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FOCUS – Il tabù dell’omosessualità nel calcio

Evoluzione umana: Processo di origine ed evoluzione dell’Homo sapiens come specie distinta e la sua diffusione sulla terra”. Analizziamo attentamente quanto scritto, che il Sapiens si sia evoluto e diffuso a macchia d’olio a questo mondo è fuori discussione, non a caso oggi sono più i film che parlano di spostamenti di massa degli esseri umani verso altri pianeti, alla ricerca di cunicoli spazio-temporali che possano condurre ad altre galassie da occupare, che serie televisive in prima tv. Questo perché ormai si ha la piena padronanza, conoscenza e potere del pianeta che frequentiamo. Ma siamo sicuri che l’evoluzione sia davvero avvenuta? O è soltanto una modernizzazione di facciata che porta all’ovvia considerazione che l’apertura mentale di ognuno di noi è meno di quello che sembra?

Noi parliamo di pallone, lo sport più bello del mondo come tutti sapete, ed in questi giorni ci sono state più polemiche per la vicenda Sarri – Mancini che per colpi di stato o magna magna politici. Si è gridato allo scandalo per un “finocchio” di troppo, ma è l’aggettivo che dà fastidio o il terreno nel quale viene coltivato? Mi spiego meglio: c’è chi sostiene che la parola in questione, e non la ripeterò, sia ormai un modo di dire, che non sia un elemento discriminatorio dettato dall’omofobia.

In merito alla vicenda Vittorio Sgarbi disse: “Mi sembra un finto caso, un malanimo, non è un insulto, anche perché stiamo parlando di una categoria rispettabilissima” e prosegue “dire frocio ad una persona può essere una forma di incazzatura ma non vedo l’insulto”. O chi invece condanna aspramente e duramente le parole rivolte da Sarri a Mancini senza fronzoli e non girandoci intorno, queste le dichiarazioni all’indomani di Fabio Caressa, condirettore di Sky Sport: “Sarri ha commesso un gravissimo errore che pagherà pesantemente sotto il profilo dell’opinione generale. Indubbio che ciò porti anche un po’ di pressione sul Napoli. Un gesto di autolesionismo, oltre che di maleducazione”.

Come sempre la verità la si può trovare, tra l’una e l’altra dichiarazione, ma per dovere di cronaca e per rispetto nei riguardi di tutti coloro che “veramente” hanno pagato dazio a discapito di bigottismo e maleducazione, ci piacerebbe ricordare quanti, andando controcorrente, si sono dichiarati apertamente e hanno reso pubblica la loro omosessualità, andando incontro a durissime prese di posizione da parte della coscienza umana che li circondava.

In epoche recenti il primo calciatore a dichiarare la propria omosessualità fu l’inglese Justin Fashanu, che militò nel Nottingham Forest negli anni 80, grande talento, subì le vessazioni del suo allenatore, il leggendario Brian Clough. Fu deriso in campo con lancio di banane e qualsivoglia altra forma di offesa nei suoi riguardi. A 30 anni fece coming out, una scelta rischiosa a quei tempi che gli costò l’emarginazione anche da parte della famiglia Passò anni d’inferno che lo portarono alla tenera età di 37 anni a porre fine alla propria vita. Non molto tempo fa il centrocampista Dominic Van Dijk dichiarò di essere gay e ammise: “So cosa mi aspetta, me la faranno pagare”. Negli ultimi anni ci sono stati i casi dello svedese Anton Hysén e del tedesco Thomas Hitzlsperger che hanno fatto coming out a carriera in corso. “Non mi sono mai vergognato di come sono. Nel calcio l’omosessualità è completamente ignorata”, ha ammesso Hitzlsperger.

In Brasile tale arbitro Richarlyson Barbosa Felisbino, è finito nel mirino perché sculetta dopo ogni gol. La storia finisce in tribunale. Il giudice scrive testualmente: Se un omosessuale vuole giocare a pallone, può farlo, ma solo con i suoi simili, mettendo in piedi un’altra Federazione. Ognuno deve stare al suo posto, ogni scimmia sul suo ramo, ogni gallo nel suo pollaio”.

Nel calcio il “fenomeno” dell’omosessualità non è mai entrato, e quando, di rado lo ha fatto, il boicottaggio è stato netto, immediato. I gay sono tutti fuori, non in campo, non tra i calciatori. E’ l’amara conclusione, che forse rende un po’ meno Sapiens e più bigotti tutti coloro che ancora oggi non credono nella libertà di pensiero e di espressione.

Frezzolini: “Contro il Chievo è sempre difficile. Guerrieri? Lo vorrei in campo…”

Cresciuto nelle giovanili della Lazio, ex portiere tra gli altri di Inter, Modena ed Atalanta, di cui è l’attuale preparatore dei portieri delle giovanili, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto Giorgio Frezzolini, per analizzare il momento dei biancocelesti dopo la sconfitta di Coppa Italia con la Juve e a due giorni dalla sfida di campionato contro il Chievo.

Domenica Lazio-Chievo, una delle squadre in cui Frezzolini ha militato nella sua lunga carriera: “Contro il Chievo è sempre difficile, è una squadra tosta che non molla mai, composta da giocatori bravi e “operai”. Una squadra che può creare delle difficoltà. Il punto debole? Credo sia la fase difensiva, lì potrebbe avere qualche problema, in avanti e a centrocampo hanno tanta quantità, oltre a discrete qualità

I biancocelesti sono usciti sconfitti dalla sfida di mercoledì contro la Juventus in Coppa Italia: “I valori in campo erano diversi. Ho visto una buona Lazio, ma alla lunga è normale che vengano fuori i valori delle squadre, alla fine il più forte, come accade nella maggior parte dei casi, vince“.

