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L’Ama, i nomadi e il (finto) perbenismo italiano

Come spesso accade in Italia, una buona azione ne fa dimenticare 10 cattive. In fondo l’Italia è il Bel Paese pronto a dire “bravo” un pò a tutti. Ma adiamo per ordine. Questa mattina i nomadi bosniaci del campo di Via Candoni, in coadiuvazione con l’Ama hanno dato vita ad una (bisogna dirlo) bella iniziativa di pulizia del campo e delle strade limitrofi dai quintali di rifiuti accatastati alla meno peggio dagli stessi abitanti Rom. Tutto ciò rientra nell’iniziativa “repressione dei roghi” voluta fortemente dall’amministrazione capitolina. Giornata produttiva in quanto quintali di rifiuti sono stati tolti dalle strade e dal campo, un “GRAZIE!” all’Ama e un “BRAVI!” ai nomadi. Eppur dietro tutto ciò ci sono molti dubbi, perplessità e un sistema italiano (nonchè una mentalità) che continua ad avere delle grandi falle.

FALLA NUMERO 1 – Se si clicca su www.amaroma.it alla voce “Chi Siamo” si legge testualmente: “… il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali“, per poi continuare con la “Mission” che è la seguente: “I servizi di igiene urbana, erogati sulla base del contratto di servizio vigente con il Comune di Roma, consistono nella pulizia delle strade della città, nella sanificazione e lavaggio delle aree di interesse storico e delle grandi arterie stradali…”. Tutto ciò finanziato grazie alla Ta.Ri, ovvero alla tassa sui rifiuti. Detto questo l’Ama e tutti gli operatori dovrebbero avere (anzi HANNO) l’obbligo di mantenere pulito ogni angolo di città, utilizzando tutte le risorse e il personale a disposizione. Eppure l’Ama continua a NON PULIRE, lasciando la città in balia dei rifiuti e quando decide di fare una grande opera di pulizia, si affida ai volontari (italiani e/o stranieri). Vedi il caso sopra citato, vedi i vari RETAKE. Ma allora cosa la paghiamo a fare la tassa sui rifiuti se a lavorare e a pulire le strade ci pensiamo autonomamente noi cittadini?

FALLA NUMERO 2 – Nel comunicato del Campidoglio si legge che l’operazione di pulizia dei rifiuti … nasce su richiesta delle stesse famiglie residenti nel campo di via Candoni…“. Non sembra essere paradossale la situazione? L’iniziativa di per sè è molto bella e produttiva, ma è strano che venga richiesta da coloro che sono gli stessi che hanno sporcato il campo e le vie limitrofe. Della serie “prima sporco, poi ripulisco e domani avrò di nuovo spazio per gettare i nuovi rifiuti“. Precisiamo: nessuno vuole attaccare nessuno, ma non si può far passare per “BRAVI!” chi fino a ieri attuava roghi per liberarsi dei rifiuti. A questo punto (come dice il buon Marzullo) fatevi la seguente domanda e datevi la risposta: “Pensate veramente che da domani non verranno più gettati rifiuti in strada da parte dei residenti del campo e, soprattutto, che smetteranno di attivare roghi tossici? Ma poi perchè hanno chiesto questa iniziativa solo quando si sono ammassati quintali di rifiuti e non, magari,  a settimane alterne, in modo da smaltire più velocemente i rifiuti?” Forse resteranno domande senza risposta, ma è ben iniziare a ragionare e capire che chi spesso e sempre sporca non potrà mai tenere pulito.

FALLA NUMERO 3 – Se l’Italia vuole veramente ripartire e tornare quella di un tempo, è giusto che la gente inizia a cambiare mentalità. Basta con il solito perbenismo generalista e basta con i servizi scadenti delle varie Ama, Atac e compagnia bella. Se tutti facessero bene il proprio lavoro e se tutti avessero il buon senso di CIVILTA’, allora si che potremo tornare a parlare di Bel Paese o di Bell’Italia.

