Dopo tanto sudore e tanta fatica il dado è tratto: la Lazio ha finalmente comunicato l’arrivo di Marcelo Bielsa.
Per commentare la situazione in casa biancoceleste ai microfoni di Tuttomercatoweb è intervenuto l’ex Raffaele Sergio: “E’ una situazione andata troppo per le lunghe, forse è mancata la chiarezza, ma i tifosi della Lazio non meritano tutto questo. Io avrei preferito un allenatore italiano. A Coverciano abbiamo una delle migliori scuole al mondo per i tecnici. In Premier League ci sono diversi nostri allenatori. Di Bielsa se n’è parlato tanto finora, ora speriamo possa fare bene. Le squadre stanno per iniziare i ritiri, c’è il calciomercato in svolgimento, non avere un tecnico non sarebbe stato positivo”.
Lei invece continua a dedicarsi alla sua Accademia: “Stiamo procedendo da quattro mesi. Le cose vanno bene, vogliamo riportare nel calcio i valori che sono stati messi da parte. Bisogna tornare a quando sui campi c’erano i maestri di calcio che insegnavano ai ragazzi. Secondo me solo così il calcio italiano può tornare a rinverdire i fasti del passato e avere tanti giovani di valore per il futuro”.



Nonostante in molti lo definiscono un film di gangster derivato dalle esperienze western di Leone con un po’ di noir “C’era una volta in America” come tutti i capolavori sfugge alle categorizzazioni. Infatti è un film totale perché dentro c’è di tutto: il tempo, la memoria, la nostalgia e l’oblio, ci sono amicizia, amore, ambizione, egosimo, delusione, tradimento. E poi un uomo, David Aaronson, interpretato da Robert De Niro, il personaggio che chiunque inventi storie vorrebbe aver creato, un personaggio che quel genio di Leone, insieme ai suoi collaboratori, è riuscito a estrapolare da un libro mediocre – l’autobiografia di un criminale ebreo di inizio secolo – e trasformarlo in “Noodles“.
