Home Blog Pagina 2756

MERCATO – Proposto un attaccante del Basilea. Goodbye Kalinic

Oltre al calcio giocato, la semifinale di Coppa Italia svanita per mano della Juventus, a tenere banco in casa Lazio è anche il mercato. Al momento però ogni discorso è fermo, in attesa di novità sul fronte delle uscite (vedi Gentiletti e Onazi) per ripartire. E proprio delle strategie societarie dei biancocelesti ha parlato, ai microfoni di ‘Radiosei’, l’agente Fifa Giuseppe Accardi: “Consiglierei di dare fiducia a Pioli, senza farsi trascinare nelle polemiche. La squadra è stata rinforzata, nonostante si sia fatto del virtuosismo economico la propria forza. La logica di Lotito è stata questa e finora ha migliorato la società“. Accardi dà poi un consiglio per gli acquisti: “Prenderei Embolo del Basilea, un profilo che corrisponde ai dettami del club. Un attaccante classe ’97 con un’ottima fisicità e qualità tecniche, il cui prezzo però cresce di giorno in giorno“. Un nome buttato lì tra i tanti circolati in questi giorni, chissà se Tare e Lotito ci faranno un pensierino…

I due dirigenti che intanto vedono sfumare definitivamente un obiettivo per la porta: Lovre Kalinic è infatti ormai quasi a tutti gli effetti un giocatore dell’Aston Villa. Come riporta Alfredo Pedullà, il club inglese ha chiuso per il trasferimento del portiere croato dall’Hajduk Spalato per una cifra vicina ai 6,5 milioni di euro, che gli ha permesso di battere la concorrenza appunto della Lazio (arrivata a proporre appena 2,5 milioni più bonus) e del Besiktas. Ora manca solo l’ufficialità, che arriverà dopo l’ottenimento del permesso di lavoro, necessario per giocare nella Premier League. Nel frattempo, oggi il 25enne sarà nella sede dei Villans per sottoporsi alle visite mediche ed essere così pronto per la sua nuova avventura, la prima fuori dalla Croazia.

Numeri e sensazioni in contrasto. Klose chiede coraggio, ma la Lazio ha il record di…

Quando Miro Klose parla non è mai banale. La prestazione del tedesco in Coppa Italia contro la Juventus, così come quella di tutta la squadra, non è stata memorabile, ma il Campione del Mondo ha voluto precisare come ci siano delle cose specifiche che non vanno. Su tutte, la mancanza di rifornimenti in attacco. Klose ha chiesto più coraggio al tiro, ma anche e soprattutto un numero di cross in area maggiore rispetto a quelli effettivamente ricevuti. A vedere la partita di mercoledì la sensazione è che infatti, nonostante la Lazio possa contare su una batteria di esterni offensivi invidiabile, solo Keita cerchi la profondità con una certa continuità.

Ma le sensazioni possono essere in contrasto con i numeri? Sicuramente il pressing asfissiante della Juventus ha contribuito ad una partita sterile sul piano offensivo da parte della Lazio. Ma le statistiche di OptaPaolo, l’account ufficiale italiano del colosso delle statistiche sportive OptaSports, proprio nel pomeriggio alla vigilia della sfida contro i bianconeri aveva rivelato un dato in netto contrasto con quanto affermato dal centravanti tedesco. La Lazio infatti nella stagione 2015/16 è la formazione che ha crossato di più in tutta la serie A. 421 gli spioventi dalle fasce per gli attaccanti laziali. Una statistica che peraltro è in linea con le caratteristiche della squadra. Candreva, Felipe Anderson, Kishna, Keita e in più esterni difensivi in grado spesso di spingersi molto in avanti (su tutti Dusan Basta). La Lazio è una squadra costruita per provare a sfondare sulle corsie laterali.

E allora forse la chiave del discorso di Miro Klose va individuata su un altro aspetto sottolineato, la mancanza di Stefano Mauri. Il brianzolo l’anno scorso ha vissuto la sua migliore stagione a livello realizzativo, ma soprattutto aveva svolto un lavoro tra le linee sfruttato dal tedesco (13 gol nello scorso campionato) ma anche da Djordjevic, quest’anno non all’altezza della passata annata. E allora forse Klose ha “forzato” i numeri per lanciare un altro tipo di allarme: non si può sempre pretendere che arrivino cross come se piovesse. Serve una soluzione alternativa, e il ritorno di Mauri potrebbe essere quella giusta. Pioli avvisato

Fabio Belli

VIDEO – Da Mazzone a Mourinho, finendo con Mancini-Sarri. Quando la rabbia esplode

Le ultime vicende che si sono susseguite durante, e soprattutto dopo, Napoli-Inter di Coppa Italia, hanno messo in evidenza come tra gli allenatori “non sempre” scorra buon sangue. La querelle tra Mancini & Sarri, con quest’ultimo che apostrofa il tecnico nerazzurro con un’aggettivo poco felice, altro non è che l’ultimo di tanti episodi cui ci hanno abituato i tecnici delle squadre di calcio, più o meno blasonate.