Marco Corsini

Lazio-Chievo, Calvarese pensaci tu…

Zaccheroni, Delio Rossi, Mancini, Caso, Ballardini, Reja, Petkovic per finire con Stefano Pioli. Tutti questi allenatori hanno due cose in comune, la prima che viene in mente è che tutti hanno avuto l’incarico di allenatore della Lazio, certo chi con esiti positivi chi meno, ma ciascuno di loro nella loro avventura romana sono inciampati in casa contro il tabù Chievo.
Si perché, da quando il Chievo fa parte della massima serie, si pensa sempre che la prossima partita in casa contro i scaligeri dia l’opportunità di ricavare 3 punti abbastanza agevolmente, mai pensiero è da ritenersi più impreciso. I numeri parlano chiaro, il club di Campedelli è una vera e propria bestia nera per i biancocelesti, ce ne siamo resi conto andando ad ispezionare tutti i Lazio-Chievo disputati all’olimpico, sin dal primo anno in serie A dei veronesi.
Dall’uno a uno del 17 febbraio 2002 (prima sfida tra le due squadre) all’uno a uno del 26 aprile 2015, passano gli anni ma il risultato è sempre lo stesso. Dal pareggio dell’allenatore emiliano Zaccheroni al punto rimediato da un altro nativo dell’emilia romagna come Stefano Pioli. Per carità altre storie, i tempi sono cambiati, calciatori diversi ed anche gli stipendi sono mutati ma quando hai davanti una bestia nera sembra non finire mai la maledizione.
13 partite giocate tra le mura “amiche”, 2 sole vittorie della Lazio, 4 quelle del Chievo, il pareggio la fa da padrona nel bilancio totale, dato che per 7 volte entrambe le squadre si sono divise un punto a testa. Sembra incredibile che il risultato meno frequente sia quello a favore della Lazio, ma per ognuna di queste annate sembra esserci stato sempre il momento in cui la squadra diventa piccola con le deboli, o si senta sazia di quanto di buono fatto sino ad allora, infatti a volte è capitato proprio che nel momento in cui ci si aspettava l’ennesimo risultato per il salto di qualità, il Chievo si frapponeva a questo e tutto veniva rimandato. E’ capitato con Delio Rossi nel 2007 quando una Lazio quarta in classifica, lanciata verso le prime posizioni, impatta zero a zero con i gialloblu. Capitò con Vladimir Petkovic, quando una Lazio a pochi punti dalla Juventus capolista viene freddata dal gol di Alberto Paloschi ed è 0-1 finale. Una situazione similare a queste già citate, è l’ultima vissuta sempre all’Olimpico con l’attuale mister Stefano Pioli. La Lazio alla 32esima giornata si contendeva il secondo posto con la Roma che nell’anticipo era uscita sconfitta da S.Siro contro l’Inter, ma come al solito nessuno poteva sapere che il peggior avversario da dover affrontare sarebbe stato il Chievo, ma al vantaggio illusorio di Miro Klose rispose il solito Paloschi, 1-1. Il sogno secondo posto alla fine sfumerà per un sol punto proprio a favore dei dirimpettati cittadini, quindi di nuovo bastone fra le ruote messo dagli uomini di Rolando Maran. La cosa che però può far sperare i tifosi biancocelesti è il fato, si perché la casualità ha voluto che l’ultima sfida vinta contro i gialloblu, datata 15 settembre 2013 (gol di Candreva, Cavanda e Lulic), fu arbitrata da Gianpaolo Calvarese. Proprio l’arbitro di Teramo è stato designato a dirigere la sfida di domenica ore 15:00 proprio tra Lazio e Chievo, che sia di buon auspicio per vincere e convincere come fu l’ultima volta. Ma si spera che tutti, all’interno della società biancoceleste, siano consapevoli che per vincere non si può attendere che sia presente Calvarese a dirigere la gara, ma l’augurio è quello che la partita sia diretta dalla Lazio, che dimostri di essere la vera padrona di casa e anche che per storia e tradizione non si può aver paura di nessuno, a maggior ragione del Chievo Verona. Quindi ci si rimbocchi le maniche e si torni a giocare da Lazio, perché al tifoso non bastano belle prestazioni contro le grandi squadre, urge continuità di risultati e fame da mettere in campo sia che l’avversario abbia la maglia con le strisce verticali o che si chiami Chievo o Carpi. Per risalire la classifica c’è bisogno di scendere in campo mentalmente come si stesse per giocare una finale di coppa, la Lazio sa farlo e può farlo. La piazza è stufa di prestazioni altalenanti che negano la scalata verso le posizioni che più competono a questa squadra e quindi riportando uno striscione esposto dalla curva nord qualche anno fa è giunto il momento di affermare: “O VINCETE O VINCETE”.

Importante novità per i prossimi Europei in Francia

La Goal Line Technology verrà utilizzata agli Europei di quest’anno e nella Champions League della prossima stagione. Il Comitato esecutivo dell’Uefa, riunito a Nyon (Svizzera), ha approvato l’introduzione della tecnologia come ausilio agli arbitri nelle competizioni più importanti. La decisione non impegna l’organo a scegliere un provider. La Fifa ha utilizzato il sistema Goal Control al Mondiale 2014, mentre il sistema Hawk-Eye è largamente impiegato nei campionati europei.

