La sconfitta con il Sassuolo costa il campionato alla Lazio, il quinto posto e la qualificazione in Europa League diventano ambizioni lontane undici punti. Lo stesso Pioli, dopo lo 0-2 firmato Berardi e Defrel, si è rassegnato: “Salviamo la faccia”, perché alla fine della stagione mancano ancora undici giornate da onorare. Domenica alle 12.30 la squadra biancoceleste affronta il Torino in trasferta, il tecnico emiliano ha concesso alla squadra un giorno di riposo prima della ripresa degli allenamenti, in programma domani alle 15 nel centro sportivo di Formello. Contro i granata di Ventura, Marchetti e Matri contano di recuperare dopo l’influenza che li ha tenuti fuori gioco ieri. Mentre saranno da valutare le condizioni di Basta e Radu, usciti affaticati dopo la partita con il Galatasaray. Il giudice sportivo invece ha confermato un turno di squalifica per Mauricio, diffidato e ammonito in occasione del fallo che è costato il calcio di rigore e lo svantaggio biancoceleste.
Amarezza e quasi rassegnazione per i risultati in campionato, preoccupazione pure sui conti, con un risultato netto negativo di 5,21 milioni di euro. E’ stata approvata la semestrale al 31 dicembre del 2015 e c’è allarme rosso, anche perché da qui a giugno la situazione potrebbe peggiorare, con la possibilità di risanare solo cedendo qualche big.
Bruno Giordano, intervenuto ai microfoni di Radiosei nella trasmissione ‘Nove gennaio millenovecento’, commenta così la gara di ieri persa dalla Lazio contro il Sassuolo ed in particolare si sofferma sullo sciagurato intervento di Mauricio che ha generato il calcio di rigore dell’1-0: “Una vittoria contro il Sassuolo poteva spingere la Lazio a credere in qualcosa di impensabile, magari ad una rimonta sull’Inter. Non è successo, anche se nella prima parte di gara la Lazio ha provato a giocare un calcio aggressivo e voglioso, poi alla prima difficoltà si sono riviste tutte le lacune tecniche e mentali di questa squadra. Nel secondo tempo, poi, il Sassuolo ha approfittato di una Lazio molto scollegata tra i reparti. Questa squadra non sa reagire alle prime difficoltà, ma soprattutto non è possibile assistere all’errore di Mauricio. Anche nei dilettanti è difficile vedere interventi così inutili e sciagurati, un difensore che fa quelle cose non può vestire la maglia della Lazio. Mi dispiace dirlo, ma è troppo tempo che avvengono queste cose, è anche una questione di concentrazione. Sarebbe bello chiedere direttamente a lui cosa pensa in quei momenti”, conclude.
Bellissima notizia per gli appassionati di calcio. A Zurigo è stato inaugurato il museo della FIFA, contenente cimeli storici del mondo del calcio. Esposizione della Coppa Rimet, degli scarpini di Pelè, di oggetti utilizzati dai calciatori nella primissima edizione della Coppa del Mondo del 1934. Bellissimo anche il biliardino che raffigura i più grandi calciatori della storia del calcio. Presenti anche attrazioni virtuali e giochi di ruolo, come quello in cui si veste i panni di un arbitro. Per maggiori informazioni consultare il sito www.fifamuseum.com
E’ stata approvata la Relazione Finanziaria della Lazio. Le sorprese però non mancano. Mentre la CONSOB ha messo sub judice alcune voci di entrata e quindi di ricavi (diritti tv e incassi provenienti dall’Europa League, poichè ancora non “reali”), spuntano voci alquanto sorprendenti per quanto riguarda il valore di acquisto di alcuni calciatori. Infatti si scopre che Basta è stato pagato ben 10.5 milioni; Kishna 6 milioni, 500 mila euro Patric e Hoedt, Milinkovic 5 milioni e non 12. Inoltre si ipotizza un passivo di quasi 15 milioni.