Non è la prima volta che un allenatore inveisce contro il collega, innescando un alterco che probabilmente sfocia in sanzioni o risse a bordo campo. Ma non da meno sono i calciatori, più a contatto nel corpo a corpo rispetto ai loro maestri e quindi più “inclini” a complimenti e smancerie. Ricorderete il dirimpettaio Soviero, portiere della Reggina, nei confronti di Del Piero additandolo come, passatemi il termine “finocchio”. Lo stesso Soviero si è più volte macchiato di episodi del genere come quando in un Messina Venezia scambiò il campo di calcio per un ring. Diamanti, eclettico centrocampista, in Bologna-Genoa con il Signor Borriello rincarò la dose: “Finocchio di M….”. Per non parlare del Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, che da anni sostiene che O Rei Pelè sia gay, forse per offuscarne l’immagine, o forse perché lo è davvero, chi lo sa….

Eppure, volendo ritornare alle diatribe dei tecnici che, come nella stragrande maggioranza dei casi, ci hanno abituati a prendersela “in punta di forchetta” con l’arbitro, ci sono tutta una serie di episodi, che volendo sdrammatizzare, rendono questa vicenda più sobria e divertente, come è giusto che dovrebbe essere. E’ ancora impresso nella mente di tutti la folle corsa del buon Carletto Mazzone sotto la curva ai tempi di Brescia-Atalanta, oppure Cosmi che esce dall’Olimpico gridando: “Forza Roma” e il calcione di Baldini a Di Carlo in un derby Palermo Catania.


Non solo tecnici nostrani, persino il mite Guardiola in un Barcellona-Copenhagen divenne vittima degli strali di Solbakken: il danese gli si avvicinò con la bava alla bocca, puntandolo con l’indice. Continuando ricordiamo lo schiaffone di Delio Rossi nei confronti di Ljajic, ed infine le manette di Josè Mourinho durante una partita dell’Inter. Il portoghese è un “esperto” di litigi: basti pensare al dito nell’occhio del povero Tito Vilanova in un Clasico di qualche anno fa e al litigio con Wenger in un Arsenal Chelsea.



Tutti episodi condannati sul momento e processati dalla stragrande maggioranza delle persone, che a distanza di anni ripensandoci, invece, si fanno una grassa risata stemperando gli animi e condendoli con note amarcordistiche.

 

Ancora guai per il Bocia…

Nuovi guai si potrebbero palesare presto per lo storico capo della Curva Nord dell’Atalanta, Claudio Galimberti, detto «Bocia». Già condannato a tre anni di reclusione e rinviato a giudizio con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a reati da stadio, nei giorni scorsi è partita dalla questura una richiesta al tribunale con lo scopo di sottoporre il Bocia a sorveglianza speciale. I tre giudici preposti emetteranno la sentenza (a porte chiuse) giovedì 4 febbraio. Ricordando che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che può essere applicata anche solo sulla base di sospetti e senza nessuna prova di commissione di illeciti. Le limitazioni che subisce il soggetto in questione vanno ad intaccare la libertà personale. Va detto ad onor del vero che, chi viene colto in circostanze di incidenti e tafferugli annessi allo stadio, è doveroso che le autorità giudiziarie recapitino al soggetto un Daspo e di questo ne è consapevole anche chi fa parte di gruppi più facinorosi. La richiesta che però è partita dalla questura per Claudio Galimberti, non è “semplicemente” il divieto di seguire la propria fede e tutti gli eventi sportivi per anni e anni, ma si tratta di prescrizioni come l’obbligo di restare a casa in orario serale e notturno, il ritiro della patente o del passaporto, tutto per un periodo da uno a cinque anni perché ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica. Determinate limitazioni alla libertà personale, devono sempre essere motivate da provvedimenti giudiziari di efficacia immediata, anche se impugnabili in più gradi di giudizio.

FOTO – Un gradito ritorno all’Olimpico

Grande sorpresa ieri per i giocatori della Lazio ed i tifosi, il difensore olandese Stefan De Vrij si è presentato a Formello per salutare i compagni e sottoporsi a dei controlli al ginocchio, a distanza di due mesi e mezzo dall’intervento avvenuto presso una clinica di Anversa. Il giocatore si è intrattenuto con i compagni che gli chiedevano delle sue condizioni e di sera si è presentato allo stadio per seguire il match di Coppa Italia contro la Juventus. Il rientro in Olanda in serata, dove sta proseguendo nel percorso di riabilitazione.