Per quanto riguarda le elezioni per la presidenza dell’Uefa, l’Esecutivo ha deciso che non saranno indette fino a quando gli organismi d’appello della giustizia sportiva – incluso potenzialmente il Tribunale di arbitrato per lo sport – non avranno preso una decisione sulla sospensione di Michel Platini.

Fonte: Ansa.it

 

Roma, ragazzo cade da un ascensore montacarichi di un Centro Commerciale: è grave

Un cinese di 25 anni è precipitato nella tromba dell’ascensore di un centro commerciale vicino a Roma. E’ accaduto nel centro commerciale Arca sulla via Tiberina, nei pressi di Capena, paese in provincia di Roma. Il giovane è stato trasportato in elicottero in codice rosso al Policlinico Gemelli, dopo un volo di 5/6 metri. A quanto ricostruito da carabinieri e vigili del fuoco, il ragazzo, uno spedizioniere, doveva collocare il pacco all’interno del montacarichi, non destinato alle persone ma solo alle merci, e nel farlo – ancora non è chiaro il perché – avrebbe perso l’equilibrio cadendo dal primo piano sulla pedana che si trovava al pianterreno.

Mancini spegne le polemiche: “Accetto le scuse di Sarri”

Roberto Mancini ha accettato le scuse di Maurizio Sarri per gli insulti rivolti allo stesso tecnico nerazzurro al termine della partita di Coppa Italia contro il Napoli al San Paolo. “Accetto le sue scuse“, dice Mancini durante una intervista a “Le Iene“. All’allenatore del Napoli sono andate due giornate di squalifica da scontare in Coppa Italia e 20 mila euro “per avere pesantemente insultatoMancini. La decisione del giudice sportivo Gianpaolo Tosel, dopo la lite al termine di Napoli-Inter. Al tecnico dei nerazzurri e’ stato inflitta una multa di 5.000 euro.
Il giudice sportivo ha deciso sulla base dei referti degli ispettori federali e sul rapporto arbitrale: Sarri infatti e’ stato squalificato “per avere, al 47° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti; infrazione rilevata dal quarto ufficiale e dai collaboratori della procura federale“. Le parole di Sarri non sono state dunque ritenute di discriminazione sessuale. A Mancini e’ stata inflitta una multa di 5.000 euro per avere, sempre al 47° del secondo tempo del quarto di Coppa Italia Napoli-Intertenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria che l’aveva insultato; per avere inoltre, al termine della gara, negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un’espressione irriguardosa“.

Fonte: Ansa.it

 

Milan Bisevac: “Il guerriero” è pronto a combattere per la Lazio

La partita contro la Juventus in Coppa Italia ha portato sicuramente ulteriori sensazioni negative in casa Lazio. Ma tra le tante cose storte ce n’è una che fortunatamente è andata per il verso giusto. Stiamo parlando della partita del nuovo arrivato (e speriamo non l’unico di questa sessione di calciomercato): Milan Bisevac.

Il serbo dopo la buonissima prova all’esordio assoluto con la maglia biancoceleste, si è guadagnato di diritto il titolo di nota positiva della serata. Per tutti e 90 i minuti Bisevac ha fatto sentire la sua presenza in campo e grazie alla sua personalità e al suo carisma, uniti a buone qualità da difensore, ha permesso alla retroguardia biancoceleste di tenere botta contro un colosso come la Juventus (non una squadra qualsiasi) in una partita secca contro attaccanti del calibro di Morata e Zaza (e per venti minuti Mandzukic e Dybala). Insomma un battesimo di fuoco già difficile di per sé, figuriamoci se non lo è per un giocatore che conosce ancora poco i compagni e per niente il campionato italiano. Eppure è riuscito a guidare la difesa e ciò che ha colpito in partitolare i tifosi della Lazio è la voglia e l’impeto con cui si è calato nella realtà biancoceleste, senza patire l’emozione della prima, in casa, contro i campioni d’Italia…anzi questo gli ha dato ulteriore rabbia agonistica, necessaria per contrastare l’armata bianconera. Ha cercato sempre l’anticipo e ha usato quella furbizia e grinta che in certe occasioni serve per limitare le giocate degli avversari (non a caso in Francia era chiamato “il guerriero“). Ne sa qualcosa Alvaro Morata, affrontato a muso duro dal numero 13 biancoceleste (vedi foto accanto). Non è un fulmine di guerra ma compensa con una buona capacità di leggere in anticipo le azioni (ricorda molto Biava in questo). In difficoltà come tutta  la Lazio nel finale di partita, complice il fatto che i biancocelesti hanno  hanno concesso troppi spazi alla squadra di Allegri, spazi che si sono poi rivelati letali.  Dettaglio non indifferente infine è il fato che Bisevac ha dimostrato di stare in ottima forma, a dispetto di quanto si diceva sulla sua condizione fisica quando è stato annunciato il suo acquisto. Insomma “il guerriero” ha impressionato tutti, anche un campione come Buffon che a fine gara non ha esitato a fargli i complimenti per la partita disputata. Ovviamente si tratta di una sola partita (e il blasone dell’avversario ti impone per forza un livello di concentrazione superiore al normale) quindi è giusto evitare “voli pindarici” e di attendere ancora qualche partita per poter dare un giudizio completo sul serbo, ma la prima impressione conta sempre ed è stata molto positiva. Lui stesso ha dichiarato di essere molto soddisfatto del suo debutto e lo ha fatto tramite le sue pagine ufficiali di Facebook e Twitter in cui mostra un brevissimo video in cui tiene testa a Zaza:

Conclusione: Prima da titolare e subito leader della difesa biancoceleste.E’ stato un impatto forte considerando la forza degli avversari. Si è comportato bene dimostrando qualità importanti. Penso possa migliorare conoscendo i suoi compagni”, queste sono state le di mister Pioli sul nuovo acquisto nel post gara. E’ importante ora vedere se riuscirà a mostrare tutte queste doti anche nelle prossime partite che attendono la Lazio da qui fino a Maggio, a cominciare da domenica pomeriggio quando all’Olimpico arriva il Chievo. Bisevac, complici le condizioni malconce di Mauricio e il mancato recupero di Gentiletti, tornerà probabilmente titolare nella sfida con i ragazzi di Maran.
Ora…è vero che non è tutto oro ciò che luccica…ma se il buongiorno si vede dal mattino…
Forza Guerriero. “Vive le guerrier”

Marco Lanari

Kalinic, salta il trasferimento all’Aston VIlla. Lazio pronta a intervenire?

Sembrava tutto fatto per il trasferimento di Lovre Kalinic  in Inghilterra, mancava soltanto l’annuncio ufficiale dell’Aston Villa, società che aveva vinto la concorrenza di altri club, come il Sunderland, il Besiktas e la Lazio e invece sul più bello la trattativa è saltata. Motivo? secondo il portale croato dalmatinskiportal.hr, il portiere croato non ha ottenuto il permesso di soggiorno: le due presenze in nazionale croata non sono bastate all’estremo difensore per ottenere l’autorizzazione a giocare in Premier League. Niente Villans quindi per l’estremo difensore che ora farà ritorno in Croazia per attendere novità sul suo futuro. La Lazio, che aveva già cercato il portiere potrebbe nuovamente reinserirsi per portare nella capitale il classe ’90. Defilata ormai l’altra concorrente, il Besiktas, visto che ha appena acquistato il portiere ucraino del Dnipro Denys Boyko.

 

INFERMERIA – Le ultime dal Dottor Bianchini

Sulle frequenze di LazioStyleRadio è intervenuto il medico sociale Roberto Bianchini, per fare il punto sulla situazione dell’infermeria biancoceleste e sugli ultimi due infortunati, Biglia e Mauricio. Queste le sue parole: “Mauricio è uscito per un fastidio alla coscia destra e dagli accertamenti risulta una lesione di primo grado a livello del bicipite femorale della coscia destra. il ragazzo comincerà i solito protocolli, nei prossimi giorni sarà completamente fermo, poi vedremo di riprendere a lavorare in acqua e in palestra. Biglia ha subito un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia di destra, ma fortunatamente è escluso qualsiasi problema di tipo fratturativo, nei prossimi giorni valuteremo con certezza. Non sembra essere estremamente grave, ma richiederà ulteriori accertamenti ed esami radiografici la prossima settimana per valutare la problematica legamentosa e capsulare. Il ragazzo ha comunque già cominciato le cure per far riassorbire l’edema e l’infiammazione”. Poi sui lungodegenti Kishna, Marchetti e de Vrij: “Per Kishna stiamo rispettando il protocollo stabilito. Dalla prossima settimana, con ogni probabilità, si riaggregherà con il gruppo. Marchetti sta meglio e tornerà ad allenarsi con Grigioni all’inizio della prossima settimana, mentre per de Vrij le cose stanno andando avanti, siamo a metà dell’opera. Il ragazzo è tranquillo e sereno, vede che il ginocchio risponde in maniera positiva. Ancora un bel periodo di cure di riabilitazione, ma sta procendendo più velocemente di quanto si pensasse“. La lunga lista di Bianchini si conclude con Basta e Gentiletti, appena rientrati in gruppo: “Dusan è regolarmente in campo, mentre Santiago oggi ha svolto gran parte dell’allenamento con la squadra, è sulla via della completa guarigione“.