La lunga rincorsa dell’Italia nei confronti dell’Inghilterra, che occupa il terzo posto nel Ranking Uefa, potrebbe divenire vana anche quest’anno. Il terzo posto che permetterebbe di avere quattro squadre in Champions League, si è allontanato a causa delle eliminazioni di Fiorentina e Napoli in Europa League e ai risultati dell’andta di Juventus e Roma in Champions League. L’unica speranza ora è … la Lazio. Infatti i biancazzurri, con un ipotetico passaggio ai quarti e la conseguente eliminazione di una o due inglesi, potrebbe lasciare viva qualche piccola speranza. Inoltre bisogenrebbe sperare nellimpresa della Juventus e in una impossibile rimonta giallorossa. In caso contrario anche nel 2017 probabilmente ci saranno solamente tre squadre italiane in Champions League.
Per la delicata trasferta di andata di Europa League contro lo Sparta Praga, i tifosi della Lazio si stanno mobilitando per accompagnare i loro beniamini e caricarli verso i quarti di finale. Sono state annunciate le date della vendita dei tagliandi. Sarà possibile acquistare i biglietti da giovedì 3 marzo fino all’8 marzo alle ore 10.00. I prezzi sono i seguenti: Settore ospiti 32 euro compresa la prevendita; Tribuna 64 euro compresa la prevendita. Per maggiori info www.sslazio.it
Lazio-Sassuolo ha portato con sé tanta amarezza e la triste conferma di una squadra che difficilmente riuscirà in una scalata nella classifica di questo campionato. La Lazio in Serie A non è quella formato europeo, attraverso i microfoni di Lazio Style Radio, ha commentato così il momento dei biancazzuri l’ex difensore Giuseppe Biava: “Troppi risultati altalenanti, ieri è arrivata una sconfitta contro una buona squadra e la Lazio era stanca. Sicuramente gli stimoli ci sono e nessuno in questo sport vuole perdere, ma in questo momento e con questa situazione credo sia meglio concentrarsi sull’Europa, anche perché in campionato ormai è difficile risalire. Ormai il campionato è andato, meglio puntare ad arrivare in finale di Europa League e magari vincerla“. Poi sulla possibilità di vedere la Lazio scendere in campo a Basilea per la finale di Europa League dichiara: “E’ difficile, ci sono tante squadre blasonate, servirebbe fortuna e qualche fattore che giri per il verso giusto. E’ brutto dire che una squadra come la Lazio debba mollare il campionato, ma le gare della domenica magari potranno servire per trovare la fiducia giusta”. Poi sul perché di questa involuzione: “E’ sempre difficile ripetersi, come ad esempio accade per Felipe Anderson. Era imprendibile e adesso gli hanno preso le misure. Confermarsi è sempre un’impresa ardua”. Infine sulla prossima di campionato contro il Torino:“Il Toro è in un momento di difficoltà. La Lazio Deve trovare gli stimoli. I giocatori biancazzurri dovrebbero levarsi di dosso certe difficoltà o almeno dare la sensazione di volerci provare. Non può terminare così il campionato della Lazio”.
Si può dire che in Lazio-Sassuolo ha piovuto sul bagnato. Oltre ad uscire sconfitti dal campo, infatti i biancocelesti non hanno offerto una prestazione che conforti i tifosi per il prosieguo del campionato, abbandonando anzitempo le speranze di agganciare il quinto posto in classifica. Neanche chi è entrato dalla panchina è riuscito a dare una scossa alla gara, uno tra questi è Keita Balde. L’attaccante della Lazio, durante la sfida di ieri sera, è stato seguito da alcuni osservatori del Monaco, direttamente dalla tribuna. Secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com, l’attaccante era nei desideri del club biancorosso già dal mese di gennaio, e l’interesse per lo spagnolo non sembra essersi affievolito assieme alla chiusura del mercato.
Scambio di “frecciatine” tra due importantissime case automobilistiche: Fiat e Renault. La prima ha stuzzicato la casa francese attraverso Twitter per la somiglianza della sua piccola con la famosa 500. Questo il tweet: “Complimenti Twingo, hai davvero una bella linea, non sembri nemmeno tu”. Il pretesto è il World Compliment Day, che si festeggia nella giornata odierna, che con l’hashtag #worldcomplimentday ha già scatenato tanto caos.