Le fasi di recupero sono lunghe per il tipo di tessuto anatomico interessato – ha spiegato il medico sociale Stefano Salvatori a Lazio Style Radio – sono le fasi del decorso post-chirurgico. Ha già fatto una fase statica, successivamente si passerà ad una fase atletica blanda di scarico per poi aumentare con corsa e cambi di direzione prima di concludere con la palla. De Vrij è atteso da un lavoro ancora lungo“.

L’operazione è avvenuta a causa di un’infiammazione cronica al ginocchio, con ricostruzione del tessuto cartilagineo. La stagione è ovviamente conclusa anzitempo, con tempi di recupero che sono ancora incerti, si parla di Luglio, anche se tutto dipenderà da come reagirà il ragazzo all’intervento.

Lazio – Juventus with my agents @segfootball 😁⚽️ Forza Lazio⚪️🔵

Una foto pubblicata da Stefan de Vrij (@stefandevrij) in data:

RASSEGNA STAMPA – La Lazio fa spesa a Empoli

La Lazio ufficializza l’acquisto del centrocampista dell’Empoli Ronaldo Pompeu da Silva, classe 1990. Il giocatore è stato prelevato una settimana fa, sottoscrivendo un contratto fino al 2019 e poi è stato girato in prestito alla Salernitana.

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, che lo conosce molto bene per i trascorsi calcistici insieme lo descrive così: “È un giocatore d’impatto fisico, con buoni piedi e soprattutto un’ottima capacità d’organizzare il gioco. È affidabile, in Serie B può fare la differenza”. Forse non era il nome tanto sognato dai tifosi laziali in fatto di prestigio, anche se il cognome ha un’importanza planetaria, di fatto la società biancoceleste ha ormai abituato l’ambiente ad operazioni “low cost”, con dei risultati altalenanti.

Tra l’altro il procuratore del giocatore, tale Mario Giuffredi, gestisce molti giovani e promettenti giocatori dell’Empoli, tra cui Liechtenstein Büchel (24 anni) e il 18enne Dioussé, entrambi centrocampisti. Ma anche i terzini, come il francese Laurini (26) e Mario Rui (24). Quest’ultimo, portoghese che suscita molto interessa alla società laziale, come riporta il quotidiano La Repubblica. La suggestione della scuderia di Giuffredi è però lontana da Empoli: si tratta di Valdifiori, acquistato dal Napoli in estate, ma rimasto ai margini del progetto Sarri. Ha collezionato appena 5 presenze in campionato e ben 15 panchine.

 

Una richiesta di civiltà…

0

Una richiesta di civiltà per tutta la nostra città. No, non è uno striscione apparso in una delle due curve dello Stadio Olimpico di Roma, ma un’invocazione diretta alle istituzioni affinché venga rimosso quel muro divisorio che stride con il concetto di aggregazione sociale, tipico di un evento sportivo.

Biglia 2-01Poco prima delle festività natalizie, Lucas Biglia si fece scappare una dichiarazione memorabile che “naturalmente” non ha avuto il giusto eco da parte degli altri organi d’informazione. Il capitano della Lazio infatti affermò quanto segue: “Io i tifosi li capisco: è come se qualcuno entrasse dentro il nostro spogliatoio e mettesse lì qualcosa che noi non vogliamo. Noi ci arrabbieremmo. Con loro è stato fatto così“.

Una dichiarazione che non venne messa in risalto sulle altre riviste specializzate, perché si sa, è così, soprattutto in casa biancoceleste. Quando un personaggio, più o meno influente, è chiamato a dire la propria opinione riguardo casi di carattere sociale, dove si scontrano due poteri, di solito si opta per dare ragione a quello maggiore. Infatti non c’è da meravigliarsi se l’Italia, secondo la classifica stilata da Reporter Senza Frontiere occupa la 73esima posizione nella classifica mondiale della libertà di stampa. Il nostro Paese in tal senso si trova a cavallo fra la Moldovia e il Nicaragua. Il giornalismo deve servire per raccontare la verità e sviluppare il progresso, non per omettere la verità e servire i potenti.

Fatta questa digressione, dobbiamo ricordare un concetto basilare dello sport, ovvero che non può esistere calcio senza i tifosi. L’interesse che genera lo sport più importante del pianeta è tale che, immaginare una gara senza supporter significherebbe alienazione allo stato puro. Eppure in Italia, anzi no, soltanto nella città eterna, oltre alle solite e croniche difficoltà per raggiungere l’impianto sportivo, dobbiamo fare i conti anche con delle norme e delle strutture che, dati alla mano, rendono più difficoltoso accedere allo spettacolo sportivo, godendosi la partita senza troppi vincoli.

