare, gli è stata assegnata dal Governatorato e si reputa non colpevole se è di 300 metri quadri, e non 700, anche perché all’epoca della sua costruzione le facevano grandi. Poi precisa di essere a conoscenre di ‘appartamentini’ con Cardinali da custodi, di perimetri ‘ben’ più grandi: “Mi fu assegnato d’accordo col Governatorato e col Papa. Non è questione di grande o piccolo: era libero questo. Del resto le metrature degli appartamenti disponibili tendono ad essere ampie, ai tempi li facevano così. Ci sarà una trentina di cardinali che vive in appartamenti anche più grandi. D’altra parte che si può fare, ricavarne monolocali? Si ha idea di quanto costerebbe”.

Riguardo il famoso ‘attico’, il Cardinale precisa: “Se penso a tutto quello che è stato scritto… L’attico che non è un attico, per dire: io sto sotto, al terzo piano. Il terrazzo è condominiale, ci passeggiano tutti gli inquilini. Mi hanno anche ringraziato per i lavori. Li ho fatti perché era così disastrato che filtrava l’acqua, quando già ci abitavo mi pioveva in camera da letto”.

In merito alle svariate fatture Bertone si difende nuovamente: “Proprio così, secondo le fatture che mi aveva mandato il Governatorato. Solo dopo sono saltati fuori pagamenti ulteriori, si parlava di duecentomila e adesso vedo che sarebbero addirittura 422 mila euro, più del doppio. Di queste manovre, di questa filiera di pagamenti io non sapevo assolutamente nulla. Leggo di fatturazioni fuori dall’Italia, è stranissimo che si combini una manovra simile”.

 

L’ERBA DEL VICINO – Totti: “Gioco gratis”. Pallotta: “No, grazie”

In casa Roma la questione della gestione di Francesco Totti è sempre in primo piano, anche se attualmente il derby è la priorità su tutto. Il numero 10 giallorosso ha proposto, con una mossa decisa e azzardata di voler continuare a giocare ancora un altro anno gratuitamente.

“Gioco gratis un altro anno” – Avrebbe proposto alla società il trentanovenne, in scadenza di contratto il 30 Giugno. Quindi l’idea di prolungare il contratto per altri 12 mesi senza prendere un centesimo, come fece anni fa Damiano Tommasi.

PALLOTTA – Dal canto suo il presidente americano ha rimandato al mittente l’offerta, considerando il futuro di Totti soltanto a livello dirigenziale, come ambasciatore della società e non più giocatore.

I manager Baldissoni e Zanzi volati mercoledì a Boston torneranno con la certezza definitiva della scelta del presidente, che chiuderà così dopo 23 anni di calcio giocato.

RASSEGNA STAMPA – Problemi di formazione per Pioli, in arrivo un’altra defezione

In vista del derby di domenica si potrebbe aggiungere un altro nome alla lista di indisponibili per Mister Pioli come confermato dal Corriere dello Sport, stiamo parlando di Patric, terzino destro che avrebbe dovuto giocare e sostituire Dusain Basta. Ieri pomeriggio non si è allenato con i compagni ha svolto un lavoro differenziato in palestra.

ALTERNATIVA – In caso di defezione è pronta l’alternativa, l’adattamento di Mauricio sulla corsia di competenza di Patric.

NAZIONALI – Stanno rientrando a poco a poco dalle rispettive nazionali i giocatori della Lazio, e Lucas Biglia è stato l’ultima. Rientrato nella notte e presenza certa domenica. Manca all’appello soltanto Eddy Onazi. Restano da valutare, invece, le condizioni di Basta e Milinkovic, che stanno recuperando gradualmente da un fastidio al polpaccio.

ROMA – Via del Corso, i Nas fanno chiudere ‘rinomato’ ristorante. Scarafaggi e pulizia carente

I requisiti igienico-sanitari mietono un’altra vittima nel mondo della ristorazione romana: stiamo parlando del noto ristorante ‘Gusto’ in via Augusto Imperatore. I recenti controlli su larga scala fatti ultimamente dai Nas per la verifica del rispetto delle norme igieniche ha portato alla chiusura di non poche attività e quest’ultima è soltanto un’altra tacca per i militari del Nucleo antisofisticazione.

I FATTI – Questo giovedì il blitz nel noto ristorante romano: le irregolarità riguardavano pulizia carente, macchinari un po’ datati e presenza di scarafaggi (nei pressi della cucina). Il blitz è stato effettuato assieme agli uomini dell’ispettorato del lavoro e alla Asl Roma1. A Gusto è stata elevata una sanzione solo amministrativa di circa 3mila euro e una chiusura temporanea.

A TRASTEVERE INVECE – Un altro ristorante torchiato prima di Pasqua, che presentava una situazione più grave (con escrementi di insetti e scarafaggi ‘anche’ in cucina), è stato fatto chiudere dai carabinieri dei Nas e la Asl Roma1. Stiamo parlando de La Villetta, in un vicolo del Buco a Trastevere. In vista anche una denuncia penale per cattiva conservazione degli alimenti e sequestri, per controlli, di 100 kg di cibo.

