Alla vigilia di Udinese Lazio, come di consueto ha parlato in conferenza stampa mister Inzaghi. Queste le sue parole:
Che partita sarà domani?
“Sarà una partita difficile, abbiamo visto in questi giorni l’Udinese, la affronteremo nel migliore dei modi. Ci sono mancate le due vittorie consecutive e spero arrivino ora”.
Cambierai ancora modulo?
“Vediamo cosa succederà ma i ragazzi stanno lavorando bene. Per poter giocare sempre nello stesso modo non dovremmo avere infortuni, i ragazzi poi mi mettono dei dubbi durante la settimana. Gli infortuni possono capitare, ci sarà da conviverci. Ci mancheranno giocatori importanti ma dobbiamo essere più forti di tutto e tutti”.
Quanto pesa l’assenza di Biglia?
“Biglia nel suo ruolo è tra i più bravi in Europa, è infortunato e dovremo cercare di farne a meno. Sarà difficile ma questa squadra ha già dimostrato di poter far bene in sua assenza. Con la sosta arriveremo alla metà del tempo di recupero per Lucas”.
Domani tornerai alla difesa a 4?
“Abbiamo provato la difesa a quattro poi abbiamo riprovato quella a cinque con Radu e Felipe. Abbiamo tante opzioni perché Patric può giocare tranquillamente nei tre di difesa, potremo anche cambiare. I ragazzi sono maturi e possono interpretare bene la gara a prescindere dal modulo.
Verrà preso qualcuno per sostituire Biglia?
“Non abbiamo mai parlato di svincolati con la società. Marchetti e Basta recupereranno con la sosta, mentre Bastos e Biglia avranno bisogno di qualche giorno in più”.
La Lazio è quarta a pari punti con Roma e Milan. Te l’aspettavi?
“Il calendario, fino a questo momento, non è stato semplice: abbiamo avuto tre trasferte difficili e siamo stati molto bravi nelle partite casalinghe. Non meritavamo di perdere con la Juve, ma i 10 punti penso siano giusti. Contro l’Empoli se avessimo preso un gol non avremmo vinto e per questo sono soddisfatto. Andiamo ad Udine per provare a vincere la seconda partita consecutiva. La squadra di Iachini ci renderà la vita difficile ma dobbiamo conquistare i tre punti”.
Ai fini del gioco, quanto ha pesato l’assenza di Biglia?
“Contro l’Empoli abbiamo avuto poco possesso ma è mancato Biglia. Ci sono altri giocatori che hanno l’obbligo di farsi vedere e di farsi servire il pallone”.
La Lazio subisce molti gol in trasferta (6 finora, ndr), la cosa ti preoccupa?
“Domani dovremo cercare di non subire gol, essere aggressivi perché abbiamo lavorato bene, sappiamo cosa fare nelle due fasi di gioco. L’Udinese sarà ferita dalla sconfitta anche se non meritava negli ultimi 20 minuti. Sono fiducioso perché la squadra sta bene sia mentalmente sia fisicamente”.
Patric?
“Ha avuto un problemino ma è a disposizione. È un giocatore che si allena sempre bene e quando viene chiamato in causa, come lo scorso anno nelle mie prime due panchine, fa benissimo. È un ragazzo propositivo che si fa ben volere. Si è meritato una chance”.
C’è scetticismo intorno alla squadra, la cosa ti infastidisce?
“Lo scetticismo ci sta, sono 17 anni che sono qui. So dove c’è la critica costruttiva e dove quella prevenuta. Capisco da dove arrivano le critiche e so quali devo ascoltare. Altre critiche non mi toccano. Quelle giuste ci aiutano a crescere. Dopo la vittoria contro l’Empoli mi sarei aspettato qualche elogio in più ma nel secondo tempo non abbiamo fatto bene. Era la terza gara della settimana con tanti infortunati importanti ma come ho detto prima avevamo davanti una squadra buona. A volte bisognerebbe riflettere un pochino tutti quanti. Accetto le critiche ma di volta in volta toccherà a me capire quali sono quelle costruttive e quali no”.
Che ne pensi degli attaccanti?
“Gli attaccanti sono tutti importanti. Se Keita sta bene può giocare 90 minuti a grandissimo livello. Ci ho puntato a occhi chiusi l’anno scorso, mai nessuno gli aveva fatto giocare sette partite consecutive. Sta lavorando sempre meglio e sta aumentando la sua autonomia. Prima entrava facendo la differenza, come contro Chievo e Pescara, nella sfida di domenica scorsa contro l’Empoli al 65’ ho avuto l’impressione che avesse dato tutto. Ha lavorato molto in questa settimana e domani ripartirà titolare aumentando il suo minutaggio. Immobile e Djordjevic è un piacere vederli lavorare. Luis Alberto e Kishna stanno crescendo. Lombardi ha avuto un’opportunità a Bergamo ed ha esordito in casa fornendo il cross per il raddoppio di Lulic”.
Domani l’obiettivo è la vittoria?
“Abbiamo lavorato duro per avere 10 punti ma dobbiamo crescere perché la gente si attende tanto da noi. Dobbiamo fare il salto di qualità contro l’Udinese”.
Rivedremo il 4-3-3?
“C’è la possibilità di tornare al 4-3-3 ma oggi abbiamo provato anche la difesa a 5. Ogni partita è diversa dalle altre, domani faremo un altro allenamento e deciderò dopo pranzo”.
Per Cataldi è una bocciatura?