Ora, per alimentare una dialettica costruttiva, dobbiamo sostenere l’impegno delle forze dell’ordine per contrastare la violenza e garantire l’ordine pubblico. Ma se questo vuol dire repressione e ingiustizia verso i cittadini, dobbiamo essere fermi nell’esprimere il nostro disappunto. Questo è concetto che deve essere messo in evidenza. Laziochannel.it ha un cervello, non ha padroni e lavora anche per dare il suo contributo a un processo di crescita che deve riguardare tutto l’insieme.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

Sono anni ormai che vediamo manovre e iniziative politiche che fanno acqua da tutte le parti. La violenza non si argina e lo scontento generale non è sinonimo di una giusta azione politica. Perché soltanto a Roma vengono innalzate queste barriere? Dati alla mano, quante volte ci sono stati problemi di ordine pubblico all’interno delle due curve romane? Con tutte le telecamere che ci sono, in aggiunta all’imponente schieramento delle forze dell’ordine (che vorrei ricordare sono pagate anche dai frequentatori dello Stadio Olimpico), qual è il vero motivo per cui si è deciso di dividere le Curve dello stadio?

Se i biglietti sono nominali, com’è possibile che, come anche affermato dal Questore, in Curva Sud ci fossero più persone rispetto alla capienza prevista? Non è un problema che riguarda l’utenza, ma chi gestisce e organizza l’evento sportivo! Perché nello stadio del Borussia Dormund, nella grande Germania di Angela Merkel, tutti i supporters della curva vedono la gara stando in piedi? Perché negli altri campionati europei, torce e fumogeni sono considerati come parte di uno spettacolo? Troppi interrogativi che necessitano di rispo
ste concrete ed esaurienti.

Dati alla mano, i problemi di ordine pubblico che ci vengono alla mente, sono quelli risalenti al Derby perso dalla Lazio per tre reti a zero, nella stagione 1993-1994, quando la Roma di Carletto Mazzone vinse la stracittadina grazie alle reti di Balbo, Cappioli e Fonseca. E nell’agosto del 2003, quando, durante l’amichevole fra Lazio e Juventus, ci furono pesanti scontri sempre fra tifoseria e forze dell’Ordine. A ragion veduta, se riflettiamo e facciamo un rapporto fra gare disputate e manifestazioni violente, ci possiamo rendere conto di quanto sia sicuro l’impianto Olimpico e di quanto sia corretta la tifoseria biancoceleste e quella giallorossa.

Per quel che ci riguarda, possiamo liberamente affermare che non gradiamo quei botti che spesso, almeno fino alla scorsa stagione caratterizzavano i gol di una certa rilevanza. Pericolosi per l’icolumità di tutti gli spettatori. Ma ciò detto, per il resto non credo ci siano le condizioni per innalzare un muro divisorio. Mentre concordiamo con il Questore per ciò che concerne la creazione di una corsia d’emergenza in grado di consentire un pronto intervento da parte dei medici che presiedono le gare di Lazio e Roma. Fra l’altro vorremmo ricordare che, proprio i fans biancocelesti, furono i primi a sollevare la questione riguardo la mancanza di una porta di sicurezza all’interno della curva.

Le recenti dichiarazioni del Questore D’Angelo ci lasciano abbastanza perplessi perché leggermente fuorvianti. Se è vero che dal Rapporto Sicurezza del 2015 è emerso che “è stata riportata la pace all’Olimpico“, è anche vero che la Lazio ha perduto il 13% dei paganti, mentre la Roma quasi il 40%. Danni importanti per le finanze delle due squadre che devono cercare in tutti i modi di riportare i tifosi allo stadio. Dati che comunque saranno destinati a crescere perché il rapporto si riferisce all’anno solare e quindi si prevede una proiezione ben maggiore per l’anno in corso. L’impennata dei DASPO è spaventosa, ben 275% in più. “A Roma il nostro problema è solo fare un tifo sano, con le regole previste. Siamo disponibili a lavorare con il Coni e con le società romane. Ma il dialogo può esserci solo nella cornice della legalità, che vogliamo rispettata. Lo stadio è dei cittadini romani” – dichiarazioni che andrebbero però analizzate con maggior attenzione e attinenza. In primo luogo, reputiamo giustissimo parlare di TIFO SANO, ma le regole previste all’interno dello Stadio ci sembrano esagerate e medievali. Norme che non fanno entrare ombrelli, monete, frutta o panini! Chi attua condotte violente, rovinando e mettendo in pericolo la sicurezza altrui, deve essere allontanato anche con Daspo di lunghissima durata ma è altrettanto errato far ricadere queste condotte incivili anche sulle persone che invece frequentano lo stadio in maniera assolutamente pacata e in linea con i comportamenti di una persona che possa definirsi normale. Concludendo, ci auguriamo che dall’iniziativa promossa anche dalla Curva Nord romana, possano nascere delle condizioni che diano vita a un tavolo d’incontro fra le parti e i soggetti chiamati in causa, affinché la città di Roma torni ad essere la Capitale d’Italia e la culla della civiltà.

