L’ex centrocampista biancoceleste Stefano Fiore è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per parlare della situazione biancoceleste in vista del big match di sabato contro i campioni d’Italia della Juventus.
Fiore ha iniziato analizzando proprio il prossimo, difficile impegno dei biancocelesti: “La partita dell’Olimpico contro la Juventus sulla carta per la Lazio può sembrare proibitiva, tuttavia Inzaghi credo abbia toccato le corde giuste dei suoi giocatori, indi per cui, con una prestazione all’altezza se non perfetta, si può tentare l’impresa“. Un’opinione su Inzaghi: “Simone sta costruendo un qualcosa di nuovo e soprattutto di solido, i biancocelesti a Bergamo sono partiti con una vittoria tanto preziosa quanto incoraggiante per il gruppo in vista del campionato tutto e del big match stesso contro i campioni d’Italia“. Poi sul nuovo attaccante biancoceleste, Ciro Immobile: “Può essere lui l’anti-Juve. Ciro si è sbloccato subito confermando di essere una certezza per la nostra Serie A, al contrario degli altri nuovi acquisti realizzati dalla società che onestamente non conosco e che penso reppresentino delle scommese che la dirigenza è convinta di vincere“. Fiore nutre forti dubbi su due nomi accostati alla Lazio, Cerci e Balotelli: “Potessi scegliere, non prenderei nessuno dei due… Sul primo però ci farei un pensierino, a patto che le sue condizioni fisiche siano soddisfacenti, mentre sul secondo non mi ci soffermerei nemmeno, il settimo o l’ottavo treno per Mario non devono essere Lotito e Tare a doverglielo garantire”. Infine sul caso più spinoso di casa Lazio, Keita: “Oramai è fuori dal progetto tecnico-tattico. La Lazio avrebbe dovuto essere vigile su questa situazione particolare peraltro in parte già conosciuta“.

Prima che il suo nome venisse associato ai movimenti punk e new wave della seconda metà degli anni ’70, inizia la carriera nei primi anni del decennio come esponente della scena pub rock londinese. Anticonformista e ribelle da sempre, raffinato nei testi, ma troppo poco attento ai calcoli e alle regole dell’industria discografica per cavalcare le mode del momento.
Costello e The Attractions sono inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2004 è stato inserito nella lista dei 100 artisti più grandi di tutti i tempi. Tra le sue canzoni più celebri “Alison”, “Everyday I Write the Book”, “I Wanna Be Loved”, “God’s Comic”, “Shipbuilding”, “I Almost Had a Weakness”, “The Man Out of Time”, “She” e “Almost Blue”. Costello ha avuto una vita sentimentale alquanto travagliata. Oltre a diversi flirt veri o presunti, ha alle spalle quattro matrimoni. Ora vive a Vancouver, in Canada, con la stupenda cantante jazz Diana Krall, sposata nel 2003 e dalla quale ha avuto due figli gemelli.
Figlio di un camionista e di una cameriera, ad undici anni inizia a prendere lezioni di danza. Cinque anni dopo lascia la scuola e si arruola in marina. A diciannove anni posa nudo per l’Edimburgh Art College. Compie diversi lavori, anche molto umili: bagnino, guardia del corpo, lavapiatti, muratore, verniciatore di bare. Nel 1951 dopo diverse piccole parti in ambito teatrale partecipa al musical “South Pacific”, in scena a Londra. Nel 1953 si classifica terzo al concorso “Mister Universo”. Inizia a sostenere piccole parti in produzioni televisive e per il cinema, arrivando anche a ricoprire ruoli importanti. Successivamente prende parte e vince una selezione di un concorso indetto dal London Express che permetterà al trionfatore di interpretare un personaggio che è un vero e proprio mito:
James Bond, il celeberrimo agente segreto “007”, protagonista dei romanzi di Ian Fleming; personaggio che dal 1962 Connery avrebbe interpretato per ben sei volte. L’attore diventa in breve uno dei più celebri sex-symbol a livello mondiale. L’audizione si svolge proprio davanti all’autore – che non ritenne adatto Connery per quella parte – ma è la moglie di Fleming, ammaliata come molte altre donne da Connery, a far cambiare idea allo scrittore. Nel 1971 cede la parte a Roger Moore ma, nel 1983, ci sarà un ritorno di fiamma in “Agente 007 – Mai dire mai”. Le opportunità e le esperienza successive dimostrano il talento e la versatilità dell’attore in ruoli differenti e con registi differenti. Attore duttile, interpreta ruoli caratterialmente diversi tra loro, come in “Marnie” nel 1964, “Robin e Marian” nel 1976,
la saga di “Highlander” negli anni ’80, “In nome della rosa” nel 1986, “Gli Intoccabili” nel 1987, “Sono affari di famiglia” nel 1988, “Indiana Jones e l’ultima crociata” nel 1989, “Il primo cavaliere” nel 1994, “The Rock” nel 1996, “Entrapment” nel 1999. Nel 2001 produce e interpreta “Scoprendo Forrester” e nel 2003 “La leggenda degli uomini straordinari”.