“Cataldi sta lavorando, ha giocato bene quando è stato chiamato in causa, può ritagliarsi un ruolo molto importante. Sono contento di lui ma ho provato anche Parolo e abbiamo delle alternative. Patric può giocare anche nella difesa a tre. Mi prendo del tempo per decidere ma affronteremo l’Udinese nel migliore dei modi”.
Contro l’Empoli, la Lazio è calata nel secondo tempo. Come mai?
“Secondo me abbiamo pagato a livello fisico contro l’Empoli e ci siamo abbassati troppo. Abbiamo trovato una squadra che faceva tantissimo possesso palla e in queste partite bisogna tenere il pallino del gioco”.

Il 30 settembre 1964 nasce in Umbria a Città di Castello, in prov. di Perugia, Monica Bellucci. Dopo la maturità classica si iscrive a giurisprudenza per diventare avvocato ma nel frattempo, con l’intento di pagarsi gli studi, entra a far parte del mondo della moda, mondo che la assorbe in una molteplicità di impegni. Nel giro di un paio di anni lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera, che prende il volo nel 1988 quando Monica si trasferisce a Milano per entrare a far parte della famosa agenzia “Elite”, conquistando in breve tempo le copertine delle maggiori riviste di moda. A Parigi la rivista “Elle” le dedica diverse copertine e la consacra al mondo internazionale delle top model. Un anno dopo debutta a New York fotografata da Richard Avedon per una campagna della Revlon e, inoltre, diventa la protagonista di una serie di campagne per Dolce e Gabbana, che la eleggono quale vera e propria icona della donna mediterranea. Ma alla Bellucci il ruolo di modella va stretto e nel 1990 tenta la strada della recitazione.
Poco tempo prima aveva incontrato Enrico e Carlo Vanzina che, colpito dal suo sguardo e dal suo fisico mozzafiato, la presenta a Dino Risi. Ed è proprio con Risi che nel 1991 gira il film TV “Vita coi figli”, assieme a uno straordinario Giancarlo Giannini. Quell’esperienza, anche se solo televisiva, le apre molte porte e la Bellucci comincia a capire che il cinema può diventare davvero un sogno realizzabile. Sempre nel 1991 è protagonista de “La riffa” e interprete di “Ostinato destino”. Nel 1992 il gran salto internazionale che la proietta direttamente ad Hollywood: ottiene infatti una parte nel “Dracula” di Francis Ford Coppola. Sempre nel 1992 gira “Briganti” e “La Bibbia”. Nel 1994 gira “Palla di Neve”. Nel 1995 è la protagonista del film “L’appartement”, dove conosce l’attore Vincent Cassel, suo futuro marito e compagno in numerose pellicole, come “Méditerranées” e “Come mi vuoi”. Nel 1996 la Francia le assegna un “Cesar” come miglior giovane attrice promessa per il ruolo nel film “L’appartamento”. Nel 1996 è co-protagonista in “Le doberman”. Nel 1997 “L’ultimo capodanno” di Marco Risi, per il quale l’anno successivo riceve il Golden Globe, premio della critica straniera come miglior attrice italiana.
Nel 1998 gira la commedia noir “Comme un poisson hors de l’eau”. In Spagna ottiene un grande successo di pubblico con il film “A los que aman”. Sempre nel 1998 gira come protagonista femminile il film noir “Frank Spadone” e un cortometraggio a Londra dal titolo “That certain something” recitando in inglese. Tra il 1999 e il 2000 è la volta di “Under Suspicion” e “Malena”. Nel 2003 torna alla ribalta a livello mondiale per la sua interpretazione di Persefone in “Matrix Reloaded”, il secondo capitolo della saga fantascientifica. Nel 2004 gira la “Passione di Cristo”, di Mel Gibson, dove interpreta Maria Maddalena.
Nel 1965 Renato Zero incide i suoi primi brani (“Tu”, “Sì”, “Il deserto”, “La solitudine”) che non verranno mai pubblicati. Nel 1967, prodotto da Gianni Boncompagni, pubblica il suo primo 45 giri: “Non basta sai/In mezzo ai guai”. Lavora anche a teatro nel musical “Orfeo 9”, al cinema come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (“Satyricon” e “Casanova”) e, inoltre, fa parte del cast della versione italiana del musical “Hair”, assieme anche a Loredana Berté e Teo Teocoli. Nei primi anni settanta caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, Renato propone il suo personaggio provocatorio ed alternativo. Zero racconta la sua figura in brani come “Mi vendo” e, in genere, l’intero album Zerofobia, da “Morire qui” a “La trappola”, da “L’ambulanza” a “Il cielo”.
Nel disco c’è anche una cover in italiano di “Dreamer” dei Supertramp: “Sgualdrina”. Successivamente con Zerolandia scrive pezzi come “Triangolo”, “Fermo posta” e “Sbattiamoci”, che si fondono e si completano con messaggi anti-aborto, che erano già presenti anche nei primi album (“Sogni nel buio”), anti-droga (“La tua idea”, “Non passerà”, “Uomo no” e “L’altra bianca”) e contro il sesso troppo facile (“Sesso o esse”).
Il termine sarebbe nato nel 1980 a Viareggio quando mentre si spostava in auto assediato dai fan che gli sfrecciavano intorno con i motorini, disse: “Sembrano tanti sorci“. Nel 1981 dedica ai suoi fan il brano “I figli della topa”, inserito nell’album “Artide Antartide” e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno dopo, organizzò le “Sorciadi”, partecipando personalmente alla premiazione dei vincitori.
