Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 l’ex attaccante biancoceleste Paolo Mandelli:
“La Lazio è una squadra in salute che sta cercando convinzione con il prosieguo del campionato. A Napoli è stato un bel test: quando si va in svantaggio con squadre così, è difficile recuperare. La Lazio invece ha reagito e ha portato via un prezioso pareggio. Il Napoli non è una squadra facile da affrontare, tende a fare la partita e a creare molto. Ha qualche punto in meno rispetto a quanto mostrato; la Lazio è stata brava a non concedere tante occasioni e a ripartire bene con Immobile e Keita. È stata una prova di maturità. Dal punto di vista tecnico, la Lazio ha qualcosa in meno rispetto alle altre squadre dirette concorrenti ma ha dalla sua tanto entusiasmo e la forza di aver trovato convinzioni. Nel calcio questo a volte può fare la differenza. I biancocelesti se la possono giocare tranquillamente alla pari con Fiorentina, Inter, Milan e Napoli per il terzo posto. Inzaghi ha una percentuale alta nel tasso di crescita della squadra. Non è semplice creare un gruppo. Io ho giocato in squadre nelle quali all’esterno eravamo tutti amici ma non lo eravamo dentro al campo; a volte invece in campo c’era unità e ci si divertiva mentre fuori non si stava insieme. È importante essere uniti sul rettangolo di gioco. A volte manca quell’energia positiva che fa rendere ognuno al massimo e l’allenatore deve solo coordinare tutto questo. Il tecnico deve fare in modo che si crei il giusto clima così che il giocatore si diverta a sudare e abbia chiaro quello che è l’obiettivo comune. Se chi non gioca mostra indifferenza, questo è uno stimolo che viene a mancare. Quando tra i giocatori c’è una concorrenza leale, allora queste componenti positive si vanno a completare. Difficile capire perché a volte non ci si diverta, a volte situazioni simili scattano da sole. Per giocatori affermati, per i quali soldi e fama non sono più un problema, non ci sono grosse motivazioni. Ma anche se si è grande, è importante avere dentro di sé la voglia di divertirsi e di condividere con la squadra la vittoria e la sconfitta, sempre nel modo giusto. Così si fa la differenza in campo. Le squadre che sono libere di testa si notano. Non avere le coppe può contare, la situazione ad esempio a Sassuolo è complicata. I giocatori subiscono un elevato dispendio di energie sia fisiche che mentali; inoltre aumentano i rischi di infortunio. Quando invece non si hanno impegni infrasettimanali le fatiche sono inferiori e ciò consente a una squadra di recuperare e ricaricarsi meglio e di preparare nel modo più appropriato la prossima partita. L’ambiente può condizionare sia in positivo che in negativo. Gruppo e squadra devono trascinare tutti nella direzione giusta. Questo a volte può fare la differenza. Ogni anno c’è qualche situazione negativa ma il gruppo deve essere forte e bravo a superare tali difficoltà. Prossimi impegni? Genoa e Palermo sono gare alla portata, il calendario dà una bella occasione per fare bottino pieno e dare uno strappo importante in classifica. Questo i giocatori lo sanno”.

Non sono tardati ad arrivare infatti i nomi dei primi giocatori biancocelesti accostati ai nerazzurri. 
Secondo nome biancoceleste accostato all’Inter, secondo quanto riportato da Premium Sport, è quello di Marco Parolo: il centrocampista di Gallarate è considerato per caratteristiche il tassello che manca nella rosa nerazzurra, un giocatore che davanti la difesa potrebbe dare un apporto importante.
Ultimo dei nomi avvicinati alla nuova Inter di Pioli in ordine di tempo è quello di Felipe Anderson: secondo SportMediaset, l’agente del giocatore Kia Joorabchian avrebbe offerto il numero 10 della Lazio ai nerazzurri. Operazione molto difficile dato che Lotito valuta il gioiello brasiliano circa 50 milioni di Euro…