 

 

FORMELLO – Le ultime dall’allenamento del pomeriggio

Mancano solo due giorni alla partita casalinga contro il Chievo Verona, e la Lazio si è ritrovata questo pomeriggio a Formello alle ore 15 per la consueta seduta pomeridiana del venerdì. Seduta dedicata prevalentemente alla tattica, con una parte iniziale di riscaldamento con torello allargato a tutto il gruppo ed esercizi atletici con cambi di direzione e scatti a ritmo medio. Quindi solo lavoro tattico che ha impegnato la squadra per buona parte della seduta, prima di una partitella finale a campo ridotto. A sorpresa ha partecipato alla seduta anche Santiago Gentiletti, out da circa 5 settimane, il quale ha disputato anche la partitella finale: difficile comunque la sua presenza nella lista dei convocati per domenica; per Basta, rientrato ieri in gruppo, sicura convocazione ma probabile partenza dalla panchina; out Biglia e Mauricio, sottoposti oggi a controlli strumentali in Paideia.

Nelle prime prove tattiche di questa anti-vigilia di Lazio-Chievo, il mister Stefano Pioli ha mischiato le carte. Sta cercando una soluzione tattica in grado di compensare l’assenza di Biglia: l’idea in vantaggio, al momento, è quella di lanciare nuovamente Cataldi in cabina di regia visto che Onazi in quella posizione continua a regalare prestazioni insufficienti. L’alternativa è cambiare nuovamente modulo e tornare al vecchio  4-2-3-1, con Parolo e il giocatore dell’Under 21 davanti alla difesa. In attacco si rinnova il ballottaggio: Klose, dopo la sfida con la Juve, dovrebbe riposare. e a quel punto la maglia da titolare diventerebbe una questione a 2 tra Matri e Djordjevic, con l’ex Milan leggermente favorito.  Per quanto riguarda la difesa, vista l’assenza di Gentiletti e Mauricio, si rivedrà il quartetto che ha concluso il secondo tempo con la Juventus in Coppa Italia: Bisevac e Hoedt saranno al centro della retroguardia mentre Konko e Radu sulle corsie laterali. 

 

Bari – Camplone: “Minala deve entrare in condizione, da lui mi aspetto molto”

Dopo la breve esperienza a Latina, Joseph Milana, è tornato al Bari. Per il ragazzo, che non gioca da tre mesi, un’inizio in salita. Il giocatore è in ritardo di preparazione e per lui sarà difficile conquistarsi un posto tra le fila della formazione pugliese. A tal proposito, il tecnico biancorosso Andrea Camplone parlando del giocatore camerunense nel corso della conferenza stampa ha dichiarato: “Da Minala mi aspetto corsa e qualità. Non è al meglio, al momento non è quello che conoscevo, è al 30-40% della condizione”. Parole chiare rivolte al calciatore, un ammonimento per fargli capire che dovrà darsi molto da fare prima di poter aspirare a un posto da protagonista.

Mauricio al miele: “Oggi è un anno che sono alla Lazio…”

“Oggi sono 365 giorni che indosso la maglia della Lazio con onore. Voglio ringraziare la società e i tifosi che mi hanno incoraggiato e fatto crescere. Grazie anche alla mia famiglia che mi ha sostenuto in ogni momento. Posso assicurarvi che continuerò a fare del mio meglio per i colori biancocelesti”.  Firmato Mauricio

🔵Oggi io completo 365 giorni indossa con tutto il mio onore la maglia della Lazio. Voglio ringraziare la società ei tifosi per sempre incoraggiandomi e facendomi crescere. Grazie anche alla mia famiglia che mi hanno sostenuto in ogni momento. Ognuno può essere sicuro che sto andando continuare a fare sempre del mio meglio per nazione biancoceleste. #semprelazio 🔵Hoje eu completo 365 dias vestindo com toda minha honra a camisa da Lazio. Agradeço ao clube e aos torcedores por estarem sempre me incentivando e me fazendo crescer. Obrigado também à minha família que me apoiou em todos os momentos. Todos podem ter certeza de que seguirei sempre fazendo meu melhor pela nação biancoceleste. #insiemesiamopiùforti 🔵Today I complete 365 days wearing with all my honor the Lazio’s shirt. I wanna thank the club and the fans for always encouraging me and making me grow. Thanks also to my family who supported me at all times. Everyone can be sure that I’m gonna keep always doing my best for biancoceleste nation. #grazielazio

Una foto pubblicata da Mauricio 33 (@mausantos33) in data:

Nuova esperienza per Antonio Rozzi

L’attaccante Antonio Rozzi, di proprietà della società biancoceleste, ma in prestito attualmente al Lanciano, si appresta a vivere una nuova esperienza. Nella squadra abruzzese il giocatore ha trovato poco spazio e per lui ora si prospetta il passaggio, sempre in prestito dai biancocelesti, alla Robur Siena. Come riportato da Gianlucadimarzio.com il giocatore, già in viaggio verso la città toscana, andrà a rafforzare la colonia biancoceleste già formata da Mendicino e Portanova, noto tifoso biancoceleste.