La Renault, non ha prontamente risposto per le rime, così da indurre la Fiat ad un altro messaggio sulla falsa riga di quello precedente: “@renaultitalia non ti piacciono i complimenti?!”.
A quel punto Renault non ha più resistito e di tutta risposta ha scritto: “#worldcomplimentday! I complimenti ce li stiamo godendo da ieri grazie a @Fiat_IT e senza bisogno di pillole blu ;)”. Qui la frecciatina è arrivata in riferimento allo spot della 500 che si trasforma in 500X grazie ad una pillola di Viagra che cade accidentalmente nel serbatoio. La sfida è appena al suo inizio…chi la spunterà?
Per commentare la sconfitta di ieri subita in casa dalla Lazio a opera del Sassuolo è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb l’ex biancoceleste Romberto Rambaudi: “In genere sono molto critico, ma ieri nonostante il risultato finale ho visto una buona Lazio. I biancocelesti nel primo tempo hanno mostrato un buon calcio, hanno giocato bene. La squadra di Pioli si è ritrovata in svantaggio a causa di un errore di un singolo elemento, ha pagato a caro prezzo un orrore di Mauricio. Un giocatore che scende in campo a questi livelli non può fare una chiusura del genere in area di rigore. Dopo il penalty la Lazio si è disunita perdendo la propria sicurezza e non è più riuscita più a riprendere la gara”.
Come mai la Lazio in campionato non si esprime bene come in coppa: “Il discorso è tutto racchiuso nel mercato estivo, la squadra non è stata rinforzata adeguatamente dopo la splendida cavalcata della scorsa stagione. Alla squadra mancano elementi di personalità e niente è stato fatto per migliorare la situazione, in questo modo è duro riuscire a ripetersi. In Europa è diverso, i giocatori scendono in campo senza pressioni e essendo in forma riescono a rendere al meglio”.
Giusto imputare l’attuale situazione al tecnico? “Non credo che gli errori siano di Pioli, la colpa non è mai di una sola parte. I risultati raccolti in campionato sono frutto di errori di tutte le componenti: del tecnico, dei giocatori e della società che non ha saputo fare le mosse giuste per accrescere il potenziale della squadra”.
La ricerca emerotecaria recentemente condotta dall’Avv. Gian Luca Mignogna e dal Dr. Federico Felci, sottesa a supportare la richiesta di rassegnazione dello Scudetto 1914/15, ha prodotto risultati clamorosi ed eccezionali sotto l’aspetto revisionistico, documentale e giuridico/sportivo.
In base a quanto acclarato su alcune pubblicazioni dell’epoca, infatti, è risultato ampiamente comprovato per tabulas come la Lazio 1914/15 avesse già conquistato il diritto a disputare la finalissima nazionale contro la vincente del Girone Finale Nord, al momento dell’interruzione bellica del 23/05/1915, poiché la prima squadra della capitale era inconfutabilmente risultata unica vincitrice del campionato centro-meridionale.
Gli incredibili ritrovamenti documentali di cui sopra a breve saranno graficamente rielaborati, debitamente depositati agli atti della Figc e pedissequamente trasmessi ai mezzi di comunicazione.
Nell’assoluta convinzione che l’attribuzione ex aequo del titolo 1914/15 costituisca l’unico oggettivo rimedio onde porre fine ad un’ingiustizia secolare, conseguentemente, si invitano tutti i tifosi laziali, gli sportivi in genere ed i sostenitori della petizione a continuare a sottoscriverla e/o farla sottoscrivere su Change.org da familiari, amici, colleghi di lavoro e quanti altri possano essere interessati così da dotare l’iniziativa di una investitura popolare sempre più crescente.
Il Giudice Sportivo ha reso noti i provvedimenti presi in vista della 28a giornata di Serie A. Queste le decisioni prese e annunciate tramite un comunicato apparso sul sito della Lega Serie A.