Il Direttore Davide Sperati

curva nord

 

 

 

PETIZIONE SCUDETTO – Consegnato alla Federcalcio il dossier sul campionato 1914-1915

Nell’ambito del procedimento federale aperto a seguito dell’inoltro in FIGC della Petizione “Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!” e degli atti ad essa correlati, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che in data 19 Gennaio 2016 lo stesso ha provveduto a depositare agli atti della Federcalcio una copia del volume “Dal Tevere al Piave” recentemente pubblicato e presentato da Laziowiki, una copia aggiornata del “Dossier sul Campionato 1914/15” messo online dal Centro Studi 9 Gennaio 1900 sul proprio sito web ed una “Nota Riepilogativa” dello scrivente legale atta a specificare le ragioni giuridico/sportive su cui poggia la richiesta di riesame avente ad oggetto l’avvenuta assegnazione d’ufficio del titolo tricolore 1914/15.

Fiducioso che all’esito dell’istruttoria attualmente in corso si possa pervenire in tempi stretti alla nomina della Commissione Straordinaria cui demandare l’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15, il sottoscritto evidenzia come l’attuale fase costituisca un momento assolutamente cruciale della rivendicazione e pertanto esorta tutti i tifosi laziali, gli sportivi in genere ed i sostenitori della petizione a continuare a sottoscriverla e/o farla sottoscrivere sulla piattaforma Change.org e/o sul banner che trovate nella barra laterale di laziochannel.it.

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

Zarate-Lazio-Velez: Ancora pendenze

Un triangolo infinito quello tra Maurito Zarate, il Velez e la Lazio iniziato ad Agosto 2013. Ma andiamo con ordine, il giocatore argentino quasi 3 anni fa decidendo di rescindere unilateralmente il suo contratto per controversie contro il club di Lotito, di fatto, sapeva che avrebbe innescato un meccanismo infernale nei suoi confronti. Ebbene, la Fifa condannò il ragazzo, tramite ricorso della società biancoceleste, al pagamento di 6 milioni di euro. Tira e molla da parte di Velez e Zarate che annunciarono il ricorso nei confronti del club italiano con conseguente presa di posizione netta da parte della società. Intervistato a laziofamily l’Avv. Gentile ha commentato: “Sappiamo che Zarate ed il Velez hanno preannuciato la volontà di fare ricorso, ma al momento non ci è stato notificato nulla, quindi restiamo in attesa. Fino a quando non ci sarà l’esecutività della pronuncia non potremo fare nulla. Appena la pronuncia sarà attiva provvederemo alla richiesta di pignoramento degli stipendi del giocatore, al Velez chiederemo direttamente quanto ci è dovuto. L’argentino alla Fiorentina? Magariincalza Gentile – In Italia pignorargli lo stipendio sarebbe più facile“.

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Anderson resta? Si sta allenando bene»

Pioli non ha nulla da rimproverare ai suoi per l’eliminazione dalla Coppa Italia: «Per un’ora la squadra ha tenuto testa a un avversario molto forte – ha detto il tecnico biancoceleste ai microfoni della Rai – siamo rimasti in partita fino alla fine. È chiaro che la Juventus è una squadra molto forte e se hai un’occasione devi sfruttarla. Poi abbiamo preso gol su un nostro errore e lì diventa difficile. La partita è stata equilibrata, combattuta per un’ora. I miei giocatori hanno combattuto».

Felipe Anderson resta alla Lazio? «Qualsiasi cosa rispondo poi vengono fatte delle interpretazioni. La società non mi ha comunicato nulla, Anderson si sta allenando per ritrovare la migliore condizione. Il mercato non lo faccio io».

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Per un’ora abbiamo tenuto testa alla Juventus”

“Per un’ora abbiamo tenuto testa a una squadra molto forte, abbiamo provato a restare in partita fino alla fine, abbiamo creato poco è vero ma con la Juventus è difficile. Su un nostro errore abbiamo preso gol, si poteva evitare, poi rientrare è difficile”. Così Stefano Pioli, ai microfoni di Rai Sport, commenta l’eliminazione dalla Coppa Italia della sua Lazio per mano della Juventus.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Troppa Juve per la Lazio

Passa la Juve, giocherà la semifinale contro l’Inter, la Lazio ci prova ma la differenza in campo è troppo grande.

La serie nera contro la Vecchia Signora continua, i bianconeri violano un Olimpico sempre più terra di conquista. Dopo due Supercoppe e una Coppa Italia, l’ennesima beffa griffata da Lichtsteiner. La Tim Cup se ne va, la via più facile per andare in Europa non c’è più: ora in campionato sarà dura.

FALSO TURN OVER DI ALLEGRI

Pioli lancia Bisevac e dà fiducia a Lulic e Klose che hanno ribaltato una sconfitta già scritta domenica scorsa a Bologna. Il modulo è sempre il 4-3-3, comanda Biglia in regia, panchina iniziale per Parolo e soprattutto Felipe Anderson, ai margini negli ultimi tempi. Sull’altro fronte il tecnico bianconero cambia le carte in tavola rispetto alle previsioni della vigilia, nessun pensiero alla sfida di campionato contro la Roma di domenica, non ci sono tanti cambi rispetto alla Juve migliore.