Riguardo ai portieri di “riserva” della Lazio: “Per quanto riguarda Guerrieri so bene che è un interessantissimo prospetto, ma aver fatto la differenza in categorie giovanili conta relativamente. Berisha è un buon portiere ma per come la vedo io non è da Lazio. A quel punto preferirei la società lanciasse un giovane come Guerrieri, cresciuto nella società biancoceleste, per valorizzarlo e farlo crescere. Mi piacerebbe gli fosse data l’occasione per esprimersi ed emergere. Ovviamente Pioli e lo staff della Lazio possono valutarlo durante la settimana e prendere le decisioni giuste a riguardo“.

Si è parlato di un interesse dei biancocelesti per Dramè, giocatore dell’Atalanta: “Lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà, dovute anche a problemi fisici, mentre in questa stagione sta facendo veramente bene. Un ragazzo veramente serio e con buone qualità. Potrebbe essere un buon innesto per la Lazio, ma dubito che l’Atalanta se ne privi. E’ un giocatore con molta gamba, uno di quegli esterni a cui piace spingere“.

La Coppa Italia sarebbe stato un buon viatico per l’Europa, forse il più alla portata per la Lazio. Dopo la sconfitta con la Juventus i biancocelesti sono in corsa solo per due obbiettivi: “Mi auguro che la Lazio possa lottare su entrambi i fronti, ma la vedo dura, i biancocelesti hanno dimostrato di essere una squadra troppo discontinua. Non vedo mai il passo decisivo verso l’alto. La Lazio ha sbagliato troppe partite sulla carta più semplici, dopo ottime prestazioni in sfide invece più ardue”.

Rispetto alla scorsa stagione la Lazio sembra una squadra diversa: “Alcuni giocatori determinanti stanno mancando. La compattezza c’è, il mister è stato bravo nel tenere la squadra sul pezzo anche in momenti difficili. Nel calcio è determinante vincere, la vittoria aiuta a trovare morale e coesione nel gruppo“.

In questo momento a Roma c’è un problema tifoseria, causato principalmente dal provvedimento di divisione delle curve, Bergamo è una piazza molto calda, un po’ come Roma: “A Bergamo si vive il calcio in maniera diversa. Qui il presidente è il primo tifoso della squadra, il discorso economico ha minor rilevanza. La passione per il calcio viene alimentata quotidianamente e trasmessa ai tifosi, con tante iniziative importanti. Vedere la Curva Nord vuota è molto triste, fa male. E’ un peccato non sfruttare un patrimonio così importante come i tifosi“.

In chiusura un pronostico su questo campionato, per ora molto combattuto ed equilibrato: “Vedo favorita la Juventus, ha una mentalità vincente che non ha nessun altra squadra. Il Napoli credo sia un po’ troppo Higuain-dipendente. Anche la Fiorentina ha un ottimo gioco, merito di Paulo Sousa e del lavoro di Montella degli anni scorsi. L‘Inter invece non la considero ancora pronta per lottare fino alla fine, nonostante un’ottima rosa e un grande Mister. Per il resto è un campionato molto equilibrato, ma solo per le posizioni dal quarto posto in giù. In questa bagarre potrebbe rientrare anche la Lazio“.

‘Dalla scuola allo stadio’, le parole di Guerrieri, Cataldi e Klose

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Riparte, con il primo appuntamento dell’anno, ‘Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport‘. Stamane è toccato a Klose, Guerrieri Cataldi far visita all’Istituto Comprensivo ‘Gianni Rodari’. Accanto a loro il Team Manager Manzini e la fedele aquila Olimpia, accompagnata dal falconiere Bernabè. Di seguito le loro dichiarazioni riportate dal sito lalaziosiamonoi.it.

Manzini: “Veniamo sempre volentieri a questi incontri, perché siete voi a dare qualcosa a noi, ovvero la voglia di vivere e gioire. Nella vita bisogna ambire e, per far questo, servono il lavoro, i sacrifici e la dedizione. E ci vuole sempre rispetto per l’avversario, che è fondamentale.

Bernabè: “L’aquila è un animale sensibile, per mantenerla ci vuole pazienza. È importante rispettare il suo carattere, perché con il tempo capisce che sei suo amico. L’esemplare è sempre lo stesso: all’inizio la colorazione era diversa, perché l’aquila in genere cambia le piume dopo 4-5 anni e la testa e la coda diventano sempre più bianche. Olimpia è una cucciola, visto che le aquile vivono 80 anni“.

Guerrieri: “Giocare nella Lazio è il mio sogno, è da quando avevo sei anni che lo faccio. Ho anche altri hobby, come la pesca, ma la mia passione è sempre stata il calcio. La giornata tipo? Ogni giorno ci alleniamo, spesso anche due volte. Io mi alleno in maniera diversa rispetto agli altri. Più faticosa? Dipende dal tipo di allenamento, anche i calciatori di movimento corrono tanto. Il ruolo del portiere mi ha subito affascinato: mi sta formando come persona, perché sei lì da solo e quando sei in difficoltà devi uscirne da solo. Non mi esalto dopo una grande parata e non mi butto giù dopo un errore“.