SQUALIFICA per una giornata di gara a GOBBI Massimo (Chievo Verona), Mario Rui (Empoli), SAMMARCO Paolo (Frosinone), DZEMAILI Blerim (Genoa), PAZZINI Giampaolo (Hellas Verona), DOS SANTOSMauricio (Lazio), ABATE Ignazio (Milan), ALBIOL Raul (Napoli), CORREA Carlos Joaquin (Sampdoria).
In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, musei, aree archeologiche e monumenti statali, apriranno gratuitamente le loro porte al mondo femminile. Il Ministro della Cultura, DarioFranceschini, ha annunciato che l’8 marzo i musei saranno gratuiti: “Da quest’anno – ha dichiarato – i musei statali saranno gratuiti per le donne ogni 8 marzo”. In questo modo il ministro ha annunciato l’iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturalie del turismo rivolta alle donne. Per questo motivo ha invitato i direttori dei musei ad organizzare visite, eventi e manifestazioni a tema nei luoghi della cultura statali. L’elenco delle iniziative si possono trovare sul sito www.beniculturali.
Passi come preventivabile la sconfitta contro una buona squadra come il Sassuolo. Attaccanti talentuosi come Berardi e Defrel la Lazio non ce li ha. Ma la differenza non è tanto il reparto offensivo, infatti ad oggi la Lazio vanta il sesto attacco del campionato, ma quanto la difesa che, con i suoi 36 gol subiti è ottava davanti soltanto alle squadre che lottano per non retrocedere. Nel mercato di riparazione il presidente Lotito ha pensato bene di non riparare nulla. O meglio, ha ingaggiato il solo Bisevac: un difensore che all’età di 32 anni, nell’ultimo biennio, ha giocato veramente poco con l’Olympique Lione. La Lazio è passata dalla bolgia contro il Bayer Leverkusen, alla diaspora di ieri sera. E sì, dobbiamo chiamarla proprio così.
Il punto più basso della gestione Lotito?
Ieri sera la Lazio in quanto società, secondo il mio modesto punto di vista, ha toccato un nuovo record di incapacità manageriale. Mentre, dal canto loro i laziali hanno vinto, o meglio stanno vincendo, perché ormai tutti (o quasi) si rendono conto, chi più chi meno, che è terminato il tempo di essere fedeli alla causa a prescindere, se questa poi è mal intenzionata o non vogliosa di alimentare il fuoco sacro di Vesta. Siamo Romani. Siamo i cittadini della Capitale d’Italia. Siamo i tifosi della prima squadra della città! Ieri dinanzi a quasi tremila spettatori paganti – forse il peggior dato della gestione Lotito e in assoluto il peggior dato di presenze allo stadio in campionato – la Lazio ha fatto veramente una brutta figura. In un lunedì pieno zeppo di pioggia, freddo e piovoso, la Lazio SPA continua a far acqua da tutte le parti. Non parliamo di bilanci, ma del rapporto empatico fra chi gestisce la società e chi va allo stadio. Non lo dico io, Davide Sperati, lo dicono i dati che non mentono mai e che sono contestualizzati.
Lotito ieri ci ha fatto fare una brutta figura a livello nazionale. Lui e tutti, sottolineo tutti, i suoi uomini non riescono a lavorare per il bene di noi tifosi o “clienti” (se preferite questo termine). Ora sarebbe doveroso e giusto, capire quanto potere ha Igli Tare nel decidere i giocatori d’acquistare, quanto potere decisionale ha Stefano De Martino nel decidere le strategie comunicative, quanto potere ha Marco Canigiani nel valorizzare il marketing Lazio. Questo ci potrebbe essere d’aiuto per capire veramente quanto sia la responsabilità del presidente in questo fallimento. Ad oggi, e sotto tutti i punti di vista, la Lazio non credo stia valorizzando appieno il potenziale a sua disposizione.