In porta c’è Neto, la difesa è quella titolare, a centrocampo manca solo Khedira (gioca Sturaro) ma a dirigere le operazioni non c’è l’ex Hernanes bensì Marchisio, in attacco è difficile considerare riserve Zaza e Morata. Fischia Damato di Barletta davanti a una bella cornice di pubblico rispetto a solito, siamo sulle 35.000 presenze (almeno 10.000 i tifosi bianconeri).

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lazio eliminata, la Juve vince all’Olimpico: 0-1

Niente da fare per la Lazio, in semifinale ci va la Juventus che batte i ragazzi di Pioli per 1-0. A decidere il match è un gol di Lichtsteiner a metà del secondo tempo. L’arbitro Damato ricorre alla tecnologia per stabilire se la palla è entrata oppure no sul tentativo alla disperata di Berisha. La differenza l’ha fatta la fame di vittorie della Juventus e la sterilità offensiva della Lazio che crea tanto gioco ma si presenta una sola volta davanti a Neto. I bianconeri ora sulla strada che porta alla finale incontreranno i rivali di sempre dell’Inter.

Fonte : Il Messaggero

Sarri rischia grosso: la squalifica potrebbe essere molto lunga…

Sono già dal giudice sportivo gli atti sulle offese di Sarri a Mancini. Sarà con ogni probabilità proprio Tosel, che ha già in mano il rapporto degli ispettori della Procura federale con le audizioni immediate dei 2 tecnici, a valutare l’entità delle eventuali sanzioni a Sarri. Si va da una multa o una squalifica breve, in caso le frasi vengano definite “dichiarazioni lesive” fino a una squalifica di “non meno di 4 mesi” se Tosel le riterrà “frasi discriminatorie“. Resta aperta la possibilità che il giudice chieda un supplemento di indagini alla procura.

Fonte: Ansa

INFERMERIA – Ecco i risultati degli accertamenti di Biglia

“L’atleta Lucas Biglia è stato sottoposto ad accertamenti strumentali in Paideia, in seguito ad un forte trauma contusivo – distorsivo della caviglia destra riportato durante la gara di Coppa Italia Lazio-Juventus. Gli esami eseguiti hanno evidenziato la presenza di una tendinopatia post – traumatica del tibiale anteriore con interessamento capsulare del compartimento anteriore in assenza di lesioni osteo-cartilaginee. L’atleta inizierà domani mattina le cure specifiche del caso, e i tempi di recupero sono attualmente stimati intorno alle tre settimane, salvo complicazioni”. Questo il comunicato della società pubblicato sul sito ufficiale.

Allegri: “Non lasciamoci prendere dall’entusiasmo. Ora testa alla Roma”

E’ un Allegri raggiante quello che si presenta in conferenza stampa dopo la vittoria contro la lazio e conseguente passaggio in semifinale di Coppa italia contro l’Inter. Queste le parole del tecnico bianconero:

Immaginavate tutto questo dopo l’avvio di stagione difficoltoso?

“Abbiamo lavorato per raggiungere una certa condizione fisica e un tale livello di gioco. Siamo partiti in ritardo e con tanti problemi ma i ragazzi sono stati bravi a lavorare a testa bassa, credendo sempre in quello che facevano. Adesso dobbiamo pensare di partita in partita: ci mancano 18 partite e un certo numero di punti per poter parlare di scudetto. Certo che se il Napoli vince tutte le partite non possiamo superarlo. Noi cerchiamo di fare il massimo sia in campionato, che in Coppa Italia e Champions”.

Ora affronterete in sequenza Roma, Inter e Bayern Monaco. Siete preoccupati?

“No, la squadra anche l’anno scorso ha dovuto affrontare gare ravvicinate ed è arrivata in fondo a tutte e tre le competizioni. L’importante è avere tutti i giocatori in condizione fisica. Stasera la squadra ha giocato con 5-6 nuovi innesti e non ne ha risentito, come non lo ha fatto nelle gare precedenti”. 

Nei minuti di recupero ha sgridato Pogba…

“Ha 22 anni e in certi momenti si lascia andare. E’ un giocatore straordinario e io gli dico certe cose per migliorarlo. Non sgrido solo lui ma anche gli altri giocatori. Nel finale avevamo 7 giocatori in area e gli abbiamo pure concesso il rinvio del portiere. Bisogna migliorare e maturare in questi aspetti. Non bisogna farsi trasportare dall’entusiasmo perché basta un episodio a far cadere tutto”.

Cosa ne pensa della vicenda Sarri Mancini?