 

LAZIO SOCIAL – Felipe Anderson e la sua grande voglia di vincere il derby

AGGIORNAMENTO DEL 1 APRILE ORE 8:30 – A Roma non si parla d’altro già da due settimane. La sosta per le Nazionali non ha distratto i tifosi, l’argomento derby è sempre il più caldo. In casa Lazio la consapevolezza è quella di non poter sbagliare: visti i risultati fallimentari, vincere la stracittadina è l’ultimo obiettivo rimasto. Felipe Anderson lo sa e sembra sempre più pronto ad affrontare questa sfida, contro i rivali giallorossi. Questo è almeno quello che dichiara sul suo profilo ufficiale Instagram, vuole lasciare il segno nella prossima stracittadina: “Carico per il derby e per il finale di stagione”. La speranza è che sia lui che i sui compagni riescano a trasformare sul campo almeno una volta queste parole che tante volte i tifosi hanno sentito in questa stagione.

Carico per il Derby e per il finale di stagione con le nuove @adidasfootball! #X15 #BeTheDifference #quebreabanca

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

E’ tornato dagli impegni con il la Nazionale U23 del Brasile con tanto entusiasmo e determinazione. Risorse preziosissime da impiegare immediatamente nel prossimo derby della Capitale. Ha voglia di vincere il suo primo derby Felipe Anderson, dopo esserci andato molto vicino la scorsa stagione nel momento in cui cui trasformava in oro tutto quello che toccava.Vuole regalare ai tifosi un grande risultato contro gli eterni rivali dopo una stagione piuttosto avara di soddisfazioni. A giudicare dal messaggio lanciato da FA10 sul proprio profilo Instagram, lo spirito a quattro giorni dalla partita clou di questo finale di stagione, sembra proprio quello giusto: “Tornato a casa con molta voglia di vincere…”.

Tornato a casa con molta voglia di vincere… 👊🏽⚽️🙌🏽

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

1 Aprile – In edicola arriva Linus

Il primo aprile del 1965 nelle edicole, fondata da Giovanni Gandini e pubblicata da Milano Libri, arriva la più importante rivista dei fumetti italiani: Linus. L’albo “linus n. 1″ viene per la prima volta distribuito nelle edicole al costo di 300 lire. Fa il suo esordio con una bella copertina verde che ci propone Linus – uno dei principali protagonisti dei Peanuts di Schulz – con la sua inseparabile coperta ed il pollice in bocca. Sopra il nome della rivista una piccola indicazione del suo campo d’interesse, che sarà poi nel corso degli anni sempre più amplio e vario. Sotto il nome della rivista un breve sunto dei fumetti ospitati (“Le storie di Charlie Brown e Li’l Abner e un episodio completo di Braccio di Ferro“). All’apertura dell’albo un trafiletto che descrive l’obiettivo della rivista, quello di pubblicare fumetti di buona qualità senza pregiudizi intellettualistici, ossia  sia fumetti classici che nuovi e ancora ignoti ai lettori, proposti assieme ad articoli ed approfondimenti. Subito dopo una interessante intervista di Umberto Eco ad Elio Vittorini e Oreste Del Buono in cui i tre intellettuali discutono di fumetti e di Charlie Brown. Quindi i fumetti, per prime le strisce dei Peanuts, precedute dalla presentazione dei principali personaggi nati dalla fantasia di Schulz. E’ proposta innanzitutto una pagina di strisce del 1950, per far conoscere al pubblico com’erano i Peanuts degli esordi, dopodichè una selezione di strisce più recenti. La striscia successiva è il Braccio di Ferro di Segar, con l’episodio Braccio di Ferro e le arpìe del 1939. Il terzo fumetto, grottesco e surreale, è Li’l Abner di Al Capp, umorismo intelligente e satira pungente. E’ la volta poi di alcuni articoli dedicati ai fumetti. Infine è la volta delle strisce poetiche del Krazy Kat di Herriman. Al termine del fumetto una pubblicità mostra  ai lettori il secondo numero di Linus.