Cataldi: Ho iniziato a 4-5 anni e intorno ai 13 ho iniziato a sperare che la passione potesse trasformarsi in un mestiere. Da piccolo giocavo sempre con gli amici, in qualunque posto si poteva usare un pallone. La mia prima volta all’Olimpico è stata bellissima, uno spezzone di partita contro il Napoli, poi con il Milan dall’inizio. Io sono di Roma e l’Olimpico l’ho sempre visto come un museo: ritrovarmici con la mia squadra è stato bellissimo. Prima di una partita importante provo sempre un po’ di tensione. Sono tante le emozioni che provo, ma sono contento di indossare questa maglia. È sempre importante fare risultato in campo, perché è questo che fa la differenza e quando non arriva iniziano i problemi. Non so cosa farò quando smetterò, devo ancora iniziare per bene. Spero comunque di giocare ancora per tanti anni. Quando smetterò vedrò, spero in futuro di farmi un’idea più precisa“.

Klose: Ho iniziato tardissimo, a 10 anni, è da lì ho iniziato a credere che potesse essere un hobby ben pagato. Per diventare sempre più forte devi allenarti ogni giorno, così puoi imparare e crescere, proprio come voi bambini che studiate sempre. Quanti gol ho fatto? Per ora zero, in carriera un bel po’. Volevo fare un’esperienza fuori dalla Germania e la Lazio è stata l’unica a concedermela, a me e alla mia famiglia. Oggi, dopo 4 anni e mezzo, sono contentissimo di aver fatto quella scelta. Adesso in Germania ci sono più tifosi allo stadio, perché hanno costruito stadi nuovi per i Mondiali 2006. In Italia c’è più tatticismo e le squadre provano a non subire gol, mentre in Germania fanno più pressing e possesso palla. A giocare ho iniziato tardi perché finita la scuola facevo il carpentiere, perché i miei genitori volevano che imparassi un mestiere. Poi ho provato a giocare in terza divisione, ho fatto tanti gol e sono andato al Kaiserslautern, dove dopo 4 mesi ero già in prima squadra. Prima di venire in Italia avevo sentito tanto parlare di razzismo, ma sinceramente episodi non ne ho ancora visti o sentiti, nemmeno sulla mia pelle. Ovviamente certe cose non devono accadere, dobbiamo vivere tutti insieme e aiutarci a vicenda. Quando vi sono arrivato dalla Polonia a 8 anni e mezzo, la Germania mi ha aperto le braccia, sono contento di esserci cresciuto. Una volta in Germania un arbitrio mi fischió un rigore a favore per un fallo del portiere, ma io andai da lui e gli dissi che non era rigore. Per questo episodio ho ricevuto un premio per il fair play, perché penso che se sei più bravo dell’avversario vinci lo stesso. Anche a Napoli ho detto che non era gol dopo aver colpito la palla con il braccio. L’Italia mi piace molto, specie il tempo e il cibo. A mia moglie invece piace molto la lingua, l’ha imparata prima di me. Con la Germania ci sono molte differenze. Per me non ci sono parole per descrivere il Mondiale vinto, è bellissimo, un’esperienza stupenda per me che sono nato in Polonia e cresciuto in Germania“.

Renzi sul caso Sarri-Mancini

Intervenuto a RTL102.5 Matteo Renzi ha commentato le ultime polemiche sulla vicenda Sarri – Mancini tentando di stemperare gli animi: “Non mi va di entrare nel merito della questione, tutti insieme dobbiamo mettere fine al calcio che dà segnali negativi. Diamo messaggi di accoglienza, di civiltà”.

Proseguendo nell’intervento dice: “Il punto vero – continua il premier, facendo un’attenta disamina – è che il calcio ha un potenza pazzesca in Italia e all’estero. A fronte di tanta sofferenza creata dall’omofobia, come si vede da casi di cronaca, sul tema serve grande attenzione e rispetto e credo sia utile ogni segnale per evitare messaggi negativi. E’ tempo che certe frasi uscite negli ultimi anni nel mondo del calcio non si sentano più”.

Ledesma potrebbe tornare in Italia. Su di lui…

Cristian Ledesma ha rescisso il contratto che lo legava al Santos e quindi ora è libero di trovarsi una nuova sistemazione. Il centrocampista italo-argentino potrebbe tornare in Italia. Infatti, secondo quanto appreso dalla nostra redazione, su di lui ci sarebbe la Sampdoria di Montella e Ferrero. L’ostacolo principale al buon esito della trattativa sarebbe rappresentato dall’entourage del calciatore. Si attendono però sviluppi importanti. A una decina di giorni dalla fine del mercato, ogni giorno potrebbe davvero essere quello buono per la svolta definitiva.

CINEMA – Tarantino a Roma per l’anteprima di The Hateful Eight

Quentin Tarantino e i suoi odiosi otto a Roma. Il regista, neo vincitore del Golden Globe, del Critic’s Choice Award e candidato all’Oscar per la colonna sonora del film, Ennio Morricone, accompagnato dagli interpreti Kurt Russell e Michael Madsen e il produttore Harvey Weinstein presenterà a Roma il 28 Gennaio. Una serata evento a Cinecittà Studios, nel Teatro 5 di Fellini per l’anteprima italiana del film, un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, in sala dal 4 febbraio. L’anteprima in 70 mm versione integrale sarà caratterizzata dal numero 8, vedrà la partecipazione di 888 invitati, così come ha voluto Tarantino. Per il Teatro 5 una scenografia innevata, con riferimenti espliciti e spettacolari alla trama del film e al centro la locanda, dove tutto accade. Grazie a 01Distribution la programmazione in 70 mm del Teatro 5 proseguirà per il pubblico fino al 28 Febbraio, dando il via alla rassegna Cinecittà Winter Film Show.