Tramezzani: “La Lazio sta crescendo, ora avanti con il Chievo”

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio il vice allenatore dell’Albania, Paolo Tramezzani: “Con la Juventus la squadra di Pioli ha giocato bene. I biancocelesti sono stati compatti e aggressivi per tutto l’incontro. Berisha ha disputato un’ottima partita, sempre pronto e reattivo. Per lui come per tutti i calciatori è importante sentire la società e il pubblico dalla propria parte, sentire di avere la fiducia dell’ambiente intorno da’ molte più sicurezze. La Juve è una squadra molto difficile da affrontare, concede poco e non lascia profondità negli ultimi 30 metri; Allegri è un ottimo tecnico e i giocatori sono forti. Comunque in queste ultime partite la Lazio ha dimostrato di essere in crescita e in forma, e dal punto di vista del gioco merita di più. Domenica con il Chievo non sarà facile, è una buona squadra allenata da un ottimo tecnico ma la Lazio è superiore”.

Ferrero, duro attacco a Sarri

Come noto tra il presidente della Sampdoria, Ferrero, e il tecnico del Napoli, Sarri, non corre buon sangue. Fra i due – da quando il presidente doriano l’estate scorsa si informò sull’allenatore della squadra partenopea per la sostituzione di Mihajlovic trovando però poco entusiasmo da parte del diretto interessato – i rapporti sono alquanto freddi. Da allora, Ferrero non ha risparmiato frecciate al tecnico, come quando questi si era lamentato per il manto del Ferraris dopo Genoa-Napoli. Ora, per l’ennesima volta, il presidente è intervenuto a piedi uniti sul tecnico sull’argomento del momento commentando aspramente la lieve squalifica ricevuta da Sarri per le frasi rivolte a Mancini: “Come direbbe mio nonno, qui si usano sempre due pesi e due misure. Io per un errore geografico ho preso cinquant’anni, questo ha detto di ogni e ha preso due giornate…”, ha dichiarato Ferrero riferendosi ai tre mesi di inibizione subiti nell’autunno 2014 per la sua definizione “filippino” attribuita al presidente dell’Inter Erick Thohir. Poi proseguendo: “Il calcio non è sempre uguale oppure non siamo tutti figli di Dio? Com’è la storia?”. E tutto ciò a pochi giorni da Sampdoria-Napoli: “Ce l’andiamo a giocare, perché quando i ragazzi vogliono, vinciamo su tutti”. In campo ci saranno anche Eder e Soriano, obiettivi di mercato dell’Inter che però, Ferrero allontana: “Restano tutti e due. Dall’Inter non ho ricevuto offerte e, nel caso, loro devono pensare a giocare”.

 

UEFA – Brutte notizie per il Galatasaray

Il Galatasaray rischia seriamente di essere estromesso dalle competizioni internazionali. La UEFA infatti potrebbe punire il club turco escludendolo dalle coppe per le violazioni al Fair Play Finanziario. La decisione è attesa per fine febbraio, ma l’esclusione sembra essere molto probabile visto il passivo di 45 milioni di euro con il quale la società turca ha chiuso l’ultimo bilancio.

E non solo, come dichiarato dall’agente di Wesley Sneijder, il suo assistito in tal caso potrebbe lasciare il club turco. Guido Albers parlando ai media turchi ha dichiarato: Wesley ha deciso di venire al Galatasaray per avere la possibilità di giocare tutti gli anni la Champions League. Quando abbiamo rinnovato il calciatore si è informato sulla situazione del club, le risposte ci hanno soddisfatto e abbiamo firmato il nuovo contratto. Però, ultimamente, Wesley ha chiamato cinque volte la dirigenza ma nessuno gli ha risposto”.

 

Cecchi Paone, proposta a Sarri che accetta…

Dopo i fatti del San Paolo, dove tutto il mondo ha espresso la propria opinione su quanto accaduto e la conseguente squalifica comminata a Maurizio Sarri, da quanto si può leggere da Calciomercato.com Il Napoli ha accettato l’invito di Alessandro Cecchi Paone per un’amichevole con il San Vito Positano a Castelvolturno. Il presentatore è anche il presidente della squadra ed è l’unico tesserato della Figc dichiaratamente gay. “Ho ricevuto la telefonata da Maurizio Sarri  e ho parlato con lui, c’è anche l’ok del presidente riguardante la mia proposta di una partita amichevole con il Positano. È un modo per schierarsi in favore dei nostri diritti”.