I Tifosi però non mollano
Perdere contro il Sassuolo ci può stare, giocare in un Olimpico deserto di lunedì alle diciannove no. Nel frattempo – giusto per farvi capire la gravità di come vengono trattati i laziali – alla nostra redazione da mesi viene negato il diritto di accedere in tribuna stampa e a Formello, soltanto perché ho creato www.laziochannel.it e non certo lazioslurp.com. Qualcuno si chiederà se quando ho creato il dominio avessi i requisiti necessari per farlo e la risposta è fin troppo scontata. Senza soffermarci troppo, sottolineo che nella nostra redazione, i valori della legalità, dell’onesta e del professionismo sono dei capisaldi posti alla guida di questo bellissimo progetto editoriale. A differenza di alcuni, il sottoscritto ha sempre lottato per il nostro ideale, senza mai ostentarlo. Neanche di fronte alle mezze calzette che sono sparse fra Radio e Formello, di cui alcune non sono nemmeno tifosi laziali. Senza essere megalomani, io so quello che ho fatto per la causa biancoceleste e lo sanno bene tutti gli addetti ai lavori. In tanti si riempiono la bocca parlando di Lazio ma dovrebbero essere più accorti nel farlo: non tutti infatti sono stati soldati, non tutti infatti hanno dato soldi e tempo quanto noi ragazzi di curva. La Curva Nord è il nostro patrimonio più grande, ed è lì che cresce il valore Lazio e le nuove leve, pronte a fare mille sacrifici per seguire un vessillo. Pronte all’azione e dotati di coraggio non si fanno problemi a seguire la Lazio a Napoli o a Bergamo, a Palermo o a Udine. Loro partono a prescindere. Non importa dove.
In conclusione
Ieri vedendo lo stadio vuoto ho provato, tristezza, ma anche tanta fiducia e speranza. Noi non siamo automi, Noi siamo Atto e Pensiero. Noi abbiamo degli ideali e prima della Lazio, mettiamo la Libertà. La Lazio è comunque un “gioco”, le nostre famiglie vengono prima. Noi non siamo clienti da spolpare, non siamo i deficienti come crede qualcuno, noi non compriamo a prescindere i gadget della Lazio, noi non abbocchiamo come fan tutti. Noi siamo una tribù, siamo un popolo, siamo un manipolo di fratelli. Il laziale è diverso. Il laziale è contro il sistema. Un uomo tremendamente Onesto, Libero e Coeso. Proprio come il nostro simbolo, proprio come la Nostra Ente Morale e i nostri valori sportivi. Ecco chi è il laziale. Forza e Onore Avanti Lazio!
Se per l’estate prossima la tifoseria biancoceleste chiede a gran voce una rivoluzione nel mercato di agosto, la società sembra voler iniziare a modificare l’organigramma societario da subito. Infatti, l’olandese Joop Lensen anche stavolta è intervenuto ma mettendo mano sullo staff tecnico: Roque Júnior, collaborerà sia con gli Allievi Nazionali di Santoni che con i Giovanissimi di Ruggeri. L’ex difensore del Milan si occuperà della fase difensiva. Come riportato da gazzettaregionale.it, non è escluso che in futuro Tare e lo stesso olandese potrebbero offrirgli una panchina, si pensa che al brasiliano potrà essere affidata quella degli Under 16 o 15.
È tornato a parlare Libor Kozak. In una lunga intervista, concessa ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’, l’ex centravanti biancoceleste, ora all’Aston Villa, si è soffermato sui connazionali dello Sparta Praga, prossimi avversari dei capitolini in Europa League, dando spazio inoltre ai ricordi sul suo periodo, mai dimenticato, all’ombra del Colosseo: “È stato bellissimo scendere in campo dopo un lungo periodo di stop, sono tornato a divertirmi. Purtroppo ora sento ancora un po’ di dolore e dovrò stare un mesetto fuori, ma stavolta non è nulla di serio. La Lazio? La seguo sempre, mi è rimasta dentro. In Europa League sta facendo bene. Lo Sparta? A questo punto della competizione non si può parlare di squadre deboli. Ma, se si pensa ad avversari come Liverpool e Manchester United, è sicuramente una squadra più accettabile da incontrare. La Lazio ha grandi possibilità di passare il turno, ma lo Sparta ha fatto bene contro il Krasnodar e non sarà facile da affrontare.Ripetere la cavalcata del 2012-2013? Sicuramente sì. La Lazio ha dimostrato più maturità in Europa League, sta facendo davvero bene e sono convinto che potrà arrivare lontano. Sarà dura perché quest’anno il livello della competizione è più alto rispetto alle ultime edizioni, ma se la può giocare”.