Fonte: Ansa.it

RASSEGNA STAMPA – La Lazio chiede un difensore a Reja

Secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport la pista che porta al difensore senegalese Dramé, classe 85, di proprietà dell’Atalanta è molto più che un’ipotesi. Pare infatti ci siano stati diversi contatti tra Lotito e Percassi, numero uno bergamasco, con quest’ultimo disposto a trattare la cessione del giocatore a patto che le prossime due giornate di campionato portino punti in cascina nerazzurra. Dramé occuperebbe la casella dei terzini, facendo rifiatare Stefan Radu, e rinfoltirebbe, seppur in parte un reparto che ultimamente ha visto parecchie defezioni.

MERCATO – Valdifiori, Buchel e Mario Rui: ecco la risposta dell’agente

Che la Lazio avesse une rete fitta di collaboratori era un dato oggettivo, non si può fare mercato spendendo poco pur rimanendo competitivi, e in questo Tare & Lotito sono dei maestri. Un nome che in questi giorni sta occupando le prime pagine biancocelesti è Mario Giuffredi, non un giocatore, bensì l’agente, il che fa riflettere su quanto “fitta” possa essere la trama tra l’agente e la società. Il nome che in questi giorni riecheggia è quello di Ronaldo, centrocampista acquistato dall’Empoli e girato in prestito alla Salernitana.

I più scettici credono ci sia sotto dell’altro e si ha la convinzione che quest’ultimo sia soltanto un “parafulmine” per altre trattative. La Lazio è da tempo interessata a Mario Rui, gioiello dell’agente sopra citato e oggetto di mercato, insieme ad altri giovani interessanti che fanno parte della sua scuderia tra cui Buchel e Valdifiori, l’appena diciottenne Dioussé, tutti facenti parte dell’Empoli (guarda caso). L’agente smentisce qualsiasi ipotesi: “Non ci sono stati movimenti. Sono tutti giocatori miei ad eccezione di Dioussé ma non ho mai parlato di questi giocatori con la Lazìo”.

Che queste corsie preferenziali possano portare ad un accordo bruciando il tempo della concorrenza (Mancini pare interessato a qualcuno di loro) soltanto il tempo ce lo dirà, ma bisognerà fare presto, con l’infermeria piena occorrerà operare al meglio per dare una “decisiva” svolta alla stagione calcistica in corso.

OSCAR 2016 – Guida completa: tutte le nomination e i favoriti

Sono state annunciate qualche giorno fa, le candidature agli 88esimi Academy Awards. C’è grande attesa per la premiazione che si terrà Domenica 28 febbraio 2016 (in Italia nella notte tra domenica e lunedì) al Dolby Theatre di Los Angeles.

Revenant – Redivivo, già vincitore del Golden Globe, è il papabile per vincere la statuetta come miglior film. Seguito dal reboot Mad Max: Fury Road, con Tom Hardy nel ruolo che negli anni 80 rese celebre Mel Gibson. Altresì il regista Iñárritu potrebbe bissare il successo dell’anno scorso e vincere il suo secondo Oscar come miglior regista. Sarà un testa a testa con George Miller regista per l’appunto di Mad Max. Si prepara ad alzare la sua prima statuetta Leonardo Di Caprio alla sua sesta nomination. Quest’anno l’attore dalle origini italiane sembra il favorito assoluto per l’Oscar come miglior attore protagonista, per buona pace di Michael Fassbender che ha  egregiamente interpretato Steve Jobs nell’omonimo film biografico. Questo il comunicato diramato dall’attore di Los Angeles dopo la notizia della sua nomination: “Sono molto grato all’Academy per il loro riconoscimento a questo film. Revenant è stata una delle esperienze più gratificanti e di collaborazione della mia vita. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il talento, la visione e la determinazione di Alejandro (González Iñárritu). Una dedica alla nostra troupe che merita di condividere questo momento. Insieme hanno creato un’esperienza cinematografica unica. Complimenti a tutti i miei colleghi candidati in questa stagione. Grazie all’Academy”. Grande escluso a sorpresa dalla nomination come miglior film Carol.

Cantante pop e attrice, la favorita come miglior attrice protagonista è la sorprendente Brie Larson per il film drammatico Room. L’attrice statunitense se la giocherà fino alla fine con Saoirse Ronan per la sua interpretazione in Brooklyn e con Cate Blanchett in Carol. Da menzionare anche la ragazza prodigio Jennifer Lawrence, fresca vincitrice del Golden Globe, che a soli 25 anni ha già collezionato la sua quarta nomination agli Oscar (record assoluto).

Per quanto riguarda il ruolo di miglior attore non protagonista favorito Mark Rylance per la sua interpretazione della spia russa ne Il ponte delle spie che “salirà sul ring” contro Sylvester Stallone, per la settima volta nei panni dell’ex pugile Rocky Balboa nel film Creed. Per il premio come miglior attrice non protagonista le favorite sono Rooney Mara (Carol) e Alicia Vikander (The Danish Girl). Per la categoria miglior film d’animazione pare abbastanza scontata la vittoria di Inside Out, ultimo capolavoro della Disney Pixar.