“Non sono parte in causa nella vicenda e per questo non mi permetto di giudicare. Noi allenatori dobbiamo cercare di avere sempre un comportamento consono anche nei momenti tesi in cui magari scappa la parola in più. Poi ci sarà la Procura federale che valuterà meglio”.

Lichtsteiner ha detto che è aumentata la fiducia nel gruppo…

“Dodicesima vittoria che attesta il momento positivo. Dico sempre ai ragazzi di non pensare ai record che non servono a nulla. Possiamo fare anche 18 vittorie consecutive però poi magari le ultime le perdiamo e a quel punto lo scudetto non lo vinci. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo. I ragazzi sono stati bravi a raddrizzare la situazione. Ora pensiamo alla Roma e dopo alla semifinale di Coppa Italia contro l’Inter”.

Klose: “Non abbiamo fatto male. Futuro? Non ho ancora deciso”

Miroslav Klose oggi ha giocato dal primo minuto. Pochi i palloni giocabili per il tedesco. Un passo indietro quindi dopo il grande impatto di Bologna. “La Juventus non è il Bologna. Sono molto compatti dietro. Non abbiamo fatto male, ma era una partia secca. Dobbiamo provare a dare più palla in profondità. Il gol mi manca sicuramente. Adesso sono in buona forma fisica e questa è una buona cosa. Posso dare il mio contributo alla squadra. Mauri? Sicuramente è un giocatore molto intelligente e che ti porta via l’uomo. Ma le scelte le fa l’allenatore. Il mio futuro? Non ho ancora preso la decisione. Devo vedere come sto fisicamente”, queste le parole dell’attaccante biancoceleste ai microfoni di Rai Sport.

Poco dopo il campione tedesco è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Channel: “Oggi era una partita secca e volevamo vincere, non ci siamo riusciti ma secondo me abbiamo fatto delle cose buone anche se con un po’ di paura. Non creiamo occasioni perché secondo me abbiamo troppa paura in campo. Cosa fare? Secondo me dobbiamo creare più occasioni, noi conosciamo nostra squadra. La Juve è una grande squadra ma dobbiamo continuare a insistere anche contro squadre piccole“. Partite di questo genere sono difficili da recuperare perché la Juventus  la mette sul piano fisico: “La Juve è molto fisica ma anche noi possiamo giocare così. Abbiamo vinto tanti duelli ma dobbiamo pressare avanti e non avere paura dietro. Dopo se loro sono 1 a 0 avanti e fanno contropiede è difficile, dobbiamo giocare senza paura, creare occasioni e tirare anche da lontano. Abbiamo tanti giocatori che sanno tirare fuori area, dobbiamo provarci. Ora testa al Chievo e cercare di vendicare la partita di andata: “Dipende da noi, da come entriamo in partita. E’ importante sfruttare le occasioni, perché dopo se abbiamo paura e non ci facciamo vedere…quello non è il nostro calcio. Io vedo che tutti vogliono uscire da questa situazione. Dobbiamo pensare partita dopo partitaCome si supera la paura? Dobbiamo arrivare con almeno 2-3 giocatori dentro l’area, abbiamo giocatori bravi di testa come Sergej ma noi non crossiamo mai. Forse abbiamo paura di sbagliare e che lo stadio fischia, ma se noi crossiamo 5-6 volte e non mettiamo i palloni dentro come fai a segnare?“.

Pioli: “Puniti su un nostro errore. La stagione non è finita”

La Lazio perde con la Juventus ed esce dalla Tim Cup. All’Olimpico decide un gol dell’ex Lichsteiner nella ripresa. Stefano Pioli ha commentato così il risultato ai microfoni di Rai Sport: “Per un’ora abbiamo tenuto testa ai nostri avversari. E’ vero che non abbiamo creato molto, ma abbiamo fatto la nostra partita. Sul gol hanno sfruttato un nostro errore. Dovevamo stare più attenti. E’ mancata la giocata: “I miei giocatori si sono sbattuti e hanno lavorato bene. Purtroppo, a volte, ci vuole la giocata del singolo e noi non l’abbiamo trovata. Ma oggi abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti. L’atteggiamento è stato quello giusto“. Per Pioli la stagione non è assolutamente finita oggi: “Purtroppo stasera abbiamo perso un obiettivo. Noi puntiamo a giocare in Europa anche l’anno prossimo. In campionato siamo indietro, ma abbiamo ancora la possibilità di rientrare tra le prime cinque. La nostra stagione non finsce qua, visto che abbiamo anche l’Europa League”.