Lazio, Morrison al passo d’addio e spunta una squadra Italiana…

E’ arrivato a Roma con tutte le migliori aspettative. Dopo soli 5 mesi è già in discussione la sua permanenza nella capitale. Pioli in tutti questi mesi lo ha mandato in campo sette volte per un totale di 152 minuti giocati, ma nessuno di questi è riuscito ha avuto esito positivo sul mister biancoceleste. Anche se la dirigenza laziale vorrebbe continuare il matrimonio con l’inglese, il mister sembra aver chiesto alla società e al calciatore di trovare un’altra soluzione e sembra che in questi giorni tutto si stia muovendo in questa direzione. Infatti Secondo Toronews anche se Il trequartista sognerebbe il ritorno in Inghilterra, sarebbe stato offerto dal suo entourage al Torino di Ventura. La dirigenza torinese ci starebbe pensando con più di qualche dubbio, sanno benissimo di andare incontro ad una scommessa. La proposta oltre che sul tavolo dei granata, sembra essere arrivata anche su quello di Bournemouth e Swansea.  Il tempo dirà quale sarà il futuro del fantasista, ma in queste sembra sempre più concreto un divorzio dalla Lazio.

Candreva al Palatorrino per il sociale, donato un defibrillatore.

Antonio Candreva pronto come tutta la Lazio a scendere in campo contro il Chievo, si prende una mattinata per dedicarla al sociale. L’azzurro si è presentato come padrino per un’ iniziativa in memoria di un tifoso della Lazio, Simone Francia, deceduto a causa di un incidente stradale. La famiglia del giovane tifoso scomparso ha regalato un defibrillatore al centro sportivo Tor de’ Cenci. Il centrocampista presente all’evento ha dichiarato: “Questo è un gesto importantissimo, sempre sperando che non ce ne sia bisogno. Quello che mi auguro è che qualunque cosa facciate- riferendosi ai tanti bambini presenti-  la facciate con il sorriso e l’entusiasmo. Questo dono della famiglia di Simone merita un grande applauso”L’evento si è svolto al Palatorrino nell’ambito delle iniziative per il IX Municipio di Roma.

MERCATO – Per giugno fuori un nigeriano, dentro un ghanese?

La Lazio si sta preparando alla partenza di Eddy Onazi, che avverrà con tutta probabilità a giugno. Al momento, infatti, pur essendo il mercato ancora aperto, appare difficile che qualcosa si muova in uscita, il che condizionerà inevitabilmente nche le operazioni in entrata. La rivoluzione, o presunta tale, ci sarà invece in estate, quando i biancocelesti, tra gente che sogna obiettivi più prestigiosi, che non rientra più nel progetto tecnico, in scadenza di contratto e in cerca di maggior spazio, potrebbe perdere diversi elementi. Tra essi, appunto, il centrocampista nigeriano, desideroso di fare nuove esperienze, magari in Premier, dove lo cercano Swansea Watford, oppure in Turchia, con il Trabzonspor e un paio di altri club sulle sue tracce. La Lazio per il suo cartellino chiede 7 milioni, cifra alla quale però per ora nessuno si è ancora avvicinato. Il club biancoceleste lo stima e non vorrebbe privarsene, ma capisce il suo desiderio di trovare maggiore continuità e per questo starebbe già lavorando per trovare un sostituto. Secondo quanto rivela ‘lalaziosiamonoi’, la pista più gettonata a Formello è quella che porta a Moses Odijer, mediano ghanese classe ’96 della Salernitana, ma di proprietà del Catania. Alto 170 cm, Lotito ne ha apprezzato non poco la crescita, il fatto che in poche partite si sia imposto tra i titolari, diventando tra i migliori interpreti del gruppo di Torrente. In più, pur essendo giovanissimo, possiede ancora ampi margini di miglioramento. Si trova a Salerno in prestito, ma il club campano ha un diritto di riscatto fissato a 900mila euro e il Catania, a sua volta, un’opzione di controriscatto a poco più di 1 milione. I rapporti tra il patron capitolino e il ds etneo Buonanno però sono ottimi, quindi versando una cifra leggermente superiore a quella del controroscatto, il ragazzo potrebbe essere acquistato e portato subito a Roma. Dopodiché rimarrebbe in ritiro con i biancocelesti, testato da mister Pioli e, in base al suo giudizio, fatto restare o rimandato a Salerno in prestito. Le sue caratteristiche sono quelle di un ‘Gattuso con più tecnica’ (come lo ha definito Torrente): un mediano che può essere impiegato da mezzala, con una buona visione di gioco, corsa, dinamismo e aggressività. Chi lo conosce bene ne parla come di un predestinato: Lotito è molto stuzzicato dall’idea di farne un patrimonio biancoceleste, a partire già dalla prossima stagione, e lui, dal canto suo, spera di essere il primo a fare il viaggio Salerno-Roma e non il contrario…