Menzione speciale per Ennio Morricone orgoglio nostrano, cui colonna sonora per il film di Tarantino The Hateful Eight  è stata candidata all’Oscar. Queste le parole del compositore romano: Quando Quentin mi ha chiesto la prima volta di scrivere la colonna sonora per il suo nuovo western, ho detto di no. Ma il signor Tarantino è un uomo astuto e ha lasciato la sceneggiatura da leggere a mia moglie Maria. Lui aveva notato che lei è il capo in casa nostra. Maria ha capito subito quanto brillante fosse la sceneggiatura che Quentin aveva scritto per The Hateful Eight e mi ha detto senza mezzi termini che avrei dovuto farlo. Sono così felice di averlo fatto. Lavorare alla mia età con un regista così giovane e brillante è stato un piacere. Lui aveva solo un anno quando scrissi la mia prima colonna sonora per Sergio Leone e Per un pugno di dollari. E’ anche un profondo onore e sono molto grato di ricevere questa prestigiosa nomination per aver svolto la professione che amo. La ricevo anche a nome di Quentin Tarantino, Weinstein Company e tutto il cast e la troupe di questo straordinario film. E naturalmente la ricevo a nome della mia capace moglie Maria”.

Tanto entusiasmo intorno a questi premi Oscar ma anche tante critiche. Il regista Spike Lee ha declinato l’invito dell’Academy per via dall’assenza di candidati di colore nella premiazione. E’ il secondo anno consecutivo che accade e Lee ha mostrato il suo disappunto lanciando in rete l’hashtag #OscarSoWhite e scrivendo su instagram il suo dissenso: “Com’è possibile che per il secondo anno consecutivo, tutti e 20 gli attori nominati siano bianchi? E non parliamo delle altre categorie. 40 attori bianchi in 2 anni e nessun afro! (..) Per troppi anni, ogni volta che le nomination agli Oscar vengono annunciate, i media mi telefonano per chiedermi che cosa penso della mancanza di candidati afroamericani. Stavolta, però, vorrei chiedere ai media di domandare a tutti i nominati e ai capi degli studio che cosa pensino loro di questi candidati totalmente bianchi”.

#OscarsSoWhite… Again. I Would Like To Thank President Cheryl Boone Isaacs And The Board Of Governors Of The Academy Of Motion Pictures Arts And Sciences For Awarding Me an Honorary Oscar This Past November. I Am Most Appreciative. However My Wife, Mrs. Tonya Lewis Lee And I Will Not Be Attending The Oscar Ceremony This Coming February. We Cannot Support It And Mean No Disrespect To My Friends, Host Chris Rock and Producer Reggie Hudlin, President Isaacs And The Academy. But, How Is It Possible For The 2nd Consecutive Year All 20 Contenders Under The Actor Category Are White? And Let’s Not Even Get Into The Other Branches. 40 White Actors In 2 Years And No Flava At All. We Can’t Act?! WTF!! It’s No Coincidence I’m Writing This As We Celebrate The 30th Anniversary Of Dr. Martin Luther King Jr’s Birthday. Dr. King Said “There Comes A Time When One Must Take A Position That Is Neither Safe, Nor Politic, Nor Popular But He Must Take It Because Conscience Tells Him It’s Right”. For Too Many Years When The Oscars Nominations Are Revealed, My Office Phone Rings Off The Hook With The Media Asking Me My Opinion About The Lack Of African-Americans And This Year Was No Different. For Once, (Maybe) I Would Like The Media To Ask All The White Nominees And Studio Heads How They Feel About Another All White Ballot. If Someone Has Addressed This And I Missed It Then I Stand Mistaken. As I See It, The Academy Awards Is Not Where The “Real” Battle Is. It’s In The Executive Office Of The Hollywood Studios And TV And Cable Networks. This Is Where The Gate Keepers Decide What Gets Made And What Gets Jettisoned To “Turnaround” Or Scrap Heap. This Is What’s Important. The Gate Keepers. Those With “The Green Light” Vote. As The Great Actor Leslie Odom Jr. Sings And Dances In The Game Changing Broadway Musical HAMILTON, “I WANNA BE IN THE ROOM WHERE IT HAPPENS”. People, The Truth Is We Ain’t In Those Rooms And Until Minorities Are, The Oscar Nominees Will Remain Lilly White. (Cont’d)

Una foto pubblicata da Spike Lee (@officialspikelee) in data:

Tanti personaggi del mondo dello spettacolo gli hanno fatto eco, tra cui Lupita Nyong’o vincitrice nel 2014 dell’Oscar come miglior attrice non protagonista nel film 12 anni schiavo. Queste le parole dell’attrice keniota:Sono davvero contrariata dalla mancata inclusione di attori di colore nelle nomination agli Oscar 2016. Mi fa pensare a pregiudizi inconsci a cosa meriti prestigio nella nostra cultura. I premi non dovrebbero dettare i termini dell’arte nella nostra moderna società, ma dovrebbero portare a una diversa riflessione sul meglio che la nostra arte ha da offrire. Io sto con i miei coetanei che lottano per un cambiamento per espandere le storie che raccontano e per il riconoscimento delle persone che gliele hanno narrate”.