1 aprile 1976 – Steve Jobs dà vita al suo impero

L’1 aprile 1976 in un garage tre giovani ragazzi, Steve Paul Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne (socio di minoranza), fondarono la Apple Computer Company. Una grande azienda statunitense produttrice di computer, dispositivi multimediali e sistemi operativi, con sede a Cupertino, nello Stato della California, e attualmente una delle aziende di computer più conosciute al mondo. Grazie all’ingegno dei tre la Apple Computer ha cambiato la storia dell’informatica e certamente anche il modo in cui siamo abituati a rapportarci con la tecnologia. Il primo prodotto progettato è Apple I, che fa il suo debutto all’Homebrew Computer Club di Palo Alto sin dal primo mese di attività della società. Il computer è equipaggiato con una CPU Mos Technology 6502 di 1MHz e di una RAM da 8 KB, ma quello che lo rende davvero speciale è proprio il modo in cui è stato messo in vendita. In genere i computer in uso erano dotati di un kit di montaggio, mentre Apple I è formato invece da una scheda madre già collegata all’interno. Coloro che acquistano il computer devono dotarsi separatamente di un alimentatore, un case (la struttura esterna del pc), un monitor e una tastiera. Promuovere il nuovo prodotto per i tre soci non è facile, in quanto il Bit Shop, catena informatica marchiata USA, al momento dell’ordine dei suoi primi 50 computer, per metterli in vendita chiede che siano completi degli altri accessori che servono, mentre l’intento dei tre ideatori era quello di produrre solo le schede. Problema non di poco conto che crea tensioni all’interno dell’azienda, portando addirittura il socio di minoranza a cedere le sue quote. I due soci rimasti riescono a far fronte alle richieste del mercato ma si rendono conto che hanno bisogno di essere affiancati a qualcuno in grado di saper gestire la parte amministrativa. Ruolo che in seguito viene affidato a Clifford “Mike” Makkuula Jr, imprenditore che decide di investire nell’idea di Jobs e Wozniak, e proprio con il suo aiuto sostituiscono ufficialmente la Apple Computer Corporate il 3 gennaio 1977 con la Apple Computer Inc.. Dopo quasi sei mesi dall’avvio della nuova società, lanciano un nuovo progetto, Apple II, che rappresenta una sorta di evoluzione del vecchio Apple I ed è considerato sicuramente il primo pc di successo. Il computer, dotato di una scocca in plastica, oltre alla famosa scheda, e di una grafica a colori, presenta anche la Ram potenziata fino a 12 KB. Prodotto che viene realizzato fino al 1980 e che vende oltre un milione di pezzi al costo di 1.195 dollari escluso il monitor. E’ in questo periodo nasce il famoso logo con la mela morsicata, caratterizzato dal fatto di essere colorato con i toni dell’arcobaleno invertiti. Nel 1980 debutta Apple III, il primo pc interamente prodotto da Apple, ma non raccoglie il successo sperato per via del suo prezzo spropositato che varia tra i 4.000 e i 7.800 dollari: una cifra davvero enorme per l’epoca. I fondatori nonostante il cattivo risultato ottenuto decidono di quotare in borsa l’azienda, vera tappa che determina la crescita della società. Nel 1984 esordisce il primo Macintosh (modello 128 K), lanciato sul mercato il 24 gennaio con una operazione commerciale geniale, sfruttando l’audience del diciottesimo SuperBowl. Da questo però iniziano i problemi per Apple perché le vendite non stabilizzano il fatturato, i due fondatori arrivano ai ferri corti e nel 1985 Jobs viene completamente estromesso dalla società. L’azienda inoltre commette un altro grave errore, che pagherà in seguito caro, concedendo l’utilizzo di alcuni elementi grafici del Macintosh a Microsoft, in cambio di una versione di Word ed Excel compatibile con i computer di loro produzione. Nel frattempo Steve Jobs non si arrende e fonda una nuova società, la NeXT Inc.. Apple entra totalmente in crisi e a metà degli anni novanta la situazione sembra davvero disperata ma, grazie all’acquisto della NeXT Computer, Inc. Jobs riesce a rientrare in società. In pochi anni grazie a lui l’azienda torna ai vertici e raggiunge un successo senza precedenti. Il 16 settembre 1997 gli viene affidato ufficialmente l’incarico di lanciare la società nell’olimpo della tecnologia e da quel momento ne assume il pieno controllo. Apple inizia così a crescere: nel 2000 presenta il sistema operativo Mac Os X, nel 2001 apre gli Apple Store e lancia il lettore musicale iPod e nel 2007 arriva anche l’iPhone e, qualche anno dopo l’iPad.

Rinnovo Biglia, parla l’agente: “E’ un momento cruciale, presto sarà fatta chiarezza…”

A fine campionato sarà rivoluzione ma sarà inevitabile partire da alcune colonne portanti della squadra. Molti si chiedono se tra i punti di partenza della nuova Lazio ci sarà anche lui, il faro del centrocampo biancoceleste, Lucas Biglia. L’argentino è in cima alla lista dei desideri di molti club e a quasi 30 anni è normale che vorrebbe giocare la Champions da protagonista, cosa che la Lazio sicuramente al momento non può garantirgli. E’ anche vero però che, come lui stesso ha detto, a Roma sta benissimo quindi una sua partenza a Giugno non è ancora così scontata. La Lazio vorrebbe tenerlo con un ingaggio da Top Player, ma tanti fattori incideranno sul futuro del capitano biancoceleste. Per approfondire la situazione attorno al giocatore, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com proprio l’agente del capitano biancoceleste, Enzo MontepaoneNiente è stato ancora deciso in via definitiva. Siamo in un momento cruciale per il suo futuro e presto sarà fatta chiarezza“. Su un eventuale incontro con la dirigenza biancoceleste a breve ha così risposto: “Posso dirvi che mi trovo già in Europa. Nelle prossime settimane incontrerò la dirigenza biancoceleste ed entrambe le parti presenteranno la propria situazione”. Non si sbilancia però sulle percentuali di rinnovo: “Non posso sbilanciarmi. Ripeto, questa è la fase clou delle trattative“.