Poco dopo il mister biancoceleste è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Channel. La Lazio esce a testa alta contro un colosso come la Juventus: “Sì…vorrei essere positivo ma rimane il fatto che c’è delusione purtroppo, perché la Coppa Italia era un nostro obiettivo. Credo che i giocatori hanno lavorato tantissimo e hanno giocato alla pari per molto tempo con un avversario forte. Dovevamo fare meglio e impedire le ripartenze della Juventus e tenerla in bilico fino alla fine. C’è dispiacere e delusione ma se giochiamo sempre così…potremo fare punti importanti“. Grintosa nel primo tempo, mentre nel secondo la Lazio è calata, al contrario di quanto visto con il Bologna: “Ci siamo allungati un po’ e se non rimani compatto rischi di perdere i duelli individuali, ti sfilacci contro un avversario che attacca bene la profondità e dopo rischi. Fino al 65′ noi siamo stati bene in campo, abbiamo creato difficoltà a loro pur non avendo creato tante occasioni da gol. Bisevac? Era un esordio tosto per lui soprattutto per la forza dell’avversario. Ha dimostrato qualità e crescerà conoscendo i meccanismi difensivi e conoscendo i compagni di reparto“.  La Lazio non è riuscita a sfruttare le ripartenze: “Se ti capita un occasione con un avversario del genere sfruttandola la costringi ad aprirsi e invece abbiamo subito il gol e ci siamo scoperti noi. Ci siamo inseriti bene con i centrocampisti ma così perdi le distanze, poi con il gol loro è venuta fuori anche la stanchezza e hai perso al brillantezza necessaria“.

CONFERENZA – Pioli: “La Juve ha meritato ma siamo stati all’altezza”. Poi su Biglia e Bisevac

Nona sconfitta della Lazio nelle ultime 10 gare contro la Juventus. L’amarezza è tanta ma Pioli in conferenza vede il bicchiere mezzo pieno: Di seguito la conferenza completa:

Ennesima sconfitta contro la Juve, subentra la frustrazione nella squadra?

“Non deve succedere. E’ vero che non abbiamo fatto un tiro in porta e la Juve ha meritato la vittoria ma noi siamo stati all’altezza. Siamo dispiaciuti per il modo in cui abbiamo preso il gol perché ci eravamo preparati per queste situazioni. La Coppa Italia era un nostro obiettivo, non ci siamo riusciti ma dobbiamo prendere le cose positive da stasera perché se giocassimo sempre con questo atteggiamento arriveremmo lontani. Non tutte le squadre sono la Juventus”.

Alla Lazio sono mancate le giocate dei singoli?

“Sì, servono contro un avversario così forte  e solido. La manovra può essere perfetta ma negli ultimi 30 metri la differenza la fanno i singoli. Abbiamo sprecato una grande occasione a inizio partita e contro queste squadre non puoi permetterti di sbagliare. Il rammarico c’è stato in occasione del gol subito. E’ stata una partita dura così come lo è stata per la Juve. La squadra ha mostrato spirito di sacrificio e voglia di vincere”.

Biglia?

“Sente molto dolore, adesso sta facendo controlli radiografici. Ha preso una forte contusione e speriamo non ci sia altro”.

Cos’è mancato alla Lazio stasera?

“Serviva maggiore attenzione, intensità e determinazione per 90′ ma è stato il gol a cambiare la gara. E’ stata la partita in cui più abbiamo tenuto testa alla Juve insieme a quella dell’anno scorso di Coppa Italia. Pertanto il rammarico è maggiore”.

Cosa ne pensa della querelle Sarri-Mancini?

“Anche a me è successo in passato di discutere con i colleghi ma per quanto riguarda la vicenda di ieri non ero lì e non me la sento di prendere le parti di nessuno”.

Un giudizio su Bisevac?

“E’ stato un impatto forte considerando la forza degli avversari Si è comportato bene dimostrando qualità importanti. Penso possa migliorare conoscendo i suoi compagni”

 

Lichtsteiner sminuisce la Lazio: “Stasera abbiamo giocato solo noi…”

Stephan Lichtsteiner ha parlato ai microfoni di Rai Sport della gara di domenica contro i giallorossi: “La Roma è un’ottima squadra con giocatori importanti. Garcia o Spalletti? A noi non cambia niente chi è l’allenatore. Sarà una partita tra due big, sarà molto difficile. Rincorsa scudetto? Noi guardiamo a noi stessi, le altre squadre sono molto forti. Anche la Roma è ancora in lotta per lo scudetto”. Poi il terzino svizzero sminuisce la prestazione della sua ex squadra: “Alla Lazio abbiamo concesso solo un’occasione, poi abbiamo giocato solo noi. Dovevamo chiudere prima. Il nostro problema è che non chiudiamo le partite. Sono felice della vittoria e del gol decisivo. Speriamo di continuare così”. Poi Lichtsteiner analizza cos’è cambiato rispetto all’inizio della stagione: “All’inizio della stagione giocavamo bene ma perdevamo immeritatamente. Poi abbiamo acquisito fiducia, soprattutto noi veterani. Modulo? Non credo c’entri nulla. Possiamo giocare con tutti i moduli”.