Kozak non dimentica il suo trascorso biancoceleste: “Per me la Lazio è tutto. Lì ho iniziato a livelli importanti e resterà sempre nel mio cuore. È la squadra numero uno e mi ha fatto giocare a grandi livelli: ho trascorso anni bellissimi lì e ho tanti ricordi piacevoli. Con qualcuno dei miei ex compagni mi sento tramite messaggi: eravamo un bel gruppo ed è rimasto qualcosa di importante. Klose? Non ho mai giocato con un attaccante più forte, è stato fantastico allenarmi e giocare con lui. È una grande persona oltre che un grande attaccante. Gli auguro di segnare di più perché sta giocando meno, sicuramente merita di continuare a esultare“
Dopo l’espulsione nell’ultima partita del campionato Primavera contro l’Empoli (rosso diretto per fallo di reazione sull’attaccante avversario Tchanturia) si temeva una dura sanzione per Aimone Calì. E per la punta di Simone Inzaghi la temuta stangata è arrivata: tre giornate di squalifica per “avere, al 22° del secondo tempo, colpito volontariamente con un calcio il polpaccio di un avversario.” Calì non sarà dunque a disposizione di Inzaghi per le prossime tre partite di campionato a partire dall’impegno di questo weekend in casa dell’Avellino. Match che sarà costretto a saltare per squalifica anche un altro gioiello della Primavera, Alessandro Murgia, ammonito in diffida contro l’Empoli e fermato conseguentemente per una giornata.
“Sono stanco di certi atteggiamenti da parte della stampa, prenderò provvedimenti“. Così aveva tuonato qualche giorno fa il responsabile della comunicazione della Lazio De Martino, commentando le voci, diffuse da alcuni organi di stampa, di attriti all’interno dello spogliatoio biancoceleste. Detto fatto: ieri, in occasione di Lazio-Sassuolo, la società capitolina avrebbe negato l’accredito di accesso allo stadio a Emiliano Bernardini, inviato de ‘Il Messaggero’, quotidiano tra i primi a rilanciare le suddette voci. Di seguito vi riportiamo il resoconto della vicenda così come riportato dalle colonne del quotidiano medesimo:
Un comportamento da condannare
ROMA – Solidarietà al collega del MessaggeroEmiliano Bernardini da parte del consiglio dell’USSI Roma e del suo presidente Jacopo Volpi. “Al di là dei torti e delle ragioni, negare ad un giornalista la possibilità di entrare allo stadio a svolgere il proprio lavoro è sicuramente il modo peggiore che la Lazio poteva scegliere per far sentire la propria voce. Esistono le notizie, le fonti e soprattutto le eventuali smentite che la Lazio avrebbe potuto fare e che sicuramente avrebbero trovato adeguato spazio sulle pagine sportive del glorioso quotidiano. Il consiglio di presidenza dell’USSI si augura altresì che si tratti di un caso isolato e che da domani si torni a lavorare su un binario di estrema correttezza e nel rispetto dei reciproci ruoli. Tutto ciò che assomiglia ad una sanzione non può che essere da condannare”.
Accrediti del club e diritto di cronaca
Il collega Emiliano Bernardini oggi, come sempre, firma i pezzi riguardanti la gara della Lazio anche se ieri la società gli ha negato l’ingresso all’Olimpico, rifiutando l’accredito che il Messaggero aveva richiesto. I nostri lettori, ai quali ci rivolgiamo prima che a qualsiasi altro interlocutore, devono anche sapere che la Lazio non ha motivato in alcun modo la sua sconcertante e arbitraria decisione. Detto questo, il Messaggero assicura i lettori che, nonostante l’atteggiamento ostruzionistico della dirigenza laziale, continuerà a seguire la squadra biancoceleste come ha sempre fatto, cioè con il massimo rispetto dei fatti, delle opinioni e della verità, anche quella che a qualcuno può sembrare scomoda.