Ecco l’elenco completo delle nomination

Miglior film
La grande scommessa
Il ponte delle spie
Brooklyn
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Room
Il caso Spotlight

Miglior regia
Adam McKay – La grande scommessa
George Miller – Mad Max: Fury Road
Alejandro Gonzales Inarritu – Revenant
Lenny Abrahamson – Room
Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Miglior attore protagonista
Bryan Cranston – Trumbo
Matt Damon – Sopravvissuto -The Martian
Leonardo DiCaprio – Revenant
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl

Miglior attrice protagonista
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 anni
Saorsie Ronan – Brooklyn

Miglior attore non protagonista
Christian Bale – La grande scommessa
Tom Hardy – Revenant
Mark Rylance – Il ponte delle spie
Mark Ruffalo – Spotlight
Sylvester Stallone – Creed

Miglior attrice non protagonista

Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Spotlight
Alicia Vikander – The Danish Girl
Kate Winslet – Steve Jobs

Miglior sceneggiatura originale
Il ponte delle spie
Ex Machina
Inside Out
Spotlight
Straight Outta Compton

Miglior sceneggiatura non originale
La grande scommessa
Brooklyn
Carol
The Martian
Room

Miglior film straniero
El abrazo del serpiente (Colombia)
Mustang (Francia)
Il figlio di Saul (Ungheria)
Theeh (Giordania)
A War (Danimarca)

Miglior film d’animazione
Anomalisa
Boy and the World
Inside Out
Shaun – vita da pecora
Quando c’era Marnie

Miglior montaggio

La grande scommessa
Mad Max Fury Road
Revenant
Spotlight
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior scenografia
Il ponte delle spie
The Danish Girl
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant

Miglior fotografia
Carol
The Hateful Eight
Mad Max Fury Road
Revenant
Sicario

Migliori costumi

Carol
Cenerentola
The Danish Girl
Mad Max Fury Road
Revenant

Miglior trucco e acconciature
Mad Max: Fury Road
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Revenant

Migliori effetti speciali
Ex Machina
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior sonoro
Il ponte delle spie
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior montaggio sonoro
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior colonna sonora originale
Il ponte delle spie
Carol
The Hateful Eight
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior canzone
Earned It – 50 sfumature di grigio
Manta Ray – Racing Extinction
Simple Song #3 – Youth
Til It Happens To You – The Hunting Ground
Writing’s On the Wall – Spectre

Miglior documentario
Amy
Cartel Land
The Look of Silence
What Happened, Miss Simone?
Winter of Fire: Ukraine’s Fight for Freedom

Miglior corto documentario
Body Team 12
Chan, beyond the Lines
Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah
A Girl in the River: The Price of Forgiveness
Last Day of Freedom


Miglior cortometraggio

Ave Maria
Day One
Everything Will Be OK
Shok
Stutterer

Miglior cortometraggio d’animazione
Bear Story
Prologue
Sanjay’s Super Team
We Can’t Live without Cosmos
World of Tomorrow

ROMA – Crollano tre piani di una palazzina (VIDEO)

Questa notte sul Lungotevere Flaminio a Roma un palazzo è collassato su se stesso. A quanto riportano i vigili del fuoco non ci sarebbero vittime o feriti. Il cedimento avrebbe riguardato quinto, sesto e settimo piano di un edificio al civico 70, vicino al teatro Olimpico. Secondo le prime informazioni il palazzo sarebbe stato evacuato poco prima del cedimento in seguito a una segnalazione fatta ai pompieri da parte di una residente che, sentendo scricchiolii e rumori strani, si era insospettita. Subito intervenuti, i vigili del fuoco e quelli urbani hanno fatto in tempo ad evacuare le famiglie residenti nello stabile. Il crollo sarebbe avvenuto davanti agli occhi degli inquilini appena usciti dal palazzo.

Chiuso lungotevere – A seguito del crollo parziale della palazzina, avvenuto in piazza Gentile da Fabriano, il traffico è stato chiuso su Lungotevere Flaminio, nel tratto che va da piazza Gentile da Fabriano a Ponte Duca D’Aosta (Stadio Olimpico). La polizia locale “invita i cittadini a percorrere strade alternative”.

Come spiegato dal comando dei vigili “per limitare al massimo l’intenso traffico che si verrà a creare, la polizia locale invita i cittadini a percorrere strade alternative. In particolare è opportuno deviare il percorso così: per i veicoli che provengono da sud, ossia da lungotevere delle Navi, spostarsi prima possibile verso il quartiere Prati attraversando il Tevere o dall’altro lato (Belle Arti/ Flaminia/Parioli/Auditorium). Per veicoli che provengono da Nord (Ponte Milvio) spostarsi prima possibile sul lato di via di Tor di Quinto/Stadio Olimpico. Sono stati attivati tutti i mezzi informativi per avvisare la cittadinanza”.

Fonte: Ansa

Di seguito il video post-incidente pubblicato da Ansa.it:

Lungotevere Flaminio, le macerie dopo il crollo del palazzoLungotevere Flaminio, le macerie dopo il crollo del palazzo

Posted by ANSA.it on Giovedì 21 gennaio 2016

RASSEGNA STAMPA – Lazio, confermati gli stop per Biglia e Mauricio

Il medico sociale biancoceleste Stefano Salvatori, intervenendo a Lazio Style Radio, ha fatto il punto sugli infortunati dopo la sfida di Coppa Italia con la Juve: “Per Lucas Biglia gli esami hanno escluso una problematica importante a livello osseo. Soffre di una tendinopatia post-traumatica del tibiale anteriore, ma non ci sono lesioni. Il ragazzo osserverà un periodo di riposo e manterrà il tutore che è stato già applicato ieri sera. Mauricio invece ha subito un infortunio muscolare. Nella notte ha riportato anche una sindrome influenzale, non ha fatto il lavoro di scarico. Il sospetto è che si tratti di una contrattura dei muscoli flessori della coscia. Seguiranno accertamenti ma è difficile possa giocare conro il Chievo. Basta ha lavorato con il gruppo, per Marchetti e Gentiletti non ci sono grandi cambiamenti, lavoreremo per la prossima settimana, in modo da inserirli in squadra da lunedì”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Biglia fuori tre settimane: ma la società non tornerà sul mercato