FOCUS – Il tabù dell’omosessualità nel calcio

Evoluzione umana: Processo di origine ed evoluzione dell’Homo sapiens come specie distinta e la sua diffusione sulla terra”. Analizziamo attentamente quanto scritto, che il Sapiens si sia evoluto e diffuso a macchia d’olio a questo mondo è fuori discussione, non a caso oggi sono più i film che parlano di spostamenti di massa degli esseri umani verso altri pianeti, alla ricerca di cunicoli spazio-temporali che possano condurre ad altre galassie da occupare, che serie televisive in prima tv. Questo perché ormai si ha la piena padronanza, conoscenza e potere del pianeta che frequentiamo. Ma siamo sicuri che l’evoluzione sia davvero avvenuta? O è soltanto una modernizzazione di facciata che porta all’ovvia considerazione che l’apertura mentale di ognuno di noi è meno di quello che sembra?

Noi parliamo di pallone, lo sport più bello del mondo come tutti sapete, ed in questi giorni ci sono state più polemiche per la vicenda Sarri – Mancini che per colpi di stato o magna magna politici. Si è gridato allo scandalo per un “finocchio” di troppo, ma è l’aggettivo che dà fastidio o il terreno nel quale viene coltivato? Mi spiego meglio: c’è chi sostiene che la parola in questione, e non la ripeterò, sia ormai un modo di dire, che non sia un elemento discriminatorio dettato dall’omofobia.

In merito alla vicenda Vittorio Sgarbi disse: “Mi sembra un finto caso, un malanimo, non è un insulto, anche perché stiamo parlando di una categoria rispettabilissima” e prosegue “dire frocio ad una persona può essere una forma di incazzatura ma non vedo l’insulto”. O chi invece condanna aspramente e duramente le parole rivolte da Sarri a Mancini senza fronzoli e non girandoci intorno, queste le dichiarazioni all’indomani di Fabio Caressa, condirettore di Sky Sport: “Sarri ha commesso un gravissimo errore che pagherà pesantemente sotto il profilo dell’opinione generale. Indubbio che ciò porti anche un po’ di pressione sul Napoli. Un gesto di autolesionismo, oltre che di maleducazione”.

Come sempre la verità la si può trovare, tra l’una e l’altra dichiarazione, ma per dovere di cronaca e per rispetto nei riguardi di tutti coloro che “veramente” hanno pagato dazio a discapito di bigottismo e maleducazione, ci piacerebbe ricordare quanti, andando controcorrente, si sono dichiarati apertamente e hanno reso pubblica la loro omosessualità, andando incontro a durissime prese di posizione da parte della coscienza umana che li circondava.

In epoche recenti il primo calciatore a dichiarare la propria omosessualità fu l’inglese Justin Fashanu, che militò nel Nottingham Forest negli anni 80, grande talento, subì le vessazioni del suo allenatore, il leggendario Brian Clough. Fu deriso in campo con lancio di banane e qualsivoglia altra forma di offesa nei suoi riguardi. A 30 anni fece coming out, una scelta rischiosa a quei tempi che gli costò l’emarginazione anche da parte della famiglia Passò anni d’inferno che lo portarono alla tenera età di 37 anni a porre fine alla propria vita. Non molto tempo fa il centrocampista Dominic Van Dijk dichiarò di essere gay e ammise: “So cosa mi aspetta, me la faranno pagare”. Negli ultimi anni ci sono stati i casi dello svedese Anton Hysén e del tedesco Thomas Hitzlsperger che hanno fatto coming out a carriera in corso. “Non mi sono mai vergognato di come sono. Nel calcio l’omosessualità è completamente ignorata”, ha ammesso Hitzlsperger.

In Brasile tale arbitro Richarlyson Barbosa Felisbino, è finito nel mirino perché sculetta dopo ogni gol. La storia finisce in tribunale. Il giudice scrive testualmente: Se un omosessuale vuole giocare a pallone, può farlo, ma solo con i suoi simili, mettendo in piedi un’altra Federazione. Ognuno deve stare al suo posto, ogni scimmia sul suo ramo, ogni gallo nel suo pollaio”.

Nel calcio il “fenomeno” dell’omosessualità non è mai entrato, e quando, di rado lo ha fatto, il boicottaggio è stato netto, immediato. I gay sono tutti fuori, non in campo, non tra i calciatori. E’ l’amara conclusione, che forse rende un po’ meno Sapiens e più bigotti tutti coloro che ancora oggi non credono nella libertà di pensiero e di espressione.