Di partite così, i laziali ne hanno vissute parecchie. Si intuiscono nell’aria, che poi non è difficile avere brutti presentimenti quando le precipitazioni di un mese intero ti cadono in testa in una sera.
Partite così non sono quelle per le quali solitamente i tifosi delle altre squadre ti prendono in giro. Quelli dell’altra sponda del Tevere, che tutti abbiamo amici come loro e c’è anche chi ne ha adottato qualcuno per cui non siamo razzisti etc. etc., ad esempio sono fissati con Lazio-Campobasso. Poveri loro, non capire che
Lazio-Campobasso, Napoli, 1987
una carovana da 35.000 persone in trasferta per evitare la retrocessione in C è motivo d’orgoglio e non di vergogna. Esperienze così fortificano e mettono le basi per un futuro da invincibili, pieno zeppo di gloria. Chi faceva la prima elementare nel 1986/87, laziale in classi piene zeppe non di gloria, ma di quegli altri, ad oggi ha vinto: 1 Scudetto, 5 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Europea in finale contro il Manchester United, roba che dall’altra parte metterebbero il DVD obbligatorio nei sussidiari nelle scuole primarie. “Dellà” nello stesso lasso di tempo hanno vinto 1 Scudetto, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane e un po’ di “SchiacciaSette” in Europa. L’avessero detto al bambino in prima elementare del 1986, che avrebbe vinto di più dei suoi caciaronissimi dirimpettai…
Tutta questa lunga premessa per dire che no, non sono i Lazio-Vicenza, i Lazio-Campobasso o i Lazio-Varese ad agitare i nostri sogni di notte. Sono partite che segnano punti di ripartenza, non di squallore. Come la retrocessione del 1985, quando qualcuno in un derby scrisse: “SOLO I VILI E I MEDIOCRI CONOSCONO LA SCONFITTA: NOI SIAMO GRANDI E RISORGEREMO“. E Bruno Giordano mandò a quel paese la Curva Sud (veramente, non metaforicamente) pareggiando un gol di “Dustin” Antonelli e riscrivendo un destino che pareva scritto.
Lazio-Roma, 1985
Lazio-Sassuolo fa parte di tutta un’altra categoria di partite, quando la noia si mangia il disappunto. 30 maggio 1982, in quanti erano a vedere Lazio-Cremonese? Non Lazio-Varese di una settimana dopo, la salvezza con la tripletta di D’Amico, meno di 10.000 dentro e fuori in 90′ in un incubo che nessuno si sarebbe aspettato, sennò sarebbero stati almeno in 40.000, come nell’ora del bisogno. Lazio-Cremonese, la partita prima, quando la retrocessione sembrava impossibile. Oppure 1 giugno 1986, Lazio-Empoli 0-0: il nulla in una partita da niente, come direbbe Nick Hornby in “Febbre a 90”. Ed era Serie B. O ancora 16 maggio 1992, stavolta è Serie A, la Lazio le perde tutte nella rincorsa al sogno di una Coppa UEFA che sembra irraggiungibile, ma che arriverà solo una stagione dopo. “Dino, Torino ti ama… tornaci“. E’ il giorno della contestazione al monumento Zoff, la Sampdoria, pur con la testa a Wembley, scherza i laziali, senza obiettivi allo stadio sembra di stare a Villa Borghese.
Lazio-Sassuolo è stata un po’ come queste partite. O anche come Lazio-Palermo, Muslera sbaglia e i rosanero vincono in rimonta contro una Lazio senza obiettivi, 4 maggio del 2008. Ma la cornice di pubblico, ieri, era più da partite precedenti. Mauricio ha ricordato Rufo Emiliano Verga, che doveva essere come Franco Baresi ma è stato sostituito a furor di popolo, inadeguato per un certo tipo di calcio. Ma in tutti quegli altri casi, il particolare diverso era un altro: tutte partite di fine stagione, giocate tra l’applauso smorzato di chi al mare proprio non era riuscito ad andare. E qualcuno, nello squallore, quello sì, generale, se ne usciva sempre con la stessa battuta: “Beh, potrebbe andar peggio… potrebbe piovere.”