Dai quarti di finale con la Juve la Lazio di Pioli torna a casa con una sconfitta (l’ennesima contro i bianconeri) e l’infortunio di Biglia, uscito in lacrime all’88’ per una pallonata sulla caviglia. Oltre al danno, la beffa. E non di quelle di poco conto: perché l’importanza del centrocampista argentino per il gioco di Pioli è cosa nota, la sua assenza ha già pesato abbondantemente nel periodo in cui il capitano è rimasto fuori per un problema muscolare al polpaccio. Gare che hanno dimostrato l’esistenza di due Lazio diverse: quella con Biglia e quella senza Biglia. Ecco perché le smorfie di dolore che hanno accompagnato la sua uscita in barella hanno fatto trattenere il fiato a tutto l’ambiente biancoceleste.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Basta torna finalmente in gruppo, per de Vrij visita di controllo

Una buona notizia, dopo il triste addio alla Coppa: finalmente si rivede Basta in gruppo, ma con la pubalgia meglio fare sempre gli scongiuri del caso. Ripresa alle 10.30 oggi a Formello, riscaldamento in palestra, poi scarico per i reduci della Juve e normale allenamento per gli altri, Dusan compreso. Il serbo partecipa anche alla sfida in famiglia finale, dopo un mese e mezzo. Si attendono ora conferme nelle prossime sedute per rivederlo tra i convocati per domenica pomeriggio. Non ce la faranno invece nemmeno col Chievo, Marchetti e Gentiletti, ancora assenti: «Si aggregheranno ai compagni soltanto lunedì», spiega oggi lo staff medico biancoceleste. Che pure aveva stimato il loro ritorno già oggi in campo.

Fonte : Il Messaggero

L’Isis pubblica le foto degli attentatori di Parigi e lancia un avvertimento

L’Isis celebra i jihadisti che hanno compiuto l’attacco a Parigi il 13 novembre e per la prima volta ne pubblica una foto e anche i nomi di alcuni di loro, o meglio i soprannomi che ne indicano il Paese di origine: tre belgi, tre francesi e due iracheni. Si tratta di un’immagine realizzata come una sorta di collage, che compare nell’ultimo numero della sua rivista ‘Dabiq’, come rende noto il Site. Vi si vedono nove uomini in divisa mimetica. Non vi figura però il ‘fuggitivo’ Salah Abdeslam. Il tutto è corredato da una scritta in cui afferma ‘Solo terrore’ e si auspica: “Che Parigi serva di lezione a quei Paesi che desiderano fare attenzione”. Lo sfondo della foto è Parigi con la Tour Eiffel. Fonte: Ansa

Ag. Onazi avverte: “Vuole più spazio”

Non è un bel periodo per Ogenyi Onazi, dopo la sosta natalizia il nigeriano non ha praticamente mai giocato eccetto contro il Carpi. Il suo agente Stephen Makinwa ai microfoni di tuttomercatoweb ha spiegato la situazione: “E’ un giocatore di valore, è normale che ci siano degli interessamenti. Però stiamo valutando, non c’è ancora un’offerta concreta. E’ legato all’ambiente, ma è giovane, vuole giocare ed avere spazio come tutti i ragazzi. Vuole mantenere la Nazionale, vuole far bene: vorrebbe farlo con la Lazio, ma se non ce ne fosse la possibilità, allora meglio provare un’altra squadra”.

Barcellona: Mascherano rischia un anno di carcere!

L’esperto difensore/centrocampista del Barcellona, Javier Mascherano, è stato condannato ad un anno di carcere. La sentenza emessa dal giudice è avvenuta causa evasione fiscale del calciatore blaugrana. L’argentino, che era stato già condannato a pagare una somma di 1,5 milioni al Fisco, ora rischia grosso per nuovi reati di evasione fiscale. Ma l’estrema pena del carcere non dovrebbe esserci. Infatti il suo avvocato ha già fatto richiesta di commutare la pena in una multa salata. Al momento la richiesta è di 800 mila euro da pagare come risarcimento. Non sono da escludere altre somme da devolvere al Fisco per estinguere così ogni suo debito.

