La FIGC tramite un comunicato ha annunciato che il 15 novembre si sfideranno a Milano in amichevole Italia e Germania:
“Sarà lo Stadio ‘Giuseppe Meazza’ di Milano ad ospitare martedì 15 novembre l’amichevole tra Italia e Germania, che si affronteranno di nuovo a quattro mesi di distanza dal match valido per i quarti di finale di EURO 2016 vinto dai tedeschi ai calci di rigore.
Sarà il 35° confronto tra le due nazionali, con un bilancio favorevole all’Italia con 15 vittorie, 11 pareggi e 8 sconfitte. Tante le partite che hanno fatto la storia del nostro calcio: si va dalla prima sfida vinta 3-1 dagli Azzurri il 1° gennaio del 1923, all’indimenticabile 4-3 di Città del Messico nel ’70, dal 3-1 nella finale del Mundial ‘82, al 2-0 nella semifinale del Mondiale 2006. Il resto è storia recente, con la doppietta di Balotelli a regalare alla Nazionale di Cesare Prandelli la qualificazione alla finalissima di EURO 2012 e il successo ai rigori di Neuer e compagni a Bordeaux nei quarti di finale dell’Europeo francese.
Sono invece 55 gli incontri disputati dall’Italia a Milano, dove il 15 maggio 1910, all’Arena Civica, la Nazionale giocò la prima gara della sua storia (successo per 6-2 sulla Francia). Lo Stadio ‘Meazza’ è un vero e proprio amuleto per la Nazionale, considerando che le uniche due partite perse dagli Azzurri a Milano (nel 1911 e nel 1925) sono state disputate all’Arena Civica e sul terreno di gioco di ‘Campo Milan’.
L’ultimo precedente a Milano è del 16 novembre 2014, 1-1 con la Croazia in un match valido per le qualificazioni a EURO 2016. Risale invece al 15 novembre 2013 l’ultima gara disputata con la Germania a Milano, un’amichevole terminata 1-1 in virtù delle reti messe a segno da Hummels e Abate”.

Figlio d’arte e con una nonna insegnante di dizione ha iniziato a frequentare le sale di doppiaggio ad appena cinque anni, quando diede la sua voce al bambino di “Roma città aperta”. Era proprio la nonna che da dietro le quinte gli insegnava le battute. Crescendo si è dedicato al teatro, dove è apparso accanto a Walter Chiari, e soprattutto al cinema, non soltanto come doppiatore. Ha preso parte a un gran numero di pellicole a basso costo, in particolare i cosiddetti “musicarelli”, dove compariva spesso nei panni dell’amico del cuore del cantante di turno. In tenera età, ebbe il primo ruolo di rilievo nel 1943, a soli tredici anni, in “Gian Burrasca”.
Nato a Saluzzo, in prov. di Cuneo, il 27 settembre del 1920. Suo padre era un ufficiale dei carabinieri, vicecomandante generale dell’Arma come poi il figlio. Carlo Alberto ha passato la sua vita a combattere la malavita del nord, la mafia siciliana e le brigate rosse, entrando nell’arma dei carabinieri all’età di 22 anni. Il suo primo incarico è in Campania, dove si trova alle prese con il bandito La Marca. In occasione del terremoto del Belice, nel 1968, organizza i soccorsi. A quei tempi la protezione civile ancora non esisteva e per ringraziarlo i comuni di Gibellina e Montevago gli assegnarono la cittadinanza onoraria.
Viene trasferito poi in Sicilia. A Palermo il 16 settembre del 1970 scompare il giornalista Mauro de Mauro e il 5 maggio 1971 viene ucciso il procuratore Pietro Scaglione. Dalla Chiesa indaga e tira fuori una mappa dei nuovi e vecchi capimafia siciliani, in cui per la prima volta ci sono nomi che torneranno spesso nelle cronache di fatti mafiosi allora sconosciuti: Frank Coppola, i cugini Greco, Tommaso Buscetta, Gerlando Alberti. Nel 1973 Dalla Chiesa diventa generale e assume la guida della divisione Pastrengo a Milano, c’è da fronteggiare l’era del terrorismo rosso. Dopo il sequestro del giudice Sossi a Genova, il generale infiltra nelle br un suo uomo, Silvano Girotto, detto “frate mitra”, e arresta i padri del brigatismo, tra cui Renato Curcio e Alberto Franceschini.
Nel 1975 i carabinieri di Dalla Chiesa, durante un’operazione per liberare l’industriale Gancia, uccidono la moglie di Curcio, Margherita Cagol. Tempo dopo il generale riprende Curcio e altri brigatisti evasi dal carcere di Casale Monferrato. E’ sua l’idea di rinchiudere i brigatisti nelle carceri di massima sicurezza (Cuneo, Asinara, Trani, Favignana, Palmi). Nel 1981 Dalla Chiesa diventa vicecomandante dell’Arma e, successivamente, il 2 maggio 1982 assume la nomina di prefetto a Palermo, dove solo quattro mesi dopo verrà ucciso.