Prezzo shock: svelato il vero costo di Bale

In attesa che il tribunale madrileno ci dica quanto è davvero costato Neymar, Gareth Bale rimane ad oggi il calciatore più caro del mondo.
Il sito ‘Football Leaks‘ ha fatto arrivare nelle redazioni di alcuni quotidiani spagnoli il contratto firmato il 31 agosto del 2013 tra Tottenham e Real Madrid per il passaggio del giocatore gallese da un club all’altro, e la lettura oltre che insolita è ovviamente interessante. Si fa finalmente chiarezza sul prezzo. Il Real Madrid da allora si è sempre ostinato a dire che l’attaccante era costato 91 milioni di euro e non 100 milioni, per cercare di ridurre il prezzo di fronte all’opinione pubblica e soprattutto per non far irritare il suscettibile Cristiano Ronaldo lasciando al portoghese il titolo di calciatore più caro del pianeta. CR7 infatti fu pagato ben 96 milioni di euro quando fu preso dallo United nel 2009. La cosa stava tanto a cuore al Real Madrid che ha fatto inserire nel contratto, punto 15, una clausola secondo la quale il Tottenham si impegnava a confermare la cifra di 91 milioni di euro nelle sue esternazioni pubbliche.
Il prezzo però era in realtà di 100 milioni, anzi potrebbe essere addirittura superiore: nel contratto si parla di un ammontare complessivo pari a 78.171,939 sterline, che al cambio fissato nello stesso contratto erano pari a 91.589,842 euro. Se il Madrid avesse pagato subito la cifra totale dell’acquisto avrebbe ottenuto uno sconto con il prezzo finale fissato a 87.010,350 euro (cifra alla quale era stato già dedotto il 5% dei diritti di formazione imposto dalla Fifa). Ma visto che il club di Florentino Perez ha scelto la seconda opzione, quella di pagare in 4 rate, la cifra finale con un aumento del 6% è ascesa a 99.743,52 euro. Le prime tre rate da 24.935,895 euro erano da pagare 10 giorni dopo la firma e poi entro il 24 luglio del 2014 e del 2015. L’ultima tranche deve raggiungere il conto del Tottenham entro il 24 luglio di quest’anno ed è stata fissata in 21.282,787 sterline.
E non è finita qua. C’è un altra curiosità legata al campione gallese: il Tottenham infatti si è riservato la possibilità di riprendersi Bale in caso il Madrid lo voglia rivendere a un club di Premier League. Fino al 30 giugno del 2019 il club londinese avrà una prelazione, se il Madrid troverà un acquirente in Inghilterra dovrà comunicarlo al Tottenham e gli Spurs avranno 72 ore di tempo per migliorare l’eventuale offerta. Fino al settembre scorso se il Madrid avesse venduto Bale in Inghilterra il Tottenham avrebbe incassato 10 milioni di sterline. Il Madrid dal canto suo si è impegnato a far sì che Bale non parli male del Tittenham, dei suoi dirigenti e dei suoi impiegati.

Fonte: Gazzetta.it

Sarri a “Striscia la notizia”: “Offesa dettata dalla rabbia. Non sono omofobo”

Non accetto accuse di omofobia, è solo un’offesa dettata dalla rabbia“. Maurizio Sarri è tornato così sugli insulti rivolti a Roberto Mancini nell’infuocato finale di gara di Napoli-Inter nei quarti di coppa Italia.
Il tecnico del Napoli, raggiunto a Castel Volturno dall’inviato di Striscia la Notizia che gli ha consegnato il Tapiro d’Oro, ha ribadito il proprio punto di vista sulla vicenda: “Una normale litigata da stress di fine partita, in un momento concitato è scappata qualche parola di troppo. Ho chiesto scusa a Mancini appena l’ho visto nello spogliatoio e poi pubblicamente. Non accetto accuse d’omofobia perché la mia storia parla d’altro: ho avuto due amici omosessuali che purtroppo sono morti“, ha sottolineato Sarri. “È un’offesa dettata dalla rabbia. Mi sono scusato con tutti gli omosessuali, più di così non posso fare. Purtroppo in campo, sotto stress, può succedere. La prossima volta cercherò di stare zitto, però temo di rivederti, perché per carattere ogni tanto mi scappa qualche parola di troppo“, ha aggiunto rivolgendosi all’inviato del programma di Canale 5.

Fonte: Adnkronos

 

Il “day after” di Zaza: “Contro la Lazio non era facile, ma l’importante era passare il turno”

Non ha segnato ma ci è andato molto vicino ed è comunque stato con la sua grinta una spina nel fianco per la difesa biancoceleste per tutti e 90′. Il giorno dopo la sifda tra Lazio e Juve, valida come quarti di finale di Coppa Italia, ai microfoni del canale tematico bianconero JuveTV è intervenuto Simone Zaza. Queste le sue parole: «Sono molto contento per questa vittoria: siamo in semifinale, e per me è la prima volta. La gara è stata molto difficile, e siamo stati bravi a prepararla bene. Alla fine siamo riusciti ad espugnare l’OlimpicoE’ mancato solo il gol, ieri sera, soprattutto per miei demeriti», ha confessato l’attaccante della nazionale di Conte. «Avrei potuto sfruttare meglio le occasioni in cui sono arrivato poco lucido, ma l’importante era vincere e l’abbiamo fatto».

 

Ecco i club più ricchi del mondo. Anche un’italiana nella top 10

Il Real Madrid è ancora una volta il club di calcio più ricco del mondo, mentre il Bayern Monaco è scivolato al quinto posto, la posizione più bassa in quasi un decennio, secondo quanto rivelato dal Deoitte Football Money League, la classifica dei club calcistici con i maggiori ricavi a cura di Deloitte. Il Real ha registrato un fatturato di 577 milioni di euro per la stagione 2014-15 guidando la speciale classifica per l’11esimo anno consecutivo. Le merengues precedono il Barcellona, salito al secondo posto con 560,8 milioni di euro, e il Manchester United, terzo con 519,5 milioni di euro.

I campioni di Francia del Paris Saint-Germain si piazzano al quarto posto a 480.4 milioni di euro con il Bayern a completare la top five con 474 milioni di euro. Poi dominio inglese con il Manchester City sesto con 463,5, seguito dall’Arsenal (435,5), il Chelsea (420) e il Liverpool (391,8). Chiude la top ten il primo club italiano, la Juventus, con 323,9 milioni di euro. Gli altri club italiani in classifica tra i primi 20 sono il Milan, 14esimo con 199,1 milioni di euro, la Roma 16esima con 180,4 e l’Inter 19esima con 164,8. Il Napoli paga l’eliminazione al preliminare di Champions precipitando dal 16° al 30° posto con 125.5 milioni di fatturato.

Fonte: Adnkronos